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Quale importanza attribuite alla morale?Svegliatevi! 1972 | 8 settembre
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Quale importanza attribuite alla morale?
QUESTA è una domanda che ogni persona retta potrebbe giustamente farsi, specialmente in questi giorni. Ovunque guardiate, nel commercio, nell’industria, nelle professioni e nel governo, vedete che la mancanza di morale è spaventosa. Se non state in guardia potete farvi facilmente influenzare da questa tendenza.
Tipica è la grande ed estesa corruzione della polizia rivelata dal comitato investigatore Knapp di New York nell’ottobre del 1971. A un’udienza un ex poliziotto fece l’accusa che in una zona della città dove c’erano settanta poliziotti, solo due rifiutavano regali. A un’altra udienza fu fatta l’accusa che la polizia stessa traffica in narcotici, e che droghe per un valore di oltre 4 miliardi di lire sparirono dopo che erano state sequestrate in irruzioni della polizia, essendo gli stessi poliziotti a venderle. E le sordide rivelazioni continuarono giorno dopo giorno. Secondo alcuni osservatori, non si trattava più di una sola mela marcia che avrebbe probabilmente guastato le altre contenute nel cesto ma di tantissime mele guaste.
Si può chiedere: Che cos’altro c’è da aspettarsi? Come scrisse Earl Brown, ex consigliere municipale di New York nel Times di New York del 2 novembre 1971: “Il problema non è la corruzione della polizia ma una società illegale. . . . Esigere che il poliziotto di ronda . . . sia incorruttibile vuol dire chiedere più di ciò che altri sono disposti a dare. Quando gli Americani chiedono legge e ordine intendono per qualcun altro, non per sé. Il genitore benestante del ceto medio che offre a un poliziotto un regalo perché non arresti suo figlio . . . trascura il fatto che sta commettendo un reato. . . . Come può alcuno attendersi che i poliziotti siano incorruttibili” quando tante altre persone sono corrotte?
Ma non c’è una buona parte della popolazione di quasi ogni paese, e specialmente nella generazione dei giovani, che professa di prendere sul serio la morale? Essi professano d’essere giustamente indignati per quelle che si possono definire le maggiori controversie morali o mali: l’ingiustizia della guerra, le ingiustizie causate dalla discriminazione razziale e lo sfruttamento dei lavoratori.
Eppure, quanti di questi che protestano contro le ingiustizie sono veramente coerenti quando si tratta della morale personale? A quanto pare pochi davvero. Poiché come osservò il direttore Barr delle Scuole Dalton, essi professano di attenersi a una “macro–moralità”, che riguarda grandi controversie; ma sono del tutto indifferenti quando si tratta della moralità “micro” o personale. In modo assai incoerente non mostrano nessuno scrupolo di coscienza quando si tratta di ingannare agli esami a scuola, rubare, mentire, essere crudeli con i genitori o distruggere l’altrui proprietà.
A peggiorare le cose contribuiscono molti ecclesiastici della cristianità, specialmente quelli moderni o “liberali”. Essi hanno per lungo tempo considerato con indulgenza la condotta immorale dei loro parrocchiani, e ora molti di essi approvano perfino la condotta categoricamente e inequivocabilmente condannata e proibita nella Parola di Dio, la Bibbia, come i rapporti sessuali preconiugali e l’omosessualità. — 1 Cor. 6:9, 10.
È vero che la Bibbia è considerata da molti superata, ma l’uomo moderno ha forse migliorato la sua sorte scartando i princìpi esposti nella Bibbia? Non sono la delinquenza e la violenza diffuse come non mai? Sarebbe così se le persone dessero ascolto al principio biblico di ‘fare agli altri come volete che facciano a voi’? (Luca 6:31) E ci sarebbe una pandemia di malattie veneree, aumenterebbero vertiginosamente ratti e nascite illegittime se i princìpi biblici fossero seguìti, limitando i rapporti sessuali alle persone debitamente sposate fra loro? — 1 Cor. 7:1, 2.
Non prendere seriamente la morale significa essere stolto, sì, perfino pazzo, secondo la Parola di Dio, la Bibbia. Pertanto leggiamo: “È uno scherzo per lo stolto commettere l’iniquità”. “Come il pazzo che getta dardi, frecce e morte, così è colui che inganna il suo prossimo e poi dice: ‘Non l’ho fatto forse per ridere?’” — Prov. 10:23; 26:18, 19, La Bibbia concordata.
