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  • Montagna, monte
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • rappresentare regni aiuta a capire il significato di ciò che è descritto in Rivelazione 8:8, simile a “qualche cosa come un gran monte infuocato”. La somiglianza con un “monte infuocato” farebbe pensare a una forma di governo di natura violenta come il fuoco.

      La profezia di Daniele indicava che il regno di Dio, dopo aver stritolato tutti gli altri regni, sarebbe diventato una grande montagna e avrebbe riempito tutta la terra. (Dan. 2:34, 35, 44, 45) Questo significava che avrebbe esteso il suo dominio benedetto su tutta la terra. Il salmista scrisse: “I monti rechino pace al popolo, anche i colli, mediante giustizia”. (Sal. 72:3) In armonia con questo salmo, le benedizioni di cui si parla in relazione al monte di Dio, come il banchetto imbandito da Geova per tutti i popoli, sarebbero state evidenti sulla terra. — Isa. 25:6; vedi anche Isaia 11:9; 65:25.

      Hanno relazione con l’adorazione

      Il monte Sion diventò un monte santo quando Davide trasferì la sacra Arca nella tenda che vi aveva eretta. (II Sam. 6:12, 17) Poiché l’Arca rappresentava la presenza di Geova e Davide aveva evidentemente agito per comando di Dio (Deut. 12:5), era chiaro che Geova aveva scelto il monte Sion come suo luogo di dimora. A proposito di questa scelta Davide scrisse: “La regione montagnosa di Basan è un monte di Dio [cioè creato da Dio]; la regione montagnosa di Basan è un monte di vette. Perché, o monti di vette, continuate a guardare con invidia il monte che Dio ha desiderato perché egli stesso vi dimori? Pure Geova stesso vi risiederà per sempre.... Geova stesso è venuto dal Sinai [dove rivelò per la prima volta la sua presenza all’intera nazione di Israele] nel luogo santo”. (Sal. 68:15-17) Si può dire che la regione montuosa di Basan raggiunga la massima elevazione con il monte Ermon e quindi le espressioni “monte di Dio” e “monte di vette” si riferirebbero a quella montagna. Anche se l’Ermon è molto più alto del monte Sion, Geova scelse quello meno notevole come suo luogo di dimora.

      Dopo che il tempio fu costruito sul monte Moria, il termine “Sion” includeva l’area del tempio e perciò Sion è rimasto il santo monte di Dio. (Isa. 8:18; 18:7; 24:23; Gioe. 3:17) Poiché il tempio di Geova si trovava a Gerusalemme, anche la città era chiamata il suo “santo monte”. (Isa. 66:20; Dan. 9:16, 20) Può darsi che le parole del salmista, “alzerò i miei occhi ai monti. Da dove verrà il mio aiuto? Il mio aiuto è da Geova”, si riferiscano al fatto di rivolgersi verso i monti di Gerusalemme nel pregare. — Sal. 121:1, 2; confronta Salmo 3:4; I Re 8:30, 44, 45; Daniele 6:10.

      La profezia di Isaia (2:2, 3) e quella di Michea (4:1, 2) additavano il tempo in cui il “monte della casa di Geova” sarebbe stato “fermamente stabilito al di sopra della cima dei monti” e sarebbe stato “innalzato al di sopra dei colli”, e vi sarebbero accorse persone di molte nazioni. È evidente che questo ha avuto adempimento sulla congregazione cristiana dell’Israele spirituale, che ha relazione col tempio spirituale di Geova Dio. L’invito a far parte dell’Israele spirituale cominciò a essere esteso ai non ebrei nel 36 E.V. (Atti 10:34, 35; confronta I Pietro 2:9, 10). Coloro che accettavano l’invito si sono “accostati al monte Sion e alla città dell’Iddio vivente, alla Gerusalemme celeste”. (Ebr. 12:22) Perciò il “monte della casa di Geova” dev’essere il celeste monte Sion, dove si trova il tempio spirituale di Dio. (Confronta I Pietro 2:4-10). Il fatto che il “monte della casa di Geova” doveva sovrastare monti e colli indicava l’esaltazione della vera adorazione, infatti anticamente monti e colli servivano come luoghi di adorazione idolatrica e santuari di false divinità. — Deut. 12:2; Ger. 3:6; Ezec. 18:6, 11, 15; Osea 4:13.

      Ostacoli

      A volte i monti rappresentano ostacoli. Sono stati per esempio paragonati a monti gli ostacoli che si frapponevano al ritorno di Israele dall’esilio in Babilonia e quelli che impedivano che i lavori di ricostruzione del tempio procedessero. (Isa. 40:1-4; Zacc. 4:7) La fede può spostare tali ostacoli simili a monti e, se è volontà di Geova, anche monti letterali. — Matt. 17:20; 21:21; Mar. 11:23; I Cor. 13:2.

