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Il sacerdozio generale: dottrina dimenticata dalla cristianitàLa Torre di Guardia 1963 | 1° settembre
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Il sacerdozio generale: dottrina dimenticata dalla cristianità
“Voi siete ‘. . . un regal sacerdozio, una nazione santa’”. — 1 Piet. 2:9.
1. Perché si può dire che l’insegnamento del sacerdozio generale è una dottrina dimenticata e trascurata?
LA DOTTRINA cristiana del “sacerdozio generale” non è probabilmente una di quelle che avete imparate a scuola o al catechismo. Infatti, per moltissime persone questa sarà la prima volta che ne sentono parlare. È stata, per buone ragioni, la dottrina dimenticata e trascurata della cristianità. Per secoli non è stata quasi menzionata sui pulpiti; i giovani, mentre si preparavano per la cresima, non l’hanno imparata; gli studenti di teologia hanno trovato solo una pagina o due al riguardo nei loro voluminosi libri di dogmi, e il laico non troverebbe quasi nulla in merito nei reparti di libri religiosi delle librerie e delle biblioteche. Eppure, i primi cristiani la conobbero e la vissero.
2. Quale cambiamento vi è stato in questi ultimi anni nell’attenzione prestata al sacerdozio generale?
2 In questi ultimi anni vi è stato un cambiamento al riguardo. Nei circoli teologici di tutto il mondo, la vecchia dottrina del sacerdozio generale è stata tirata fuori, spolverata e messa in capo alla lista insieme a soggetti importanti come la natura e l’unità della chiesa cristiana. “Oggi”, dice un professore di teologia, “difficilmente c’è un altro soggetto che venga trattato con tanto vigore e serietà sia dalla Chiesa Cattolica Romana, che ha preso l’iniziativa, che dalle Chiese evangeliche”. Che cos’è dunque il sacerdozio generale? Per dirla in breve, è l’insegnamento biblico secondo cui ogni cristiano generato dallo spirito è un sacerdote. Per capire pienamente questa dottrina, sarà bene conoscere un po’ di storia.
3. (a) Che cos’è un sacerdote? (b) Che cos’è il sacerdozio levitico? (c) Quali erano i due principali doveri sacerdotali dei Leviti?
3 Il sacerdote è un ministro di Dio. Nella nazione d’Israele il sacerdozio era provveduto per legge. “Interverranno pure i sacerdoti, figli di Levi; giacché essi il Signore, tuo Dio, ha eletti a suoi ministri”. Per questo il sacerdozio è chiamato spesso sacerdozio levitico. Le funzioni ufficiali erano duplici, e Mosè le riassunse con queste parole: “Essi insegnano i tuoi decreti a Giacobbe e la tua legge a Israele; offrono incenso alle tue nari, e olocausti sul tuo altare”. Perciò quando i Leviti “insegnarono in Giuda, avendo seco il libro della legge dell’Eterno; percorsero tutte le città di Giuda, e istruirono il popolo”, erano ministri di Dio; e quando i Leviti, figli d’Aronne, offrivano sacrifici d’incenso, grano e animali a favore del popolo, erano ministri di Dio. — Deut. 21:5; 33:10, PB; 2 Cron. 17:9; Mal. 2:7; Levitico capp. 1–7 e 16.
4. (a) Che cos’era prefigurato dai sacrifici animali del sacerdozio levitico? (b) Perché ebbe fine il sacerdozio levitico, e come lo indicò Geova?
4 Nella lettera agli Ebrei viene spiegato che il sacerdozio levitico con il sommo sacerdote, i sacrifici, l’insegnamento e le cerimonie relative al servizio del tempio, come pure il tempio stesso e tutte le sue caratteristiche, furono una figura di qualcosa di più grande che doveva venire. La maggioranza dei sacrifici, e specialmente quello che avveniva il giorno dell’espiazione, raffiguravano il grande sacrificio di Cristo Gesù quando diede la sua vita per espiare a favore dell’uomo. Conseguentemente, quando Gesù morì, fu risuscitato e ascese al cielo e quando il valore della sua vita fu accettato come riscatto da Geova Dio nel cielo, il sacerdozio levitico aveva svolto per l’ultima volta la sua parte profetica. Questo fu indicato dal fatto che nel momento che Gesù morì la grande cortina del tempio che separava le due stanze chiamate “santo” e “santissimo” fu miracolosamente squarciata da cima a fondo. Squarciando tale cortina, Geova mostrò che i sacrifici espiatori offerti dal sommo sacerdote giudaico non avevano più valore e che quindi non c’era più bisogno dei servizi del sacerdozio levitico, perché quella casa o tempio era abbandonato. — Matt. 27:51; 23:38; Ebr. 9:1-15.
5. Come fu posto fine in modo effettivo al sacerdozio levitico?
5 Non comprendendo questo fatto, tuttavia, i sacerdoti levitici continuarono a servire anche dopo la morte di Gesù e a portare nel tempio i sacrifici animali, ma questo era senza base legale; il patto della legge non aveva più valore agli occhi di Dio, e nell’anno 70, quando i Romani presero Gerusalemme, Dio mostrò che erano divenuti superflui ponendo fine anche de facto al loro sacerdozio. Esso fu annientato o disperso e il tempio venne distrutto, e non si può più ricostituire il sacerdozio levitico perché oggi nessun Giudeo è in grado di dire da quale tribù d’Israele viene. — Col. 2:14.
UN NUOVO SACERDOZIO
6, 7. La rimozione del sacerdozio levitico indica forse che in seguito non vi doveva essere nessun sacerdozio sulla terra? Date prova della risposta.
