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  • A chi posso rivolgermi quando ho un problema?
    Svegliatevi! 1983 | 8 dicembre
    • era proprio quello di cui avevo bisogno”.

      Se tu volessi imparare a cucinare, suonare uno strumento musicale o far funzionare una macchina complicata, non consulteresti un esperto in materia? Non si dovrebbe farlo a maggior ragione nelle cose complicate della vita? Ricorda che puoi attingere alla lunga esperienza dei tuoi genitori per risolvere i tuoi problemi.

      Veramente i tuoi genitori possono essere di grande aiuto. Chi ti conosce meglio di loro? Chi più di loro apprezza i tuoi lati buoni pur conoscendo le tue debolezze? Chi può darti l’appoggio necessario per seguire un buon consiglio?

      È vero che non tutti i genitori discutono i problemi con tatto. Questo avviene spesso perché per un certo periodo di tempo non c’è stato dialogo, poi all’improvviso sorge un grosso problema. Quindi sforzati di migliorare il dialogo. ‘Dai il tuo cuore’ a tua madre o a tuo padre. Confidati con loro tutte le volte che puoi. Il risultato sarà una relazione profonda che ti aiuterà a superare con facilità i piccoli problemi e ad affrontare quelli seri in un’atmosfera di comprensione e amore. — Proverbi 23:26.

      Aiuto basato sulla Bibbia

      “All’improvviso il mio mondo crollò”, disse Caterina. A diciotto anni si ritrovò con i genitori divorziati. Poco dopo il suo unico fratello, di diciannove anni, rimase tragicamente ucciso in un incidente d’auto, e due mesi più tardi seppe che il padre stava morendo di cancro. Caterina andò a trovarlo e al suo ritorno la madre, spinta dalla gelosia, la chiuse fuori di casa, così che rimase senza vestiti e senza le sue cose personali. A chi poteva rivolgersi?

      Caterina era da qualche tempo una testimone di Geova ed era grata dell’interesse mostratole dagli anziani della congregazione durante gli anni difficili che aveva passato. Senza esitare telefonò a uno di questi anziani e gli spiegò la situazione. Egli e la sua famiglia l’accolsero in casa loro, e le sistemarono un alloggio nel seminterrato, dove rimase oltre un anno.

      Caterina si è espressa in questi termini: “Soffrivo talmente che a volte mi chiedevo: ‘Cosa faccio? Che senso ha essere viva?’” Ad ogni modo l’anziano e sua moglie l’aiutarono con la Bibbia a comprendere la necessità di continuare a seguirne le elevate norme morali anziché lanciarsi in un vortice di feste e abbandonarsi all’immoralità sessuale per sottrarsi alle sue sofferenze emotive. Il loro aiuto fu efficace, poiché ora Caterina è felicemente sposata e bene inserita nel suo ambiente.

      Ma forse provi un po’ di imbarazzo a parlare di certi problemi delicati. Questi erano i sentimenti di Arlene, una diciottenne. “Avevo l’abitudine di fantasticare sui ragazzi. Dato che quasi nessuno mi mostrava un po’ di attenzione, desideravo vivamente l’affetto di un uomo”, ha ammesso Arlene. “Ma capivo a cosa poteva portare tale affetto: cinque delle mie sei sorelle avevano figli illegittimi. Eppure mi vergognavo a parlare a chiunque di questi forti desideri”. Comunque un anziano della congregazione notò che sembrava molto preoccupata e l’avvicinò. Le disse che era in ansia per lei. Lui e la moglie fecero settimanali conversazioni bibliche con lei e grazie all’aiuto ricevuto essa riuscì a vincere quei desideri.

      Oggi Arlene, ripensandoci, si chiede perché non fosse lei stessa a chiedere aiuto. “Vi è qualcuno [spiritualmente] malato fra voi? Chiami gli anziani della congregazione presso di sé”, raccomanda la Bibbia. (Giacomo 5:14) Arlene però si sentiva indegna, e di conseguenza aveva timore di parlare agli anziani. Ora il suggerimento che dà ad altri giovani che hanno un problema simile è: “Non sentitevi così, perché si interessano veramente di voi!” Dove sarebbe oggi Arlene se non avesse ricevuto questo aiuto basato sulla Bibbia? La sua risposta: “Sarei ancora con le mie vecchie amiche e ora sarei incinta”.

