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Salvezza dall’ira avvenireLa Torre di Guardia 1953 | 15 luglio
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16, 17. Come Davide mostrò sano giudizio in quanto alla liberazione?
16 Il re Davide conobbe questo grande Liberatore, Geova, e, sebbene fosse egli stesso un forte uomo di guerra, non mancò di confidare in Geova per ottenere la salvezza. Vi può essere per Geova qualche tributo più grande di quello che gli rese Davide come al suo Liberatore? Ascoltate!
17 “Io t’amo, o Eterno [Geova], mia forza! L’Eterno [Geova] è la mia rocca, la mia fortezza, il mio liberatore; . . . I legami della morte m’aveano circondato e i torrenti della distruzione m’aveano spaventato. I legami del soggiorno de’ morti m’aveano attorniato, i lacci della morte m’aveano colto. Nella mia distretta invocai l’Eterno e gridai al mio Dio. Egli udì la mia voce dal suo tempio . . . Allora la terra fu scossa e tremò, i fondamenti de’ monti furono smossi e scrollati; perch’egli era acceso d’ira. Un fumo saliva dalle sue nari; un fuoco consumante gli usciva dalla bocca, . . . L’Eterno [Geova] tuonò ne’ cieli . . . Egli distese dall’alto la mano e mi prese, mi trasse fuori delle grandi acque. Mi riscosse dal mio potente nemico, . . . mi liberò, perché mi gradisce. L’Eterno [Geova] mi ha retribuito secondo la mia giustizia”. — Sal. 18:1-20.
18. Una volta per sempre, la liberazione di Geova ad Harmaghedon dimostrerà che cosa?
18 Nella stessa maniera alla fine di questo mondo Geova libererà quelli che gradisce, a motivo della loro devozione verso di lui. Egli li ricompenserà secondo la loro giustizia che han dimostrata confidando in lui e con fedele ubbidienza nel servizio assieme alla sua potente organizzazione. Non si tratta di una liberazione solo per amore della liberazione, ma di una liberazione per amor dell’onore e della gloria del suo nome. Essa dimostrerà una volta per sempre a tutta la creazione che Geova è il supremo Iddio e che tutto ciò che esiste deve rendergli lealtà, ubbidienza e devozione come al grande Liberatore e Sovrano dell’universo. Solamente quelli che manifestano tale piena misura di devozione vivranno nel suo giusto nuovo mondo, poiché nessun altro sarà salvato dalla sua ira che si riversa su questo attuale mondo del dominio del Diavolo.
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Mostrate interesse per i poveriLa Torre di Guardia 1953 | 15 luglio
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Mostrate interesse per i poveri
LE COLLETTE di carità relative al rendimento di grazie, al Natale e al Capodanno ricorrono così regolarmente come i perenni monsoni. In un rovescio di lagrime editoriali ed oratorie la richiesta di danaro per assistere i poveri esce dalla stampa e dal pulpito, mentre sugli incessanti venti della pubblicità — mediante radio e televisione, cartelloni e manifesti, e molti altri astuti espedienti — il commovente appello è rivolto al pubblico. Questo diluvio di propaganda è così grande e l’appello è così emozionante, che in molti casi gli stessi poveri e bisognosi sono fatti vittime come principali donatori. Il lato più triste di questo desolante quadro, però, è il fatto che in aggiunta al sempre crescente numero dei bisognosi d’assistenza materiale le persone in genere sono spiritualmente e moralmente indigenti e in una condizione pericolosa.
Ma perché, si chiedono le persone riflessive, esistono tali condizioni? Nell’Africa dei nativi la religione della magia e il demonismo ne sono la causa fondamentale, poiché essa tiene il popolo nell’ignoranza, nella superstizione e nel terrore. Lo stesso avviene fra tutte le razze primitive. Le arretrate condizioni di vita in India sono principalmente causate da vecchie superstizioni e paure religiose. Negli atei paesi comunisti, c’è la “religione rossa”, ossia il culto dello stato, che tiene il popolo in una virtuale prigionia e schiavitù. E nella Cristianità, per quanto ad alcuni possa sembrare sorprendente, i falsi insegnamenti religiosi, credi, tradizioni e comandamenti di uomini sono il motivo sia diretto che indiretto della miseria materiale e spirituale dei poveri, malgrado l’ostentato sfoggio di soccorsi della Cristianità.
Non si toglie la responsabilità della Cristianità dicendo che il numero di vedove, orfani, mutilati e di disgrazie mentali, morali e materiali in aumento in quest’epoca siano solo conseguenze di guerre, delitti e calamità. È la Cristianità stessa che è in gran parte responsabile di queste mortali condizioni. Se avesse voluto la Cristianità avrebbe potuto facilmente evitare la prima e la seconda guerra mondiale. Se la Cristianità avesse scelto d’esser cristiana il suo territorio non sarebbe stato riempito di delitto, violenza e immoralità. E se il popolo della Cristianità fosse stato ammaestrato nelle leggi e nei comandamenti di Dio la sua miseria spirituale non ci sarebbe.