6 Facendo sparire completamente la classe dei sacerdoti levitici, volle forse Dio dimostrare che non c’era più bisogno di un sacerdozio sulla terra? No! Tutto l’accaduto indicava che era stata eliminata la figura, la rappresentazione o simbolo, poiché era giunto il tempo dell’antitipo, della cosa reale. Perciò quando i sacerdoti levitici rigettarono Gesù come sommo sacerdote di Dio, benché di un altro ordine, e quando rifiutarono di ammettere che era scaduto il loro tempo e rifiutarono di accettare maggiori privilegi, dovettero essere rimossi per forza. — Ebr. 10:1.
7 Paolo commenta il cambiamento del sacerdozio e della sua base legale, la legge, dicendo: “Ora, se la perfezione fosse stata possibile per mezzo del sacerdozio levitico (perché su quello è basata la legge data al popolo), che bisogno c’era ancora che sorgesse un altro sacerdote, secondo l’ordine di Melchisedec e non scelto secondo l’ordine d’Aronne? Poiché, mutato il sacerdozio, avviene per necessità anche un mutamento di legge”. Il sommo sacerdote di questo nuovo sacerdozio secondo l’ordine di Melchisedec, anziché secondo l’ordine di Aronne, è Cristo Gesù, e come tale ha sulla terra degli assistenti sacerdoti. — Ebr. 7:11, 12, VR.
8. Chi prese il posto del sacerdozio levitico nella disposizione di Dio? Datene una prova.
8 Chi sono questi assistenti sacerdoti? Chi doveva essere l’antitipo del sacerdozio levitico? Nei capitoli da 7 fino a 10 di Ebrei della sua lettera agli Ebrei, Paolo fa prima alcuni paralleli tra Aronne, il sommo sacerdote del vecchio patto, e Cristo Gesù come Sommo Sacerdote del nuovo patto. Quindi nel decimo capitolo accenna agli assistenti dei sacerdoti, i Leviti, e ai loro servizi e mostra che essi sarebbero stati sostituiti da un sacerdozio che non avrebbe avuto sacrifici animali, e dice: “Avendo dunque, fratelli, libertà d’entrare nel santuario in virtù del sangue di Gesù, per quella via recente e vivente che egli ha inaugurata per noi attraverso la cortina, vale a dire la sua carne, e avendo noi un gran Sacerdote sopra la casa di Dio, accostiamoci di vero cuore, con piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi di quell’aspersione che li purifica dalla mala coscienza, e il corpo lavato d’acqua pura”. Dicendo “accostiamoci di vero cuore . . . e il corpo lavato d’acqua pura”, e alludendo alle cerimonie levitiche di purificazione, Paolo invita i fratelli cristiani a partecipare alla successione al sacerdozio levitico. Nella congregazione cristiana dunque riconosciamo il nuovo sacerdozio, la nuova classe di ministri terreni di Dio che offrono sacrifici spirituali di lodi e buone opere. — Ebr. 10:19-22, VR; Ebr. 13:15, 16; Lev. 16:4; Num. 8:6, 7.
PARALLELI
9. In che senso si può dire che il cristiano è un ministro come il sacerdote levita?
9 Vi sono numerosi paralleli tra il vecchio e il nuovo sacerdozio per confermare la loro relazione. Il cristiano è ministro della Parola di Dio come lo era il sacerdote levitico. “Dio . . . ha affidato a noi il ministero della riconciliazione, sicché era Dio, che in Cristo si riconciliava il mondo, non imputando più agli uomini i loro errori e affidando a noi il messaggio della riconciliazione. Noi dunque siamo ambasciatori, da parte di Cristo, in modo che Dio stesso esorta per mezzo nostro. Vi supplichiamo in Nome di Cristo: riconciliatevi con Dio!” — 2 Cor. 5:18-20, Na.
10. In che modo mostra Pietro il parallelo tra il sacerdozio levitico e quello cristiano?
10 È l’apostolo Pietro tuttavia che, additando questi paralleli, chiama direttamente sacerdozio la congregazione cristiana. Facendo un paragone col tempio letterale e coi sacrifici letterali del sacerdozio levitico, Pietro spiega ai conservi cristiani: “Voi pure, come pietre viventi, siete edificati quale casa spirituale in vista di un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali accettevoli a Dio per mezzo di Gesù Cristo. . . . voi siete ‘una razza eletta, un regal sacerdozio, una nazione santa, un popolo di speciale possesso, affinché dichiariate le eccellenze’ di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce. Poiché voi una volta non eravate un popolo, ma ora siete il popolo di Dio”. — 1 Piet. 2:5, 9, 10.
11. (a) Quali sono i “sacrifici spirituali” menzionati in 1 Pietro 2:5? (b) Quali sono i doveri sacerdotali dei cristiani menzionati in Ebrei 10:23-25?
11 Che questi “sacrifici spirituali” offerti dal sacerdozio cristiano siano principalmente una ‘dichiarazione delle eccellenze’ di Dio è anche confermato da Paolo, che li chiama “il frutto di labbra che fanno pubblica dichiarazione al suo nome”, in Ebrei 13:15, dove aggiunge: “Inoltre, non dimenticate di fare il bene e di condividere con altri, poiché Dio si compiace di tali sacrifici”. Notate inoltre che Paolo, dopo aver indicato nel decimo capitolo di Ebrei qual è il nuovo sacerdozio sotto Cristo Gesù, menziona nei versetti 23-25 di Ebrei 10 almeno tre distinti doveri sacerdotali di questo nuovo sacerdozio: “Riteniamo la pubblica dichiarazione della nostra speranza senza vacillare, poiché colui che ha promesso è fedele. E consideriamoci a vicenda per incitarci all’amore e alle opere eccellenti, non abbandonando la nostra comune adunanza, come alcuni ne hanno l’abitudine, ma incoraggiandoci l’un l’altro e tanto più mentre vedete avvicinarsi il giorno”. — Rom. 12:1.
