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Continuate a vivere mediante la fedeltàLa Torre di Guardia 1975 | 15 febbraio
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via della vita, sia la nostra determinazione quella di non permettere che nulla si interponga fra noi e Geova Dio. L’incrollabile amore di Dio, a sua volta, ci sosterrà nella nostra fedele condotta anche nella più dura prova. (Rom. 8:38, 39) Facendo ogni cosa alla gloria di Dio eviteremo di uscire dai limiti o di abbandonare la ben tracciata via di giustizia che conduce alla vita eterna.
30. Come possiamo anche noi contribuire a rallegrare il cuore di Geova?
30 Il nostro principale desiderio sia quello di mantenere sempre l’integrità al nostro fedele Dio e dimostrare che nessuno, neppure l’avversario di Dio, il Diavolo, può farci deviare da questa condotta. In tal modo possiamo rallegrare il cuore di Geova. — Prov. 27:11.
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Nessuna “crisi di energia” spirituale per i discretiLa Torre di Guardia 1975 | 15 febbraio
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Nessuna “crisi di energia” spirituale per i discreti
OGGI c’è una “crisi di energia” in molti paesi. Per alcuni questo significa ridurre i viaggi in auto, giacché la benzina scarseggia. Ci vuole combustibile anche per alimentare i giganteschi generatori che producono elettricità. Per cui molti cercano di risparmiare l’energia spegnendo le luci superflue.
Ciò nondimeno, vi è una luce che non dipende dalle fonti energetiche comunemente usate. I riconoscenti che la possiedono rifiutano di spegnere la loro luce o sia pure di ridurne l’intensità. Spiritualmente parlando, ‘fanno risplendere la loro luce’. — Matt. 5:14-16.
Gesù Cristo pensava a loro quando paragonò il regno di Dio a dieci vergini invitate a una festa nuziale. La sua parabola faceva parte della risposta alla domanda: “Quale sarà il segno della tua presenza e del termine del sistema di cose?” (Matt. 24:3) Le prove indicano che viviamo ora negli “ultimi giorni”, così che l’adempimento del predetto “segno” dovrebbe interessarci.
Tutt’e dieci le vergini avevano lampade, forse recipienti con un beccuccio e uno stoppino a un’estremità e il manico all’altra. Può darsi fossero pieni di olio d’oliva, allora comunemente impiegato per l’illuminazione. Poiché lo sposo tardava, le vergini si addormentarono, solo per essere svegliate nel mezzo della notte dall’annuncio del suo arrivo. Le cinque vergini “discrete” avevano olio extra nei ricettacoli che portavano, ma quelle “stolte” non portarono olio extra e dovettero andare a comprarne. Nel frattempo le vergini “discrete” andarono incontro allo sposo ed entrarono con lui alla festa nuziale. Più tardi le vergini “stolte” cercarono di entrare, ma invano. — Matt. 25:1-12.
Il glorificato Gesù Cristo è lo “sposo”, e le vergini “discrete” diventano la sua “sposa” celeste, il cui numero è infine di 144.000. (Riv. 14:1-4; 19:7, 8; 20:6; 21:9) Mentre sono sulla terra, hanno abbondante “olio”, la Parola di Dio e il suo spirito santo. Non hanno dunque nessuna “crisi di energia” spirituale che potrebbe influire su una lampada. Le vergini “stolte”, però, non hanno avuto “olio” sufficiente per tenere accese le loro lampade dal tempo in cui i primi “coeredi di Cristo” furono generati spiritualmente alla Pentecoste del 33 E.V. fino a che lo Sposo sarebbe comparso e sarebbe entrato alla festa nuziale. — Rom. 8:17.
ATTESO LO SPOSO
Tutt’e dieci le simboliche vergini dormirono per qualche tempo. (Matt. 25:5) Ma durante quei secoli dovettero esserci alcuni movimenti, specialmente da parte delle vergini “discrete”. Questo avvenne particolarmente dopo il risveglio religioso nella prima parte del sedicesimo secolo E.V., quando in Europa si fece uno strenuo sforzo per tornare alle Sacre Scritture come solo libro di verità divina. La promessa di Cristo lo Sposo di tornare fece impressione ai sinceri studiosi della Bibbia, i quali si resero conto che avrebbe preceduto il millennio contrassegnato dall’imprigionamento di Satana nell’“abisso”. — Riv. 20:1-6.
Nella prima metà del diciottesimo secolo, il teologo luterano Johann Albrecht Bengel della Germania predisse che il millennio sarebbe cominciato nel 1836. In seguito, negli Stati Uniti, William Miller insegnò ai suoi seguaci che Cristo sarebbe apparso nella carne e li avrebbe portati nella loro dimora celeste nel 1843. Tuttavia, quelle date passarono senza che nulla accadesse, e né gli scritti né le espressioni di Bengel e Miller dimostrarono d’essere il predetto grido di mezzanotte: “Ecco lo sposo! Uscitegli incontro”.
A partire dal 1870, comunque, un piccolo gruppo di uomini non affiliato alle sette della cristianità cominciò a studiare la Bibbia a Pittsburgh (Allegheny), in Pennsylvania. Fra loro c’era Charles Taze Russell. Essi appresero che Cristo sarebbe tornato come spirito e che questo avrebbe dato inizio a una presenza invisibile resa manifesta da prove visibili.
Quegli studenti biblici misero in relazione i “tempi dei Gentili” di cui aveva parlato Gesù ai “sette tempi” menzionati in Daniele. (Luca 21:24, versione di F. Nardoni; Dan. 4:16, 23, 25, 32) Compresero che quei “sette tempi” di dominio della terra da parte dei Gentili erano cominciati alla fine del settimo secolo a.E.V. e sarebbero durati 2.520 anni. Perciò, il ventiquattrenne C. T. Russell scrisse un articolo per il Bible Examiner dell’ottobre 1876, in cui diceva: “I sette tempi finiranno nel 1914 d.C.”
Nel 1877, Russell pubblicò insieme a Nelson H. Barbour il libro Three Worlds, and the Harvest of This World. Esso indicò che la fine dei Tempi dei Gentili nel 1914 sarebbe stata preceduta da un periodo di quarant’anni che doveva iniziare con una raccolta di tre anni e mezzo a cominciare dal 1874 E.V. Secondo la cronologia biblica successivamente adottata, si comprese che 6.000 anni di esistenza dell’uomo sulla terra erano finiti nel 1872, mentre sei millenni di peccato umano erano terminati nel 1874 quando era cominciato il settimo millennio. Si pensava che la presenza di Cristo fosse cominciata nell’ottobre del 1874, all’inizio del grande Giubileo antitipico. — Lev. cap. 25; Riv. 20:4.a
Da tale intendimento, si pensava che la
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