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Dov’è il pericolo?Svegliatevi! 1976 | 8 luglio
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sobborghi e del 21 per cento nelle zone rurali. E nei primi tre mesi del 1975, nelle città con una popolazione da 10.000 a 25.000 abitanti, solo le rapine aumentarono del 53 per cento!
Nel 1974 furono denunciati alla polizia 10 milioni di reati, e nel 1975 questa cifra si sarebbe probabilmente accostata ai 12 milioni. Ma come si suol dire, questa è solo la parte visibile dell’iceberg. Un sondaggio condotto dall’Ufficio americano del censimento mostra che più di due reati gravi su tre non sono mai denunciati. Perché? Soprattutto perché le vittime pensano che non se ne farà nulla.
Il sondaggio condotto dall’Ufficio del censimento porta a questa spaventosa conclusione: negli Stati Uniti si commettono 37 milioni di reati gravi all’anno, più del triplo di quelli denunciati. Ciò equivale a settanta omicidi, stupri, aggressioni o vari tipi di furto al minuto, più di uno al secondo!
Un paese dopo l’altro è sommerso da una simile ondata di delitti. Della situazione in Italia, The Guardian scrive: “Pare che a Roma non ci sia nessuna famiglia che non abbia subìto almeno un furto”.
Il giornale francese L’Aurore dice: “Qui non c’è più la stessa atmosfera. Di sera la gente onesta non si sente più tanto tranquilla nella metropolitana. Cammina frettolosamente. . . . Per strada si guarda spesso furtivamente alle spalle”.
Come proteggersi: un problema quotidiano
Una delle principali preoccupazioni è l’incolumità personale e la sicurezza dei propri beni. Tipico è il commento fatto da un commerciante di New York: “Aprii il negozio 30 anni fa e mi preoccupavo solo del guadagno; ora la mia principale preoccupazione è di finire la giornata senza essere derubato o senza lasciarci la pelle”.
A Louisville (Kentucky), il proprietario di un ristorante è stato derubato tre volte in sei mesi, per cui è stato costretto ad assumere guardie private. “Gira e rigira, per proteggersi bisogna pagare”, spiega. Anche i comuni cittadini prendono provvedimenti simili, assumendo guardie private e acquistando dispositivi di sicurezza d’ogni specie.
Come risultato, le ditte produttrici di dispositivi antifurto fanno affari d’oro. Si afferma che negli Stati Uniti ci siano quasi 6.000 fabbricanti di dispositivi di questo genere, in paragone con solo un migliaio cinque anni fa! Si calcola che il loro fatturato annuo superi il miliardo di dollari.
Molte case hanno assunto l’aspetto di fortezze. Hanno messo le inferriate alle finestre, e le proprietà sono illuminate da riflettori. “Ho messo le inferriate alle finestre della mia casa”, spiegò una vedova di Detroit. “Dapprima mi sentivo un po’ rinchiusa, ma ci si abitua”. Questo è un prezzo che sempre più persone sono disposte a pagare.
Molti, tuttavia, hanno paura anche a uscire di casa, come disse una persona della California: “Nella nostra città (25.000 ab.) non osereste lasciare la casa incustodita per molto tempo. Non passa giorno senza che qualcuna non sia completamente svuotata”. In alcune città, dunque, la gente paga qualcuno per farsi sorvegliare la casa quando va in vacanza.
Il più delle volte è chiaro dov’è il pericolo, ma non è sempre così.
Pericoli imprevisti?
La maggioranza degli omicidi, ad esempio, non è commessa da criminali, come rapinatori o scassinatori. Invece, quasi un terzo delle vittime è ucciso da parenti. Un altro terzo è ucciso da amici o conoscenti. Questo vuol dire che solo un terzo circa delle vittime perde la vita per mano di estranei.
È pure interessante notare che si commettono molti omicidi nei periodi festivi, come a Natale. E in uno studio condotto su 588 assassinii commessi a Filadelfia, il sociologo Martin Wolfgang riscontrò che circa i due terzi delle vittime erano state uccise nei fine-settimana. A questo riguardo, Psychology Today osservò: “Non è strano che siamo uccisi nei nostri momenti di libertà. Dopo tutto, questi sono i momenti che trascorriamo con coloro che più probabilmente possono ucciderci: parenti, amici e compagni di gozzoviglie”. Ci avevate mai pensato?
Rimarrete sorpresi anche apprendendo chi sono quelli che commettono la maggior parte dei reati. Sono i giovani. Nel 1974, negli Stati Uniti, quasi metà (45 per cento) dei reati gravi — omicidi, stupri, rapine, ecc. — fu commessa da giovani al di sotto dei diciotto anni. Gli adolescenti al di sotto dei quindici anni commettono più reati degli adulti che hanno passato i venticinque.
Anche i delinquenti più avanti con gli anni temono quelli giovani. Un rapinatore di Chicago dice: “Questi giovani delinquenti sono pazzi. Agiscono senza motivo”. E un Nuovayorchese che in quattro anni è stato aggredito sei volte ha avvertito: “Guardatevi dai ragazzi, sono pericolosi”.
I reati commessi dagli impiegati, come i furti, benché non così visibili, ci danneggiano economicamente ancor più dei reati tradizionali. Norman Jaspan, esperto in questo campo, dice che “fanno salire nientemeno che del 15 per cento il costo dei beni e dei servizi”. Ma paghiamo anche il costo della malavita organizzata, e Maurice Nadjari, procuratore speciale di New York, afferma: “Il 23 per cento di ogni dollaro che spendiamo è intascato dalla malavita organizzata”.
Non solo la delinquenza minaccia la nostra incolumità, ma ci spoglia senza che ce ne accorgiamo. Tuttavia, Robert J. DiGrazia, commissario di polizia di Boston, ha fatto di recente questa confessione: “Non possiamo eliminare o ridurre la delinquenza. È qualcosa che va oltre le nostre capacità”.
Perché i tutori della legge combattono una battaglia persa contro la delinquenza? Il seguente racconto scritto da un agente di polizia di una grande città vi aiuterà a capirlo.
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Si combatte una battaglia persa contro la delinquenzaSvegliatevi! 1976 | 8 luglio
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Si combatte una battaglia persa contro la delinquenza
Leggete quanto ha da dire un poliziotto con una lunga esperienza
IN NESSUNA città si commettono tanti reati come a New York. In un anno recente vi furono assassinate più persone — 1669 — di quelle uccise in quasi sette anni di combattimenti nell’Irlanda del Nord!
Ho fatto il poliziotto a New York per oltre quattordici anni, e ho visto fallire ogni sorta di sforzo compiuto per arginare la delinquenza. Maurice Nadjari, procuratore speciale dello Stato di New York, aveva ragione quando disse: “Non
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