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La chiave della felicità familiareCome rendere felice la vita familiare
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Capitolo 1
La chiave della felicità familiare
1, 2. Quali ottime cose può provvedere una sana vita familiare? Quindi quali domande potrebbero sorgere?
MOLTE aspirazioni umane possono essere appagate nella cerchia familiare. Possiamo trovarvi quello che tutti normalmente desideriamo: sentirci necessari, apprezzati e amati. Una calorosa relazione familiare può soddisfare questi bisogni in modo meraviglioso. Può produrre un’atmosfera di fiducia, comprensione e affetto. La casa diventa allora un vero rifugio da difficoltà e inquietudini esterne. I figli possono sentirsi al sicuro e la loro personalità può sbocciare in tutta la sua pienezza.
2 Questa è la vita familiare che tutti vorremmo. Ma nulla di ciò si ottiene automaticamente. Come si può raggiungere? Perché la vita familiare attraversa oggi difficoltà particolarmente gravi in molte parti del mondo? Cosa determina la differenza tra felicità coniugale e infelicità coniugale, tra una famiglia calorosa e unita e una famiglia fredda e divisa?
3. Cosa rivela la storia circa l’importanza della famiglia?
3 Se sei sinceramente preoccupato per il benessere e il successo della tua famiglia, ne hai buona ragione. Descrivendo l’importanza dell’istituzione familiare, The World Book Encyclopedia (1973) dice:
“La famiglia è la più antica istituzione umana. Sotto molti aspetti è la più importante. È l’elemento più fondamentale della società. Intere civiltà sono sopravvissute o scomparse, secondo che la vita familiare fosse forte o debole”.
4, 5. Quali spiacevoli atteggiamenti si osservano in molte famiglie?
4 Ma quante famiglie oggi sono intimamente unite da forti vincoli d’amore? Quante godono il calore di reciproche espressioni di benignità, gratitudine e generosità? Quante hanno imparato la verità del detto: “Vi è più felicità nel dare che nel ricevere”?
5 Uno spirito ben diverso dilaga oggi in tutta la terra. Predomina nel mondo occidentale, ma sta penetrando anche nell’Oriente e in altri luoghi dove la vita familiare era tradizionalmente assai stabile. Fra le opinioni correnti troviamo: ‘Fa quello che vuoi, e lascia che gli altri si arrangino’. ‘La disciplina è fuori moda; lascia che i ragazzi scelgano la propria strada’. ‘Non esprimere giudizi su ciò che è giusto o sbagliato’. In un crescente numero di paesi divorzi, delinquenza minorile e immoralità degli adulti aumentano con ritmo allarmante. Psicologi, psichiatri, ecclesiastici e altri consulenti offrono suggerimenti. Ma invece di rafforzare l’unità della famiglia, molti consiglieri condonano o perfino raccomandano l’immoralità come mezzo per alleviare la frustrazione. Il cattivo frutto di tutto questo conferma il detto: “Qualunque cosa l’uomo semini, questa pure mieterà”.
LA STORIA SOSTIENE L’ISTITUZIONE FAMILIARE
6. Come ciò che accadde nell’antica Grecia e Roma illustra l’importanza della famiglia?
6 Le lezioni insegnate dalla storia sull’importanza della famiglia meritano seria considerazione. Lo storico Will Durant, nella Parte II di The Story of Civilization, descrive il crollo della famiglia nella Grecia antica, quindi prosegue: “La causa essenziale della conquista romana della Grecia fu la disgregazione della civiltà greca dall’interno”. Egli mostra quindi che la forza di Roma stava nella famiglia, ma quando l’istituzione familiare venne minata dall’immoralità sessuale, l’impero cominciò a declinare.
7. Perché nell’impero romano certuni godevano una sana vita familiare mentre altri avevano gravi problemi?
7 In realtà la storia conferma l’antico detto: “Non appartiene all’uomo che cammina nemmeno di dirigere il suo passo”. Ma indica anche che vi è una fonte al di là della sapienza umana a cui ricorrere per farsi guidare, col risultato che la famiglia prospererà. Gli storici riferiscono che durante la decadenza dell’impero romano “la vita familiare degli Ebrei era esemplare, e le piccole comunità cristiane con la loro devozione e la loro modestia turbavano il mondo pagano pazzo dei piaceri”. (The Story of Civilization, Parte III, pag. 366) Cosa distingueva quelle famiglie? Avevano una guida diversa: la Bibbia. Finché ne applicarono i consigli, considerandola la Parola di Dio, ebbero famiglie sane, pacifiche. Quei risultati suscitavano nel decadente mondo romano un senso di colpa.
8. Nel cercare di risolvere i problemi familiari, perché la Bibbia merita la nostra attenzione? (Salmo 119:100-105)
8 I detti citati nei paragrafi precedenti sono pure tratti dalla Bibbia. In quel libro troviamo le parole di Gesù Cristo secondo cui c’è più felicità nel dare che nel ricevere, l’affermazione ispirata dell’apostolo Paolo che mieteremo quello che avremo seminato, e la dichiarazione di Geremia, profeta di Dio, che non spetta all’uomo dirigere i propri passi. (Atti 20:35; Galati 6:7; Geremia 10:23) Questi principi biblici si sono dimostrati veri. Gesù disse anche: “Che la sapienza sia giusta è provato dalle sue opere”. (Matteo 11:19) Se i consigli biblici sono davvero efficaci per risolvere i problemi familiari, non meritano la nostra rispettosa attenzione?
9, 10. (a) Perché suggerimenti utili e affetto naturale non bastano per avere una felice vita familiare? (b) Cos’altro ci vuole? (Rivelazione 4:11)
9 Oggi ci sono migliaia di pubblicazioni sul matrimonio e la vita familiare. Quasi tutte contengono almeno qualche informazione utile. Eppure la vita familiare continua a deteriorarsi. Ci vuole qualcosa di più, qualcosa che dia la forza di resistere alle pressioni che ora minacciano la cerchia familiare. Il naturale affetto fra marito e moglie e fra genitori e figli dà forza. Ma anche questo non basta a tenere molte famiglie unite quando arrivano tempi di crisi. Cosa ci vuole ancora?
10 Non basta avere un senso di responsabilità e devozione nei confronti del proprio coniuge, dei figli o dei genitori. Ci vuole anche un maggior senso di responsabilità verso Colui di cui la Bibbia parla come del “Padre, al quale ogni famiglia in cielo e sulla terra deve il proprio nome”. Egli diede origine al matrimonio e alla vita familiare: è il Creatore dell’umanità, Geova Dio. — Efesini 3:14, 15.
INTERESSE DI DIO PER L’ISTITUZIONE FAMILIARE
11-13. Qual è il proposito di Dio riguardo alla terra e alla famiglia umana?
11 Geova Dio conosce i bisogni dell’umanità e desidera che siamo felici, perciò ci dà consigli sulla vita familiare. Ma un proposito più importante si riflette nel suo profondo interesse per le famiglie. La Bibbia spiega qual è questo proposito. Mostra che la terra non esiste per caso. Noi non esistiamo per caso. Geova Dio creò la terra, si propose che esistesse per sempre e che fosse abitata per sempre. Il profeta Isaia scrisse: “Colui che la stabilì fermamente, che non la creò semplicemente per nulla, . . . la formò pure per essere abitata”. — Isaia 45:18.
12 Per adempiere il suo proposito Dio creò la prima coppia umana e disse loro di avere figli: “Li creò maschio e femmina. Inoltre, Dio li benedisse e Dio disse loro: ‘Siate fecondi e moltiplicatevi ed empite la terra’”. (Genesi 1:27, 28) Il suo proposito richiedeva inoltre che essi e la loro progenie gli ubbidissero e avessero cura della terra. Genesi 2:15 dichiara: “Geova Dio prendeva l’uomo e lo poneva nel giardino di Eden perché lo coltivasse e ne avesse cura”. Col tempo tali condizioni paradisiache si sarebbero estese fino ad abbracciare l’intero globo. La terra e le sue risorse avrebbero offerto alla famiglia umana su tutta la terra infinite opportunità di apprendere e di provare soddisfazione nell’usare le proprie capacità.
13 Ora sulla terra vi sono oltre 4.000.000.000 di abitanti, ma queste moltitudini non adempiono il proposito di Geova per la terra. La maggioranza non gli ubbidisce, né ha cura della terra. Anzi, la rovina, ne inquina l’aria, l’acqua e il suolo. Secondo il suo proposito originale, Dio predisse non solo che avrebbe posto fine a tutto ciò, ma anche che avrebbe ridotto “in rovina quelli che rovinano la terra”. — Rivelazione 11:18.
DOMANDE A CUI DOBBIAMO RISPONDERE
14. Perché possiamo aver fiducia che il proposito di Dio riguardo alla vita familiare non verrà meno?
14 Il proposito di Dio riguardo alla terra e alla vita familiare non verrà meno. “La mia parola che esce dalla mia bocca . . . non tornerà a me senza risultati, ma per certo farà ciò di cui mi son dilettato”, egli dichiara. (Isaia 55:11) Dio istituì la famiglia e diede consigli per il suo buon funzionamento. Le sue norme rispondono alle domande veramente importanti sulla vita familiare, alcune delle quali forse ti riguardano.
15-17. (a) Quali sono alcune domande veramente importanti sulla vita familiare? (b) Perché è bene trovare risposte soddisfacenti a tali domande?
15 Per esempio: Come si può trovare un coniuge adatto? Come si può raggiungere un accordo su spinosi problemi coniugali? Due menti sono meglio di una; ma dopo essersi consultati, chi deve prendere le decisioni? Come il marito può meritare il rispetto della moglie, e perché questo è importante per lui? Perché la moglie ha bisogno dell’amore del marito, e cosa può fare per assicurarselo?
16 Come considerare i figli? Alcuni li considerano un simbolo della propria posizione sociale, una fonte di manodopera a buon mercato o un’assicurazione per la vecchiaia; altri li considerano un peso. Ma la Bibbia li definisce una benedizione. Cosa determina se lo saranno? E quando dovrebbe iniziare la loro educazione? Dovrebbero essere disciplinati? In tal caso, fino a che punto e in che modo? Nella famiglia dev’esserci un divario fra le generazioni? Si può colmarlo? Meglio ancora, si può impedire che sorga?
17 Trovare risposte soddisfacenti a queste domande contribuirà molto ad assicurare la felicità della tua vita familiare. Oltre a ciò, può infonderti la fiducia che esiste qualcuno di ineguagliabile forza, benignità e sapienza a cui rivolgersi nei momenti di bisogno e che può guidare la famiglia verso la felicità senza fine.
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Poni un buon fondamento per il tuo matrimonioCome rendere felice la vita familiare
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Capitolo 2
Poni un buon fondamento per il tuo matrimonio
1-3. Secondo Matteo 7:24-27, da cosa dipende il vero successo nella vita?
UNA casa, una vita o un matrimonio valgono quanto il fondamento su cui poggiano. In una delle sue illustrazioni Gesù parlò di due uomini: uno saggio che si costruì la casa sulla solida roccia e uno stolto che la costruì su terreno sabbioso. Quando venne un temporale, e acqua e vento sferzarono le case, quella sulla solida roccia resisté, ma quella sulla sabbia crollò con grande rovina.
2 Gesù non stava insegnando a costruire case. Sottolineava la necessità di costruire la propria vita su un buon fondamento. Quale messaggero di Dio, egli disse: “Chi ode queste mie parole e le mette in pratica” è come l’uomo che costruisce sulla solida roccia. Ma “chiunque ode queste mie parole e non le mette in pratica” è come chi costruisce sulla sabbia. — Matteo 7:24-27.
3 Notate che in entrambi i casi Gesù indica che non si tratta solo di udire un saggio consiglio e sapere cosa fare. La differenza fra il successo e l’insuccesso sta nel fare quello che dice il saggio consiglio. “Conoscendo queste cose, siete felici se le fate”. — Giovanni 13:17.
4. Quali sono alcune cose che possiamo apprendere dal matrimonio della prima coppia umana? (Genesi 2:22–3:19)
4 Questo è certamente vero nel matrimonio. Se il nostro matrimonio ha un fondamento solido, resisterà alle difficoltà della vita. Ma da chi ha origine questo buon fondamento? Dal Creatore del matrimonio, Geova Dio. Egli istituì il matrimonio quando unì la prima coppia umana come marito e moglie. Poi diede loro sagge istruzioni per il loro proprio bene. Dal seguire queste sagge istruzioni sarebbe dipeso per loro un glorioso futuro eterno o nessun futuro affatto. Entrambi conoscevano le istruzioni di Dio, ma purtroppo lasciarono che l’egoismo li distogliesse dal seguire queste norme. Preferirono ignorare i consigli e il risultato fu che il loro matrimonio e la loro vita crollarono come una casa costruita sulla sabbia colpita dal temporale.
5, 6. Quale aiuto Dio provvede agli sposati e a coloro che desiderano sposarsi?
5 Geova Dio unì quella prima coppia in matrimonio, ma egli non prende personalmente disposizioni matrimoniali per le coppie d’oggi. I suoi saggi consigli per un matrimonio felice sono tuttavia ancora disponibili. Sta a ciascun individuo che pensa oggi al matrimonio decidere se vuole applicarli. La Parola di Dio indica inoltre che possiamo chiedergli aiuto per prendere una saggia decisione nella scelta di un futuro coniuge. — Giacomo 1:5, 6.
6 Le circostanze senz’altro variano considerevolmente nelle diverse parti della terra. Attualmente in molte zone uomini e donne scelgono il proprio coniuge. Ma fra una considerevole parte della popolazione della terra sono i genitori a predisporre il matrimonio, a volte tramite un “mediatore”. In alcune zone l’uomo può prender moglie solo dopo aver pagato il “prezzo della sposa” ai genitori di lei, e l’ammontare del prezzo può anche impedirgli il matrimonio. Quali che siano le circostanze, la Bibbia offre consigli che possono contribuire al durevole successo del matrimonio.
PRIMA CONOSCI TE STESSO
7-10. (a) Pensando al matrimonio, cosa bisogna conoscere di sé? Come si fa a saperlo? (b) Cosa dice la Bibbia circa la validità delle ragioni per sposarsi?
7 Cosa cerchi nel matrimonio? Quali sono i tuoi bisogni, fisici, emotivi e spirituali? Quali valori morali, quali obiettivi ti prefiggi? Quali i metodi per raggiungerli? Per rispondere a queste domande devi conoscere te stesso. Questo non è così facile come si potrebbe pensare. Ci vuole maturità emotiva per esaminarci, e anche in tal caso non è possibile vederci come realmente siamo in ogni particolare. L’apostolo cristiano Paolo lo indicò scrivendo, in I Corinti 4:4: “Non mi rendo conto di nulla contro me stesso. Ma non per questo sono provato giusto, bensì chi mi esamina è Geova”.
8 In una certa occasione il Creatore volle che l’uomo Giobbe si rendesse conto di alcune cose che non gli erano chiare, e Dio gli disse: “Lascia che io ti domandi, e tu informami”. (Giobbe 38:3) Le domande possono aiutarci a conoscere noi stessi e a discernere i motivi. Chiediti dunque perché ti interessa il matrimonio.
9 Vuoi sposarti per soddisfare bisogni materiali: cibo, vestiario e alloggio? Questi sono bisogni fondamentali che tutti abbiamo, come dice la Bibbia: “Avendo nutrimento e di che coprirci, di queste cose saremo contenti”. E il bisogno sessuale? Anche questo è un desiderio normale. “È meglio sposarsi che essere infiammati dalla passione”. (1 Timoteo 6:8; 1 Corinti 7:9) Cerchi compagnia? Questa fu una delle ragioni principali per cui Dio istituì il matrimonio. Un’altra fu che i due collaborassero operando insieme. (Genesi 2:18; 1:26-28) Compiere un buon lavoro è fonte di soddisfazione e dovrebbe avere la sua ricompensa: “Ogni uomo mangi e in realtà beva e veda il bene per tutto il suo duro lavoro. È il dono di Dio”. — Ecclesiaste 3:13.
10 Da molto tempo gli innamorati considerano il cuore simbolo dei loro sentimenti. La Bibbia però fa una domanda inquietante circa il cuore: “Chi lo può conoscere?” (Geremia 17:9) Sei sicuro di sapere cosa c’è nel tuo cuore?
11. Quali fondamentali bisogni emotivi dovrebbero essere soddisfatti dal matrimonio?
11 Spesso l’attrazione fisica ci impedisce di riconoscere altri bisogni emotivi. Nella ricerca di un coniuge, dai abbastanza peso al tuo bisogno che ti siano mostrate comprensione, benignità e compassione? Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci sia vicino, in cui avere fiducia, con cui confidarci senza timore di essere feriti; qualcuno che non ci chiuda “la porta delle sue tenere compassioni”. (1 Giovanni 3:17) Puoi dare tutto questo al tuo coniuge? E lui o lei ti contraccambierà?
12. Perché la soddisfazione delle necessità materiali ed emotive non basta ad assicurare il successo del matrimonio?
12 Gesù disse: “Felici quelli che si rendono conto del loro bisogno spirituale”. (Matteo 5:3) Qual è il tuo bisogno spirituale? Ha relazione col fare carriera? Con la ricchezza? Coi possedimenti materiali? Ebbene, queste cose recano forse intima pace e contentezza? Di solito no. Quindi dobbiamo riconoscere che in ognuno vi è una fame spirituale che rimane anche dopo aver soddisfatto tutte le necessità materiali. Il nostro spirito ha bisogno di un’identità: di sapere chi siamo, cosa siamo, perché esistiamo, e cosa ci attende. Ci rendiamo conto di questi bisogni spirituali, e del modo di soddisfarli?
COMPATIBILITÀ
13. Per un felice matrimonio cosa si deve prendere in considerazione oltre ai propri bisogni?
13 Se sei consapevole di tutti questi bisogni del corpo, della mente e dello spirito, sai se anche il tuo futuro coniuge ne è consapevole? Non solo devi conoscere le tue particolari necessità per trovare felicità nel matrimonio, ma anche capire quelle del tuo coniuge. Certo vuoi che anche il tuo coniuge sia felice. Infelicità di uno significherà infelicità di entrambi.
14. Perché in molti matrimoni i coniugi riscontrano d’essere incompatibili?
14 Molti matrimoni finiscono nell’infelicità o nel divorzio per motivi di incompatibilità. Incompatibilità è una parola grossa, ma la sua importanza nel matrimonio è ancora maggiore. Se i due non sono disposti a collaborare la vita sarà difficile. Tale situazione ricorda il provvedimento della legge mosaica che vietava misericordiosamente di aggiogare insieme due animali di diversa costituzione e forza, per le difficoltà che ciò avrebbe creato. (Deuteronomio 22:10) Quindi è lo stesso anche per l’uomo e la donna che non sono fatti l’uno per l’altro eppure sono uniti in matrimonio. Quando i coniugi hanno interessi diversi, gusti diversi in quanto ad amicizie e attività ricreative, e hanno poche cose in comune, il vincolo coniugale è sottoposto a grave tensione.
15, 16. Quali sono alcuni argomenti che si dovrebbero discutere col futuro coniuge, e in che modo?
15 “I piani son frustrati dove non si parla in maniera confidenziale”, ci dice la Bibbia. (Proverbi 15:22) Nel pensare al matrimonio, si sono discusse questioni pratiche? In che modo il lavoro dell’uomo influirà sul matrimonio? Determinerà dove vivrete e quanto denaro avrete per soddisfare le effettive necessità. Chi si occuperà del bilancio familiare? È necessario che la moglie lavori, ed è consigliabile? Quali saranno i rapporti con i parenti acquisiti, specialmente i genitori di entrambi? Che ne pensa ciascuno del sesso, dei figli e dell’educazione dei figli? Uno vuole dominare l’altro, oppure prevarrà una benevola considerazione?
16 Tutte queste domande, e altre ancora, possono essere discusse con calma e logica, ed essere definite in modo che entrambi possano vivere bene insieme? Si possono affrontare e risolvere insieme i problemi, tenendo sempre aperte le linee di comunicazione? Questo è essenziale per avere successo nel matrimonio.
17-19. Perché l’ambiente familiare influisce sulla compatibilità nel matrimonio?
