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PioggiaAusiliario per capire la Bibbia
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vapore saliva dalla terra e adacquava l’intera superficie del suolo”. L’epoca in questione era evidentemente l’inizio del terzo “giorno” creativo, prima che comparisse la vegetazione. (Gen. 2:5, 6; 1:9-13) La prima volta che la Bibbia menziona specificatamente la caduta della pioggia è nella descrizione del Diluvio, quando “le cateratte dei cieli si aprirono”, e “sulla terra piovve a dirotto per quaranta giorni e quaranta notti”. — Gen. 7:11, 12; 8:2.
FORMAZIONE DELLA PIOGGIA
Fra le domande che Geova pose a Giobbe, sottolineando la limitata comprensione che l’uomo ha delle forze e leggi della natura e della terra, c’era questa: “Esiste un padre della pioggia?” (Giob. 38:28) Per quanto i meteorologi abbiano studiato ampiamente la formazione della pioggia, un volume osserva: “I processi mediante i quali una nuvola produce pioggia rimangono oscuri; sembra che vi concorrano diversi meccanismi”. — The World We Live In, 1955, p. 79.
GEOVA NE È LA FONTE
Per Israele Geova non era un semplice “dio della pioggia”. Non era simile a Baal, che i cananei pensavano portasse la stagione delle piogge al suo risveglio alla vita. Gli israeliti fedeli riconoscevano che Geova, non Baal, poteva trattenere la preziosa pioggia. Questo fu chiaramente illustrato quando Geova provocò una siccità in Israele nel momento in cui l’adorazione di Baal era al culmine, all’epoca del profeta Elia. — I Re 17:1, 7; Giac. 5:17, 18.
Geova ha preparato la pioggia per la terra. (Sal. 147:8; Isa. 30:23) Egli “ha diviso un canale per l’inondazione”, forse in riferimento al modo in cui fa sì che le nuvole riversino la pioggia su certe parti del globo. (Giob. 38:25-27; confronta Salmo 135:7; Geremia 10:13). La sua capacità di controllare la pioggia secondo il suo proposito è una delle cose che ha distinto Geova dalle divinità idolatriche prive di vita adorate dalle nazioni che circondavano Israele. (Ger. 14:22) Nella Terra Promessa gli israeliti ebbero ancor più ragione di apprezzare ciò che non quando erano in Egitto, dove la pioggia era molto infrequente. — Deut. 11:10, 11.
Nel predicare ai greci di Listra, Paolo e Barnaba spiegarono che le rallegranti piogge erano una testimonianza “all’Iddio vivente” e una dimostrazione della sua bontà. (Atti 14:14-17) Non solo i buoni e i giusti, ma tutti godono i benefici della pioggia; perciò, fece notare Gesù, anche sotto questo aspetto l’amore di Dio dovrebbe essere un modello per gli esseri umani. — Matt. 5:43-48.
PRECIPITAZIONI NELLA TERRA PROMESSA
Nella Terra Promessa le due stagioni principali, estate e inverno, possono abbastanza appropriatamente essere definite la stagione asciutta e quella delle piogge. Dalla metà di aprile fino alla metà di ottobre non piove quasi mai. È raro che piova in questo periodo durante il quale avviene la raccolta. Proverbi 26:1 indica che la pioggia al tempo della raccolta era considerata del tutto fuori luogo. (Confronta I Samuele 12:17-19). Durante la stagione delle piogge non piove di continuo; ci sono anche giorni sereni. Poiché questa è anche la stagione fredda, essere esposti alla pioggia può far veramente rabbrividire. (Esd. 10:9, 13) Perciò un confortevole riparo era assai apprezzato. — Isa. 4:6; 25:4; 32:2; Giob. 24:8.
