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  • Dovranno gridare le pietre?
    La Torre di Guardia 1952 | 1° febbraio
    • comunicazione della parola di Geova, dando molti avvertimenti a Sedechia e al popolo. Fra altre false accuse, egli fu incolpato di diserzione al nemico, e fu gettato in una cisterna.

      28 Fu verso la fine della sua opera di profezia contro Gerusalemme, mentre era in carcere, che Geremia fu fatto chiamare dal re Sedechia: “Il re Sedechia lo mandò a prendere, lo interrogò in casa sua di nascosto, e gli disse: ‘C’è egli qualche parola da parte dell’Eterno?’” Che cosa avrebbe risposto ora Geremia? Egli si trovava in quel momento alla presenza del più alto governante del paese. Si sarebbe egli improvvisamente spaventato davanti a questo governante? Avrebbe egli temuto che le guardie reali si sarebbero avventate su lui uccidendolo se avesse detto la verità come Geova gli aveva comandato? La Bibbia non rivela la minima esitazione da parte di Geremia: “E Geremia rispose: ‘Sì, c’è’. E aggiunse: ‘Tu sarai dato in mano del re di Babilonia.’” (Ger. 37:17) E perché non avrebbe egli riferito coraggiosamente il messaggio? Geova poteva proteggere Geremia quivi come in qualsiasi altro luogo. Il re Sedechia non si era ravveduto dalla sua infedeltà, egli non aveva pulito Gerusalemme eliminando i bestemmiatori e il culto dei demoni. Perciò il giudizio di Geova restava invariato contro di lui. Geremia non si trasse mai indietro alla presenza del re. Ciò che aveva da dire lo disse intrepidamente. Parlò con chiarezza. Non vi poteva esser dubbio al riguardo. Esso era il sicuro messaggio di Geova!

      29. Per la sua fede e lealtà, quali privilegi e benedizioni ricevette Geremia da Geova?

      29 Come aveva predetto la sicura parola di Geova, la distruzione di Gerusalemme venne. Geremia ottenne il privilegio di vederla tutta, di sopravvivere ad essa perché fu leale, fedele e coraggioso e continuò a testimoniare sino alla fine. Quale mirabile privilegio fu per lui quello di vedere l’esecuzione dei giudizi di Geova e di vedere come tutto ciò che Geova aveva fatto annunziare servendosi di lui si verificava! Geova lo preservò. Per ordine speciale di Nebucadnetsar, re di Babilonia, il conquistatore, Geremia non fu deportato a Babilonia per servire quivi in schiavitù; ma gli fu concessa completa libertà di rimanere e vivere nel suo paese natìo e gli fu procurato un posto dove avrebbe potuto abitare. — Ger. 39:12, 14; 40:6.

      30. (a) Come la profezia di Geremia è adempiuta sugli attuali testimoni di Geova? (b) Che cosa dovremmo imparare noi dal racconto profetico relativo a Uria e a Geremia?

      30 In questa profezia di Geremia Geova Dio preannunziò molte delle cose che i testimoni di Geova avrebbero provate in questi ultimi giorni. È di particolare aiuto per i Cristiani di oggi che hanno ordine di proclamare il sicuro messaggio di Geova, perché mostra come essi superano ogni specie di opposizione, sono falsamente accusati di sedizione, son cacciati in prigione, e passano per molte persecuzioni e Geova viene tuttavia sempre in loro aiuto in ogni tempo di bisogno. E questo rinvigorisce la nostra fede, perché la profezia rivela che Geova preserverà i suoi fedeli testimoni come un corpo oltre la battaglia di Harmaghedon introducendoli nel nuovo mondo. È vero, alcuni si mettono sulla via cristiana e poi s’impauriscono per mancanza di conoscenza e fiducia, ricercano invece la salvezza nel moderno Egitto, come si vede nella storia profetica di Uria; e questo dovrebbe esserci d’avvertimento. Siamo fedeli come lo fu Geremia, sempre. Sì, alcuni singoli testimoni fedeli potrebbero perire nella mischia, come testimonianza in onore di Geova, ma questo è a loro profitto; la loro vita futura è garantita, com’è scritto in Apocalisse 2:10, NM: “Non ti spaventare delle cose che sei destinato a soffrire. Ecco! il Diavolo continuerà a cacciare alcuni di voi in prigione affinché siate pienamente messi alla prova, e abbiate una tribolazione di dieci giorni. Dimostrati fedele anche nel pericolo di morte, e io ti darò la corona della vita”.

