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  • Libro biblico numero 30: Amos
    “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
    • sacerdote di Betel manda a dire a Geroboamo: “Amos ha cospirato contro di te”. (7:10) Amazia dice ad Amos di andare a profetizzare in Giuda. Amos indica chiaramente la fonte della sua autorità, dicendo: “Geova mi prendeva dal seguire il gregge, e Geova mi diceva: ‘Va, profetizza al mio popolo Israele’”. (7:15) Amos predice quindi la calamità per Amazia e la sua casa.

      12. Quale carestia è predetta per Israele, ma con quale splendida promessa termina la profezia?

      12 Oppressione, punizione e restaurazione (8:1–9:15). Geova mostra ad Amos un paniere di frutti estivi. Egli condanna Israele perché opprime i poveri, e giura “per la Superiorità di Giacobbe” che dovranno fare cordoglio a motivo delle loro cattive opere. “‘Ecco, vengono i giorni’, è l’espressione del Sovrano Signore Geova, ‘e senz’altro manderò la carestia nel paese, una carestia, non di pane, e una sete, non d’acqua, ma di udire le parole di Geova’”. (8:7, 11) Essi cadranno e non si leveranno più. Sia che scavino fino allo Sceol o che salgano ai cieli, la mano di Geova li prenderà. I peccatori del suo popolo moriranno di spada. Quindi, una splendida promessa! “In quel giorno erigerò la capanna di Davide che è caduta, e certamente riparerò le loro brecce. . . . Certamente la edificherò come ai giorni di molto tempo fa”. (9:11) I prigionieri ricondotti dall’esilio diverranno così prosperi che l’aratore raggiungerà il mietitore prima che questi possa finire di raccogliere le sue abbondanti messi. Queste benedizioni di Geova saranno permanenti!

      PERCHÉ È UTILE

      13. Come possiamo oggi beneficiare degli avvertimenti di Amos?

      13 Gli odierni lettori della Bibbia possono trarre beneficio dal riflettere sulla ragione per cui Amos diede avvertimenti a Israele, a Giuda e ai loro vicini. Quelli che rigettano la legge di Geova, che frodano e opprimono i poveri, che sono avidi, immorali e che praticano l’idolatria, non possono avere l’approvazione di Geova. Ma Geova perdona quelli che lasciano tali cose e si pentono, e mostra loro misericordia. Dimostriamo di essere saggi se ci separiamo dalle compagnie corrotte di questo empio mondo e prestiamo ascolto all’ammonimento di Geova: “Ricercatemi, e continuate a vivere”. — 5:4, 6, 14.

      14. I giudei del tempo di Stefano trassero beneficio dal sentir ripetere le parole di Amos?

      14 Al tempo del suo martirio, Stefano citò Amos. Rammentò ai giudei che era stata l’idolatria, l’adorazione di dèi stranieri come Moloc e Refan, a provocare la cattività di Israele. Quei giudei trassero qualche beneficio dal sentir ripetere le parole di Amos? No! Infuriati, lapidarono Stefano, e così attirarono su se stessi ulteriore calamità che venne quando Gerusalemme fu distrutta nel 70 E.V. — Amos 5:25-27; Atti 7:42, 43.

      15. Quali profezie sulla restaurazione è utile considerare?

      15 È utile considerare l’adempimento delle molte profezie di Amos, non solo di quelle che si adempirono con la punizione di Israele, di Giuda e delle altre nazioni, ma anche di quelle relative alla restaurazione. Come aveva predetto Geova per mezzo di Amos, i prigionieri di Israele tornarono nel 537 a.E.V. per riedificare e abitare le loro città desolate e piantare le loro vigne e i loro giardini. — Amos 9:14; Esd. 3:1.

      16. Come indicò Giacomo l’adempimento di Amos 9:11, 12 in relazione con la congregazione cristiana?

      16 Ci fu comunque uno splendido ed edificante adempimento della profezia di Amos ai giorni degli apostoli. Parlando del radunamento di non israeliti nella congregazione cristiana, Giacomo, sotto ispirazione, spiega che questo era stato predetto nella profezia di Amos 9:11, 12. Egli indica che la ‘riedificazione della capanna di Davide che era caduta’ si adempie in relazione alla congregazione cristiana, “affinché quelli che rimangono degli uomini cerchino premurosamente Geova, insieme a persone di tutte le nazioni, persone che sono chiamate con il mio nome, dice Geova”. Questa era in effetti la base scritturale del fatto nuovo, narrato da Simon Pietro, che Dio traeva dalle nazioni “un popolo per il suo nome”. — Atti 15:13-19.

      17. Come predice Amos la prosperità e il carattere permanente del Regno di Dio?

      17 Gesù Cristo, il Capo della congregazione cristiana, è altrove identificato come il “figlio di Davide”, che eredita “il trono di Davide suo padre” e regna per sempre. (Luca 1:32, 33; 3:31) Così la profezia di Amos indica il futuro adempimento del patto stipulato con Davide per un regno. Le parole conclusive di Amos non solo danno una meravigliosa visione della straordinaria prosperità che ci sarebbe stata quando sarebbe stata eretta “la capanna di Davide”, ma sottolineano anche il carattere permanente del Regno di Dio: “‘E certamente li pianterò nel loro suolo, e non saranno più sradicati dal loro suolo che ho dato loro’, ha detto Geova tuo Dio”. La terra abbonderà di benedizioni eterne quando Geova avrà restaurato completamente “la capanna di Davide”! — Amos 9:13-15.