La morale non è uno scherzo, non si deve considerare come una cosa da ridere. Si deve prendere sul serio. Per questo motivo la Parola di Dio ci comanda non solo di amare e di fare ciò che è bene ma anche di odiare e aborrire ciò che è male. Per proteggervi riguardo alla morale dovete fortificarvi sia in modo positivo che in modo negativo, per così dire, amando ciò che è bene e stringendovi a esso e odiando ed evitando ciò che è male. “Odiate ciò che è male” e “aborrite ciò che è malvagio, stringetevi a ciò che è buono”, ci dice la Parola di Dio. — Sal. 97:10; Rom. 12:9.
La condotta saggia è di considerare seriamente la morale. È la condotta con i minori rimpianti, se non altro. Non possiamo evitarlo. Se siamo negligenti, come quando scherziamo con l’immoralità sessuale, perdiamo il rispetto di noi stessi e avremo una coscienza colpevole. Quelli che hanno una cattiva coscienza ‘fuggono anche quando non c’è nessuno che li insegua, ma i giusti confidano come un giovane leone’ dice l’ispirato proverbio. — Prov. 28:1.
Per essere aiutati a considerare seriamente la morale, prendete l’abitudine di leggere la Sacra Bibbia, la Parola di Dio, ogni giorno. Vi provvederà guida, luce e forza per seguire la condotta giusta e vi permetterà di evitare quella sbagliata. Essa riassume che cosa si richiede dall’uomo: “Che cosa richiede da te Geova, se non di esercitare il diritto e di amare la benignità e d’esser modesto nel camminare col tuo Dio?” Esercitare la giustizia significa ‘fare agli altri come vorreste che facessero a voi’. E siete spronati a perseguire tale fine dal principio: “Il salario che il peccato paga è la morte, ma il dono che dà Dio è la vita eterna mediante Cristo Gesù nostro Signore”. — Mic. 6:8; Luca 6:31; Rom. 6:23.
Non ci si può sbagliare: Se vogliamo piacere al nostro Creatore, se vogliamo fare ciò che è giusto verso il nostro simile, se vogliamo seguire la condotta che a lungo andare reca più ricompense, dobbiamo quindi prendere seriamente la morale. “Qualunque cosa l’uomo semini, questa pure mieterà”. — Gal. 6:7.
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Gesù Cristo è Dio?Svegliatevi! 1972 | 8 settembre
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Gesù Cristo è Dio?
DURANTE il regno dell’imperatore romano Cesare Augusto, nacque in Betleem di Giudea un bambino di nome Gesù. Crebbe fino alla maturità e infine fu giustiziato durante il dominio di Tiberio Cesare, successore di Augusto.
Oggi Gesù Cristo è meglio conosciuto perfino dei Cesari romani che regnarono durante il tempo in cui egli visse. Infatti, le chiese insegnano comunemente che egli sia Dio. Ma è così? Gesù è realmente l’Onnipotente Dio?
È essenziale che lo sappiamo poiché se Gesù non è Dio, eppure lo si adora come se lo fosse, pensate ciò che questo significa. Si adorerebbe qualcun altro che non è l’Onnipotente Dio. Certo questo dispiacerebbe al Creatore! Esaminiamo dunque attentamente ciò che dissero della sua identità alcuni che conobbero personalmente Gesù.
La testimonianza dei conoscenti
Mostrando chiaramente che Gesù non era una persona comune, un angelo annunciò in anticipo la sua concezione e nascita, dicendo: “Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo”. Notate che l’angelo non disse “Dio”, ma “figlio dell’Altissimo”. — Luca 1:30-32.
A trent’anni Gesù si presentò per essere battezzato. In quell’occasione la medesima voce di Dio disse: “Questo è il mio Figlio, il diletto, che io ho approvato”. E quindi Giovanni Battista, che assistette all’avvenimento, disse di Gesù: “Questi è il Figlio di Dio”. — Matt. 3:17; Giov. 1:34.
Gli apostoli e gli amici di Gesù lo identificarono ripetutamente in questo modo. Natanaele disse: “Rabbi, tu sei il Figlio di Dio”. (Giov. 1:49) Pietro esclamò: “Tu sei il Cristo, il Figlio dell’Iddio vivente”. (Matt. 16:16) Marta confessò: “Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio”. (Giov. 11:27) L’apostolo Giovanni scrisse affinché le persone credessero che “Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio”. (Giov. 20:31) E del ministero dell’apostolo Paolo è detto: “Predicava nelle sinagoghe Gesù, che Questi è il Figlio di Dio”. — Atti 9:20.
Predicarono Pietro, Paolo, Giovanni o qualsiasi altro seguace di Gesù che egli fosse Dio? No, da queste scritture si capisce che insegnarono che era il Figlio di Dio.
Perché molti credono che Gesù sia Dio
Perché dunque molte persone religiose credono che Gesù sia Dio? Ciò è dovuto
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