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  • Il memoriale — Avete voi il diritto di partecipare?
    La Torre di Guardia 1952 | 1° aprile
    • alle persone che frequentano la messa, per un’altra potente ragione.

      27, 28. Per quale altra potente ragione la messa non toglie il peccato?

      27 Che cos’è? È questo fatto: il sacerdote che pretende di rompere il corpo di Gesù di nuovo e di spargere di nuovo il suo sangue non ascende al cielo col sacrificio presentandolo a Dio a favore suo e dei suoi parrocchiani. Pure per Gesù non fu abbastanza deporre il suo sacrificio sulla terra. Gesù pure dovette ascendere e presentare il suo sacrificio a Dio in cielo. Egli non portò il suo corpo umano con sé presso il trono del Re lassù, poiché “né la carne, né il sangue possono ereditare il regno di Dio”. (1 Cor. 15:50, Ti) Quando il sommo sacerdote giudaico il giorno dell’espiazione entrava nel Santissimo del tempio, raffigurante la presenza di Dio, egli non prendeva i corpi di carne del toro e del capro con sé. Prendeva solo il sangue, poiché esso rappresenta la vita. Così anche Gesù non portò il suo corpo carnale al cielo apparendo con esso alla presenza di Dio. Egli prese con sé il merito o valore della sua vita umana, simbolizzata dal sangue. Questo presentò a Dio come un riscatto che toglie i peccati. (Ebr. 13:11, 12; Lev. 17:11-14; 16:14-16) Presentando il suo sacrificio nel cielo pose il fondamento per il futuro giusto nuovo mondo. Per questo egli non deve soffrire spesso in sacrificio ancora. Leggiamo:

      28 “Era dunque necessario che i simulacri delle cose che son nei cieli fossero purificati in questo modo, e le cose celesti stesse lo fossero con sacrifizi superiori a questi. Cristo non entrò in un santuario manufatto, immagine di quello vero, ma entrò nel cielo stesso, per apparire davanti al cospetto di Dio, per amor nostro; non già per offrire tante volte se stesso come il sommo sacerdote [d’Israele] entra nel santuario ogni anno con un sangue che è d’altri; poiché altrimenti molte volte avrebbe dovuto patire dal tempo della creazione; invece egli per una sola volta, al compirsi dei secoli, si manifestò, allo scopo di annullare il peccato per mezzo del sacrificio di se stesso. E siccome è destino dell’uomo morire una sol volta, e che dopo la morte ci sia il giudizio, anche il Cristo dopo essersi offerto [quante volte?] una volta per togliere i peccati di molti, apparirà una seconda volta, non più col peccato, per dar la salvezza a quelli che lo aspettano”. — Ebr. 9:23-28, Ricciotti.

      29. Perché Cristo Gesù rende necessario che il sacerdote cattolico stesso adempia il suo sacrificio della messa?

      29 Secondo tutta questa ispirata testimonianza scritturale Gesù considera il suo unico sacrificio di diciannove secoli fa sufficiente. Indi egli non accetterebbe il sacrificio della messa come un’indispensabile aggiunta al suo unico sacrificio perfetto, e non lo presenterebbe quindi a Dio. Onde fosse presentato a Dio, il sacerdote cattolico che offre la messa dovrebbe egli stesso imitare Gesù e ascendere al cielo allo scopo di portarlo alla presenza di Dio. Dal momento che il peccatore sacerdote clericale non può far questo, il suo sacrificio della messa deve mancar di arrecare l’annullamento dei peccati per i cattolici.

      30. In che modo considera Dio il sacrificio della messa, e che cosa farà egli al riguardo?

      30 Considererebbe Dio, che ha già accettato il perfetto, sufficientissimo sacrificio del suo Sommo Sacerdote Gesù Cristo, tale sacrificio della messa con qualche favore? No, mai! Egli la detesta come una grossa frode perpetrata sul popolo cattolico e come una bestemmia contro il solo valido sacrificio del suo amato Figlio Gesù Cristo. Alla battaglia di Harmaghedon Dio farà cessare tutta questa perversione della cena del Memoriale e del sacrificio di Cristo distruggendo i sistemi religiosi responsabili di questa ingannevole abominazione. “I sacrifizi dell’empio sono abbominevoli, perché sono offerti i frutti dei peccati”. (Prov. 21:27, Ti) Indossando una sacerdotale uniforme umana non si altera la questione.

