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La fede nel Figlio di Dio che effetto dovrebbe avere su di te?La Torre di Guardia 1979 | 1° agosto
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giorni degli apostoli. Ma presso Dio è meno di due giorni. È proprio come disse l’apostolo Pietro: “Non sfugga alla vostra attenzione questo solo fatto, diletti, che un giorno è presso Geova come mille anni e mille anni come un giorno. Geova non è lento riguardo alla sua promessa, come alcuni considerano la lentezza, ma è paziente verso di voi perché non desidera che alcuno sia distrutto ma desidera che tutti pervengano al pentimento. Tuttavia il giorno di Geova verrà come un ladro”. — 2 Piet. 3:8-10.
16. Perché il giorno di Geova non è ancora arrivato, e quindi come dovremmo reagire alla situazione?
16 Quindi che importa se l’“orologio” di Geova continuerà a segnare il tempo ancora per un po’ prima che venga il giorno da lui fissato? Non siamo contenti che ciò ha permesso di radunare alcune altre centinaia di migliaia delle sue “pecore”? Mentre quell’orologio continua a segnare il tempo, nei paesi dell’Europa meridionale decine di migliaia di ex cattolici accorrono al Regno, in isole sperdute nel mare centinaia di persone abbandonano l’idolatria e migliaia di asiatici si liberano delle superstizioni orientali per abbracciare la “buona notizia”. La ragione per cui il giorno di Geova, simile a un ladro, non è ancora arrivato è che egli ha ancora del lavoro da farci compiere per radunare le “altre pecore”. Geova non è lento. Facciamo in modo di non essere lenti noi nel cogliere ogni opportunità di partecipare pienamente alla Sua opera.
17. (a) Quale opportuno consiglio dà Pietro per il nostro giorno? (b) Cosa distingue il popolo di Geova, e come mostra la sua fede?
17 L’apostolo Pietro consiglia: “La fine di ogni cosa si è avvicinata. Siate di mente sana, perciò, e siate vigilanti in vista delle preghiere. Soprattutto, abbiate intenso amore gli “uni per gli altri”. (1 Piet. 4:7, 8) Mentre questo malvagio “sistema di cose” si accinge a compiere il suo ultimo disperato sforzo per distruggere il popolo di Dio, abbiamo veramente bisogno di restare calmi, svegli, e di pregare, fiduciosi nella vittoria mediante la fede. Dobbiamo stare uniti in quell’intenso amore che tanto distingue il popolo di Geova in tutta la terra. Quando mai, in tutta la storia umana, c’è stato un popolo come i testimoni di Geova d’oggi? Questa è la sola fratellanza che sia penetrata nei più remoti angoli della terra abitata. Quale forza, all’infuori dello spirito di Geova, avrebbe potuto unire due milioni di persone “di ogni nazione e tribù e popolo e lingua”, producendo una così meravigliosa unità di credenza, proposito e azione? Insieme abbiamo ottenuto la vittoria mediante la fede e insieme mostriamo tale fede rendendo testimonianza al regno di Geova retto da suo Figlio. — Riv. 7:9.
MENTRE SI AVVICINA LA FINE
18, 19. (a) Al tempo degli apostoli, come si evolsero gli avvenimenti adempiendo la profezia biblica? (b) Quale triste errore poterono fare alcuni?
18 Oggi il popolo di Geova è come quei fedeli cristiani che attesero ansiosamente l’iniziale adempimento del “segno” nella Gerusalemme del giorno degli apostoli. Essi attendevano la venuta della “cosa disgustante” che sarebbe stata stabilita nel “luogo santo”. Infine accadde. L’esercito romano attaccò e arrivò fino al muro occidentale dell’area del tempio. Cosa dovevano fare i cristiani? Gesù aveva detto: ‘Fuggite ai monti’. Quando quell’esercito inaspettatamente si ritirò, i cristiani colsero l’occasione. Fuggirono. Andarono sui monti della Perea. Ma erano definitivamente in salvo? La loro vittoria mediante la fede era completa? No, non ancora. — Matt. 24:15, 16.