17 Maggiore compatibilità esiste di solito fra due persone che provengono da ambienti simili. L’Ausiliario per capire la Bibbia (inglese), pag. 1114, dice del matrimonio nei tempi biblici:
“Sembra che generalmente vi fosse la consuetudine che l’uomo cercasse moglie fra le sue conoscenze o nella stessa tribù. Questo principio è espresso nella dichiarazione di Labano a Giacobbe: ‘È meglio che io la dia [mia figlia] a te che a un altro uomo’. (Gen. 29:19) Ciò era particolarmente osservato dagli adoratori di Geova, come ne diede esempio Abraamo, che mandò a cercar moglie per suo figlio fra i suoi parenti nel suo stesso paese anziché prendere una delle figlie dei Cananei fra cui dimorava. (Gen. 24:3, 4)”
18 Naturalmente questo non significa che sia consigliabile sposarsi fra parenti stretti, perché ciò potrebbe dar luogo a problemi genetici che potrebbero produrre una progenie anormale. Ma l’ambiente familiare ha molta influenza sui valori morali di ciascuno. Durante l’infanzia e la giovinezza la propria condotta e i sentimenti sono naturalmente determinati dall’atmosfera familiare. Quando entrambi i coniugi provengono da ambienti simili, di solito trovano più facile andare d’accordo. Comunque persone di origini e ambienti diversi possono ugualmente affiatarsi bene nel matrimonio, specialmente se entrambi sono emotivamente maturi.
19 È chiaro che è utile conoscere un po’ la famiglia del tuo futuro coniuge. Ma osserva anche come lui o lei parla della famiglia: di genitori, fratelli e sorelle. Come tratta le persone anziane? Va d’accordo coi bambini?
20, 21. Nella scelta del coniuge, come si dovrebbero considerare i difetti di ciascuno?
20 Nonostante tutte le precauzioni prese, devi ancora ricordare questo: la compatibilità fra due persone non sarà mai perfetta. Entrambi avranno dei difetti. Di alcuni ci si può accorgere prima del matrimonio; altri verranno a galla dopo. E allora?
21 Non sono i difetti in sé che fanno fallire il matrimonio, ma come li prende l’altro coniuge. Riesci a vedere che i lati buoni superano le pecche, o pensi sempre al male e tocchi sempre lo stesso tasto? Sei abbastanza flessibile da fare concessioni, come hai bisogno e desideri che si facciano a te? L’apostolo Pietro disse: “L’amore copre una moltitudine di peccati”. (1 Pietro 4:8) Provi questo genere di amore verso chi intendi sposare? Altrimenti sarebbe meglio che non lo sposassi.
‘LO CAMBIERÒ’
22-24. Perché non è saggio sposare qualcuno fidandosi della sua promessa di cambiare vita, o con l’intento di cambiarlo?
22 Dici forse: ‘Lo cambierò’ o ‘la cambierò’, secondo il caso? Ma di chi sei innamorato? Della persona com’è, o di come sarà dopo i tuoi tentativi di rimodellarla? È difficile cambiare se stessi, tanto più cambiare gli altri. Tuttavia le potenti verità della Parola di Dio possono indurre l’individuo a cambiare se stesso. Ci si può ‘togliere la vecchia personalità’, essendo rinnovati nella forza che fa operare la mente. (Efesini 4:22, 23) Non fidarti della promessa del futuro coniuge di fare un improvviso cambiamento per te! Benché le cattive abitudini si possano correggere o modificare, ciò può richiedere tempo, anche anni. Né possiamo ignorare il fatto che tratti ereditari e fattori ambientali hanno prodotto in noi un certo temperamento e ci hanno modellati in modo da renderci individui diversi. Il vero amore può spingerci ad aiutarci l’un l’altro a migliorare e a superare debolezze, ma non ci spingerà a cercar di costringere il coniuge ad assumere un atteggiamento nuovo e innaturale che cozzi con la sua personalità.
23 Alcuni hanno in mente un’immagine ideale, e cercano di adattare ogni infatuazione passeggera a questa loro immagine. Naturalmente nessuno può essere all’altezza di un sogno impossibile, ma l’infatuato vi si attiene con tenacia e cerca di costringere l’altro ad avverarlo. Se non ci riesce, rimane deluso e cerca altrove l’ideale immaginario. Ma costoro non trovano mai il loro ideale. Sognano una persona che non esiste se non nella loro fantasia. Chi la pensa così non è adatto per un buon matrimonio.
24 Forse hai fatto dei sogni del genere. Quasi tutti li abbiamo fatti in certi momenti della nostra vita; molti giovani li fanno. Ma acquistando maggiore maturità emotiva ci rendiamo conto che tali fantasie poco pratiche si devono scartare. Nel matrimonio ciò che conta è la realtà, non la semplice immaginazione.
25. Che differenza c’è tra vero amore e infatuazione?
25 Il vero amore non è cieco come molti pensano. Può coprire una moltitudine di difetti, ma ne è cosciente. Non l’amore ma l’infatuazione è cieca, rifiutando di accorgersi dei problemi che altri possono prevedere. Sommerge anche i dubbi latenti; ma sii certo che più tardi affioreranno. Chiudi gli occhi a fatti spiacevoli prima del matrimonio e senz’altro dovrai affrontarli dopo sposato. La nostra inclinazione naturale è di mostrarci sotto la luce migliore a colui cui speriamo di piacere o che vogliamo attrarre, ma col tempo si rivela del tutto il vero aspetto. Concediti il tempo di vedere lui o lei come realmente è, e sii onesto nel presentarti come realmente sei. L’esortazione dell’apostolo in I Corinti 14:20 si potrebbe applicare anche alla ricerca di un coniuge: “Non divenite fanciullini . . . divenite uomini fatti nelle facoltà d’intendimento”.
PROMESSE FATTE NEL MATRIMONIO
26. Secondo le Scritture, fino a che punto il matrimonio è vincolante? (Romani 7:2, 3)
26 Si dovrebbero considerare seriamente le promesse fatte nel matrimonio. Se l’impegno di ciascuno non è forte e saldo, il matrimonio poggerà su un fondamento precario. In molte parti del mondo si celebrano matrimoni che poi s’infrangono subito. Spesso ciò avviene perché gli sposi non considerano la promessa moralmente vincolante, assumendo invece la posizione che ‘se non funziona, la pianto’. Se si ha un’idea del genere, il matrimonio è già destinato a fallire in partenza e, anziché recare felicità, generalmente produce solo afflizione. La Bibbia invece indica che il matrimonio dovrebbe durare tutta la vita. Della prima coppia Dio disse che i due dovevano “divenire una sola carne”. (Genesi 2:18, 23, 24) Per l’uomo non ci sarebbe stata altra donna, e per la donna nessun altro uomo. Il Figlio di Dio lo riaffermò dicendo: “Non sono più due, ma una sola carne. Perciò, quello che Dio ha aggiogato insieme l’uomo non lo separi”. Solo l’infedeltà sessuale costituirebbe un giusto motivo per infrangere il vincolo coniugale. — Matteo 19:3-9.
27-29. (a) Cosa fa bene a cercare la donna nel futuro marito? (b) Cosa potrebbe saggiamente cercare l’uomo nella futura moglie?
27 Vista la serietà del matrimonio, la donna che desidera aver successo sposandosi farà bene a sposare solo l’uomo che può rispettare, che è stabile ed equilibrato, che ha buon senso ed è in grado di assolvere responsabilità e che è abbastanza maturo da accettare critiche costruttive. Chiediti: Provvederà bene alla famiglia? Sarà un buon padre per i figli che potranno benedire la nostra unione? Ha alte norme morali affinché possiamo entrambi essere fermamente risoluti a mantenere onorevole e incontaminato il letto matrimoniale? Manifesta umiltà e modestia, o è orgoglioso e ostinato, uno che vuole ostentare la propria autorità, che pensa di essere sempre nel giusto e non è disposto a ragionare? Conoscendo l’uomo per un tempo sufficiente prima del matrimonio, si possono scoprire queste cose, specialmente se si usano come norma per il giudizio i principi biblici.
28 Similmente l’uomo che ha seriamente a cuore il successo del suo matrimonio cercherà una moglie che possa amare come la propria carne. Essa dovrebbe essere il suo complemento e assisterlo nel metter su casa. (Genesi 2:18) Essere una buona massaia è una carriera impegnativa che comporta varie responsabilità. Richiede talento come cuoca, arredatrice, economa, madre, insegnante, ecc. Il suo ruolo può essere creativo e interessante, dandole molte opportunità di arricchire la sua personalità. La buona moglie, come il marito che si rispetti, lavora sodo. “Vigila su ciò che avviene nella sua casa, e non mangia il pane di pigrizia”. — Proverbi 31:27.
29 Sì, entrambi fanno bene a riflettere su ciò che vedono: l’evidenza di pulizia e ordine personale o la mancanza di ciò; diligenza o, invece, pigrizia; ragionevolezza e considerazione anziché ostinazione ed egotismo; parsimonia o sperpero; capacità di pensare che consente piacevoli conversazioni e arricchimento spirituale in contrasto con la pigrizia mentale che rende la vita una monotona routine per provvedere ai bisogni materiali d’ogni giorno e poco più.
30, 31. Perché la condotta immorale durante il fidanzamento può nuocere alla gioia di un buon matrimonio?
30 Il sincero rispetto reciproco è importante perché il matrimonio abbia successo. E questo si applica anche alle espressioni di affetto durante il fidanzamento. Indebita familiarità o passione sfrenata possono svalutare la relazione ancor prima del matrimonio. L’immoralità sessuale non è un buon fondamento su cui edificare un matrimonio. Rivela egoistico disinteresse per la felicità futura del coniuge. La passione ardente che sul momento sembra forgiare un vincolo indissolubile può rapidamente raffreddarsi e, nel giro di alcune settimane o addirittura giorni, il matrimonio può andare in fumo. — Vedi il racconto della passione di Amnon per Tamar narrato in II Samuele 13:1-19.
31 Le manifestazioni appassionate durante il fidanzamento possono dar origine a dubbi che più tardi provocano incertezza circa il vero motivo del matrimonio. Si trattava semplicemente di provvedere uno sfogo alla passione, o di vivere insieme a qualcuno che si apprezza sinceramente e si ama come persona? La mancanza di padronanza di sé prima del matrimonio è spesso premonitrice della stessa mancanza in seguito, con conseguente infedeltà e infelicità. (Galati 5:22, 23) Cattivi ricordi lasciati dall’immoralità prematrimoniale possono rendere difficile l’adattamento emotivo al matrimonio nei suoi primi stadi.
32. In che modo le condotta immorale durante il fidanzamento può influire sulla propria relazione con Dio?
32 Cosa ancor più grave, tale immoralità nuoce alla propria relazione col Creatore, del cui aiuto abbiamo veramente bisogno. “Poiché questo è ciò che Dio vuole, la vostra santificazione, che vi asteniate dalla fornicazione; . . . che nessuno giunga al punto di danneggiare e usurpare i diritti del fratello [o, chiaramente, della propria sorella] in queste cose . . . L’uomo che mostra trascuratezza non trascura l’uomo, ma Dio, che pone in voi il suo spirito santo”. — 1 Tessalonicesi 4:3-8.
FONDAMENTO SOLIDO
33, 34. Nella scelta del coniuge, quali qualità sono ben più importanti dell’aspetto fisico, secondo le Scritture?
33 La tua casa, la tua famiglia, poggerà su un fondamento di roccia o di sabbia? In parte ciò dipende dal grado di saggezza con cui scegli il tuo coniuge. La bellezza e i rapporti sessuali non sono tutto. Non cancellano l’incompatibilità mentale e spirituale. Il consiglio della Parola di Dio è ciò che provvede un solido fondamento per il matrimonio.
34 La Bibbia mostra che la persona interiore è più importante dell’aspetto esteriore. “L’attrattiva può esser falsa, e la bellezza può esser vana”, dice il proverbio ispirato, “ma la donna che teme Geova è quella che si procura lode”. (Proverbi 31:30) L’apostolo Pietro, un uomo sposato, parla della “persona segreta del cuore” e dello “spirito quieto e mite” che sono “di grande valore agli occhi di Dio”. (1 Pietro 3:4) Dio non giudica l’uomo dall’aspetto esteriore, e possiamo trarre profitto dal suo esempio evitando di lasciarci influenzare troppo dall’aspetto esteriore del futuro coniuge. — I Samuele 16:7.
35, 36. (a) Perché è importante sposare una persona che ha fede in Dio e nella sua Parola? (b) Fino a che punto ti aspetteresti che il futuro coniuge manifestasse tale fede?
35 Il Saggio re Salomone contemplando la vita giunse a questa conclusione: “Temi il vero Dio e osserva i suoi comandamenti. Poiché questo è l’intero obbligo dell’uomo”. (Ecclesiaste 12:13) Gli Israeliti, vincolati da un patto a ubbidire alla legge di Dio, ricevettero lo specifico comando di non contrarre matrimoni con persone che non avevano la loro stessa forma di adorazione, affinché non li allontanassero dal vero Dio. “Non devi formare nessuna alleanza matrimoniale con loro. Non devi dare tua figlia a suo figlio, e non devi prendere sua figlia per tuo figlio. Poiché farà allontanare tuo figlio dal seguire me, e per certo serviranno altri dèi”. — Deuteronomio 7:3, 4.
36 Per ragioni simili, a coloro che erano nel “nuovo patto” di Dio, che facevano parte della congregazione cristiana, fu dato l’avvertimento di sposarsi solo “nel Signore”. (Geremia 31:31-33; 1 Corinti 7:39) Anziché essere un’espressione di bigotteria, ciò è motivato da sapienza e amore. Nulla può dare maggior forza al vincolo coniugale della reciproca devozione al Creatore. Se sposi una persona che ha fede in Dio e nella sua Parola, e che la comprende come te, avrete un’autorità comune da cui prendere consiglio. Forse pensi che ciò non sia importante, ma “non siate sviati. Le cattive compagnie corrompono le utili abitudini”. (1 Corinti 15:33) Anche nella congregazione cristiana, però, bisogna assicurarsi che il futuro coniuge serva davvero Dio con tutto il cuore, e non cerchi di vivere ai confini del cristianesimo, lasciandosi trasportare nel contempo dalle vedute e pratiche del mondo. Non si può camminare con Dio e correre col mondo. — Giacomo 4:4.
37, 38. (a) Perché si dovrebbe evitare di aver fretta di fidanzarsi o sposarsi? (b) Quali consigli fanno bene a seguire coloro che desiderano sposarsi?
37 “Chi di voi volendo costruire una torre”, chiese Gesù, “non si mette prima a sedere e non calcola la spesa, per vedere se ha abbastanza per completarla? Altrimenti, potrebbe gettare il fondamento ma non essere in grado di finirla”. (Luca 14:28, 29) Lo stesso principio si applica al matrimonio. Poiché Dio considera il matrimonio un’unione per tutta la vita, la scelta del proprio compagno non dovrebbe certo essere affrettata. E accertati di essere tu stesso pronto a finire quello che hai iniziato. Anche il fidanzamento non è qualche cosa da prendere alla leggera, come un gioco. Giocare coi sentimenti altrui è uno sport crudele e le ferite e sofferenze emotive che provoca possono durare a lungo. — Proverbi 10:23; 13:12.
38 I giovani prudenti che desiderano sposarsi fanno bene ad ascoltare il consiglio delle persone anziane, specialmente di chi ha mostrato di avere a cuore i loro interessi. Giobbe 12:12 ce ne ricorda l’importanza chiedendo: “Non c’è sapienza fra gli anziani e intendimento nella lunghezza dei giorni?” Ascolta la voce dell’esperienza. Soprattutto: “Confida in Geova con tutto il tuo cuore e non t’appoggiare al tuo proprio intendimento. In tutte le tue vie riconoscilo, ed egli stesso renderà diritti i tuoi sentieri”. — Proverbi 3:5, 6.
39. In che modo la Bibbia può essere d’aiuto alle persone già sposate?
39 Molti che leggono queste parole forse sono già sposati. Benché in un certo senso il fondamento sia già stato posto, la Bibbia può aiutarti a fare le modifiche necessarie, con preziosi risultati. Qualunque sia la condizione del tuo matrimonio, può essere migliorata riflettendo ulteriormente sui consigli del Creatore per la felicità familiare.
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Il tuo matrimonio può resistere a tempi burrascosi?
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Dopo il giorno delle nozzeCome rendere felice la vita familiare
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Capitolo 3
Dopo il giorno delle nozze
1. In che modo il tipo di cooperazione descritta in Ecclesiaste 4:9, 10 può essere utile nel matrimonio?
IL GIORNO delle nozze è passato, e tu e il tuo coniuge formate un nuovo nucleo familiare. La tua felicità è completa? Non sei più solo, ma hai qualcuno in cui avere fiducia, a cui confidare le tue gioie e anche i tuoi problemi. Riscontri che il pensiero espresso in Ecclesiaste 4:9, 10 è vero nel tuo caso? “Due sono meglio di uno, perché hanno una buona ricompensa per il loro duro lavoro. Poiché se uno di loro dovesse cadere, l’altro può rialzare il suo compagno. Ma che ne sarà di chi è solo quando cade se non c’è nessun altro per rialzarlo?” Il tuo matrimonio produce una cooperazione del genere? Di solito ci vogliono tempo e sforzo per fondere felicemente due vite. Ma in molti matrimoni, triste a dirsi, non accade mai.
2, 3. (a) Quali realtà della vita si devono affrontare dopo il giorno delle nozze? (b) Perché è solo ragionevole aspettarsi di dover fare cambiamenti dopo essersi sposati?
2 Nelle storie romantiche, spesso il problema è far sposare i due innamorati, dopo di che essi vivono per sempre felici. Nella vita reale, la vera difficoltà è vivere felici in seguito, giorno per giorno. Dopo le gioie del giorno delle nozze viene la monotonia della vita quotidiana: alzarsi presto, andare al lavoro, fare la spesa, cucinare, lavare i piatti, pulire la casa, e così via.
3 La relazione coniugale richiede adattamento. Entrambi vi siete pervenuti almeno con qualche aspettativa e ideale che non erano molto pratici e realistici. Quando questi non si realizzano, dopo le prime settimane ci può essere una certa delusione. Ma, ricorda, hai fatto un grande cambiamento nella tua vita. Non vivi più solo o con la famiglia con cui hai trascorso tutta la vita. Ora stai con una persona nuova, che forse scopri di non conoscere bene come pensavi. Il tuo programma è nuovo, il tuo lavoro può essere nuovo, il bilancio familiare è diverso, e ci sono nuovi amici e parenti acquisiti a cui abituarsi. Il successo e la felicità del matrimonio dipendono dalla tua prontezza ad adattarti.
SEI FLESSIBILE?
4. Quali principi scritturali possono aiutare una persona sposata a fare i cambiamenti necessari? (1 Corinti 10:24; Filippesi 4:5)
4 Alcuni, per orgoglio, trovano difficile essere flessibili. Ma, come dice la Bibbia, “la superbia precede la rovina e l’alterigia dello spirito precede la caduta”. Persistere nell’ostinazione può essere disastroso. (Proverbi 16:18, versione a cura di S. Garofalo) Gesù raccomandò di esser disposti a piegarsi e a cedere quando disse che se uno vuole la tua “veste, lascia che ti prenda anche il mantello”, e se qualcuno vuole che tu percorra “un miglio, va con lui per due miglia”. Anziché impuntarti con qualcuno che ti è intimo, ‘perché non ti lasci piuttosto fare un torto?’, chiese l’apostolo Paolo. (Matteo 5:40, 41; 1 Corinti 6:7) Se i cristiani possono giungere a tanto per rimanere in pace con gli altri, certo due persone sposate che si amano dovrebbero potersi adattare affinché la loro nuova relazione abbia successo.
5. Come si potrebbe pensare in modo positivo o negativo del proprio coniuge?
5 Ovunque vi sono opportunità di essere felici o infelici. Quali coglierai? Rivolgerai la tua attenzione a quelle positive o ti soffermerai su quelle negative? La nuova moglie può pensare: ‘Ora che siamo sposati, dov’è l’uomo romantico che soleva portarmi in posti interessanti e trascorrere il tempo con me? Non fa che seguire un binario. Mi considera una cosa ovvia. Certo non è più l’uomo che conoscevo!’ Oppure capisce e apprezza che egli ora lavora sodo per provvedere dovutamente alla famiglia? E il nuovo marito nota che la moglie lavora sodo per cucinare e pulire, che a volte è molto stanca e non ha tanto tempo per cercare di farsi bella? Oppure dice fra sé: ‘Cos’è accaduto all’attraente ragazza che ho sposato? È cambiata, ora che ha il suo uomo’?
