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  • Nazareno
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Scritture Ebraiche che ci è pervenuta. La chiave sta evidentemente nel comprendere che Nazareno corrisponde a nètser che, come si è già detto, significa germoglio, getto o ramo.

      Ciò premesso, è evidente che Matteo si riferiva a quello che Isaia (11:1) aveva detto del Messia: “Un ramoscello deve spuntare dal ceppo di Iesse; e dalle sue radici un germoglio [nètser] sarà fecondo”. Un altro termine ebraico, tsèmahh, pure significa germoglio, ed è stato usato da altri profeti a proposito del Messia. Matteo usa il plurale, dicendo che dei “profeti” avevano menzionato il “Germoglio” che doveva venire. Per esempio, Geremia scrisse del “germoglio giusto” o progenie di Davide. (Ger. 23:5; 33:15) Zaccaria descrive un re-sacerdote “il cui nome è Germoglio”, profezia che si può riferire unicamente a Gesù il Nazareno, il grande costruttore del tempio spirituale. — Zacc. 3:8; 6:12, 13.

  • Nazaret
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    • Nazaret

      (Nàzaret) [città del ramo].

      Città della bassa Galilea dove Gesù trascorse gran parte della sua vita terrena, insieme ai fratellastri e alle sorellastre. (Luca 2:51, 52; Matt. 13:54-56) Quando Gabriele annunciò la prossima nascita di Gesù, sia Giuseppe che Maria abitavano a Nazaret. (Luca 1:26, 27; 2:4, 39) In seguito, dopo il ritorno dall’Egitto, si stabilirono di nuovo a Nazaret. — Matt. 2:19-23; Luca 2:39.

      UBICAZIONE

      Evidentemente l’ubicazione dell’antica Nazaret corrisponde a quella dell’odierna città araba di el-Nasirah in Galilea. Se tale identificazione è corretta Nazaret si trova fra le colline immediatamente a N della valle di Izreel, circa a metà strada fra l’estremità S del Mar di Galilea e la costa del Mediterraneo, in un pianoro con colline che lo sovrastano di 120-150 m. La regione era densamente popolata, e vicino a Nazaret sorgevano diverse città e villaggi. Inoltre si calcola che con sette ore di cammino da Nazaret si poteva raggiungere Tolemaide sulla costa del Mediterraneo, in cinque ore si arrivava a Tiberiade sul Mar di Galilea e in tre giorni a Gerusalemme.

      Una volta la popolazione di Nazaret cercò di far precipitare Gesù dal “ciglio del monte sopra il quale la loro città era stata edificata”. (Luca 4:29) Questo non vuol dire che Nazaret fosse proprio sul ciglio, ma che c’era un monte dal cui dirupo volevano precipitare Gesù. Questo è stato spesso identificato con una parete di roccia alta circa 12 m a SO della città.

      IMPORTANZA

      È difficile dire con sicurezza che importanza avesse Nazaret nel I secolo. L’opinione più diffusa fra i commentatori è che fosse un villaggio piuttosto appartato e insignificante. La principale prova biblica citata a sostegno di una tesi del genere è costituita dalle parole di Natanaele quando udì che Gesù era di lì: “Può qualche cosa di buono venire da Nazaret?” (Giov. 1:46) Questa per molti è la prova che Nazaret era disprezzata persino dagli abitanti della Galilea. (Giov. 21:2) Inoltre alcuni sostengono che Nazaret non si trovasse direttamente sulle principali vie carovaniere della zona. Non è menzionata da Giuseppe Flavio, che parla invece della vicina Iafa come del maggior villaggio fortificato di tutta la Galilea, facendo pensare che Nazaret fosse eclissata dalle città vicine.

      D’altronde Natanaele poteva semplicemente esprimere sorpresa per il fatto che Filippo sosteneva che un uomo della vicina città di Nazaret in Galilea fosse il promesso Messia, dato che le Scritture avevano predetto che doveva venire da Betleem di Giuda. (Mic. 5:2) Giuseppe Flavio non menziona molti insediamenti della Galilea, quindi il fatto che non menzioni Nazaret non ha particolare rilevanza. Si noti che la Bibbia non definisce mai Nazaret un villaggio, ma sempre una “città”. (Luca 1:26; 2:4, 39) Inoltre la vicina Sefforis era un’importante città fortificata, sede di una corte distrettuale del Sinedrio. Gli studiosi non sono d’accordo se una importante via carovaniera passasse da Sefforis o per Nazaret. Ma qualunque fosse la sua grandezza e importanza, da Nazaret si raggiungevano facilmente importanti vie carovaniere e città principali e perciò i suoi abi_tanti potevano essere subito informati degli avvenimenti sociali, religiosi e politici del tempo. — Confronta Luca 4:23.