19 Quei cristiani attesero ansiosamente ciò che doveva ancora accadere: l’esecuzione del giudizio di Geova su Gerusalemme. Attesero un anno. Non accadde nulla. Due anni, e non accadde nulla. Tre anni, e ancora non accadde nulla. Alcuni di quei cristiani poterono stancarsi di aspettare. Forse dissero: ‘Torniamo in città e dedichiamoci agli affari e diamoci alla bella vita’. Che triste errore sarebbe stato!
20. Come la fede operò allora per la salvezza?
20 All’improvviso, nel quarto anno, gli eserciti romani tornarono. La città e il suo tempio furono completamente distrutti, non rimanendovi pietra sopra pietra. Fu esattamente come Gesù aveva profetizzato. (Luca 19:41-44; 21:20-24) Ma i servitori di Dio fuori della Giudea si erano mantenuti attivi e svegli. Avevano atteso Geova. La loro fede aveva operato per la loro salvezza.
21. Quale notevole adempimento della profezia biblica ci fu dal 1945 in poi?
21 Oggi siamo in una situazione simile. La cristianità è il moderno equivalente dell’antica città infedele di Gerusalemme. La “cosa disgustante” della profezia di Gesù è chiaramente identificata dalla Scrittura come l’odierna organizzazione delle Nazioni Unite. È la stessa “bestia selvaggia di colore scarlatto” del capitolo 17 di Rivelazione. Quando quella “bestia” uscì dall’abisso nel 1945, l’impero mondiale della falsa religione, “Babilonia la Grande”, di cui la cristianità è la parte principale, poté salirvi in groppa ed esercitare un certo controllo.
22. Quale diversa situazione si nota ora nell’O.N.U., e che cosa significa?
22 Tuttavia, oggi la situazione è diversa. Le nazioni che considerano la religione “l’oppio dei popoli” stanno acquistando grande potere nell’O.N.U. Sono una vera minaccia per la sfera d’azione delle religioni della cristianità, e, in effetti, di tutte le religioni. Possiamo attenderci molto presto di vedere le “dieci corna” della “bestia selvaggia” rivoltarsi contro la religione mondana, per devastare anche il reame religioso della cristianità. Allora la “grande tribolazione” sarà cominciata e avanzerà rapidamente verso il suo culmine ad Har-Maghedon. — Riv. 17:12-18; 19:19-21.
23. (a) Data la situazione critica esistente sulla terra, cosa dobbiamo fare? (b) Come puoi riuscire tu a vincere il mondo mediante la fede?
23 Vedendo che sulla terra la situazione è critica, cosa devono fare i testimoni di Geova? Dobbiamo accertarci che la nostra fuga verso il protettivo “monte” del regno di Dio sia completa. Dobbiamo perseguire la vittoria mediante la fede senza vacillare. Dobbiamo essere decisi a vincere per mezzo dell’Iddio che ci ama. Mentre ce n’è il tempo, dobbiamo continuare a partecipare con zelo all’opera di predicare la buona notizia del Regno in tutta la terra e fare discepoli. Continuerai tu, insieme a tutti i testimoni di Geova in ogni parte del mondo, a star ‘fermo in un solo spirito, combattendo a fianco a fianco con una sola anima per la fede della buona notizia’? (Filip. 1:27) Magnificherai così il nome di Geova e il regno di suo Figlio, Gesù Cristo? Così facendo, potrai riuscire anche tu a ottenere una gloriosa vittoria sul mondo mediante la fede.
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Fiducia di fronte al pericoloLa Torre di Guardia 1979 | 1° agosto
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Salmi
Fiducia di fronte al pericolo
IL RE DAVIDE si trovava in una situazione molto difficile. Suo figlio Absalom si era proclamato re e aveva complottato per impadronirsi del trono. Questo figlio ribelle si era fatto un seguito così numeroso che Davide era stato costretto a fuggire dalla capitale, Gerusalemme. Nondimeno, Davide continuò a riporre piena fiducia in Geova Dio.
Lo si capisce dalla melodia che Davide compose mentre fuggiva per non cadere nelle mani di Absalom. (Salmo 3, soprascritta) Un messaggero riferì: “Il cuore degli uomini d’Israele è dietro ad Absalom”. (2 Sam. 15:13) Il fatto che una tale situazione avesse potuto crearsi rendeva perplesso Davide. Si chiedeva perché
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