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ArcobalenoAusiliario per capire la Bibbia
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indicato un significativo cambiamento, qualche cosa di nuovo.
La Bibbia non descrive il grado di chiarezza dell’atmosfera immediatamente prima del Diluvio. Ma evidentemente le condizioni atmosferiche erano tali che fin quando non avvenne un cambiamento perché “le cateratte dei cieli si aprirono” (Gen. 7:11) nessun altro prima di Noè e la sua famiglia aveva visto un arcobaleno. Tuttora le condizioni atmosferiche determinano se si può vedere o no l’arcobaleno.
La gloria, bellezza e serenità di un arcobaleno che appare dopo un temporale ricorrono nelle descrizioni bibliche di Dio e del suo trono. Nella visione che ebbe di Dio, il profeta Ezechiele vide “qualche cosa simile all’aspetto dell’arco che compare nella massa di nuvole nel giorno del rovescio di pioggia”. Ciò dava risalto alla “gloria di Geova”. (Ezec. 1:28) Similmente Giovanni vide lo splendente trono di Geova ‘con intorno un arcobaleno dall’aspetto simile a smeraldo’. Il riposante color verde smeraldo dell’arcobaleno avrebbe suggerito a Giovanni calma e serenità, e questo era appropriato dal momento che Geova è un glorioso Sovrano, padrone di ogni situazione. (Riv. 4:3) Giovanni vide anche un angelo che aveva ‘un arcobaleno sulla testa’ (Riv. 10:1), a indicare che poteva essere uno speciale rappresentante dell’“Iddio della pace”. — Filip. 4:9.
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AreopagoAusiliario per capire la Bibbia
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Areopago
(Areòpago) [Colle di Ares o Colle di Marte].
Colle all’estremità NO dell’imponente Acropoli di Atene, da cui lo separa una valle poco profonda. Questa rupe calcarea, spoglia e piuttosto stretta, è alta circa 113 m, e l’Acropoli a SE la supera di oltre 43 m. La salita al Colle di Marte è dolce da N, ripida da S. Sulla sommità del colle un tempo si trovavano altari, templi, statue, e la corte suprema all’aperto si riuniva sull’Areopago. Oggi tutto questo è scomparso e rimangono solo alcuni sedili scavati nella roccia.
Durante una delle sue visite ad Atene, alcuni ateniesi presero l’apostolo Paolo e lo condussero all’Areopago dicendo: “Possiamo sapere che cos’è questo nuovo insegnamento di cui parli? Poiché tu rechi cose strane ai nostri orecchi”. (Atti 17:19, 20) In risposta Paolo espose uno dopo l’altro solidi elementi della verità, sviluppando un argomento logico, persuasivo e convincente. Paolo non finì il suo discorso, perché, “avendo udito della risurrezione dei morti”, gli schernitori cominciarono a farsi beffe di lui. Ma, quando fu interrotto, l’apostolo era già riuscito a dividere l’uditorio secondo tre diverse opinioni. Mentre alcuni schernivano e alcuni dicevano che avrebbero ascoltato un’altra volta, altri “divennero credenti, fra i quali erano anche Dionisio, giudice della corte dell’Areopago, e una donna di nome Damaride, e altri con loro”. (Atti 17:22-34) Oggi sul Colle di Marte una targa di bronzo a ricordo dell’avvenimento reca inciso questo discorso dell’apostolo Paolo. Non si può affermare con certezza che in quell’occasione Paolo abbia parlato dinanzi alla corte dell’Areopago, ma almeno un giudice di quell’importante corte era nel suo uditorio.
Il colle su cui teneva udienze pubbliche quella famosa corte prendeva nome da Ares, dio della mitologia greca (Marte in quella romana). La corte dell’Areopago era molto antica, anteriore al 740 a.E.V. Anche se le sue mansioni e competenze si modificarono e cambiarono di tanto in tanto nel corso dei secoli, era tenuta in alto onore e rispetto fino al tempo dei Cesari.
[Figura a pagina 103]
L’Areopago (collinetta in primo piano)
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AretaAusiliario per capire la Bibbia
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Areta
(Àreta) [virtuoso, eccellenza].
Nome di alcuni re arabi, l’ultimo dei quali regnava a Damasco quando il governatore (etnarca) della città si unì al complotto degli ebrei per eliminare Paolo. Paolo sfuggì in una cesta di vimini calata da una finestra delle mura della città. — Atti 9:23-25; II Cor. 11:32, 33.
Areta aveva dato sua figlia in matrimonio a Erode Antipa (vedi ERODE), che divorziò da lei per sposare Erodiade; questa fu la relazione adulterina condannata da Giovanni Battista. (Matt. 14:3, 4) Esasperato inoltre da contrasti di frontiera, Areta attaccò e sconfisse definitivamente Antipa. L’imperatore Tiberio ordinò allora a Vitellio, legato in Siria, di prendere Areta vivo o morto. Vitellio, lui stesso poco amico di Antipa, mobilitò l’esercito, ma nel 37 E.V. alla morte di Tiberio la campagna contro Areta fu interrotta. Caligola, successore di Tiberio, cambiò radicalmente la sua politica estera, mise Agrippa al posto di Antipa, e lasciò ad Areta il governo di Damasco. Una moneta di Damasco datata dell’epoca porta un’iscrizione di Areta.
