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Desiderate acquistare un quadro?Svegliatevi! 1975 | 8 luglio
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un quadro che sarà una bella opera d’arte e che onorerà e loderà il nostro grande Creatore. Il salmista dovette avere un pensiero simile, quando scrisse sotto ispirazione: “Benedite Geova, voi tutte le opere sue, in tutti i luoghi del suo dominio. Benedici Geova, o anima mia”. — Sal. 103:22.
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Perché nessuno può predire l’economiaSvegliatevi! 1975 | 8 luglio
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Perché nessuno può predire l’economia
SBARCARE il lunario non è più così facile come una volta. La casalinga spende di più al mercato per comprare meno generi alimentari. Suo marito percepisce un salario più alto che mai ma ci compra di meno. Migliorerà la situazione?
L’economia del mondo occidentale non comunista in particolare ha spinto a fare predizioni di un crollo monetario nazionale e internazionale. In singolare contrasto, altri esperti dicono che l’attuale situazione economica è solo una fase che l’economia sta attraversando mentre si adatta a nuove profonde influenze. Presto, profetizzano, ricomincerà a prosperare rigogliosamente.
Chi ha ragione? La maggior parte degli esperti assume una cauta veduta intermedia. La rivista Business Week, in un numero speciale piuttosto pessimista circa l’“Economia del debito” degli U.S.A., dice che “l’onere dei debiti nazionali è come una corda molto tesa . . . La corda non si è rotta, e può non rompersi. . . . Tuttavia nessuno conosce il preciso punto di rottura e, mentre c’è una gran quantità di progetti e teorie, nessuno in realtà sa nemmeno come alleggerire la tensione”.
Ma perché è così difficile predire il futuro dell’economia? Perché non si può essere sicuri di quanto potere d’acquisto avrà domani il vostro denaro, se ne avrà? È utile conoscere alcune nozioni elementari di economia.
L’economia è un sistema
Nella sua definizione più semplice, l’economia ha a che fare con la produzione e la distribuzione di beni e servizi. Lo studio dell’economia, quindi, è lo studio di un sistema.
Praticamente in ogni società le persone hanno bisogno di cose che sono in possesso di altri. Un uomo, A, ha delle pecore, che producono lana; un altro uomo, B, possiede le materie coloranti. Se ciascuno è disposto, non fanno altro che scambiarsi o barattare i beni. A ottiene le materie coloranti e B ottiene la lana. L’economia è essenzialmente un sistema di cooperazione negli scambi.
Ma supponiamo che A voglia le materie coloranti da B ma che B abbia già un’ampia provvista di lana di A. Che fa allora A? O che dire se entrambi hanno bisogno del lavoro di tessitura offerto da un terzo, C? Come si deve compensare C? Un sistema economico dev’essere abbastanza grande da consentire queste disposizioni un po’ più complesse. Come?
Si usa il denaro. Il denaro, cioè la moneta, rappresenta qualche cosa di valore; è uno strumento che consente grande flessibilità in un sistema di scambi. Il denaro, naturalmente, non si deve confondere con la vera ricchezza. Il valore reale di quanto è in possesso di A sono le sue pecore. Allo stesso tempo, B e C hanno rispettivamente le materie coloranti e una capacità come cose di autentico pregio. Pertanto il denaro rappresenta quello che ciascuno ha di vero valore.
Ma che cosa dà valore al prodotto o servizio di ciascuno? La domanda. Se nessuno avesse mai bisogno di lana, il suo valore si manterrebbe basso. D’altra parte, se tutti avessero bisogno di lana per vestirsi, quel prodotto sarebbe molto richiesto e quindi di grande valore.
I cosiddetti “economisti classici”, come lo Scozzese Adam Smith vissuto nel diciottesimo secolo, suggerirono che si doveva lasciare fluttuare liberamente il sistema economico così che, come l’acqua, trovasse il proprio livello. Offerta e domanda avrebbero determinato il “livello” di ciascun prodotto o servizio. Pertanto se un uomo o una società produce un bene o servizio più a buon mercato di un’altra, il suo concorrente sarà infine costretto ad abbandonare gli affari dalla domanda pubblica.
Anche i prezzi sarebbero stati stabiliti dalla domanda. Quando la domanda è alta e l’offerta limitata, i prezzi sono alti. Ma quando c’è poca domanda di un articolo disponibile in gran quantità, i prezzi sono bassi. Questo costituisce i rudimenti di un sistema economico “libero”. Molti hanno ragionato che, non essendoci ostacoli, questo sistema continuerebbe a tempo indefinito.
Ma qui ci vuole un avvertimento. Solo perché un sistema è stato ideato non vuol dire che sia “buono”.
Quanto è “buono” il sistema economico?
Giudicato in base a certi criteri, il sistema economico del mondo occidentale può apparire molto efficace. Ma si sta realmente dimostrando “buono”? O sarà infine dimostrato che opera essenzialmente contro se stesso? Vediamo.
Particolarmente negli ultimi decenni gli esperti hanno esercitato più controlli sull’economia. Perché? Se il sistema economico funziona realmente stabilendosi i prezzi mediante l’offerta e la domanda, perché cercare di controllarlo? Vengono addotte molte ragioni, ma in sostanza i fattori sono due.
Anzitutto, c’è timore: si desidera “proteggere” un settore dell’economia. Un uomo, una ditta, una classe di lavoratori o un’intera nazione, tutti sanno che se vince la concorrenza essi rimarranno senza lavoro.
Forse conoscono benissimo la “teoria” economica. Sanno che la domanda pubblica ha reso superfluo il loro servizio o prodotto e che devono essere trasferiti a un’altra parte dell’economia dove potranno svolgere un ruolo produttivo, soddisfacendo la domanda del pubblico.
Ma sanno pure che questo richiede da loro cambiamenti radicali. Supponete che un uomo sia avanti con gli anni e abbia dedicato tutta la sua vita a imparare un mestiere che non è più richiesto; ci si deve all’improvviso attendere che impari qualche cosa di interamente diverso? E che dire del salario? Ovviamente l’uomo che lavorava come operaio specializzato in un’impresa ora inattiva non guadagnerà altrettanto denaro svolgendo un lavoro
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