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Felici voi quando vi perseguiterannoLa Torre di Guardia 1972 | 1° febbraio
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del cristiano verso i persecutori? Dovrebbe essere un atteggiamento comprensivo. Il cristiano deve capire che i persecutori sono istigati da Satana il Diavolo e dalla sua malvagia organizzazione a compiere le loro empie opere. Molte volte i persecutori sono totalmente ingannati. Gesù disse: “Vi espelleranno dalla sinagoga. Infatti, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà immaginerà d’aver reso sacro servizio a Dio. Ma faranno queste cose perché non hanno conosciuto né il Padre né me”. (Giov. 16:2, 3; 1 Cor. 2:8) Perciò, il cristiano dovrebbe avere un atteggiamento clemente e il desiderio di aiutare il persecutore a capire la posizione del cristiano davanti all’uomo e a Dio.
20 Gesù comandò: “Continuate ad amare i vostri nemici e a pregare per quelli che vi perseguitano; per mostrare d’esser figli del Padre vostro che è nei cieli”. (Matt. 5:44, 45) Anche Gesù visse in questo modo. Quando fu inchiodato all’albero, pregò a favore dei suoi persecutori: “Padre, perdona loro, poiché non sanno quello che fanno”. (Luca 23:34) I discepoli di Gesù fecero la stessa cosa. Mentre Stefano veniva lapidato a morte, pregò: “Geova, non imputare loro questo peccato”. (Atti 7:60) L’apostolo Paolo consiglia: “Continuate a benedire quelli che perseguitano; benedite e non maledite. Non rendete a nessuno male per male. Provvedete cose eccellenti dinanzi a tutti gli uomini. Se possibile, per quanto dipende da voi, siate pacifici con tutti gli uomini. Non vi vendicate, diletti, ma fate posto all’ira; poiché è scritto: ‘La vendetta è mia; io ricompenserò, dice Geova’. . . . Non vi fate vincere dal male, ma vincete il male col bene”. (Rom. 12:14, 17-21) Questo atteggiamento e comportamento fanno ottenere l’approvazione di Dio. È la via cristiana.
21. (a) Quale sarà l’atteggiamento del cristiano se la sua proprietà sarà distrutta o sarà egli stesso danneggiato? (b) Se le cose vanno di male in peggio, come il cristiano considererà la situazione?
21 Non c’è motivo di rendere pan per focaccia in modo vendicativo se distruggono la proprietà del cristiano o gli fanno del male. La proprietà appartiene a Dio ed egli è collaboratore di Dio. I tribunali possono proteggere il cristiano e sostituire la proprietà perduta. Ma se no, il cristiano deve quindi subire la perdita. Il cristiano non deve cercare di ferire o uccidere alcuno. La vendetta appartiene a Dio; egli ricompenserà. Questo è l’atteggiamento cristiano.
SOPPORTIAMO LA PERSECUZIONE
22, 23. (a) Che cosa farà il cristiano per sopportare la persecuzione? (b) Che cos’è esortato a fare se è minacciato da turbe sfrenate?
22 Per sopportare la persecuzione il cristiano deve riporre piena fiducia in Geova. Dio lo rafforzerà e lo renderà felice del risultato. (2 Tim. 4:17) Non dovrebbe mai trascurare di pregare Geova per sé e per i suoi fratelli cristiani che possono pure sopportare prove. Nel pregare non dovrebbe dare a Geova la colpa della persecuzione, semplicemente perché Dio non perseguita alcun innocente. Satana e la sua malvagia organizzazione sono quelli che perseguitano. Comunque, Dio ha permesso la persecuzione per stabilire davanti a tutta la creazione la lealtà dei cristiani verso la sua sovranità universale. Sopportando la persecuzione il cristiano sostiene in questo modo il nome e la Parola di Geova.
23 Il cristiano non cercherà la persecuzione o il martirio, né vorrà provocare la violenza degli empi. Essi sono esortati a essere “cauti come serpenti e innocenti come colombe”. (Matt. 10:16) In un’occasione Gesù evitò una turba. Può essere necessario che in qualche occasione un ministro cristiano si sposti in un luogo più tranquillo se è minacciato. — Giov. 10:31-39.
24. Il cristiano che cosa si sforzerà sempre di ricordare, e perché?
24 Il cristiano vorrà sempre ricordare che non sopporta la persecuzione con la sua propria forza e che Dio non lo lascerà tentare oltre ciò che può sopportare, che Geova farà la via d’uscita perché sia in grado di sopportarla. (2 Cor. 4:9, 10; 1 Cor. 10:13) Per alcuni, la fedeltà fino alla morte può essere la via d’uscita, ma Geova darà loro la forza necessaria anche per sopportare una così severa prova. Facendo di Geova la sua fortezza, il cristiano avrà forza nell’ora del bisogno. La speranza della risurrezione, la promessa della vita eterna rafforzano la fede. Rafforzarono la fede di Gesù e rafforzeranno tutti quelli che confidano in Geova: “Per la gioia che gli fu posta dinanzi egli sopportò il palo di tortura, disprezzando la vergogna, e si è messo a sedere alla destra del trono di Dio”. (Ebr. 12:2) Tenete sempre a mente le promesse di Geova affinché possiate fare altrettanto. — Naum 1:7; Prov. 18:10.
25. Che cosa può felicemente aspettarsi la persona integra?
25 Le prove della persecuzione durano poco tempo e non si possono paragonare alla ricompensa che Geova promette. Paolo disse: “Ritengo che le sofferenze del tempo presente non ammontano a nulla in paragone con la gloria che sarà rivelata in noi”. Poiché la tribolazione “opera per noi una gloria che è sempre più di maggior peso ed eterna”. (Rom. 8:18; 2 Cor. 4:17) Sopportate tutte le prove, perciò, voi che avete il privilegio di soffrire a causa della giustizia, poiché grande davvero è la vostra ricompensa! “Felice l’uomo che continua a sopportare la prova; perché, essendo approvato, riceverà la corona della vita, che Geova ha promessa a quelli che continuano ad amarlo”. (Giac. 1:12; Riv. 2:10) Sia questa la vostra felice ricompensa.
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L’importanza delle adunanzeLa Torre di Guardia 1972 | 1° febbraio
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L’importanza delle adunanze
Non sottovalutate mai l’importanza delle adunanze. Assistere a una di esse è sufficiente per cambiare una persona! Un uomo interessato studiava da tre mesi, con costante opposizione da parte di sua moglie. Quando fu invitato per la prima volta ad andare a un’adunanza, decise di andarvi e disse a sua moglie che doveva rimanere a casa da sola se non voleva accompagnarlo. Abitando in una zona isolata ed essendo un tipo piuttosto nervoso, ella aveva paura a rimanere a casa da sola, per cui decise di accompagnarlo. Però rese chiara una cosa: ‘Non imparerò nulla di questa religione’. Ma non seppe resistere all’invitante messaggio della verità, e la prima adunanza destò in lei il desiderio di studiare la Bibbia. Benché non volesse mostrare subito interesse a causa della sua precedente opposizione, poco dopo partecipava con il marito allo studio biblico. Riconobbe subito la veracità delle parole di Paolo: “Conduciamo ogni pensiero in cattività per renderlo ubbidiente al Cristo”. (2 Cor. 10:5) Dopo parecchi mesi di studio, entrambi il marito e la moglie furono battezzati lo stesso giorno. La moglie contraria è divenuta una zelante proclamatrice e lo scorso anno ha fatto il servizio di pioniera temporanea.
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