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  • Manteniamo pura e casta l’organizzazione dei pubblici servitori
    La Torre di Guardia 1965 | 1° giugno
    • Cristo diverso da quello predicato da Paolo, cercando di introdurre nella congregazione uno spirito diverso da quello che avevano ricevuto da Paolo insieme ai suoi doni, e predicando una “buona notizia” diversa dalla buona notizia predicata loro da Paolo. In tal modo questi cosiddetti “apostoli sopraffini” cercavano di sposare la congregazione di Corinto a un Cristo diverso come marito spirituale. Questo conduceva all’immoralità spirituale. Come?

      20. In che modo la corruttrice influenza di questi “apostoli sopraffini” conduceva all’immoralità spirituale da parte della congregazione?

      20 L’apostolo Paolo li aveva già promessi in matrimonio a Gesù Cristo, il celeste Figlio di Dio. Così ora se essi si fidanzavano per sposare un altro Cristo perdevano la loro moralità spirituale. Avrebbero perduto la loro castità spirituale, la loro castità verginale, che dovevano a Gesù Cristo come loro promesso Marito. L’apostolo Paolo voleva presentare questa congregazione cristiana che aveva fondata come “casta vergine al Cristo”, ma questi “apostoli sopraffini” cercavano di rompere il fidanzamento della congregazione con Gesù Cristo e darla a un falso Cristo. Cercavano di sedurre la congregazione già fidanzata perché commettesse immoralità spirituale, adulterio spirituale, in quanto nella legge di Geova data mediante Mosè la vergine fidanzata era considerata già moglie dell’uomo a cui era stato disposto di sposarla.

      21. Che gelosia provava Paolo per la congregazione di Corinto, e di chi era egli un vero amico?

      21 Quindi l’apostolo Paolo paragonò questi cosiddetti “apostoli sopraffini” al serpente in Eden, e cercò di proteggere da loro la congregazione cristiana. La gelosia che Paolo provava per essa non era un’egoistica, passionale, malvagia gelosia, ma era una santa gelosia che non tollerava alcuna rivalità ma richiedeva esclusiva devozione a Gesù Cristo, suo originale Sposo. Paolo era veramente un “amico dello sposo” e desiderava provare a tempo dovuto la “gioia [dell’amico] a motivo della voce dello sposo” quando parla alla sua “casta vergine” Sposa nel cielo. — Giov. 3:29.

      PUREZZA (CASTITÀ) ANCHE SESSUALE

      22. (a) Di quale altra purezza della congregazione si preoccupava Paolo? (b) Che cosa scrisse egli riguardo a un caso pertinente nella congregazione di Corinto?

      22 Come sorvegliante generale che provava “l’ansietà per tutte le congregazioni” dei paesi Gentili dell’Occidente, l’apostolo Paolo si interessava anche profondamente della castità fisica o della purezza sessuale dell’organizzazione dei pubblici servitori di Dio. Paolo sapeva che una congregazione locale non poteva continuare a far parte dell’organizzazione di Dio e nello stesso tempo permettere l’impurità morale di qualche suo membro. La congregazione deve liberarsi, difendersi da ogni responsabilità di comunità per l’impurità sessuale di qualche suo membro. Ascoltate il caso trattato da Paolo per la congregazione di Corinto nel primo secolo dell’Èra Volgare. Fu un caso disgustoso, poiché Paolo scrive: “Si comunica che fra voi vi è effettivamente fornicazione, e fornicazione tale che non è neppure fra le nazioni [Gentili], che un certo uomo ha la moglie del proprio padre. E siete voi gonfi, e non fate piuttosto cordoglio, onde l’uomo che ha commesso quest’opera sia tolto di mezzo a voi?”

