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Cercate di evitare le difficoltà della crescita?Svegliatevi! 1970 | 8 aprile
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Cercate di evitare le difficoltà della crescita?
SI DICE che la crescita sia la più fondamentale funzione fisica. È anche un soggetto interessante. Sapevate, per esempio, che la crescita non avviene per l’aumento di grandezza delle singole cellule? Invece, avviene per l’aumento di numero delle cellule. Le cellule dell’elefante e quelle del topo sono pressappoco della stessa grandezza, solo che l’elefante ne ha molte di più!
Un altro punto interessante: La crescita fisica degli animali terrestri, ci è detto, è regolata dalla legge della statura costante. Indipendentemente da quanto sia favorevole l’ambiente o dalla quantità di cibo disponibile, la statura della creatura rimane essenzialmente la stessa.
Il ritmo della crescita negli uomini non è sempre lo stesso. Ragazzi e ragazze, entrati nell’adolescenza, accelerano improvvisamente la loro crescita, di solito a un ritmo due o tre volte maggiore che il precedente ritmo di crescita.
In passato le madri erano inclini a descrivere qualsiasi dolore o malessere associato con l’adolescenza con l’espressione “difficoltà della crescita”. I dolori realmente relativi alla crescita si avvertono di solito alle gambe. Non si possono evitare e si può far poco riguardo ad essi.
Vi sono anche altre specie di crescita non di natura fisica. C’è la crescita verso la maturità intellettuale, emotiva e spirituale. In questo caso non si applica la legge della statura costante. Secondo il proprio ambiente e ancor più secondo i propri sforzi si può, almeno fino a un certo punto, continuare a crescere per la maggior parte della vita in tutt’e tre i sensi: in senso intellettuale, emotivo e spirituale. Si potrebbe dire che vi siano difficoltà anche in relazione a tale crescita. Non si dovrebbe cercare di evitare queste difficoltà, poiché ciò sarebbe possibile solo sacrificando la crescita stessa.
Facciamo un’illustrazione. Una persona può essere timida, vergognosa, lenta, introversa e avere sentimenti d’inferiorità. Tutti questi sono segni d’immaturità emotiva anche se possono avere una base genetica o ghiandolare. Per crescere verso la maturità emotiva la persona deve fare un coscienzioso sforzo ed essere disposta a sopportare non poche difficoltà. Dev’essere disposta a fare sbagli mentre impara e subire mortificazioni mentre si abitua a prendere l’iniziativa nel fare conoscenza con le persone. Essendo disposta a sopportare queste difficoltà, crescerà a poco a poco verso la maturità emotiva, essendo in grado di dare e ricevere piacere frequentando altri.
Si può dire la stessa cosa della crescita intellettuale o mentale. Non è facile, come mostra anche W. H. Armstrong nel suo libro Study Is Hard Work. Questa è una ragione per cui ai ragazzini piace marinare la scuola. Per crescere mentalmente si deve essere disposti a disciplinarsi, a concentrarsi, a prestare attenzione, ad applicarsi nell’acquisto di conoscenza e nell’imparare a pensare. Se si cercasse di evitare tali difficoltà della crescita, semplicemente non ci sarebbe molta crescita intellettuale.
Particolarmente la crescita spirituale è accompagnata da difficoltà. Gesù “imparò l’ubbidienza dalle cose che soffrì”. (Ebr. 5:8, 9) E mentre insegnava ai suoi discepoli, più volte ritenne necessario rimproverarli, ciò che comportò un certo dispiacere o sofferenza per loro, che però dovettero sopportare per crescere verso la maturità come discepoli di Gesù. — Matt. 16:23; 20:20-28; Luca 9:54, 55; 24:25-27.
E così avviene oggi: Chi comincia a studiare la Bibbia con uno dei cristiani testimoni di Geova spesso deve sopportare un certo scherno e opposizione da parte di parenti e conoscenti. Non può evitare questa difficoltà della crescita se vuole continuare a crescere spiritualmente. Continuando a fare ciò che sa esser giusto e saggio indipendentemente da quello che gli altri possono pensare, dire o fare, crescerà verso la maturità spirituale. — Sal. 118:6.
Coloro che continuano a studiare la Bibbia coi Testimoni possono riscontrare che devono fare notevoli cambiamenti nella loro vita per metterla in armonia con le norme morali di Dio. Per seguire i princìpi biblici può dover fare penose modifiche. Ma non si possono similmente evitare queste difficoltà se si vuole continuare a crescere spiritualmente. — 1 Cor. 6:9-11.