  • Non tacciono sulla condanna del mondo
    La Torre di Guardia 1952 | 1° febbraio
    • Non tacciono sulla condanna del mondo

      1. Quale profezia di Geremia doveva avere un adempimento mInore sulla Babilonia antica ai giorni di Daniele?

      RIVOLGENDOCI al libro di Daniele troviamo ulteriori parole di conforto e incoraggiamento che dimostrano come la mano di Geova è sopra quelli ch’Egli adopera per proclamare la Sua testimonianza davanti alla creazione visibile. Nel capitolo 5 leggiamo il dramma profetico del convito di Belsatsar. Era venuto il tempo fissato da Geova per l’adempimento della profezia del 51º capitolo di Geremia, che in parte diceva: “Ecco, i giorni vengono ch’io farò giustizia delle immagini scolpite di Babilonia, e tutto il suo paese sarà coperto d’onta, e tutti i suoi feriti a morte cadranno in mezzo a lei. E i cieli, la terra, e tutto ciò ch’è in essi, giubileranno su Babilonia, perché i devastatori piomberanno su lei dal settentrione, dice l’Eterno”. (Ger. 51:47, 48) Senza dubbio Belsatsar, re di Babilonia, non sapeva nulla di questa profezia, che avrebbe avuto un adempimento minore sull’antica Babilonia, ma un adempimento completo in tutto il suo significato sulla Babilonia di oggi, l’organizzazione terrestre di Satana; insieme a tutta la sua idolatria e la sua diabolica religione.

      2. (a) Quali furono le circostanze relative alla profezia del convito di Belsatsar? (b) Come il re implicò direttamente il nome di Geova in quell’occasione?

      2 Belsatsar deve aver ordinato molti conviti durante il suo regno, ma quello menzionato in Daniele, capitolo 5, fu il convito più eccezionale di tutti. Egli convocò insieme mille dei signori di Babilonia, nonché le sue mogli e le sue concubine, e insieme bevvero molto vino, mentre lodavano i loro dèi d’oro, argento, rame, ferro, legno e pietra, vituperando in tal modo l’Iddio vivente, Geova. Era un tempo di guerra contro i Medi e i Persiani, ma i Babilonesi si sentivano sicuri dentro la loro città cinta di mura. Essi cercavano di allontanare ogni afflizione del tempo di guerra bevendo molto vino; i convitati erano pieni di vino, molto avventati e allegri. “Belsatsar, mentre stava assaporando il vino, ordinò che si recassero i vasi d’oro e d’argento che Nebucadnetsar suo padre aveva portati via dal tempio di Gerusalemme, perché il re, i suoi grandi, le sue mogli e le sue concubine se ne servissero per bere”. (Dan. 5:2) Questi erano vasi consacrati che Geova aveva fatto fare esclusivamente per il servizio del tempio, ma ora erano male usati da una folla avvinazzata, con insulto a Geova. Avrebbe Geova permesso questa profanazione dei suoi vasi del servizio del tempio? Avrebbe lasciato l’Altissimo che i suoi vasi fossero contaminati e rozzamente battuti da orgiasti Babilonesi ubriachi per loro divertimento?

