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  • Quando tutte le nazioni si scontrano, frontalmente, con Dio
    La Torre di Guardia 1972 | 15 aprile
    • 31. Quale interpretazione diede Daniele del sogno profetico di Nabucodonosor, e per quanto tempo quella simbolica immagine ha adombrato la politica mondiale?

      31 Il re della Potenza Mondiale Babilonese ebbe un sogno profetico che Daniele gli interpretò. Vide una terrificante immagine metallica, con la testa d’oro, il petto e le braccia d’argento, il ventre e le cosce di rame, le gambe di ferro e i piedi di ferro mischiato con argilla. Poiché Daniele disse che la testa d’oro rappresentava la dinastia reale di Babilonia, il petto e le braccia d’argento raffigurarono la successiva potenza mondiale, quella della Media-Persia, il ventre e le cosce di rame la successiva Potenza Mondiale Greca, le gambe di ferro la Potenza Mondiale Romana, e i piedi impiastrati d’argilla ciò che si è sviluppato da quell’Impero Romano, le varie forme di governo politico. Fra queste predomina la potenza mondiale di due sezioni di Gran Bretagna e America. Questa simbolica immagine delle politiche potenze mondiali ha adombrato la politica mondiale sin dall’inizio dei Tempi dei Gentili nel 607 a.E.V. alla desolazione di Gerusalemme e sino all’anno finale di quei Tempi, il 1914 E.V. Che cosa doveva accadere in quel cruciale anno?

      32. Come avvenimento che doveva aver luogo alla fine di quei Tempi dei Gentili, che cosa vide verificarsi nel suo sogno Nabucodonosor?

      32 Questo: Il sognatore re di Babilonia vide una pietra staccata da un universale monte senza opera di mani umane. Che cosa si fece con quella pietra profetica? Essa fu scagliata verso l’immagine metallica. Deve seguirne un confronto! All’immagine poteva dirsi: ‘Preparati a incontrare quella pietra!’

      33. Poterono i piedi sostenere l’urto della pietra, e che cosa fece quindi la pietra?

      33 Avrebbe potuto il ferro dei piedi sostenere l’urto della pietra e respingerlo? No! I piedi sono frantumati. L’immagine crolla. L’intera immagine è quindi ridotta in frammenti e polverizzata dalla pietra e soffiata via. In quanto alla pietra, crebbe e divenne un monte che riempì tutta la terra. — Dan. 2:1-43.

      34, 35. Quale domanda potremmo ben fare, e dalla risposta che le dà Daniele che cosa diviene chiaro circa la contesa per cui avviene il confronto?

      34 Che cosa significa tutto questo? Potremmo chiedere, poiché viviamo nei giorni di quei simbolici piedi di ferro impiastrati d’argilla.

      35 Daniele, ispirato con lo spirito di Geova, ci dà questa accurata interpretazione, dicendo: “E ai giorni di quei re l’Iddio del cielo stabilirà un regno che non sarà mai ridotto in rovina. E il regno stesso non passerà ad alcun altro popolo. Esso stritolerà tutti questi regni e porrà loro fine, ed esso stesso starà a tempi indefiniti . . . Il grande Dio stesso ha fatto conoscere al re ciò che deve accadere dopo questo. E sul sogno si può fare affidamento, e l’interpretazione n’è degna di fiducia”. (Dan. 2:44, 45) Da questa interpretazione che cosa potrebbe esserci più chiaro se non che la contesa per cui dovrà esserci questo confronto entro la nostra generazione è quella del dominio del mondo, legata alla sovranità universale dell’Iddio del cielo. Si tratta dei re della terra contro il regno che Dio ha stabilito! La disputa su chi regnerà sopra tutta la terra deve ora finalmente essere risolta. Oggi siamo compresi nell’adempimento di questa profezia! Comprende tutto il genere umano su tutta la terra!

      COME FU SEGNATA LA FINE DEI TEMPI DEI GENTILI

      36. Quando e come si adempì l’avvenimento che la pietra fu tagliata dal monte senza opera di mano, e con quale mezzo la relazione che ebbe la fine dei Tempi dei Gentili con le condizioni del mondo fu richiamata all’attenzione del mondo?

