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  • Siete ragionevoli nei riguardi della religione?
    La Torre di Guardia 1962 | 1° agosto
    • di ragionare e divenne irragionevole, sostituendo al ragionamento una falsa logica suggeritagli dal desiderio anziché dal ragionamento. — Giac. 1:14, 15.

      10. Che cosa significa adorare Dio in spirito e verità?

      10 Gesù disse che l’uomo deve adorare Dio “in spirito e verità”. (Giov. 4:23, 24, Na) Questo significa che l’uomo non può adorare Dio applicando assolutamente la sua facoltà di ragionare alle cose fisiche, materiali che vede; ma vedendo tali cose deve rendersi conto che Dio esiste, che è invisibile, non materiale ma spirituale, di intelligenza molto superiore, e che noi quali sue creature dobbiamo contare su di lui perché ci riveli i suoi propositi. Il giusto ragionamento dev’essere guidato da Dio. Adorare Dio ‘in verità’ significherebbe seguire una condotta di fede e praticare la religione che è in armonia con il vero stato di cose, non contraria ad esse, non conforme all’immaginazione o alla propria filosofia personale. Si dovrebbe accettare Dio come Dio di verità, riconoscere le leggi del Creatore, sia la legge naturale che quella che regola la condotta morale e spirituale dell’uomo, esposta nella Bibbia. — Prov. 3:5; 1 Cor. 2:10.

      11. Quali fatti e princìpi saranno rivelati a colui che usa la sua facoltà di ragionare nel modo dovuto?

      11 Coloro che desiderano usare la loro facoltà di ragionare troveranno che Dio ha fornito abbondanti prove per aiutare la persona che ragiona a stabilire (1) che Dio esiste e (2) che i suoi principali attributi sono amore, giustizia, sapienza e potenza. La persona che ragiona comprenderà anche dalla natura stessa delle cose di essere soggetta a un’autorità superiore. Innanzi tutto, comprende che non si possono infrangere le leggi che regolano le cose naturali rimanendo impuniti. Si rende conto che esistono anche delle leggi morali. Quindi comprende che deve stare soggetta a un certo ordine di cose. Non può vivere in modo assolutamente indipendente. Deve esservi un’organizzazione. Nell’organizzazione dev’esservi un superiore. Deve esservi un governo. Perciò ogni creatura umana deve necessariamente stare sottomessa al governo.

      12. Come comprende la persona che ragiona nel modo giusto la necessità di un governo istituito dall’Onnipotente Dio?

      12 Ragionando ulteriormente si capisce che per il massimo benessere dell’uomo e dell’universo questo governo dev’essere giusto, e avere gli attributi che Dio ha. L’uomo non può stabilire un governo simile, com’è indicato dai millenni di esperimenti umani e dal fatto che l’uomo non ha il necessario potere né l’intendimento e la posizione preminente onde dominare giustamente sui suoi simili. Inoltre, non tutti gli uomini sono così ragionevoli da riconoscere il giusto governo. Solo coloro che fossero disposti a conformare pienamente la propria condotta alla verità potrebbero vivere unitamente in pace sotto tale governo. Questo addita alla persona che ragiona la necessità di un governo istituito da Dio. Mentre si ragiona diventa chiaro che un Dio di amore informerebbe l’uomo dei suoi propositi e provvedimenti. Questo induce la persona che ragiona a rivolgersi alla Bibbia, la Parola di Dio, in cui egli rivela benignamente e amorevolmente di aver in effetti provveduto tale governo. Dio dichiara che questo governo distruggerà gli uomini irragionevoli e porterà la pace e la felicità in tutta la terra a coloro che adorano “in spirito e verità”. — 2 Piet. 2:12; Dan. 2:44; Isa. 9:6, 7.

      LA FILOSOFIA MONDANA NON È UN MODO DI RAGIONARE PRATICO

      13, 14. (a) Confrontate il risultato del giusto ragionamento con quello della filosofia mondana. (b) Solo in che modo si possono risolvere i problemi degli individui o dei gruppi di individui?