      3 Come agì Geova, e con quale risultato?

      3 Geova fece improvvisamente sobbalzare Belsatsar e i suoi convitati. Al re l’ubriachezza passò un bel poco. “Allora il re mutò di colore, e i suoi pensieri lo spaventarono; le giunture de’ suoi fianchi si rilassarono, e i suoi ginocchi cominciarono a urtarsi l’uno contro l’altro”. (Dan. 5:6) Quale ne fu la causa? Il miracoloso scritto di una mano era apparso sull’intonaco del muro del palazzo reale. Il re poteva vedere le dita di una mano tracciare lo scritto. Lo scritto sul muro era in una lingua straniera, una lingua non conosciuta dal re Belsatsar. Egli volle una spiegazione, perciò fece chiamare i suoi “sapienti”, tutti gli uomini istruiti e saggi. Essi l’esaminarono attentamente, ma non poterono leggerlo né poterono farne conoscere al re l’interpretazione. Il re aveva offerto la ricompensa di vestiti di porpora, una collana d’oro e il terzo posto del regno a chiunque avesse interpretato lo scritto; per cui quando i suoi saggi non riuscirono, “allora il re Belsatsar fu preso da grande spavento, mutò di colore, e i suoi grandi furon costernati”. (Dan. 5:9) Ci dev’essere stato un gran parlare e molta confusione fra i governanti al convito di Belsatsar quando i saggi non riuscirono a interpretare le parole scritte sul muro della loro sala da pranzo. La loro animata conversazione e le loro chiacchiere si sparsero per tutto il palazzo, e probabilmente per la città. Babilonia fu davvero preoccupata.

      4. Come Geova fece aprire la via affinché fosse data una testimonianza completa?

      4 Con questo piccolo atto Geova aveva messo il palazzo a soqquadro e prodotto molto sgomento e paura fra i convitati. Ma egli non si sarebbe limitato a questo. Vi era un messaggio di Geova che doveva esser dato e Geova diresse ogni cosa perché tutto fosse in armonia col suo proposito. La regina madre udì quello che accadeva ed entrò nella sala del convito. Essa richiamò l’attenzione di Belsatsar su qualcuno che era pieno della sapienza di Dio e che poteva dire il significato dell’iscrizione, Daniele. Allora il re disse: “Si chiami dunque Daniele ed egli darà l’interpretazione”. (Dan. 5:12) Così fu aperta a Daniele la via per dare un messaggio davanti al re e ai principali governanti di Babilonia. Geova non aveva dato ad alcun altro le qualifiche per essere suo testimone; solo Daniele era in grado di annunziare i propositi di Geova riguardo a Babilonia.

      DANIELE, PROTOTIPO DEI TESTIMONI MODERNI

      5, 6. In quali circostanze si trovò Daniele nel palazzo, e che cosa disse egli davanti ai convitati?

      5 Alla vista dello scritto Daniele si rese conto dell’importanza del messaggio. Non si trattava di cosa piacevole per il re e per i principali governanti al convito. Daniele si trovava quivi in mezzo a tutti quei Babilonesi, con la guardia reale nel palazzo e, senza dubbio, molti capi militari a disposizione. Daniele era tutto solo e disarmato. Lo intimidì forse tutta quella pompa e quello splendore? Mise paura a Daniele il fatto ch’egli era così inferiore e gli fece modificare o addolcire il messaggio di Geova oppure gli fece perdere di vista il punto in questione?

      6 Per prima cosa Daniele rifiutò tutte le offerte di ricompensa fatte dal re; egli non volle ciò che Babilonia aveva da offrire. Quindi egli procedette mostrando come Geova aveva nel passato umiliato Nebucadnetsar, il padre di Belsatsar, per la sua ostinazione e superbia. Ma Belsatsar non aveva imparato da quello che Geova aveva fatto a Nebucadnetsar; egli tenne una condotta simile a quella di suo padre. Oltre a questo, Belsatsar aveva profanato i vasi del tempio che appartenevano al Signore e facendone un uso indegno aveva lodato gli dèi demonici. Aveva indotto più di mille altri a unirsi a questa sfrontatezza. Daniele parlò del posto occupato da Dio al disopra di Belsatsar e poi lesse le parole scritte sull’intonaco del muro. “E questa è l’interpretazione delle parole: MENE: Dio ha fatto il conto del tuo regno, e vi ha posto fine. TEKEL: tu sei stato pesato con la bilancia, e sei stato trovato mancante. PERES: il tuo regno è diviso, e dato ai Medi e ai Persiani”. — Dan. 5:26-28.

