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In quali modi possiamo divenire “imitatori di Dio”?La Torre di Guardia 1974 | 15 agosto
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pronti a perdonarli per i loro peccati? Sì, l’amore “copre una moltitudine di peccati”. (1 Piet. 4:8) Se Geova ‘ricorda che siamo polvere’ e così ‘pone le nostre trasgressioni tanto distanti da noi quanto il levante dista dal ponente’, non dovremmo noi creature imperfette essere anche più pronte a perdonare quelli che trasgrediscono contro di noi e ci chiedono perdono? Giacché Dio perdona “in larga misura”, non dovremmo imitarlo anche in questo? Ciò significa che vogliamo essere disposti a perdonare “settantasette volte”, come Gesù disse a Pietro di fare, incluse anche serie offese contro di noi se l’offensore mostra vero pentimento. — Sal. 103:8-14; Isa. 55:7; Matt. 18:21-35.
22-24. (a) Che cosa dice la Bibbia della longanimità di Geova? (b) Come possiamo tutti imitare Geova e mostrare noi pure longanimità?
22 Un ulteriore modo in cui Dio ci dà un così amorevole esempio è quello d’esser lenti all’ira e longanimi. Indicando questo attraente aspetto della personalità di Dio, l’apostolo Pietro scrisse: “Geova . . . è paziente verso di voi perché non desidera che alcuno sia distrutto ma desidera che tutti pervengano al pentimento”. (2 Piet. 3:9) Come Dio si mostrò lento all’ira trattando con la sua nazione d’Israele durante il dominio dei re! La Bibbia dice: “Geova l’Iddio dei loro antenati mandava avvertimenti contro di essi per mezzo dei suoi messaggeri, mandava più volte, perché provò compassione del suo popolo”. — 2 Cron. 36:15.
23 Possiamo imitare questo aspetto dell’amore di Dio evitando di turbarci per le manchevolezze altrui. Talvolta coloro sui quali un sorvegliante presiede mostreranno indifferenza o negligenza, e com’è facile allora “perdere la staffe”, come si suol dire. Ma per essere imitatori di Dio anche i sorveglianti devono essere pazienti, longanimi e lenti all’ira.
24 Particolarmente nella cerchia familiare dovremmo voler esercitare questa qualità della longanimità. È comune per i mariti del mondo essere impazienti con le loro mogli. Com’è perciò appropriato il consiglio dell’apostolo Paolo ai cristiani: “Mariti, continuate ad amare le vostre mogli e non siate amaramente adirati con loro”! (Col. 3:19) Sono pure molto appropriate le parole dell’apostolo Pietro sul modo di trattare le mogli. “Voi, mariti, continuate a dimorare in maniera simile con loro secondo conoscenza, assegnando loro onore come a un vaso più debole, il femminile, giacché siete anche eredi con loro dell’immeritato favore della vita, onde le vostre preghiere non siano impedite”. Dare ascolto a questo consiglio è tanto importante quanto adempiere la volontà di Dio di predicare in tutta la terra il messaggio del suo Regno. — 1 Piet. 3:7.
25, 26. (a) Come ha Dio mostrato perseveranza? (b) Come possiamo manifestare perseveranza simile a quella di Dio?
25 Un altro modo ancora in cui dobbiamo imitare Dio se vogliamo esser perfetti com’egli è perfetto è quello di imitare la sua amorevole perseveranza. “L’amore . . . sopporta ogni cosa”, dice la Bibbia. (1 Cor. 13:4, 7) Mostra Dio perseveranza? Sì, poiché continua ad agire bene nonostante si contristi e si addolori quando le sue creature agiscono male. (Sal. 78:40, 41) Come ci rammenta l’apostolo ispirato: “Dio . . . tollerò con molta longanimità vasi d’ira resi adatti alla distruzione”. Perché? Per il suo amore, così che “facesse conoscere le ricchezze della sua gloria sui vasi di misericordia”. — Rom. 9:22, 23.
