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  • Una provata qualità di fede
    La Torre di Guardia 1955 | 15 novembre
    • determinato dalla sconsigliata azione del governo; in altri dall’intolleranza religiosa. Una volta ancora il vecchio mondo mostra di non aver amore per i veri Cristiani. Nell’Africa Orientale Portoghese i testimoni nativi vengono spesso denunciati dai loro nemici religiosi e costretti per dei mesi a forzati lavori governativi. Nel Congo Belga non è permessa l’immissione di letteratura cristiana di studio per i testimoni di Geova, ed essi neppure si possono radunare per l’adorazione. Nel Taiwan l’adorazione di Geova non è ammessa, malgrado i ripetuti tentativi d’ottenere l’approvazione del governo. Le Bibbie sono state sequestrate, le adunanze sciolte e i missionari deportati, mentre la polizia molesta coloro che si mantengono saldi nella loro fede.

      5. Come continua la prova della fede?

      5 Condizioni analoghe esistono in molti altri Paesi del mondo. Particolarmente nei Paesi controllati dal comunismo continua la soppressione della verità. In Cecoslovacchia i fratelli stanno mettendo alla prova la loro fedeltà. Una lettera dichiarava: “I fratelli hanno il giusto intendimento dell’ingiunzione di rendere a Dio ciò che appartiene a Dio. Neppure per un istante lasciano che nasca nella loro mente l’idea che un bando emanato da un’autorità umana possa annullare l’incarico di predicare il vangelo dato dal Creatore”. Dalla Germania Orientale giunge notizia di continue difficoltà e fulminei assalti a varie congregazioni, con numerosissimi arresti. Il totale indica a tutt’oggi 1.346 condannati a 9.071 anni di prigionia, con una media di sei anni e nove mesi, perché sono determinati a mantenere la loro integrità verso Geova. Un testimone rilasciato dalla prigione disse: “Su di noi ha operato lo spirito di Dio dandoci forza e accrescendo la nostra fede”. Un altro fratello, dopo incessanti torture e prigionia, disse ai suoi aguzzini: “Io ho fatto voto di fedeltà a Geova Dio. Potete portarmi fuori da questo edificio come un cadavere ma non come un traditore”. La prova della fede nel mondo intero non è cessata, ma possiamo aspettarci che aumenti fino alla fine completa. Per superarla dobbiamo essere armati con lo scudo della fede, pronti a parare i dardi infuocati di Satana ponendo la nostra fiducia e confidenza in Geova.

      6. Che cosa è necessario alla nostra fede per piacere a Dio?

      6 La fede vera non è una fede cieca. Nei passati secoli centinaia di migliaia di persone sono morte nel nome della religione, ma senza rendere onore a Dio. Sono morti con la sua Parola sulle labbra, violando al tempo stesso i suoi comandamenti e senza un’accurata conoscenza dei suoi propositi. Per avere la fede che piace a Dio, dobbiamo sapere qual è la sua volontà e che cosa indica la sua Parola, e quindi servirlo conformemente. Se lo serviamo come fece Gesù, come un fedele ambasciatore del Regno fino alla morte, siamo certi di ricevere il premio. In questo modo Gesù diede prova della sua fede e devozione, e imparò l’ubbidienza dalle cose che soffrì. Per questa ragione Paolo scrisse agli Ebrei di considerare “attentamente il capo e perfezionatore della nostra fede, Gesù. Per la gioia che gli era posta davanti egli sopportò un palo di tortura, disprezzando il vituperio, e si è messo a sedere alla destra del trono di Dio. Infatti, considerate bene colui che ha sopportato un tale parlar ostile dei peccatori contro i loro stessi interessi, perché non vi stanchiate e non veniate meno nei vostri animi”. — Ebr. 12:2, 3, NM.

      7. (a) Com’è confermata la nostra fede dall’opera di raccolta? (b) Quale popolo ha oggi una fede viva?