      23. A questo riguardo, quale genere di responsabilità non voleva avere Paolo, e che cosa fece in merito alla situazione?

      23 Poiché Paolo aveva fondato questa congregazione ed esercitava su di essa la sorveglianza apostolica, egli non voleva essere macchiato neanche per un minuto dalla responsabilità di comunità per tale immoralità nell’organizzazione di pubblici servitori di Dio. Perciò egli conclude immediatamente con fermezza l’accusa che muove alla congregazione scrivendo: “Io da parte mia, benché assente nel corpo ma presente nello spirito, certamente ho già giudicato, come se fossi presente, l’uomo che ha operato in questo modo, affinché nel nome del nostro Signore Gesù, essendovi voi radunati, e il mio spirito col potere del nostro Signore Gesù, consegniate tale uomo a Satana per la distruzione della carne, acciocché lo spirito sia salvato nel giorno del Signore. . . . Non giudicate voi quelli di dentro, mentre Dio giudica quelli di fuori? ‘Rimuovete l’uomo malvagio di fra voi’”. — 1 Cor. 5:1-5, 12, 13.

      24, 25. (a) Quale domanda era sorta ora nella mente di Paolo, circa la congregazione di Corinto? (b) In che modo la congregazione si dimostrò casta in quell’affare?

      24 Nella mente di Paolo vi era ora la domanda: La congregazione cristiana coi suoi cosiddetti “apostoli sopraffini” si libererà da ogni responsabilità di comunità per questo disgustoso caso di immoralità incestuosa? Si sarebbe rattristata per aver tollerato in mezzo a sé questa immoralità per un qualsiasi periodo di tempo senza agire dovutamente? Si sarebbe difesa eseguendo prontamente gli ordini dell’apostolo di rimuovere quell’uomo malvagio di mezzo alla congregazione? La mente di Paolo fu in seguito tranquillizzata quando il suo compagno missionario Tito tornò da Corinto e gli disse che la congregazione aveva fatto questo. Approvando la cosa in modo ufficiale, Paolo scrisse loro:

      25 “(Vedo che quella lettera vi ha rattristati, benché per poco tempo) ora mi rallegro, non perché vi siete rattristati, ma perché vi siete rattristati a pentimento; poiché vi siete rattristati secondo Dio, affinché non soffriste danno in alcuna cosa per causa nostra. Poiché la tristezza secondo Dio produce il pentimento alla salvezza di cui non bisogna rammaricarsi; ma la tristezza del mondo produce la morte. Poiché, ecco, questa stessa cosa, il vostro esser tristi secondo Dio, quale grande premura ha prodotto in voi, sì, la vostra difesa, sì, indignazione, sì, timore, sì, grande desiderio, sì, zelo, sì, correzione del torto! Sotto ogni aspetto avete mostrato d’esser casti in quell’affare”. — 2 Cor. 7:8-11.

      26, 27. (a) Solo dopo quali avvenimenti la congregazione di Corinto avrebbe potuto sicuramente riaccettare l’uomo incestuoso? (b) Ciò nonostante, da che cosa doveva continuare a guardarsi la congregazione, e che cosa le scrisse Paolo per indicare ciò?

      26 Certamente solo dopo che la congregazione si era difesa mostrando di non sostenere l’immoralità sessuale tra i suoi membri, solo dopo aver dimostrato di ‘esser casta in quell’affare’, solo dopo ciò l’apostolo Paolo poteva suggerire con sicurezza alla congregazione di far tornare nella congregazione quell’uomo malvagio. Non solo l’uomo si era pentito sinceramente del suo peccato d’incesto, fra il tempo in cui la congregazione aveva ricevuto la prima lettera di Paolo e il tempo in cui aveva ricevuto la sua seconda lettera, ma la congregazione nel suo insieme aveva assunto la giusta posizione e preso il giusto provvedimento nella faccenda. (2 Cor. 2:6-11) Ma, sia che essi perdonassero quest’uomo per il pentimento dimostrato e che lo riaccettassero o no, Paolo sapeva che i cristiani di Corinto dovevano continuare a guardarsi dall’immoralità sessuale nella congregazione. Abitavano in una città pagana che dava molta importanza al sesso e molti membri della congregazione provenivano da quel mondo che aveva la mania del sesso. Quindi verso la fine della sua seconda lettera (2 Cor. 12:20, 21) Paolo fece questa osservazione:

      27 “Temo che in qualche modo, quando arriverò, io non vi trovi come desidererei e mostri d’essere per voi come voi non desiderereste, ma, anzi, che vi siano in qualche modo contesa, gelosia, casi d’ira, contenzioni, maldicenze, sussurri, casi di gonfiezza, disordini. Temo che, quando verrò di nuovo, il mio Dio mi umilii fra voi, e io faccia cordoglio su molti di quelli che precedentemente han peccato ma non si sono pentiti della loro impurità e fornicazione e condotta dissoluta che han praticate”.

