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I più grandi ottimistiLa Torre di Guardia 1952 | 1° marzo
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I più grandi ottimisti
“Ma la fine completa di tutte le cose si è avvicinata”. — 1 Piet. 4:7, NM.
GEOVA è il più grande ottimista dell’universo, e il suo Libro ispirato, la Sacra Bibbia; risuona di ottimismo dall’inizio della Genesi alla conclusione dell’Apocalisse. I suoi testimoni, che hanno sfilato con movimento continuo per i passati seimila anni, sono i più grandi ottimisti della terra in questa seconda metà del ventesimo secolo.
2 “Ah,” esclamerà qualche obiettore, “ma voi predicate il messaggio più pessimistico della terra. Particolarmente per i trascorsi settant’anni voi avete predicato la fine del mondo. Che cosa potrebbe essere più tetro e pessimistico di questo? E come naturale risultato della vostra predicazione voi non vi unite al mondo nei suoi tentativi per tenersi unito e nei suoi sforzi umanitari per migliorare la sorte materiale e sociale del popolo. Che diritto avete voi di qualificarvi i più grandi ottimisti?”
3 Ne abbiamo ogni diritto. Oggi, con più fervore che mai, noi facciamo nostre le parole del cristiano apostolo Pietro: “Ma la fine completa di tutte le cose si è avvicinata. Siate dunque sani di mente, e siate vigilanti in vista delle preghiere”. (1 Piet. 4:7, NM) Ma l’accettazione del fatto che la fine di tutte le cose si è avvicinata non ci fa pensare che non vi sia più nulla per cui vivere. Non ci fa perdere ogni interesse nella vita e non ci fa evitare ogni contatto con la società umana per farci ritirare in un antro da eremita o in un monastero religioso per passarvi il tempo in ozio senza far altro che pregare. Effettivamente questo ci assicura che abbiamo ogni buon motivo per vivere, sì, ogni incitamento a vivere. Poiché la nostra attesa che questo vecchio mondo finisca subito significa che attendiamo l’inizio di un mondo nuovo con le più meravigliose opportunità di vita. Questo non è un ottimismo falso e infondato, ma è fondato sulla Parola di Dio.
4 Sono gli uomini di questo mondo che realmente esprimono pessimismo, dal momento che non offrono nulla in cui si possa sperare. Grandemente preoccupati dalle spaventevoli possibilità, essi fanno delle raccomandazioni mondiali sui provvedimenti da prendere per impedire il peggio. Sotto il titolo “Gli scienziati atomici appoggiano la confederazione del mondo”, un articolo di giornale recante la data Los Alamos, Nuovo Messico, 28 aprile, diceva: “Un forte movimento per un governo mondiale esiste in questa comunità dove si fabbricano armi atomiche. Molti scienziati del laboratorio di ricerche del Governo asseriscono che quello che stanno facendo potrebbe significare la fine della civiltà come è conosciuta attualmente a meno che non si trovi una via per controllare le armi atomiche e impedire la guerra. . . . Molti scienziati ammettono che il controllo atomico è essenziale per un governo mondiale, ma differiscono sul modo migliore di realizzarlo”. — Times di New York, 29 aprile 1951.
5 In vista della necessità di rifugi sotterranei molti uomini del mondo che non comprendono la Bibbia credono che, come risultato dell’uso delle armi atomiche e di altri micidiali mezzi di distruzione in massa, l’umanità sarà ridotta al livello dell’uomo delle caverne, davvero un grande regresso nella civiltà. Tuttavia la scienza della guerra assume la posizione di comando nel pensiero umano in tutto il mondo. Come risultato le ambizioni sono soffocate nei cuori d’innumerevoli moltitudini. Fa pensare loro di vivere giorno per giorno e di ricavare dalla vita il più che si può. sia con mezzi leciti che illeciti.
6 Tuttavia, la consapevolezza che questo mondo si avvicina rapidamente alla sua fine non rende i testimoni di Geova senza scopo nella vita e non li induce a lasciar infiacchire le loro mani. No; ma li sprona all’azione, a un’attività per la causa di Dio ora intensa più che mai nel passato. Ecco; essi dicono, il diavolo è stato cacciato dal cielo e precipitato sulla terra da quando è nato il regno di Dio nei cieli nel 1914. La profetica visione di Apocalisse 12:12 dice di lui: “Guai alla terra e al mare, Perché il Diavolo è disceso a voi, avendo gran furore, sapendo che ha un breve periodo di tempo”. (NM) Satana il Diavolo è spinto all’azione furente perché la fine di questo mondo si è avvicinata e gli rimane solo un breve periodo di tempo prima della “guerra del gran giorno di Dio l’Onnipotente”. Così egli è impegnato a fare tutto il danno che può sulla terra, a indurre gli uomini a diventare amareggiati e opporsi a Dio, affinché quando egli, il Diavolo, soccomberà, tutto il genere umano soccomba con lui nella distruzione. Il suo scellerato intento è che, quando Geova Dio avrà la vittoria nella battaglia di Harmaghedon, Egli non abbia più nessuno sulla terra sopra il quale esercitare la sua sovranità universale. Ora, se questo è l’effetto sul Diavolo, la consapevolezza della prossima fine del mondo del Diavolo non inciterà meno i testimoni di Geova a insoliti sforzi.
7 Anche gli ecclesiastici religiosi della Cristianità sono costretti ad ammettere che i testimoni di Geova, malgrado la loro convinzione della prossima fine del mondo, hanno maggiore zelo nell’attività cristiana di quanto ne abbiano il clero e i suoi greggi religiosi. Essi sono i più grandi ottimisti sulla terra oggi.
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Fiduciosi alla fineLa Torre di Guardia 1952 | 1° marzo
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Fiduciosi alla fine
1, 2. Perché non si possono disprezzare i testimoni di Geova oggi, e quale lagnanza è fatta contro di loro, falsamente?