6. Quando marito e moglie s’impegnano realmente per il successo del loro matrimonio, come questo influisce sulla loro relazione reciproca?
6 Entrambi dovrebbero essere maturi e rendersi conto che nessuno dei due ha il tempo e l’energia di fare tutte le cose che facevano prima di sposarsi. Ora è il momento di mostrarsi flessibili e accettare la responsabilità veramente soddisfacente di far riuscire il matrimonio. Basta uno a rovinare un matrimonio, ma ce ne vogliono due perché riesca. La riuscita del matrimonio è un’impresa. Un’impresa richiede di portare a compimento una cosa nonostante le difficoltà. Quando voi due vi unite in questo intento, una parte di ciascuno si fonde in quest’impresa. Questo sforzo congiunto con un obiettivo comune vi avvicina; vi lega intimamente; fa di voi due una cosa sola. Col tempo ciò crea un vincolo d’amore che supera qualsiasi sentimento provato prima del matrimonio, e con tale felicità unificatrice diventa un piacere per ciascuno adattarsi alle particolarità dell’altro.
7. Se si devono prendere decisioni, quando è bene essere disposti a cedere?
7 L’orgoglio scompare mentre l’amore cresce, e si ha felicità non solo nel dare ma anche nel cedere, quando sono implicate preferenze personali e non principi. Forse si tratta di comprare qualcosa per la casa, o di come trascorrere una vacanza. Quando si mostra interesse per la felicità dell’altro, la coppia comincia a mettere in pratica le parole dell’apostolo Paolo: “Guardando non solo all’interesse personale delle cose vostre, ma anche all’interesse personale di quelle degli altri”. — Filippesi 2:4.
VEDUTA EQUILIBRATA DEI RAPPORTI SESSUALI
8, 9. Qual è la veduta scritturale delle intimità coniugali?
8 La Bibbia non evita di parlare dei rapporti sessuali. Con espressioni poetiche descrive l’estasi che dovrebbero procurare a marito e moglie; mette anche in risalto che i rapporti sessuali si dovrebbero limitare al marito e alla moglie. Questo brano si trova in Proverbi 5:15-21:
“Bevi l’acqua della tua propria cisterna, e ciò che sgorga in mezzo al tuo proprio pozzo. Dovrebbero le tue sorgenti spargersi fuori delle porte, i tuoi corsi d’acqua nelle stesse pubbliche piazze? Siano per te solo, e non per estranei con te. Sia benedetta la tua fonte d’acqua, e rallegrati con la moglie della tua giovinezza, amabile cerva e attraente capra di montagna. Le sue proprie mammelle t’inebrino in ogni tempo. Sii di continuo in estasi del suo amore. Perché dovresti dunque, figlio mio, essere in estasi d’una donna estranea o abbracciare il seno di una donna straniera? Poiché le vie dell’uomo sono di fronte agli occhi di Geova, ed egli ne contempla tutte le tracce”.
9 Comunque sarebbe un errore dare eccessiva importanza al sesso al punto di dar l’impressione che il successo del matrimonio dipenda dalla vita sessuale della coppia, o che questa potrebbe compensare gravi mancanze in altri campi. La valanga di materiale sessuale da libri, pellicole e pubblicità — in gran parte destinato a suscitare desideri erotici — dà l’impressione che il sesso abbia tanta importanza. Ma la Parola di Dio non è d’accordo, poiché raccomanda la padronanza di sé in tutti i campi. Anche nel matrimonio eliminando ogni ritegno si possono adottare pratiche che degradano la relazione coniugale. — Galati 5:22, 23; Ebrei 13:4.
10. Quali sono alcune cose che potrebbero aiutare una coppia sposata a raggiungere l’intesa sessuale?
10 L’adattamento sessuale è spesso difficile e richiede qualche tempo dopo le nozze. Questo di solito dipende da mancanza di conoscenza e dall’incomprensione delle necessità del proprio compagno. Può essere utile parlare in anticipo con un amico sposato di cui si ha stima. Non solo l’uomo e la donna hanno una costituzione diversa, ma anche i loro sentimenti sono diversi. La considerazione per il bisogno di tenerezza della donna è importante. Ma non ci dovrebbe essere nessun sentimento negativo di falsa modestia o pudore né l’idea che ci sia qualcosa di vergognoso nel rapporto sessuale. Non dovrebbe neppure diventare un’occasione di conquista, come lo è per alcuni uomini. “Il marito renda alla moglie il suo debito”, dice la Bibbia, e “la moglie pure faccia similmente verso il marito”. E nel farlo, questo principio biblico è appropriato: “Ciascuno continui a cercare non il proprio vantaggio, ma quello altrui”. Se da parte di entrambi vi è tale amore e desiderio di far piacere all’altro, si raggiungerà una buona intesa. — 1 Corinti 7:3; 10:24.
DISACCORDI SENZA LITIGI
11-13. Quando ci sono disaccordi, cosa dovremmo ricordare affinché non si creino serie fratture?
11 Non esistono sulla terra due individui esattamente uguali. Ciascuno ha caratteristiche diverse. Questo significa anche che non ci sono due persone che possono andare d’accordo in ogni cosa. La maggior parte dei disaccordi sono insignificanti, ma alcuni potrebbero essere seri. Ci sono famiglie in cui i disaccordi danno subito origine a diverbi, grida, percosse e lancio di oggetti; uno o l’altro dei coniugi può andarsene per alcuni giorni o settimane, o possono semplicemente smettere di parlarsi. È possibilissimo non essere d’accordo senza arrivare a tanto. Come? Riconoscendo una certa verità fondamentale.
12 Tutti siamo imperfetti, tutti abbiamo difetti, e, nonostante le migliori intenzioni, le debolezze si manifestano. L’apostolo Paolo riscontrò che questo si verificava nel suo caso: “Il bene che desidero non lo faccio, ma il male che non desidero è ciò che pratico”. (Romani 7:19) Abbiamo ereditato il peccato dai nostri primogenitori. La perfezione è al di là delle nostre possibilità. Quindi “chi può dire: ‘Ho mondato il mio cuore; son divenuto puro dal mio peccato’?” — Proverbi 20:9; Salmo 51:5; Romani 5:12.
13 Noi accettiamo le nostre debolezze e le scusiamo. Non possiamo accettare e scusare quelle del nostro coniuge? Senza dubbio saremo pronti a riconoscere che siamo peccatori, ma ci teniamo forse sulla difensiva e siamo riluttanti ad ammettere un particolare peccato? E abbiamo l’intuito di capire che questa riluttanza ad ammettere di essere in errore è tipica di tutti, incluso il nostro coniuge, e facciamo concessioni? “La perspicacia dell’uomo per certo rallenta la sua ira, ed è bellezza da parte sua passar sopra alla trasgressione”, dice il proverbio ispirato. Indubbiamente tu, come chiunque altro, riconosci il principio della “regola aurea”. Gesù la enunciò nel suo famoso Sermone del Monte: “Tutte le cose dunque che volete che gli uomini vi facciano, anche voi dovete similmente farle loro”. Quasi tutti fanno questo a parole; pochi in pratica. Facendolo sinceramente si risolverebbero i problemi delle relazioni umane, inclusi quelli coniugali. — Proverbi 19:11; Matteo 7:12.
14, 15. (a) Quale può essere il risultato quando si mette a paragone il proprio coniuge con un’altra persona? (b) A proposito di che cosa si fanno a volte poco saggiamente tali paragoni?
14 A ciascuno di noi piace essere considerato e trattato per quello che è. Qual è la nostra reazione quando qualcuno ci mette a paragone con un altro, forse considerando inferiori le nostre qualità o capacità? Generalmente ce ne risentiamo o siamo offesi. In effetti diciamo: ‘Io sono IO, non lui’. Tali paragoni di solito non sono incoraggianti, perché vogliamo essere trattati con comprensione.
15 Per esempio: Tu, marito, esprimi apprezzamento per i pasti che prepara tua moglie o ti lamenti che non sa cucinare come tua madre? Come fai a sapere se tua madre cucinava bene quand’era appena sposata? Forse tua moglie fa meglio di quanto non abbia fatto lei. Dà a tua moglie l’opportunità di impratichirsi dei suoi nuovi compiti e divenire esperta. E tu, moglie, ti lamenti che tuo marito non porta a casa lo stipendio che porta tuo padre? Cosa guadagnava tuo padre quand’era appena sposato? Ma questo non conta. Quello che conta è l’aiuto che dai a tuo marito. Ti alzi per preparargli la colazione prima che vada a lavorare, affinché senta che sostieni e apprezzi i suoi sforzi? Vi sono fra voi battibecchi sui parenti acquisiti, o disaccordo sulle amicizie da coltivare o gli svaghi da scegliere? Queste e altre divergenze possono sorgere. Come le appianerete?
16. Cosa è sbagliato nella teoria che le liti violente aiutino a risolvere le difficoltà?
16 Alcuni psicologi moderni sostengono che litigare è utile per risolvere le difficoltà. La loro teoria è che le frustrazioni aumentano, generano pressione e alla fine esplodono in un violento litigio. In tali accesi diverbi, risentimenti a lungo trattenuti affiorano, si rivelano e si eliminano, secondo la loro teoria. Finché ciò non accade, le frustrazioni sono tenute dentro a ribollire, per poi esplodere in seguito. Ma c’è il grave pericolo che tali violenti scoppi vi facciano dire quello che non volete, e si possono produrre ferite insanabili. Potresti fare al coniuge un torto tanto grave che fra voi si frappone una barriera che diventa invalicabile. Infatti Proverbi 18:19 ammonisce: “Il fratello contro cui si trasgredisce è più di una città forte; e ci sono contese come la sbarra d’una torre”. Nella Bibbia si trova il sano consiglio: “Ritirati prima che la lite s’inasprisca”. — Proverbi 17:14, Versione Riveduta.
PARLA!
17. Che cosa si potrebbe fare per impedire che i dissapori covino in noi fino a raggiungere proporzioni esplosive?
17 Anziché lasciare che i dissapori covino dentro di te fino a raggiungere proporzioni esplosive, è molto meglio parlarne appena sorgono. Rimuginare un torto quasi sempre lo fa apparire molto peggiore di quello che è. Parlane subito o dimenticalo. È solo un’osservazione casuale? Lascia andare la cosa. Occorre parlarne? Il tuo coniuge ha fatto qualcosa che ti addolora? Non condannare seccamente; cerca di giungere al punto con qualche domanda, o facendo un suggerimento che aiuti a discuterne. Per esempio potresti dire: ‘Amore, c’è qualcosa che non capisco. Potresti aiutarmi?’ Poi ascolta. Cerca di capire il suo punto di vista. Ascolta l’avvertimento di Proverbi 18:13: “Quando chiunque risponde a una questione prima d’averla udita, questo da parte sua è stoltezza e umiliazione”. A nessuno di noi piace quando qualcuno giunge a una conclusione errata sul nostro conto. Quindi, anziché esser pronto a rispondere, sforzati di capire l’intento o il motivo dell’azione. Segui il suggerimento di Proverbi 20:5: “Il consiglio nel cuore dell’uomo è come acque profonde, ma l’uomo di discernimento è quello che l’attingerà”.
18. Cosa potrebbe aiutarci a evitare uno stato d’animo negativo?
18 Sei facilmente di cattivo umore? È difficile vivere con una persona che è spesso di malumore. Alcuni sostengono che non possiamo controllare il nostro umore, essendo determinato da certe sostanze chimiche nel cervello. Che ciò sia vero o no, i sentimenti sono contagiosi. Possiamo essere rallegrati o depressi da quelli che ci circondano. La musica può creare in noi vari stati d’animo. Anche quello che leggiamo può avere questo effetto. I pensieri che abbiamo nella mente influiscono sui nostri sentimenti. Se rimugini cose negative sarai depresso; con un atto di volontà puoi costringere la mente a soffermarsi su pensieri positivi, ottimisti. Pensa a cose del genere. (Filippesi 4:8) Se ti riesce difficile, cerca d’impegnarti fisicamente — fa qualche lavoro faticoso, anche se si tratta di estirpare erbacce o fregare il pavimento; esci a fare due passi o fa una passeggiata nel bosco, oppure, ancor meglio, fa qualcosa di utile per qualcun altro — qualsiasi cosa che distolga la tua attenzione e le tue energie. È molto meglio nutrire buonumore che alimentare malumore. Ed è molto più piacevole per te, e senz’altro per il tuo coniuge!
19. Come si potrebbe avere considerazione per l’umore del proprio coniuge?
19 Tuttavia, a volte avvenimenti ti addolorano profondamente, o gravi malattie e sofferenze ti affliggono. Oppure, nel caso di tua moglie, i cicli mensili e la gravidanza alterano notevolmente la secrezione di potenti ormoni che influiscono sul sistema nervoso e sulle emozioni. La donna può provare tensione premestruale senza rendersene conto. È un fattore importante che il marito dovrebbe ricordare affinché, invece di esasperarsi, possa mostrare perspicacia. In tali circostanze speciali marito e moglie dovrebbero riconoscere cosa è responsabile di qualsiasi cambiamento d’umore e reagire in modo costruttivo. “Il cuore del saggio fa mostrar perspicacia alla sua bocca, e aggiunge persuasione alle sue labbra”. E “il vero compagno ama in ogni tempo, ed è un fratello nato per quando c’è angustia”. — Proverbi 16:23; 17:17.
20-22. (a) Perché si deve evitare indebita gelosia? (b) Cosa si potrebbe fare per dare al proprio coniuge un senso di sicurezza?
20 Il tuo coniuge è geloso? È giusto esser gelosi della propria reputazione, e anche del proprio matrimonio. Come l’adrenalina fa ricominciare il battito cardiaco, così la gelosia spinge l’anima a difendere qualche cosa di caro. Il contrario della gelosia è l’indifferenza, e non dovremmo essere indifferenti al nostro matrimonio.
21 Ma, c’è un’altra specie di gelosia, quella provocata dall’insicurezza e alimentata dall’immaginazione. Tale gelosia irragionevole ed eccessivamente possessiva trasforma il matrimonio in una spiacevole prigione in cui fiducia e vero amore non possono sopravvivere. “L’amore non è geloso” in tal modo, e la gelosia ossessiva “è marciume alle ossa”. — 1 Corinti 13:4; Proverbi 14:30.
22 Se il tuo coniuge ha una giusta causa di sentirsi insicuro a motivo di gelosia, elimina immediatamente tale causa. Se non c’è una causa reale, fa tutto ciò che è in tuo potere per guadagnare la fiducia del coniuge geloso, con le parole e, quello che più conta, con le tue azioni. Toccagli il cuore!
23. Cosa sarebbe utile considerare quando si è inclini a cercare l’aiuto di estranei nel risolvere problemi coniugali?
23 Possono gli estranei aiutare a risolvere problemi fra persone sposate? Forse, ma non dovrebbero essere invitati a farlo a meno che entrambi i coniugi non lo consentano. Prima, “perora la tua propria causa col tuo prossimo, e non rivelare il discorso confidenziale di un altro”. (Proverbi 25:9) È specialmente rischioso chiedere ai parenti di fare da arbitro. Non è probabile che siano imparziali. Saggiamente la Bibbia dice: “L’uomo lascerà suo padre e sua madre e dovrà tenersi stretto alla sua moglie”. (Genesi 2:24) Lo stesso dicasi della moglie nei confronti dei propri genitori e del marito. Invece di chiedere a genitori o suoceri di fare da arbitro, parteggiando per un coniuge contro l’altro, marito e moglie dovrebbero rimanere uniti, riconoscendo che i problemi li toccano entrambi e che devono risolverli insieme. Rivolgersi ad estranei senza il consenso dell’altra parte sminuisce entrambi agli occhi altrui. Se parlate fra voi apertamente, onestamente e amorevolmente, non c’è ragione di non poter risolvere voi stessi i vostri problemi. Si può chiedere il parere di altre persone mature, ma alla fine la soluzione dipende da te e dal tuo coniuge.
24, 25. Cosa si potrebbe fare se l’orgoglio impedisce di risolvere un problema coniugale?
24 Non siate presuntuosi e ‘non pensate di voi più di quanto non sia necessario’, consiglia l’apostolo Paolo. Quindi aggiunge: “Nel mostrare onore gli uni agli altri prevenitevi”. (Romani 12:3, 10) A volte quando il nostro orgoglio e offeso è utile riflettere che non siamo poi così grandi. Certo non siamo grandi in confronto alla terra, e la terra stessa è piccola nel sistema solare, che a sua volta è una minuscola parte dell’universo. Agli occhi di Geova “tutte le nazioni sono . . . come qualche cosa d’inesistente . . . sono state considerate come nulla e un’irrealtà”. (Isaia 40:17) Simili pensieri aiutano a tenere le cose nella giusta prospettiva, a vedere che le divergenze dopo tutto non riguardano cose così importanti.
25 A volte il senso dell’umorismo può anche aiutarci a non prenderci troppo sul serio. Saper ridere di te stesso è segno di maturità e addolcisce molte asperità della vita.
“GETTA IL TUO PANE SULLE ACQUE”
26, 27. Quali principi biblici si dovrebbero applicare quando il proprio coniuge non accoglie i tentativi di appianare pacificamente i disaccordi, e perché?
26 E se il tuo coniuge non accoglie i tuoi tentativi di risolvere pacificamente i disaccordi? Segui il consiglio biblico: “Non rendete a nessuno male per male”. Gesù è il modello che dobbiamo imitare: “Quando era oltraggiato, non rese oltraggio”. Per la gente è normale rendere male per male. Ma se lo fai, lasci che gli altri ti modellino, che facciano di te ciò che sei. In effetti, fanno di te ciò che sono loro. Lasciare che ciò avvenga significa rinnegare te stesso, ciò che rappresenti, i principi che ti sono cari. Invece, imita Gesù, che è fedele a se stesso e rimane inalterato nonostante le debolezze altrui: “Se siamo infedeli, egli rimane fedele, poiché non può rinnegar se stesso”. — Romani 12:17; 1 Piet. 2:23; 2 Timoteo 2:13.
27 Se sei abbastanza forte da arrestare un ciclo del male col bene, puoi dare inizio a un ciclo del bene. “La risposta, quando è mite, allontana il furore”. (Proverbi 15:1) La risposta mite non è segno di debolezza ma di forza, e il tuo coniuge se ne accorgerà. Poiché tanti rendono male per male, interrompendo il ciclo con la bontà puoi trasformarlo dal male in bene. Certe scritture lo indicano. “Chi innaffia liberalmente altri sarà anche lui liberalmente innaffiato”. “Con la misura con la quale misurate, sarà rimisurato a voi”. “Getta il tuo pane sulle acque, perché con il tempo lo ritroverai”. (Proverbi 11:25; Luca 6:38; Ecclesiaste 11:1, versione a cura della CEI) Ci può voler tempo perché la tua bontà raccolga il bene dal tuo coniuge. Non semini il seme un giorno per raccogliere il giorno dopo. Tuttavia, “qualunque cosa l’uomo semini, questa pure mieterà; . . . Non smettiamo dunque di fare ciò che è eccellente, poiché a suo tempo mieteremo se non ci stanchiamo”. — Galati 6:7-9.
28. Quali ottimi principi si trovano nel libro biblico di Proverbi che possono contribuire a promuovere una felice vita coniugale, e come?
28 Ecco alcune scritture e domande che le coppie sposate possono considerare:
Proverbi 14:29: “Chi è lento all’ira è abbondante in discernimento, ma chi è impaziente esalta la stoltezza”. Se prendi il tempo di pensare, non scopri spesso che non c’è alcuna buona ragione di essere arrabbiato?
Proverbi 17:27: “Chi trattiene i suoi detti possiede conoscenza, e l’uomo di discernimento è freddo di spirito”. Mantieni la calma, e trattieni le parole che la farebbero perdere al tuo coniuge?
Proverbi 25:11: “Come mele d’oro in cesellature d’argento è la parola pronunciata a suo tempo”. La parola appropriata in un tempo potrebbe non esserlo in un altro tempo. Sai scegliere la parola giusta al momento giusto?
Proverbi 12:18: “C’è chi parla spensieratamente come coi colpi di una spada, ma la lingua dei saggi è salute”. Prima di parlare, ti soffermi a pensare che effetto avranno le tue parole sul tuo coniuge?
Proverbi 10:19: “Nell’abbondanza delle parole non manca la trasgressione, ma chi tiene a bada le sue labbra agisce con discrezione”. A volte quando siamo sconvolti diciamo più di quel che vorremmo, e poi ce ne dispiace. Eviti di far questo?