      28, 29. (a) In che modo oggi vi è la stessa situazione nella Società del Nuovo Mondo, specialmente man mano che vi si associano più persone? (b) Perché le parole di Paolo in 1 Corinti 6:9-11 si possono ben dire alla Società odierna?

      28 Vi è la stessa situazione nella Società del Nuovo Mondo dei testimoni di Geova. Essa vive in mezzo a un mondo che ha la mania del sesso, una vera Sodoma moderna. Non tutti i membri di questa Società del Nuovo Mondo sono nati e cresciuti in case di cristiani testimoni di Geova. La grande maggioranza di essi sono usciti da Babilonia la Grande, cioè dall’impero mondiale della falsa religione, e dai suoi immorali amanti politici. E più decine di migliaia di persone provenienti da questo mondo turbato sessualmente vengono anno dopo anno nella Società, più la Società è sottoposta nel suo insieme a una pressione immorale, a motivo delle tendenze immorali di un crescente numero di associati. Conformemente, si possono ben dire alla Società di oggi le seguenti parole della lettera di Paolo ai cristiani di Corinto:

      29 “Che cosa! Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non siate sviati. Né fornicatori, né idolatri, né adulteri, né uomini tenuti per scopi non naturali, né uomini che giacciono con uomini, né ladri, né avidi, né ubriaconi, né oltraggiatori, né rapaci erediteranno il regno di Dio. E questo eravate alcuni di voi. Ma siete stati lavati . . . nel nome del nostro Signore Gesù Cristo e con lo spirito del nostro Dio”. — 1 Cor. 6:9-11.

      30. (a) Quale fatto rende più che mai difficile mantenere pura la Società man mano che passa il tempo? (b) Riguardo a che cosa Pietro ammonì tutti quelli che sono stati lavati?

      30 Sì, man mano che la Società del Nuovo Mondo aumenta, “questo” è ciò che erano un tempo un sempre maggior numero di testimoni di Geova entro la Società. Questo fatto rende più che mai difficile mantenere pura, incontaminata e casta tale Società in espansione. Ma tutte le persone battezzate che sono oggi nella Società non vi sarebbero mai state ammesse se prima non fossero state lavate nel nome del Signore Gesù e con lo spirito del nostro Dio. Perciò nella sua seconda lettera (2 Pietro 2:22) l’apostolo Pietro ammonisce tutti noi che siamo stati lavati di non tornare a questa impurità mondana, come “la scrofa ch’era stata lavata a rivoltolarsi nel fango”.

      31, 32. (a) Anche se prima non erano persone come queste, rispetto a che cosa devono stare in guardia i membri della Società? (b) Per esempio, che cosa dovette scrivere Paolo a Timoteo riguardo alla castità nella congregazione?

      31 Molti membri non erano persone del genere prima di venire nella Società. Tuttavia dovrebbero stare in guardia per non cadere nella tentazione di queste pratiche impure. Prendete per esempio Timoteo, il missionario che si unì a Paolo nello scrivere la seconda lettera alla congregazione di Corinto. Egli era metà Greco e metà Ebreo, ed era stato allevato in modo devoto dalla madre ebrea Eunice e dalla nonna Loide. (2 Tim. 1:5) Eppure, dopo che Timoteo aveva cooperato con lui per circa quindici anni, Paolo ritenne opportuno scrivere a Timoteo le seguenti parole sulla castità morale entro la congregazione:

      32 “Non criticare severamente l’anziano. Al contrario, supplicalo come un padre, i giovani come fratelli, le donne anziane come madri, le giovani come sorelle con ogni castità. Onora le vedove che sono effettivamente vedove”. — 1 Tim. 5:1-3.