FINTO INTERESSE PER I POVERI SMASCHERATO
Udite la denuncia che fa Geova Dio del prototipo della Cristianità: “Poiché fra il mio popolo si trovan degli empi che spiano, come uccellatori in agguato; essi tendon tranelli, . . . Non difendono la causa,, la causa dell’orfano, eppur prosperano; e non fanno giustizia nei processi de’ poveri”. “Ahi, nazione peccatrice, popolo carico d’iniquità, razza di malvagi, figliuoli corrotti! Hanno abbandonato l’Eterno [Geova]”. E benché il Signore Dio espanda la misericordia e li inviti a pentirsi, essi rifiutano, com’è scritto ulteriormente: “Lavatevi, purificatevi, . . . cessate dal fare il male; imparate a fare il bene; cercate la giustizia, rialzate l’oppresso, fate ragione all’orfano difendete la causa della vedova!” “Così parlava l’Eterno degli eserciti: Fate giustizia fedelmente, e mostrate l’uno per l’altro bontà e compassione; non opprimete la vedova né l’orfano, lo straniero né il povero; e nessuno di voi macchini del male contro il fratello del suo cuore. Ma essi rifiutarono di fare attenzione”. Il preteso interesse della Cristianità verso i poveri è semplice ipocrisia. — Ger. 5:26, 28; Isa. 1:4, 16, 17; Zacc. 7:9-11.
Se vivesse oggi il profeta del Signore, Ezechiele, non potrebbe fare della Cristianità una descrizione più esatta di quella ch’egli scrisse 2500 anni or sono. “I suoi sacerdoti violano la mia legge, e profanano le mie cose sante; . . . I suoi capi, in mezzo a lei, son come lupi che sbranano la loro preda: spandono il sangue, perdono le anime per saziare la loro cupidigia. E i loro profeti intonacan loro tutto questo con malta che non regge: Hanno delle visioni vane, pronostican loro la menzogna, e dicono: — Così parla il Signore. l’Eterno non ha parlato affatto”. E, quale conseguenza: “Il popolo del paese si dà alla violenza, commette rapine, calpesta l’afflitto e il povero, opprime lo straniero, contro ogni equità”. — Ezech. 22:26-29.
Oh, Cristianità empia! perché hai abbandonato la pura adorazione di Dio? Perché hai fatto alleanza e sei divenuta una parte dell’iniqua organizzazione di Satana che opprime il popolo? Perché non hai mostrato interesse per i poveri come Geova comanda: “Il digiuno di cui mi compiaccio non è egli questo: che si spezzino le catene della malvagità, che si sciolgano i legami del giogo, che si lascino liberi gli oppressi, e che s’infranga ogni sorta di giogo? Non è egli questo: che tu divida il tuo pane con chi ha fame, che tu meni a casa tua gl’infelici senz’asilo, che quando vedi uno ignudo tu lo copra?” — Isa. 58:6, 7.
LE PROVVISIONI DI GEOVA PER I POVERI
Sapendo che “i bisognosi non mancheranno mai nel paese” finché Harmaghedon non avrà annientato questo sistema di cose, Geova Dio fece precisi provvedimenti per la cura dei bisognosi, non soltanto per quelli che erano Israeliti ma anche per i poveri degli stranieri e dei forestieri nel paese, compresi le vedove e gli orfani e quelli che erano vittime della vecchiaia e della malattia. Al tempo del raccolto, per ordine speciale di Dio, le spighe e i granelli di frumento caduti dovevano esser lasciati nei campi per i poveri. Anche i resti delle vigne e degli ulivi appartenevano ai poveri e ai bisognosi. Un’illustrazione pratica di questa legge si ebbe nel caso di Ruth. — Lev. 19:9, 10; 23:22; Deut. 15:11; 24:19-21; Ruth 2:2, 3.
Inoltre, ogni tre anni una decima parte di tutto il raccolto doveva essere dedicata all’assistenza degli orfani e delle vedove e dei bisognosi. E poi ogni sette anni, quando la terra non doveva essere seminata e coltivata, il prodotto che cresceva spontaneamente era per il bisogno dei poveri. (Eso. 23:10, 11; Deut. 14:28, 29; 26:12, 13) L’Iddio d’ogni misericordia e tenera compassione stabilì pure nel suo codice di leggi altri regolamenti per la cura e la protezione dei poveri. — Lev. 25:25, 35-41, 47-54; Deut. 16:11, 14; 24:12-15.