C’è poi l’addestramento per il ministero cristiano che include il fare discorsi di esercitazione e ricevere consigli in pubblico. Sebbene i consigli siano dati con gentilezza, per la persona sensibile può non esser facile accettarli, ma ciò è essenziale per crescere spiritualmente. Avviene la stessa cosa quando si tratta di imparare a partecipare al ministero, a offrire letteratura biblica alle persone di casa in casa. Tutto questo implica le difficoltà di abituarsi al ridicolo o a farsi sbattere le porte in faccia. Ma non si possono evitare queste difficoltà se si vuole crescere verso la maturità spirituale.
Come avvenne anche ai discepoli di Gesù, potete a volte aver bisogno di ricevere rimproveri. Non è piacevole bensì penoso. Però se volete avanzare, crescere spiritualmente, dovete essere disposto ad accettarli e a non disprezzarli né sottrarvi ad essi. (Ebr. 12:4-11) O può darsi che abbiate fatto uno sbaglio e dobbiate fare una confessione o chiedere scusa. Nemmeno queste sono cose facili da fare, ma non potete cercare di evitare queste difficoltà se volete continuare ad avanzare verso la maturità spirituale.
Che cosa vi aiuterà a sopportare queste difficoltà? L’osservanza dei princìpi biblici. Di grande valore è l’umiltà, poiché spesso è l’orgoglio o la vanità che ci fa indietreggiare di fronte a queste difficoltà. L’amore per Geova Dio e il desiderio di piacergli pure vi aiuteranno. Tale amore vi aiuterà a non prendervi troppo sul serio, ciò che similmente è così spesso la ragione per cui si cercano di evitare tali difficoltà. Quando sappiamo qual è la cosa giusta e saggia da fare in qualsiasi determinata situazione, l’amore altruistico, basato sul principio, ci aiuterà a farla indipendentemente dalle difficoltà che essa comporta. Poiché come ci dice l’apostolo Paolo: “L’amore . . . sopporta ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, soffre ogni cosa”. Sì, tale amore ci aiuterà a sopportare le difficoltà di avanzare verso la maturità, sia che si tratti di maturità intellettuale, emotiva o spirituale. — 1 Cor. 13:4-7.
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Giorno del Rendimento di Grazie: Che cosa significa?Svegliatevi! 1970 | 8 aprile
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Giorno del Rendimento di Grazie: Che cosa significa?
IL 27 novembre, in tutti gli Stati Uniti, le famiglie si riuniscono intorno a tavole riccamente imbandite con tacchino arrosto, gelatina di mirtilli, torta di zucca, e molte altre gustose pietanze. Quel giorno gli Stati Uniti osservano una festa nazionale religiosa, il Giorno del Rendimento di Grazie.
Ogni anno, dal 3 ottobre 1863, esso è stato dichiarato festa nazionale mediante proclama presidenziale. Quel giorno il presidente Lincoln fece il primo di tali proclami, dicendo: “L’anno che sta per finire e stato riccamente benedetto con campi fruttuosi e clima salubre. A questi doni, che riceviamo così costantemente che siamo inclini a dimenticare la fonte da cui provengono, se ne sono aggiunti altri, di natura così straordinaria che non possono fare a meno di penetrare e intenerire il cuore abitualmente insensibile alla sempre vigile provvidenza dell’onnipotente Dio”.
Dal tempo di Lincoln l’ultimo giovedì di quasi ogni novembre è stato dichiarato festivo per legge; dal 1941, è stato il quarto giovedì. Questo, comunque, non significa che la celebrazione del rendimento di grazie non si osservasse prima del giorno di Lincoln. Veniva osservata in alcuni Stati, in diverse date, ma non in altri. Infatti, ogni tanto c’erano stati proclami circa il rendimento di grazie per varie ragioni dal tempo dei pellegrini. Ma il proclama di Lincoln fece per la prima volta del Giorno del Rendimento di Grazie un’osservanza nazionale.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, la pratica ebbe evidentemente inizio quando nell’estate del 1621 i colonizzatori di Plymouth nel Massachusetts ebbero un buon raccolto. Durante il precedente inverno a causa del cattivo tempo ne avevano perso quasi la metà. Furono dunque particolarmente grati per il buon raccolto di quell’anno. Ma la celebrazione non divenne per loro un’osservanza annuale.
Essendo persone che credevano nell’Onnipotente Dio, lo ringraziarono sinceramente per il buon raccolto. Come si può notare dal proclama del presidente Lincoln,
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