La Bibbia menziona spesso “la [prima] pioggia autunnale e la [ultima] pioggia primaverile”. (Ger. 5:24; Gioe. 2:23, 24) La pioggia in questi periodi fra l’estate e l’inverno era stata promessa da Dio quale benedizione sugli israeliti fedeli (Deut. 11:14) ed era qualche cosa che l’agricoltore attendeva con pazienza. (Giac. 5:7; confronta Giobbe 29:23). La prima pioggia o pioggia autunnale (a partire dalla fine di ottobre) era attesa ansiosamente per mitigare il calore e la siccità dell’estate. Era necessaria prima di poter seminare, perché ammorbidiva il terreno e permetteva all’agricoltore di arare la terra. Similmente l’ultima pioggia o pioggia primaverile (in aprile) era necessaria per bagnare le colture e portarle a maturazione, specie i cereali. — Zacc. 10:1; Amos 4:7; Cant. 2:11-13.
USO FIGURATIVO
Quando Dio benediceva Israele dandogli piogge al momento giusto, c’era abbondanza. Perciò Osea poté promettere che Geova sarebbe stato “come un rovescio di pioggia”, “come una pioggia primaverile che satura la terra” per quelli che volevano conoscerlo. (Osea 6:3) Le istruzioni di Dio dovevano ‘gocciolare come la pioggia’ e i suoi detti “come pioggerella sull’erba e come acquazzone sulla vegetazione”. (Deut. 32:2) Sarebbero penetrate lentamente ma a sufficienza per provvedere completo ristoro, come acquazzoni sulla vegetazione. In modo simile fu descritta una fonte di ristoro e abbondanza paragonando il rimanente radunato di Giacobbe a “copiosi acquazzoni sulla vegetazione”. — Mic. 5:7.
Il regno del re di Dio descritto nel Salmo 72 sarebbe stato contrassegnato da prosperità e benedizioni. Perciò viene detto che “scenderà come la pioggia sull’erba del prato, come gli acquazzoni che bagnano la terra” facendola rinverdire. (Sal. 72:1, 6; confronta II Samuele 23:3, 4). La buona volontà di un re è stata paragonata alla “nube di pioggia primaverile”, perché prometteva piacevoli condizioni avvenire, come le nuvole cariche di pioggia assicuravano l’acqua necessaria per avere un buon raccolto. — Prov. 16:15.
Nella visione descritta in Rivelazione Giovanni vide “due testimoni” che avrebbero avuto “l’autorità di chiudere il cielo affinché non cada nessuna pioggia durante i giorni del loro profetizzare”. (Riv. 11:3-6) Questi “testimoni”, in qualità di ‘profeti’ o rappresentanti di Dio, non avrebbero annunciato il favore o la benedizione di Dio sui piani e le opere di uomini malvagi sulla terra. Come Elia, che aveva annunciato tre anni e mezzo di siccità agli israeliti perché praticavano l’adorazione di Baal promossa dal re Acab e da sua moglie Izebel, così questi “due testimoni” in senso figurativo “hanno l’autorità di chiudere il cielo” affinché nessuna “pioggia” ristoratrice proveniente da Dio faccia prosperare tali imprese umane. — I Re 17:1—18:45; Luca 4:25, 26; Giac. 5:17, 18.
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PiombinoAusiliario per capire la Bibbia
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Piombino
Filo a piombo; corda alla cui estremità era fissato un peso di metallo, pietra o argilla in modo da tenerla tesa, e che permetteva di costruire muri e altre strutture perpendicolari a un piano orizzontale. Il peso stesso a volte viene chiamato pendolo o piombino. Carpentieri, muratori e altri artigiani dell’antichità facevano uso del piombino.
In relazione alla ricostruzione del tempio di Gerusalemme, Zorobabele è rappresentato con in mano un piombino, letteralmente secondo il testo masoretico “la pietra [o peso], lo stagno”. (Zacc. 4:9, 10) Come era stato predetto, non solo Zorobabele pose il fondamento del tempio, ma sotto la sua sorveglianza il lavoro fu portato a termine. — Esd. 3:8-10; 6:14, 15.