Proverbi 20:3: “È una gloria per l’uomo desistere dalla disputa, ma ogni stolto vi si intromette”. Bisogna essere in due per litigare. Sei abbastanza maturo da essere tu a smettere?
Proverbi 10:12: “L’odio è ciò che provoca le contese, ma l’amore copre pure ogni trasgressione”. Vai continuamente a rivangare vecchie dispute, o ami abbastanza il tuo coniuge da dimenticarle?
Proverbi 14:9: “Stolti son quelli che ridono della colpa, ma fra i retti c’è accordo”. Sei troppo orgoglioso per fare concessioni e cercare di mettere pace nel tuo matrimonio?
Proverbi 26:20: “Dove non c’è legna il fuoco si smorza”. Sei capace di smettere di discutere, o devi sempre avere l’ultima parola?
Efesini 4:26: “Il sole non tramonti sul vostro stato d’irritazione”. Insisti sui disaccordi e così prolunghi l’infelicità sia tua che del tuo coniuge?
29. Quali sono alcune cose fondamentali da ricordare quando si cerca di preservare la felicità del matrimonio?
29 Il consiglio saggio è utile solo quando è messo in pratica. Provalo. Similmente sii disposto a provare il suggerimento del tuo coniuge. Vedi se funziona. Di chi è la colpa se qualcosa non va? Non ha importanza. La cosa importante è come mettere le cose a posto. Sii flessibile, esponi i disaccordi, discutili a fondo, e non prenderti troppo sul serio. Parla! Se ‘ami il tuo coniuge come te stesso’, non dovrebbe essere troppo difficile adattarti alla relazione coniugale e renderla felice. — Matteo 19:19.
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Il marito che merita profondo rispettoCome rendere felice la vita familiare
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Capitolo 4
Il marito che merita profondo rispetto
1, 2. Come si ottiene il rispetto, e in che modo questo e illustrato nel caso di Gesù Cristo?
IL RISPETTO non si ottiene semplicemente ordinando a qualcuno di rispettarti. Devi meritarti il rispetto per il modo in cui parli e agisci e per quello che sei.
2 Questo è illustrato nel caso di Cristo Gesù. Egli si guadagnò il rispetto come insegnante per il suo modo di insegnare. Dopo il Sermone del Monte “le folle erano stupite del suo modo d’insegnare”. Cosa gli meritò tale rispetto? La sua fiducia nella parola di Dio, la Bibbia, anziché nelle opinioni di altri uomini. Le uniche autorità su cui si basava erano Geova Dio e la Sua parola di verità. Gesù ebbe il rispetto di amici e nemici; se lo guadagnò. — Matteo 7:28, 29; 15:1-9; Giovanni 7:32, 45, 46.
3. Quale obbligo impone alla moglie Efesini 5:33, e cosa richiede questo dal marito?
3 “La moglie abbia profondo rispetto per il marito”, è la norma esposta in Efesini 5:33. Ma il marito sia diligente per meritare tale rispetto; altrimenti, sarà molto difficile per la moglie applicare questa norma. Come può il marito fare la sua parte, secondo l’indicazione della Bibbia, per ottenere tale rispetto?
ESERCITA GIUSTA AUTORITÀ
4. Quale posto assegna la Bibbia al marito?
4 La Bibbia assegna al marito la posizione di capo nella disposizione coniugale, dicendo: “Le mogli siano sottoposte ai loro mariti come al Signore, perché il marito è capo della moglie come anche il Cristo è capo della congregazione, essendo egli il salvatore di questo corpo. Infatti, come la congregazione è sottoposta al Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti in ogni cosa”. (Efesini 5:22-24) Questa disposizione contribuirà realmente alla felicità della famiglia? Alcune donne protestano contro quello che definiscono sciovinismo maschile, cioè vanagloriosa o esagerata opinione che alcuni uomini hanno della propria posizione nei confronti delle donne. Ma tanto per cominciare diciamo che gli insegnamenti della Bibbia non giustificano tale sciovinismo maschile.
5. Cosa dovrebbe riconoscere il marito in quanto all’autorità, e quali esempi dovrebbe seguire?
5 La Bibbia mette in risalto il fatto che non solo la donna, ma anche l’uomo è sottoposto all’autorità. Aprendo il libro biblico di I Corinti, capitolo 11, versetto 3, troviamo che l’apostolo Paolo scrisse queste parole alla congregazione di Corinto: “Voglio che sappiate che il capo di ogni uomo è il Cristo; a sua volta il capo della donna è l’uomo; a sua volta il capo del Cristo è Dio”. L’uomo ha Cristo come suo capo, ed è da Dio e da Cristo quali esempi e insegnanti che tu, marito, imparerai a esercitare l’autorità.
6. Cosa possono imparare i mariti da Geova Dio e da Gesù Cristo circa l’autorità?
6 L’autorità di Geova su Cristo era esercitata con amorevole benignità, e la risposta di Cristo fu: “A far la tua volontà, o mio Dio, mi sono dilettato”. (Salmo 40:8; Ebrei 10:7) Anche l’autorità di Gesù Cristo è amorevole. A coloro che sarebbero diventati suoi discepoli egli disse: “Io sono d’indole mite e modesto di cuore, e troverete ristoro per le anime vostre”. (Matteo 11:29) I componenti della sua congregazione, che le Scritture paragonano a una sposa, hanno indubbiamente trovato tale ristoro sotto la sua autorità. Egli non li ha sfruttati, ma ha mostrato amore altruistico. Questa è l’autorità che il marito deve esercitare sopra la moglie: “Mariti, continuate ad amare le vostre mogli, come anche il Cristo amò la congregazione e si consegnò per essa . . . In questo modo i mariti devono amare le loro mogli come i propri corpi. Chi ama la moglie ama se stesso, poiché nessun uomo odiò mai la propria carne; ma la nutre e ne ha tenera cura, come anche il Cristo fa per la congregazione . . . ciascuno di voi così ami individualmente sua moglie come se stesso; d’altra parte, la moglie abbia profondo rispetto per il marito”. (Efesini 5:25-29, 33) Se tu dai l’esempio di sottomissione all’autorità di Cristo, non sarà difficile — anzi, sarà un piacere — per tua moglie avere profondo rispetto per la tua autorità di marito.
7, 8. Menzionate alcuni modi in cui certi mariti non esercitano dovuta autorità.
7 Il grosso problema è che a motivo dell’imperfezione e dell’egoismo innato a volte il marito, pur volendo esser rispettato quale capo della famiglia, non mostra dovuto amore e considerazione a sua moglie. Spesso la moglie dirà che non si sente amata dal marito, che egli si preoccupa solo del proprio piacere e della propria soddisfazione. Inoltre alcune mogli si lamentano che il marito è dispotico. Forse questo è il risultato dei tentativi della moglie di usurparne l’autorità, per cui egli si oppone a tale usurpazione. Oppure l’uomo può essere cresciuto in un ambiente in cui molti mariti sono arroganti e dispotici. Indipendentemente dalla causa, tale abuso d’autorità non merita il rispetto di nessuno.
8 D’altra parte, anziché abusare dell’autorità, alcuni mariti abdicano. Lasciano che sia la moglie a prendere ogni decisione. Oppure, dicendo alla moglie di ‘non essere precipitosa’, temporeggiano tanto che gli interessi della famiglia ne soffrono. Forse non sono fisicamente pigri o indolenti, ma se rifuggono dallo sforzo mentale i risultati possono essere come quelli descritti in Proverbi 24:33, 34: “Dormire un po’, sonnecchiare un po’, incrociare un po’ le mani per riposare . . . e la tua povertà verrà come un ladro, e la tua indigenza, come un uomo armato”. — Versione Riveduta.
9, 10. Nel prendere decisioni che riguardano la famiglia, dell’opinione di chi dovrebbe tener conto il marito?
9 Avrai il rispetto di tua moglie se ti mostri fermo e forte e in grado di prendere decisioni. Ma questo non vuol dire che non devi consultare nessun altro della famiglia o che non devi prendere in considerazione l’opinione di tua moglie solo perché non è d’accordo con la tua. All’inizio della storia biblica leggiamo di un grave problema nella famiglia di Abraamo e Sara, a proposito del loro figlio Isacco e del figlio della loro schiava Agar. Sara raccomandò una soluzione che non corrispondeva ai sentimenti di Abraamo al riguardo. Ma Dio disse ad Abraamo: “Ascolta la sua voce”. — Genesi 21:9-12.
10 Da questo non dobbiamo concludere che il marito debba sempre cedere ai desideri della moglie. Ma può essere utile discutere con lei le decisioni che riguardano la famiglia, incoraggiandola a esprimere liberamente le sue idee e i suoi sentimenti. Tieni aperte le linee di comunicazione, sii sempre avvicinabile, e nel prendere decisioni soppesa con cura le sue preferenze. Nell’esercitare autorità non essere prepotente o tirannico, ma manifesta umiltà. Non sei perfetto, farai degli sbagli, e quando li fai, vuoi che tua moglie abbia comprensione. Quando si presentano situazioni del genere, la moglie che ha un marito umile troverà più facile rispettarne l’autorità che non quella che ha un marito orgoglioso.
PROVVEDE BENE ALLA FAMIGLIA
11, 12. (a) Qual è la responsabilità del marito in quanto a provvedere alle necessità materiali? (b) Come vi contribuiscono in effetti entrambi?
11 Il marito ha la responsabilità di provvedere alle necessità materiali della famiglia. Lo indica I Timoteo 5:8: “Se uno non ha cura dei suoi e in primo luogo di quelli che vivono nella sua casa, ha rinnegato la fede ed è peggiore di un infedele”. (Traduzione di F. Nardoni) Oggi, per vivere, in molti paesi ci vuole una gran quantità di denaro, e tu come marito devi prendere le decisioni che determinano come soddisfare questa necessità. Probabilmente riscontrerai che, oltre a portare a casa il denaro che guadagni, dovrai stabilire d’accordo con tua moglie un bilancio familiare. Questo vuol dire semplicemente adottare un sistema per controllare le spese. Vi aiuterà a vivere secondo i vostri mezzi, e può in gran parte contribuire a evitare quelle discussioni che a volte sorgono quando si rimane senza soldi prima della fine del mese.
12 Anche se nella maggior parte dei casi è il marito che porta a casa il denaro per mantenere la famiglia, non si dimentichi che è guadagnato mediante uno sforzo congiunto. Se tu, marito, pensi che sei tu solo a farlo, soffermati e calcola quanto ti costerebbe pagare qualcuno per fare la spesa, cucinare, lavare i piatti, fare le pulizie e tenere in ordine la casa, badare ai bambini, ecc. Normalmente la tua compagna ti evita questa spesa facendo lei tali cose, e questa è infatti la sua parte come moglie. Se poi tiene i conti delle spese di casa puoi aggiungere la “contabilità” alla lista precedente. È proprio vero quello che dice Proverbi 18:22: “Si è trovata una buona moglie? Si è trovata una cosa buona”.
13. Quando si tratta di cose materiali, quale veduta dovrebbero evitare le coppie sposate, e come ciò può essere loro utile?
13 Nel provvedere alle cose materiali, c’è il pericolo sempre presente — per te e per tua moglie — di finire per adottare una veduta e concezione materialistica della vita. Poche cose possono minare alla base la felicità familiare più di questa. “Non abbiamo portato nulla nel mondo, e non ne possiamo portare fuori nulla”, dice lo scrittore biblico Paolo. “Quindi, avendo nutrimento e di che coprirci, di queste cose saremo contenti. Comunque, quelli che hanno determinato d’arricchire cadono in tentazione e in un laccio e in molti desideri insensati e dannosi, che immergono gli uomini nella distruzione e nella rovina. Poiché l’amore del denaro è la radice di ogni sorta di cose dannose, e correndo dietro a questo amore alcuni sono stati sviati dalla fede e si sono del tutto feriti con molte pene”. Per quanti possedimenti possa procurarvi un tenore di vita materialistico, non può mai compensare il dolore di vedere indebolirsi e interrompersi le relazioni familiari. La perdita spirituale ed emotiva supera di gran lunga il guadagno materiale. — 1 Timoteo 6:7-10.
14. Cosa determina se le cose materiali sono troppo importanti nella propria vita?
14 Il materialismo è amore per le cose materiali, non il semplice possesso di cose materiali. Si può essere poveri e materialisti, o ricchi e di mente spirituale. Dipende dov’è il proprio cuore. Gesù disse: “Smettete d’accumularvi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri sfondano e rubano. Piuttosto, accumulatevi tesori in cielo, dove né la tignola né la ruggine consumano, e dove i ladri non sfondano né rubano. Poiché dove è il tuo tesoro, ivi è anche il tuo cuore”. — Matteo 6:19-21.
15, 16. Oltre a provvedere bene alle necessità materiali, cos’altro dovrebbe fare il marito affinché la famiglia sia felice?
15 Il marito che provvede bene alle necessità materiali rifletterà su questo consiglio scritturale, e oltre a provvedere alle cose necessarie in senso materiale dedicherà del tempo per provvedere alla famiglia in senso spirituale. A che serve dedicare tanto tempo al lavoro secolare per ottenere le cose materiali della vita da non avere più tempo ed energia per edificare la famiglia in senso spirituale? Per avere la sapienza necessaria ad affrontare con successo i problemi della vita, bisogna dedicare tempo per edificare nella famiglia una forte devozione ai giusti principi. Potete far questo riservando nella vostra vita il tempo per leggere e parlare insieme della Parola di Dio, e anche per pregare insieme. Come capofamiglia, sei tu, marito, che devi prendere la direttiva in questo. Il tempo e lo sforzo necessari saranno di gran lunga ricompensati dai benefici. La promessa di Dio non verrà meno: “In tutte le tue vie riconoscilo, ed egli stesso renderà diritti i tuoi sentieri”. — Proverbi 3:6.
16 Il marito che si rivolge al Creatore perché diriga i suoi passi apprezza l’equilibrio del consiglio che si trova in Ecclesiaste 7:12: “La sapienza è per una protezione come pure il denaro è per una protezione; ma il vantaggio della conoscenza è che la sapienza stessa conserva in vita i suoi proprietari”. Quindi egli lavora sodo per provvedere bene alle necessità materiali della famiglia. Nondimeno ripone la speranza “non nelle ricchezze incerte, ma in Dio”. Dà l’esempio nel dare primaria importanza agli interessi spirituali, onde sia lui che sua moglie “afferrino fermamente la vera vita”. (1 Timoteo 6:17-19) Gli sforzi del marito per provvedere queste cose, sia materiali che spirituali, meriteranno il rispetto della moglie timorata di Dio.
LE MOSTRA ONORE
17-19. Come si potrebbe applicare il consiglio biblico di assegnare “onore” alla moglie in relazione ai rapporti sessuali?
17 L’apostolo Pietro parla delle mogli e dice ai mariti di ‘assegnare loro onore come a un vaso più debole, il femminile’. (1 Pietro 3:7) In questo stesso versetto Pietro indica che tu, marito, che dimori con tua moglie, dovresti assegnarle questo onore “secondo conoscenza”.
18 Questo certo si applica ai rapporti sessuali. La frigidità in molte mogli è dovuta ai mariti che ignorano la costituzione fisica ed emotiva della donna. “Il marito renda alla moglie il suo debito”, ma lo faccia ‘secondo conoscenza, assegnandole onore come a un vaso più debole’, consiglia la Parola di Dio. (1 Corinti 7:3) Se veramente ‘le assegni onore’, non sarai aspro ed esigente, insistendo di soddisfare la tua passione anche quando potrebbe essere molto stanca o durante i giorni difficili del mese. (Confronta Levitico 20:18). E quando avete rapporti sessuali, non essere così intento al tuo piacere da ignorare le sue necessità. In questo campo la donna di solito ha una reazione più lenta dell’uomo. Essa ha uno speciale bisogno di tenerezza e affetto. Nel dire al marito di ‘rendere alla moglie il suo debito’, la Bibbia dà risalto al dare, non al ricevere.
19 Questo dare, naturalmente, è riservato solo al proprio coniuge. È vero, oggi molti uomini hanno relazioni con altre donne. Ma alla fine cosa guadagnano? Semplicemente minano la felicità della propria casa. Mancano di ‘assegnare onore’ alla moglie, e così non offrono alla moglie alcun motivo di rispettare il marito. Inoltre disonorano il matrimonio stesso, istituzione che ha avuto origine da Dio. Considerando tutto il dolore che questo reca, si capisce perché Ebrei 13:4 esorta: “Il matrimonio sia onorevole fra tutti, e il letto matrimoniale sia senza contaminazione, poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli adulteri”.
20. In quali altri modi si dovrebbe mostrare onore alla moglie, come è indicato in Efesini 5:28?
20 Il mostrare onore alla propria moglie non si limita ai rapporti sessuali. Anche in altre cose il marito veramente rispettato mostra di avere alta considerazione per sua moglie. Non che la metta su un piedistallo e divenga il suo schiavo. Piuttosto, come abbiamo già letto in Efesini 5:28, “i mariti devono amare le loro mogli come i propri corpi. Chi ama la moglie ama se stesso”. L’uomo che fa questo certo non tratterà sua moglie come una persona inferiore. A tavola non penserà di prendere tutti i bocconi migliori, lasciandole solo gli avanzi: non lo farà se la ama ‘come il proprio corpo’. Anziché interessarsi esclusivamente del proprio aspetto, si preoccuperà altrettanto o ancor di più di quello di sua moglie, facendo il possibile affinché sia contenta dei propri abiti. L’uomo non si percuote quando non riesce bene come vorrebbe. Né il marito cristiano farà questo alla moglie solo perché a volte non soddisfa le sue aspettative. Al contrario, se qualcuno la trattasse duramente egli verrebbe lealmente in suo aiuto. Egli la ama come il proprio corpo.
21, 22. In che modo il marito può aiutare la moglie a provare piacere nello svolgere le sue mansioni?
21 Benché vi siano campi in cui i vostri bisogni sono uguali, per poter ‘assegnare onore’ a tua moglie devi anche capire le differenze psicologiche che vi sono fra voi due. In fondo, alle donne piace sottostare all’autorità, se è esercitata dovutamente. Geova Dio le ha create in questo modo. La donna è stata fatta per essere ‘un’aiutante dell’uomo, come suo complemento’. (Genesi 2:18) Ma se la sorveglianza è troppo rigida, se non c’è posto per prendere l’iniziativa e usare le proprie capacità, la donna può cominciare a sentire che la sua vita perde ogni gioia, e provare risentimento.
22 Un altro fattore importante da ricordare è il desiderio naturale della donna di sentirsi necessaria. Quasi tutte le donne apprezzano il marito che si rende utile, ma quello che semplicemente mette da parte la moglie e prende il suo posto riscontrerà di aver fatto più male che bene. Puoi contribuire molto a conquistare la lealtà di tua moglie se sei gentile e riconoscente e le fai sapere che è necessaria, che la rispetti, che il vostro è un lavoro d’équipe; cioè, “noi” e “nostro”, non “io” e “tu” o “mio” e “tuo”. Fai davvero sapere a tua moglie quanto l’apprezzi e hai bisogno di lei? Non lo fai pagandole uno stipendio; devi mostrarlo in altri modi.
APPREZZA LE SUE QUALITÀ FEMMINILI
23. Generalmente parlando, in che modo gli uomini e le donne differiscono in quanto ai sentimenti?
23 Una psicologa ha scritto: “Fondamentalmente, le donne sentono mentre gli uomini pensano”. In sé, una qualità non è migliore dell’altra; semplicemente sono diverse. Non vogliamo persone insensibili; né ci piacciono quelle sconsiderate. È ovvio che le donne hanno la capacità sia di sentire che di pensare, e lo stesso dicasi degli uomini. Ma, generalmente parlando, le emozioni della donna sono più pronte a manifestarsi, mentre l’uomo di solito è più incline a cercare di vincere l’emozione a favore di ciò che considera una veduta logica delle cose. Benché vi siano eccezioni, questa è un’altra differenza che fa sì che marito è moglie si completino. Insieme alla costituzione fondamentalmente più emotiva di lei, il suo grande interesse per gli altri spesso la induce a parlare più dell’uomo. E ha bisogno che qualcuno parli con lei. È qui che molti mariti mancano.
