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La cavalcata dei quattro cavalieri: un segnoLa Torre di Guardia 1983 | 1° novembre
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La cavalcata dei quattro cavalieri: un segno
‘E vidi, ed ecco, un cavallo bianco, un cavallo color fuoco, un cavallo nero, un cavallo pallido; e colui che vi sedeva sopra aveva nome la Morte. E l’Ades lo seguiva da vicino’. — RIVELAZIONE 6:2-8.
1. Prima di sedersi a colazione il 2 ottobre 1914 alla sede centrale di Brooklyn cosa fece il presidente della Watch Tower Bible and Tract Society?
ERA venerdì, il secondo giorno di ottobre del 1914. Il presidente della Watch Tower Bible and Tract Society entrò nella sala da pranzo della sede centrale a Brooklyn (New York, USA), situata al numero 124 di Columbia Heights. Erano circa le sette di mattina. Prima di sedersi a capotavola nella sala da pranzo fece una pausa. Per richiamare l’attenzione di tutta la famiglia Betel seduta a tavola, batté le mani. Poi, con voce ferma, fece riferimento alle parole iniziali della terza strofa del cantico intitolato “Il nostro Re avanza” riportato alle pagine 162, 163 del libretto dei cantici (inglese) Inni dell’Aurora del Millennio, che dice: “I ‘tempi dei Gentili’ son finiti, e i loro re hanno fatto il loro tempo”. Dopo di che si mise a sedere per presiedere il programma religioso seguito dalla famiglia Betel a colazione.
2. Quanto tempo prima il presidente aveva additato quell’anno segnato, e fino a che punto del conflitto mondiale continuò a vivere?
2 Già nel 1876, in un articolo che aveva presentato al Bible Examiner perché fosse pubblicato, il presidente aveva additato il 1914 come data della fine dei “tempi dei Gentili”, con serie conseguenze per l’intero mondo dell’umanità. (Luca 21:24, Nardoni) Cosa sorprendente, quando il presidente annunciò alla famiglia Betel di Brooklyn che i tempi dei Gentili erano finiti, la prima guerra mondiale di tutta la storia umana era iniziata da 66 giorni. I partecipanti a quel terribile conflitto avevano già fatto 14 dichiarazioni di guerra gli uni contro gli altri. Prima della fine di quella spietata lotta per il dominio mondiale e per i mercati commerciali del mondo, 29 nazioni e imperi sarebbero stati coinvolti in quell’inconcepibile conflitto. Il presidente della Società, che pronunciò quelle appropriate parole, morì prima che il suo paese, gli Stati Uniti del Nordamerica, entrasse nella prima guerra mondiale il 6 aprile 1917, e si alleasse all’impero britannico contro le potenze centrali d’Europa.
3. Come aveva il presidente ripetutamente messo in risalto il significato del 1914, e come poté sentirsi quando disse: “I ‘tempi dei Gentili’ son finiti”?
3 Sin dal 1879 il presidente della Società aveva ripetutamente dato risalto all’importante significato del 1914 nelle colonne della rivista Torre di Guardia, e specialmente nel libro Il tempo è vicino (inglese), pubblicato nel 1889. Ma quando giunse il 2 ottobre 1914 egli aveva osservato abbastanza il corso degli avvenimenti mondiali durante quel memorabile anno da essere rassicurato circa la sua posizione fatta conoscere pubblicamente. Poté sentirsi rivendicato, almeno sotto questo aspetto, come fedele e attento studioso della cronologia, o calcolo del tempo, della Bibbia, che profetizza in merito alle stagioni e ai tempi stabiliti da Dio.
4. Il presidente della Società aveva visto l’inizio di quale cavalcata, e questo si poteva appropriatamente definire un “segno” di che cosa?
