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Celebrazione del pasto serale del SignoreLa Torre di Guardia 1955 | 15 marzo
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oppure: “Così sacrificatemi”? Ma invece egli disse: “Fate questo come commemorazione di me”. (Luca 22:19, Knox) È dunque ovvio ch’egli volesse dire che questa osservanza doveva essere fatta in commemorazione del suo sacrificio, e non come una sua ripetizione.
E se in quel momento il vino fosse realmente il sangue di Gesù, perché avrebbe egli detto: “Il mio sangue che sarà sparso per voi”? (Luca 22:20, Ti) Gesù dichiarò inoltre ch’egli non avrebbe più bevuto “di questo frutto della vite” finché non lo avesse bevuto di nuovo con i suoi apostoli nel regno del Padre suo. (Matt. 26:29, Ti) Perché lo avrebbe egli chiamato “questo frutto della vite” se fosse stato realmente il suo sangue?
Non v’era alcun bisogno che Gesù compisse un tal miracolo, a parte il fatto che nulla prova ch’egli l’abbia compiuto. Quando Gesù faceva un miracolo era per aiutare quelli che ne avevano bisogno e per rendere onore al Padre suo, ma non esisteva assolutamente alcun motivo perché Gesù mutasse miracolosamente quel pane e quel vino in carne e sangue. Inoltre, quando cambiò l’acqua in vino alle nozze di Cana, il vino fu vino vero, ma non esiste evidenza che gli apostoli mangiassero e bevessero vera carne e vero sangue. — Giov. 2:1-11.
Quelli che pretendono che alla messa il pane e il vino diventino effettivamente la carne e il sangue di Cristo sono inconsistenti poiché parlano del ‘sacrificio incruento della messa’. Come potrebbe essere al tempo stesso il sangue di Gesù e un sacrificio incruento o senza sangue? E se è un sacrificio senza sangue, non può allora togliere i peccati, poiché Paolo dice esplicitamente: “Senza spargimento di sangue non c’è remissione”. — Ebr. 9:22, Ti.
Si dice che la santa messa è la più alta forma di adorazione. Non è strano che in tutte le ventidue lettere scritte ai primi cristiani la cena del Signore sia stata menzionata una sola volta (1 Cor. 11:23-33)? Se essa è così imperativa per la remissione dei peccati, non è anche strano che parlando della remissione dei peccati Giovanni non abbia fatto nessun riferimento alla messa? (1 Giov. 1:8-10; 2:1, 2, 12) E che cosa diremo della necessità di un sacerdote per dire la messa? Vi è forse una sola parola in tutte le Scritture Greche Cristiane concernente una classe di sacerdoti che siano i soli idonei per sacrificare il corpo di Cristo nella messa? Leggiamo che Cristo Gesù è sommo sacerdote, e che tutti i cristiani sono ‘un santo e real sacerdozio’, ma in nessun luogo si legge che determinati cristiani formino una speciale classe di sacerdoti. (Ebr. 8:1; 1 Piet. 2:5, 9) Ed è forse ragionevole che Cristo Gesù, il sommo sacerdote, debba essere offerto o sacrificato da ‘sacerdoti’ inferiori, umani e imperfetti? Da qualsiasi lato si consideri la questione, insistere nell’affermare che il memoriale della morte di Cristo Gesù da lui istituito sia qualche cosa di più di quello che realmente è non è affatto ragionevole.