      36 Quando questo regno, simboleggiato dalla pietra che fu tagliata dal monte universale, fu realmente “tagliato” dalle mani di Dio e messo al potere? Questo avvenne alla fine dei Tempi dei Gentili nel medesimo anno in cui sulla terra scoppiò la guerra per il dominio del mondo. Tutti conosciamo quell’anno: il 1914! Il regno fu istituito nelle mani del Figlio di Dio, Gesù Cristo non nel luogo dell’antica Gerusalemme nel Medio Oriente, ma nei cieli, dove il Figlio di Dio siede alla destra del suo Padre celeste. L’immediata relazione che la fine dei Tempi dei Gentili ebbe con le condizioni del mondo fu allora richiamata all’attenzione del mondo nella seconda parte del 1917, anche dagli ecclesiastici della cristianità. Verso il tempo della cattura dell’antica Gerusalemme da parte degli eserciti inglesi il 9 dicembre 1917, il dott. G. Campbell Morgan, il dott. F. B. Meyer e sei altri ben noti ecclesiastici d’Inghilterra, emanarono un Manifesto, che fu pubblicato in tutta la terra e che dichiarava:

      37. Riguardo a ciò, che cosa diceva quel Manifesto?

      37 “(1) Che l’attuale crisi indica la fine dei tempi dei Gentili. . . . (5) Che tutti gli schemi umani di ricostruzione devono essere sussidiari della seconda venuta di nostro Signore, perché tutte le nazioni saranno allora soggette al Suo dominio. . . ”. — Current Opinion, febbraio 1918.

      38. Quale anno indicarono in anticipo i testimoni di Geova che avrebbe segnato la fine dei “tempi dei Gentili”, che cosa cominciò a fare allora il regno di Dio, e a chi è rivolta ora la sfida di Dio?

      38 Per decenni in anticipo, per mezzo delle pubblicazioni della Società Torre di Guardia, i cristiani testimoni di Geova avevano indicato non l’anno 1917, ma il 1914 come l’anno della fine dei “tempi dei Gentili”. (Luca 21:24, Authorized Version) La fine dei Tempi dei Gentili contrassegnò il tempo critico in cui Geova Dio avrebbe emanato ordini al suo intronizzato Figlio in adempimento della profezia del re Davide in Salmo 110:1, 2: “Espressione di Geova al mio Signore: ‘Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi’. La verga della tua forza Geova manderà da Sion, dicendo: ‘Sottoponi in mezzo ai tuoi nemici’”. Quindi la simbolica “pietra”, il regno di Dio mediante Cristo, non colpì la simbolica “immagine” del potere politico nell’anno 1914. Semplicemente cominciò a regnare in mezzo ai suoi nemici. È stata dunque scagliata dalla potenza divina. È ora in movimento, diretta verso la politica “immagine”. Alle nazioni della cristianità, che sono fra “quei re” rappresentati dai piedi dell’“immagine”, è rivolta la sfida di Geova per un confronto militare: “Preparati a incontrare il tuo Dio”! — Amos 4:12.

      39. Perché l’“immagine” è colpita ai piedi immoti, che sono apparentemente inoffensivi?

      39 Perché dovrebbe la politica “immagine” essere colpita ai piedi, quando questi sono immoti, non facendo apparentemente niente di male? Perché tale “immagine” è un’immagine idolatra, e il popolo dell’intera terra idoleggia questo sistema di politica. Inoltre, i “piedi” di tale idolatra “immagine” sono dove non dovrebbero essere dalla fine dei Tempi dei Gentili nel 1914. Sono in opposizione al regno di Dio retto dal Suo Cristo. Questo regno nacque nei cieli nel 1914 come il solo governo col diritto di regnare su tutta la terra. — Riv. 12:1-10.

      40. In Rivelazione, al capitolo diciassette, che cosa si dice che sia la bestia selvaggia su cui cavalca Babilonia la Grande, e perché, e che cosa simboleggia essa nel nostro giorno?

      40 Non ci sia nessun errore in proposito nella mente di alcuno. La Sacra Bibbia esplicitamente dice che “quei re”, quei governanti politici della terra, combattono contro lo stabilito regno di Dio. Rivolgiamoci all’ultimo libro della Bibbia, a Rivelazione capitolo diciassette. Qui vediamo per mezzo del linguaggio figurativo come i governanti politici di questa terra distruggeranno Babilonia la Grande, che è l’impero mondiale della falsa religione che ebbe il suo inizio nell’antica Babilonia. La bestia selvaggia di colore scarlatto su cui Babilonia la Grande cavalca fino alla sua distruzione è raffigurata come avente sette teste e dieci corna. Quelle sette teste indicano le sette successive potenze mondiali della storia umana, dall’antico Egitto, ad Assiria, Babilonia, Media-Persia, Grecia, Roma e Potenza Mondiale Anglo-Americana. Il versetto undici dice che la bestia selvaggia è essa stessa “un ottavo re”, cioè un’Ottava Potenza Mondiale. Questa Ottava Potenza Mondiale sono le attuali Nazioni Unite, l’organizzazione internazionale per la pace e la sicurezza del mondo e quindi per tenere i “piedi” dell’idolatra “immagine” dove non dovrebbero più stare. — Riv. 17:11; Dan. 2:33, 34.