4 Quindi, prima della sua improvvisa morte avvenuta il martedì sera 31 ottobre 1916, il presidente della Società aveva visto l’inizio della cavalcata dei quattro cavalieri dell’Apocalisse dall’anno in cui, secondo la cronologia biblica, i tempi dei Gentili dovevano finire. L’Apocalisse, o Rivelazione, è l’ultimo libro delle Scritture Greche Cristiane, chiamate di solito Nuovo Testamento. La cavalcata dei quattro cavalieri è di importanza mondiale, poiché fa parte di un “segno” indicante a che punto si trova la famiglia umana nel corso del tempo. Mostra che siamo in quel periodo chiamato dai discepoli di Gesù “termine del sistema di cose”. (Matteo 24:3) Che si tratti di un “segno” ci è detto nel versetto iniziale della Rivelazione, dove leggiamo: “Rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli diede, per mostrare ai suoi schiavi le cose che devono accadere fra breve. Ed egli mandò il suo angelo e per mezzo di lui la presentò in segni al suo schiavo Giovanni”. — Rivelazione 1:1.
5. In che modo le varie traduzioni bibliche differiscono l’una dall’altra su come furono presentati i simbolismi della Rivelazione, e, secondo la stessa sua introduzione, di cosa è piena la Rivelazione?
5 La cavalcata dei quattro cavalieri è descritta in Rivelazione 6:1-8. Fatto degno di nota, mentre la Traduzione del Nuovo Mondo usa l’espressione “la presentò in segni” e corrisponde pertanto a The Emphasised New Testament di Rotherham, nella versione di Garofalo è usato il termine “significò”. In armonia con queste parole introduttive, l’ultimo libro della Bibbia, la Rivelazione, è pieno di segni, di simbolismi che rappresentano cose di estrema importanza per la storia umana. Queste cose dovevano aver luogo in futuro, “fra breve”.
I quattro cavalli e i loro cavalieri
6. A chi è riservata la felicità predetta in Rivelazione 1:3, e come mai?
6 Non esistono avvenimenti storici per dimostrare che queste cose siano accadute durante i diciotto secoli dalla morte dell’apostolo Giovanni, avvenuta verso il 98 E.V.; per cui ora rivolgiamo l’attenzione al nostro secolo, il XX. Così facendo, spetta a noi che viviamo in questo elettrizzante secolo avere la felicità a cui si riferì l’apostolo ispirato, scrivendo: “Felice chi legge ad alta voce e quelli che odono le parole di questa profezia e osservano le cose in essa scritte; poiché il tempo fissato è vicino”. (Rivelazione 1:3) Per nostra felicità esaminiamo “il segno” dei quattro cavalli e dei rispettivi cavalieri. Leggiamo Rivelazione 6:1-8:
7. Cosa apparve quando l’Agnello di Dio aprì il primo suggello del rotolo che aveva in mano?
7 “E vidi quando l’Agnello [Gesù Cristo] aprì uno dei sette suggelli [del rotolo che aveva in mano] e udii una delle quattro creature viventi dire con voce come di tuono: ‘Vieni!’ E vidi, ed ecco, un cavallo bianco; e colui che vi sedeva sopra aveva un arco; e gli fu data una corona, ed egli uscì, vincendo e per completare la sua vittoria.
8. Cosa notò l’apostolo Giovanni all’apertura del secondo suggello del rotolo?
8 “E quando aprì il secondo suggello, udii la seconda creatura vivente dire: ‘Vieni!’ E uscì un altro cavallo color fuoco; e a colui che vi sedeva sopra fu concesso di togliere la pace dalla terra onde si scannassero gli uni gli altri; e gli fu data una grande spada.
9. Cosa vide e udì Giovanni all’apertura del terzo suggello?
9 “E quando aprì il terzo suggello, udii la terza creatura vivente dire: ‘Vieni!’ E vidi, ed ecco, un cavallo nero; e colui che vi sedeva sopra aveva in mano una bilancia. E udii una voce come di mezzo alle quattro creature viventi dire: ‘Una chenice di grano per un denaro, e tre chenici di orzo per un denaro; e non danneggiare l’olio né il vino’.
10. All’apertura del quarto suggello, cosa notò e udì Giovanni nella visione?
10 “E quando aprì il quarto suggello, udii la voce della quarta creatura vivente dire: ‘Vieni!’ E vidi, ed ecco, un cavallo pallido; e colui che vi sedeva sopra aveva nome la Morte. E l’Ades lo seguiva da vicino. E fu data loro autorità sulla quarta parte della terra, per uccidere con una lunga spada e con la penuria di viveri e con una piaga mortale e mediante le bestie selvagge della terra”.