In visione Amos vide Geova fermo su un muro “fatto con un piombino”, e quindi un muro che in origine era diritto, perpendicolare. Geova aveva un piombino in mano, e venne detto al profeta che Dio avrebbe messo ‘un piombino in mezzo al suo popolo’. Poiché Israele non dimostrò di avere dirittura in senso spirituale, non agendo secondo i Suoi requisiti, Geova Dio avrebbe agito con giustizia e non ‘l’avrebbe più scusato’. Gli alti luoghi di Israele sarebbero stati desolati, i suoi santuari devastati, e Dio si sarebbe levato “contro la casa di Geroboamo con una spada”. (Amos 7:7-9) Queste parole furono veraci: Israele fu devastato e Samaria distrutta dagli assiri nel 740 a.E.V.
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PiomboAusiliario per capire la Bibbia
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Piombo
Uno dei metalli più pesanti, con un peso specifico di 11,34. A ragione dunque Mosè poeticamente cantò in trionfo che gli egiziani “affondarono come piombo” nel Mar Rosso. (Eso. 15:10) Questo metallo grigio chiaro era usato come peso per lenze e reti da pesca e per fare pesanti coperchi. Il termine ebraico tradotto piombino in Amos 7:7, 8 può significare “piombo” o “stagno”. Per rendere più leggibili e permanenti le iscrizioni incise nella pietra, a volte vi veniva versato dentro piombo fuso, consuetudine che risale almeno all’epoca di Giobbe. (Giob. 19:23, 24) In Isaia 41:7 si parla di “saldatura” (ebr. dèveq) in relazione alla fabbricazione di idoli, ma si ignora se per saldare si usavano piombo e stagno, come avviene tuttora.
La principale fonte di piombo era la galena, un solfuro di piombo allo stato naturale che veniva estratto nelle miniere dell’Araba fra l’estremità S del Mar Morto e il Golfo di ‘Aqaba. Anche Tarsis (la Spagna) ne era ricca. (Ezec. 27:12) Il minerale grezzo di piombo veniva fuso in una fornace come gli altri metalli allo stato naturale. (Ger. 6:29; Ezec. 22:18-20; confronta Numeri 31:22, 23). La prima fase del processo di raffinazione trasformava il solfuro di piombo in ossido di piombo, che a volte veniva utilizzato come vernice trasparente per ceramica, come si vede da reperti archeologici provenienti dall’Egitto e da Ninive. — Vedi RAFFINARE, RAFFINATORE.
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PioppiAusiliario per capire la Bibbia
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Pioppi
[ebr. ʽaravìm (pl.)].
Il nome ebraico di quest’albero corrisponde all’arabo gharab, nome tuttora usato per il pioppo dell’Eufrate (Populus euphratica). Quindi, anche se pioppi e salici sono della stessa famiglia, hanno aspetto simile e sono entrambi comuni nel Medio Oriente, i lessicografi nel tradurre propendono per il pioppo. — Vedi Koehler e Baumgartner, Lexicon in Veteris Testamenti Libros, p. 733; Brown, Driver e Briggs, A Hebrew and English Lexicon of the Old Testament, p. 788; The Westminster Dictionary of the Bible, p. 639.
Il pioppo è molto diffuso lungo le rive dell’Eufrate (mentre il salice è relativamente raro) e quindi ben corrisponde al riferimento del Salmo 137:1, 2, dove si legge che i prigionieri ebrei piangenti avevano appeso le loro arpe ai pioppi. Le foglie piccole, coriacee, a forma di cuore del pioppo dell’Eufrate (chiamato anche pioppo tremulo) sono attaccate a piccioli appiattiti che pendono diagonalmente dal ramo principale, e questo fa sì che oscillino avanti e indietro alla minima brezza, movimento che potrebbe far pensare al dondolio accorato di persone che piangono per il dolore.
