peccato paga è la morte, ma il dono che dà Dio è la vita eterna mediante Cristo Gesù nostro Signore”. (Rom. 6:23; 5:12) Altre creature, come “animali irragionevoli”, non sono in grado di commettere un peccato consapevole o volontario contro Dio. Per cui la loro morte è semplicemente dovuta a processi naturali, alla generale durata di vita insita nella loro struttura genetica sin dall’inizio. Pertanto, benché un rinoceronte viva fino a mezzo secolo, una blarina a coda corta ha una durata di vita che di rado supera i due o tre anni. Alcuni insetti vivono solo poche ore. Questo continuerà ad avvenire anche nel promesso nuovo ordine di Dio mediante il giusto regno di suo Figlio, quando la morte che gli uomini hanno ereditata da Adamo “non sarà più”. — Riv. 21:4.

La risurrezione provveduta per il peccaminoso genere umano mediante il sacrificio di riscatto di Cristo non si applica ovviamente alla creazione animale, che è incapace di capire e riporre fede in quel divino provvedimento. In Israele gli animali non venivano sepolti in cimiteri alla morte, ma trascinati fuori della città e gettati via. (Si paragoni Geremia 22:18, 19; 36:30). Non erano mai considerati come se andassero nello Sceol (la comune tomba di tutto il genere umano) da cui potevano essere risuscitati.

Sì, gli animali sono meravigliosi, al loro posto. Ma non possono mai sostituire realmente gli uomini. Per evitar d’avere una veduta o un’attitudine squilibrata dobbiamo capire che Dio amò tanto il mondo del genere umano da dare il suo unigenito Figlio. (Giov. 3:16) È vero che la maggioranza degli uomini non riflettono oggi le qualità di Dio e non agiscono a Sua ‘immagine e somiglianza’. Causano perciò molta tristezza, frustrazione, irritazione e angoscia. Ma non sono tutti così. Possiamo trovare persone che sono magnifici compagni, persone ammirevoli e amabili, degne dell’amore di Dio. Se siamo disposti a fare uno sforzo per trovarle, non dovremo mai sentirci soli o commettere l’errore di rivolgerci agli animali per ricevere ciò che solo le creature umane possono dare.

Un ministro metodista osserva

In mezzo alla moltitudine di 1.649 presenti a un’assemblea di testimoni di Geova tenuta a Taylor, nel Texas, nel gennaio del 1971, ci fu un ministro della locale chiesa metodista. Oltre a udire il discorso biblico pubblico, l’ecclesiastico ebbe modo di osservare la condotta e le conversazioni dei Testimoni delle diciotto congregazioni presenti. Nel bollettino della sua chiesa della settimana dopo, il ministro metodista fece queste osservazioni sull’assemblea dei Testimoni.

“Molte preghiere e molte conversazioni erano su soggetti della parola di Dio; su cose che non invecchiano mai! Il Nome Geova era tenuto in profondo rispetto e onore. Gente strana, questi testimoni di Geova! Rappresentano qualche cosa. Hanno discipline molto definite. Studiano la Parola di Dio in modo sistematico e regolare. Tengono occupati i loro figli in cose significative. C’è una gaiezza e una gioia in loro molto attraenti e salutari. C’è una serietà in loro che richiama attenzione e rispetto. Sanno in che cosa credono! Sanno in Chi hanno creduto! E quando tengono un raduno hanno difficoltà a trovare un posto abbastanza grande per riunirvisi. Per altre adunanze religiose in cui si considerano cose eternamente irrilevanti ci sono problemi a trovare luoghi abbastanza piccoli in cui riunirsi! Pensate che noi religionisti sofisticati potremmo imparare qualche utile lezione da questa gente? O riteniamo forse di avere già conseguito quello che siamo capaci di conseguire?”