-
Badiamo scrupolosamente a come camminiamoLa Torre di Guardia 1959 | 15 settembre
-
-
delle Scritture è: “C’è qualcuno [spiritualmente] infermo fra voi? Chiami gli anziani della congregazione presso di sè, e preghino essi su lui, sfregandolo con olio nel nome di Geova. E la preghiera della fede renderà la salute all’indisposto, e Geova lo ridesterà. E se anche ha commesso peccati, gli sarà perdonato. Confessate dunque apertamente i vostri peccati gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri, onde siate guariti”. (Giac. 5:14-16) Se si umilia e confessa la sua necessità spirituale il peccatore potrà riconciliarsi con Dio. Questo lo aiuta a badare scrupolosamente a come camminerà d’ora in poi dinanzi a Dio.
-
-
Ci aiutano a camminare saggiamenteLa Torre di Guardia 1959 | 15 settembre
-
-
Ci aiutano a camminare saggiamente
1. Come i sorveglianti devono adempiere il comando di Isaia 58:1, e quale condotta devono seguire secondo Matteo 18:15?
I SORVEGLIANTI spirituali devono badare scrupolosamente a come camminano o si comportano le congregazioni affidate loro. Non basta che adempiano il comando di Isaia 58:1 (VR) solo in riferimento alla cristianità: “Grida a piena gola; non ti trattenere. Alza la tua voce a guisa di tromba, e dichiara al mio popolo le sue trasgressioni, e alla casa di Giacobbe [Israele] i suoi peccati”. I sorveglianti teocratici non dovrebbero soltanto richiamare l’attenzione sulla colpevolezza della nemica organizzazione della cristianità. Devono essere imparziali, equilibrati e giusti nell’applicazione di un principio. Perciò devono richiamare l’attenzione su qualsiasi trasgressione e peccato nelle congregazioni di cui sono sorveglianti. Se il sorvegliante s’accorge di qualche mancanza o gli viene riferito di qualche mancanza commessa da un membro contro la congregazione, deve agire contro il colpevole; perché ciò che colpisce la congregazione colpisce lui. Egli deve investigare la cosa e fare i passi necessari nello spirito di Matteo 18:15: “Inoltre, se il tuo fratello commette un peccato, va’ e metti a nudo il suo fallo fra te e lui solo. Se ti ascolta, hai guadagnato il tuo fratello”.
2. In tal caso quale diritto e obbligo ha il servitore di congregazione, e qual è il principale scopo di tale azione?
2 Quindi il servitore di congregazione, con gli altri membri del comitato di servizio della congregazione, ha il diritto e l’obbligo di chiamare il colpevole, o il presunto colpevole, per giungere all’effettivo intendimento dell’accaduto. Deve stabilire con chiarezza la colpa o l’innocenza del presunto colpevole e stabilire i motivi di una disassociazione, se veramente ci sono. Lo scopo principale è di serbare pura l’organizzazione visibile delle pecore di Dio e di prevenire il diffondersi del peccato. Che il colpevole sia ristabilito è secondario. — Deut. 13:12-18.
3. Quando è chiamato in giudizio, che cosa dovrebbe fare ogni fratello accusato a causa dei tempi così critici?
3 D’altra parte, un membro della congregazione potrebbe venir accusato di una condotta che meriti la sua disassociazione. Quando è chiamato in giudizio per essere interrogato lealmente e onestamente di fronte ai testimoni che lo accusano, non è tempo di giustificarsi o di rifiutare di presentarsi. È urgente che l’accusato cerchi di riconciliarsi con i fratelli offesi. Non è il momento di rivendicare la propria opinione ma di cercare l’unità dell’organizzazione chiarendo tutti i malintesi o mettendo le cose a posto. L’accusato non dovrebbe essere ostinato nel giustificarsi, come una città fortificata. “Un fratello offeso è più inespugnabile d’una città forte; e le liti tra fratelli son come le sbarre d’un castello”. (Prov. 18:19, VR) Appena s’accorge che i fratelli hanno qualche cosa contro di lui, dovrebbe affrettarsi a chiarire la cosa, specialmente nel caso che egli sia veramente il colpevole.
4, 5. (a) In armonia con questo, che cosa disse Gesù nel sermone sul monte? (b) Qual è il significato di tali parole di Gesù, e che cosa si fa ignorandole?
4 Nel suo sermone sul monte Gesù aveva detto: “Se dunque tu stai per fare la tua offerta all’altare e ivi ti ricordi che il tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia la tua offerta lì dinanzi all’altare, e va prima a riconciliarti col tuo fratello, e poi torna a fare la tua offerta. Mettiti presto d’accordo col tuo avversario [legale] mentre sei con lui per la strada”. — Matt. 5:23-25, Ti.
5 Dopo che si è fatto tutto il possibile per soddisfare la giustizia e riparare il torto, qui sulla terra con i propri simili, allora si è nella giusta condizione per offrire un sacrificio a Dio ed essere accettevoli a lui. In armonia a ciò è scritto: “Il sacrificio dei malvagi è cosa detestabile a Geova, ma la preghiera degli uomini retti gli è grata”. (Prov. 15:8; 21:27) Nessuno s’inganni ignorando questo fatto.
6. Che cosa dovrebbe essere pronto a fare un fratello che ama la pace se viene accusato, e perché non dovrebbe cercare di giustificarsi e resistere?
6 Desiderando ardentemente di mantenere o rinnovare giuste relazioni con i fratelli e con Dio, un cristiano dedicato dovrebbe desiderare ed essere pronto ad ascoltare l’accusa mossa contro di lui, per scoprire se sia veramente in colpa. Il fatto stesso che per causa sua i fratelli si sentano in certo modo offesi dovrebbe riempirlo di rammarico. Dovrebbe indurlo a voler eliminare malintesi o correggere le cose. Non dovrebbe indignarsi e ribattere: “Che m’importa se a loro non piace quel che faccio? Io so che sono innocente e che non faccio nulla di male. Se vogliono vedervi qualcosa di male, ciò indica l’ingiusta condizione del loro cuore. Io me la rido di quello che pensano”. Tale atteggiamento di resistenza e ostinazione nel giustificarsi non crea pace ed armonia nella congregazione. È un insensato tentativo di rispondere a una cosa prima di averla sentita personalmente, per conoscere l’altro punto di vista. Proverbi 18:13 (Ri) ci mette in guardia, dicendo: “Chi risponde prima d’aver ascoltato si mostra sciocco e degno di biasimo”.
INUTILE GIUSTIFICARSI
7. Perché non basta che egli deponga per primo, e che cosa dovrebbe fare nei riguardi di coloro che sono stati turbati da lui?
7 Un individuo potrebbe ritenersi innocente. Da come egli presenta il suo lato della questione la cosa potrebbe essere tutta a suo vantaggio, giustificandolo. Ma la sua opinione è solo un lato della questione. Quando coloro che l’hanno accusato fanno la deposizione e presentano il proprio lato della questione, egli potrebbe scoprire di non essere così innocente e irreprensibile come aveva pensato. Proverbi 18:17 (VR) dice: “Il primo a perorare la propria causa par che abbia ragione [che sia innocente, secondo la sua testimonianza]; ma vien l’altra parte e scruta quello a fondo”. L’altra
-