LA DIFFERENZA
12. Perché il sacerdozio levitico è chiamato sacerdozio “speciale”?
12 Sotto un aspetto, tuttavia, vi è una differenza tra i due sacerdozi. Il sacerdozio levitico non era ciò che è chiamato sacerdozio “generale” ma, invece, un cosiddetto sacerdozio “speciale”. Non v’era nulla di generale in esso. L’ufficio di sacerdote era limitato dalla nascita e dal sesso, essendo riservato ai maschi della tribù di Levi, e l’ufficio del sacerdote che offriva sacrifici era limitato alla famiglia di Aronne, il primo sommo sacerdote. Per legge il sacerdozio era messo in una classe od ordine a parte, non solo in quanto all’ufficio, ma anche per altre questioni. I Leviti non ricevettero eredità nel paese, e furono presi provvedimenti speciali per il loro mantenimento. Dopo che essi furono appartati per i doveri sacerdotali, la loro tribù non venne contata tra le dodici tribù d’Israele; le tribù di Efraim e Manasse, i figli di Giuseppe, completarono il numero. I Leviti erano quindi una classe o stato od ordine speciale della società giudaica. C’era una distinzione netta tra i sacerdoti e il popolo. Israele aveva un sacerdozio “speciale”. — Num. 8:14; 18:20-24.
13. (a) Che cos’è il sacerdozio “generale”? (b) Secondo Pietro, il sacerdozio cristiano è generale o speciale? In che modo sostiene Pietro la risposta?
13 Non è la stessa cosa col nuovo sacerdozio. Pietro dice: “Voi siete ‘. . . un regal sacerdozio, una nazione santa, un popolo di speciale possesso’”. Egli chiama nazione il sacerdozio cristiano. È il nuovo “Israele di Dio”. Il sacerdozio e la nazione sono la stessa cosa. Questa nazione non è divisa in “sacerdozio” e “popolo”. Ogni membro di tale nazione è sacerdote. Questo è il sacerdozio “generale”. — Gal. 6:16.
14. Date altre prove del fatto che il sacerdozio cristiano è generale.
14 L’idea che non vi sia distinzione tra i cristiani non è nuova. La notiamo nella raffigurazione del cristiano come membro del corpo di Cristo, nel quale non c’è “né Giudeo né Greco; non c’è né schiavo né libero; non c’è né maschio né femmina”; e la notiamo nella condizione di figlio di Dio che il cristiano ottiene e in virtù della quale ogni cristiano ha diretto accesso al Padre celeste mediante il Sommo Sacerdote, Gesù Cristo, non avendo per mediatore o sacerdote nessun uomo, poiché Gesù Cristo è il Mediatore. — Gal. 3:28, VR; Gal. 4:5-7. Ebr. 4:16; 1 Tim. 2:5.
ORIGINE DEL SACERDOZIO GENERALE
15. Chi diede un carattere generale al sacerdozio cristiano? In che modo?
15 Fu Geova Dio a stabilire in modo molto vigoroso il sacerdozio generale nella congregazione cristiana sin dal suo inizio. Il giorno di Pentecoste egli sparse il suo spirito sui primi che divennero membri della congregazione. Ricevendo questo spirito essi furono unti per divenire assistenti sacerdoti e furono aiutati a cominciare a svolgere immediatamente i loro doveri sacerdotali, poiché sotto l’influenza di tale spirito cominciarono a offrire sacrifici spirituali, con la predicazione inerente a Dio e ai suoi propositi. Si noti che Dio non scelse alcuni dei 120 presenti perché fossero una classe di ecclesiastici o sacerdoti e predicassero, mentre il resto sarebbero stati ascoltatori o laici, ma “tutti furon ripieni dello Spirito Santo, e cominciarono a parlare . . . delle cose grandi di Dio”. — Atti 2:4, 11, VR.
16. In che modo Gesù preparò i suoi seguaci ai doveri del sacerdozio generale anche prima del giorno di Pentecoste?
16 È evidente in molti modi che l’insegnamento del sacerdozio generale fu compreso e messo in pratica nella congregazione primitiva. I cristiani furono chiamati per seguire le orme del loro Sommo Sacerdote, Cristo Gesù, il quale, durante il suo ministero terreno, non solo adempì i doveri di nuovo sommo sacerdote, ma rese generali i doveri sacerdotali insegnando ai suoi seguaci a fare altrettanto. — Luca 10:1-12.
17-19. Come sappiamo che il mandato di divenire missionari dato da Gesù e riportato in Matteo 28:19 non era solo per gli undici apostoli?
17 Alcuni richiamano l’attenzione sul fatto che quando Gesù, per esempio, diede il famoso mandato di divenire missionari, riportato in Matteo 28:19, erano presenti solo gli undici apostoli, e affermano perciò che fosse dato solo agli apostoli. Si comprende invece che vi erano anche “più di cinquecento fratelli”. (1 Cor. 15:6, VR) È vero che gli apostoli erano più impegnati di ogni altro a stabilire in molti paesi nuove congregazioni, ma non erano i soli a svolgere quest’opera. Tutti aiutavano. Quando Paolo andò a Roma per la prima volta, non fu per stabilirvi una congregazione, poiché la congregazione c’era già, e i fratelli andarono ad incontrarlo prima che entrasse nella città. — Rom. 1:8, 13; Atti 28:14-16.
18 Gli apostoli non intesero che il comando di divenire missionari fosse solo per loro. Notate le parole di lode che Paolo disse ai fratelli di Tessalonica: “Da voi la parola del Signore ha echeggiato non soltanto nella Macedonia e nell’Acaia, ma la fama della fede che avete in Dio si è sparsa in ogni luogo; talché non abbiam bisogno di parlarne”. — 1 Tess. 1:8, VR.