24. Perché è importante che il marito ascolti la moglie e parli con lei?
24 Parli a tua moglie? Non solo del tuo lavoro, ma anche del suo? Te ne interessi, e glielo dimostri? Come ha passato la giornata? Cosa hanno fatto i bambini? Appena a casa, non chiedere: ‘Che c’è per pranzo?’ e, dopo mangiato, non nascondere la testa dietro un giornale, rispondendo con un grugnito ai suoi tentativi di conversare. Interessati di tua moglie, delle sue idee, delle sue attività, dei suoi sentimenti. Incoraggiala nei suoi progetti, lodala per i suoi successi. Se viene complimentata per quello che fa, può cominciare a fare altre cose che forse aveva trascurate. La critica può essere un veleno sottile e deprimente, ma la lode sincera quando è meritata è una cura e uno stimolo che rialza lo spirito! — Proverbi 12:18; 16:24.
25, 26. (a) Cosa può dire un regalo alla moglie? (b) Che specie di dono è più importante per lei?
25 Le fai un regalo ogni tanto? Non necessariamente costoso, forse una piccolezza tanto per dire: ‘Ho pensato a te’. E lo fai, non necessariamente per un’occasione particolare, ma spontaneamente, solo perché ne avevi il desiderio? Le piacevoli sorprese recano sempre gioia. Non sei contento quando lei ti fa una sorpresa preparando un piatto speciale che ti piace? Restituisci sorpresa per sorpresa, e falla contenta. Un ricordino, dettato dall’amore, ha più senso di doni costosi fatti meccanicamente — forse malvolentieri — per un senso di dovere. “Dio ama il donatore allegro”. (2 Corinti 9:7) Così pure la moglie. Anche se i pasti non sono speciali, ricordati: “È meglio un piatto di verdura dove c’è amore che un toro ingrassato insieme all’odio”. — Proverbi 15:17.
26 Il dono più importante è donare te stesso: il tuo tempo, le tue energie, la tua attenzione e i tuoi pensieri, specialmente quelli che ti stanno più a cuore. Molti uomini trovano difficile far questo. Le espressioni di affetto sembrano loro sciocco sentimentalismo e in un certo senso poco virili. Ma se ami tua moglie, terrai presente quanto uno sguardo, una carezza, una parola possono voler dire per una donna. Ma la mancanza di queste cose può contribuire molto a renderla triste, stanca, infelice. Quindi segui l’esempio riportato nella Bibbia, nel Cantico di Salomone. Esprimere considerazione e affetto per gli altri fa bene a chi li esprime. Gli altri sono irresistibilmente attratti da chi è cordiale. E che cos’è una persona cordiale? Quella che rivela i suoi sentimenti e il suo entusiasmo a quelli cui vuol bene. Tale calore è contagioso; verrà ricambiato. — Cantico di Salomone 1:2, 15; Luca 6:38.
27, 28. (a) Cosa potrebbe chiedersi il marito per determinare se esercita l’autorità nel modo giusto? (b) Perché è bene preoccuparsene?
27 Marito, chiediti: A mia moglie è facile rispettare la mia autorità? Le voglio bene come a me stesso? O m’interessano soprattutto la mia soddisfazione e i miei desideri? Quanta considerazione ho per i suoi bisogni? Prima di prendere decisioni per la famiglia, ascolto il suo parere e considero i suoi desideri? Le mie decisioni prendono in considerazione il suo benessere? Le assegno onore come a un vaso più fragile, il femminile? Le parlo, e le apro il mio cuore?
28 Non potrai fare tutto questo alla perfezione. Ma se fai uno sforzo umile e coerente, puoi avere fiducia che ciò contribuirà molto a fare di te un marito che ha il profondo rispetto della moglie e l’approvazione di Dio.
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Le piccole cose vogliono dire molto
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La moglie teneramente amataCome rendere felice la vita familiare
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Capitolo 5
La moglie teneramente amata
1-4. Cosa dicono a volte le donne se i mariti non le rassicurano del loro amore?
UNA donna si lamentava con un’altra: ‘Lo so che mio marito mi ama, ma non me lo dice mai. Oh sì, qualche volta, se ve lo costringo, ma avrebbe molto più valore se lo dicesse spontaneamente’.
2 L’altra donna rispose: ‘Lo so. Gli uomini sono così. Una volta ho chiesto a mio marito se mi amava, e lui ha detto: “Ti ho sposata, no? Ti mantengo, vivo con te; non lo farei se non ti amassi”’.
3 Dopo una pausa essa continuò: ‘Però, l’altra sera è accaduta una cosa molto commovente. Durante il giorno pulivo il suo studio, e in un cassetto della scrivania ho visto un’istantanea. Gliel’avevo fatta vedere in un mio vecchio album di famiglia. Era una mia foto in costume da bagno quando avevo sette anni. L’aveva tolta dall’album e messa nel cassetto della scrivania’.
4 Sorrise a questo ricordo, poi guardò l’amica. ‘Quella sera quand’è tornato a casa dal lavoro gliel’ho fatta vedere. Ha preso l’istantanea in mano e sorridendo ha detto: “Voglio molto bene a questa ragazzina”. Poi, posata la foto, mi ha preso il viso fra le mani dicendo: “Voglio molto bene anche a quello che è diventata”. E mi ha baciata teneramente. Mi son venute le lacrime agli occhi’.
5. Come dovrebbe comportarsi la moglie per essere teneramente amata dal marito?
5 La moglie che sa di essere teneramente amata dal marito prova calore e sicurezza interiori. La Parola di Dio consiglia agli uomini di avere tale amore per la moglie. “I mariti devono amare le loro mogli come i propri corpi. Chi ama la moglie ama se stesso, poiché nessun uomo odiò mai la propria carne; ma la nutre e ne ha tenera cura, . . . i due saranno una sola carne”. (Efesini 5:28, 29, 31) Come abbiamo già detto, la moglie deve avere profondo rispetto per il marito, ma il marito dovrebbe comportarsi in modo da guadagnarsi tale rispetto. Lo stesso dicasi quando a tuo marito viene consigliato di amarti e avere tenera cura di te: Comportati in modo da spingerlo a farlo di tutto cuore.
LO SOSTIENI?
6, 7. (a) Secondo le parole di Geova in Genesi 2:18, qual è il ruolo della donna? (b) Perché sia un vero aiuto per il marito, cosa si richiede da lei?
6 Per essere amata, si richiede dalla moglie più che la semplice sottomissione all’autorità del marito. Egli potrebbe avere un cavallo o un cane ben addestrato e sottomesso. Nel giardino di Eden Adamo aveva con sé gli animali, ed essi gli erano sottoposti. Ma egli era il solo della sua specie. Aveva bisogno di una compagna umana intelligente, che fosse il suo complemento e un’aiutante che lavorasse con lui: “Non è bene che l’uomo stia solo”, disse Geova Dio. “Gli farò un aiuto, come suo complemento”. — Genesi 2:18.
7 Quello che occorre al marito è una moglie che non solo lo ami e lo rispetti, ma lo aiuti veramente, sostenendolo nelle decisioni che prende. Questo non è difficile quando si giunge a una decisione comune dopo averne parlato insieme. Ma potrebbe non essere così facile se tu non fossi stata consultata o non fossi d’accordo. In tal caso sapresti sostenere lealmente tuo marito, facendo del tuo meglio affinché la sua decisione abbia successo, a meno che non si tratti di qualche attività illegale o antiscritturale? O saresti incline a tirarti indietro cocciutamente sperando di vederlo fare fiasco e poter dire: ‘Te l’avevo detto’? Se vede che t’impegni per il successo del suo progetto, nonostante la tua apprensione, non credi che tale appoggio leale da parte tua lo indurrà ad amarti ancor di più?
8. In che modo la moglie può incoraggiare il marito a esercitare dovuta autorità?
8 Soprattutto, non cercare di usurparne l’autorità! Se ci riesci, non gli vorrai bene, ed egli non ne vorrà né a te né a se stesso. Forse non prende la direttiva come dovrebbe. Puoi incoraggiarlo in tal senso? Mostri di apprezzare ogni sforzo che fa per prendere la direttiva? Cooperi con lui e lo incoraggi quando prende qualche iniziativa, o gli dici che si sbaglia, che il suo piano non riuscirà? A volte la moglie è in parte responsabile se il marito non prende la direttiva; per esempio, se disprezza le sue idee o si oppone ai suoi sforzi, o risponde con un ‘te l’avevo detto che così non andava’ quando il progetto non riesce alla perfezione. Questo finirà per rendere il marito incerto, indeciso. Invece, la tua lealtà e il tuo appoggio, la tua stima e fiducia in lui lo rafforzeranno e contribuiranno al suo successo.
“UNA MOGLIE CAPACE”
9. Cosa dice Proverbi 31:10 di una moglie capace?
9 Per essere una moglie teneramente amata, devi assolvere bene le tue responsabilità domestiche. Di tale donna la Bibbia dice: “Il suo valore è molto maggiore di quello dei coralli”. (Proverbi 31:10) Sei una moglie del genere? Vuoi esserlo?
10, 11. Come la moglie può mostrare di corrispondere alla descrizione di Proverbi 31:15?
10 Considerando le attività di una “moglie capace”, il libro di Proverbi dice: “Si leva inoltre mentre è ancora notte, e dà cibo alla sua casa”. (Proverbi 31:15) Molte giovani iniziano la vita coniugale in svantaggio perché la madre non ha insegnato loro a cucinare; ma possono imparare. E la donna saggia imparerà a farlo bene! Cucinare è un’arte. Un pasto ben preparato non solo riempie lo stomaco, ma è accolto di cuore.
11 C’è molto da imparare sulla preparazione del cibo. È utile essere informata del valore nutritivo onde poter salvaguardare la salute della famiglia. Ma limitandoti a mettere del cibo nutriente davanti al marito non otterrai necessariamente la sua lode. La Bibbia ci dice che Rebecca, moglie di Isacco, sapeva preparare cibo “gustoso”, come piaceva al marito. (Genesi 27:14) Molte mogli potrebbero imparare dal suo esempio.
12. Cosa è incluso nelle mansioni della donna secondo Proverbi 31:14?
12 In certe parti del mondo le donne vanno al mercato ogni mattina per procurarsi il necessario per la giornata. Altrove fanno la spesa forse una volta alla settimana e conservano in frigorifero i cibi deperibili. In ogni caso l’uomo non può fare a meno di apprezzare la moglie che non spende troppo, e che rispetta il bilancio familiare. Se impara a riconoscere cibi e indumenti di buona qualità, e ne conosce il valore, non comprerà sempre la prima cosa che vede. Anzi, come dice Proverbi 31:14: “Ha mostrato d’essere come le navi dei commercianti. Da lontano porta il suo cibo”.
13. Secondo Proverbi 31:27, cosa ci si può aspettare dalla moglie capace in quanto alla cura della casa?
13 Tale coscienziosità nel suo lavoro si rifletterà anche nella condizione della casa. Osservando ancora quello che identifica la moglie capace, Proverbi 31:27 dice: “Vigila su ciò che avviene nella sua casa, e non mangia il pane di pigrizia”. L’abitudine di alzarsi tardi, o dedicare troppo tempo alle chiacchiere oziose con le vicine, non sono cose per lei. Anche se una malattia o circostanze impreviste possono a volte farla rimanere indietro nelle faccende domestiche, la sua casa generalmente sarà ordinata e pulita. Il marito può essere sicuro che, se vengono a trovarlo degli amici, non sarà imbarazzato per l’aspetto della casa.
14, 15. Qual è il consiglio biblico per le donne in quanto ad abbigliamento e ornamenti?
14 La maggior parte delle donne non ha bisogno che si dica loro che è importante prestare attenzione anche al proprio aspetto personale, ma alcune hanno bisogno di ricordarsene. Non è facile mostrare affetto a una donna il cui aspetto denota che ha poco rispetto di sé. La Bibbia raccomanda che le donne “si adornino con veste convenevole, con modestia e sanità di mente”. Ma consiglia anche di non dare troppa importanza all’acconciatura, ai gioielli e agli abiti costosi che attirano eccessiva attenzione su chi li porta. — 1 Timoteo 2:9.
15 D’importanza molto maggiore dell’abbigliamento è l’indole di chi lo porta. L’apostolo Pietro dice alle mogli cristiane che uno “spirito quieto e mite . . . è di grande valore agli occhi di Dio”. (1 Pietro 3:3, 4) E Proverbi, nell’enumerare le caratteristiche della moglie capace, aggiunge che “le sue mani ha porte al povero” e “la legge di amorevole benignità è sulla sua lingua”. Non è egoista né maliziosa, ma generosa e gentile. (Proverbi 31:20, 26) “L’attrattiva può esser falsa”, prosegue la descrizione, “e la bellezza può esser vana; ma la donna che teme Geova è quella che si procura lode”. — Proverbi 31:30.
16. Che ne penserà di tale moglie il marito riconoscente?
16 Sì, tale donna sarà teneramente amata da qualsiasi marito che condivida il punto di vista del Creatore. Egli avrà per sua moglie lo stesso sentimento espresso dallo scrittore di Proverbi: “Ci sono molte figlie che han mostrato capacità, ma tu, tu sei ascesa al di sopra di esse tutte”. (Proverbi 31:28, 29) E anche senza essere sollecitato, egli sarà indotto a dire a sua moglie che la pensa così.
LA TUA VEDUTA DEL SESSO È IMPORTANTE
17, 18. Come la veduta che la moglie ha del sesso può influire sui sentimenti del marito verso di lei?
17 Rapporti sessuali insoddisfacenti sono alla radice di molti problemi coniugali. In alcuni casi ciò è dovuto alla mancanza di considerazione e comprensione dei bisogni fisici ed emotivi della moglie da parte del marito, e in altri casi è la moglie che non partecipa fisicamente o emotivamente insieme al marito all’atto sessuale. Questo, quando sia il marito che la moglie vi partecipano volontariamente e affettuosamente, dovrebbe essere un’intima espressione dell’amore che provano l’uno per l’altra.
18 La frigidità della moglie può esser dovuta alla mancanza di considerazione del marito, ma anche l’indifferenza della moglie ferisce il marito, e un segno di avversione può provocare impotenza o essere la ragione per cui si sente attratto da un’altra donna. Se la moglie semplicemente subisce, con un atteggiamento di completa indifferenza, il marito può interpretarlo come l’evidenza che la moglie non gli vuol bene. I sentimenti determinano la sensibilità sessuale, e se la moglie è insensibile forse deve riconsiderare la propria veduta del sesso.
19. (a) In che modo la Bibbia indica che sarebbe sbagliato negare al proprio coniuge i rapporti sessuali per prolungati periodi di tempo? (b) Perché non dovrebbe essere necessario chiedere a qualche estraneo di decidere se la condotta della coppia in materia sessuale è appropriata?
19 La Bibbia consiglia sia al marito che alla moglie di non ‘privarsene l’un l’altro’. La Parola di Dio non autorizza a usare il sesso come mezzo per punire il proprio coniuge o per esprimere risentimento, come nel caso in cui la moglie nega al marito i rapporti sessuali per settimane o anche per mesi. Se lui deve ‘rendere alla moglie il suo debito’, anche lei “faccia similmente verso il marito”. (1 Corinti 7:3-5) Ciò non significa che la moglie debba assoggettarsi a qualche atto anormale che consideri moralmente ripugnante, e il marito che ama e rispetta la moglie non esigerà che lo faccia. “L’amore . . . non si comporta indecentemente”. (1 Corinti 13:4, 5) Non dovrebbe essere necessario chiedere a qualche estraneo se la condotta della coppia sia appropriata o meno. La Bibbia, in I Corinti 6:9-11, enumera chiaramente le pratiche proibite agli adoratori di Geova Dio: fornicazione, adulterio, omosessualità. (Confronta anche Levitico 18:1-23). Certi “progressisti” moderni che seguono la “nuova moralità” — in effetti immoralità — reclamano l’approvazione di alcuni di questi atti sessuali proibiti, mentre altri, molto conservatori, a queste proibizioni vorrebbero aggiungerne altre. La Bibbia esprime una veduta equilibrata. Generalmente parlando, se la relazione fra i coniugi è buona sotto tutti gli altri aspetti, se ci sono amore, rispetto, comunicativa e comprensione, i rapporti sessuali di rado costituiranno un problema.
20. Se la moglie si serve del sesso per ottenere qualche altra cosa, qual è il risultato?
20 La moglie teneramente amata non si serve del sesso per ottenere qualche altra cosa. Certo non tutte le mogli mercanteggiano sui rapporti sessuali, ma alcune lo fanno. In modi forse sottili usano i rapporti sessuali per ottenere concessioni dal marito. Qual è il risultato? Ebbene, provi forse tenero affetto per chi ti vende un vestito? Neanche il marito prova tenero affetto per la moglie che esige concessioni da lui in cambio del rapporto sessuale. La donna che lo fa può guadagnarci materialmente, ma ci perde emotivamente e spiritualmente.
LE PIAGNUCOLONE, LE BRONTOLONE
21-23. Come illustrato nel caso di Sansone, in che modo piangendo e brontolando la donna può distruggere la felicità?
21 Sansone era un uomo forte, ma non sapeva resistere alle donne che cercavano di averla vinta piangendo o brontolando. Una volta fu assediato dal pianto della donna che doveva diventare sua moglie. Com’è riferito in Giudici 14:16, 17, essa “piangeva su di lui e diceva: ‘Tu mi odii soltanto, mi odii, e non mi ami. Hai proposto un enigma ai figli del mio popolo, ma a me non lo hai dichiarato’. A ciò le disse: ‘Ebbene, non l’ho dichiarato al mio proprio padre e alla mia propria madre, e lo dovrei dichiarare a te?’” Il ragionamento logico di Sansone non la convinse. Raramente convince quando i sentimenti sono accesi. Lei “continuò a piangere su di lui per i sette giorni che durò per loro il banchetto, e avvenne il settimo giorno che infine glielo dichiarò, perché aveva fatto pressione su di lui. Ella dichiarò quindi l’enigma ai figli del suo popolo”.
22 Non pensare che tuo marito non ti ami solo perché non fa sempre a modo tuo. La futura moglie di Sansone lo accusò di non amarla, ma in effetti era lei che non lo amava. Fece pressione su di lui finché non poté più sopportarla. Quando le spiegò l’enigma, essa immediatamente tradì la sua fiducia, affrettandosi a rivelare il segreto ai suoi nemici. Alla fine divenne la moglie di un altro.
23 Più tardi Sansone si sentì attratto da un’altra donna, Delila. Forse era fisicamente attraente, ma era una donna che egli potesse amare veramente? Per ottenere da Sansone informazioni da usare per il proprio vantaggio egoistico, Delila lo importunò al punto che il racconto dice: “E avvenne che, siccome gli faceva di continuo pressione con le sue parole e continuava a sollecitarlo, la sua anima divenne impaziente fino al punto di morire”. Il risultato finale fu tragico. — Giudici 16:16.
24-27. (a) Cosa dice il libro di Proverbi dell’effetto di una moglie brontolona? (b) Perché questo consiglio è rivolto alle donne? (c) Cosa indurrà più probabilmente il marito a essere gentile con la moglie?
24 Non è saggio piangere e brontolare. Queste cose nuocciono al matrimonio. Allontanano il marito. La Bibbia mette in guardia contro tali pratiche, come nelle seguenti scritture: “Chi continua a parlare di una questione separa quelli che son familiari”. “Una moglie brontolona è come il continuo gocciolar d’una grondaia”. “Meglio abitare in un deserto che con una moglie brontolona e dispettosa”. “Il gocciolar continuo in tempo di pioggia e una moglie litigiosa, sono uguali: volerla trattenere è trattenere il vento, o attinger l’olio con la mano destra”. — Proverbi 17:9, NM; 19:13; 21:19; 27:15, 16, versione di F. Nardoni.
25 Perché le Scritture rivolgono alla moglie questi consigli? Probabilmente perché le donne di solito sono più suscettibili e più inclini a manifestare i propri sentimenti, specialmente quando qualche cosa le disturba. Inoltre possono pensare che questa sia l’unica arma che hanno. Come capo della casa forse il marito fa arbitrariamente le cose a modo suo, quindi la moglie può pensare di dover ricorrere alla pressione emotiva. Tu, moglie, non dovresti ricorrere a tattiche del genere, e tuo marito non dovrebbe dartene motivo.
26 È vero, a volte non ti senti bene, e forse ti metti a piangere, anche senza volere. Ma questo è ben diverso dal ricorrere a scene di pianto semplicemente per ottenere quello che vuoi.