      Stabilità, permanenza o altezza

      Stabilità e permanenza sono caratteristiche dei monti. (Isa. 54:10; Abac. 3:6; confronta Salmo 46:2). Perciò dicendo che la giustizia di Geova è come “monti di Dio” (Sal. 36:6), il salmista poteva intendere che la giustizia di Geova è inamovibile. Oppure, dato che i monti sono elevati, questo potrebbe indicare che la giustizia di Dio trascende di gran lunga quella dell’uomo. (Confronta Isaia 55:8, 9). A proposito del versamento della settima coppa dell’ira di Dio, Rivelazione 16:20 dice: “I monti non furono trovati”. Questo fa pensare che neanche cose alte come montagne potevano sfuggire all’ira di Dio. — Confronta Geremia 4:23-26.

      I monti si rallegrano e lodano Geova

      Quando Geova rivolge con favore l’attenzione al suo popolo, ciò ha un buon effetto sul paese. Coltivati e curati, i pendii dei monti non hanno più un aspetto incolto, come se facessero lutto a motivo di desolazione o piaga. Perciò, in senso figurativo, i monti ‘gridano di gioia’ e la loro bellezza e produttività è una lode a Geova. — Sal. 98:8; 148:7-9; confronta Isaia 44:23; 49:13; 55:12, 13; Ezechiele 36:1-12.

  • Monte degli ulivi
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    • Monte degli ulivi

      Catena di colline calcaree tondeggianti a E di Gerusalemme, distanti “un sabato di viaggio” dalla città, da cui la separa la valle del Chidron. (Ezec. 11:23; Zacc. 14:4; Atti 1:12) Anticamente era coperto di palme, mirti, olivastri e, in particolare, di olivi (Nee. 8:15), da cui trae nome. Nel 70 E.V., durante l’assedio romano di Gerusalemme, il Monte degli Ulivi fu spogliato dei suoi alberi. (Guerra giudaica, Libro V, cap. XII, 4) Includendo il cosiddetto “Monte dello Scandalo”, il Monte degli Ulivi con le sue quattro cime si estende per circa 1,5 km da NE a SO. Secondo le carte altimetriche, la cima più alta e più settentrionale raggiunge un’altitudine di 826 m sul livello del Mediterraneo, superando di circa 50 m l’altitudine media di Gerusalemme.

      Importanti avvenimenti della storia biblica hanno relazione col Monte degli Ulivi. Il re Davide, scalzo e piangente, salì sul Monte degli Ulivi per sfuggire al ribelle figlio Absalom. (II Sam. 15:14, 30, 32) Il re Salomone vi costruì alti luoghi per l’adorazione idolatrica. (I Re 11:7) Più tardi il re Giosia li rese non idonei all’adorazione. (II Re 23:13) Nel I secolo E.V. Gesù Cristo si radunava spesso coi discepoli nell’orto del Getsemani, situato sul Monte degli Ulivi o nelle vicinanze. (Matt. 26:30, 36; Giov. 18:1, 2) Quando erano a Gerusalemme, Gesù e i discepoli di solito trascorrevano la notte a Betania sul pendio E del Monte degli Ulivi, senza dubbio in casa di Marta, Maria e Lazzaro. (Matt. 21:17; Mar. 11:11; Luca 21:37; Giov. 11:1) Forse da Betfage, presso Betania sul Monte degli Ulivi, Gesù, montato sul puledro d’asina, iniziò la cavalcata trionfale fino a Gerusalemme. (Matt. 21:1, 2; Mar. 11:1; Luca 19:29) Sul Monte degli Ulivi spiegò ai discepoli quale sarebbe stato il ‘segno della sua presenza’. (Matt. 24:3; Mar. 13:3) E infine, dopo la risurrezione, Gesù di là ascese ai cieli. — Atti 1:9-12.

      [Cartina a pagina 852]

      (Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

      MONTE DEGLI ULIVI

      c. 738 METRI

      c. 777 METRI

      c. 808 METRI

      c. 903 METRI

      Gerusalemme

      Valle del Chidron

      Betfage

      Betania

  • Monte di adunanza
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    • Monte di adunanza

      Espressione che ricorre in Isaia 14:13, dove il re di Babilonia è descritto nell’atto di dire in cuor suo: “Innalzerò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio, e sederò sul monte di adunanza, nelle parti più remote del nord”.