19 Tito e Timoteo erano insegnanti, ma erano insegnanti di insegnanti; non erano ministri mandati ad insegnare ai laici. Paolo scrisse a Timoteo: “Le cose che hai udite da me in presenza di molti testimoni, affidale ad uomini fedeli, i quali siano capaci d’insegnarle anche ad altri”. (2 Tim. 2:2, VR) Questo è in armonia con ciò che leggiamo in Apocalisse 22:17 (VR): “Lo Spirito e la sposa dicono: Vieni. E chi ode dica: Vieni”. Quando gli Ebrei facevano poco progresso nel prendere parte attivamente all’adempimento dei doveri del sacerdozio generale, Paolo era deluso: “Poiché, in realtà, mentre dovreste essere maestri a causa del tempo, avete ancora bisogno che qualcuno v’insegni dal principio le cose elementari dei sacri oracoli di Dio”. In tale congregazione i laici non erano tollerati. — Ebr. 5:12.
20. In che modo la storia conferma il sacerdozio generale della chiesa primitiva?
20 La storia ne dà la conferma. Il professore danese Hal Koch dice nel suo libro Church History (Storia della Chiesa): “Solo ai giorni degli apostoli e nei decenni immediatamente successivi, udiamo parlare di veri missionari, aventi come compito e vocazione la diffusione del cristianesimo. Altrimenti, erano cristiani ordinari, mercanti, operai, schiavi e di qualsiasi condizione sociale, che portavano nella congregazione nuovi membri”. Non c’è dubbio al riguardo: Il sacerdozio generale era un aspetto caratteristico della primitiva chiesa cristiana; ogni membro era un sacerdote che considerava suo dovere predicare e insegnare le cose di Dio dentro e fuori della congregazione, ed essi erano sostenuti dallo spirito di Dio sparso su di loro. In questa chiesa non c’erano laici. Com’è dunque accaduto che nelle odierne chiese della cristianità sono note quasi soltanto una classe di ecclesiastici che predicano dal pulpito e una classe di laici indifferenti?
CAMBIAMENTO DIABOLICO
21. I servitori di congregazione della chiesa primitiva costituivano forse un sacerdozio?
21 Poiché la primitiva congregazione cristiana era un’organizzazione operante, fu necessario nominare alcuni membri per compiere speciali servizi. Per ricevere tali incarichi di servizio, l’uomo doveva essere maturo o un cosiddetto “anziano” (greco: presbýteros). Tra gli anziani vennero scelti i servitori di congregazione (greco: epískopoi) e i loro assistenti o servitori di ministero (greco: diákonoi). Considerando quello che abbiamo già visto circa il sacerdozio generale nella chiesa primitiva, essi non furono nominati per costituire un sacerdozio; erano semplicemente i servitori dei loro fratelli cristiani. — Atti 6:1-7; Tito 1:5; 1 Piet. 5:2, 3; Matt. 20:25-28.
22. In che modo i servitori delle congregazioni costituirono in seguito un sacerdozio?
22 Paolo comunque profetizzò veracemente: “Dopo la mia partenza entreranno fra voi de’ lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge; e di fra voi stessi sorgeranno uomini che insegneranno cose perverse per trarre i discepoli dietro a sé”. Una delle tristi conseguenze dell’ascesa al potere di egoistici uomini oppressivi fu la completa scomparsa del sacerdozio generale. Secondo la storia ecclesiastica, durante il secondo secolo i servitori delle congregazioni, a poco a poco ma fermamente, furono elevati per formare un sacerdozio speciale. I servitori delle congregazioni o epískopoi indossarono l’abito da vescovo, gli anziani o presbýteroi smisero di essere soltanto gli uomini maturi e anziani tra i quali si potevano scegliere i servitori, e ricevettero l’ufficio di sacerdoti, e i servitori di ministero o assistenti divennero i diaconi di oggi. Gli uomini si arrogarono delle cariche mediante le quali costituirono una gerarchia che per secoli ha esercitato un rigido governo spirituale e secolare, signoreggiando sui laici. — Atti 20:29, 30, VR.
23. (a) Che cosa fa del clero cattolico un sorprendente esempio di un cosiddetto clero cristiano che ha abbandonato il sacerdozio generale per quello speciale? (b) Perché si tratta di un cambiamento diabolico?
23 Il sacerdozio della Chiesa Cattolica Romana ne è un notevole esempio. Non solo questo sacerdozio costituisce una classe distinta, separata ed elevata sopra i laici, in quanto a potere, istruzione e apparenze, poiché imita la disposizione del sacerdozio speciale, ma ha costruito templi letterali con altari letterali ed ha fatto indossare ai suoi membri abiti speciali per distinguerli dal comune membro della chiesa. Per rendere il ritorno al sacerdozio speciale completo, esso afferma di avere mediante speciale consacrazione il potere di far scendere a propria volontà Cristo Gesù sull’altare, di sacrificare la sua carne e il suo sangue letterale nella messa cattolica romana. Difficilmente si sarebbe potuto rendere più perfetto il cambiamento dal sacerdozio generale a quello speciale, se si doveva mantenere ancora un’apparenza cristiana. Privando i membri della chiesa del diritto di essere attivi servitori di Dio e di predicare la sua Parola, paralizzandoli e facendone un gruppo di frequentatori di chiesa ignoranti, e spesso illetterati, il clero ha spento lo spirito di Dio nella chiesa e l’ha spogliata della sua originaria forza dinamica necessaria per diffondere la buona notizia, e l’ha spogliata così della giusta specie di rigenerazione, mediante la quale la verità inerente a Dio e a Cristo dovrebbe conquistare il mondo. Questo è stato un cambiamento diabolico.
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Il sacerdozio generale oggiLa Torre di Guardia 1963 | 1° settembre
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Il sacerdozio generale oggi
“Io spanderò il mio spirito sopra ogni carne, e i vostri figliuoli e le vostre figliuole profetizzeranno, i vostri vecchi avranno dei sogni, i vostri giovani avranno delle visioni; e anche sui servi e sulle serve, spanderò in quei giorni il mio spirito”. — Gioe. 2:28, 29, VR.
