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  • La misericordia di Dio copre tutti i vostri peccati?
    La Torre di Guardia 1975 | 1° febbraio
    • nella liberazione di Geova e non vacillò mai nella sua determinazione di seguire la guida di Geova e di attenersi strettamente alle giuste esigenze di Geova che aveva apprese dal padre, Giacobbe. E quando Giuseppe fu nel più grande bisogno, la misericordia di Geova espressa a suo favore gli venne sempre in aiuto e, a tempo debito, lo portò al secondo posto per importanza nel mondo del suo giorno, una posizione così potente che avrebbe potuto, se lo desiderava, vendicarsi impunemente di tutti quelli che lo avevano maltrattato. O si sarebbe potuto servire della sua posizione per divenire una grande benedizione per loro. Il modo in cui Giuseppe esercitò misericordia non solo verso i colpevoli di trasgressione, ma anche con tenera compassione e empatia verso chi era nel bisogno, e il modo in cui questo racconto di vita vissuta può mostrarci come “la misericordia esulta trionfalmente sul giudizio”, saranno indicati nel seguente articolo. Prima di considerare queste pagine, sarà molto interessante e istruttivo fare un’attenta lettura di Genesi, capitoli da 37 a 47.

  • Sei misericordioso?
    La Torre di Guardia 1975 | 1° febbraio
    • Sei misericordioso?

      1. Perché questa presente generazione non ha nessuna scusa per la sua estesa mancanza di misericordia?

      IN QUESTO tempo di intolleranza e interesse personale, chi agisce misericordiosamente è una benedizione ristoratrice. Del vero Dio è detto: “Geova è clemente e misericordioso, lento all’ira e grande in amorevole benignità. Geova è buono verso tutti, e le sue misericordie sono su tutte le sue opere”. (Sal. 145:8, 9) E Gesù ci ammonì di continuare “ad essere misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso”. (Luca 6:36) Quale capo d’accusa per questa presente generazione sono dunque le intollerabili condizioni derivanti dagli innumerevoli sospetti, dalle rivalità e dalle animosità di popoli e nazioni!

      2. A chi soltanto Dio estende misericordia, e perché?

      2 Proverbi 28:27 dice: “Chi dà a uno di pochi mezzi non sarà nel bisogno, ma chi nasconde gli occhi avrà molte maledizioni”. Da ciò si vede che la misericordia di Dio non sarà estesa a chi “nasconde gli occhi”. Dio non è un sentimentalista. Egli esercita misericordia sempre in armonia con le sue altre qualità e giuste norme, incluse la sua rettitudine e santità. (Osea 2:19) Chi abusa della misericordia di Dio, pensando che Dio continuerà a mostrargli misericordia qualunque cosa faccia, è destinato a un’amara delusione. Chi mostra deliberata mancanza di rispetto per le giuste vie di Dio con le sue azioni e il suo modo di vivere offende Dio, e il vero Dio giustamente ‘chiuderà le sue misericordie nell’ira’. — Sal. 77:9; Rom. 2:4-11.

      3. Quali domande potrebbero aiutarci a determinare la qualità della nostra misericordia?

      3 Giacomo, fratellastro di Gesù, diede un buon avvertimento e, nello stesso tempo, una rassicurazione quando scrisse: “Poiché chi non pratica la misericordia avrà il suo giudizio senza misericordia. La misericordia esulta trionfalmente sul giudizio”. (Giac. 2:13) Sei misericordioso? Ti è facile passar sopra alle offese di cui sei oggetto? o ti è difficile toglierti dalla mente tali cose? Sei vivamente consapevole dei bisogni di quelli che ti circondano? o bisogna continuamente portare tali cose alla tua attenzione? Sei incline a sospettare dei motivi altrui? o riconosci la sincerità e la mancanza di astuzia? Sei incline a mostrare più sollecitudine verso quelli che sono in vista o che hanno particolari doti? o sai provare vero piacere nelle qualità puramente spirituali? Se ti pesassi sulla bilancia di queste domande, saresti trovato mancante in misericordia? Il risultato è importante, perché, che ce ne interessiamo personalmente o no, Geova emanerà il giudizio verso di noi individualmente proprio come ha indicato per mezzo di Giacomo, e solo a chi pratica misericordia sarà mostrata misericordia nel giudizio.