      7. Come mostrò Daniele la sua completa fiducia in Geova, e quale risultato ebbe per la sua integrità?

      7 No, Daniele non fu né incerto né pauroso in mezzo ai convitati o in presenza del re. Egli era quivi come un testimone di Geova e confidava nel Potente che l’aveva mandato. Con discorso chiaro, dignitoso, misurato egli fece la dichiarazione dei giudizi di Geova in modo che tutti potessero udire. Era la verità di Dio e Daniele sapeva che era lì per dirla. Sì, i Babilonesi credevano che la loro fosse una città inespugnabile, ma i profeti di Dio ne avevano preannunziato la caduta. Daniele sapeva che le parole di Geova si sarebbero avverate qualunque fosse la fortificazione della città, e Daniele ottenne il privilegio d’essere preservato in vita durante la presa di Babilonia, con la protezione di Geova. Quella stessa notte egli vide con i suoi propri occhi avverarsi le cose delle quali fu adoperato per annunziare in anticipo come un testimone di Geova, quando Belsatsar fu ucciso e Dario il Medo s’impadronì del regno. Dopo questo, a completamento del dramma profetico, Dario esaltò Daniele a un’alta carica nel nuovo governo.

      8. (a) Chi o che cosa fu prefigurato da Nebucadnetsar, Belsatsar e Babilonia? (b) Quando si adempie la profezia?

      8 Che cosa ci mostra questo oggi? Che cosa si raffigurò con Babilonia, Nebucadnetsar e Belsatsar? Quando ha luogo l’adempimento? Babilonia fu edificata da Nebucadnetsar in un potente impero, ed essa raffigura l’organizzazione visibile di Satana nella quale predomina la religione demonica. Nebucadnetsar prefigurò pertanto Satana; mentre Belsatsar rappresentò la “progenie del serpente”, l’attuale visibile, religiosa, commerciale e politica progenie di Satana. (Gen. 3:15; Giov. 8:44) Nel 1914 la guerra contro Satana e la sua empia organizzazione ebbe inizio nel cielo, e ora gli eserciti di Geova sotto Cristo sono in attesa di sferrare il colpo finale contro quell’intero sistema di cose. Questi ultimi giorni del vecchio mondo — ora nei giorni nostri — son quelli in cui la profezia ha completo adempimento. (Luca 21:26; Apoc. 12:7-12) L’organizzazione di Satana è divisa e in grande difficoltà ora, e tenta stoltamente di dimenticare le numerose difficoltà tracannando avidamente il vino di Babilonia. — Ger. 51:7; Apoc. 18:3.

      9. Quali persone furono prefigurate dai profanati vasi del tempio?

      9 Che cosa diremo dei vasi del tempio? Essi erano adoperati nel tempio tipico di Geova a Gerusalemme; ne erano effettivamente una parte. Ai Cristiani l’ispirato apostolo Paolo disse, in 1 Corinzi 3:16, 17, NM: “Non sapete voi che siete il tempio di Dio e che lo spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Iddio distruggerà lui; poiché il tempio di Dio è santo il qual tempio siete voi”. Gli unti testimoni di Geova formano l’organizzazione del suo tempio ed egli santifica ciascuno di loro come un vaso per “un onorevole proposito, . . . utile al suo padrone, preparato per ogni opera buona”. (2 Tim. 2:21, NM) In adempimento della profezia sono i visibili servitori di Geova che sono oltraggiati, perseguitati e resi oggetto della derisione di coloro che ora sono ubriachi del vino di Babilonia. Tutti sulla terra devono oggi ammettere che i testimoni di Geova sono odiati e derisi dal mondo perché portano il nome di Geova e cercano di vivere conforme ai Suoi comandamenti. (Matt. 24:9) È come se essi, i Babilonesi del giorno presente, facessero queste cose a Cristo stesso, attirandosi il giudizio dall’alto. — Matt. 25:31-46.

      10. Che cosa è lo scritto della mano sul muro, in adempimento della profezia, e come reagiscono contro di esso i capi della Babilonia moderna?

