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I Giochi olimpici sono davvero per “la gloria dello sport”?Svegliatevi! 1985 | 8 gennaio
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come nella vita la cosa più importante non è il trionfo ma la lotta. La cosa essenziale non è avere vinto ma avere combattuto bene”. All’apertura dei Giochi un atleta ripete a nome di tutti il giuramento olimpico. Formulato dal De Coubertin, dice: “A nome di tutti i concorrenti prometto che parteciperemo a questi Giochi olimpici nel rispetto e in osservanza delle regole che li governano, con vero spirito cavalleresco, per la gloria dello sport e per l’onore delle nostre squadre”.a
Sono tutte parole molto nobili, ma appartengono a un’altra èra. Qual è la realtà attuale? A Los Angeles, in California, dove migliaia di atleti hanno gareggiato per conquistare poche centinaia di medaglie d’oro, sono stati veramente rispecchiati questi ideali? Gareggiavano secondo gli originali ideali del De Coubertin? Qual è la vera forza che anima i Giochi olimpici? Lo spirito cavalleresco e la lealtà? I Giochi promuovono in modo significativo la pace e l’amicizia internazionali? O sono un altro teatro di lotte in cui si scontrano le rivalità politiche?
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Gli ideali olimpici sono in pericoloSvegliatevi! 1985 | 8 gennaio
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Gli ideali olimpici sono in pericolo
UNA delle regole delle Olimpiadi è che alle gare possono partecipare solo atleti dilettanti. Fino a poco tempo fa qualsiasi atleta, uomo o donna, che avesse tratto dalle sue capacità sportive un profitto superiore ai 50 dollari era squalificato.
Se questa norma venisse applicata oggi agli atleti, i Giochi dovrebbero essere annullati! Questa definizione di dilettante, ormai superata, è un residuo dei giorni in cui l’atletica era un passatempo delle persone ricche e indipendenti.
Secondo un recente articolo Phil Mahre, medaglia d’oro alle Olimpiadi invernali, avrebbe detto che il dilettantismo “non esiste proprio ai massimi livelli dello sport”. Come sostengono molti atleti, chi può oggi dedicare la maggior parte del suo tempo a cercare di raggiungere livelli olimpionici senza qualche forma di aiuto finanziario? Perciò gli atleti “dilettanti” sono pagati attraverso tortuosi canali che evitano il presunto marchio del professionismo.
Spirito cavalleresco o nazionalismo?
Un altro ideale olimpico è che lo spirito cavalleresco dovrebbe prevalere sul nazionalismo. Si suppone che ai Giochi partecipino non nazioni, ma individui che gareggiano l’uno contro l’altro. Per cui il Comitato Olimpico non notifica il medagliere di nessuna nazione. Però, stampa e televisione colmano subito questa lacuna rendendo note le medaglie ottenute da ciascuna nazione. Di conseguenza i Giochi sono stati politicizzati. La stampa li ha trasformati in una gara fra le nazioni cosiddette capitaliste e comuniste. L’ex olimpionico Harold Connolly disse che per alcuni i Giochi sono
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