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Parte XXV: Espansione in Europa e in Africa (1945-1955)La Torre di Guardia 1956 | 1° settembre
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visite ulteriori per tenere studi biblici coi nuovi interessati viene seguito uniformemente in Africa, proprio come nelle altre parti della terra, secondo il modello stabilito da Gesù e dai suoi apostoli diciannove secoli fa. In questo modo durante il 1955 la predicazione cristiana con la Bibbia nelle sue varie versioni è stata svolta per più di venti milioni di ore in questo continente una volta chiamato Africa “nera”. Nel 1955 vi erano 98.146 ministri, cioè un testimone di Geova per ogni 2.068 persone viventi in Africa.
(Continua)
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Parte 5: Visita ai testimoni di Geova nell’America CentraleLa Torre di Guardia 1956 | 1° settembre
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Parte 5: Visita ai testimoni di Geova nell’America Centrale
LA TRASVOLATA da Maracaibo ad Aruba, nelle Antille Olandesi, è breve ma piacevole. Prima che la terra scompaia alla vista si vedono i numerosi pozzi di petrolio in mezzo alle acque mentre si pompa “l’oro nero” nelle petroliere che attraversano il Caraibico fino ad Aruba, trasportandolo poi alle grandi raffinerie e quindi in tutte le parti del mondo.
Quando il Presidente della Società, N. H. Knorr, atterrò ad Aruba v’erano molti ad accoglierlo; e sebbene disponesse solo di poche ore fu condotto rapidamente a una nuova Sala del Regno che veniva costruita a Oranjestad. Le finestre non erano state ancora installate, né la veranda era stata terminata, tuttavia i fratelli l’avevano pulita, vi avevano messo delle sedie e con gusto l’avevano adornata di fiori, desiderando che egli vi pronunciasse il primo discorso. Era un piacere parlare a quel gruppo di quarantaquattro fratelli; evidentemente tutti comprendevano l’inglese, e così non fu necessario alcun interprete. Vi era molto entusiasmo perché in quello stesso pomeriggio un aereo prenotato doveva volare da Aruba a Curaçao con circa quaranta proclamatori del Regno che avrebbero partecipato all’assemblea generale delle Antille Olandesi.
Ma prima della partenza il fratello Knorr fu condotto ad una stazione radio per un’intervista che fu radiotrasmessa.
Dal 31 dicembre 1954 al 3 gennaio 1955 vi furono a Curaçao giorni di grande attività. Il programma contemplava quattro discorsi che dovevano essere pronunciati mediante interpreti. Adunanze con missionari e pionieri, verifica dell’ufficio filiale e lettere che attendevano risposta tennero occupato il Presidente.
La sala dell’assemblea era al centro della città e poteva essere raggiunta a piedi. Il congresso ebbe un magnifico inizio con 181 presenti, ma le prime adunanze (era la vigilia di capodanno) si svolsero in un’atmosfera molto chiassosa. Nella sala non si sentiva alcun rumore, ma fuori la gente delle Antille Olandesi celebrava la vigilia di capodanno con fuochi artificiali. Tutti si divertivano ed era piuttosto pericoloso stare per la strada poiché non si poteva mai esser sicuri che qualche grosso mortaretto non esplodesse alle calcagna. Sembra che sia usanza del popolo di Willemstadt di radunarsi a Brionplein (la piazza) vicino al pontone. Qui, proprio prima della mezzanotte dell’ultimo giorno dell’anno, si uniscono a migliaia. Quando ha inizio il nuovo anno irrompono con gran frastuono. È una cosa assordante, e non vi sono solo i mortaretti, ma allo scoccare delle 24 ore tutte le sirene delle navi, tutte le campane, tutti i fischietti cominciano a suonare. Poi spara anche il cannone del forte, di là della baia, e dappertutto la gente comincia a gridare “Bon Anja” (“Buon Anno”). Al culmine di questa eccitazione il vescovo cattolico romano esce sul suo balcone sopra la piazza. Da questo balcone al secondo piano egli benedice la folla, fra cui i più religiosi gli si inginocchiano davanti. Neppure una delle parole che dice può essere udita dalla folla a causa del frastuono assordante, ma essi presumono di essere stati benedetti.