1, 2. Chi ha preso l’iniziativa nell’attuale campagna della cristianità per far rivivere il sacerdozio generale, e quali sono i suoi motivi?
DA SECOLI i teologi della cristianità sanno che le organizzazioni religiose che essi sostengono con un sacerdozio speciale non sono né cristiane né bibliche; ma fino a questo ventesimo secolo non hanno fatto nulla al riguardo. Ora parlano estesamente del “sacerdozio generale”. Benché possa sembrare strano, considerando la sua struttura gerarchica, è stata la Chiesa Cattolica Romana a prendere l’iniziativa nell’attuale campagna della cristianità che mira a far riprendere il lavoro a quegli stessi “laici” che essa ha tenuto con tanta cura inattivi per secoli.
2 Si noti tuttavia che i motivi che la spingono a fare questo non sono tanto il desiderio di vedere ritornare l’organizzazione ecclesiastica al sacerdozio generale della chiesa primitiva quanto un’urgente necessità dovuta alla fatale scarsità di uomini cattolici romani che vogliano fare i sacerdoti.a Questa scarsità minaccia di frustrare l’aspirazione cattolica al dominio mondiale, e quindi i cattolici laici devono ora diventare attivi. Questa è la ragione per cui si parla del sacerdozio generale in una chiesa che altrimenti non si preoccuperebbe di ricordare ad alcuno questa vecchia dottrina.
3. Secondo il papa Pio XII, esiste un apostolato generale a cui possono prendere parte tutti i cattolici, e i laici otterranno l’uguaglianza coi sacerdoti partecipando all’apostolato?
3 Al Secondo Congresso Mondiale dell’Apostolato dei Laici tenuto a Roma nel 1957, il papa Pio XII spiegò che nella chiesa cattolica vi sono due apostolati; un ‘apostolato gerarchico’ e un ‘apostolato dei laici’. Il papa fece la domanda: “Il laico al quale è affidato l’insegnamento della religione, per il fatto stesso che ha ricevuto una mission canonica (un mandato ecclesiastico) di insegnare, e per il quale l’insegnamento potrebbe essere l’unica attività professionale, passa forse dall’‘apostolato dei laici all’apostolato gerarchico’?” La risposta fu no. L’effettivo potere di insegnare è proprio del papa e dei vescovi soltanto. “Tutti gli altri, siano sacerdoti o laici, collaborano nella misura in cui l’autorità ecclesiastica dà loro di insegnare accuratamente e di guidare i fedeli”.b
4. In che senso è generale il sacerdozio a cui sono invitati a partecipare i laici cattolici romani?
4 In altre parole, malgrado parli tanto del sacerdozio generale, non dobbiamo aspettarci che da ora in poi la chiesa cattolica abolisca i suoi ordini e provveda ai laici di ogni luogo Bibbie e pubblicazioni bibliche, affinché ogni cattolico possa adempiere il suo dovere di cristiano di predicare ad altri la Parola di Dio. Secondo il papa Pio XII, “i cristiani non sono tutti chiamati all’apostolato dei laici nel senso stretto del termine”.c Solo una minoranza scelta e specialmente addestrata sarà usata a questo scopo, e a tale elevata categoria di ministri laici la chiesa è disposta a pagare un salario di circa 7.440.000 lire all’anno.d Si potrebbe dunque dire che questo non lascia molto alla generalità.
5. Per quale ragione pensate che il papa dica che i laici partecipano all’apostolato nel senso “meno corretto del termine”? Che cosa ci si aspetta da loro?
5 Che cosa faranno dunque tutti i milioni di cattolici ai quali non è ‘dato di insegnare accuratamente’ la fede cattolica, ma che sono tuttavia chiamati a partecipare al “sacerdozio generale”? Benché non siano “chiamati all’apostolato dei laici nel senso stretto del termine”, sono incoraggiati a partecipare a un “apostolato di preghiera e di esempio personale come apostolato nel senso lato e meno corretto del termine”. Perché esso sia chiamato apostolato in un senso “meno corretto del termine” è evidente quando lo si osserva più attentamente. A questi milioni di cattolici non è riservata l’offerta di sacrifici spirituali a Dio sotto forma di ‘frutti di labbra che fanno pubblica dichiarazione al suo nome’ per identificarli con la chiesa primitiva, non sono riservati privilegi di servizio secondo i princìpi del sacerdozio generale. La loro opera nel mondo, secondo il papa Pio XII, è quella di formare cellule cattoliche nei laboratori, di prendere parte alla vita pubblica, economica, sociale e politica, di unirsi a movimenti sindacali e a cooperative di produttori e consumatori e anche ad organizzazioni internazionali come l’UNESCO, per “impartire a ciò il marchio di Cristo”.e
6. Che cosa fa ricordare il programma cattolico, del quale si parla come se praticasse il sacerdozio generale, e per che cosa è stato usato in passato?
6 Tutto ciò fa pensare più all’infiltrazione usata da certi movimenti politici che all’opera compiuta dagli assidui predicatori del sacerdozio generale cristiano primitivo. Il più importante ramo del movimento cattolico dei laici è la cosiddetta Azione Cattolica, movimento semireligioso usato spesso dalla chiesa nello stesso modo in cui i nazisti usarono in Germania, sotto Hitler, le loro truppe SA come, per esempio, quando l’Azione Cattolica, prima e durante la seconda guerra mondiale, fu usata dalla chiesa in modo violento negli Stati Uniti e in altri paesi per interrompere le adunanze religiose dei testimoni di Geova perché non le piacevano i fatti esposti a tali adunanze.f
7. (a) In che modo rispondono i cattolici laici all’invito a partecipare all’apostolato dei laici della chiesa? (b) Si può dire veracemente che nella chiesa cattolica non vi è il sacerdozio generale? Che cosa manca?