      7 Oggi la nostra fede è confermata sempre più saldamente mentre noi siamo testimoni del grande adempimento delle profezie bibliche nell’opera di raccolta della messe che si sta facendo. La società del nuovo mondo cresce in tutto il mondo, come fu predetto secoli fa per mezzo delle Scritture. Questa è una dimostrazione visibile della realtà — l’invisibile istituzione del celeste regno di Dio. Uomini d’ogni razza prendono la loro determinazione per la verità e si dedicano a Geova. Questo in se stesso ci dà fede nell’adempimento dei propositi di Dio, che i mansueti erediteranno la terra e si rallegreranno col possesso della pace. Anche le assemblee dei testimoni di Geova servono oggi a confermare la fede di molte persone di buona volontà che vi partecipano. Perché? Perché ascoltano la verità presentata. Esse ne notano gli effetti nella vita degli altri. Quindi sono mosse dallo spirito di Dio a prendere parte a questa grande opera di raccolta. Vedono la sua organizzazione all’opera, e l’unità e l’armonia che la verità dona a queste persone. Tutto ciò produce fede. Sanno che, se altri hanno tale fede, la possono avere anche loro. Se altri superano l’ardente prova della loro fede, possono farlo anche loro. Mediante la loro fede condannano il mondo, che è senza fede. (Ebr. 11:7) Per loro certamente Dio non è morto, bensì la loro precedente fede era erroneamente basata sulla falsa adorazione. Ora essi hanno una fede vera e permanente. Nessuna meraviglia che la rivista inglese Maclean’s Magazine del 15 dicembre 1953 abbia detto: “Se un individuo dice d’essere un testimone di Geova . . . c’è una buona probabilità ch’egli sia un testimone fedele”; e ancora: “Oggi i progressi di gran lunga più grandi sono compiuti dai testimoni di Geova . . . nel Canada ce ne sono circa cinque per ognuno che ne esisteva nel 1941, secondo il censimento”. — Isa. 60:22.

      8. Come possiamo essere vittoriosi nella contesa della fede?

      8 I testimoni di Geova stanno mettendo alla prova la loro fedeltà. Essi sanno che Satana sta in agguato contro chiunque mostri la fede vera; egli agisce contro ogni individuo nel tentativo di farlo cadere. Tuttavia, noi dobbiamo dimostrare la nostra fedeltà perseverando “nella fede, fondati e saldi, e non essendo smossi dalla speranza dell’Evangelo che avete udito”. (Col. 1:23) Paolo scrisse un concetto simile a Timoteo, in 1 Timoteo 6:12 (NM): “Contendi per la vittoria nella giusta contesa della fede, afferra saldamente la vita eterna per la quale sei stato chiamato ed hai fatto pubblicamente la giusta confessione davanti a molti testimoni”. Le scritture ci esortano di continuo a tale fedeltà: “Riteniamo saldamente la pubblica dichiarazione della nostra speranza senza esitare, poiché colui che ha promesso è fedele. . . . Poiché avete bisogno di perseveranza, affinché, dopo aver fatto la volontà di Dio, riceviate l’adempimento della promessa. . . . ‘Ma il mio giusto vivrà a causa della fede’, e, ‘se torna indietro, l’anima mia non ha piacere in lui’. Ora noi non siamo di quelli che tornano indietro alla distruzione, ma di quelli che hanno fede per preservare in vita l’anima”. — Ebr. 10:22, 23, 32-39, NM.