      Alcuni sostengono che questo “monte di adunanza” fosse qualche luogo eminente nel lontano nord che i babilonesi consideravano il luogo di dimora dei loro dèi. Tuttavia, anziché essere profetiche di un’effettiva dichiarazione fatta dal re di Babilonia, le parole di Isaia 14:13 riflettono il suo atteggiamento e la sua ambizione. (Confronta Isaia 47:10). Queste parole fanno parte di un’espressione proverbiale che gli israeliti tornati nel favore di Dio dovevano pronunciare contro il re di Babilonia. (Isa. 14:1-4) È dunque logico che il “monte di adunanza” debba essere identificato alla luce delle Scritture e non in base a quello che poteva essere il concetto religioso pagano del re di Babilonia. Certo il re di Babilonia non avrebbe avuto alcun desiderio di innalzare il suo trono al di sopra delle stelle di un dio che adorava. Inoltre Isaia 14:14 indica chiaramente che non si sta parlando di una divinità babilonica, ma dell’Altissimo. Perciò il “monte di adunanza” deve avere a che fare con l’Iddio Altissimo.

      All’epoca di Isaia c’era un unico monte, il monte Sion (designazione che evidentemente includeva l’area del tempio sul monte Moria), dove Dio si radunava in modo rappresentativo col suo popolo. (Confronta Isaia 8:18; 18:7; 24:23; Gioele 3:17). Poteva appropriatamente essere definito il “monte di adunanza” perché tutti gli israeliti adulti dovevano radunarsi tre volte all’anno davanti a Geova nel santuario che vi sorgeva. (Eso. 23:17) Il Salmo 48:1, 2 conferma ulteriormente tale identificazione situando il monte Sion nell’estremo nord, in armonia col fatto che il “monte di adunanza” si trovava “nelle parti più remote del nord”.

  • Moria
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    • Moria

      (Moria) forse, Iah provvede].

      Nome dell’altura rocciosa su cui Salomone edificò un sontuoso tempio a Geova. Precedentemente suo padre Davide aveva acquistato il terreno dal gebuseo Arauna (Ornan) per erigervi un altare, essendo questo il mezzo indicato da Dio per porre fine al flagello dovuto al peccato di Davide in relazione a un censimento. — II Sam. 24:16-25; I Cron. 21:15-28; II Cron. 3:1; vedi ARAUNA.

      Un’antica tradizione ebraica identifica l’area del tempio col monte del “paese di Moria” dove Abraamo, per comando di Dio, si accingeva a immolare Isacco. (Gen. 22:2; vedi Antichità giudaiche, Libro VII, cap. XIII, 4) Il “paese di Moria” sarebbe dunque la regione montuosa intorno a Gerusalemme. Dai pressi di Beer-Seba, Abraamo si incamminò verso il “paese di Moria” e, il terzo giorno, vide da lontano il luogo designato da Dio per il sacrificio. (Gen. 21:33, 34; 22:4, 19) Questo si poteva dire del monte Moria. Per percorrere a piedi i circa 80 km da Beer-Seba al monte Moria ci sarebbero volute più di due intere giornate di viaggio. Ma a proposito del fatto che il monte Moria è visibile da lontano, The International Standard Bible Encyclopædia (Vol. III, p. 2082) osserva: “Il Moria presso Gerusalemme si vede chiaramente dall’antica strada carovaniera a una quindicina di chilometri sulla via di Ebron, e di nuovo da un colle a nord di Ebron. Inoltre da una località distante una quindicina di chilometri si distingue il Moria e non il monte maggiore, ora chiamato Sion”.

  • Mortaio
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    • Mortaio

      Recipiente concavo in cui grano, spezie, olive, ecc. venivano triturati mediante un pestello.

      Dipinti tombali egiziani raffigurano mortai di notevole capacità. Questi erano probabilmente di legno con pestelli di metallo. In una tomba sono dipinti due uomini presso un mortaio, i quali alternativamente sollevano e lasciano ricadere pestelli di metallo (con le estremità arrotondate), che impugnano al centro con entrambe le mani. Dal dipinto è evidente che quando una certa quantità di grano o altro era stata sufficientemente pestata nel mortaio, veniva passata in un altro recipiente e la parte più grossolana veniva rimessa nel mortaio per essere più finemente polverizzata.

      Nel deserto gli israeliti preparavano la manna da mangiare macinandola in una macina a mano o pestandola in un mortaio. — Num. 11:7, 8.

      L’olio d’oliva migliore si otteneva schiacciando le olive in un mortaio con un pestello. In tal modo l’olio era prodotto solo dalla polpa delle olive, mentre nello strettoio si frantumavano anche i noccioli. Per il candelabro della tenda di adunanza era richiesto puro olio d’oliva, che veniva usato anche in relazione al “costante olocausto” e per fare il santo olio d’unzione. Nel santuario veniva usato anche incenso ridotto in polvere. — Eso. 27:20, 21; 29:40, 42; 30:23-25, 35, 36.

      Poiché il mortaio all’interno è cavo, viene appropriatamente usato nella Bibbia per descrivere la configurazione di una particolare regione. Per esempio, secondo Giudici 15:18, 19, Dio provvide a Sansone acqua potabile fendendo “una cavità a forma di mortaio” a Lehi. Anche un quartiere di Gerusalemme, il “Mactes” o “Mortaio” (ebr.

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