IL CAVALLO BIANCO E IL SUO CAVALIERE
11-13. (a) Cosa raffigura il cavallo bianco, e che tipo di persona raffigura il suo cavaliere? (b) Il cavaliere della visione corrisponde a quale cavaliere a cui si rivolge il salmista, e in Ebrei 1:8, 9 a chi applica Paolo quelle parole profetiche?
11 Il cavallo bianco significava una cavalcatura regale montata da un personaggio regale, un veicolo giusto e puro, veloce nei movimenti come un cavallo letterale. Colui che cavalcava questo veloce mezzo di trasporto stava a significare un re appena insediato sul trono, poiché gli veniva data una corona da re. Era un re guerriero, essendo armato d’arco. Inoltre cavalcava verso la vittoria, sottomettendo fino all’ultimo nemico del suo Regno! Doveva essere una vittoria completa! Per questo motivo gli fu data una lunga spada, un regale strumento di guerra. Chi ha dunque adempiuto questo ruolo nel XX secolo? Evidentemente lo stesso Re che adempie il Salmo 45, dove leggiamo:
12 “Il mio cuore si è eccitato per una bella cosa. Dico: ‘Le mie opere sono riguardo a un re’. . . . Cingi la tua spada sulla coscia, o potente, con la tua dignità e il tuo splendore. E nel tuo splendore avanza verso il successo; cavalca nella causa della verità e dell’umiltà e della giustizia, e la tua destra ti istruirà nelle cose tremende. Le tue frecce sono aguzze — sotto di te continuano a cadere i popoli — nel cuore dei nemici del re. Dio è il tuo trono a tempo indefinito, sì, per sempre; lo scettro del tuo regno è uno scettro di rettitudine. Tu hai amato la giustizia e hai odiato la malvagità. Perciò Dio, il tuo Dio, ti ha unto con olio d’esultanza più dei tuoi compagni”. — Versetti 1-7.
13 In Ebrei 1:8, 9 l’apostolo Paolo cita Salmo 45:6, 7 e ne applica le parole al Figlio di Dio, Gesù Cristo. Quindi il cavaliere del cavallo bianco che cavalca vittorioso non può essere altri che Gesù Cristo quando viene incoronato in cielo alla fine dei tempi dei Gentili nel 1914.
14. (a) Quando e come Gesù entrò cavalcando in Gerusalemme come se andasse alla sua incoronazione, e in adempimento di quale profezia? (b) Quale illustre antenato Gesù imitò con la sua cavalcata in quell’occasione?
14 Ci viene in mente quando Gesù Cristo cavalcò quale re eletto come per andare alla sua incoronazione nel tempio di Gerusalemme. In quell’occasione non cavalcò un focoso cavallo bianco. Cavalcò un asino. Fece questo per adempiere la profezia di Zaccaria 9:9, che dice: “Gioisci grandemente, o figlia di Sion. Urla in trionfo, o figlia di Gerusalemme. Ecco, il tuo re stesso viene a te. Egli è giusto, sì, salvato; umile, e cavalca un asino, pure un animale fatto, figlio di un’asina”. Conformandosi a questa profezia, Gesù cavalcava un animale pacifico quando fece il suo culminante ingresso in Gerusalemme il nono giorno del mese ebraico di nisan del 33 E.V., per corrispondere all’agnello pasquale che il 10 nisan veniva portato nelle case ebraiche, dove veniva tenuto fino alla celebrazione della Pasqua il 14 nisan. Con questa cavalcata Gesù imitò il suo illustre antenato, Salomone, il figlio di Davide. Quando rinunciò al regno dopo essere stato per quarant’anni sul trono d’Israele, Davide fece andare Salomone all’incoronazione seduto su una mula. Quindi, dopo che il sommo sacerdote Zadoc l’ebbe unto come successore di suo padre, la folla di israeliti presenti gridò: “Viva il re Salomone!” — I Re 1:33-40.
15. (a) Quale fu la reazione del popolo quando Gesù entrò in Gerusalemme cavalcando un asino? (b) Che tipo di accoglienza gli fece Gerusalemme, e perché?
