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Transustanziazione — Realtà o invenzione?La Torre di Guardia 1958 | 15 marzo
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che il sacerdote dice: “Hoc est autem corpus meum”, e allo squillo di un campanello. Sostenendo che soltanto un sacerdote ordinato possa compiere il sacrificio della messa e pronunciare le parole della consacrazione il popolo è reso completamente dipendente dai suoi sacerdoti per il perdono dei peccati.
Veramente la ragione, i fatti e le Scritture insieme dimostrano che la Bibbia non insegna la transustanziazione e che questa è un’invenzione, non la realtà.
RIFERIMENTI: England in the Age of Wycliffe di Trevelyan, pagine 173, 174, 334, 335; History of the Doctrine of the Holy Eucharist di Stone, Vol. I, pagine 30, 276, 374, 376; Commentary di Clarke su Matteo 26:26; The Catholic Encyclopedia, Vol. V, pag. 573; Transubstantiation di F. R. Mongomery Hitchcock, D, D., pagine 81, 89; The Encyclopedia Americana (1956), Vol. 27, pag. 13; Studies in the Scriptures, Vol. II, pagine 99-101; The Two Babylons di Hislop, pag. 161.
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È estinto l’ottimismo?La Torre di Guardia 1958 | 15 marzo
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È estinto l’ottimismo?
CHE cosa è accaduto all’ottimismo? È stato forse sopraffatto da questo mondo moderno che contrassegna i suoi periodi con le guerre? Prima della prima guerra mondiale l’ottimismo aveva raggiunto un massimo. Si prevedeva un glorioso futuro. Un eminente uomo di stato britannico, William Ewart Gladstone, dichiarò: “Il mondo migliora di secolo in secolo. Eliminiamo dalla nostra mente il pessimismo, e permettiamo all’ottimismo di diffondere la sua gloria sulle nostre anime e sulle nostre vite da ora innanzi e per sempre”.
Quel periodo “da ora innanzi” era veramente troppo breve, poiché dove si trova l’ottimismo in questo mondo del dopoguerra? Per molti l’ottimismo è estinto. È estinto per voi?
La speranza dell’ottimismo è morta, dice il cappellano John McGill Krumm dell’Università di Colombia. Parlando agli studenti laureandi, il cappellano dell’università dichiarò che a suo parere la più grave disgrazia del ventesimo secolo era la “morte dell’ottimismo”. Il concetto tradizionale dell’ottimismo, che “le condizioni miglioreranno”, è morto, disse l’ecclesiastico. “Abbiamo la capacità di rendere la terra inabitabile. Tutto ciò che s’interpone fra noi e quella sorte è la meschina e scarsa misura di sapienza e pazienza e buona volontà che il genere umano e i suoi capi hanno potuto creare”. Egli spiegò che nessuno che abbia considerato la vita con un occhio alla storia può essere oggi in alcun modo ottimista. La situazione attuale, egli riferì, è “assolutamente eccezionale nella storia”, e l’ottimismo è morto “senza alcuna speranza di risurrezione”. — Times di New York del 30 maggio 1955.
Non solo gli ecclesiastici hanno inserito il nome dell’ottimismo nella rubrica delle notizie mortuarie. Uomini politici, scienziati e storici in numero sempre crescente ammettono che, sebbene credano nell’aspettativa di un mutamento, non possono prevedere altro che un futuro tenebroso. Dopo la vittoria presidenziale di Eisenhower l’anno scorso, Adlai Stevenson affermò: “Diamo all’Amministrazione ogni cosciente appoggio nei tempi difficoltosi avvenire”. Quindi la scomparsa dell’ottimismo non ha lasciato un posto vacante nella casa del genere umano; il pessimismo è entrato con tutto il suo brutto bagaglio, compresa una cassa di libri popolari riguardo ad un triste futuro.
Perfino i romanzi rivelano questo umore tetro e pessimista. Nel romanzo intitolato Domani! (inglese) di Philip Wylie, New York è annientata da bombe all’idrogeno e Washington diventa un terreno bruciato dalle bombe del Cremlino. Anche le pubblicazioni letterarie sono funeste.
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