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Cose alle quali è simile il “regno dei cieli”La Torre di Guardia 1976 | 15 marzo
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andare in cielo sono centinaia di milioni, secondo i calcoli. La profezia di Isaia 6:9, 10 si adempie verso questi finti cristiani. Essi saranno gettati nel “fuoco” dell’imminente “grande tribolazione”. (Matt. 13:47-50) La cristianità, il falso “regno dei cieli”, non è dunque il luogo in cui cercare rifugio.
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Smascherato il rifugio del falso regnoLa Torre di Guardia 1976 | 15 marzo
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Smascherato il rifugio del falso regno
1. A quale scopo Gesù narrò la parabola del granello di senapa, in armonia con quale profezia?
QUALE dev’essere dunque lo scopo della parabola di Gesù circa il granello di senapa, un seme così piccolo allo stadio embrionale ma che diventa un albero? Lo scopo dev’essere quello di mostrare qualcosa in armonia con il riferimento di Gesù alla descrizione negativa fatta in Isaia 6:9, 10. (Matt. 13:13-15) Narrando questa terza parabola della serie di sette, Gesù disse: “Il regno dei cieli è simile a un granello di senapa, che un uomo prese e seminò nel suo campo; il quale è infatti il più piccolo di tutti i semi, ma quando è cresciuto è il più grosso dei vegetali e diviene un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono e trovano dimora fra i suoi rami”. — Matt. 13:31, 32.
2. Paragonando l’albero nato dal granello di senapa alla chiesa nominale, in che modo La Torre di Guardia di Sion del 15 maggio 1900 interpretò il fatto che gli uccelli del cielo trovarono dimora fra i rami dell’albero?
2 Il numero de La Torre di Guardia di Sion (inglese) del 15 maggio 1900 disse a pagina 153: “La terza parabola o quadro del regno nel suo attuale stadio embrionale di sviluppo dovrebbe indicare che da un piccolissimo inizio la chiesa nominale di questa età del Vangelo avrebbe conseguito proporzioni piuttosto considerevoli. . . . Tuttavia, questo grande sviluppo non significa necessariamente un vantaggio o qualcosa di specialmente desiderabile, ma diventa al contrario uno svantaggio, in quanto gli uccelli del cielo vengono e trovano dimora sui suoi rami e lo contaminano. Gli ‘uccelli del cielo’ della precedente parabola del seminatore raffiguravano Satana e i suoi rappresentanti, e noi, pensiamo, siamo giustificati a fare qui un’applicazione simile, interpretandolo nel senso che la chiesa piantata dal Signore Gesù fiorì rapidamente e straordinariamente, e che a motivo dei suoi risultati, della sua forza, ecc., Satana per mezzo dei suoi rappresentanti venne e trovò dimora sui vari rami della Chiesa. Essi han dimorato sui rami di questa chiesa evangelica per tutti questi secoli e vi si trovano ancora, come elemento contaminatore”.
3. In data 15 giugno 1910, che cosa disse La Torre di Guardia che rappresentava l’“albero” pienamente sviluppato, insieme agli uccelli?
3 Presentando una veduta simile a quella appena citata, il numero de La Torre di Guardia (inglese) del 15 giugno 1910, pagina 204, proseguiva dicendo: “Pertanto l’insegnamento di questa parabola ci farebbe concludere che, un tempo, la chiesa di Cristo era così priva d’importanza nel mondo che era una vergogna e un disonore appartenerle, ma che infine sarebbe divenuta onorata e grande e i servitori dell’avversario avrebbero provato piacere nella sua ombra. Nelle Scritture tutto questo è rappresentato col simbolo di Babilonia, ed esse dichiarano che, nel complesso, con le varie ramificazioni e denominazioni, la chiesa nominale di Cristo è babilonica. Ascoltate le parole del Signore: ‘Essa è divenuta il rifugio di ogni spirito immondo e il ricetto di ogni uccello impuro e odioso’”. — Si veda pure La Torre di Guardia (inglese) del 15 giugno 1912, pagina 198, sotto il titolo “Come un seme di senapa”.