      41. Che cosa rappresenta l’organizzazione delle Nazioni Unite rispetto al dominio del mondo e alla proprietà della terra?

      41 Quell’organizzazione delle Nazioni Unite rappresenta il dominio mondiale dell’uomo, non di Dio. Entro quell’organizzazione i due opposti blocchi di nazioni rappresentano il dominio del mondo da parte di sistemi politici e ideologie di istituzione umana. Non vogliono il dominio del mondo da parte del regno di Dio nelle mani del suo Cristo, né lo considerano realistico. Preferiscono la loro propria sovranità politica alla sovranità universale di Geova Dio. Alla domanda: Chi possiede la terra? rispondono: Noi la possediamo! E ce la terremo!

      42, 43. Dopo aver distrutto Babilonia la Grande, che cosa mostreranno d’essere effettivamente le nazioni, e che cosa Rivelazione 17:12-14 ci dice quindi di attendere?

      42 Una volta che i governanti politici abbiano spazzato via Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione, mostreranno come non avranno mai fatto prima di voler “combattere effettivamente contro Dio”. (Atti 5:39) Notate ciò che Rivelazione, capitolo diciassette, versetti da dodici a quattordici, ci annuncia quindi di attendere, dicendo all’apostolo Giovanni a cui fu data la Rivelazione:

      43 “E le dieci corna che hai viste significano dieci re, che non hanno ancora [nel giorno di Giovanni] ricevuto il regno [cioè l’appartenenza all’organizzazione per la pace e la sicurezza del mondo], ma ricevono l’autorità come re per un’ora con la bestia selvaggia [le Nazioni Unite]. Questi hanno un solo pensiero, e danno la loro potenza e la loro autorità alla bestia selvaggia [le Nazioni Unite]. Questi combatteranno con l’Agnello [Gesù Cristo], ma, siccome egli è Signore dei signori e Re dei re, l’Agnello li vincerà. E, quelli che son chiamati ed eletti e fedeli vinceranno con lui”.

      COME LE NAZIONI COMBATTONO CONTRO L’INVISIBILE

      44. In quali modi le simboliche dieci corna e la bestia selvaggia sulla terra possono combattere contro il celeste regno di Cristo?

      44 Qui si potrebbe fare la domanda: Dal momento che l’Agnello Gesù Cristo è un’invisibile persona spirituale celeste e dal momento che il suo regno è pure celeste, come possono quelle simboliche corna e la bestia selvaggia combattere qui sulla terra contro Gesù Cristo, “l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo”? (Giov. 1:29, 36; Riv. 5:6-13) Possono far questo rifiutandosi di cedere il posto al regno di Dio sotto Cristo, rifiutandosi di cedere la loro sovranità nazionale a lui e cercando così di perpetuare la loro propria situazione politica sulla terra. Possono anche far questo avversando e perseguitando quelli che sono gli “ambasciatori per Cristo”, i proclamatori terreni della buona notizia del suo regno. (Matt. 24:14) Questi sono gli unti seguaci delle orme di Gesù Cristo, dei quali Rivelazione 17:14 parla come di “quelli che son chiamati ed eletti e fedeli”. Il cristiano apostolo Paolo, rivolgendosi a questi dedicati, battezzati, unti seguaci di Cristo, scrive:

      45. In II Corinti 5:20, come Paolo definì questi unti seguaci di Cristo?

      45 “Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro; vi supplichiamo nel nome di Cristo: Siate riconciliati con Dio”. — 2 Cor. 5:20, VR.

      46. Quale condizione di cittadini Paolo attribuisce a questi ambasciatori?

      46 L’apostolo Paolo pure dà a questi ambasciatori di Cristo un’altra condizione. Egli parla della “città dell’Iddio vivente, che è la Gerusalemme celeste”, insieme a “miriadi degli angeli”. (Ebr. 12:22, VR) Inoltre, dopo avere scritto ai suoi fratelli cristiani intorno al “premio della superna vocazione di Dio in Cristo Gesù”, addita loro il cielo, dicendo: “La nostra cittadinanza è ne’ cieli”. (Filip. 3:14, 20, VR) Essi sono perciò cittadini di quella “città dell’Iddio vivente, la Gerusalemme celeste”.

      47. Così dopo aver distrutto Babilonia la Grande, come le nazioni potranno combattere manifestamente contro Dio e Cristo, e quale pertinente regola Gesù Cristo diede in Matteo 25:40?