15 Quale accoglienza sarebbe stata quindi riservata a Gesù quando, quattro giorni prima di Pasqua, scese dal Monte degli Ulivi su un asino per andare alla città delle incoronazioni? Le folle che si accinsero ad accompagnarlo, visto come stavano le cose, colsero lo spirito del momento, e compresero che era il promesso re messianico d’Israele. Agitarono rami di palma. Stesero i loro mantelli perché egli vi passasse sopra. “In quanto alle folle, quelli che gli andavano davanti e quelli che seguivano gridavano: ‘Salva, preghiamo, il Figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome di Geova! Salvalo, noi preghiamo, nei luoghi altissimi!’” (Matteo 21:1-9) Questa fu la reazione del popolo. Ma in quanto alla città stessa di Gerusalemme era sotto l’influenza dei capi religiosi giudei che non si lasciavano guidare dalla profezia che si stava adempiendo sotto i loro occhi. Per cui Gerusalemme non gli fece un’accoglienza regale.
16. Le autorità del tempio come trattarono Gesù a differenza di come trattavano i mercanti?
16 Quando Gesù entrò nel tempio, il sommo sacerdote Caiafa non lo unse come re messianico indipendente dall’impero romano. I sacerdoti permettevano ai mercanti di usare le aree del tempio per i loro lucrativi traffici, ma Gesù manifestò le giuste qualità di un sommo sacerdote cacciandoli via, e rimproverò quelli che obiettavano dicendo loro: “È scritto: ‘La mia casa sarà chiamata casa di preghiera’, ma voi ne fate una spelonca di ladroni”. Ebrei ciechi e zoppi andarono da lui nel tempio, ed egli li guarì. Ma i capi sacerdoti e gli scribi trovarono da ridire su quello che stava avvenendo, e non lo vollero accettare come “Figlio di Davide” e insediare sul trono quale legittimo governante del regno d’Israele. Quando se ne andò lasciandoli nel tempio e si avviò verso Betania, Gesù non era un re che fosse stato insediato da poco sul trono. — Matteo 21:1-17.
17. Come mostrò Ponzio Pilato di interessarsi della regalità rivendicata da Gesù, e come mostrò di non tener conto dei desideri dei capi sacerdoti riguardo alla regalità di Gesù?
17 Quattro giorni dopo, allorché Gesù si trovò davanti al governatore romano Ponzio Pilato, questo gentile gli chiese se era re. Gesù rispose che il suo Regno non faceva parte di questo mondo, a cui Pilato apparteneva. Dietro richiesta dei capi sacerdoti che avevano detto: “Noi non abbiamo nessun re eccetto Cesare”, Pilato consegnò Gesù perché fosse messo al palo sul Calvario. Comunque Pilato rimase fermo nelle sue intenzioni di mettere sopra la testa di Gesù sul palo l’iscrizione: “Gesù il Nazareno, il Re dei Giudei”. — Giovanni 19:15, 19-22.
18. In quale giorno significativo Geova destò suo Figlio dai morti, e quali furono le ultime parole che il risuscitato Gesù rivolse ai suoi discepoli prima di ascendere al cielo?
18 Spettava all’Onnipotente Dio, Geova, destare il suo Figlio martirizzato come “primogenito dai morti” il 16 nisan, proprio il giorno in cui gli ebrei presentavano a Geova nel tempio le primizie della raccolta dell’orzo. (Rivelazione 1:5) Così il futuro Re poté manifestarsi ai suoi fedeli discepoli proprio quel giorno. Alcuni giorni più tardi, prima di ascendere al cielo, disse loro: “Ogni autorità mi è stata data in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli delle persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo”. — Matteo 28:18, 19; Levitico 23:10-12; I Corinti 15:20.
Per completare la sua vittoria
19. Quale quadro profetico poté così adempiere Gesù a tempo debito, e che tipo di re è stato da allora?
19 In tal modo Gesù Cristo fu messo in grado di adempiere il quadro profetico, quello di cavalcare il cavallo bianco, come un re incoronato, per completare la sua vittoria su tutti i suoi nemici in cielo e sulla terra. (Rivelazione 6:1, 2) Dalla fine dei “fissati tempi delle nazioni” nel 1914 egli è un Re guerriero, armato per così dire d’arco per trafiggere i suoi nemici da lontano. In realtà, è a questo Re guerriero che furono rivolte le parole profetiche di Salmo 45:3-8:
20. Cosa lo invitano a fare le parole rivoltegli dal salmista?
20 “Cingi la tua spada sulla coscia, o potente, con la tua dignità e il tuo splendore. E nel tuo splendore avanza verso il successo; cavalca nella causa della verità e dell’umiltà e della giustizia, e la tua destra ti istruirà nelle cose tremende. Le tue frecce sono aguzze — sotto di te continuano a cadere i popoli — nel cuore dei nemici del re. Dio è il tuo trono a tempo indefinito, sì, per sempre; lo scettro del tuo regno è uno scettro di rettitudine. Tu hai amato la giustizia e hai odiato la malvagità. Perciò Dio, il tuo Dio, ti ha unto con olio d’esultanza più dei tuoi compagni. Tutte le tue vesti son mirra e legno di aloe e cassia; dal grande palazzo d’avorio gli stessi strumenti a corda ti han fatto rallegrare”.
21. (a) Come possiamo essere sicuri che le parole del salmista si applicano al glorificato Gesù Cristo? (b) Com’è messa in risalto in Salmo 45:5 la sua infallibile mira?
21 In Ebrei 1:8, 9 l’apostolo Paolo cita le parole di Salmo 45:3-8 e le applica a Gesù Cristo, per richiamare l’attenzione sulla sua posizione ora sommamente esaltata. Questo rende certo che il “re” a cui i “figli di Cora” furono ispirati a rivolgersi era il Re Gesù Cristo debitamente insediato sul trono. (Vedi la soprascritta del Salmo 45). Le frecce del suo “arco” mireranno al cuore degli oppositori del suo Regno e la mira sarà più accurata di quella degli antichi parti, abili arcieri anche a cavallo.
22. (a) In quale altra parte di Rivelazione è descritto il cavaliere del cavallo bianco, e con quale nome? (b) Quale visione vedono i nostri occhi, e cosa esclamiamo a questa vista?
22 Il cavaliere del cavallo bianco descritto in Rivelazione 6:2 è lo stesso cavaliere del cavallo bianco descritto in Rivelazione 19:11-16. In quest’ultimo passo è chiamato “La Parola di Dio”, e sulla coscia porta il titolo “Re dei re e Signore dei signori”. Viene raffigurato come se si trovasse nel gran finale della carica contro i suoi nemici, quando giunge cavalcando alla vittoria definitiva nella “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” nel campo di battaglia di Har-Maghedon, o monte di Meghiddo. (Rivelazione 16:14-16; 19:17-21) Dopo di che, senza che occhi umani lo vedano, Satana il Diavolo e i suoi demoni sono legati per mille anni di isolamento in un abisso. (Rivelazione 20:1-3) Benedetti i nostri occhi che mediante la fede possono vedere il Re incoronato che dalla fine dei tempi dei Gentili nel 1914 cavalca il “cavallo bianco”. Profondamente emozionati per le vittorie che ha ottenuto finora, esclamiamo: ‘Continua a cavalcare, regal cavaliere sul cavallo bianco, fino alla tua impareggiabile vittoria ad Har-Maghedon, a rivendicazione della sovranità universale di Geova Dio, che ci ha dato questo “segno” profetico’!
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La cavalcata dei cavalieri è seguita da un’opera meravigliosaLa Torre di Guardia 1983 | 1° novembre
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La cavalcata dei cavalieri è seguita da un’opera meravigliosa
1. In che senso è evidente che i tempi dei Gentili, durante i quali doveva essere calpestato ciò che era rappresentato dalla città di Gerusalemme, finirono nel 1914?