7 Malgrado tutti gli sforzi, si lamentano scarsi risultati. S. E. mons. Valerian Gracias, arcivescovo di Bombay, disse: “Come spiegare l’apatia della grande maggioranza degli uomini che con le loro doti intellettuali e morali avrebbero potuto essere attivi e vigorosi partecipanti all’apostolato della gerarchia, ma che purtroppo non lo sono? Oggi ogni uomo, per dirla con le parole di S. Paolo, cerca il proprio e non quel che è di Cristo. Non c’è fuoco nel loro cuore, ma solo ceneri fumanti. La maggioranza dei cattolici hanno l’idea che la Chiesa sia una società alla quale si appartiene soltanto; l’idea che la Chiesa sia un organismo vivente è estranea alla loro mente”.g Tutto ciò serve a dimostrare che il cosiddetto sacerdozio generale della Chiesa Cattolica Romana non è affatto generale, e che Dio non ha sostenuto col suo spirito gli sforzi che essa ha fatto. — Atti 1:8.
8. Partecipano le chiese greco-ortodosse all’attuale discussione della cristianità sul sacerdozio generale?
8 Le chiese greco-ortodosse sono di struttura gerarchica quasi come la Chiesa Cattolica Romana ma, a differenza di quest’ultima, si sono astenute dal parlare estesamente del sacerdozio generale.
IL PROTESTANTESIMO E IL SACERDOZIO GENERALE
9. (a) Come fu richiamata l’attenzione sul sacerdozio generale dopo ch’esso era scomparso per secoli? (b) Come spiegò Lutero il sacerdozio generale?
9 Il riformatore Lutero riportò alla luce l’insegnamento del sacerdozio generale. Egli era un profondo studioso della Bibbia e comprese ben presto quanto la chiesa cattolica si fosse allontanata dalla chiesa primitiva col suo sacerdozio speciale, e nella lotta contro il papato fece diligente uso di quello che aveva scoperto. “Al battesimo fummo tutti consacrati per essere sacerdoti”, disse con vigore, e schernì il papa che pensava di poter trarre dei sacerdoti da cristiani già battezzati mediante una cerimonia di ordinazione. “Che il papa o il vescovo unga, tonsuri, ordini, consacri e vesta un uomo in modo diverso dai laici”, egli disse, “potrà farne un ipocrita o uno stupido, ma non ne farà mai un cristiano o un uomo spirituale”.h
10. (a) Qual era secondo Lutero il principale dovere del cristiano? (b) Che cosa fece Lutero dopo aver riscoperto la dottrina del sacerdozio generale? Quali furono i risultati?
10 Poi Lutero, con grande zelo, si diede a praticare il sacerdozio generale nella sua chiesa appena costituita, insegnando che l’opera più importante del cristiano, l’opera che include tutti gli altri doveri sacerdotali, è quella di “insegnare la Parola di Dio”.i Tuttavia fallì in questo. Dovette imparare che il popolo comune era stato tanto trascurato spiritualmente dalla chiesa cattolica che il sacerdozio generale e i doveri ch’esso comporta erano al di là della sua comprensione. L’opera di Lutero in questo campo non fu proseguita dai suoi successori. Essa scomparve.
11. Chi ha pure cercato di praticare il sacerdozio generale? Con quali risultati?
11 Già prima della Riforma alcuni movimenti come quello dei valdesi nell’Europa Centrale e dei lollardi in Inghilterra avevano cercato di conformarsi al sacerdozio generale. Il movimento del “pietismo” sorto in Germania dopo la “riforma” e il movimento di Oxford nella nostra generazione hanno cercato in certa misura di fare altrettanto, ma evidentemente tutti questi sforzi sono stati privi dell’appoggio dello spirito santo di Dio, poiché sono tutti falliti, ed anche nella chiesa luterana odierna la situazione non è cambiata dal tempo di Lutero: La dottrina del sacerdozio generale cristiano è riconosciuta in teoria ma non in pratica.
12. (a) In che senso alcuni ecclesiastici protestanti affermano di praticare il sacerdozio generale nelle loro chiese? Quali sono i fatti? (b) In che modo è evidente che, per esempio, le chiese di Stato luterane della Danimarca e della Svezia non praticano il sacerdozio generale?
12 Nonostante ciò, molti ecclesiastici protestanti non episcopaliani, compresi i luterani, affermano di praticare il sacerdozio generale e che i loro ministri sono soltanto servitori tratti dal gregge per assolvere compiti speciali. In teoria, è detto, ogni membro della congregazione potrebbe agire come tale, come quando i coloni che si stabilivano in America sceglievano fra loro il laico più adatto perché fosse loro ministro, ovunque si stabilivano, finché non potessero ottenere un “vero” ministro, o come i capitani di mare che sono spesso considerati ministri per l’equipaggio e i passeggeri. Il fatto è, tuttavia, che le chiese protestanti, compresa la chiesa luterana, hanno un sacerdozio speciale. Il fatto è che di solito nessuno può predicare o celebrare cerimonie nella sua chiesa senza una speciale ordinazione. Normalmente, nessuno è ordinato se non ha ricevuto uno speciale addestramento accademico, ed essi si vestono in modo diverso dagli altri, almeno quando sono officianti. Le eccezioni sono così rare che non fanno altro che confermare la regola. Nelle chiese protestanti non è come nella chiesa primitiva dove, secondo il professore danese Hallesby, “tutte le cerimonie della chiesa potevano essere celebrate da ogni cristiano”.j Gli onesti ministri protestanti, le cui chiese insegnano il sacerdozio generale, ammettono di praticare in effetti un sacerdozio speciale.k
TENTATIVI INFRUTTUOSI
13, 14. Come sappiamo che la cristianità protestante non è soddisfatta della sua attuale situazione circa il sacerdozio generale?