27 Se veramente amano la propria moglie, quasi tutti i mariti la favoriranno più di se stessi, quando si tratta di preferenze personali. Accontenta tuo marito, e probabilmente egli cercherà ogni opportunità per accontentarti.
‘UN TEMPO PER STARE ZITTA E UN TEMPO PER PARLARE’
28-35. (a) Descrivete i modi di conversare che potrebbero rendere difficile al marito conversare con sua moglie. (b) Cosa si può fare per migliorare la conversazione fra marito e moglie?
28 Molte mogli si lamentano: ‘Mio marito non mi parla mai’. Forse è colpa sua. Però, molte volte il marito vorrebbe parlare con la moglie, ma lei non gli rende la cosa facile. Come mai? Non tutte le donne sono uguali. Ma chiediti se tu corrispondi a una di queste descrizioni:
29 Prima viene la donna che non ha difficoltà a chiacchierare con le altre donne del vicinato. Ma in che modo? Quando l’altra si ferma per prender fiato, lei interviene. Forse butta lì un paio di domande, o parte con un argomento completamente diverso. Presto quella che era stata interrotta si riprende e accaparra di nuovo la conversazione per un po’. E nessuna delle due sembra darsene pensiero.
30 Ora viene a casa il marito, e ha qualche cosa da dirle. Entrando, egli comincia: ‘Non indovinerai mai cosa è accaduto al lavoro . . .’ Non riesce ad andare oltre. Lei lo interrompe: ‘Come hai fatto a macchiarti la giacca? Sta attento dove metti i piedi. Ho appena pulito il pavimento’. Egli esiterà a riprendere il racconto.
31 O forse stanno conversando con amici e il marito racconta un fatto, ma trascura qualche dettaglio o non lo riferisce esattamente. La moglie s’intromette, prima per correggere l’errore, poi per completare la storia. Ben presto, con un profondo sospiro, egli dice: ‘Perché non lo racconti tu?’
32 Un altro tipo di donna è quella che incoraggia il marito a parlare. Cercando di sembrare indifferente, ma scoppiando di curiosità, chiede: ‘Dove sei stato?’ ‘Chi c’era?’ ‘Cosa è successo?’ Non s’interessa delle cose normali d’ogni giorno, ma di quelle che sembrano più riservate. Riunisce i frammenti di informazioni che può raccogliere e colma le lacune con un po’ d’immaginazione. Forse in parte sono informazioni che il marito non avrebbe dovuto divulgare. Di altre cose forse era appropriato parlare con la moglie, ma in confidenza. Se ora lei ne parla ad altri, tradisce la fiducia. “Non rivelare il discorso confidenziale di un altro”, avverte Proverbi 25:9. Ma se l’ha fatto, possono sorgere problemi. Il marito si sentirà di parlarle liberamente in futuro?
33 Il terzo tipo di donna e quella che non parla molto. Sa sbrigare le faccende di casa, ma di rado ha qualche cosa da dire. Chiunque cerchi di conversare con lei deve sostenere tutta la conversazione. Forse è timida, o non ha ricevuto molta istruzione da piccola. Qualunque sia la causa, i tentativi di conversare con lei sono vani.
34 Ma si può cambiare. L’arte della conversazione si può imparare. Se una donna non solo fa le faccende di casa, ma legge qualcosa di buono e fa del bene ad altri, avrà cose interessanti di cui parlare al marito. Per poter conversare ci vuole la partecipazione di entrambi. Ci vuole anche rispetto, abbastanza rispetto da lasciagli finire quello che sta dicendo, lasciarglielo dire a modo suo, e sapere quando bisogna tenere il segreto. Come dice Ecclesiaste 3:7, c’è “un tempo per stare zitti e un tempo per parlare”.
35 Perciò, invece di lamentarti che tuo marito parla poco con te, perché non fai in modo che vi provi piacere? Interessati di quello che fa. Ascolta attentamente quando parla. Le tue risposte riflettano l’affettuoso amore e il profondo rispetto che hai per lui. Le cose di cui parli di più siano di natura positiva, edificante. Presto riscontrerai che la conversazione sarà un piacere per entrambi.
“GUADAGNATI SENZA PAROLA”
36-38. Quali sono alcuni modi per toccare il cuore del marito che non è credente?
36 A volte le azioni parlano più delle parole, e specialmente quando il marito non condivide la fede nella Parola di Dio. L’apostolo Pietro disse al riguardo: “Siano guadagnati senza parola dalla condotta delle loro mogli, essendo stati testimoni oculari della vostra condotta casta insieme a profondo rispetto”. (1 Pietro 3:1, 2) Molti mariti increduli si lamentano che la moglie gli fa di continuo la “predica”, e se ne risentono. Altri invece diventano credenti vedendo il cambiamento che la verità della Parola di Dio ha operato nella moglie. Spesso si è più colpiti vedendo un sermone che sentendolo.
37 Quando parli col marito non credente, la tua “espressione sia sempre con grazia”, di buon gusto o, secondo l’espressione biblica, “condita con sale”. C’è un tempo per parlare. “Come mele d’oro in cesellature d’argento è la parola pronunciata a suo tempo”, dice la Bibbia. Tuo marito è scoraggiato? Forse qualche cosa non va al lavoro. Poche parole comprensive gli farebbero molto bene in questo momento. “I detti piacevoli sono . . . dolci all’anima e salute alle ossa”. (Colossesi 4:6; Proverbi 25:11; 16:24) Oppure, secondo il caso, metti semplicemente la tua mano nella sua come per dire: Capisco, ti sono vicina, ti aiuterò se posso.
38 Anche se tuo marito non condivide la tua fede, la Parola di Dio indica che devi lo stesso essergli sottomessa. La tua buona condotta col tempo può guadagnarlo, e fargli abbracciare la tua stessa fede. Che giorno felice sarebbe quello! E se quel giorno verrà, egli si renderà conto di avere più ragioni di amarti di quanto non abbia mai immaginato. La tua devozione, insieme alla fermezza per quello che sapevi esser giusto, avrà contribuito a fargli afferrare “la vera vita”. — 1 Corinti 7:13-16; 1 Timoteo 6:19.
39, 40. Quali qualità, elencate in Tito 2:4, 5, rendono la moglie cara non solo al marito, ma anche a Geova?
39 Le Scritture incoraggiano le mogli cristiane, sia che il marito sia credente o no, ‘ad amare i loro mariti, amare i loro figli, essere di mente sana, caste, casalinghe, buone, sottoposte al marito, onde non si parli ingiuriosamente della parola di Dio’. — Tito 2:4, 5.
40 Se tu, moglie, farai del tuo meglio, sarai teneramente amata non solo da tuo marito, ma anche da Geova Dio.
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‘Una moglie capace . . . vale molto più dei coralli’. — Proverbi 31:10.
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Le donne nella vita di Sansone
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L’amore, “un perfetto vincolo d’unione”Come rendere felice la vita familiare
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Capitolo 6
L’amore, “un perfetto vincolo d’unione”
1-6. (a) Che accade quando i coniugi sono troppo preoccupati dei propri sentimenti? (b) Seguendo quali principi scritturali si può evitare una grave disputa?
‘POSSIBILE che non si possa mai cenare in orario?’ chiede seccamente il marito, stanco di aspettare ed esausto dopo una dura giornata di lavoro.
2 ‘Smettila di lamentarti. È quasi pronto’, ribatte lei stizzita. Anche la sua giornata non è stata facile.
3 ‘Ma sei sempre in ritardo. Perché non puoi mai essere puntuale?’
4 ‘Non è vero!’ urla lei. ‘Ma se qualche volta cercassi di occuparti tu dei bambini, non ti lamenteresti tanto. Dopo tutto sono anche figli tuoi!’
5 Così fra marito e moglie una cosa da nulla diventa una montagna; entrambi sono in collera e non si parlano. Ciascuno ribatte alle risposte dell’altro, finché entrambi sono offesi e risentiti, e la serata è rovinata. Entrambi avrebbero potuto impedire che ciò accadesse. Ma erano troppo preoccupati dei propri sentimenti senza curarsi di quelli del coniuge. I nervi tesi sono pronti a scattare.
6 Problemi del genere possono sorgere in molti campi. Possono riguardare questioni economiche. Oppure il marito può pensare che la moglie sia troppo possessiva, non lasciandogli godere la compagnia di altri. Lei forse si sente sola e trascurata. La tensione può dipendere da un problema grosso o da diversi problemi minori. In qualunque caso, l’importante ora è come affrontare la situazione. Ciascun coniuge può impedire che sorgano difficoltà se è disposto a ‘porgere l’altra guancia’, a non ‘rendere male per male’, ma piuttosto a ‘vincere il male col bene’. (Matteo 5:39; Romani 12:17, 21) Per poter fare questo ci vuole autocontrollo e maturità. Ci vuole amore cristiano.
IL VERO AMORE
7-9. (a) Com’è descritto l’amore in I Corinti 13:4-8? (b) Di che specie di amore si tratta?
7 In I Corinti 13:4-8, Geova Dio ispirò una definizione dell’amore, di ciò che è e di ciò che non è: “L’amore è longanime e benigno. L’amore non è geloso, non si vanta, non si gonfia, non si comporta indecentemente, non cerca i propri interessi, non si irrita. Non tiene conto dell’ingiuria. Non si rallegra dell’ingiustizia, ma si rallegra della verità. Sopporta ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, soffre ogni cosa. L’amore non viene mai meno”.
8 L’amore si può basare su molte cose: attrazione fisica, parentela o piacere per la reciproca compagnia. Ma la Bibbia mostra che, per avere vero valore, l’amore deve andar oltre l’affetto o l’attrazione reciproca e deve imperniarsi su quanto procura il massimo bene alla persona amata. Questo tipo di amore può richiedere anche riprensione o disciplina, come un genitore fa col figlio, o come Geova Dio fa con i suoi adoratori. (Ebrei 12:6) I sentimenti e le emozioni hanno la loro importanza, naturalmente, ma nei rapporti con gli altri non si deve permettere che abbiano il sopravvento sul buon senso o sui giusti principi. Tale amore spinge a trattare tutti secondo i buoni principi del rispetto e della lealtà.
9 Per apprezzare più pienamente come ne può trarre beneficio la nostra vita familiare, consideriamo nei particolari la definizione data in I Corinti 13:4-8.
10, 11. Cosa ci si aspetta da un coniuge longanime e benigno?
10 “L’amore è longanime e benigno”. Sei longanime col tuo coniuge? Ti controlli anche quando una situazione è irritante, e forse sei accusato ingiustamente? Geova è longanime con tutti noi, e ‘la benevola qualità di Dio cerca di condurre tutti al pentimento’. Sia la longanimità che la bontà sono frutti dello spirito di Dio. — Romani 2:4; Galati 5:22.
11 L’amore non approva l’errore, ma non è pignolo. Non è impaziente. Tiene conto delle circostanze attenuanti. (1 Pietro 4:8; Salmo 103:14; 130:3, 4) E anche in cose gravi è pronto a perdonare. L’apostolo Pietro senza dubbio pensò di essere longanime quando chiese a Gesù: “Quante volte il mio fratello peccherà contro di me e io gli perdonerò? Fino a sette volte?” La risposta di Gesù fu: “Non ti dico: Fino a sette volte, ma: Fino a settantasette volte”. (Matteo 18:21, 22; Luca 17:3, 4) L’amore perdona ripetutamente, e la sua benignità è infinita. Che dire di te?
12, 13. Come si può manifestare la gelosia, e perché bisognerebbe cercare di controllarla?
12 “L’amore non è geloso”. È difficile vivere con un coniuge che è geloso senza giusto motivo. Tale gelosia è sospettosa, troppo possessiva. È puerile e impedisce di essere naturali e amichevoli con gli altri. La felicità sta nel dare liberamente, non nell’accontentare un coniuge geloso.
13 “Chi può stare dinanzi alla gelosia?” chiede la Bibbia. È una delle opere della carne imperfetta. (Proverbi 27:4; Galati 5:19, 20) Riesci a scorgere in te i segni della gelosia che dipende da un senso di insicurezza ed è alimentata dall’immaginazione? Di solito non è difficile vedere i difetti altrui, ma è più utile esaminare noi stessi. “Dove sono gelosia e contenzione, ivi sono disordine e ogni cosa vile”. (Giacomo 3:16) La gelosia può far naufragare il matrimonio. Non con le restrizioni dettate dalla gelosia potrai assicurarti l’affetto del coniuge, ma con attenzione amorevole, considerazione e fiducia.
14, 15. (a) In che modo chi si vanta mostra manca d’amore? (b) Anziché disprezzare il proprio coniuge, cosa si dovrebbe fare?
14 L’amore “non si vanta, non si gonfia”. È vero che molti lo fanno, ma a pochi piace sentire le vanterie. Infatti, può essere imbarazzante per chiunque conosca bene il fanfarone. Alcuni si vantano parlando di sé con ostentazione, altri ottengono lo stesso risultato in un altro modo. Criticano e screditano gli altri, e ciò corrisponde a innalzarsi al di sopra delle loro vittime. Così si innalzano abbassando gli altri. Disprezzare il proprio coniuge è un modo come un altro per vantarsi.
15 Ti è mai capitato di parlare in pubblico delle mancanze del tuo coniuge? Come credi che si sarà sentito? Che dire se fossero stati i tuoi difetti a essere sbandierati? Come ti saresti sentito? Amato? No, l’amore “non si vanta”, né lodando se stessi né disprezzando gli altri. Quando parli del tuo coniuge, sii incoraggiante; ciò rafforzerà il legame che vi unisce. E in quanto a quello che si dice di te, applica il saggio consiglio che si trova in Proverbi 27:2: “Ti lodi un estraneo, e non la tua propria bocca; faccia ciò lo straniero, e non le tue proprie labbra”.
16. Quali cose indecenti la persona amorevole eviterà?
16 L’amore “non si comporta indecentemente”. Ci sono molte cose chiaramente indecenti, come adulterio, ubriachezza e accessi d’ira. (Romani 13:13) Al contrario dell’amore, tutte queste cose nuocciono al vincolo coniugale. Sgarbatezza, parole e azioni volgari, e anche scarsa pulizia personale, mostrano tutte mancanza di dignità umana. Stai attento a non offendere il tuo coniuge sotto questo aspetto? Tratti lui o lei con considerazione, buone maniere, rispetto? Tutte queste cose contribuiscono a rendere il matrimonio felice e durevole.
17. In che modo chi non cerca i propri interessi può evitare le liti?
17 L’amore “non cerca i propri interessi, non si irrita”. Non è egocentrico. Come sarebbe stato meglio se la coppia menzionata all’inizio di questo capitolo si fosse comportata così. Il marito non si sarebbe rivolto seccamente alla moglie perché la cena non era pronta, e lei non avrebbe risposto con stizza. Se la moglie si fosse accorta che l’esasperazione di lui era in parte dovuta alla stanchezza, invece di irritarsi avrebbe potuto rispondere: ‘la cena è quasi pronta. Devi aver avuto una giornata difficile al lavoro. Vuoi bere qualche cosa mentre finisco di preparare la tavola?’ O se il marito fosse stato più comprensivo, invece di pensare solo a se stesso, avrebbe potuto chiedere se poteva fare qualche cosa per aiutarla.
18. Come l’amore può impedire di irritarsi?
18 Ti irriti facilmente per quello che dice o fa il tuo coniuge, oppure cerchi di capire con quale intenzione ha agito? Forse la parola o il gesto era innocente, solo sconsiderato, e non voleva offenderti. Se hai amore ‘il sole non tramonterà sul tuo stato d’irritazione’. (Efesini 4:26) Ma se il tuo coniuge si sentiva frustrato, e realmente ha voluto dire o fare qualche cosa che ti ferisse? Non puoi aspettare finché vi siete calmati per parlarne? Se affronti la situazione avendo a cuore i migliori interessi di entrambi riuscirai a dire la cosa giusta. “Il cuore del saggio fa mostrar perspicacia alla sua bocca”. “Chi copre la trasgressione cerca amore”, non fomenta la discordia. (Proverbi 16:23; 17:9) Vincendo l’impulso di continuare la discussione e dimostrare che hai ragione, puoi ottenere la vittoria a favore dell’amore.
19. (a) Cosa si potrebbe includere nel ‘rallegrarsi dell’ingiustizia’? (b) Perché si dovrebbe evitarlo?
19 Il vero amore “non si rallegra dell’ingiustizia, ma si rallegra della verità”. Non pensa di essere furbo se inganna il proprio coniuge, sia che si tratti dell’impiego del proprio tempo, del denaro speso, o delle proprie compagnie. Non ricorre a mezze verità per sembrare nel giusto. La disonestà distrugge la fiducia. Perché ci sia amore sincero, entrambi dovete provare piacere nel dire la verità.
IL VERO AMORE HA FORZA E RESISTENZA
20. In che modo l’amore (a) “sopporta ogni cosa”? (b) “crede ogni cosa”? (c) “spera ogni cosa”? (d) “soffre ogni cosa”?
20 “Sopporta ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, soffre ogni cosa”. Sopporta la tensione e la pressione a cui è sottoposto nel matrimonio, mentre i due che hanno stretto questa intima relazione imparano a essere flessibili e si adattano l’uno all’altro. Crede a tutti i consigli della Parola di Dio e li applica coscienziosamente, anche quando le circostanze sembrano sfavorevoli. E pur non lasciandosi ingannare da chi è disonesto, non è eccessivamente sospettoso. Anzi, è fiducioso. Inoltre spera per il meglio. Tale speranza si basa sulla certezza che applicando i consigli biblici si avranno i migliori risultati possibili. Così l’amore può essere positivo e ottimista nel guardare al futuro. E non è volubile; non è un’infatuazione passeggera. Il vero amore resiste, affronta i problemi quando la vita è difficile. Ha capacità di resistenza. È forte; ma con tutta la sua forza è benigno, gentile, remissivo; rende facile la vita.
21, 22. Quali circostanze illustrano che l’amore non viene mai meno?
21 Tale “amore non viene mai meno”. Se a causa dei tempi difficili la coppia si trova in strettezze economiche, che accade? Invece di pensare di trovare una vita più facile altrove, la moglie che ha tale amore leale rimane vicina al marito, cercando di fare economia e forse integrando le entrate del marito. (Proverbi 31:18, 24) E se la moglie è afflitta da una malattia che si protrae per anni? Il marito che ha questo amore fa tutto il possibile per provvederle le cure necessarie, per aiutarla nelle faccende di casa che ora non è in grado di fare, e per assicurarle la sua continua devozione. Dio stesso dà l’esempio in questo. Non importa quali siano le circostanze in cui si trovano i suoi fedeli servitori, ‘nulla può separarli dall’amore di Dio’. — Romani 8:38, 39.
22 Quali problemi potrebbero trionfare su un amore del genere? Esiste tale amore nel tuo matrimonio? Lo dimostri personalmente?
L’AMORE CRESCE
23. Cosa determina se ci comporteremo in modo amorevole?
23 L’amore, come un muscolo, si rafforza esercitandolo. D’altra parte, l’amore, come la fede, senza opere è morto. Parole e azioni, motivate da sentimenti profondi, si dice vengano dal cuore, che rappresenta la nostra inclinazione interiore. “La bocca parla dall’abbondanza del cuore. L’uomo buono emette dal suo buon tesoro cose buone”. Ma se i sentimenti dentro di noi sono malvagi, “dal cuore vengono malvagi ragionamenti, assassinii, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, bestemmie”. — Matteo 12:34, 35; 15:19; Giacomo 2:14-17.
24, 25. Cosa può rafforzare la tua inclinazione a mostrare amore?
24 Quali pensieri e sentimenti coltivi nel tuo cuore? Se ogni giorno mediti sui modi in cui Dio ha mostrato amore, e cerchi di imitarne l’esempio, le buone inclinazioni saranno rafforzate. Più eserciterai amore, più agirai e parlerai in armonia con tale amore, più profondamente penetrerà nel tuo cuore. Mettendolo in pratica ogni giorno nelle piccole cose tale amore diventerà abituale. Quindi, quando sorgeranno problemi gravi, quest’amore sarà lì, ben radicato, per aiutarti ad affrontarli. — Luca 16:10.
25 Noti qualcosa di lodevole nel tuo coniuge? Dillo! Hai l’impulso di fare una gentilezza? Ubbidisci a tale impulso! Si deve mostrare amore per riceverlo. Così facendo tu e il tuo coniuge sarete più vicini, diverrete una cosa sola, l’amore fra voi crescerà.