26 Se vogliamo essere imitatori di Dio rispetto al suo amore noi pure dobbiamo manifestare perseveranza. Non possiamo smettere “di fare ciò che è eccellente”. (Gal. 6:9) L’amore ci aiuterà a rimanere fedeli nella nostra opera di predicare il Regno nonostante l’indifferenza delle persone, o nonostante la loro opposizione. Forse facciamo servizio in una casa Betel dove si produce letteratura biblica per agevolare la predicazione del Regno in tutta la terra. Può darsi che facciamo sempre gli stessi lavori, ma l’amore verso Geova Dio ci aiuterà a farli con perseveranza, sapendo che ciò contribuisce alla rivendicazione del nome di Dio e alla salvezza d’altri, ed è la prova del nostro apprezzamento per tutto ciò che ha fatto per noi.
PERCHÉ SFORZARSI D’ESSERE PERFETTI COME LO È DIO?
27, 28. (a) Il fatto d’essere perfetti come lo è Dio è una cosa facoltativa? (b) Perché l’essere perfetti come è perfetto Dio contribuisce alla nostra felicità?
27 Certo si richiede molto per essere imitatori di Dio e dare così prova d’essere perfetti com’egli è perfetto! Ma notate che questo essere “perfetti” non è una cosa facoltativa. Gesù disse: “Voi dovete dunque esser perfetti, come è perfetto il vostro Padre celeste”. (Matt. 5:48) Sì, è assolutamente necessario che siamo giusti e retti, fedeli e fidati, odiando ciò che Dio odia e mostrando amore con l’essere generosi, pronti a perdonare, longanimi ed esercitando perseveranza se vogliamo essere veri cristiani, “imitatori di Dio, come figli diletti”. (Efes. 5:1) Ma, in realtà, l’essere perfetti come è perfetto Dio non ci reca grandi difficoltà né comporta sacrifici da parte nostra. Piuttosto, ne traiamo profitto. Poiché non è Geova il “felice Iddio”? (1 Tim. 1:11) ImitandoLo accresceremo anche la nostra felicità. In che modo?
28 Anzitutto, imitando Geova rallegriamo il suo cuore, come ci dice lui stesso: “Sii saggio, figlio mio, e rallegra il mio cuore, affinché io possa rispondere a chi mi biasima”. (Prov. 27:11) Certo possiamo essere felici se la nostra condotta fa rallegrare il nostro Padre celeste, non è vero? E imitando Dio avremo non solo felicità, pace mentale e contentezza ora, ma anche la sicura speranza della vita eterna nel suo nuovo sistema di cose. Abbiamo senz’altro ogni ragione per sforzarci d’essere ‘perfetti come è perfetto il nostro Padre celeste, Geova Dio’!
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Resistete alla “tendenza all’invidia”La Torre di Guardia 1974 | 15 agosto
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Resistete alla “tendenza all’invidia”
NELL’IMPERFETTO genere umano c’è una forte inclinazione a invidiare quelli che hanno preminenza, maggiori successi o più beni materiali. Questa inclinazione è così forte che la Bibbia dice: “Con tendenza all’invidia lo spirito che ha preso residenza dentro di noi continua ad avere grande desiderio”. — Giac. 4:5.
Mentre lo spirito, l’inclinazione o la disposizione all’invidia ‘risiede’ in tutti noi creature umane imperfette, questo non fa dell’invidia qualcosa che Dio tolleri. Le invidie sono condannate insieme a fornicazione, condotta dissoluta e gozzoviglie come pratiche degradate della carne che impedirebbero di ereditare il regno di Dio. (Gal. 5:19-21) Ma perché Geova Dio esprime tale vigorosa disapprovazione verso l’invidia?
Perché l’invidia ha le sue radici nell’egoismo ed è completamente estranea alla personalità, alle vie e alle opere del Creatore.
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