      13 Il giusto ragionamento stabilisce dunque la fede. Poiché “la fede è la sicura aspettazione di cose sperate, l’evidente dimostrazione di realtà benché non vedute”. (Ebr. 11:1) L’errato ragionamento, basato su errate premesse o errati confronti, conduce a false conclusioni e alla perdita della fede. La filosofia mondana, ignorando la guida della Parola di Dio, ha fatto questo. Tali filosofi ripongono fede nell’imperfetta conoscenza e nel ragionamento dell’uomo. Essi “sempre stanno ad imparare senza mai poter giungere alla conoscenza della verità”. — 2 Tim. 3:7, Na.

      14 Perché la “sapienza di questo mondo è pazzia presso Dio”? Perché il mondo non osserva il comando biblico di ‘adattare parole spirituali a cose spirituali’. Se sorge un problema circa la condotta di un individuo, di una famiglia, di una comunità o di una nazione è una questione spirituale, che influisce sulla vita e sulla felicità, e anche sulla relazione di una o molte persone con Dio. Non si può risolvere nel modo giusto mediante la filosofia o la tradizione, né facendo un paragone con la condotta di altri. Né si può risolvere mediante le conferenze dei capi del mondo, che sono l’imperfetta progenie dell’irragionevole Adamo. Solo le norme della Parola di Dio possono essere usate come direttiva o regola. Perciò si dovrebbe consultare la Parola di Dio. In essa si troveranno le “parole spirituali” che daranno la giusta risposta, dato che questo è un libro che offre consigli, non solo circa la condotta del singolo individuo, ma anche alle nazioni, poiché è un libro che contiene pure delle leggi sul governo. — 1 Cor. 3:19; 2:13, VR.

      15, 16. Date un esempio della dannosa influenza della filosofia mondana.

      15 Alcuni esempi illustrano l’inutilità della filosofia mondana e mostrano che essa induce i suoi seguaci a non ammettere i fatti e che non agisce ‘in verità’. In un libro inglese intitolato “L’universo e il dott. Einstein” viene fatta a pagina 21 la seguente dichiarazione: “Gradualmente i filosofi e gli scienziati arrivarono alla sbalorditiva conclusione che siccome ogni oggetto è semplicemente la somma delle sue qualità, e siccome le qualità esistono solo nella mente, l’intero universo oggettivo fatto di materia ed energia, atomi e stelle, non esiste che come risultato della consapevolezza . . . Come l’espresse Berkeley, l’arcinemico del materialismo: ‘Tutto ciò che è in cielo e sulla terra, in una parola tutti quei corpi che compongono la meravigliosa struttura del mondo, non hanno sostanza alcuna senza la mente. . . . Finché non sono effettivamente percepiti da me, o non esistono nella mia mente, o in quella di qualche altro spirito creato, essi devono non esistere affatto, o altrimenti sussistere nella mente di qualche Spirito Eterno’”. Sull’altare della filosofia essi sacrificano il pratico modo di pensare e arrivano alla conclusione che tutto ciò che esiste può in effetti non esistere affatto!

      16 Oggi tale filosofia ha indotto i suoi seguaci a pensare che non v’è alcuna verità fondamentale o assoluta, quindi che non v’è alcuna fonte di verità. Anche i princìpi sono sacrificati per amore della convenienza. Questo fu messo in risalto durante la conversazione di uno studente di filosofia con un ministro. Lo studente era pronto a screditare la Bibbia, pur ammettendo di non averla letta. Il ministro dichiarò che la Bibbia mostra d’essere di origine superiore con gli elevati princìpi e norme che contiene. Lo studente rispose: “Ebbene, le norme e i princìpi dipendono dalla civiltà in cui si vive. Per esempio, in alcuni luoghi la sodomia è praticata essendo considerata cosa comune e accettevole”. Il ministro chiese: “Sarebbe lei disposto ad accettare o a considerare desiderabile questa norma?” La risposta fu: “Se vivessi in quella comunità, penso di sì”. Che mancanza di princìpi retti! Che modo di pensare irragionevole e privo di praticità!

