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  • Il Salmo 119 esalta la Parola di Geova
    La Torre di Guardia 1973 | 1° settembre
    • Se abbiamo un simile apprezzamento verso la Parola di Dio, che faremo? Ce ne occuperemo regolarmente e ‘mediteremo’ su di essa. (Sal. 119:15, 48, 78, 148, PIB) Per di più, saremo pronti a dichiararla ad altri, non vergognandoci di proferirla neanche dinanzi ai re. Soprattutto, osserveremo le esigenze di Dio.

  • Domande dai lettori (1)
    La Torre di Guardia 1973 | 1° settembre
    • Domande dai lettori

      ● Secondo Deuteronomio 6:8, 9, gli Israeliti avevano il comando di ‘legare la legge di Dio come un segno sulla loro mano’, e di servirsene come di ‘frontale fra i loro occhi’. Lo si deve comprendere letteralmente? — U.S.A.

      Molti commentatori giudei hanno applicato letteralmente questo comando. Questo è anche uno dei passi biblici usati per sostenere la pratica di portare filatterie (piccoli astucci contenenti versetti delle Sacre Scritture). Comunque, un esame del contesto e di altre scritture addita in maniera precisa l’applicazione figurativa.

      Cominciando da Deuteronomio 6:6 e continuando fino al versetto 9 leggiamo: “Queste parole che oggi [io, Geova] ti comando devono essere nel tuo cuore; e le devi inculcare a tuo figlio e parlarne quando siedi nella tua casa e quando cammini per la strada e quando giaci e quando ti levi. E le devi legare come un segno sulla tua mano, e devono servire da frontale fra i tuoi occhi; e le devi scrivere sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte”.

      Si dovrebbe notare che questo passo non dice che si dovessero scrivere i comandi su qualcosa per poi portarli fra gli occhi o sulla mano o attaccarli agli stipiti e alle porte. I comandi stessi dovevano essere ‘legati come un segno sulla mano’ e dovevano servire da ‘frontale fra gli occhi’. Evidentemente, perciò, il pensiero espresso è molto simile a quello di Proverbi 7:2, 3: “Osserva i miei comandamenti e continua a vivere, e la mia legge come la pupilla dei tuoi occhi. Legateli alle dita, e scrivili sulla tavoletta del tuo cuore”. È chiaro che questo non è letterale. Sarebbe impossibile scrivere letteralmente comandamenti sul cuore, e legare comandamenti scritti alle proprie dita impedirebbe solo di lavorare. Non servirebbe a nessuno scopo utile.

      Similmente, in riferimento alla Pasqua, la commemorazione della loro liberazione dall’Egitto, Geova comandò agli Israeliti: “Ti deve servire di segno sulla mano e di memoriale fra gli occhi, onde la legge di Geova sia nella tua bocca; perché con mano forte Geova ti fece uscire dall’Egitto”. (Eso. 13:9) Di nuovo, è ovvio che la commemorazione stessa non si poteva legare letteralmente sulle loro mani né poteva servire da memoriale letterale fra i loro occhi. Ma gli Israeliti potevano continuamente tenere presente ciò che Dio aveva fatto per loro, come se fosse stato scritto su una tavoletta fra i loro occhi o come se fosse un segno sulle loro mani.

      Nello stesso modo potevano sempre tenere dinanzi a sé i comandi di Geova indipendentemente dal fatto che fossero a casa o vicino alle porte della città, dove comunemente il popolo si congregava e dove gli anziani della città risolvevano le cause. Gli Israeliti non dovevano solo ritenere la legge di Dio nel loro cuore e insegnarla ai loro figli. Dovevano anche dimostrare con l’azione (espressa dalle mani) che vi si attenevano. Come se la legge di Dio fosse scritta fra i loro occhi perché tutti la vedessero, dovevano identificarsi pubblicamente come suoi sostenitori. Questo sarebbe stato un modo molto più efficace per mantenere la fedeltà che portare letteralmente passi della legge di Dio sulla loro persona o scrivere tali passi sui loro stipiti o sulle loro porte.

      Anche un ipocrita potrebbe portare astucci contenenti scritture. Infatti, Gesù Cristo censurò i Farisei perché ‘allargavano gli astucci contenenti le scritture che portavano come salvaguardia’. (Matt. 23:5) Allargando questi astucci volevano evidentemente fare impressione su altri con il loro zelo per la Legge. Ma ne trascuravano il vero scopo. Per cui le loro esteriori manifestazioni non significavano nulla.