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ArgentoAusiliario per capire la Bibbia
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Argento
Dato che raramente l’argento si trova allo stato puro, il minerale grezzo dev’essere fuso e purificato per liberare l’argento da ganga, scorie e sostanze estranee di scarto, e per separarlo da altri metalli come il piombo. (Sal. 12:6; Prov. 27:21; Ezec. 22:20-22; Mal. 3:3) L’argento era considerato un metallo prezioso da tutti i popoli dell’antichità. (II Sam. 8:10, 11; II Cron. 9:14) Sotto il regno di Salomone a Gerusalemme c’era tale abbondanza non solo di argento ma anche di oro, che l’argento era considerato “come niente del tutto”, “come le pietre”. (I Re 10:21, 27; II Cron. 9:20; confronta Daniele 2:32). Ogni tre anni le navi portavano un carico di argento da Tarsis (evidentemente la Spagna dove tuttora si produce argento). — I Re 10:22; II Cron. 9:21; Ger. 10:9; Ezec. 27:12.
L’argento raffinato era usato principalmente: (1) Come misura della ricchezza e mezzo di scambio. Abraamo si servì di questo mezzo di scambio per acquistare un pezzo di terra dove seppellire i suoi morti. (Gen. 13:2; 23:15-18) Il pagamento si faceva a peso, perché la coniatura fu inventata solo secoli più tardi. (2) Per fare, sin dall’epoca dei patriarchi, oggetti artistici e ornamentali. (Gen. 24:53; 44:2; Eso. 11:2; 12:35) Argento servì per fare le due trombe d’Israele (Num. 10:2), per la costruzione del tabernacolo (Eso. 26:19, 21, 25, 32; 27:10, 11, 17) e del tempio di Salomone. (I Cron. 28:15-17) Era usato anche per fare oggetti idolatrici. (Eso. 20:23; Osea 13:2; Abac. 2:19; Atti 19:24) In contrasto col valore transitorio dell’argento, e di gran lunga più preziosi, sono la sapienza, la disciplina e l’intendimento che provengono da Geova. (Prov. 3:13, 14; 8:10, 19; 16:16) L’argento è usato nelle Scritture anche con diversi significati simbolici. — Eccl. 12:6; Isa. 60:17; Dan. 2:32; I Cor. 3:12.
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ArgillaAusiliario per capire la Bibbia
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Argilla
Materiale terroso a grana molto fine, plastico quando è bagnato ma che si indurisce con l’essiccamento, specie quello a fuoco; quando è composto di idrosilicati di alluminio è detto caolino. L’argilla abbonda nelle pianure della Palestina, e in tempi biblici serviva per fare vasi e mattoni. (Ger. 18:4, 6; Eso. 1:14; Naum 3:14) (Vedi VASAIO). Per la capacità di ricevere un’impronta quando è umida e di conservarla inalterata una volta essiccata, era usata per fare tavolette d’argilla e sigilli su documenti e lettere. L’argilla serviva a suggellare recipienti per il vino o in cui venivano conservati documenti di valore, come l’atto d’acquisto della proprietà di Geremia. (Ger. 32:14) La preservazione dei Rotoli del Mar Morto si deve in gran parte alle giare d’argilla in cui sono stati ritrovati.
Le espressioni ‘l’argilla delle strade’, ‘l’uomo è fatto d’argilla’, o ‘è fatto scendere nell’argilla’, alludono alla natura stessa dell’argilla. (Giob. 10:9; 30:19; 33:6; Isa. 10:6) Un’altra espressione metaforica è quella secondo cui l’uomo è argilla e Geova è il Vasaio. (Isa. 29:16; 45:9; 64:8; Rom. 9:21) L’argilla, anche quando è indurita con la cottura, è un materiale fragile, e non serve a nulla mescolare ferro e argilla. (Dan. 2:33-35, 41-43, 45) L’argilla offre ben poca o nessuna protezione. (Giob. 4:19; 13:12; Isa. 41:25) Essendo molto comune, il suo valore commerciale è piuttosto trascurabile. — Giob. 27:16.
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ArieteAusiliario per capire la Bibbia
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Ariete
Vedi ARMI, ARMATURA.
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ArimateaAusiliario per capire la Bibbia
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Arimatea
(Arimatèa) [forma gr. dell’ebr. Ramàh, altura].
“Città dei Giudei” dell’epoca di Gesù, e città natale di Giuseppe, il discepolo segreto che si fece consegnare il corpo di Gesù per seppellirlo. (Luca 23:50-53; Matt. 27:57-60; Mar. 15:43-46; Giov. 19:38-42) Il luogo dove sorgeva Arimatea è generalmente identificato con la moderna Rentis, una trentina di chilometri a NO di Gerusalemme e 26 circa a E di Ioppe (la moderna Giaffa).