      SPIEGAZIONE APOSTOLICA

      31. Perciò da quale punto di vista la Cristianità ha cercato di discernere il corpo del Signore, e con quali conseguenze per il mondo?

      31 Notando da quello che è stato detto come i cattolici e i protestanti della Cristianità sono colpevoli di ‘non discernere il corpo del Signore’, possiamo capire perché l’intero sistema religioso è infermo, debole, addormentato e mortalmente malato. (1 Cor. 11:29, 30, Ti) Gli effetti risalgono alle debite cause. La Cristianità è caduta in questa bassa condizione spirituale perché ha concentrato troppo la sua attenzione sulla carne e sul sangue letterali di Gesù Cristo in relazione con la sua comunione o Eucarestia o cena del Signore. Essa non ha seguito la spiegazione apostolica del pasto serale del Signore. Di tutti gli scrittori biblici nessuno offre maggiore informazione riguardo a questo pane di quanta ne offre l’apostolo Paolo. È vero, Matteo, Marco e Luca ci danno ciascuno un racconto del modo in cui fu tenuta la cena, ma non offrono nessuna spiegazione. Paolo, però, fa un racconto del pasto serale del Signore e anche un considerevole commento spiegandolo, nella sua prima lettera ai Corinzi. Dallo scopo dei suoi commenti noi possiamo comprendere perché, se la Cristianità avesse appropriatamente avuto discernimento del corpo del Signore, non dovremmo esser minacciati da altra guerra mondiale.

      32, 33. Come applica Paolo le parole di Gesù al Memoriale e a quale “corpo”, pertanto si riferisce Paolo?

      32 Il clero della Cristianità argomenta che nei commenti di Paolo egli sostenga l’applicazione letterale delle parole di Gesù: “Questo è il mio corpo,” “Questo è il mio sangue del nuovo patto”. Un onesto esame dei commenti di Paolo dimostra l’argomento del clero falso, forzato. Secondo la traduzione di Cocorda, Paolo disse “Ma provi ogni uomo se stesso, e così mangi di questo pane e beva di questo calice; — perciocché chi mangia e beve, non discernendo il corpo, mangia e beve un giudizio a se stesso. — Perciò vi sono fra voi molti deboli e malati, e non pochi dormono”. Dunque di quale “corpo” parla qui Paolo? Ebbene, del “corpo di Cristo”. che è composto dei membri della sua congregazione sotto di lui come Capo: “Ora voi siete il corpo di Cristo e le membra [di Lui] ciascuno per parte sua”. (1 Cor. 11:28-30; 12:27, Co) Questa comprensione è sostenuta da ciò che Paolo dice ancora in questa medesima lettera. Eccolo nella traduzione cattolica:

      33 “Il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse la comunione del sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è egli la comunione del corpo del Signore? Siccome vi è un unico pane, noi, pur essendo molti, formiamo un sol corpo, comunicandoci col medesimo pane”. (Ti) “Il calice della benedizione, cui noi benediciamo, non è egli comunicazione del sangue di Cristo? e il pane che noi spezziamo, non è egli comunicazione del corpo del Signore? Dappoiché un pane solo, un solo corpo siamo noi molti, quanti di quel solo pane partecipiamo”. — 1 Cor. 10:16, 17, Ma.

      34. Quindi quando una persona mangia il pane del Memoriale che cosa deve discernere o riconoscere per non incorrere nel giudizio?

      34 Ora, dunque, la persona che partecipa al pane del Memoriale deve discernere o riconoscere che vi è una tale organizzazione o congregazione come il “corpo di Cristo”. Anzi, mediante prova o scrutinio di se stessa deve dimostrare a se stessa che è un membro del corpo di Cristo, che è un membro di quella congregazione di Cristiani i quali sono dedicati a Dio completamente, generati da lui come suoi figli spirituali, unti col suo spirito santo per essere predicatori e coeredi con Gesù, e attenentisi fedelmente a Gesù come l’unico Capo della loro congregazione o corpo. Facendo questo, essa confessa quindi mangiando il pane del Memoriale che essa pure partecipa del “corpo del Signore”, vale a dire, è un membro d’esso. Così essa non mangia ipocritamente o senza discernimento e perciò non incorre nel giudizio divino contro se stessa.