      4. Come si può identificare chi è misericordioso?

      4 Chi è misericordioso non cova risentimento, è disposto a trattenere la condanna e la punizione ogniqualvolta le circostanze lo permettano, dà generosamente sia in senso materiale che spirituale, è consapevole di chi è nel bisogno e gli mostra interesse nel modo pratico, non mostra parzialità né usa la lingua con orgoglio o gelosia, compie i suoi atti di carità e distribuisce i suoi doni di misericordia con sincerità e umiltà senza vantarsi, non diventa così efficiente nei rapporti coi suoi associati che essi divengono semplici parti di una “macchina organizzativa”. Chi si prodiga generosamente, e dà ancor più che i propri beni, non rimarrà senza ricompensa, certo non mancherà d’essere ricompensato da Geova. La Parola di Dio dice: “Chi mostra favore al misero presta a Geova, ed Egli gli ripagherà il suo trattamento”. E al proverbio Gesù aggiunse: “Felici i misericordiosi, poiché sarà loro mostrata misericordia”. — Prov. 19:17; Matt. 5:7.

      LA DEVOZIONE AI GIUSTI PRINCÌPI RECA FAVORE

      5. Chi fu Giuseppe, e perché fu particolarmente amato da suo padre?

      5 Un rimarchevole esempio di uno che imitò la misericordia di Geova fu Giuseppe, pronipote di Abraamo e figlio di Giacobbe o Israele. Giuseppe nacque in Siria, il primo dei due figli che Giacobbe ebbe dalla diletta moglie Rachele. (Gen. 30:22-24; 35:24) Poiché Giacobbe aveva novantun anni alla nascita di Giuseppe, Giuseppe fu figlio della sua vecchiaia e fu amato più dei fratelli maggiori. Quando Giuseppe aveva circa sei anni, Giacobbe partì da Paddan-Aram dov’era andato a prendere moglie di fra il suo popolo e, con tutta la sua famiglia, tornò a Canaan. (Gen. 31:17, 18, 41) Egli dimorò per qualche tempo a Succot, a Sichem e a Betel. In seguito, durante il viaggio da Betel a Betleem, la madre di Giuseppe, Rachele, morì partorendo il suo secondogenito Beniamino; per cui Beniamino fu il solo fratello di Giuseppe sia da parte di padre che di madre, essendo gli altri figli di Giacobbe fratellastri di Giuseppe, nati a Giacobbe da Lea, sorella di Rachele, e da Zilpa e Bila, le due serve di Lea e Rachele. — Gen. 33:17-19; 35:1, 5, 6, 16-19.

      6. (a) Quale notizia sui suoi fratellastri recò Giuseppe a suo padre, e perché questo non fu un atto privo di misericordia? (b) Come, in una precedente occasione, Simeone e Levi si erano mostrati privi di compassione?

      6 I dieci fratellastri di Giuseppe non manifestarono la stessa devozione ai giusti princìpi che aveva manifestata Giuseppe sin dalla tenera età. A diciassette anni pascolava le pecore insieme ai figli che Giacobbe aveva avuti da Bila e Zilpa. Benché più giovane dei fratelli, Giuseppe dimostrò più zelo per gli interessi di suo padre di questi fratellastri e ubbidientemente recò al padre una cattiva notizia. (Gen. 37:2) Così facendo, egli non agiva senza misericordia, perché questi fratelli seguivano una condotta di trasgressione e Giacobbe aveva diritto di saperlo. Questa devozione ai giusti princìpi poté contribuire all’amore di Giacobbe per Giuseppe. Ma i fratelli di Giuseppe, invece di trarre profitto dal suo esempio, mostrarono un’attitudine gelosa e manifestarono verso di lui

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