IL “RE dei re e Signore dei signori”, Gesù Cristo, è presente. (Rivelazione 19:11, 16) Ne abbiamo “il segno”. Egli è presente nel Regno datogli da Dio sin dalla fine dei “tempi dei Gentili” avvenuta nel 1914, 69 anni fa. (Luca 21:24, Nardoni) Il Regno di Geova Dio, rappresentato un tempo dal regno d’Israele a Gerusalemme nella discendenza reale del re Davide, cessò allora d’essere calpestato. Nella città di Gerusalemme in Medio Oriente non c’è nessun re della famiglia di Davide; essa è invece la capitale della Repubblica d’Israele, con un primo ministro ebreo. Ma che dire della “Gerusalemme celeste”? (Ebrei 12:22) È lassù nel reame sovrumano, al di sopra del reame dei Gentili, che “il Figlio di Davide”, Gesù Cristo, regna come “Re dei re e Signore dei signori” dallo scadere dei tempi dei Gentili nel 1914. Le nazioni gentili sulla terra possono opporsi al Regno e ai suoi proclamatori, ma non possono toccarlo. Non possono dominarlo, come hanno fatto un tempo le ultime cinque potenze mondiali della storia secolare, cioè Babilonia, Media-Persia, Grecia, Roma e la potenza mondiale anglo-americana formata da Gran Bretagna e Stati Uniti. — Rivelazione 21:1, 2.
2. Rispondendo alla domanda sul segno della sua presenza e del termine del sistema di cose, che cosa disse Gesù che corrisponde alla visione di Rivelazione 6:1-8?
2 La visione data all’apostolo Giovanni, descritta in Rivelazione 6:1-8, mostra profeticamente cosa doveva accompagnare l’inizio della cavalcata del “Re dei re e Signore dei signori” sul simbolico cavallo bianco che avanza verso il conflitto finale nel campo di battaglia di Har-Maghedon. Ciò che si vede in quella visione corrisponde a ciò che lo stesso Gesù Cristo disse rispondendo a questa domanda dei suoi discepoli: “Quando avverranno queste cose, e quale sarà il segno della tua presenza [greco, parousìa] e del termine del sistema di cose?” (Matteo 24:3) Riguardo ai “dolori d’afflizione” che avrebbero contraddistinto “il segno” della sua presenza, o parousìa, e del “termine del sistema di cose”, Gesù disse: “Poiché sorgerà [in guerra] nazione contro nazione e regno contro regno, vi saranno terremoti in un luogo dopo l’altro, vi sarà penuria di viveri. Questi sono il principio dei dolori d’afflizione [che contrassegnano la nascita di un nuovo sistema di cose]”. (Marco 13:8) “Quindi proseguì, dicendo loro: ‘Sorgerà nazione contro nazione, e regno contro regno, e vi saranno grandi terremoti, e in un luogo dopo l’altro pestilenze e penuria di viveri, e vi saranno paurose visioni e dal cielo grandi segni’”. — Luca 21:10, 11; Matteo 24:7, 8.
IL CAVALLO COLOR FUOCO
3. Cosa doveva contrassegnare il principio della presenza di Cristo, e cosa mostra la visione all’apertura del secondo suggello?
3 Pertanto l’inizio della “presenza”, o parousìa, di Cristo dalla fine dei tempi dei Gentili nel 1914 non doveva essere contrassegnato dalla pace, né in cielo né in terra. La visione data a Giovanni in Rivelazione capitolo 6 lo conferma. Cosa ci svela dunque l’apertura del secondo suggello? Osserviamo insieme all’apostolo Giovanni: “E quando aprì il secondo suggello, udii la seconda creatura vivente dire: ‘Vieni!’ E uscì un altro cavallo color fuoco; e a colui che vi sedeva sopra fu concesso di togliere la pace dalla terra onde si scannassero gli uni gli altri; e gli fu data una grande spada”. — Rivelazione 6:3, 4.
4. Cosa significava questo quadro, e perché?
4 Cosa significava questo quadro? Nient’altro che lo scoppio della guerra, di una guerra che avrebbe interessato l’intera terra, dal momento che il cavaliere del cavallo color fuoco doveva “togliere la pace dalla terra”.
5. Significa questo che il cavaliere del cavallo bianco abbia causato lo scoppio della guerra mondiale, e secondo Rivelazione 12 cosa sarebbe avvenuto dopo l’inizio del suo regno?