13 Il tentativo di imitare i primi cristiani a vivere la dottrina del sacerdozio generale è fallito così miseramente, che la conoscenza di ciò che si dovrebbe fare e l’incapacità di farlo può solo, naturalmente, tormentare qualsiasi chiesa che si chiami cristiana. Perciò, quando nel 1948 fu fondato ad Amsterdam il Concilio Mondiale delle Chiese, esso fu fornito di un “Reparto dei Laici”, la cui mira è quella di “tenere dinanzi alle chiese la loro responsabilità di aiutare i laici ad essere la Chiesa nel mondo”.l
14 Nelle relazioni dell’assemblea del Concilio tenuta ad Amsterdam leggiamo: “Dobbiamo riflettere su ciò che significa parlare della Chiesa come di ‘un sacerdozio regale, una nazione santa, un popolo particolare’ (1 Pietro ii, 9), e come del ‘Corpo di Cristo’ (Efesini iv, 16) a cui ogni membro contribuisce la sua parte”.a E nelle relazioni sulla sua assemblea tenuta ad Evanston, negli U.S.A., nel 1954, leggiamo: “La frase ‘il ministero dei laici’ esprime il privilegio dell’intera chiesa di partecipare al ministero di Cristo nel mondo. Dobbiamo capire di nuovo il significato del fatto che siamo tutti battezzati; che, come Cristo venne per servire, così tutti i cristiani devono divenire ministri del Suo proposito di salvezza”.b Finalmente, il protestantesimo si sveglia per capire che cosa significa essere cristiani, che dovrebbe praticare il sacerdozio generale, che non lo pratica, e che bisognerebbe fare qualcosa in merito.
15. (a) Come rispondono in genere i laici protestanti all’invito per praticare il sacerdozio generale? (b) Che cosa ci vuole per mettere in pratica il sacerdozio generale?
15 Come la chiesa cattolica, gli ecclesiastici protestanti deplorano l’insuccesso nei loro tentativi di realizzare il sacerdozio generale. “I laici che partecipano volontariamente e gratuitamente all’opera di predicazione cristiana sono ad esempio molto meno che qualche decennio fa. Sono in diminuzione anche i cristiani che partecipano mediante la libera, spontanea testimonianza e la preghiera. È spesso difficile trovare qualcuno che sia disposto ad assumere responsabilità e a portare pesi”, lamenta un ministro norvegese nel commentare la situazione nel suo paese,c ciò che ci fa ricordare Romani 9:16 (VR): “Non dipende dunque né da chi vuole né da chi corre, ma da Dio”. Quello di cui ha bisogno la cristianità per praticare il sacerdozio generale non è null’altro che quello che ci volle nella chiesa primitiva: lo spargimento dello spirito.
IL SACERDOZIO GENERALE È PRATICATO: UN SEGNO DELLO SPIRITO
16. Che cosa dimostra che la profezia di Gioele è stata adempiuta sui testimoni di Geova?
16 Quando il giorno di Pentecoste Pietro diede spiegazioni in merito al primo spargimento dello spirito santo, citò il profeta Gioele e disse: “E avverrà negli ultimi giorni, dice Iddio, che io spanderò del mio Spirito sopra ogni carne; e i vostri figliuoli e le vostre figliuole profeteranno, e i vostri giovani vedranno delle visioni, e i vostri vecchi sogneranno dei sogni. E anche sui miei servi e sulle mie serventi, in quei giorni, spanderò del mio Spirito, e profeteranno”. Lo spargimento dello spirito ai giorni di Pietro ebbe luogo solo per un po’ di tempo e adempì la profezia in piccole proporzioni. Negli ultimi giorni di questo vecchio sistema di cose, il promesso, finale, ultimo e completo spargimento dello spirito è stato adempiuto sui testimoni di Geova e non sulle chiese cattoliche e protestanti della cristianità. La prova è che non solo i testimoni di Geova comprendono e riconoscono l’insegnamento biblico del sacerdozio generale, ma sono anche in grado di metterlo in pratica. — Atti 2:17, 18, VR.
17. Sin da quando i moderni testimoni di Geova hanno avuto il giusto intendimento in merito al sacerdozio generale?
17 Sin dai primi inizi della loro storia moderna, i testimoni di Geova hanno avuto il giusto intendimento di questa dottrina, com’è indicato da un articolo pubblicato col titolo “Il sacerdozio regale” nella prima edizione della loro rivista ufficiale Torre di Guardia di Sion (ora La Torre di Guardia) del luglio 1879. Dopo aver menzionato le quattro scritture principali delle Scritture Greche Cristiane relative al sacerdozio generale (1 Piet. 2:9; Apoc. 1:5, 6; 5:10; 20:6) l’articolo dice: “Le suddette scritture insegnano chiaramente che una parte, come minimo, della nostra opera in futuro sarà quella di officiare in qualità di sacerdoti di Dio. Come l’opera del sacerdote è quella di intercedere e di istruire nella giustizia, esse dimostrano chiaramente che la gloriosa opera di evangelizzazione proseguirà . . . durante l’‘età delle età’. . . . Noi . . . avanzeremo come un regal sacerdozio, secondo l’ordine di Melchisedec, pienamente preparati a soccorrere le nazioni, a guidarle sui sentieri della giustizia, a incoraggiarle a seguire la via della vita”.
