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  • I santi degli ultimi giorni nel mondo d’oggi
    Svegliatevi! 1983 | 22 maggio
    • sono tuttavia inclusi nei milioni di membri vantati dalla chiesa.

      L’aspetto teologico

      Può sembrare strano che i campi in cui la religione dei mormoni esercita la massima attrattiva — famiglia, gioventù, efficienti programmi della chiesa, ecc. — siano quelli in cui si riscontrano i problemi più pressanti. In realtà questo paradosso è il frutto del singolare e bizzarro concetto che i mormoni hanno della natura di Dio e dell’uomo.

      “Dio stesso”, spiegò Joseph Smith, “era un tempo come siamo noi ora, ed è un uomo innalzato, e siede sul trono nei cieli lassù”. Per i mormoni, Dio è un uomo glorificato, reso perfetto. Ha un corpo di carne e ossa, ma non di sangue, in cui dimora uno spirito eterno.

      “Tutti gli uomini e le donne . . . sono letteralmente figli e figlie della Divinità”, scrisse Joseph F. Smith, nipote di Joseph jr., e presidente della chiesa dal 1901 al 1918. “L’uomo, come spirito, fu generato e nacque da genitori celesti, e allevato fino a maturità nelle eterne dimore del Padre, prima di venire sulla terra in un corpo temporale”.

      Quindi, secondo la teologia dei mormoni, tutta l’umanità è esistita come esseri spirituali in cielo prima di venire sulla terra. Lo scopo della loro venuta sulla terra è d’essere provati e, se superano la prova, d’essere elevati, per diventare infine essi stessi degli dèi con un mondo proprio. I mormoni credono pertanto nell’esistenza non di uno ma di molti dèi, ciascuno dei quali governa un mondo suo proprio. Brigham Young, secondo presidente della chiesa, disse in un’occasione: “Quanti Dèi ci siano, non lo so. Ma non ci fu mai un tempo in cui non ci fossero Dèi e mondi, e in cui gli uomini non avessero le stesse difficoltà che abbiamo noi”.

      Queste credenze spiegano perché viene data tanta importanza al matrimonio e alla famiglia. I fedeli mormoni considerano un dovere sposarsi e avere tutti i figli di cui possono aver cura, per provvedere in tal modo corpi fisici ad altri spiriti che verranno sulla terra. Il loro matrimonio e la loro famiglia devono essere suggellati nel tempio “per tutta l’eternità” affinché possano diventare padri celesti e generare figli spirituali. È chiaro che la poligamia, o matrimonio plurimo, che un tempo i membri della chiesa praticavano apertamente, è legata a questo concetto.

      Si capisce anche perché i mormoni si distinguono per la loro laboriosità e perché danno tanta importanza al successo, nel campo dell’istruzione, della politica o degli affari. Tutto fa parte del processo dell’eterno progresso verso il regno celeste.

      Base della fede

      Ovviamente, per sostenere tale teologia, ci vuole molto più che la Bibbia. Perciò l’ottavo degli Articoli di Fede dei mormoni dichiara: “Crediamo che la Bibbia sia la parola di Dio, finché è tradotta correttamente”. Invece, del Libro di Mormon Joseph Smith disse che era “il libro più corretto che ci sia sulla terra, e la chiave di volta della nostra religione, e l’uomo si avvicina a Dio più osservando i suoi precetti che quelli di qualsiasi altro libro”. Ma anche il Libro di Mormon è una traduzione. Joseph Smith asserì di averlo tradotto da iscrizioni in “egiziano riformato” su lastre d’oro (da molto tempo scomparse), consegnategli dall’angelo Moroni, con l’uso dell’ ‘Urim e del Thummim’, degli speciali strumenti. Fatto degno di nota, questo “libro più corretto che ci sia sulla terra” ha subìto oltre 2.000 cambiamenti di testo da che fu pubblicato per la prima volta nel 1830, e contiene circa 27.000 parole — un decimo del libro — citate testualmente o con una leggera modifica dalla versione inglese della Bibbia detta del Re Giacomo, inclusi alcuni dei suoi errori di traduzione.