      ATTEGGIAMENTO DELLA POPOLAZIONE

      Man mano che cresceva, Gesù progrediva “nel favore di Dio e degli uomini”. (Luca 2:52) Sia lui che i fratellastri e le sorellastre erano conosciuti dalla popolazione di Nazaret ed era sua “abitudine” andare ogni settimana nella sinagoga locale. (Matt. 13:55, 56; Luca 4:16) Quando aveva circa trent’anni, Gesù se ne andò da Nazaret e fu battezzato da Giovanni. (Mar. 1:9; Luca 3:23) Alcuni mesi dopo, prima di iniziare il ministero in Galilea, Gesù tornò a Nazaret e nella sinagoga lesse ad alta voce il brano di Isaia 61A, 2, applicandolo a se stesso. Comunque la popolazione manifestò mancanza di fede e cercò di ucciderlo, “ma egli passò in mezzo a loro e proseguì per la sua via”, stabilendosi a Capernaum. — Luca 4:16-30; Matt. 4:13.

      Circa un anno più tardi Cristo si recò di nuovo a Nazaret. (Matt. 13:54-58; Mar. 6:1-6) Anche se qualcuno ha pensato che questa fosse la stessa occasione di cui si parla in Luca 4:16-30, l’ordine degli avvenimenti in Matteo, Marco e Luca indica altrimenti, e lo stesso dicasi delle attività di Gesù e dei risultati alquanto diversi. Ormai aveva una certa fama e quindi ricevette un’accoglienza migliore. Anche se molti inciamparono per il fatto che era del posto, non si ha notizia che questa volta la popolazione cercasse di ucciderlo. Gesù compì alcune opere potenti, ma non molte, a motivo della loro mancanza di fede. (Matt. 13:57, 58) Quindi parti e iniziò il terzo giro in Galilea. — Mar. 6:6.

      [Figura a pagina 870]

      El-Nasirah, in Galilea, dove sorgeva probabilmente l’antica Nazaret

  • Nazioni
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    • Nazioni

      In senso lato una nazione è composta di persone che generalmente hanno origine e lingua comuni. Tale gruppo nazionale occupa di solito una determinata regione geografica ed è soggetto a qualche forma di governo centrale. Nelle Scritture questo termine si riferisce di solito alle nazioni gentili.

      ORIGINE

      Il primo accenno alla formazione di nazioni separate si ha in epoca postdiluviana, in relazione alla costruzione della torre di Babele. Coloro che parteciparono a quell’impresa erano uniti nell’opporsi al proposito di Dio. Il fattore principale che agevolava un’azione unitaria era che “tutta la terra continuava ad avere una sola lingua e le stesse parole”. (Gen. 11:1-4) Geova se ne rendeva conto e, confondendo la loro lingua, “li disperse per tutta la superficie della terra’. — Gen. 11:5-9.

      Ormai separati da barriere che impedivano la comunicazione, ciascun gruppo linguistico sviluppò cultura, arte, consuetudini, caratteristiche e religione proprie, ciascuno il suo particolare modo di fare. (Lev. 18:3) Alienati da Dio, i vari popoli inventarono molti idoli delle rispettive divinità mitiche. — Deut. 12:30; II Re 17:29, 33.

      Le nazioni nate dai figli e nipoti dei figli di Noè Iafet, Cam e Sem, costituirono tre grandi rami di nazioni, che presero nome da quelli che sono considerati i loro rispettivi fondatori. L’elenco di Genesi, capitolo 10, potrebbe quindi essere definito la più antica classificazione etnologica delle nazioni, settanta in tutto. Quattordici erano di origine iafetica, trenta camitica e ventisei semitica. — Gen. 10:1-8, 13-32; I Cron. 1:4-25.