È così che la Cristianità comincia il suo nuovo anno, con cannonate, mortaretti e un frastuono assordante. Alcuni pensano che facendo scoppiare i mortaretti si scacciano i demoni, spaventandoli, ma da questa celebrazione è evidente che ciò che accade all’inizio del nuovo anno è quanto i festeggiatori cercheranno di fare per il resto dell’anno: sparare con pistole e cannoni, sganciare bombe e, invece dei fuochi artificiali, adoperare quelli che uccidono e distruggono. Da tutta questa agitazione e confusione si potrebbe dedurre che il mondo voglia vivere in tal modo per tutti i 365 giorni dell’anno; in molti casi accade proprio così, e il popolo ne soffre.
Il 1º gennaio, mentre gran parte della gente si riscuoteva da quell’incubo che era stato la vigilia di capodanno, i testimoni di Geova tenevano un mattiniero servizio d’immersione, battezzando otto persone. Il congresso proseguì con vero entusiasmo, dedicato unicamente alla lode di Geova e all’annuncio del suo regno. Fu una gioia constatare la buona distribuzione di riviste eseguita in tutte le Antille Olandesi. Durante il 1954 due missionari avevano distribuito più di 2.000 riviste ciascuno. La distribuzione di riviste da parte dei proclamatori in genere è stata molto buona in tutto questo territorio.
Domenica sera 302 persone si radunarono per ascoltare il discorso pubblico; il 4 gennaio questo stesso discorso fu pronunciato nella Sala del Regno in papiamento, davanti a un uditorio di 70 persone. Così ebbe termine un’assemblea benedetta.
L’ufficio filiale della Società delle Antille Olandesi ha rapportato un buon progresso. In febbraio 103 proclamatori nel campo avevano lodato il nome di Geova; e un numero ancora maggiore di persone di buona volontà in Aruba, Curaçao e Bonaire, territorio di questa filiale, sembra incline ad acquistare conoscenza, intendimento e apprezzamento della propria responsabilità.
GIAMAICA
Sparsi su tutta questa bellissima isola del Mar Caraibico vi sono molti testimoni di Geova. Essi predicano la buona notizia del Regno e trovano continuamente molte altre persone che desiderano la vita.
Il Presidente della Società fece quivi una sosta per informarsi su alcune attività della filiale. Mentre vi si trovava furono prese disposizioni perché egli parlasse alla congregazione dei testimoni di Geova. All’adunanza pubblica delle ore diciannove tenuta nello stadio delle corse di cavalli intervennero 3.120 persone. Lo stadio era pieno; molti erano seduti su sedie poste proprio di fronte alle tribune e molti altri stavano in piedi. In Giamaica vivono fratelli che sono nella verità da moltissimi anni, e questi hanno visto la magnifica crescita della società del nuovo mondo. Rallegra il cuore vedere ora migliaia di persone nell’organizzazione, mentre qualche anno fa ve n’erano soltanto alcune centinaia. C’è ancora molto da fare per portare alla maturità i nuovi associati affinché anch’essi possano assumersi l’intera responsabilità. I fratelli della città di Kingston hanno cooperato validamente costruendo Sale del Regno, ed hanno un certo numero di congregazioni sparse in luoghi adatti in tutta la città, ognuna con la propria Sala del Regno. Le sale sono magnificamente adornate e ben fornite. La sosta del Presidente fu troppo breve per un congresso di tre giorni o per visitare le altre parti dell’isola. Avendo compiuto il suo lavoro, egli dovette andarsene in fretta verso L’Avana.
CUBA
Quando fu comunicato che dal 7 al 9 gennaio il Presidente della Società avrebbe visitato Cuba per assistere ad un’assemblea di tre giorni, vi fu molto entusiasmo. Nella mente dei fratelli sorse l’importante domanda: dove terremo il congresso? Furono esaminati alcuni locali, ma non furono presi accordi definitivi finché non si misero in contatto col Greyhound Kennel Club di L’Avana. Il luogo è conosciuto come Cinedromo, usato per corse di cani e magnificamente attrezzato. Dopo aver parlato con i dirigenti locali, i testimoni di Geova di Cuba vennero a sapere che questo luogo era gestito da un’organizzazione americana di Miami, Florida. Quindi l’ufficio filiale si mise in contatto con essa e la risposta fu che se un’organizzazione come quella dei testimoni di Geova lo desiderava poteva farne uso. I fratelli si misero subito al lavoro preparando il luogo per il congresso.
Naturalmente, i fratelli cubani vollero che il congresso risultasse un grande avvenimento, quindi stamparono inviti a due colori per annunciare il discorso pubblico “Questa Buona
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