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ArmaghedonAusiliario per capire la Bibbia
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Armaghedon
Vedi HAR-MAGHEDON.
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Armi, armaturaAusiliario per capire la Bibbia
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Armi, armatura
Armi offensive e difensive sono spesso menzionate nella Bibbia anche se questa, non essendo un prontuario bellico, non fornisce ampi particolari sulla loro fabbricazione e utilizzazione. Le Scritture Ebraiche in particolare parlano ripetutamente dell’impiego di spade, lance, scudi e altre armi letterali, ma mettono costantemente in risalto la necessità e il vantaggio di confidare in Geova. (Gen. 15:1; Sal. 76:1-3; 115:9-11; 119:114; 144:2) La fiducia in Dio fu evidente nelle parole di Davide a Golia: “Tu vieni a me con la spada e con la lancia e con il giavellotto, ma io vengo a te nel nome di Geova degli eserciti, l’Iddio delle linee di battaglia d’Israele, che tu hai biasimato. In questo giorno Geova ti cederà in mia mano . . . E tutta questa congregazione conoscerà che né con la spada né con la lancia Geova salva, perché la battaglia appartiene a Geova”. (I Sam. 17:45-47) È dimostrato che la cosa essenziale ed efficace è confidare nello spirito di Geova e non nella forza militare. (Zacc. 4:6) E nel confermare il suo amore per la moglie simbolica, Sion, Geova ha assicurato: “Qualsiasi arma formata contro di te non avrà nessun successo”. — Isa. 54:17.
ARCO E FRECCE
Fin dall’antichità l’arco era usato per la caccia e in guerra. (Gen. 21:20; 27:3; 48:22) Era un’arma comune presso gli israeliti (II Cron. 26:14, 15), presso quelli che combattevano per l’Egitto (Ger. 46:8, 9), gli assiri (Isa. 7:24; 37:33) e i medo-persiani. — Ger. 50:14; 51:11; vedi anche ARCIERE.
In Mesopotamia l’arco poteva essere di legno, corno od osso. Presso gli israeliti in genere era di legno stagionato e a volte di corno, anche se viene menzionato un “arco di rame”. (II Sam. 22:35) Archi egiziani trovati a Tebe sono lunghi m 1,5 circa e sono bastoni di legno quasi diritti, ma a punta da entrambe le estremità. Altri, raffigurati in dipinti tombali, sono curvi in dentro nel centro. I guerrieri assiri portavano due archi: uno lungo e leggermente curvo, l’altro corto e quasi angolare.
L’espressione ‘tendere l’arco’ (letteralmente, ‘mettere il piede sull’arco’; Sal. 7:12; 37:14; Ger. 50:14, 29) può riferirsi al fatto che l’arco veniva teso appoggiando con forza il piede a metà dell’arco; oppure un’estremità dell’arco con attaccata la corda poteva essere trattenuta a terra col piede mentre l’altra estremità veniva piegata per attaccarci l’altro capo della corda.
L’asta delle frecce era generalmente di canna o di legno leggero. Alcune frecce egiziane erano munite di penne, come le frecce moderne, per permettere alla freccia di seguire una traiettoria diritta e costante. Gli egiziani facevano largo uso di frecce con punta di metallo o di selce. Persiani e altri popoli orientali a volte usavano in battaglia frecce con semplici punte di pietra. Qualche volta le frecce erano uncinate, immerse nel veleno (Giob. 6:4), o rivestite di materiale combustibile. (Sal. 7:13) Nel caso di frecce incendiarie, uno stoppino imbevuto d’olio era infilato in fori all’estremità della punta metallica, per essere acceso quando veniva usata la freccia.
ARIETE
Strumento bellico usato dagli assedianti per aprire brecce o abbattere porte e mura di una città o fortezza. Nella forma più semplice era una pesante trave di legno con una punta di ferro simile alla testa di un ariete. Forse per questo o perché veniva usato per cozzare, anche in ebraico era designato con lo stesso nome dell’animale (kar).
Gli assedianti innalzavano un terrapieno o rampa d’assedio contro le mura della città e lo usavano come piano inclinato su cui far salire contro di esse gli arieti e altre macchine da guerra. Torri alte come le mura della città potevano essere spinte su per la rampa, ponendo così gli attaccanti allo stesso livello dei difensori. I soldati della difesa cercavano di mettere fuori combattimento gli arieti facendoci cadere sopra tizzoni ardenti o trattenendoli con catene e ramponi.
Una scena di un bassorilievo del palazzo del re assiro Assurnasirpal II a Nimrud raffigura il suo attacco contro una città, in cui compare un ariete montato su una pesante testuggine a sei ruote. Si tratta di un cassone “prefabbricato” formato da molti scudi rettangolari di vimini e da una torretta a cupola, sotto la quale sporge la trave dell’ariete
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