      10 È venuto il tempo fissato da Geova per la diffusione del finale messaggio di giudizio contro la Babilonia moderna. Come nessuno avrebbe potuto impedire a Geova di scrivere sul muro del palazzo di Babilonia, così oggi il clero, i politicanti e gli oppressori commerciali sono costretti da Geova a udire il messaggio di giudizio; essi non possono evitarlo, anche se tentano per mezzo di dittatori e ordendo oppressioni con leggi e decreti di mettere il bavaglio a quelli che lo proclamano. I loro portavoce potrebbero dire, dato che non possono capire la Parola di Geova né la sanno spiegare, ch’essa non contiene nulla di simile. Ma tutti sanno che non ci sono mai state tali distrette, scosse e instabilità nel diviso mondo di Satana come ci sono ora. Il messaggio di Geova li disturba e li inquieta. Essi non desiderano credervi, tuttavia, combattendo contro quelli che l’annunziano, mostrano di capire che è verace. Qualsiasi altra piccola minoranza sarebbe ignorata da loro. Neppure il religioso vino di Babilonia li conforta; esso vien loro meno. Per quanto ne siano ubriachi, l’imperioso messaggio di Geova ‘scritto dalla mano sul muro’ fa loro passare un poco la sbornia e i loro ginocchi si urtano per la paura.

      11. (a) Chi fu raffigurato da Daniele? (b) Qual è l’adempimento dell’azione presa dalla regina madre?

      11 Daniele raffigurò naturalmente i testimoni di Geova unti, il corpo di persone che ora Geova adopera per rendere comprensibile il suo messaggio. Da loro stessi i testimoni di Geova non potrebbero fare molto progresso nell’annunziare al mondo un messaggio come quello che Geova ha dato contro questo vecchio mondo, ma Geova li sostiene e provvede ch’essi siano uditi ora nel mondo intero. Nella profezia fu la regina madre che Geova usò perché Daniele fosse udito. Essa non era presente al convito, ma occupava una posizione governativa inferiore nel paese; era strettamente associata al re, un membro della famiglia reale. Questo mostra come vi sono alcuni uomini e donne di buona volontà in uffici governativi, sotto le principali autorità governanti, che hanno sentimenti di gentilezza verso i testimoni di Geova e credono che questi testimoni rappresentano il Signore e dovrebbero essere uditi perché ne hanno diritto. Nella loro opera di testimonianza i testimoni di Geova si sono valsi di molte leggi per tenere aperta la via della predicazione; hanno fatto ricorso alle più alte corti del paese per proteggere i loro diritti di parlare. Sovente hanno trovato funzionari governativi simpatizzanti che li hanno aiutati a trar beneficio dalla libertà di parola e di culto, e talvolta questi hanno aperto ai testimoni di Geova la via perché rendessero testimonianza davanti ai più alti reggitori dei governi terreni. Essi hanno dato ai testimoni di Geova il modo di farsi udire.

      12 Quale specie di messaggio desiderano udire i moderni Babilonesi (b) Perché? (c) Ma quale attitudine assumono oggi i testimoni di Geova a loro riguardo?

      12 Oggi la folla visibile della “progenie del serpente” schierata in opposizione al governo del regno di Geova, incominciato nel 1914, si trova davanti i testimoni di Geova. Quella folla vorrebbe udire un messaggio piacevole, cioè che questo vecchio mondo durerebbe indefinitamente. Essi vogliono far durare questo sistema di cose, perché prendono piacere a signoreggiare sul popolo mediante i loro inganni con i quali arricchiscono e ingrassano. (Ger. 5:28-31) Ma addolciscono forse i testimoni di Geova il messaggio di giudizio di Geova? Cercheranno essi di piacere agli orecchi della “progenie” di Satana? Mediante la misericordia di Geova essi proclamano con baldanza tutta l’importanza del messaggio con volume e intensità sempre crescenti, come fece Daniele. Sanno che gli eserciti dell’esecuzione di Geova sono in movimento e che tosto Geova prenderà il completo governo della terra mediante Cristo Gesù. Questo è vero. Questo è giusto. Essi non possono trarsi indietro. Come Daniele fu solo e disarmato, così i testimoni di Geova non portano armi carnali. Essi non cercano di arrecare il rovesciamento del mondo empio con la loro propria potenza, ma agiscono come annunziatori di Geova e fanno meravigliare

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