4. (a) Quei due articoli de La Torre di Guardia che cosa non dissero che era l’“albero” simbolico? (b) In quanto al tempo e al luogo, che tipo di quadro e scena non illustra la parabola del granello di senapa?
4 Eccoci dunque, in quest’anno 1976, a dover rispondere all’importante domanda: Che cosa raffigura quell’albero cresciuto dal seme di senapa? Babilonia la Grande, dicono i succitati due numeri della rivista Torre di Guardia. Non dicono che questa pianta che diventa un albero raffiguri la classe del Regno di 144.001 cristiani intronizzati nel potere celeste. Ma oggi che dobbiamo dire noi? Anzitutto, dobbiamo ricordare che questa illustrazione del granello di senapa non presenta un quadro del millennio, per mostrare il numero finale della classe del Regno al potere nella gloria celeste e con tutto il genere umano che si rifugia sotto il regno messianico. Non presenta una scena celeste inerente agli eredi del “regno dei cieli”. Raffigura uno stato di cose terrestre in un particolare periodo di tempo.
5. Che cos’è lo speciale periodo di tempo in cui la parabola giunse al culmine del suo adempimento, e dove ha luogo tale adempimento?
5 Lo speciale periodo di tempo è quello indicato da Gesù nella parabola del grano e delle zizzanie e in quella della rete. Nella parabola del campo di grano in cui furono seminate le zizzanie, Gesù disse: “La mietitura è il termine di un sistema di cose, e i mietitori sono gli angeli”. Nella parabola della rete, Gesù disse: “Così sarà al termine del sistema di cose: gli angeli usciranno e separeranno i malvagi dai giusti e li getteranno nella fornace ardente. Ivi saranno il loro pianto e lo stridor dei loro denti”. (Matt. 13:39, 49, 50) La “mietitura” avviene qui sulla terra, dove si trovano le “zizzanie” da separare. Nello stesso modo, la separazione dei “pesci” che si potevano mangiare da quelli inadatti avviene qui sulla terra, dove sono le ‘acque’ di pesca. Le simboliche “zizzanie” e i “pesci” inadatti sono quelli che si professano cristiani e che hanno il cuore indifferente, gli orecchi insensibili, e gli occhi incollati così che la guarigione spirituale di tali cristiani professanti è impossibile. — Isa. 6:9, 10; Matt. 13:14. Si paragoni Atti 28:25-28. Si veda l’articolo “Nessuna guarigione finché le case non siano senza uomo”, nel numero de La Torre di Guardia del 1º maggio 1967.
6. Che cosa asserisce d’essere questo odierno “albero”, e perché, dunque, questo simbolico “albero” non potrebbe simboleggiare Babilonia la Grande?
6 Al “termine del sistema di cose” nei nostri tempi, il simbolico albero nato dal seme di senapa doveva essere pienamente cresciuto. Lo stato della crescita avrebbe corrisposto al tempo della mietitura. Dato che la mietitura del “grano” spirituale o dei “figli del regno” è in atto dal 1919 E.V., possiamo discernere qui sulla terra il simbolico albero nato dal seme di senapa e ora pienamente cresciuto. Questa pianta che diventa un albero asserisce di rappresentare il “regno dei cieli”, poiché Gesù disse che “il regno dei cieli è simile” ad esso. Per questa ragione l’albero cresciuto dal granello di senapa non potrebbe raffigurare Babilonia la Grande, poiché tale organizzazione è l’impero mondiale della falsa religione che ebbe inizio con l’antica Babilonia. Babilonia la Grande nel complesso non afferma d’essere o di rappresentare “il regno dei cieli” o il messianico “regno di Dio”. Tuttavia, la parte più numerosa e preminente di Babilonia la Grande asserisce in effetti di rappresentare il celeste regno messianico di Dio. Questa parte più potente di Babilonia la Grande è la cristianità con le sue mille o più ramificazioni e denominazioni religiose.