      Col passar del tempo, naturalmente, sono avvenuti molti cambiamenti. Alcune nazioni sono state assorbite dalle nazioni vicine o sono scomparse interamente, essendo indebolite da malattie e guerre; altre sono venute all’esistenza in seguito a nuove migrazioni e all’aumento della popolazione. In certi gruppi lo spirito nazionalistico a volte è diventato molto forte, e questo, unito a grandi successi militari, ha dato a uomini ambiziosi l’incentivo necessario per costituire imperi mondiali a spese delle nazioni più deboli.

      PADRE DI NAZIONI

      Dio disse ad Abramo di lasciare Ur e trasferirsi in un paese che gli avrebbe indicato, poiché, come ebbe a dire, “farò di te una grande nazione”. (Gen. 12:1-4) In seguito Dio ampliò la promessa precedente dicendo: “Certamente tu diverrai padre di una folla di nazioni.... E davvero ti renderò assai, assai fecondo e ti farò divenire nazioni, e da te usciranno dei re”. (Gen. 17:1-6) Questa promessa si adempì. Ismaele figlio di Abraamo diventò padre di “dodici capitribù secondo i loro clan” (Gen. 25:13-16; 17:20; 21:13, 18) e, per mezzo dei sei figli di Chetura, altre nazioni ebbero origine da Abraamo. (Gen. 25:1-4; I Cron. 1:28-33; Rom. 4:16-18) Da Isacco figlio di Abraamo discesero gli israeliti e gli edomiti. (Gen. 25:21-26) In senso molto più lato, spirituale, Abraamo divenne “padre di molte nazioni”, infatti persone appartenenti a molti gruppi nazionali, fra cui i cristiani della congregazione di Roma, a motivo della loro fede e ubbidienza potevano chiamare Abraamo loro padre, “il padre di tutti quelli che hanno fede”. — Rom. 4:11, 16-18; vedi ISRAELE n. 2.

      LA NUOVA NAZIONE DELL’ISRAELE SPIRITUALE

      Per secoli Geova Dio si era occupato esclusivamente dell’Israele naturale, inviando più e più volte i suoi profeti alla nazione, affinché la popolazione potesse abbandonare la sua condotta ribelle. Infine inviò suo Figlio, Cristo Gesù, ma la maggioranza lo rigettò. Perciò Gesù disse ai capi sacerdoti e ai farisei increduli: “Il regno di Dio vi sarà tolto e sarà dato a una nazione che ne produca i frutti”. — Matt. 21:33-43.

      L’apostolo Pietro identificò chiaramente questa “nazione”, composta di persone che avevano accettato Cristo Gesù. (I Piet. 2:4-10) Infatti Pietro applicò ai conservi cristiani le parole stesse che erano state rivolte all’Israele naturale: “Voi siete ‘una razza eletta, un regal sacerdozio, una nazione santa, un popolo di speciale possesso’” (I Piet. 2:9; confronta Esodo 19:5, 6). Essi riconoscevano tutti Dio quale Sovrano e suo Figlio quale Signore e Cristo. (Atti 2:34, 35; 5:32) Possedevano una cittadinanza celeste (Filip. 3:20) ed erano suggellati con lo spirito santo, caparra della loro eredità celeste. (II Cor. 1:22; 5:5; Efes. 1:13, 14) Mentre l’Israele naturale era diventato una nazione sotto il patto della Legge, la “nazione santa” dei cristiani generati dallo spirito divenne tale sotto il nuovo patto. (Eso. 19:5; Ebr. 8:6-13) Per queste ragioni era molto appropriato che fossero chiamati una “nazione santa”.

      Quando lo spirito di Dio fu versato per la prima volta su circa 120 discepoli di Gesù (tutti ebrei naturali) il giorno di Pentecoste del 33 E.V., fu evidente che Dio si occupava ora di una nuova nazione spirituale. (Atti 1:4, 5, 15; 2:1-4; confronta Efesini 1:13, 14). Poi, a partire dal 36 E.V., entrarono a far parte della nuova nazione anche non ebrei, che pure ricevettero lo spirito di Dio. — Atti 10:24-48; Efes. 2:11-20.

  • Nazireo
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    • Nazireo

      [ebr. nazìr, che significa dedicato, separato, distinto].

      C’erano due classi di nazirei: quelli che lo erano per libera scelta e quelli che lo erano per nomina divina. Le norme che regolavano il nazireato volontario si trovano nel libro di Numeri, al capitolo 6. Sia uomini che

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