      47 Le nazioni della cristianità e del resto di questo mondo hanno già una notoria reputazione per avere perseguitato gli unti cristiani che rendono testimonianza a Geova Dio e che predicano in tutto il mondo la buona notizia del Suo regno mediante Cristo. Di conseguenza, quando quelle nazioni avranno distrutto Babilonia la Grande e si saranno rivolte quindi minacciosamente contro questi chiamati, eletti e fedeli unti, compiranno l’empia azione contro gli “ambasciatori per Cristo”, contro i cittadini della città di Dio, “la Gerusalemme celeste”. Combattendo contro questi che possono vedere in mezzo a loro, combatteranno contro l’Agnello Gesù Cristo, il Re dei re, nonostante che non possano vedere né lui né Geova Dio. Potrebbe esserci un combattimento più manifesto di questo contro gli invisibili Dio e il suo Cristo? Che cosa disse Gesù Cristo stesso intorno a ciò nella sua profezia finale circa il “termine del sistema di cose”? Egli disse questo: “In quanto l’avete fatto a uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me”. — Matt. 25:40; 24:3.

      SCONTRO! I SUOI SOPRAVVISSUTI!

      48. Che cosa dovrà seguire, e in quale luogo profetico?

      48 Dovrà seguire lo scontro con Dio. Che significherà questo? Nient’altro che la “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente”. In quel tempo le nazioni avranno raggiunto il campo della battaglia finale, vale a dire lo stadio critico degli sviluppi mondiali di cui profeticamente si parla come del “luogo che in ebraico si chiama Har-Maghedon [Armagedon, Ga]”. — Riv. 16:14-16.

      49. Verso dove sono in marcia tutte le nazioni, a che cosa Dio le invita a venire, e, comparativamente parlando, che cosa sono esse per Lui?

      49 Tutte le nazioni sono ora in marcia verso Armaghedon! Questo può dirsi senza sbagliare secondo la cronologia biblica e secondo gli avvenimenti del mondo in adempimento della profezia biblica. Il confronto con Dio è imminente! Per Lui, com’Egli dice, tutte le nazioni messe insieme non sono che una goccia d’acqua che cade da un secchio vuoto. (Isa. 40:15) Siccome il tempo per la sua azione è giunto, egli sfida tutte le nazioni, invitandole, col linguaggio della profezia di Gioele 3:9-12, a venire avanti per l’incontro. Non importa quanto completamente si siano preparate, non importa quanto forti si sentano in modo da poter sfidare Dio e il suo Governo mediante Cristo, la situazione delle nazioni sarà come se una formica si ponesse fermamente su una rotaia di un binario ferroviario e in atto di sfida gridasse al sopraggiungere della enorme locomotiva azionata da un motore diesel: ‘Fermati! Non puoi passare sopra di me! Semplicemente non oserai farlo!’

      50. Come avviene ora lo scontro, e che cosa mostra la profezia in quanto al fatto che le Nazioni Unite salvino o no la situazione per l’“immagine” della norma politica?

      50 Crac! Avviene lo scontro frontale! Guardate lì l’organizzazione delle Nazioni Unite! Saranno in grado di mantenere la loro posizione e respingere l’assalto divino? La divina profezia dice No! La pietra del Regno, tagliata dall’universale monte di Dio e scagliata dalla stessa mano di Dio, ora colpisce la simbolica “immagine” dell’umano dominio della terra. Allorché la pietra colpisce il ferro, c’è un urto assordante! Ascoltate! Qualche cosa si frantuma! Si frantuma la pietra? No! ma è la Pietra che frantuma tutti i contendenti simili al ferro che aspirano al dominio del mondo mediante governanti umani! Ascoltate ora lo stridente rumore mentre sono polverizzati! È la Pietra che riduce in polvere l’intera “immagine” abbattuta della norma politica controllata dal Diavolo che ebbe inizio con l’aurea “testa” di Babilonia!

      51. Che cosa accadrà alle polverose vestigia della simbolica “immagine”, e chi rimarrà nel campo di battaglia, vittorioso?

      51 La tempesta della giusta ira di Dio soffierà via tutte tali polverose vestigia della politica “immagine” contraria a Dio, come la pula dall’aia. Tutte le tracce del vecchio sistema di cose scompariranno per sempre! Quando la “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Har-Maghedon, com’è descritta nell’ultimo libro della Bibbia (Riv. 19:11-21), avrà fine, Geova Dio e le sue forze militari del cielo saranno gli unici rimasti nel campo di battaglia, gloriosamente vittoriosi. La contesa del dominio del mondo sarà stata risolta per sempre, a favore di Geova!