7. A che cosa si deve la massima crescita della cristianità nella storia, e quando cominciò realmente e come?
7 La cristianità afferma d’essere venuta dall’originaria piccola congregazione cristiana esistita a Gerusalemme nel primo secolo E.V. Oggi vi sono milioni di congregazioni della cristianità. Ha raggiunto la sua massima crescita! Ma la sua attuale scandalosa mondanità e la sua mancanza di spiritualità rendono certo che la sua enorme crescita non è avvenuta per le sue virtù spirituali e perché avesse la progressiva luce della verità biblica. La storia religiosa mostra che in effetti la cristianità fu fondata nel quarto secolo E.V. dal pagano imperatore romano Costantino il Grande, che asserì d’essersi convertito al cristianesimo nel 312 E.V. ma che non fu battezzato che poco prima della sua morte avvenuta il 22 maggio 337 E.V. Fece del degradato cristianesimo del suo giorno la Chiesa di Stato dell’Impero Romano, servendosi a tal fine di circa trecento “vescovi” apostati scesi a un compromesso. Quale Pontefice Massimo dell’Impero Romano, convocò il primo Concilio di Nicea, in Asia Minore, e stabilì quali dottrine dovevano essere decretate dottrina della Chiesa.
8. In quanto a dottrina e pratica, che cosa permea oggi la cristianità, e in adempimento di quale parabola?
8 Oggi, che cosa permea l’intera massa delle chiese della cristianità? Il vero insegnamento e la struttura e la procedura e l’osservanza della Bibbia? No! È la religione risultante dalla fusione promossa dal Pontefice Massimo Costantino, in cui le cose fondamentali sono le dottrine e i metodi babilonici, anziché gli insegnamenti dell’ispirata Sacra Parola di Dio. Fu Costantino a presiedere il Concilio di Nicea e ad appianare la disputa inerente alla personalità e agli attributi di Geova Dio, decretando in favore della dottrina babilonica della Trinità. Gesù Cristo predisse questa corruzione della dottrina e della pratica cristiana narrando la parabola del lievito. Egli disse: “Il regno dei cieli è simile a lievito, che una donna prese e nascose in tre grosse misure di farina, finché l’intera massa fermentò”. — Matt. 13:33.
9. Per quanto tempo è stata esercitata nella cristianità questa corruttrice influenza religiosa, con quale opportunità per i rappresentanti del Diavolo?
9 La fermentazione dell’intera massa della cristianità ha avuto sedici secoli di tempo per avvenire. Chi può negare che oggi la cristianità è completamente lievitata dalla corruttrice influenza della dottrina e della mondanità babilonica e della sfida alla sovranità universale di Geova Dio simile a quella lanciata da Nimrod? Questa corruzione dell’enorme massa di finti “figli del regno” della cristianità ha reso il falso “regno di Dio” terreno un eccellente luogo di rifugio per i rappresentanti di Satana il Diavolo, come gli “uccelli del cielo” dimorano tra i rami dell’albero cresciuto dal seme di senapa. — Matt. 13:31, 32.
10, 11. (a) Perché nella parabola del granello di senapa non è raffigurato nulla di vantaggioso per l’umanità? (b) Pertanto, quale “regno” odierno raffigura l’“albero” cresciuto dal granello di senapa?
10 La dimora di tutti questi simbolici “uccelli del cielo” nelle molte ramificazioni della cristianità non ha recato un vantaggio spirituale alla cristianità. È come l’albero che crebbe dal granello di senapa piantato dal contadino nel suo orto o campo. Gli uccelli del cielo che dimoravano tra i suoi rami potevano mangiare i semi di senapa, come gli uccelli della parabola di Gesù sui quattro tipi di suolo che mangiarono i semi caduti lungo la strada dalla mano del seminatore. (Matt. 13:4) Per quello che ne dice la parabola di Gesù, l’albero non fu di alcun vantaggio per l’uomo. Per esempio, la parabola non dice in che modo, una volta che l’albero fu cresciuto, il contadino venne per cacciare quegli uccelli e raccogliere una gran quantità di semi di senapa per farne una buona salsa con cui condire alcuni cibi. Ma, certo il contadino non piantò nel suo orto il granello di senapa solo per provvedere una dimora agli “uccelli del cielo”.