Pioppi del genere si trovano anche lungo la riva di fiumi e ruscelli dalla Siria alla Palestina e in particolare nella valle del Giordano. Qui, insieme ai tamarischi, spesso formano una folta boscaglia, mentre altrove possono raggiungere un’altezza di 9-14 m. In tutti i riferimenti scritturali questi alberi sono associati a corsi d’acqua o a ‘valli di torrenti’. Pioppi erano inclusi fra gli alberi i cui rami venivano usati in occasione della festa delle capanne (Lev. 23:40); provvedevano riparo al possente “Beemot” (ippopotamo) lungo il fiume (Giob. 40:15, 22); e la facilità con cui germogliano in luoghi ben irrigati è usata in Isaia 44:3, 4 per descrivere la rapida crescita e l’aumento dovuti alle benedizioni e allo spirito di Geova.
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Pioppi, valle del torrente deiAusiliario per capire la Bibbia
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Pioppi, valle del torrente dei
In Isaia 15:7 il profeta descrive fuggiaschi moabiti che scappano coi loro beni attraverso la “valle del torrente dei pioppi”. Se la fuga avvenne a S, come sembra probabile, questa valle del torrente potrebbe essere la “valle del torrente di Zered” (Num. 21:12; Deut. 2:13), che costituiva il confine fra Moab e Edom a S. La valle del torrente di Zered viene generalmente identificata col Wadi el-Hesa, che si immette nel Mar Morto all’estremità S. Nel suo corso inferiore è chiamato Seil el-Qurahi e come tale attraversa una piccola pianura a tratti piuttosto paludosa e quindi avrebbe potuto essere un luogo adatto alla crescita dei pioppi. — Vedi ZERED, VALLE DEL TORRENTE DI.
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PipistrelloAusiliario per capire la Bibbia
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Pipistrello
Mammifero volatile che, a parte le ali costituite da ampie membrane, assomiglia a un topo. Le Scritture classificano il pipistrello fra le creature volatili impure che gli israeliti non potevano mangiare. (Lev. 11:19; Deut. 14:18) Le varietà che s’incontrano nel Medio Oriente hanno un’apertura d’ali che varia da pochi centimetri a oltre mezzo metro. I pipistrelli della Palestina si nutrono di insetti e di frutta.
Senza dubbio a motivo dell’abitudine del pipistrello di appollaiarsi in luoghi oscuri, il profeta Isaia dice di gettare ai pipistrelli gli dèi d’oro e d’argento. Un luogo impuro e tenebroso è tutto quello che meritano tali idoli, e non il posto onorevole e preminente accordato dai loro illusi adoratori. — Isa. 2:20.
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PiscinaAusiliario per capire la Bibbia
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Piscina
Grande bacino aperto per raccogliere e conservare acqua. Piscine artificiali venivano scavate nel terreno o nella roccia. A volte si trovavano all’interno delle città ed erano collegate a sorgenti per mezzo di condotte. Questo assicurava il rifornimento idrico anche durante un assedio. Alcune piscine erano ampliamenti o adattamenti di formazioni naturali già esistenti, come grotte.
Tra le varie piscine menzionate nelle Scritture vi sono quelle di Gabaon (II Sam. 2:13), Ebron (II Sam. 4:12), Esbon (Cant. 7:4), Samaria (I Re 22:38) e Gerusalemme. È stata avanzata l’ipotesi che le piscine per l’irrigazione fatte dal congregatore (il re Salomone) si potessero identificare con cisterne rinvenute a S di Betleem. (Eccl. 2:6) L’acqua di sorgenti vicine veniva raccolta in queste cisterne e raggiungeva Gerusalemme mediante un acquedotto lungo 64 km circa.
LE PISCINE DI GERUSALEMME
Si pensa che l’antica piscina di Siloam (Giov. 9:7, NW) si trovasse più o meno presso l’odierna Birket Silwan, appena a SO della città di Davide. Questa probabilmente è anche la posizione approssimativa della piscina del re Ezechia, attigua alla condotta da lui costruita per portare le acque della sorgente di Ghihon all’interno di Gerusalemme. (II Re 20:20; II Cron. 32:30) I riferimenti biblici alla “vecchia piscina” (Isa. 22:11), alla “piscina superiore” (II Re 18:17; Isa. 7:3; 36:2) e alla “piscina inferiore”
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