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Presentazione della buona notizia: Mostrando ad altri che ci interessiamo . . .Servizio del Regno 1980 | Febbraio
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Presentazione della buona notizia: Mostrando ad altri che ci interessiamo di loro (Parte I)
1 Quando ci presentiamo alle porte, dovremmo sempre tener conto dei sentimenti altrui. Senza dubbio la gente si accorge se ci interessiamo di loro come persone o se abbiamo in mente qualche altro obiettivo, come quello di pronunciare il nostro sermone fino in fondo o di distribuire letteratura. Ovviamente, perché il padrone di casa mostri attenzione e interesse, anche noi dobbiamo mostrargli che ci interessiamo sinceramente di lui.
2 Come possiamo farlo? Basilarmente si tratta di scoprire cosa può interessargli, e poi sviluppare quel soggetto. Un modo in cui si può farlo è quello di essere buoni osservatori. Mentre ci avviciniamo alla casa, cosa notiamo? Si vedono in giro giocattoli o biciclette per bambini? Se c’è il giardino, è ben tenuto e pulito? La casa è stata verniciata da poco? Ci sono molte serrature alla porta? C’è qualcosa che indichi di che religione sono? Sulla porta o sulla macchina ci sono adesivi o altro che possa rivelarci qualcosa?
3 Non è detto che da questi segni esteriori trarremo sempre la conclusione giusta. Ma possono in ogni caso aiutarci a dare un certo indirizzo alla conversazione mentre cerchiamo di stabilire qualche punto di reciproco interesse. Ricordate che una parola di lode può avere notevole effetto. Una parola gentile sui bambini ben educati, o un commento sul modo eccellente in cui ha cura della proprietà, può colpire il padrone di casa e indurlo ad ascoltare forse più di una lunga “predica”.
4 Ricordate che uomini, donne e ragazzi hanno interessi diversi. Per esempio, uomini e donne di una certa età spesso si interessano di economia. La gente che lavora in genere si interessa della carriera e di cose attinenti. Le mamme si interessano generalmente della casa, dei figli, oppure di cose che toccano il cuore: morte, malattie, incidenti, tragedie, criminalità. I giovani vogliono sapere perché esistono, dove stanno andando e quale futuro li attende.
5 Un sorvegliante viaggiante dice: “Quelli che hanno successo nell’opera (nel servizio di campo) non sono necessariamente quelli che si limitano a usare tecniche particolari. Sono proclamatori che mostrano amore al prossimo, sono amichevoli e desiderosi di aiutare e incoraggiare. Le loro visite non hanno semplicemente lo scopo di distribuire letteratura, ma di conoscere le persone, interessarsi di loro, dei loro problemi, della loro vita quotidiana e della loro famiglia”.
6 Potete accrescere il vostro amore del prossimo mostrando sinceramente di interessarvi di quelli che incontrate nel campo? — Mar. 12:30, 31.
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Notizie teocraticheServizio del Regno 1980 | Febbraio
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Notizie teocratiche
◆ In Paraguay i testimoni di Geova sono stati messi al bando con decreto governativo datato 3 gennaio 1979. Lo scorso ottobre i fratelli hanno presentato appello alla Corte Suprema, ma finora non è stato emesso nessun verdetto.
◆ Ottimi rapporti ricevuti da tutto il mondo indicano che l’anno di servizio del 1980 ha avuto un buon inizio. Nel mese di settembre si sono avuti nuovi massimi in 15 paesi.
◆ Per la prima volta il Giappone ha superato i 50.000 proclamatori, con 50.473 che hanno fatto rapporto lo scorso agosto. Ben 777 hanno fatto domanda di pioniere regolare.
◆ La Dominica e la Repubblica Dominicana comunicano che non vi sono stati né morti né feriti tra i fratelli a causa dell’uragano “David”, che però ha distrutto molte abitazioni.
◆ Lo scorso luglio il Guatemala ha avuto un nuovo massimo di 5.269 proclamatori.
◆ In Venezuela, lo scorso luglio, hanno fatto rapporto 14.560 proclamatori. Si attendono altri aumenti, avendo essi tenuto 15.418 studi biblici a domicilio e raggiunto un nuovo massimo di 1.020 pionieri ausiliari.
◆ In Italia un fratello di oltre 60 anni, ammalato, ha stabilito un itinerario con le riviste che comprende 60 persone, per cui riesce a distribuire almeno 240 riviste al mese.