INVECE di rintanarsi in una spelonca come uomini delle caverne terrorizzati dalla fine del mondo, i testimoni di Geova sono usciti all’aperto e si distinguono assai bene fra i popoli di tutte le nazioni. Per merito della loro coraggiosa testimonianza, la loro attività non può essere in alcun luogo disprezzata o ignorata dagli uomini di questo sistema di cose. Irritati da questa attività, essi si lagnano che i testimoni di Geova sono attivi, sia pure, ma negano il loro attivo appoggio ai sistemi di questo mondo, e non hanno nessuna incoraggiante parola di speranza per loro. Per tal fatto si lagnano che i testimoni di Geova odiano l’umanità.
2 Questa è una conclusione assurda. È identica all’accusa che il popolo dell’Impero Romano fece contro i Cristiani del primo secolo perché rifiutarono di prender parte agli affari politici, sociali, ricreativi e militari di questo mondo.
3. Perché essi si astengono dal dare il loro appoggio a questo mondo, e a somiglianza di chi?
3 Scritturalmente, i testimoni di Geova sono i soli che lavorano per il durevole benessere del genere umano su una base permanente. Perché dovremmo noi appoggiare un empio fallimento che ora è minacciato d’imminente sfacelo? L’infallibile Parola di Dio, i libri della quale furono completati nel primo secolo, predisse che questo mondo sarebbe stato un disastroso fallimento. Gli attuali risultati di molti secoli di attività dimostrano che questo mondo è un irrimediabile fallimento, rivendicando così la Parola di Dio su questo soggetto. Noi abbiamo oggi tanto buon giudizio e senso quanto ne ebbe Noè in un mondo precedente. Dove sarebbe oggi, noi chiediamo, questa razza umana, se non fosse stato per quest’uomo Noè, se lui e la sua famiglia non si fossero astenuti dal dare il loro appoggio al mondo antidiluviano e non si fossero preparati alla sua fine costruendo una grande cassa o arca affinché ci sopravvivessero gli uomini e le bestie? Fino ad oggi la scienza non ha potuto negare il diluvio universale dei giorni di Noè, e non può spiegare come l’umanità abbia sopravvissuto a quel cataclisma. Solo la Bibbia può spiegarlo in modo soddisfacente, e le scoperte archeologiche e le diffuse leggende che mostrano un’origine comune lo confermano.
4. Quale doveva essere il mezzo di scampo dal diluvio, Eden o che cosa?
4 Anni dopo che l’uomo era stato espulso dal giardino d’Eden per la sua ribellione contro la legge di Dio, Caino il primo figlio di Adamo costruì una città e le diede il nome del figlio Enoc. (Gen. 3:1 fino a 4:17) Ma nel diluvio dei giorni di Noè quella ed altre città antidiluviane (i resti delle quali sono stati recentemente scoperti) scomparvero, e così scomparve l’inoccupato giardino di Eden. Quando Geova Dio avvertì Noè della fine che stava per abbattersi sul mondo col diluvio universale, egli non disse a Noè e alla sua famiglia di ritirarsi nel giardino di Eden per mettersi in salvo durante il diluvio. Iddio non si disdisse e non riaprì allora il Paradiso, neppure a questi devoti discendenti di Adamo. Mediante il decreto di Dio il giardino d’Eden fu allora un territorio vietato per l’uomo. La sua entrata era custodita da gloriosi cherubini e dalla roteante spada di fuoco. Non era un “podere di rifugio” neppure per i servitori di Dio. Cosicché, quando venne il diluvio, sommerse anche l’Eden, e il giardino paradisiaco cessò di esistere senza lasciare una traccia che permettesse di identificarne la località oggi. A Noè e alla sua famiglia non fu detto che per salvarsi dovessero diventare gente delle caverne. Né fu ordinato a Noè di fabbricare una nave razzo interplanetare per andare via dalla terra e popolare qualche corpo celeste. No; ma egli dovette rimanere sulla terra. Perciò Dio, sapendo che neppure il giardino d’Eden sarebbe stato un porto di rifugio, diede istruzione a Noè di costruire un’arca e gliene fissò le dimensioni e la forma. Non vi doveva essere ancora nessun ritorno al paradiso d’Eden.
5. Qual è l’unica via di camminare della quale si può essere oggi ottimisti? Perché?
5 Prima del diluvio Noè e la sua famiglia presero una via diversa da quella del mondo. In Genesi 6:9 ci è narrato: “Noè camminò con Dio”. I popoli che oggi vivono sulla terra possono ringraziarlo per questo, poiché dal primo all’ultimo essi sono tutti discendenti di Noè. Imitino il loro antico antenato quelli che sono informati della fine del mondo e son saggi. Come lui evitino di sostenere questo mondo condannato e camminino con Dio. Questa è l’unica via di camminare della quale si può essere ottimisti, perché essa conduce a sopravvivere alla fine di questo mondo come ai giorni di Noè.
6. Contrariamente alla Cristianità, per che cosa stiamo lavorando noi, e perché Dio ci sosterrà?
6 I politicanti, gli eroi militari, gli scienziati, i dirigenti commerciali e il clero settario lavorano per fallire quando lavorano per questo mondo. Noi, che accettiamo la Parola di Dio come Noè, lavoriamo per il successo, La Cristianità ha fatto fiasco, ma non il Cristianesimo ch’essa ha mancato di seguire. La teologia della Cristianità ha fallito, ma non la Bibbia. Noi prendiamo la Bibbia come nostra guida e cerchiamo di seguire il Cristianesimo ch’essa insegna. Tocca pertanto a noi insegnare al genere umano che la Bibbia e il Cristianesimo
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