È vero che i Cristiani non sono vincolati dal patto della Legge che fu inaugurato al Monte Sinai, il cui patto con i suoi molti ordinamenti fu cancellato e inchiodato al palo di tortura da Geova, tuttavia il principio di mostrar liberalità e utile assistenza allo sfortunato e oppresso è obbligatorio oggi per i Cristiani. Ai giorni del Ministero di Gesù c’erano elementi miserabili e degradati e fu a tale classe che egli e i suoi discepoli prestarono particolare attenzione.
A questo riguardo la Cyclopedia di McClintock & Strong fa l’interessante osservazione che segue sotto il soggetto “Povero” (Vol. 8, pag. 400): “Questa parola, nelle Scritture, denota spesso non tanto un uomo privo dei beni di questo mondo, quanto un uomo conscio dei suoi bisogni spirituali. In questo senso gli uomini più grandi e più ricchi del mondo si trovano al livello dei più poveri di fronte a Dio”. Troviamo così Gesù che dichiara nel suo famoso Sermone del Monte: “Felici son quelli che sono consci della loro necessità spirituale, perché il regno dei cieli appartiene a loro. Felici sono quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati.’ — Matt. 5:3, 6, NW.
In tutto il suo ministero Gesù fece amorevolmente tutto quello che poté per confortare e aiutare i malati e i bisognosi. Egli disse ai discepoli di Giovanni: “I ciechi vedono nuovamente, e gli zoppi camminano, i lebbrosi son mondati e i sordi odono, e i morti sono risuscitati, e ai poveri è annunziata la buona notizia”. — Matt. 11:4, 5, NW.
A loro volta gli apostoli e i discepoli posero davanti ai loro fratelli cristiani la necessità della pura adorazione di Geova. I poveri non dovevano essere spinti in un angolo nelle adunanze della congregazione per far posto ai ricchi. I bisognosi, gli orfani, le vedove e i poveri dovevano essere assistiti in tutti i modi possibili. “La forma di adorazione che è pura e incontaminata dal punto di vista del nostro Dio e Padre è questa: aver cura degli orfani e delle vedove nella loro tribolazione e conservarsi senza macchia dal mondo [di cui la Cristianità ha una parte principale]”. — Rom. 15:26; Gal. 2:10; Giac. 1:27; 2:1-9, 14-17, NW.
I POVERI SI RALLEGRINO E SIAN FELICI!
In diversi modi Gesù descrisse come i capi dei falsi sistemi religiosi fanno un’esteriore mostra di carità con molti strombazzamenti, apparendo agli altri grandemente pii per le loro lunghe preghiere, ma internamente tali ipocriti sono tanto avidi da divorare le case delle vedove. (Matt. 6:1, 2; Luca 20:46, 47) Sono simili al giovane ricco che si atteggiò come buono ma fu rattristato dall’istruzione di disporre dei suoi possedimenti materiali per interesse dei poveri e di seguire Gesù. Sono simili al brontolone Giuda Iscariota che pretese di amare i poveri. La misera assistenza caritatevole che i poveri ottengono dalla Cristianità è come le briciole che il mendicante Lazzaro raccolse dalla mensa del ricco, mentre i cani lambivano le sue ulcerose piaghe. Né le briciole né il leccare mette rimedio allo stato di mendico. Soltanto Geova può effettuare il soccorso. — Matt. 19:16-24; Luca 16:19-21; Giov. 12:3-6.
Com’è confortante dunque per le persone abbattute e oppresse della terra sapere che v’è Uno ‘più alto dei più alti’ sovrani della Cristianità. (Eso. 22:22-24; Eccl. 5:8, 9) Sì, Geova l’Onnipotente ascolta i gemiti dei morituri. e ascoltando, Egli risponde alle loro preghiere e manda i suoi ‘buoni Samaritani’ in soccorso, i suoi testimoni che sono disprezzati dalla Cristianità. Con loro sono dei compagni i quali han dimostrato che essi pure hanno riguardo per gli affamati e gli assetati, e per gli ammalati, i nudi e gl’imprigionati. — Matt. 25:34-36, 40; Luca 10:29-37.
Quelli che opprimono i poveri vituperano Geova e ‘certamente morranno’. (Prov. 14:31; Ezech. 18:12, 13; Giac. 5:1-6) D’altra parte, quelli che sono generosi, che ‘esercitano con premura l’ospitalità, che non sono spilorci coi loro doni, come furono Anania e sua moglie, che sono di mano larga e distribuiscono spontaneamente e “liberalmente”, “non di mala voglia, né per forza,” certo tali persone ‘diventeranno più ricche’ e ‘saranno nell’abbondanza’ della grazia e dell’amore di Geova. “Iddio ama un donatore allegro,” e “più felice cosa è il dare che il ricevere”, purché sia fatta con amore. — Prov. 11:25; Atti 5:1-6; 20:35; Rom. 12:8, 13; 1 Cor. 13:3; 2 Cor. 9:5-7.