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Rapporto di servizio di novembreServizio del Regno 1980 | Febbraio
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Rapporto di servizio di novembre
ITALIA
Med. Med. Med. Med.
Procl. Ore V.U. S.B. Riv.
Pion. Spec. 566 142,4 64,5 5,8 119,2
Pion. Reg. 1.568 86,7 37,8 3,1 61,1
Pion. Aus. 3.752 61,7 24,1 1,4 39,7
Proclamatori 73.747 11,8 5,1 0,5 8,6
TOTALE 79.633
Nuovi dedicati battezzati: 295
SAN MARINO
Med. Med. Med. Med.
Procl. Ore V.U. S.B. Riv.
Pion. Aus. 3 60,3 14,0 1,0 28,7
Proclamatori 74 9,2 2,9 0,3 4,3
TOTALE 77
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Risposta a domandeServizio del Regno 1980 | Febbraio
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Risposta a domande
◆ Quando il comitato giudiziario di una congregazione, dopo aver udito le accuse e vagliato i fatti, perviene alla conclusione che l’accusato dev’essere disassociato, come dovrebbe agire nei suoi confronti?
È giusto che il comitato gli parli per comunicargli la decisione presa di disassociarlo dalla congregazione. Dovrebbero chiedergli se ha intenzione di appellarsi. Può appellarsi se ritiene che sia stato commesso un serio errore di giudizio. Nel caso volesse appellarsi, l’annuncio della disassociazione sarà tenuto in sospeso. In questo caso si deve dire alla persona che ha una settimana di tempo per presentare appello per iscritto al comitato giudiziario, esponendo le proprie ragioni. Ricevuto l’appello scritto, il corpo degli anziani disporrà che un comitato d’appello riesamini il caso entro una settimana, nei limiti del possibile. Possono impiegare anziani locali o anziani di congregazioni vicine: devono essere uomini esperti e qualificati. Se un sorvegliante viaggiante può partecipare senza eccessive difficoltà o può suggerire chi potrebbe servire nel comitato d’appello, sarebbe una buona cosa. Può darsi che gli anziani vogliano telefonare all’ufficio filiale per avere consigli sulla formazione di un comitato d’appello. Comunque, in genere questo non è necessario.
Se invece l’accusato non dice di volersi appellare il comitato giudiziario preparerà un appropriato e breve annuncio da leggere alla congregazione. Vorranno inoltre spiegare all’accusato il bisogno di pentirsi e quali altri passi potrà fare a suo tempo per essere riammesso. Questo è utile e anche indice di benignità, nella speranza che la persona cambi le proprie vie e col tempo possa essere nuovamente idonea per tornare nell’organizzazione di Geova. — II Cor. 2:6, 7.
◆ È corretto partecipare a giochi consistenti in “lettere a catena”, in cui si chiede al destinatario di ‘non interrompere la catena’ e di inviare anch’egli lettere del genere a indirizzi specificati?
È bello corrispondere con i nostri fratelli spirituali, scambiandoci informazioni utili e incoraggianti. Ma le cosiddette “lettere a catena” non appartengono a questo tipo di corrispondenza. L’ignaro destinatario riceve infatti, da qualcuno che forse nemmeno conosce, una lettera o una cartolina in cui lo si invita caldamente a non interrompere il gioco e a inviare egli stesso, entro un preciso limite di tempo, un determinato numero di lettere agli indirizzi specificati. Se non lo facesse? “Deluderesti molti giovani!” ammonisce la lettera. Tutto ciò è ovviamente contrario ai princìpi cristiani e all’amore del prossimo. (Matt. 7:12; 22:39) Non è cristiano imporre ad altri un obbligo indesiderato e non necessario, facendoli sentire in colpa nel caso non vogliano partecipare al “gioco”. Che la cosa venga fatta tra “giovani cristiani” non cambia la sua scorrettezza. Fra l’altro questo gioco, data la sua sgradevole somiglianza con le cosiddette “catene di S. Antonio” circolanti fra persone del mondo, rischia di far inciampare alcuni destinatari. (I Cor. 10:32) Saggiamente, dunque, molti che hanno ricevuto lettere simili le hanno cestinate. — Vedi Svegliatevi! del 22 febbraio 1971, pag. 31.
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