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Incontro col più grosso dei primatiSvegliatevi! 1975 | 22 gennaio
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brevemente e da vicino nel loro ambiente montano abbiamo accresciuto anche di più il nostro apprezzamento per questi animali che sono un’insolita e caratteristica parte della creazione di Geova. Le somiglianze che possono avere con gli uomini sono dovute al semplice fatto che abbiamo tutti un comune Progettista.
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L’arte dell’improvvisazione musicaleSvegliatevi! 1975 | 22 gennaio
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L’arte dell’improvvisazione musicale
NON molto tempo fa, un famoso pianista belga si sedette davanti a un pianoforte a coda nel Conservatorio Nazionale di Musica a Città di Guatemala. Stava per eseguire la seconda metà del suo concerto in programma davanti a un vasto uditorio. Ma anziché cominciare con qualche brano riconoscibile di un normale repertorio, invitò i presenti a dargli un gruppo di cinque o sei diversi toni, o meno. A certuni fu chiesto di dire in quale stile volevano che suonasse le note. Preferivano quello di Beethoven, Chopin o Debussy? E con quale tempo? Che dire di un valzer? Di una marcia? O di un minuetto? Il pianista rispose creando estemporaneamente eccellente musica nello stile richiesto. Ovviamente era maestro nell’improvvisazione musicale.
Questa arte della composizione estemporanea non è l’esclusivo possesso di una singola nazione, popolo o tribù. Invece, il genere umano nell’insieme l’ha esercitata nel corso dei secoli. Infatti, la musica dell’India e dell’Asia sudorientale è quasi sempre improvvisata. È “la creazione del musicista che esegue in quel momento e non è quasi mai la versione interpretativa della composizione scritta di un altro”, dice Faubion Bowers nel suo libro Theatre in the East. Questa musica è diversa da quella comune in occidente, poiché è senza armonia. Si dà enfasi alla melodia e ai modi in cui si può abbellire. C’è poi anche la musica altamente ritmica dell’Africa, con i suoi complicatissimi controritmi. Ascoltate. L’elemento dell’improvvisazione è inequivocabilmente presente.
In Europa, specialmente dal diciassettesimo al diciannovesimo secolo, l’improvvisazione musicale fu altamente perfezionata per mano di magistrali compositori. Prendete, ad esempio, Beethoven. L’Oxford Companion to Music dice: “Davanti alla carta era uno dei più lenti e laboriosi compositori che fosse mai vissuto, ma quando le sue dita toccavano lo strumento egli volava. Il suo allievo Czerny dice di lui: ‘Le sue improvvisazioni erano sommamente belle e singolari’”.
Si dice che per Handel “scrivere era come parlare, comporre come respirare.
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