      33. (a) A chi sono particolarmente rivolte le parole di Paolo a Timoteo circa i rapporti con le donne? (b) Quindi trattarle immoralmente a quale cosa abominevole equivarrebbe?

      33 I rapporti con le donne nella congregazione, giovani e anziane, richiedevano castità morale da parte di Timoteo, benché ora non fosse più adolescente. Si ricordi che questa lettera a Timoteo era diretta a un sorvegliante regionale di congregazioni, e non a una congregazione in generale. Quindi le istruzioni di trattare “le giovani come sorelle con ogni castità” sono rivolte con particolare forza agli uomini cristiani che servono come servitori di distretto, servitori di circoscrizione e di congregazione dell’odierna Società del Nuovo Mondo. Se oggi perseguiranno questa pura, casta condotta verso il sesso opposto, tali servitori saranno esempi incoraggianti per tutti gli altri uomini dedicati e battezzati che sono nella Società. Se tali servitori tratteranno le giovani donne che sono nella Società come trattano le sorelle della loro famiglia personale, non danneggeranno moralmente queste giovani donne della Società più di quanto non danneggeranno la loro sorella carnale. Commettere fornicazione con una giovane donna della congregazione sarebbe abominevole come commettere incesto con la propria sorella carnale.

      34, 35. (a) A quali altre persone Paolo dovette dare istruzioni sulla moralità, e a quale scopo? (b) A questo riguardo, che cosa devono fare le donne anziane per le giovani?

      34 D’altra parte, si dovevano dare istruzioni sulla moralità anche alle donne della congregazione cristiana. A un altro conservo missionario di nome Tito, Paolo scrisse le seguenti parole: “Le donne di età avanzata siano di condotta riverente, non calunniatrici, né schiave di molto vino, maestre di ciò che è bene; affinché facciano tornare in sé le giovani per amare i loro mariti, per amare i loro figli, per esser di mente sana, caste, . . . onde non si parli ingiuriosamente della parola di Dio”. — Tito 2:3-5.

      35 Che cosa devono fare le donne anziane per far tornare in sé le giovani, affinché esse amino i loro mariti invece del marito di qualche altra donna, e siano caste verso tutti quelli del sesso opposto? Le donne d’età avanzata devono esse stesse dare un esempio di castità personale. La castità da parte di una donna nella Società del Nuovo Mondo può aiutare un’altra persona a cominciare a vivere in modo cristiano.

      36. Come mise in risalto l’apostolo Pietro questo fatto con le mogli cristiane, con quale effetto sulla Parola di Dio?

      36 L’anziano apostolo Pietro mise in risalto questo fatto scrivendo alle mogli cristiane: “Voi mogli, siate sottoposte ai vostri mariti, affinché, se alcuni non sono ubbidienti alla parola, siano guadagnati senza parola dalla condotta delle loro mogli, essendo stati testimoni oculari della vostra condotta casta insieme a profondo rispetto”. (1 Piet. 3:1, 2) Più la comunità fuori della congregazione e fuori della casa di una moglie cristiana è corrotta, più la castità della moglie fedele produce un buon effetto, facendo più impressione. Si riflette favorevolmente sulla Parola di Dio.

  • Come l’organizzazione dovrebbe considerare la castità
    La Torre di Guardia 1965 | 1° giugno
    • Come l’organizzazione dovrebbe considerare la castità

      1, 2. (a) Come si deve considerare il sesso umano, e perché? (b) In che modo Genesi 1:27, 28 spiega l’origine e lo scopo del sesso?

      LA CASTITÀ tien conto del sesso. Alla luce della santa Parola di Dio il sesso è sacro. Il sesso non ebbe origine da una cieca, non intelligente, amorale e accidentale evoluzione operante per un egoistico fine. Il sesso umano, come pure il sesso degli animali, dei pesci, degli uccelli, degli insetti e delle piante è da Dio. È Dio immorale perché ha creato il sesso? No! Egli non si propose la grande ondata di pazzia sessuale che si è abbattuta sul mondo, provocando ogni sorta di terribili malattie sociali o cattiva salute. Egli si propose che il sesso servisse a uno scopo miracoloso, quello di propagare la vita nelle sue varie forme

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