      Altri due libri sono pure considerati opere normative della chiesa: Dottrina e Patti e Perla di gran prezzo. In questi libri, contenenti ulteriori “rivelazioni” e traduzioni, Smith elaborò la complicata teologia mormonica, incluse dottrine che non si trovano nel Libro di Mormon, come la pluralità degli dèi, la poligamia, la maledizione della razza negra, il battesimo per i morti e tante altre.

      I mormoni credono anche che la rivelazione continui: i cieli non sono chiusi per loro. Il presidente della chiesa, come profeta, veggente e rivelatore, riceve comunicazioni o esaudisce direttamente da parte di Dio le domande attuali. Una recente “rivelazione” fu proclamata dal presidente Spencer W. Kimball il 9 giugno 1978; in base ad essa, “tutti i maschi meritevoli della Chiesa possono essere ordinati al sacerdozio indipendentemente da razza o colore”. Ciò pose fine alla crescente tensione razziale in seno alla chiesa dovuta al fatto che i negri, esclusi fino a quel momento dal sacerdozio, non potevano mai conseguire il regno celeste, secondo l’insegnamento dei mormoni.a

      Una religione che cerca i propri interessi

      Ai mormoni piace citare le parole di Lorenzo Snow, loro quinto presidente: “Com’è l’uomo, Dio era un tempo, e com’è Dio, l’uomo può diventare”. Ragionando così, mettono l’elevazione e la glorificazione personale prima della santificazione del nome di Dio e del compimento della sua volontà, due cose in cui Gesù Cristo invece diede l’esempio da seguire. (Matteo 6:9; Giovanni 5:30) La loro è come minimo un’egoistica illusione.

      Gesù insegnò ai suoi discepoli a pregare Dio: “Sia santificato il tuo nome. Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra”. (Matteo 6:9, 10) Oggi, in ogni parte del mondo, i testimoni di Geova rivolgono l’attenzione al Regno di Dio come unico mezzo per ristabilire pace e armonia. Non vedono l’ora che venga il tempo in cui, sotto il dominio del Regno messianico, sarà ristabilito il Paradiso sulla terra, e “la morte non sarà più, né vi sarà più cordoglio né grido né pena. Le cose precedenti sono passate”. — Rivelazione 21:4.

  • La testimonianza di mamma Smith
    Svegliatevi! 1983 | 22 maggio
    • La testimonianza di mamma Smith

      La Chiesa Mormone dell’Utah ha recentemente annunciato la scoperta di un importante documento storico: una lettera che pare sia stata scritta da Lucy Mack Smith, madre di Joseph Smith jr.

      La lettera, che porta la data del 23 gennaio 1829, fu scritta circa un anno prima che Joseph Smith pubblicasse il Libro di Mormon. Lucy Mack Smith scrisse alla cognata: “Ho il piacere di informarti che il Signore ha compiuto una grande opera nella nostra famiglia, poiché ha reso noti i suoi sentieri a Joseph tramite sogni ed è piaciuto a Dio di mostrargli dove scavare per trovare un’antica documentazione incisa su lastre d’oro puro la quale egli è in grado di tradurre”.

      Secondo Dean Jessee, storico della chiesa, la lettera “mostra che all’inizio, quando nel 1829 la cortina si solleva sulla chiesa, gli Smith dicono e ripetono le stesse cose che diranno in seguito nelle loro storie”. E questo “parla a favore della credibilità della storia di Joseph Smith e di quella di sua madre”, ha detto Jessee.

      Sebbene la lettera tenda a screditare la teoria di alcuni critici secondo i quali Smith scrisse il libro prima sotto forma di romanzo, pretendendo in seguito che fosse ispirato, in effetti fa ben poco per dimostrare che il libro è di origine divina. Soprattutto, la dichiarazione di mamma Smith non è molto convincente se si pensa all’avvertimento dell’apostolo Paolo in Galati 1:8: “Anche se noi o un angelo dal cielo vi dichiarasse come buona notizia qualche cosa oltre ciò che vi abbiamo dichiarato come buona notizia, sia maledetto”.

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