26, 27. Come la partecipazione comune accresce l’amore?
26 Perché l’amore aumenti, bisogna mostrarlo. Il primo uomo, Adamo, viveva in un paradiso. Tutte le sue necessità fisiche erano pienamente soddisfatte. Dall’inizio fu circondato dalla bellezza. Non solo c’erano prati e fiori, boschi e ruscelli, ma c’era anche una ricca varietà di vita animale sottoposta al suo dominio quale custode della terra. Eppure, nonostante tutto, una necessità non era soddisfatta: un essere umano con cui godere quella bellezza paradisiaca. Ti è mai capitato di essere solo a osservare con meraviglia un tramonto spettacolare, e desiderare di avere accanto una persona cara per goderne insieme? O hai mai avuto un’elettrizzante buona notizia, ma nessuno a cui comunicarla? Geova Dio capiva il bisogno di Adamo, e gli provvide una compagna a cui comunicare i propri pensieri e sentimenti. Questo rende i due uniti, e l’amore può metter radice e crescere.
27 Nel matrimonio bisogna dare. Forse uno sguardo affettuoso attraverso la stanza, una carezza, una parola dolce, o stare seduti tranquillamente vicini senza parlare. Ogni azione può manifestare amore: fare un letto, lavare i piatti, risparmiare per comprare qualche cosa che lei desidera ma non vuol chiedere per non incidere sul bilancio familiare, aiutare l’altro nel suo lavoro quando rimane indietro. L’amore significa partecipazione comune al lavoro e allo svago, ai guai e alle gioie, ai successi e agli insuccessi, nei pensieri della mente e nei sentimenti del cuore. Significa avere obiettivi comuni, e raggiungerli insieme. Questo fa dei due uno; e fa crescere l’amore.
28. Come il servire promuove l’amore?
28 Servendo il tuo coniuge l’amore per lui matura. Il servizio della moglie di solito include cucinare, rifare i letti, pulire la casa, lavare i panni, occuparsi della famiglia. Il servizio del marito di solito richiede di provvedere il cibo che lei cucina, i letti che rifà, la casa che pulisce, i panni che lava. Questo servire, questo dare, reca felicità e alimenta l’amore. Come disse Gesù, c’è più felicità nel dare che nel ricevere. Vale a dire, c’è più felicità nel servire che nell’essere serviti. (Atti 20:35) Egli disse ai discepoli che “il maggiore fra di voi, sarà vostro servo”. (Matteo 23:11, versione di F. Nardoni) Questa veduta eliminerà ogni spirito competitivo e contribuirà alla felicità. Quando serviamo ci sentiamo necessari, conseguiamo uno scopo, e questo appaga il nostro amor proprio e ci fa sentire contenti. Il matrimonio dà al marito e alla moglie ampia opportunità di servire e di provare tale contentezza, cementando maggiormente il loro matrimonio nell’amore.
29. Perché l’amore influirà anche su coloro che non sono servitori di Dio?
29 E se solo uno dei coniugi è un cristiano servitore di Dio che segue questi principi biblici, ma l’altro no? Questo cambia il modo d’agire del cristiano? Fondamentalmente no. Forse il cristiano non potrà parlare tanto dei propositi di Dio, ma la condotta è la stessa. Il coniuge non credente ha gli stessi bisogni fondamentali dell’adoratore di Geova, e sotto certi aspetti reagisce allo stesso modo. Ciò è affermato in Romani 2:14, 15: “Tutte le volte che persone delle nazioni che non hanno legge fanno per natura le cose della legge, queste persone, benché non abbiano la legge, sono legge a se stesse. Esse sono le medesime che dimostrano come le cose della legge siano scritte nei loro cuori, mentre la loro coscienza rende testimonianza con loro e, nei loro propri pensieri, sono accusate o scusate”. L’esemplare condotta cristiana di solito sarà apprezzata e farà crescere l’amore.
30. Si deve mostrare amore solo in circostanze drammatiche? Perché rispondete così?
30 L’amore non aspetta circostanze drammatiche per rivelarsi. Sotto certi aspetti l’amore è come un abito. Cosa tiene insieme il tuo abito? Alcuni grossi nodi fatti con una corda? O migliaia di piccoli punti fatti col filo? Le migliaia di piccoli punti, e questo può dirsi sia che parliamo di un indumento letterale che di “abiti” spirituali. È la continua somma di piccole parole e azioni d’ogni giorno che ci ‘riveste’ e rivela quello che siamo. Tale ‘veste’ spirituale non si consuma diventando inutile come gli indumenti materiali. Come dice la Bibbia, è una “veste incorruttibile”. — 1 Pietro 3:4.
31. Quali ottimi consigli sull’amore troviamo in Colossesi 3:9, 10, 12, 14?
31 Volete che il vostro matrimonio sia consolidato da “un perfetto vincolo d’unione”? Allora fate quello che viene raccomandato in Colossesi 3:9, 10, 12, 14: “Spogliatevi della vecchia personalità con le sue pratiche, e rivestitevi della nuova personalità . . . rivestitevi dei teneri affetti di compassione, benignità, modestia di mente, mitezza e longanimità . . . rivestitevi d’amore, poiché è un perfetto vincolo d’unione”.
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I figli: una responsabilità e una ricompensaCome rendere felice la vita familiare
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Capitolo 7
I figli: una responsabilità e una ricompensa
1-4. (a) Quali sono alcune caratteristiche straordinarie dello sviluppo del piccino nel grembo materno? (b) Come la conoscenza di queste cose vi farà apprezzare Salmo 127:3?
AVERE FIGLI è una prospettiva elettrizzante e seria allo stesso tempo. È vero che è una cosa molto comune. Eppure ogni nascita è il risultato di processi straordinariamente complicati. Comprendendoli almeno in parte possiamo meglio apprezzare perché il salmista ispirato fu spinto a dire: “Ecco, i figli sono un’eredità da Geova; il frutto del ventre è una ricompensa”. (Salmo 127:3) Consideriamo cosa accade.
2 Uno spermatozoo maschile si unisce a una cellula uovo femminile. Le due cellule ne formano una, e questa comincia a dividersi. Si divide in due, le due diventano quattro, le quattro diventano otto, finché da quell’unica cellula a suo tempo nell’adulto se ne contano 60.000.000.000.000! All’inizio le nuove cellule sono tutte uguali, poi cominciano a differenziarsi in diversi tipi: cellule ossee, cellule muscolari, cellule nervose, cellule del fegato, dell’occhio, della pelle, e così via.
3 Alcuni dei misteri della riproduzione e della differenziazione sono stati svelati, ma molti no. Cosa provoca la divisione della cellula originale? Mentre la divisione continua, cosa fa sì che le cellule comincino a trasformarsi in molti tipi diversi? Cosa fa raggruppare insieme questi tipi diversi in forme, dimensioni e funzioni speciali, per diventare un fegato, un naso, un ditino del piede? Questi cambiamenti cominciano a verificarsi in tempi prestabiliti. Cosa ne controlla i tempi? Inoltre, questo embrione che cresce nel grembo materno è un corpo con caratteristiche genetiche diverse da quelle della madre. Normalmente il corpo rigetta tessuti estranei, come innesti cutanei o trapianti di organi da altri individui. Perché non rigetta questo embrione geneticamente estraneo, invece di nutrirlo per 280 giorni circa?
4 Tutte queste attività sorprendenti avvengono al momento giusto perché Geova Dio le ha programmate nell’unica cellula formata dallo spermatozoo e dall’uovo. Il salmista lo indica dicendo al Creatore: “I tuoi occhi videro pure l’embrione di me, e nel tuo libro ne erano scritte tutte le parti, riguardo ai giorni quando si formarono e fra di esse non ce n’era ancora nessuna”. — Salmo 139:16.
SVILUPPO E NASCITA
5-8. Quali sono alcune delle cose che accadono nell’utero tra la quarta settimana di gravidanza e la nascita del bambino?
5 L’embrione ha uno sviluppo rapido. Nella quarta settimana ha già un cervello, un sistema nervoso, e un sistema circolatorio con un cuore che pompa sangue attraverso i vasi sanguigni. Per sei settimane il sangue si forma nel sacco vitellino; quindi il fegato assume questa funzione, che alla fine è svolta dal midollo osseo. Nella quinta settimana cominciano a formarsi braccia e gambe; dopo altre tre settimane compaiono le dita delle mani e dei piedi. Nella settima settimana si sono formati i principali fasci muscolari, e anche occhi, orecchi, naso e bocca.
6 “Le mie ossa”, prosegue il salmista, rivolgendosi a Geova Dio, “non ti erano nascoste quando fui fatto nel segreto”. (Salmo 139:15) Nella nona settimana la cartilagine si trasforma in ossa e si forma lo scheletro, e il bambino che si sviluppa viene ora chiamato feto, non più embrione. “Tu stesso producesti i miei reni”. (Salmo 139:13) I processi divini lo fanno avvenire nel quarto mese e i reni ora filtrano il sangue.
7 In questa fase dello sviluppo il piccino comincia a muoversi e girarsi, le dita si contraggono quando la palma della mano o la pianta del piede prova una sensazione di solletico. Afferra cose con dita e pollice, e succhia il pollice esercitando così i muscoli che gli serviranno poi per nutrirsi al seno materno. Ha il singhiozzo, e la mamma lo sente sobbalzare. Nel sesto mese molti organi sono praticamente completi. Le narici si sono aperte, sono comparse le palpebre, presto gli occhi si apriranno, e gli orecchi funzioneranno tanto che anche nel grembo materno il piccino può sussultare per rumori forti.
8 Dopo 40 settimane, ha inizio il travaglio. I muscoli uterini della madre si contraggono e il piccino fa il suo ingresso nel mondo. In questo processo la sua testa, per la compressione, spesso si deforma, ma, poiché le ossa del cranio non sono ancora unite, dopo il parto la testa riprende la sua forma normale. Fino a questo momento la mamma ha fatto tutto per il piccino: gli ha provveduto ossigeno, cibo, protezione, calore, e ha provveduto anche all’eliminazione dei rifiuti. Ora il piccino deve mettersi al lavoro immediatamente, altrimenti morrà.
9. Perché il bambino possa vivere, quali cambiamenti devono avvenire rapidamente alla nascita?
9 Deve cominciare a respirare affinché i polmoni diano ossigeno al sangue. Ma per far ciò un altro drastico cambiamento deve avvenire istantaneamente: il corso della circolazione sanguigna deve cambiare. Mentre il feto era nell’utero, nella parete del suo cuore c’era un foro. Quella parete separava l’atrio destro da quello sinistro e impediva a gran parte del sangue del piccino di raggiungere i polmoni. Un grande vaso sanguigno faceva sì che la maggior parte del sangue che andava in quella direzione evitasse i polmoni. Mentre era nell’utero, solo circa il 10 per cento del sangue attraversava i polmoni; dopo la nascita tutto il sangue deve attraversarli, e subito. A questo fine, entro pochi secondi dalla nascita il grosso vaso sanguigno che aggirava i polmoni si contrae e il sangue che vi passava ora va nei polmoni. Frattanto il foro nella parete del cuore si chiude, e tutto il sangue pompato dalla parte destra del cuore ora passa attraverso i polmoni per ricevere ossigeno. Il piccino respira, il sangue riceve ossigeno, cambiamenti enormi hanno avuto luogo e il piccino vive! Il salmista ispirato lo disse così bene in poche parole: “Mi tenesti coperto nel ventre di mia madre. Ti loderò perché sono fatto in maniera tremendamente meravigliosa”. — Salmo 139:13, 14.
10. Riflettendo sullo straordinario sviluppo del bambino nel grembo materno, come i genitori dovrebbero considerare i loro figli?
10 Con quale gratitudine le coppie sposate dovrebbero considerare questo dono di Geova! Il potere di generare una creatura umana, un bimbo che è parte di entrambi ma diverso da ciascuno di loro! Davvero “un’eredità da Geova”!
CURA DELL’“EREDITÀ”
11. Quali domande dovrebbero farsi coloro che pensano di far famiglia, e perché?
11 Non solo per una ragione morale Geova Dio stabilì la legge secondo cui i rapporti sessuali dovevano limitarsi alle coppie sposate. Egli ebbe in mente anche i figli. Il bambino ha bisogno di un padre e una madre che si amano e che ameranno la prole e ne avranno tenera cura. Il neonato ha bisogno del calore e della sicurezza della famiglia, di un padre e una madre che lo desiderano e che provvederanno l’ambiente necessario alla sua crescita e allo sviluppo della sua personalità. Marito e moglie che considerano l’eventualità di avere un bambino dovrebbero chiedersi: Vogliamo un bambino? Siamo in grado di provvedere alle sue necessità non solo fisiche, ma anche emotive e spirituali? Lo educheremo bene, gli daremo il giusto esempio da seguire? Siamo disposti ad accettare le responsabilità che comporta l’essere genitori, a fare i sacrifici necessari? Come figli forse ci sembrava che i nostri genitori ci tenessero legati ma, divenuti genitori, riscontriamo che allevare i figli in realtà è un’impresa che richiede molto tempo. Eppure la responsabilità dei genitori è accompagnata da grandi gioie.
12-14. Quando rimane incinta, come la donna può contribuire allo sviluppo di un bambino sano (a) con la dieta? (b) con ciò che fa in quanto ad alcool, tabacco, droga? (c) controllando i propri sentimenti?
12 La decisione è stata presa, dai genitori o dalle circostanze biologiche. Tu, moglie, ora sei incinta. La tua cura per questa “eredità da Geova” ha inizio. Devi mangiare certe cose, e altre devi evitarle o limitarle. Gli alimenti ricchi di ferroa sono importanti, perché nell’utero il piccino accumula il ferro che deve bastargli per sei mesi dopo la nascita. Hai bisogno di più latte (anche il formaggio va bene) per avere il calcio necessario alle ossa del bambino. E un equilibrato consumo di carboidratib aiuterà a non aumentare troppo di peso. È vero, devi mangiare per due, ma uno dei due è molto, molto piccolo!
13 Può essere necessario o no prendere in considerazione altri fattori, secondo il tuo modo di vivere. Le bevande alcoliche portano alcool al feto, quindi bisogna stare attenti, perché l’eccesso potrebbe provocare ritardo mentale e fisico. Certi bambini sono nati ubriachi perché la madre era una forte bevitrice. Il fumo immette nicotina nel flusso sanguigno del feto, e sostituisce ossido di carbonio all’ossigeno del suo sangue. Così le prospettive che il bambino abbia una salute normale possono essere irreparabilmente compromesse ancor prima che nasca. L’incidenza di aborti spontanei e di bambini nati morti è molto maggiore fra le donne che fumano. Se la madre è drogata il bambino può nascere drogato, e anche alcuni medicinali possono dimostrarsi pericolosi, forse facendolo nascere storpio. Anche bere troppo caffè si sospetta possa essere nocivo.
14 Inoltre la tensione emotiva della madre può alterare la sua produzione ormonale e rendere il feto eccessivamente attivo, con la conseguenza che il neonato sarà irrequieto e irritabile. Il piccino può crescere ‘coperto nel ventre di sua madre’, ma sarebbe un errore pensare che sia completamente tagliato fuori dal mondo che lo circonda. Può risentirne attraverso la madre; lei e il suo unico collegamento col mondo esterno e ciò la rende primariamente responsabile se l’effetto è buono o cattivo. Il modo in cui ha cura di sé e reagisce alle circostanze determinerà la differenza. Inutile dire che in questo ha bisogno della cooperazione di chi le sta attorno, e specialmente dell’amore e delle attenzioni di suo marito. — Confronta I Samuele 4:19.
DECISIONI DA PRENDERE
15, 16. Quali decisioni si devono prendere in quanto al luogo e alle condizioni del parto?
15 Partorirai all’ospedale o a casa? In certi casi c’è poca scelta. In molti paesi forse non ci sono neanche ospedali. In altri avere un bambino a casa può essere una rarità e presentare rischi per mancanza di aiuto esperto, come quello di una levatrice. Ovunque sia possibile, durante la gravidanza è sempre bene farsi visitare da un medico, per sapere se aspettarsi un parto normale o se ci potranno essere complicazioni.
16 Avrai il bambino sotto anestesia o con un parto naturale? Dovete deciderlo tu e tuo marito, dopo aver valutato vantaggi e svantaggi. Nel parto naturale il marito può assistere all’importante evento. Il bambino viene messo immediatamente con la mamma. Alcuni ritengono che questi siano vantaggi da considerare seriamente, se gli esami indicano che la nascita avverrà senza complicazioni. Certi studiosi sostengono che i bambini nati nelle condizioni più pacifiche del parto naturale hanno meno problemi emotivi e malattie psicosomatiche.
17-19. Cosa hanno rivelato le ricerche sull’opportunità che il neonato stia al più presto con la mamma?
17 La rivista Psycology Today del dicembre 1977 afferma:
“Da decenni gli psicologi sanno che il primo anno della vita del bambino può avere un’influenza permanente sul suo successivo sviluppo mentale e fisico. Ora sembra che il primo giorno del bambino — forse anche la prima ora — sia altrettanto cruciale. Il legame emotivo che la madre sviluppa verso il bambino, e il tipo di cura che comincia a dargli, sono particolarmente importanti dopo il parto. Recenti studi dimostrano inoltre che le prime ore hanno molta importanza nel determinare l’atteggiamento della madre verso il bambino, la forza del suo attaccamento a lui, e la sua capacità di allevarlo”.
18 Se durante il parto non viene praticata alla madre l’anestesia totale, il piccino sarà sveglio, avrà gli occhi aperti, si guarderà attorno, seguirà i movimenti, si volterà verso le voci umane, e sarà particolarmente sensibile al tono più acuto della voce femminile. Il contatto visivo tra madre e figlio può stabilirsi immediatamente. Questo sembra importante e, secondo certe ricerche, più d’una madre ha riferito che non appena il bambino l’ha guardata se l’è sentito molto più vicino. Il contatto del corpo, della pelle, fra madre e bambino subito dopo la nascita è considerato benefico per entrambi.
19 Gli studiosi sostengono che le difficoltà dei bambini assistiti nei centri medici possono a volte risalire alle prime ore di vita. Il confronto fra bambini che ricevono alla nascita il normale trattamento ospedaliero e altri messi immediatamente con la mamma indica che dopo un mese i bambini nati mediante parto naturale stavano meglio. “Ancor più straordinario”, dichiara Psychology Today, “a cinque anni, i bambini che sono stati più a contatto con la madre hanno un Q.I. [quoziente d’intelligenza] notevolmente superiore e parlano meglio dei bambini sottoposti al normale procedimento ospedaliero”.
20. Per prendere una saggia decisione al riguardo, cos’altro bisogna ricordare?
20 In tutto questo però si devono valutare seriamente le circostanze. Non dovremmo dimenticare che i nostri primogenitori umani ci hanno lasciato un’eredità di imperfezione. Questo inevitabilmente priva oggi il “parto naturale” di parte della sua naturalezza, e i nostri difetti ereditari possono provocare complicazioni. (Genesi 3:16; 35:16-19; 38:27-29) Le vostre decisioni siano determinate dalle circostanze personali e da ciò che ritenete più saggio nel vostro caso, sia che questo corrisponda o no a quello che per altri è il parto “ideale”.
21, 22. Quali sono alcuni benefici dell’allattamento materno?
21 Allatterai il tuo piccino? Ci sono molti vantaggi sia per te che per il bambino. Il latte materno è l’alimento perfetto per il neonato. È facile da digerire, e protegge da infezioni, disturbi intestinali e difficoltà respiratorie. Nei primi giorni le mammelle secernono colostro, liquido gialliccio particolarmente adatto ai neonati perché (1) contiene meno grassi e carboidrati ed è quindi più facile da digerire, (2) è più ricco di sostanze immunizzanti del latte materno prodotto alcuni giorni dopo, e (3) ha un effetto leggermente lassativo che aiuta ad eliminare cellule, muco e bile che si raccolgono nell’intestino del bambino prima della nascita.
22 L’allattamento è benefico per la madre. Riduce la perdita di sangue della madre perché il piccino succhiando stimola la regressione dell’utero. Il succhiare stimola anche la produzione del latte, e mamme che temevano di non avere abbastanza latte scoprono di non mancarne affatto. L’allattamento regolare in certi casi pospone la ripresa dell’ovulazione e del ciclo mestruale, e in tal modo tende a essere un anticoncezionale naturale. Secondo l’associazione americana per la lotta contro i tumori “nelle madri che allattano si verificano meno casi di cancro della mammella”. Per di più, l’allattamento materno giova anche al bilancio familiare!
