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Rimpiangete “i bei tempi passati”?La Torre di Guardia 1978 | 1° maggio
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questo solo non basta a farli contenti. Personalmente avvertono che qualche fondamentale bisogno non è soddisfatto come lo era in passato. Inoltre, alcune persone riflessive si chiedono se questa estesa mancanza di appagamento non contribuisca alla generale crisi dei valori morali, crisi così prevalente nonostante il progresso materiale dell’uomo. — 2 Tim. 3:1-5.
Esaminiamo dunque perché oggi sembra esserci uno spirito o un’atmosfera diversa, e cosa possiamo fare in merito.
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Lo spirito dei “bei tempi passati”La Torre di Guardia 1978 | 1° maggio
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Lo spirito dei “bei tempi passati”
IL CESTISTA americano Julius Erving fu intervistato dopo aver firmato un contratto per tre milioni e mezzo di dollari. Alla domanda: “C’è qualcosa che vorrebbe avere ma che non può ancora comprare?” Erving avrebbe risposto: “Potrebbero esserci dei valori emotivi o spirituali che nessuno può comprare, ma nulla di materiale”.
Col suo commento, questo cestista milionario potrebbe aver toccato una ragione fondamentale per cui oggi tanti parlano con nostalgia dei “bei tempi passati”. Sebbene in molte parti della terra alcuni godano di un progresso materiale o tecnologico senza precedenti, molti non sono ancora contenti. Il fatto è che la soddisfazione dei nostri bisogni emotivi e spirituali non dipende necessariamente dai beni materiali che abbiamo. Né si può comprare la soddisfazione emotiva o spirituale. Infatti, gli sforzi che molti fanno per procurarsi più denaro con cui comprare i complicati prodotti della tecnica ostacolano spesso la soddisfazione dei loro fondamentali bisogni spirituali ed emotivi.
Gesù stesso fece notare che gli uomini non hanno bisogno solo di cose materiali. Una volta Gesù aveva fame e il Diavolo lo esortò ad abusare del suo potere miracoloso per trasformare le pietre in pane, al che Gesù rispose: “È scritto: ‘L’uomo non deve vivere solo di pane, ma di ogni espressione che esce dalla bocca di Geova’”. (Matt. 4:1-4) Pertanto Gesù fece notare che non siamo semplici animali con necessità fisiche, così che, automaticamente, più le soddisfiamo più felici siamo. Invece, gli
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