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Giosuè attesta la fedeltà di GeovaLa Torre di Guardia 1978 | 15 maggio
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DISCORSI DI ADDIO DI GIOSUÈ
Rendendosi conto che non aveva più molto da vivere, Giosuè convocò dinanzi a sé tutti gli anziani, i capi, i giudici e gli ufficiali d’Israele. Rammentò ciò che Geova aveva fatto per loro, secondo la Sua promessa, e poi raccomandò: “[Siate] molto coraggiosi nell’osservare e nel mettere in pratica tutto ciò che è scritto nel libro della legge di Mosè non deviando mai da essa né a destra né a sinistra”. Dopo averli avvertiti di ciò che sarebbe accaduto loro se fossero stati infedeli, rammentò di nuovo: “Voi sapete bene con tutto il vostro cuore e con tutta la vostra anima che nessuna parola di tutte le buone parole che Geova vostro Dio vi ha proferite è venuta meno. Vi si son tutte avverate. Nessuna parola è venuta meno”. — Gios. 23:1-16.
Poi, dopo aver raccolto tutto Israele a Sichem, Giosuè pronunciò il messaggio di Geova, in cui raccontava la loro storia, dal tempo di Abraamo al tempo dell’esodo dall’Egitto, il loro soggiorno nel deserto, la traversata del Giordano e il recente successo nella conquista del paese di Canaan. In considerazione di tutto ciò, Giosuè esortò il popolo a temere Geova Dio e ad adorare Lui solo. Ma, “se è male agli occhi vostri servire Geova, sceglietevi oggi chi servirete. . . . Ma in quanto a me e alla mia casa, serviremo Geova”. Con apprezzamento il popolo rispose che era impensabile da parte loro servire altro dio all’infuori di Geova. — Gios. 24:1-18.
Tuttavia, Giosuè non si fermò lì. Piuttosto, rammentò loro: “Voi non potete servire Geova perché egli è un Dio santo; è un Dio che esige esclusiva devozione. Egli non perdonerà le vostre rivolte e i vostri peccati”. A sua volta il popolo insisté: “No, ma serviremo Geova!” Al che Giosuè rispose: “Voi siete testimoni contro voi stessi che di vostro proprio consenso vi siete scelto Geova, per servirlo”. A ciò essi risposero: “Siamo testimoni”. Così Giosuè concluse col popolo un patto in tal senso. — Gios. 24:19-28.
Non molto tempo dopo, all’età di 110 anni, Giosuè morì. E leggiamo che “Israele continuò a servire Geova per tutti i giorni di Giosuè e per tutti i giorni degli anziani che prolungarono i loro giorni dopo Giosuè e che avevano conosciuto tutta l’opera di Geova ch’egli aveva fatta per Israele”. (Gios. 24:29-31) Tutti loro avevano visto senz’altro come Geova Dio è fedele, mantenendo tutte le sue promesse.
Oggi possiamo trarre profitto dal libro di Giosuè, come fece notare anche l’apostolo Paolo: “Tutte le cose che furono scritte anteriormente furono scritte per nostra istruzione, affinché per mezzo della nostra perseveranza e per mezzo del conforto delle Scritture avessimo speranza”. Sì, il libro di Giosuè rafforza la nostra speranza che qualsiasi cosa Geova Dio abbia promessa la eseguirà sicuramente. — Rom. 15:4.
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Un modo di usare la linguaLa Torre di Guardia 1978 | 15 maggio
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Un modo di usare la lingua
UNA Panamense dodicenne, invalida dalla nascita, non è in grado di usare le braccia e le gambe perché non completamente sviluppate. Ma è molto sveglia e la madre le ha permesso di studiare la Bibbia con i testimoni di Geova. “Mi chiedevo come avrebbe fatto a girare le pagine della Bibbia per trovare i versetti”, osservò la Testimone che studiava con la ragazza, “ma non ha nessuna difficoltà. Si mette prona sul letto coi libri davanti e gira le pagine con la lingua in modo molto efficiente, e a volte trova il versetto anche prima di me”.
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