      Dio si interessa sul serio dei giovani, di te! Egli ha preso amorevoli provvedimenti attraverso la disposizione familiare e anche attraverso la congregazione cristiana. Se non sai quali sono le utili disposizioni prese nella congregazione che si riunisce nella locale Sala del Regno, ti invitiamo a informarti. Ci sono persone a cui puoi rivolgerti per essere aiutato a risolvere i problemi della vita. Impara personalmente quale grande sollievo può darti questo genere di aiuto.

      “Chi cammina con le persone sagge diverrà saggio, ma chi tratta con gli stupidi se la passerà male”. — Proverbi 13:20

  • Cristo o E.T.?
    Svegliatevi! 1983 | 8 dicembre
    • Cristo o E.T.?

      E.T. l’Extraterrestre apparve sugli schermi cinematografici degli USA nell’estate del 1982, richiamando un numero di spettatori senza precedenti. In sole sei settimane incassò quasi 150 milioni di dollari. Fra bambole, giocattoli e altri oggetti fabbricati sul filone di E.T. e, in più, con la distribuzione del film in altre parti del mondo, si calcola che il pubblico possa arrivare a spendere la colossale cifra di un miliardo di dollari. Cos’ha questo E.T. da suscitare tanto entusiasmo?

      Il protagonista del film è una goffa creatura alta 90 centimetri proveniente dallo spazio, abbandonata sulla terra, che fa amicizia con un bambino di dieci anni di nome Elliott. La cordialità e i poteri benigni di E.T., che guarisce il dito tagliato del ragazzo e fa rivivere i fiori, conquistano l’affetto di Elliott e della sua famiglia. Purtroppo la vita della creatura sembra spegnersi a causa di una malattia. Ma quando viene inspiegabilmente “risuscitato” sotto gli occhi di Elliott gli spettatori si rallegrano. Al momento del commovente addio, quando gli amici extraterrestri di E.T. vengono a prenderlo per portarlo a casa, non c’è quasi nessuno nel cinema che non abbia gli occhi lucidi.

      Un fatto interessante è che molti hanno visto dei paralleli fra questa storia e la vita di Gesù Cristo. Il professor Albert E. Millar jr. ha detto: “Penso che la cosa che più mi ha colpito sia l’idea della sua capacità di guarire, e poi quando E.T. muore e viene risuscitato”. In E.T. abbiamo dunque un’incantevole figura messianica che provvede un momentaneo sfogo emotivo al nostro bisogno di un vero amico dotato di poteri più grandi dei nostri. In questo sta la grande attrattiva del film.

      Malgrado il suo messaggio apparentemente cristiano, però, il film condona sottilmente il comportamento giovanile errato. In una delle prime scene si vedono dei giovani che giocano in una stanza piena di fumo con una sigaretta accesa sul tavolo. Più avanti, quando E.T. si ubriaca assaggiando della birra, ed Elliott per telepatia ne sente gli effetti, viene tutto rappresentato come qualcosa di divertente. Inoltre, a volte il linguaggio usato dai ragazzi è vero e proprio turpiloquio. Questo, insieme agli aspetti soprannaturali del film, ha turbato molti cristiani.

      Che i genitori o i loro figli vadano a vedere questo film, naturalmente, è una questione di scelta personale. Ma data la grande popolarità del film, non dimentichiamo che si rivela un efficace strumento per far apparire meno grave un comportamento giovanile decisamente errato.

      E.T. può essere un film molto divertente e fatto con arte. Ma non sostituisce il nostro vero Amico, Gesù Cristo, che ci salva da questo mondo malvagio. Dopo tutto, E.T. è una finzione, Cristo è la realtà.

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