      35. Quando beve il vino del Memoriale, che cosa confessa egli riguardo al nuovo patto?

      35 Quando un Cristiano che si è così esaminato beve del vino del calice del Memoriale egli confessa che il sangue di Gesù fu il mezzo per mettere in vigore il nuovo patto di Dio. Inoltre, che per mezzo di questo nuovo patto la divina remissione dei peccati è ottenuta e un popolo è tratto da tutte le nazioni per essere un popolo per il nome di Dio, onde agisca come testimoni di Geova. — Atti 15:14; Eso. 19:5, 6; 1 Piet. 2:9, 10.

      36, 37. Che cos’altro significa il vino del Memoriale per la persona che beve, e che cosa è egli quindi determinato di fare?

      36 Un’altra cosa: il versato sangue di Cristo significa morte, non semplicemente affinché un nuovo patto sia fatto sopra una morta vittima, ma primariamente per la rivendicazione della sovranità, del nome e della parola di Geova. E in questa morte per la rivendicazione di Geova il “corpo del Signore”, i membri del corpo di Cristo, hanno parte. Essi sono innestati con lui nella somiglianza della sua morte, sepolti assieme a lui con un comune battesimo nella sua morte, affinché siano destati alla celeste vita spirituale nella somiglianza della sua risurrezione. “Non sapete forse che, quanti siamo battezzati in Gesù Cristo, nella morte di lui siamo stati battezzati? Noi dunque pel battesimo siamo stati sepolti con lui nella (sua) morte, . . . Se infatti siamo stati innestati su lui per somiglianza di morte, lo saremo anche per somiglianza di resurrezione”. — Rom. 6:3-5, Ti.

      37 Quindi per il bevitore del vino il calice significa le sofferenze che il Padre celeste ha versate come una bevanda per tutto il gruppo di Cristo, il Capo e il corpo. Come Gesù disse a Pietro nel Getsemani: “Rifiuterò io di bere il calice che il Padre mi ha dato? Egli lo bevve, e assicurò anche a quei seguaci che si sarebbero mostrati fedeli fino alla morte partecipando nel sangue del Signore: “Voi, sì, berrete il calice ch’io bevo e sarete battezzati”. (Giov. 18:11 e Mar. 10:39, Ti) Bevendo del calice del Memoriale si confessa di esser determinati a soffrire con Gesù fino alla morte.

  • Che dire di quelli che non partecipano?
    La Torre di Guardia 1952 | 1° aprile
    • Che dire di quelli che non partecipano?

      1. Quando i testimoni di Geova celebrarono il Memoriale l’anno scorso, quanti furono presenti e quanti parteciparono?

      IL MEMORIALE del pasto serale del Signore è celebrato dai testimoni di Geova ogni anno nella sua data anniversaria con l’intendimento espresso sopra. L’anno scorso alla celebrazione del Memoriale furono presenti 623.760 testimoni di Geova e persone ben disposte, ma solo 21.619 presero gli emblemi. Perché tanti non li presero?

      2. Quanti intervenuti non parteciparono, e perché no?

      2 Gli emblemi del Memoriale furono passati in giro perché ognuno ne partecipasse e ciascuno fu libero di prenderli se avesse desiderato. Perché 602.141 presenti non ne presero? Perché, con scrutinio personale e dopo aver udito il discorso del Memoriale, essi ammisero a se stessi e ad altri che non erano membri del corpo di Cristo, il quale le Scritture mostrano che è formato di soli 144.000 membri sotto Gesù l’unico Capo. Quelli che non parteciparono potrebbero essere tutti stati dedicati a Geova Dio mediante Gesù Cristo. Ma essi non avevano nessuna prova in loro stessi che fossero stati generati dallo spirito di Dio alla risurrezione spirituale e alla vita spirituale nel cielo. Non avevano nessuna prova che fossero stati unti con lo spirito di Dio per un luogo con Gesù nel suo trono celeste. Quindi non avevano nessuna speranza di regnare con lui ed essere sacerdoti di Dio per mille anni. Non avevano sacrificato le loro speranze umane di un paradiso terrestre per speranze spirituali, celesti. Essi non si attendevano d’essere battezzati con Gesù nella sua morte e di bere il calice di tale esperienza con lui. Poiché tutto questo è ciò che avrebbe simbolizzato la partecipazione agli emblemi del Memoriale, essi non li presero.

      3. Sebbene siano un solo gregge col rimanente che cosa non potrebbero dire essi rispetto al corpo del Signore?

      3 Quei 602.141 che non parteciparono non poterono dire a loro stessi con pura coscienza: “Siccome v’è un

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