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  • La persecuzione dei cristiani mette alla prova i cuori nel Malawi
    La Torre di Guardia 1973 | 1° ottobre
    • Fu anche dato denaro ai sorveglianti delle congregazioni nel campo per comprare altre cose necessarie.

      I sorveglianti idearono un sistema di distribuzione così che tutti ricevessero sicuramente le cose necessarie alla loro famiglia. Ai bambini fu prestata speciale attenzione medica, e il latte fu riservato per loro. I bisogni spirituali non furono dimenticati. Un veicolo portò ventuno scatole di Bibbie e pubblicazioni di studio biblico, poiché i persecutori avevano spogliato i profughi di tutti questi beni.

      Il terreno fu diboscato, vennero erette tende e scavati i pozzi. I malati furono curati e le condizioni andavano migliorando. Poi ci fu il ritorno a sorpresa dei profughi nel Malawi. Furono di nuovo costretti a fuggire, e la maggioranza d’essi si rifugiò nel Mozambico, dove furono benevolmente ricevuti. Comunque, gruppi vaganti di membri della Lega Giovanile del Partito del Congresso del Malawi attraversarono il confine per molestarli anche lì, ma essi furono presi e puniti dalla polizia del Mozambico.

      L’OPERA DI SEPARAZIONE RIGUARDA TUTTI GLI ABITANTI DEL MALAWI

      Alcuni hanno chiesto: ‘Perché Dio permette che coscienziosi cristiani soffrano in tal modo? Serve a qualcosa?’ Gesù indicò che tali cose sarebbero avvenute in questi “ultimi giorni” quando disse ai suoi discepoli: “Quando il Figlio dell’uomo sarà venuto nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, sederà quindi sul suo glorioso trono. E tutte le nazioni saranno radunate dinanzi a lui, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri”. — Matt. 25:31, 32.

      Gesù proseguì dicendo che le “pecore” si sarebbero riconosciute dalla benignità che avrebbero mostrata verso i suoi “fratelli”. Disse che questi suoi unti fratelli generati dallo spirito avrebbero sofferto imprigionamento, infermità, sete, fame e mancanza di vestiario, proprio come è accaduto ai testimoni di Geova nel Malawi. Disse che le “pecore” avrebbero dato assistenza. Gesù considera ciò che fanno in questo modo come se fosse fatto a lui personalmente.

      Negli scorsi pochi anni molti hanno dimostrato un’attitudine simile a quella delle pecore, riconoscendo i proclamatori del Regno come rappresentanti di Cristo. Li hanno assistiti con il loro tempo, le loro risorse e le loro capacità. Ora sono a fianco dei “fratelli” di Cristo e proclamano ad altri la verità biblica, e queste persone ‘simili a pecore’ hanno la speranza di vivere su una terra paradisiaca sotto il regno di Dio. — Matt. 25:34-36.

      Un rimarchevole segno dell’opera di separazione che ha effettivamente luogo come risultato della persecuzione è il numero delle persone che si sono schierate dalla parte dei Testimoni del Malawi e che sono fuggite con loro. Nei nuovi campi del Mozambico hanno potuto continuare lo studio della Bibbia, e ora più di 200 sono state battezzate nei campi.

      Inoltre, molti cittadini del Mozambico hanno dato aiuto e asilo ai profughi in fuga. Nei campi provveduti nel Mozambico, i Testimoni sono molto felici delle libertà che hanno di radunarsi in grandi gruppi per le adunanze di studio biblico e per cantare cantici del Regno, ciò che non potevano fare dal 1967. Lavorano strenuamente diboscando e coltivando la terra. La Società Torre di Guardia fa tutto il possibile perché questi profughi abbiano le cose di cui hanno bisogno. E quelli che si trovano nei campi esprimono sentito apprezzamento per l’amore dimostrato dai loro fratelli cristiani di ogni parte della terra con i loro generosi doni. È per loro la prova che Dio osserva l’integrità del suo popolo e che ne ha cura. — 1 Piet. 5:7.

      D’altra parte, quelli che si uniscono ai persecutori dei cristiani si mettono in una posizione molto pericolosa dinanzi a Dio. Ciò nondimeno, i Testimoni non li considerano come i “capri” della parabola di Gesù. Dio è colui che giudicherà. Alcuni di loro possono essere sinceri. In tal caso, può darsi che tornino in sé, come fece Saulo, un violento ma sincero persecutore di cristiani, che in seguito divenne l’apostolo Paolo. (1 Tim. 1:12-16) Ma tali persone non devono pensare che, poiché Dio non agisce immediatamente contro di loro, possano continuare impunemente. Se lo pensano, vengono meno allo scopo della sua pazienza, che è quello di dar loro l’opportunità di cambiare. — 2 Piet. 3:9.

      Inoltre, quelli che osservano ciò che avviene e non aiutano quelli che sono perseguitati per la loro ubbidienza a Cristo devono rispondere alle domande: ‘Perseguiterò innocui cristiani, o me ne starò a guardare mentre cristiani sono picchiati, mentre le loro braccia sono fratturate, le loro case bruciate, e me ne starò in silenzio? Lascerò che il timore o l’egoismo mi facciano trattenere dal dare assistenza a queste persone? Che reputazione ho dunque presso Dio?’ Di conseguenza, i cuori sono realmente esaminati nel Malawi, nonché nel Mozambico e nella Zambia.

      Pur essendo perseguitati, i testimoni di Geova del Malawi non serbano nessun rancore verso i loro persecutori. Comprendono che Dio lo permette affinché si compia un’opera di separazione. Essi pregano che gli oppositori si rendano conto della loro vera posizione dinanzi all’Onnipotente Dio e cambino la loro condotta, essendo così separati alla “destra” di Cristo come “pecore”, con la prospettiva della vita eterna in una terra paradisiaca quale loro ricompensa. — Matt. 5:44.

  • ‘Fate discepoli, battezzandoli’
    La Torre di Guardia 1973 | 1° ottobre
    • ‘Fate discepoli, battezzandoli’

      “Ogni autorità mi è stata data in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli delle persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo, insegnando loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni fino al termine del sistema di cose”. — Matt. 28:18-20.

      1. Chi udì il comando di Gesù di ‘fare discepoli, battezzandoli’?

      Gesù Cristo proferì queste parole su un monte di Galilea dopo la sua morte e risurrezione. Esse furono udite dai suoi discepoli, incluso Matteo, che le scrisse per nostro beneficio. Non si sa con certezza quanti discepoli di Gesù lo udissero dare questo comando. Gli undici fedeli apostoli erano presenti, ma ce ne potevano essere molti di più. (Matt. 28:16) Numerosi eruditi biblici credono che i cinquecento menzionati dall’apostolo Paolo che in un’occasione dopo la sua risurrezione videro personalmente Gesù dovessero essere in Galilea perché è lì che Gesù aveva un così gran numero di discepoli. (1 Cor. 15:6) Alcuni credono che le parole di Gesù in Matteo 28:10: “Andate, portate la notizia ai miei fratelli, affinché vadano in Galilea; e ivi mi vedranno”, fossero dette a più che gli undici fedeli apostoli. Comunque, non ne possiamo essere sicuri.

      2. Perché il comando di Gesù giunse in un momento opportuno, e che cosa pose dinanzi ai discepoli?

      2 Ciò nondimeno, è certo che Gesù Cristo

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