PARTECIPANTI E PRESENTI
L’Annuario (inglese) dei testimoni di Geova del 1955 dice che nell’Africa Equatoriale Francese 584 persone assistettero al servizio del Memoriale e che nessuno di loro partecipò agli emblemi. Perché? Effettivamente in tutto il mondo 829.836 persone assistettero alle diverse celebrazioni del pasto serale del Signore, e soli 17.884, ossia approssimativamente una su 46 vi parteciparono. Perché? Per il fatto che mentre tutti quelli che si ravvedono, si convertono, esercitano fede in Geova Dio e Cristo Gesù e quindi dedicano la loro vita a fare la volontà di Dio e da allora vivono in modo degno del loro voto di dedicazione, possono essere giustamente chiamati cristiani, tuttavia agli emblemi possono appropriatamente partecipare solo quelli che, oltre a tutto questo, hanno sentito destarsi in loro una speranza celeste essendo stati generati da Dio mediante il suo santo spirito quali figli di Dio e quindi unti del medesimo spirito per esser membri del corpo di Cristo. Solo questi possono partecipare alla morte di Cristo come pure alla sua risurrezione. Di essi Paolo scrisse: “Lo spirito stesso rende testimonianza col nostro spirito che noi siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi veramente di Dio, ma coeredi di Cristo, se soffriamo insieme affinché insieme siamo glorificati”. — Rom. 8:16, 17, NW; 2 Tim. 2:11, 12.
Sì, tra le 829.836 persone che assistettero alla celebrazione del Memoriale nel 1954 solo 17.884 professarono di essere figli spirituali di Dio. E qual è la posizione degli altri? Essi si sono riconosciuti nelle “pecore” che manifestano bontà verso i fratelli di Cristo, nelle “altre pecore” che non fanno parte del “piccolo gregge”, e nella gran folla veduta in visione da Giovanni, in piedi davanti al trono, mentre i 144.000 suggellati servitori di Dio condividono il trono con Cristo Gesù. — Matt. 25:31-46; Giov. 10:16; Luca 12:32; Apoc. 7:9; 3:21.
E allora perché assistono alla celebrazione del Memoriale? A motivo del comando di Gesù e del loro interessamento per i fratelli spirituali. Inoltre, al pasto serale del Signore, Geova viene magnificato col racconto di ciò che egli ha fatto per noi provvedendoci la liberazione mediante il suo Figlio, e viene messo in risalto il fedele esempio di Cristo Gesù, esempio che tutti i cristiani, sia che abbiano speranze celesti che terrestri, devono seguire. È una lezione che ci fa apprezzare quello che Geova Dio e Cristo Gesù hanno fatto per noi e ciò che da noi si richiede. Ecco perché il 7 aprile i testimoni di Geova in tutto il mondo si radunano insieme nelle loro Sale del Regno dopo il tramonto del sole.
E cessate di conformarvi a questo sistema di cose, ma siate trasformati rinnovando la vostra mente, affinché proviate a voi stessi la buona e accettevole e completa volontà di Dio. — Rom. 12:2, NW.
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Dove cercate la sicurezza?La Torre di Guardia 1955 | 15 marzo
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Dove cercate la sicurezza?
● Il mondo è attaccato oggi all’affarismo; un’attitudine che si può definire con l’espressione “che cosa ci guadagni?” domina quasi tutte le attività. Denaro e ricchezze sono adorati come oggetti che porteranno sicurezza, e il desiderio di “sicurezza” spesso supera ogni altra cosa, compreso l’amore verso Dio, verso la famiglia, e perfino il proprio senso di onestà e rettitudine. Però questa “sicurezza” è instabile. Molti fattori potrebbero togliervela: inflazione, delitto, guerra. Non c’è nulla di migliore, di più solido? Uomini fedeli dell’antichità come Abrahamo, Giobbe e Mosè ritenevano che ci fosse. E così anche pensavano Gesù e i suoi apostoli. Il denaro, o la sua mancanza, non fu per loro la cosa principale; essi mettevano al primo posto il servizio di Dio e le sue benedizioni. Questi erano tesori custoditi nel cielo, “ove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non sconficcano né rubano”. (Matt. 6:20) Questa è la vera sicurezza: le benedizioni dell’Onnipotente Dio; benedizioni che sono solide, stabili e sicure. Esse soltanto hanno vero valore. Nessuno ve le può togliere. Vi danno non solo la contentezza ora, ma anche la vita eterna. Accettate questa vera ricchezza. Fate Geova vostro Dio, non il denaro.
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