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    Ragioniamo facendo uso delle Scritture
    • malfattore. . . . Certo [Cristo] non intendeva il paradiso come una suddivisione del regno dei morti, ma piuttosto come la restaurazione del paradiso sulla terra”.

      Quand’è che Gesù ‘sarebbe venuto nel suo regno’ e avrebbe adempiuto il proposito del Padre suo di fare della terra un paradiso? Il libro di Rivelazione, scritto circa 63 anni dopo le dichiarazioni riportate in Luca 23:42, 43, indica che tali avvenimenti erano ancora futuri. (Vedi le pagine 94-97, alla voce “Date”, e anche la voce “Ultimi giorni”).

  • Peccato
    Ragioniamo facendo uso delle Scritture
    • Peccato

      Definizione: Secondo i testi biblici ebraico e greco, peccare significa letteralmente mancare il bersaglio. Dio stesso stabilisce qual è il “bersaglio” che le sue creature intelligenti devono centrare. Mancarlo significa peccare; il peccato è anche ingiustizia o illegalità. (Rom. 3:23; 1 Giov. 5:17; 3:4) È peccato tutto ciò che non è in armonia con la personalità, le norme, le vie e la volontà di Dio, cose che sono tutte sante. Può trattarsi di condotta errata, non fare ciò che si dovrebbe, avere un linguaggio profano, pensieri impuri, desideri e motivi egoistici. La Bibbia distingue fra il peccato ereditato e il peccato volontario, fra un atto peccaminoso di cui ci si pente e una pratica di peccato.

      Come poté peccare Adamo se era perfetto?

      A conferma che Adamo era perfetto, leggi Genesi 1:27, 31 e Deuteronomio 32:4. Quando Geova definì ‘molto buona’ la sua creazione terrestre, inclusi l’uomo e la donna, cosa volle dire? Se Uno la cui attività è perfetta definì “molto buono” ciò che aveva fatto, vuol dire che esso soddisfaceva le sue norme perfette.

      La perfezione significava che Adamo ed Eva non potessero fare il male? Chi fabbrica un robot si aspetta che faccia esattamente ciò per cui è stato programmato. Ma un robot perfetto non sarebbe un uomo perfetto. Le qualità essenziali non sono le stesse. Adamo ed Eva erano esseri umani, non robot. Agli uomini Dio diede la facoltà di scegliere fra il bene e il male, fra l’ubbidienza e la disubbidienza, la facoltà di prendere decisioni in campo morale. Dal momento che gli uomini furono progettati in questo modo, indice di imperfezione sarebbe stato il non poter prendere tali decisioni (e non il prendere una decisione non saggia). — Confronta Deuteronomio 30:19, 20; Giosuè 24:15.

      Il fatto che Adamo ed Eva fossero stati creati perfetti significava che da allora in poi avrebbero sempre preso decisioni giuste? Questo equivarrebbe a dire che non avevano libertà di scelta. Ma Dio non li fece in modo che ubbidissero automaticamente. Concesse loro la facoltà di scegliere, affinché potessero ubbidire perché lo amavano. Se invece avessero lasciato che il loro cuore divenisse egoista, sarebbero diventati disubbidienti. Cosa apprezzate di più, che qualcuno faccia qualcosa per voi perché è costretto a farlo o perché desidera farlo? — Confronta Deuteronomio 11:1; 1 Giovanni 5:3.

      Com’era possibile che esseri umani perfetti potessero divenire egoisti e commettere quindi azioni peccaminose? Pur essendo stati creati perfetti, il loro corpo fisico non avrebbe continuato a funzionare alla perfezione se non fosse stato dovutamente alimentato. Allo stesso modo, se avessero lasciato che la mente si nutrisse di pensieri errati, questo avrebbe causato un decadimento morale, empietà. Giacomo 1:14, 15 spiega: “Ciascuno è provato essendo attirato e adescato dal proprio desiderio. Quindi il desiderio, quando è divenuto fertile, partorisce il peccato”. Nel caso di Eva, i desideri errati cominciarono a svilupparsi quando ascoltò con interesse ciò che diceva Satana, il quale si servì di un serpente come portavoce. Adamo diede ascolto all’esortazione della moglie a unirsi a lei nel mangiare il frutto proibito. Invece di respingere i pensieri errati, entrambi coltivarono desideri egoistici. Ne derivarono azioni peccaminose. — Gen. 3:1-6.

      Il peccato di Adamo faceva parte del “piano di Dio”?

      Vedi pagina 29, alla voce “Adamo ed Eva”, e anche le pagine 101, 102, alla voce “Destino”.

      Oggi esiste “il peccato”?

      Esempi: Se un malato rompesse il termometro, dimostrerebbe così di non avere la febbre? Se un ladro dicesse di non credere alle leggi contenute nei codici, diventerebbe per questo innocente? Similmente, il fatto che molti non ritengano necessario vivere secondo le norme bibliche non pone fine al peccato. — Vedi 1 Giovanni 1:8.

      Alcuni possono decidere di fare ciò che la Parola di Dio vieta. Ma questo non dimostra che la Bibbia sia sbagliata. Galati 6:7, 8 avverte: “Non siate sviati: Dio non è da beffeggiare. Poiché qualunque cosa l’uomo semini, questa pure mieterà; perché chi semina in vista della sua carne mieterà la corruzione dalla sua carne”. L’epidemia di malattie trasmesse per via sessuale, di famiglie divise, ecc., dimostra la veracità di ciò che dice la Bibbia. Dio ha fatto l’uomo; Egli sa cosa ci recherà durevole felicità; ce lo dice nella Bibbia. Non è logico prestargli ascolto? (Per alcune prove dell’esistenza di Dio, vedi la voce “Dio”).

      Ciò che è definito peccato non consiste in gran parte di cose che per gli uomini è naturale fare?

      Il sesso è peccato? Il peccato di Adamo ed Eva consisté nell’avere relazioni sessuali? Questo non è ciò che la Bibbia dice. Genesi 1:28 afferma che Dio stesso comandò ad Adamo ed Eva di ‘essere fecondi e moltiplicarsi ed empire la terra’. Per far questo dovevano necessariamente avere relazioni sessuali, non è vero? E Salmo 127:3 dice che “i figli sono un’eredità da Geova”, una “ricompensa”. Si noti che Eva mangiò per prima del frutto proibito e lo fece mentre era sola; fu solo in un secondo tempo che ne diede ad Adamo. (Gen. 3:6) L’albero su cui cresceva il frutto proibito era evidentemente letterale. Ciò che la Bibbia vieta non sono i normali rapporti sessuali fra marito e moglie, ma pratiche come fornicazione, adulterio, omosessualità e bestialità. I cattivi frutti di queste pratiche mostrano che la proibizione è un segno di amorevole interessamento da parte di Colui che sa come siamo fatti.

      Gen. 1:27: “Dio creava l’uomo [Adamo] a sua immagine, lo creò a immagine di Dio”. (Era quindi normale che Adamo rispecchiasse le sante qualità di Dio, che rispondesse con gratitudine alla guida di Dio. Venir meno in questo significò mancare il bersaglio, peccare. Vedi Romani 3:23, e anche 1 Pietro 1:14-16).

      Efes. 2:1-3: “Dio . . . rese viventi [voi cristiani] benché foste

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