      9. Perché dovremmo essere coraggiosi, e in che cosa dobbiamo aver fede?

      9 Possiamo attingere coraggio da questi fatti, notando non soltanto la testimonianza di fedeltà in tempi antichi, ma anche il coraggio e la fermezza dei nostri fratelli in tutte le parti del mondo nelle loro dure prove d’oggi. Nonostante tutto quello che il Diavolo e la sua organizzazione possano fare contro di noi, “Geova certamente sa come liberare le persone di sincera devozione dalla prova”. (2 Piet. 2:9, NM) Inoltre, “Iddio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre quello che potete sopportare, ma insieme alla tentazione egli farà pure la via d’uscita affinché la possiate sopportare”. (1 Cor. 10:13, NM) Sì, una prova della fede è da aspettarsi in questa lotta tra il sistema del vecchio mondo e quello del nuovo mondo. I testimoni di Geova, anziché indietreggiare sotto il fuoco, si rallegrano d’avere il privilegio di mostrare la loro fede nel nome di Dio. Questo è il giorno di mettere alla prova la vostra fedeltà. È la giusta unione, quella della fede con le opere, che ottiene l’approvazione. Questa è la fede manifestata in tempo favorevole e in tempo difficile, nella persecuzione o nella pace — la fede nelle cose grandi o in quelle piccole. Essa è la fede in Geova, nella sua Parola e nella sua organizzazione.

      10. Perché è desiderabile mettere la nostra fedeltà alla prova?

      10 I Cristiani di tutto il mondo possono oggi rallegrarsi nel leggere le parole di Pietro mentre continuano a mettere la loro fedeltà alla prova. Egli scrisse: “Voi, i quali per virtù di Dio siete custoditi dalla fede per la salvezza, che è preparata per essere manifestata nell’ultimo tempo. Di ciò voi esulterete, anche se ora sia necessario trovarsi per un poco afflitti da diverse prove: affinché la prova della vostra fede molto più preziosa dell’oro (che si prova col fuoco), sia trovata [degna di] lode, di gloria e di onore nella manifestazione di Gesù Cristo, che voi amate senza averlo mai veduto; nel quale anche ora credete, anche senza vederlo; e credendo esulterete di una letizia ineffabile e beata; riportando il premio della vostra fede, la salvezza delle anime”. — 1 Piet. 1:4-9, Ri.

  • Altra evidenza dell’esattezza della Bibbia
    La Torre di Guardia 1955 | 15 novembre
    • Altra evidenza dell’esattezza della Bibbia

      ● Un archeologo americano, il dottor Nelson Glueck, ha scoperto un’enorme quantità di evidenze che confermano l’esattezza storica della Bibbia. Delle molte scritture sulle quali egli ha fornito chiarimenti archeologici, una delle più interessanti è quella che descrive l’antica Valle del Giordano in questo modo: “Quindi Lot alzò gli occhi e vide l’intero distretto del Giordano, che era tutto una regione bene annaffiata prima che Geova avesse distrutto Sodoma e Gomorra, come il giardino di Geova”. — Genesi 13:10, Trad. del Nuovo Mondo.

      ● I critici dicevano che questa descrizione era immaginaria. Dicevano che tutta l’evidenza conducesse alla conclusione che nei giorni di Lot, l’anno 2.000 a.C. circa, il distretto del Giordano era un deserto inabitato. Nessuna civiltà, essi asserivano; nessuna irrigazione; nessuna coltivazione. Nel suo famoso libro Geografia Storica della Terra Santa (inglese) George Adam Smith dichiarò: “La Valle non è mai stata popolata. Ha meritato il nome di deserto”.

      ● In seguito venne il dottor Glueck, che ha rifiutato di credere a ciò che i cosiddetti eruditi dicevano, perché le sue precedenti scoperte avevano tutte confermato la Bibbia. Quindi l’archeologo si recò nel deserto per studiare questa terra incolta. Qui trovò frammenti di vasellame e altri oggetti che sparsero luce sul deserto. Quando ritornò aveva evidenza scientifica che sorprese i critici, evidenza che fece cambiare le piante topografiche dell’antica Palestina.

      ● Le sue scoperte confermarono ancora l’esattezza della Bibbia. L’archeologo dichiarò: “La Valle del Giordano non solo fu una delle prime zone abitate del paese, ma fu anche una delle parti più ricche di tutta l’antica Palestina e della Transgiordania . . . veramente, un Giardino di Dio”. — Coronet, marzo 1955.

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