11 Tutto considerato, è evidente che il simbolico odierno “albero” nato dal seme di senapa è il falso “regno dei cieli”, cioè la cristianità, in cui il clero signoreggia sui laici. L’“albero” non potrebbe coerentemente raffigurare il rimanente dei suggellati Israeliti spirituali che sono oggi sulla terra, perché essi sono soltanto una frazione, non il numero completo di 144.000 eredi del Regno. Infatti, per oltre ventisette anni il rimanente spirituale è diminuito di numero. Alla celebrazione della Commemorazione nel 1975 il loro numero era sceso a 10.454.
UNA PIANTA DI SENAPA DIVERSA DA QUELLA CHE CI ASPETTEREMMO
12. Conformemente alla norma biblica che un seme deve riprodursi secondo la sua specie, quale obiezione potrebbe sollevare logicamente qualcuno riguardo alla spiegazione che l’“albero” nato dal granello di senapa raffigura la cristianità?
12 In modo del tutto logico, qualcuno potrebbe obiettare al suddetto ragionamento in questo modo: Nella parabola di Gesù, l’uomo che seminò il granello di senapa lo seminò con buone intenzioni. Egli si attendeva che da questo granello crescesse una pianta di senapa “secondo la sua specie”. (Gen. 1:11, 12) Non si attendeva qualcosa di estraneo a quanto aveva seminato. Non aveva in mente una finta pianta di senapa. Stando così le cose, come possiamo dire che il seminatore ottenesse esattamente una tale cosa finta? Perciò, come possiamo dire, com’è detto sopra, che l’“albero” che crebbe dal granello di senapa rappresentava la cristianità, il finto “regno dei cieli”?a Non è questo contrario alla legge di Dio secondo cui un seme deve riprodursi secondo la sua specie? Questa legge divina, applicata in senso spirituale, non escluderebbe l’idea della cristianità, l’opposto del “regno dei cieli”?
13, 14. (a) Perché la cristianità non ci sarebbe stata, se non ci fosse stato Gesù Cristo? (b) Secondo quale norma Dio la considera responsabile verso di Lui, e di che cosa è essa la controparte?
13 A questo riguardo, tutto cominciò con Cristo. Se non ci fosse stato Cristo, non ci sarebbe stata la cristianità. Dichiarazione semplice, ma pur sempre verace! Nel quarto secolo della nostra Èra Volgare la cristianità aderì al vero Cristo, non a un falso Cristo, un falso Messia, così da rendere meno riconoscibile la falsificazione. Prese anche il suo nome ufficiale chiamandosi cristianità. Essa si appropriò le varie cose che avevano relazione con Gesù Cristo. Pratica il battesimo in acqua, e alcune sue chiese praticano ancor oggi l’immersione totale. Celebra la Cena del Signore con il pane e il prodotto della vite. Ha gli anziani o vescovi e diaconi. (Filip. 1:1, La Bibbia di Gerusalemme) E, in quanto alla Sacra Bibbia nel complesso, le Bibbie stesse di cui i cristiani testimoni di Geova si sono serviti fino a che non si cominciò a pubblicare la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture nel 1950 E.V. ci sono pervenute dalle società bibliche gestite dalle chiese della cristianità.
14 È assai chiaro che Gesù Cristo fu coinvolto nella formazione della cristianità, che ha professato finora d’essere la sua vera chiesa. Inoltre, Geova Dio prende la cristianità in parola e secondo le sue pretese. Per questa ragione Geova richiede che viva secondo le sue pretese e la ritiene responsabile di non vivere secondo le Sue esigenze.
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