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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1953 | 15 luglio
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Domande dai lettori
◆ Dobbiamo noi essere battezzati prima d’esser riconosciuti da Dio come un ministro ordinato? L’opuscolo Defending and Legally Establishing the Good News afferma che quando siamo in tribunale dovremmo dire di essere ministri non ordinati se non siamo stati battezzati. — E. B., Indiana.
Le autorità della nazione richiedono generalmente qualche cerimonia in rapporto all’ordinazione per il ministero, ed è perciò che il giorno del battesimo d’una persona è generalmente indicato come la data della sua ordinazione. Certo fu così per Gesù, poiché fu allora che lo spirito scese su di lui, in adempimento d’Isaia 61:1, 2. Però, una persona può dedicarsi a Dio mediante Cristo e cominciare a compiere ciò con fedele adorazione e servizio attivo molto tempo prima del battesimo in acqua, perché l’opportunità del battesimo non si dà ad un tratto. In tal caso Dio ordina tale persona suo ministro dal momento della sua dedicazione e attende che la simbolizzi alla prima occasione. L’opuscolo legale considera la cosa specialmente dal punto di vista della legge del paese [gli Stati Uniti d’America], e riconosce le due classificazioni fatte riguardo ai ministri, cioè, ministri ordinati e ministri regolari non ordinati. Quindi considerati dal punto di vista della legge del paese, l’opuscolo legale ci suggerisce di determinare a quale gruppo apparteniamo secondo che siamo stati o no battezzati. I medesimi diritti legali si estendono a tutti i ministri, sia che vengano ritenuti ordinati o regolari.
Però, l’opuscolo legale tiene anche conto del fatto che uno potrebbe essere ordinato da Dio ossia unto col suo spirito prima di essere battezzato con acqua, poiché mostra che Cornelio e i credenti suoi compagni gentili furono ordinati con lo spirito di Dio prima che fossero immersi in acqua. (Atti 10:44-48) Benché questo fosse straordinario, tuttavia indica che Dio può ordinare una persona dedicata prima del battesimo in acqua. Perciò mentre uno non battezzato può essere ordinato da Dio, egli può sempre dichiarare al tribunale che non ha ancora compiuto la cerimonia di ordinazione dell’immersione in acqua, e per questo motivo potrebbe essere classificato dalla legge del paese come un ministro regolare anziché come un ministro ordinato. Che la Società Watch Tower stessa dà peso e significato all’atto dell’immersione in acqua è mostrato dal fatto che soltanto quelli che hanno così simbolizzato la loro dedicazione a Dio hanno diritto di ricevere una copia personale dell’opuscolo Consigli sull’organizzazione teocratica per i testimoni di Geova.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1953 | 15 luglio
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Domande dai lettori
◆ Come Ebrei 1:10-12 concorda con Ecclesiaste 1:4? Non si riferisce il testo di Ebrei alla terra e ai cieli letterali creati da Geova Dio? — R. A., Alabama.
Ecclesiaste 1:4 si riferisce alla terra letterale quando dice: “La terra sussiste in perpetuo”. Ebrei 1:10-12 non contraddice questo perché si riferisce alla terra e ai cieli simbolici del mondo di Satana, dicendo: “Tu, Signore, fondasti la terra al principio, e i cieli son opera delle tue mani. Essi periranno, ma tu sussisterai in perpetuo; ed essi diverranno tutti vecchi come una veste esteriore, e tu li rivolterai come un abito, come una veste esteriore; e saranno mutati, ma tu sei lo stesso e i tuoi anni non finiranno mai”. — NW.
A proposito, prima di dare una diretta risposta alla domanda si potrebbe osservare che qui Paolo cita il Salmo 102:25-27 e lo applica a Cristo Gesù, mentre il Salmo pare che parli di Geova. I trinitari usano questo nel tentativo di provare che Geova e Cristo sono scambievoli, che sono uno in un Dio trino. Tuttavia, noi sappiamo che degli angeli che rappresentavano Dio si parlava come se fossero Dio, come sappiamo che Cristo Gesù fece l’effettiva opera della creazione ma di Geova si parla come del Creatore, perché Cristo la fece come artefice rappresentativo di Geova sotto il comando di Dio e con la potenza di Dio. Questo punto è anche considerato nel contesto della scrittura che stiamo qui esaminando, dato che Ebrei 1:2 (NW) parla di Cristo come di colui “mediante il quale egli [Geova] fece i sistemi di cose”. Perciò si potrebbe dire tanto di Geova che di Cristo che essi crearono i cieli e la terra, secondo il particolare punto di vista che si avrebbe in ciascun caso. — Vedere La Torre di Guardia del 1º marzo, 1953, pagina 78.
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