      17. Come può il giusto ragionamento essere una salvaguardia?

      17 Il giusto modo di ragionare, guidato dalla Parola di Dio, vi impedirà di cadere come questo studente di filosofia in un laccio di confusione e contraddizione di fatti e princìpi. Vi permetterà di essere pratici, di seguire norme edificanti. Vi darà il buon senso di evitare la degradante influenza e le false norme di un mondo corrotto. Accetterete e seguirete ciò da cui deriva il dovuto uso delle vostre facoltà e il successo e la felicità. — Gios. 1:8.

      18, 19. Come possiamo esser certi di seguire una condotta basata su un saggio modo di ragionare?

      18 Cristo Gesù, il Figlio di Dio, venne sulla terra per rivelarci questa sapienza pratica. Seguirlo e imitare la sua condotta significa avere buon senso e trovare ciò che è certamente desiderabile insieme con la vita eterna. In qualità di sapienza personificata, egli ci invita a usare e ad accrescere le nostre facoltà di ragionare quando dice: “Io, la sapienza, abito vicino alla prudenza e troverò la conoscenza e la riflessione. . . . Io amo coloro che mi amano e coloro che mi cercano mi troveranno. Ricchezze e onore sono presso di me, solidità di beni e opere eque. Il mio frutto è migliore dell’oro, dell’oro fino, e il mio prodotto è superiore all’argento scelto”. — Prov. 8:12-19, Na.

      19 Questo Figlio è Colui che reggerà il governo del Regno sotto il quale potranno vivere in pace coloro che ora sono disposti a ragionare per conformare le loro menti alle vie di Dio. Questa è la condotta della ragionevolezza, che è semplicemente buon senso. — Efes. 1:8-10; Rom. 12:2; Isa. 55:8, 9; 1:18.

  • La ragionevolezza contribuisce alla pace
    La Torre di Guardia 1962 | 1° agosto
    • La ragionevolezza contribuisce alla pace

      1, 2. (a) Quale trasformazione può aver luogo se la persona usa la sua facoltà di ragionare? (b) Com’è questo messo in risalto dall’apostolo Paolo?

      GEOVA Dio ha dato la ragione all’uomo, con la capacità di essere ragionevole. L’uso di questa stupenda facoltà permette all’uomo di servire Dio a motivo dell’apprezzamento che ha per le Sue meravigliose qualità: il suo amore, la sua misericordia e immeritata benignità, la sua onnipotenza, la sua infinita sapienza e la sua perfetta giustizia. Ragionando su queste cose, la persona saggia può comprendere di avere queste qualità in misura limitata e di dover operare per svilupparle maggiormente. Può così servire Dio e, amando e piacendo al Dio che serve, può divenire più simile a Dio, imitando le sue vie.

      2 L’apostolo Paolo, fedele imitatore di Cristo, che imitò e seguì il suo Padre Geova in modo perfetto, ci consigliò: “Vi esorto, dunque, o fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi, quale sacrificio vivo, santo, gradito a Dio, come vostro culto secondo la ragione. E non vogliate conformarvi a questo secolo, ma trasformatevi col rinnovare la vostra mente, affinché possiate distinguere qual’è la volontà d’Iddio, ciò che è bene, ciò che (gli) è gradito, ciò che è perfetto”. — Rom. 12:1, 2, Na.

      3. In che senso è piacevole ed essenziale possedere la qualità della ragionevolezza? Perché?

      3 È piacevole associarsi a colui che ha la divina qualità della ragionevolezza. Tale persona è imparziale, benpensante, avvicinabile, pacifica. Ma ciò che più conta è il fatto che la ragionevolezza è essenziale

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