      52, 53. Dove sarà un luogo di rifugio per i sopravvissuti sulla terra, prenderanno parte attiva alla “guerra”, e a quale preghiera di supremazia divina vedranno la risposta?

      52 Quando questo tremendo scontro avverrà, ci sarà alcun luogo di sicurezza sulla terra? Potranno degli uomini sopravvivere allo scontro? Sì, e questo avverrà solo dalla parte di Geova Dio. Solo a quelli che si saranno posti dalla sua parte e dalla parte del suo Regno mediante Cristo si applicherà la divina promessa: “Solo con i tuoi occhi guarderai e vedrai la retribuzione stessa dei malvagi. Perché tu dicesti: ‘Geova è il mio rifugio’, hai fatto dell’Altissimo stesso la tua dimora; non ti accadrà nessuna calamità”. (Sal. 91:8-10) Quelli che ora si schierano fermamente a sostegno dell’universale sovranità di Geova si terranno al di fuori e non prenderanno nessuna parte attiva a quella “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente”. Nel loro luogo di rifugio sotto la protezione divina, vedranno Geova e il suo Cristo riportare la vittoria su tutte le nazioni oppositrici. Vedranno così adempiersi la profezia: “Egli ha sbaragliato i popoli che provano diletto nei combattimenti”. (Sal. 68:30) Vedranno la risposta divina alla preghiera del Salmo 83:17, 18 contro i nemici di Dio:

      53 “Oh provino vergogna e sian turbati per tutti i tempi, e siano confusi e periscano; affinché conoscano che tu, il cui nome è Geova, tu solo sei l’Altissimo su tutta la terra”.

      54. Quanto esteso diverrà allora il vittorioso regno di Dio, come raffigura la pietra che colpì l’immagine?

      54 Il vittorioso regno di Dio, raffigurato dalla pietra che colpì la simbolica immagine ai piedi, crescerà quindi come quella pietra e diverrà simile a un “ampio monte” che riempirà l’intera terra. (Dan. 2:35) Il regno di Dio mediante il suo Cristo sarà in ogni luogo di questa terra. Quale privilegio sarà sopravvivere allo scontro finale delle nazioni con Dio e vivere in quel monte regale!

      55. Quali profezie sono scritte in Isaia in quanto a quelli che allora dimoreranno su quel “monte”?

      55 In quanto a quelli che felicemente dimorano in quello stesso monte nella profezia di Isaia 11:9 è scritto: “Non faranno nessun danno né causeranno alcuna rovina su tutto il mio monte santo; perché la terra sarà per certo piena della conoscenza di Geova come le acque coprono il medesimo mare”. A ciò si aggiunge la rallegrante profezia: “E Geova degli eserciti per certo farà per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto . . . Egli effettivamente inghiottirà la morte per sempre, e il Signore Geova per certo asciugherà le lagrime da ogni faccia. E toglierà il biasimo del suo popolo da tutta la terra, poiché Geova stesso ha parlato”. — Isa. 25:6-8.

      56. Dovremmo noi temere il biasimo degli uomini per aver preso la decisione giusta, e nel camminare dovremmo essere simili a quale uomo dell’antichità, e con quale ricompensa?

      56 Ora non temete dunque il biasimo degli uomini per esservi schierati dalla parte del Sovrano Signore Geova e del suo regno mediante Cristo. Non camminate con le nazioni in un corso contrario a Dio verso quell’inevitabile scontro avvenire. Siate come quell’ubbidiente uomo Noè che disprezzò il biasimo degli uomini e “camminò col vero Dio”. (Gen. 6:9) Quindi, come lui, potrete rallegrarvi nella speranza di sopravvivere alla fine di questo internazionale sistema di cose e continuare a vivere nel suo nuovo sistema di cose eterno sotto il regno del suo dominante Re Gesù Cristo. Ivi vedrete Dio inghiottire vittoriosamente la morte, così che potrete godere la vita eterna e servirlo e adorarlo con perfetta salute e felicità in un paradiso che non verrà mai meno in tutta la terra.

  • Perché Dio non impedisce lo scontro?
    La Torre di Guardia 1972 | 15 aprile
    • Perché Dio non impedisce lo scontro?

      PER la persona riflessiva è ovvio che la terra è una cosa piccolissima per il Creatore dell’universo. Le nazioni della terra sono perciò insignificanti in paragone con Lui. Quindi non potrebbe egli far loro cambiare direzione o spostarsi da una parte per evitare lo scontro? Agisce egli da prepotente, con la sua superiore potenza, lasciando avvenire lo scontro?

      No. In base alle esigenze della sua dignità e giustizia, Dio non può impedire

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