      Certo oggi dovremmo volerci dimostrare di cuore ubbidienti servitori di Geova. Questo significa che il nostro cuore ci dovrebbe spingere a rispondere con riconoscente ubbidienza alla guida della scritta Parola di Dio. Dovremmo tenere la mente sulle cose serie, giuste, amabili, virtuose, caste e degne di lode. (Filip. 4:8) Qualsiasi cosa facciamo, dovremmo farla “con tutta l’anima come a Geova, e non agli uomini”. (Col. 3:23) Sì, ogni nostra azione dovrebbe mostrare che i comandi di Dio sono sempre dinanzi a noi.

  • Domande dai lettori (2)
    La Torre di Guardia 1973 | 1° settembre
    • Domande dai lettori

      ● Al tempo del battesimo, qual è l’abbigliamento corretto per una donna? — U.S.A.

      La Bibbia non dice che un uomo o una donna debbano portare un vestito speciale al tempo del battesimo. Spetta dunque alla donna decidere ciò che considera appropriato. Molte donne ritengono che un modesto costume da bagno serva opportunamente a tale scopo. In alcune parti del mondo le donne indossano un vestito un abito lungo e sciolto. Naturalmente, scegliendo ciò che indosserà al tempo del battesimo, la donna vorrà tener presente la serietà dell’occasione. È ovvio che sarebbe sconveniente da parte sua indossare un costume da bagno che fosse considerato esagerato ed estremamente ridotto. Né indosserebbe un vestito che immodestamente aderisse al corpo quando fosse bagnato. In armonia con I Timoteo 2:9, la sua scelta dovrebbe rispecchiare “modestia e sanità di mente”.

  • Studi “Torre di Guardia” per le settimane
    La Torre di Guardia 1973 | 1° settembre
    • Studi “Torre di Guardia” per le settimane

      del 30 settembre: Accostarsi a Geova o ai demoni? Pagina 528. Cantici da usare: 21, 40.

      del 7 ottobre: Siate un vaso per un uso onorevole. Pagina 534. Cantici da usare: 33, 91.

  • Sfida per le persone riflessive
    La Torre di Guardia 1973 | 1° settembre
    • Sfida per le persone riflessive

      Siete disposti ad accettare una ragionevole sfida presentata nella prefazione di un libro che vi darà molto di che pensare? Ecco com’è presentata:

      “In quasi tutti i paesi del mondo si insegna la dottrina dell’evoluzione. I libri di scuola su biologia e storia presentano l’evoluzione come un fatto stabilito. L’insegnamento dell’evoluzione satura oggi scienze, filosofia, storia e perfino religione. Ogni volta che si considera il soggetto dell’origine della vita e dell’uomo, viene quasi sempre presentato in termini evoluzionistici. Ma che cosa sapete personalmente dell’evidenza favorevole o contraria alla credenza nell’evoluzione? È realmente in armonia con i fatti della scienza? Vi invitiamo ad esaminare con attenzione questo argomento, poiché influisce direttamente sulla vostra vita e sul vostro futuro”.

      Questa sfida si trova nel libro L’uomo è venuto per mezzo dell’evoluzione o per mezzo della creazione? L’accetterete? Potete ottenere e leggere questo interessante libro. Ecco alcuni titoli dei suoi capitoli: “La vita proviene dalla materia priva di vita?” “Derivano dalle mutazioni nuove forme di vita?” “Sono uomini scimmieschi i nostri antenati?” “Qual è l’età dell’uomo?” Il libro termina trattando temi come “Perché la malvagità è stata permessa per tanto tempo?”, “Quanto tempo ancora durerà?” e “Futuro meraviglioso”.

      Questo libro dalla copertina rigida e 192 pagine ha numerose illustrazioni ed è estesamente documentato con un elenco di 248 riferimenti. L’uomo è venuto per mezzo dell’evoluzione o per mezzo della creazione? si può ottenere per sole L. 200 (negli Stati Uniti d’America 25c). I testimoni di Geova presenteranno questo libro di casa in casa in settembre e potete ottenerlo da loro. Oppure potete scrivere agli editori di questa rivista e vi sarà inviato franco di porto.

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