5 Il fatto che il cavallo color fuoco e il suo cavaliere guerrafondaio seguissero il cavaliere sul cavallo bianco sta forse a indicare che il primo cavaliere abbia dato inizio alla prima guerra mondiale dopo essere stato incoronato nel 1914, cominciando così a usare il suo “arco”? Tutt’altro! Rivelazione capitolo 12 descrive ciò che sarebbe avvenuto nel 1914 dopo la nascita del Regno dato al primo cavaliere: una guerra invisibile, sovrumana. “E scoppiò la guerra in cielo: Michele e i suoi angeli guerreggiarono contro il dragone, e il dragone e i suoi angeli guerreggiarono ma esso non prevalse, né fu più trovato posto per loro in cielo. E il gran dragone fu scagliato, l’originale serpente, colui che è chiamato Diavolo e Satana, che svia l’intera terra abitata; fu scagliato sulla terra, e i suoi angeli furono scagliati con lui. E udii nel cielo un’alta voce dire: ‘Ora son venuti la salvezza e la potenza e il regno del nostro Dio e l’autorità del suo Cristo, perché è stato gettato giù l’accusatore dei nostri fratelli, che li accusa giorno e notte davanti al nostro Dio! . . . Per questo motivo, rallegratevi, o cieli e voi che risiedete in essi! Guai alla terra e al mare, perché il Diavolo è sceso a voi, avendo grande ira, sapendo che ha un breve periodo di tempo’”. — Versetti 7-12.
6. Cosa simboleggiano pertanto i vari aspetti relativi al secondo cavaliere?
6 In questo racconto la colpa della prima guerra mondiale, che dal 28 luglio 1914 mieté più di otto milioni di vite umane, è chiaramente data al Diavolo e ai suoi demoni. Il cavaliere del secondo cavallo simbolico raffigurava gli eserciti del mondo, di cui Satana il Diavolo è “l’iddio”; e il cavallo color fuoco ben si addiceva alla natura e alla furia infocata di quella guerra e della seconda guerra mondiale, che la seguì. La “grande spada” di un cavalleggero fu data a questo guerriero a cavallo, per colpire con essa le sue vittime. Il fatto che questa arma da guerra fosse grande starebbe anche a indicare l’estensione del tipo di guerra che ebbe ora inizio in tutta la terra, una guerra totale, una guerra di portata mondiale. Non c’era mai stato nulla di simile prima! Ci sono i libri di storia nelle biblioteche per farci conoscere i particolari sulla prima e sulla seconda guerra mondiale! Alla fine dei tempi dei Gentili nel 1914 scoppiò veramente una guerra di proporzioni mondiali. — Luca 21:24.
7. Per corrispondere a Rivelazione 6:1-8, cosa ebbe inizio nel 1914 in armonia con ciò che Gesù aveva detto ai suoi discepoli sul segno della sua presenza?
7 Colui che diede al suo apostolo Giovanni i segni di Rivelazione capitolo 6 era lo stesso che nel 33 E.V. aveva fornito agli apostoli, Giovanni incluso, le informazioni richieste, in risposta alla loro domanda: “Quale sarà il segno della tua presenza e del termine del sistema di cose?” Dato che l’ordine degli avvenimenti da lui descritto allora, poco prima di morire, corrisponde all’ordine degli avvenimenti che descrive in Rivelazione capitolo 6, ciò che viene raffigurato in questo sesto capitolo mostra che la fine dei tempi dei Gentili nel 1914 e lo scoppio di una guerra di proporzioni mondiali contrassegnarono l’inizio della sua “presenza” nel Regno celeste e l’inizio del “termine del sistema di cose”. Com’era stato predetto da Gesù in Matteo 24:7, 8 e in Luca 21:11, una nazione sorse effettivamente contro un’altra nazione e un regno contro un altro regno per segnare l’inizio della sua invisibile “presenza”, cioè del tempo in cui avrebbe prestato attenzione alle cose della terra ora che era diventata il territorio del suo Regno da poco stabilito. Ma che dire della “penuria di viveri” e delle ‘pestilenze in un luogo dopo l’altro’? Anche queste cose furono prefigurate dalla cavalcata dei quattro cavalieri descritta in Rivelazione 6:1-8.
IL CAVALLO NERO
8. Quali furono gli aspetti della visione che seguirono l’apertura del terzo suggello?
8 Dopo il cavaliere che cavalca il cavallo color fuoco, cosa ci presenta la visione? “E quando aprì il terzo suggello, udii la terza creatura vivente dire: ‘Vieni!’ E vidi, ed ecco, un cavallo nero; e colui che vi sedeva sopra aveva in
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