18. Quando cominciarono i Testimoni a praticare il sacerdozio generale in pieno? Come fu mostrato questo?
18 Esaminando la loro storia, tuttavia, si nota che, benché i Testimoni comprendessero sin dal 1879 l’importanza che ogni cristiano sia un attivo insegnante pubblico della Parola di Dio, non fu che nel 1919, e in particolare nel 1922, che essi trovarono il coraggio e la forza di organizzare e praticare il sacerdozio generale in pieno seguendo i metodi della chiesa primitiva. Da allora in poi si è cercato di aiutare ogni membro della congregazione a predicare di casa in casa, non solo a distribuire gratuitamente trattati biblici, ma a parlare direttamente e personalmente a ogni padrone di casa e a offrire riviste, libri e opuscoli biblici dietro una contribuzione nominale. Da allora tutti i testimoni di Geova, uomini giovani e vecchi, donne giovani e vecchie e anche i bambini, hanno ‘profetato’. Per aiutarli a compiere la grandiosa opera di ministero di predicare la buona notizia del regno di Dio in tutto il mondo, è stata loro data una “gran folla” di persone di buona volontà che sono desiderose di assistere l’unto sacerdozio regale nel servizio del tempio, come i Netinim e i Gabaoniti furono felici di assistere i sacerdoti levitici. — Luca 8:1; Atti 17:17; 20:20; Apoc. 7:9, 10.
19. Come si manifesta il sacerdozio generale nella congregazione dei testimoni di Geova?
19 Anche nelle congregazioni dei testimoni di Geova osserviamo il sacerdozio generale. Benché in ogni congregazione alcuni membri siano nominati per compiere speciali servizi, come sorvegliare, fare delle statistiche, aver cura della letteratura e del denaro, assegnare territori per l’opera di predicazione e presiedere agli studi biblici, proprio come avveniva nella chiesa primitiva, questi membri sono servitori dei loro fratelli e non costituiscono una classe clericale, e gli altri non sono laici. Alle adunanze della congregazione tutti i presenti partecipano alle considerazioni orali. Essendo un ministro, ogni uomo capace è invitato a celebrare funerali, battesimi e matrimoni e a tenere il servizio della commemorazione annuale della morte del Signore. Dopo l’appropriato addestramento, impartito a tutti, ogni uomo qualificato riceve l’incarico di insegnare e predicare dal podio, ciò che è possibile poiché i soggetti che si devono insegnare in una congregazione in cui tutti sono ministri sono così molteplici e svariati che ve ne sono per tutti i gradi di capacità di insegnare e predicare. Così, come nella chiesa primitiva, ‘tutte le cerimonie sono celebrate da ogni cristiano’. — Filip. 1:1; 1 Tim. 2:12; Efes. 4:11-13.
20. Perché i testimoni di Geova si radunano più spesso di altri, e com’è la partecipazione alle loro adunanze in paragone con quella delle altre chiese in generale?
20 È evidente che essendo ogni ministro un pubblico insegnante, sono necessari più ammaestramento e adunanze che se fosse diversamente. Perciò, i testimoni di Geova tengono cinque regolari adunanze di congregazione di un’ora ciascuna ogni settimana, con una partecipazione media mondiale del 75 per cento circa di tutti gli associati, in contrasto con quelli che vanno in chiesa solo una volta la settimana e la partecipazione alle adunanze generalmente bassa lamentata dalla maggior parte delle altre chiese.
21. Perché le adunanze dei testimoni di Geova sono diverse da quelle delle altre chiese?
21 La maggior parte delle adunanze dei testimoni di Geova differiscono dai cosiddetti servizi e dalle adunanze religiose tenute nelle chiese della cristianità, perché devono soddisfare le esigenze di un sacerdozio generale. Oltre al sermone domenicale, al quale è invitato in special modo anche il pubblico, e a due studi biblici settimanali, i Testimoni tengono due adunanze la settimana col preciso scopo di istruirsi e addestrarsi per compiere il servizio di ministero l’uno verso l’altro e per il pubblico.
22. Quali adunanze sono specialmente designate ad aiutare a mettere in pratica il sacerdozio generale?
22 Una di queste è l’Adunanza di Servizio. In questa adunanza i testimoni di Geova considerano i modi e i mezzi mediante i quali la congregazione può assolvere nella maniera più efficace l’obbligo di predicare regolarmente in ogni casa del suo territorio e di studiare la Bibbia con gli interessati. L’altra adunanza è la Scuola di Ministero Teocratico, nella quale ogni singolo Testimone viene addestrato per essere un pubblico ministro della buona notizia. Vi sono iscritti uomini, donne e bambini. Il programma della scuola comprende discorsi di istruzione, discorsi di esercitazione che consistono in letture della Bibbia, sermoni e ministero di casa in casa, seguìti dagli istruttivi consigli di un servitore della scuola. Tutte le adunanze sono a ingresso libero, e il pubblico è benvenuto.
23. Quali conclusioni si possono trarre dal fatto che i testimoni di Geova sono in grado di praticare in tutto il mondo il sacerdozio generale?
23 Fare di ogni membro di un’organizzazione religiosa, che di membri ne conta 989.192 in 189 paesi, un pubblico lodatore di Dio è una cosa di cui prendere nota. Questi non sono stati assistenti sociali o persone che salmodiassero letteralmente per le strade, ma ministri che hanno seguìto le orme di Cristo Gesù, andando a predicare e a insegnare di casa in casa e nelle famiglie secondo il sistema apostolico, indipendentemente dall’età, dal sesso, dalla lingua, dalla razza e dall’istruzione secolare; e questo è un successo per il quale non si può attribuire il credito a nessun uomo e a nessuna organizzazione. Nel 1962 i testimoni di Geova hanno dedicato in tutto il mondo 142.046.679 ore alla predicazione di casa in casa. Gli infruttuosi tentativi della cristianità a fare altrettanto malgrado il suo grande desiderio e i suoi sforzi rendono testimonianza a questo fatto. Ciò è il risultato dell’operato dello spirito di Dio ed è la prova del fatto, non solo che viviamo negli “ultimi giorni” menzionati da Gioele, ma anche che la congregazione che pratica l’ambìto sacerdozio generale ha ricevuto lo spirito di Dio ed è quella ch’egli usa sulla terra per rappresentarlo tra le nazioni. Perché non conoscere meglio i testimoni di Geova? Li troverete in ogni parte del mondo. Siete benvenuti alle adunanze per lo studio biblico che essi tengono nelle loro Sale del Regno.
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