  • Libro biblico numero 31: Abdia
    “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
    • Libro biblico numero 31: Abdia

      Scrittore: Abdia

      Quando fu completato: ca. 607 a.E.V.

      1. Cosa mostra che è importante il messaggio, più che il messaggero?

      IN SOLI 21 versetti, Abdia, il libro più breve delle Scritture Ebraiche, proclama un giudizio di Dio che segnò la fine di una nazione, e predice il trionfo finale del Regno di Dio. Le parole introduttive dichiarano semplicemente: “La visione di Abdia”. Quando e dove nacque, di quale tribù fosse, i particolari della sua vita: non viene detto nulla di tutto questo. È chiaro che la cosa importante non è l’identità del profeta, bensì il messaggio, e giustamente, perché, come Abdia stesso dichiarò, è “una notizia da Geova”.

      2. Su quale paese la profezia di Abdia concentra l’attenzione, e che cosa faceva sentire sicuri i suoi abitanti?

      2 L’attenzione è concentrata principalmente su Edom. Il paese di Edom, noto anche come monte Seir, è una regione impervia, con alti monti e profondi dirupi che si estende a sud del Mar Morto lungo l’Araba. In certi punti la catena montuosa a est dell’Araba raggiunge un’altitudine di 1700 metri. La regione di Teman era famosa per la sapienza e il coraggio del suo popolo. La stessa configurazione geografica del paese, con le sue difese naturali, faceva sentire gli abitanti sicuri e orgogliosi.a

      3. Gli edomiti avevano forse agito da fratelli verso Israele?

      3 Gli edomiti erano discendenti di Esaù, fratello di Giacobbe. Il nome di Giacobbe fu cambiato in Israele, e quindi gli edomiti erano strettamente imparentati con gli israeliti, al punto da essere considerati ‘fratelli’. (Deut. 23:7) Tuttavia la condotta di Edom era stata tutt’altro che fraterna. Poco prima che gli israeliti entrassero nella Terra Promessa, Mosè aveva mandato a chiedere al re di Edom il permesso di attraversare pacificamente il suo paese, ma gli edomiti, dimostrando la loro ostilità, avevano freddamente rifiutato, confermando il loro rifiuto con uno spiegamento di forze. (Num. 20:14-21) Benché soggiogati da Davide, avevano in seguito cospirato insieme con Ammon e Moab contro Giuda ai giorni di Giosafat, si erano rivoltati contro il re Ieoram figlio di Giosafat, avevano preso in custodia prigionieri israeliti da Gaza e Tiro, e avevano fatto incursioni in Giuda ai giorni del re Acaz per prendere ancora altri prigionieri. — 2 Cron. 20:1, 2, 22, 23; 2 Re 8:20-22; Amos 1:6, 9; 2 Cron. 28:17.

      4. (a) Quale vile comportamento costituì evidentemente la base della condanna di Edom dichiarata da Abdia? (b) Perché il 607 a.E.V. è considerato la data più probabile in cui fu scritto Abdia?

      4 Questa ostilità giunse al culmine nel 607 a.E.V., quando Gerusalemme fu devastata dalle orde babilonesi. Non solo gli edomiti stettero a guardare con approvazione, ma incitarono i vincitori a rendere la desolazione completa. “Denudatela! Denudatela fino alle fondamenta dentro di essa!”, gridavano. (Sal. 137:7) Quando si gettarono le sorti sul bottino, furono tra quelli che si divisero le spoglie; e quando i giudei scampati cercarono di fuggire dal paese, essi bloccarono le strade e li consegnarono al nemico. Fu evidentemente questa violenza compiuta al tempo della distruzione di Gerusalemme a costituire la base della condanna dichiarata da Abdia, che senza dubbio fu messa per iscritto mentre il vile comportamento di Edom era ancora vivo nella memoria. (Abd. 11, 14) Giacché Edom stessa a quanto pare fu conquistata e saccheggiata da Nabucodonosor entro cinque anni dalla distruzione di Gerusalemme, il libro dev’essere stato scritto prima di allora; il 607 a.E.V. è considerato la data più probabile.

      5. (a) Cosa mostra che il contenuto di Abdia è autentico e verace? (b) Perché si può dire che Abdia ebbe tutte le credenziali di un vero profeta, e perché il suo nome è appropriato?

      5 La profezia di Abdia contro Edom si adempì completamente! Giungendo al culmine, la profezia dichiara: “La casa di Esaù [deve divenire] come la stoppia; e li devono bruciare e divorare. E non ci sarà superstite della casa di Esaù; poiché Geova stesso ha parlato”. (V. 18) Edom visse di spada e di spada morì, e dei suoi discendenti non rimane traccia. Pertanto il racconto si dimostra autentico e verace. Abdia ebbe tutte le credenziali di un vero profeta: Parlò nel nome di Geova, e la sua profezia onorò Geova e si avverò, come dimostra la storia successiva. Il suo nome appropriatamente significa “servitore di Geova”.

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