LO SVILUPPO DEL BAMBINO: COSA VI PREFIGGETE?
23. Quali principi sull’educazione del bambino sono indicati nel Salmo 127:4, 5?
23 “Come frecce in mano a un eroe sono i figli della giovinezza. Beato l’uomo che ne ha piena la faretra”! (Salmo 126 [127]:4, 5, versione a cura della CEI) Il valore di una freccia dipende da quanto bene si è presa la mira quando scocca dall’arco. Perché la freccia colpisca il bersaglio si deve prendere la mira con attenzione e abilità. In modo simile, è essenziale che, come genitori, ponderiate saggiamente e in preghiera sull’indirizzo che volete dare nella vita al vostro bambino. Dopo aver lasciato le vostre cure, la figlia o il figlio diventerà un adulto equilibrato e maturo, rispettato dagli altri, e un onore a Dio?
24. (a) Che specie di ambiente familiare i genitori si dovrebbero sforzare di dare ai figli? (b) Perché ciò è importante?
24 Le decisioni su come allevare ed educare il bambino si dovrebbero prendere prima che nasca. Per il bambino primogenito i genitori costituiscono il mondo intero. Come sarà tale mondo? Mostrerà che i genitori hanno preso a cuore questo consiglio della Parola di Dio: “Ogni acrimoniosa amarezza e rancore e ira e clamore e parola ingiuriosa sia tolta via da voi con ogni malizia. Ma siate benigni gli uni verso gli altri, teneramente compassionevoli, perdonandovi liberamente gli uni gli altri, come anche Dio vi ha liberamente perdonati mediante Cristo”? (Efesini 4:31, 32) Qualunque sia la vita familiare, si rifletterà sul neonato. Sforzatevi affinché il mondo del vostro piccino sia pacifico e sicuro, pieno di calore e amore. Il bambino teneramente amato assorbirà queste qualità ed esse ne modelleranno di conseguenza i sentimenti. Sentirà il vostro affetto, seguirà il vostro esempio. Le leggi genetiche del nostro Creatore hanno provveduto in modo meraviglioso allo sviluppo del piccino nel grembo materno; come lo plasmerete quando sarà nato? Molto dipende dall’ambiente familiare che gli offrite. Questo, quanto i geni, determina che specie di adulto diverrà il bambino. “Addestra il ragazzo secondo la via per lui; pure quando sarà invecchiato non se ne dipartirà”. — Proverbi 22:6.
25, 26. Perché è ragionevole che i genitori dedichino molto tempo e attenzione ai propri figli?
25 Né l’uomo né la donna possono produrre un solo filo d’erba, ma insieme possono generare un altro essere umano, infinitamente complesso e diverso da ogni altro sulla terra! Un’impresa straordinaria, così straordinaria che è difficile credere che tanti oggi non apprezzino la santità della responsabilità che comporta! Si piantano fiori, si innaffiano, si concimano, si tolgono le erbacce, tutto per avere un bel giardino. Non dovremmo dedicare molto più tempo e impegnarci molto più a fondo per far crescere bene i figli?
26 Una coppia sposata ha diritto di avere figli. I figli hanno il corrispondente diritto di avere dei genitori, non solo di nome ma di fatto. Un cristiano devoto a Dio può dedicare molto tempo ed energia per impartire conoscenza biblica con la speranza di fare un discepolo, eppure non sempre vi riesce. Non dovrebbero i genitori cristiani dedicare ancora più tempo per ‘allevare i propri figli nella disciplina e nell’autorevole consiglio di Geova’? (Efesini 6:4) Se educano un solo figlio perché sia un ottimo servitore del Datore di vita, Geova Dio, non è ciò motivo di grande gioia? Allora sì che l’aver avuto quel figlio o quella figlia sarà una grande ricompensa. — Proverbi 23:24, 25.
27. Nel guidare lo sviluppo del bambino, perché si dovrebbe tener conto della sua personalità?
27 Il Salmo 128:3 paragona i figli a pianticelle d’ulivo: “Tua moglie sarà come una vite fruttifera nelle parti più interne della tua casa. I tuoi figli saranno come rampolli di ulivi tutto intorno alla tua tavola”. Gli alberi possono assumere forme diverse secondo il modo in cui li si fa crescere. Alcuni crescono aderenti a un muro. Altri si estendono bassi sul terreno. Alcuni si fanno crescere piccoli e stentati potando e ammassando le radici, come nel caso di certi alberelli nani giapponesi. Un antico detto sottolinea che bisogna cominciare molto presto anche a plasmare un bambino: “Come si piega il germoglio così crescerà l’albero”. Qui ci vuole equilibrio. Da una parte il bambino ha bisogno di guida per seguire giuste norme. Allo stesso tempo non ci si deve aspettare che la sua personalità si conformi esattamente a qualche ideale stabilito in anticipo dai genitori. Non si può far produrre fichi a un ulivo. Addestra tuo figlio secondo le giuste vie ma non costringerlo secondo un modello predeterminato che non permetterà che la sua personalità soggettiva e i suoi doni ereditari trovino la normale espressione. Ci vuole tempo per conoscere questo bambino che hai generato. Poi, come a un giovane alberello, dà a tuo figlio una guida abbastanza forte da proteggerlo e sostenerlo nella giusta direzione, ma abbastanza dolce da non ostacolare il pieno sviluppo futuro del bambino.
UNA RICOMPENSA DA GEOVA
28. Come possiamo trarre profitto da quanto Genesi 33:5, 13, 14 dice della preoccupazione di Giacobbe per i suoi figli?
28 Giacobbe mostrò nell’antichità la sua preoccupazione per il benessere dei suoi figli. Durante un viaggio, la cui andatura avrebbe potuto essere troppo veloce per loro, Giacobbe disse al suo interlocutore: “Il mio signore si rende conto che i fanciulli son delicati e che sono a mio carico pecore e bovini che allattano, e se li spingessero troppo in fretta per un solo giorno, l’intero gregge per certo morirebbe. Passi il mio signore, ti prego, davanti al suo servitore, ma mi sia concesso di continuare il viaggio a mio agio secondo il passo del bestiame che è davanti a me e secondo il passo dei fanciulli”. Prima, quando aveva incontrato suo fratello Esaù gli era stato chiesto: “Chi sono questi con te?” La risposta di Giacobbe fu: “I fanciulli coi quali Dio ha favorito il tuo servitore”. (Genesi 33:5, 13, 14) Oggi i genitori dovrebbero non solo mostrare come Giacobbe misericordiosa premura per i loro figli, ma anche considerarli come li considerò lui: un favore di Geova. Naturalmente, prima di sposarsi, un uomo dovrebbe valutare seriamente se è in grado di sostenere moglie e figli. La Bibbia consiglia: “Sistema gli affari che hai fuori, disponi i lavori dei campi e poi potrai metter su casa”. (Proverbi 24:27, versione di F. Nardoni) In armonia con questo pratico consiglio, un uomo dovrebbe fare preparativi in anticipo per il matrimonio e la vita familiare. Così anche una gravidanza inattesa sarà accolta con gioia e non sarà temuta come un onere finanziario.
29. Perché si dovrebbe considerare seriamente in anticipo la questione di avere figli?
29 La questione di avere figli merita senz’altro di essere considerata molto seriamente, non solo nel caso del primogenito ma anche dei figli che potrebbero venire in seguito. I genitori trovano difficile sfamare, curare ed educare i figli che hanno già? Allora il rispetto per il Creatore come pure la qualità dell’amore dovrebbero certamente indurli a ponderare come esercitare padronanza di sé per rallentare l’ulteriore aumento della famiglia.
30. (a) Perché si può dire che il bambino in realtà appartiene a Dio? (b) Come ciò dovrebbe influire sul punto di vista dei genitori?
30 In realtà, di chi è il bambino? In un certo senso vostro. Ma in un altro senso il bambino appartiene al Creatore. A voi ne è affidata la cura, come ai vostri genitori fu affidata la vostra cura quando eravate piccoli. Ma in realtà non eravate una proprietà dei vostri genitori da trattare in qualsiasi modo avessero voluto; neanche vostro figlio è la vostra proprietà in tal senso. I genitori non possono determinare o controllare il momento del concepimento né lo sviluppo del bambino nel grembo materno. Non possono neanche vedere né capire appieno il meraviglioso processo in atto. (Salmo 139:13, 15; Ecclesiaste 11:5) Se a causa di qualche imperfezione fisica il bambino è abortito o nasce morto, essi non possono riportarlo in vita. Dobbiamo dunque riconoscere umilmente che per noi tutti Dio è il Datore di vita, e che tutti gli apparteniamo: “A Geova appartiene la terra e tutto ciò che la riempie, il paese produttivo e quelli che vi dimorano”. — Salmo 24:1.
31, 32. (a) Quale responsabilità hanno i genitori davanti a Dio? (b) Cosa risulta dall’assolvere bene tale responsabilità?
31 Voi siete responsabili dei figli che mettete al mondo e dovete anche rendere conto al Creatore di come li allevate. Egli creò la terra col proposito che fosse abitata, e a questo fine dotò i nostri primogenitori umani del potere di procreare. Con la loro defezione essi si misero dalla parte dell’Avversario che aveva sfidato Dio nel giusto esercizio della sua sovranità sulla sua famiglia di creature in cielo e sulla terra. Educando i figli affinché crescano integri al loro Creatore, voi e la vostra famiglia potete dimostrare che l’Avversario è bugiardo e Geova Dio è verace. Come afferma Proverbi 27:11: “Sii saggio, figlio mio, e rallegra il mio cuore, affinché io possa rispondere a chi mi biasima”.
32 Se assolverete l’obbligo che avete verso i figli e la responsabilità che avete verso Dio, avrete vera soddisfazione nella vita. Potrete unirvi di tutto cuore all’espressione di apprezzamento del Salmo 127:3: “Il frutto del ventre è una ricompensa”.
[Note in calce]
a Come carne e verdura.
b Farinacei e dolci.
[Immagine a pagina 93]
L’intimità ora evita incomprensioni poi
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Il ruolo dei genitoriCome rendere felice la vita familiare
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Capitolo 8
Il ruolo dei genitori
1-3. (a) Quale effetto può avere sui genitori la nascita di un bambino? (b) Perché è importante sia per il padre che per la madre capire i rispettivi ruoli di genitori?
NELLA vita molti avvenimenti ci toccano solo limitatamente. Altri hanno un effetto importante e duraturo. La nascita di un figlio fa senz’altro parte di questi ultimi. Per marito e moglie la vita non sarà mai più la stessa. Pur essendo piccolissima, la nuova personalità si farà sentire in casa con una voce e una presenza che non si possono ignorare.
2 La vita dovrebbe essere più ricca e più felice per i genitori. Ma presenta una sfida e, per ottenere i risultati migliori, tale sfida dev’essere affrontata da entrambi i genitori. Ci siete voluti entrambi per generare il bambino, ed entrambi avrete un ruolo importante nello sviluppo del vostro piccino dalla nascita in poi. Il bisogno di cooperazione sincera, attiva — e umile — non è mai stato più grande.
3 La comprensione del ruolo di ciascun genitore e di come questi ruoli possano intonarsi dovrebbe contribuire molto a soddisfare le necessità del piccino, con buoni risultati. Ci vuole equilibrio. Anche se la mente cerca di essere ragionevole, i sentimenti spesso fanno perdere l’equilibrio. Possiamo andare agli estremi, dal poco al molto, e di nuovo al poco. È opportuno che il padre eserciti la sua autorità, ma se esagera, diventerà autoritario. È bene che la madre faccia la sua parte nell’educare e disciplinare i figli, ma assumendosi questi doveri ad esclusione del padre indebolirà la compagine familiare. Il buono è buono, ma una cosa buona può diventare cattiva se portata agli estremi. — Filippesi 4:5.
IL RUOLO DECISIVO DELLA MADRE
4. Quali sono alcune cose che il piccino deve ricevere dalla madre?
4 Il neonato dipende completamente dalla madre per le sue necessità immediate. Se lei soddisfa amorevolmente queste necessità il bambino si sente sicuro. (Salmo 22:9, 10) Dev’essere ben nutrito, tenuto pulito e caldo; ma soddisfarne le necessità fisiche non basta. I bisogni emotivi sono altrettanto importanti. Se non è oggetto di amore, il bambino diventa insicuro. La mamma impara presto quanto sia grande quel bisogno quando il piccino richiama l’attenzione. Se i suoi strilli sono sempre ignorati può ammalarsi. Se per un certo tempo viene trascurato sul piano emotivo il suo sviluppo affettivo può risentirne per il resto della vita.
5-7. Secondo recenti studi, come l’attenzione e l’amore della mamma influiscono sul bambino?
5 Esperimenti compiuti in molti paesi diversi hanno confermato questo fatto: Alcuni bambini si ammalano e perfino muoiono se sono privati dell’amore che si esprime con parole e gesti, carezze e abbracci. (Confronta Isaia 66:12; I Tessalonicesi 2:7). Anche se altri possono farlo, la mamma, nel cui grembo il bambino è venuto alla vita ed è stato nutrito durante i primi mesi di esistenza, è senza dubbio la più adatta a far questo. Una naturale azione reciproca avviene fra madre e figlio. Al desiderio istintivo di lei di tenersi stretto il piccino fa riscontro l’istinto del neonato di cercarne il seno.
6 Le ricerche hanno dimostrato che il cervello del neonato è molto attivo e che lo sviluppo mentale è facilitato quando vengono stimolati i sensi del tatto, dell’udito, della vista e dell’odorato. Quando viene allattato, il neonato sente il calore e l’odore della pelle materna. Guarda quasi sempre in viso la mamma mentre lo allatta. Non solo ne sente la voce se gli parla o canta ma anche il battito del cuore, suono che udiva quando era ancora nel suo grembo. In una pubblicazione norvegese, Anne-Marit Duve, specialista di psicologia infantile, osserva:
“Poiché l’attività delle pupille indica chiaramente il grado di attività cerebrale, abbiamo ragione di ritenere che un alto grado di stimolazione cutanea, un alto grado di contatto — tanto più il contatto che si ha nell’allattamento — può stimolare l’attività mentale, che a sua volta può produrre maggiore capacità intellettuale nell’età adulta”.
7 Perciò, quando il bambino sente spesso il contatto della mamma, che lo prende su, lo coccola o gli fa il bagno e lo asciuga, la stimolazione che riceve ha una parte importante nel suo sviluppo e in ciò che sarà poi nella vita. Anche se alzarsi di notte e dedicare del tempo per calmare il piccino che piange può non essere il passatempo più piacevole, conoscere i benefici che recherà in seguito può compensare notevolmente la perdita di sonno.
ESSENDO AMATO, IMPARA AD AMARE
8-10. (a) Cosa impara il piccino dall’amore della mamma? (b) Perché questo è importante?
8 Per lo sviluppo emotivo del bambino è molto importante che sia amato. Dagli esempi di amore, sentendosi amato, impara ad amare. Parlando dell’amore verso Dio, I Giovanni 4:19 dice: “Amiamo, perché egli per primo amò noi”. Le prime lezioni d’amore è principalmente la madre a darle. La mamma si china sul piccino nella culla, gli mette la mano sul pancino o lo dondola dolcemente avvicinando il suo viso a quello di lui e dicendo: ‘Ecco il mio bambino!’ o frasi del genere. Il piccino naturalmente non capisce le parole (che d’altronde non sono particolarmente logiche). Ma agita le manine e gorgoglia di gioia, perché riconosce che la mano carezzevole e il tono della voce dicono chiaramente: ‘Ti voglio bene!’ Si sente confortato e rassicurato.
9 Neonati e bambini a cui è mostrato amore lo apprezzano e, imitando tale amore, lo mostrano a loro volta mettendo i braccini attorno al collo della mamma e baciandola affettuosamente. Sono felici della calorosa risposta affettiva che ricevono come risultato dalla madre. Cominciano a imparare l’importante lezione che c’è felicità nel dare amore come nel riceverlo, che l’amore che mostrano sarà loro ricambiato. (Atti 20:35; Luca 6:38) L’evidenza mostra che se non si manifesta subito l’attaccamento alla madre, in seguito il bambino troverà molto difficile affezionarsi ed essere espansivo con altri.
10 Poiché i bambini cominciano a imparare appena nati, i primi anni sono i più importanti. In quegli anni l’amore della mamma è decisivo. Se lei riesce a mostrare e insegnare amore — non indulgenza — può ottenere un bene duraturo; se non ci riesce, può provocare un danno duraturo. Essere una buona madre è una delle mansioni più impegnative e più rimunerative che la donna possa avere. Nonostante tutte le preoccupazioni e l’impegno richiesto, quale “carriera” offerta dal mondo può anche lontanamente uguagliarla in quanto a importanza e soddisfazione duratura?
IMPORTANTE RUOLO DEL PADRE
11. (a) Come il padre può avere un posto nella mente del bambino? (b) Perché questo è essenziale?
11 È naturale che nella prima infanzia la madre abbia un ruolo più preminente nella vita del figlio. Comunque dalla nascita del bambino in poi anche il padre dovrebbe far parte del mondo del bambino. Quando il piccino è ancora in culla, il padre può e deve interessarsene, prendendosi a volte cura del piccino, giocando con lui e confortandolo quando piange. In tal modo il padre avrà un posto nella mente del bambino. Il ruolo del padre dovrebbe gradatamente assumere maggiore importanza col passar del tempo. Se aspetta troppo a lungo, questo può essere l’inizio di un problema che verrà a galla specialmente quando il figlio sarà adolescente e diventerà più difficile disciplinarlo. Nell’adolescenza il figlio ha particolare bisogno dell’aiuto del padre. Ma se non si è già stabilita una buona relazione, la breccia prodottasi nel corso degli anni non potrà essere colmata in poche settimane.
12, 13. (a) Qual è il ruolo del padre nella famiglia? (b) Come il padre, adempiendo nel giusto modo le sue responsabilità, influirà sulla veduta che i figli avranno dell’autorità?
12 Sia che si tratti di un figlio o di una figlia, l’influenza delle qualità virili del padre può dare un contributo importante allo sviluppo di una personalità completa, equilibrata. La Parola di Dio indica che il padre dev’essere il capo della famiglia. Egli ha la responsabilità di provvedere alle necessità materiali. (1 Corinti 11:3; 1 Timoteo 5:8) Tuttavia, ‘non di solo pane vive l’uomo ma di ogni espressione della bocca di Geova’. In quanto ai figli, il padre ha anche il comando di “allevarli nella disciplina e nell’autorevole consiglio di Geova”. (Deuteronomio 8:3; Efesini 6:4) Pur essendo motivato dall’affetto naturale per la sua prole, soprattutto un senso di responsabilità verso il Creatore dovrebbe spingerlo a fare del suo meglio per adempiere l’incarico divino che ha ricevuto.
13 Mentre calore, tenerezza e comprensione sono tipici della madre, il padre può esercitare un’influenza stabilizzatrice, una direttiva vigorosa e saggia. Il modo in cui assolve l’incarico datogli da Dio può avere un notevole effetto sull’atteggiamento che avranno i figli nei confronti dell’autorità, sia umana che divina, sul rispetto che mostreranno e sulla capacità di svolgere un buon lavoro sotto la direttiva di altri, senza irritarsi né ribellarsi.
14. Che effetto può avere il buon esempio del padre sul figlio o sulla figlia?
14 Se si tratta di un figlio, l’esempio e il modo di fare del padre possono contribuire a determinare se il ragazzo crescerà debole e indeciso, oppure energico, costante, pronto a mostrare il coraggio della convinzione e ad assumere responsabilità. Questo può influire sulla specie di marito e padre che il figlio diventerà: rigido, irragionevole, duro, oppure equilibrato, giudizioso e benevolo. Se nella famiglia c’è una figlia, l’influenza e l’amicizia del padre possono influire sulla sua intera veduta del sesso forte e favorire o ostacolare il suo futuro successo nel matrimonio. L’effetto dell’influenza paterna inizia dall’infanzia.
15, 16. (a) Quale responsabilità di insegnare affida la Bibbia al padre? (b) Come si può assolverla?
15 La portata della responsabilità paterna di insegnare è mostrata dalle istruzioni date da Dio al suo popolo in Deuteronomio 6:6, 7: “Queste parole che oggi ti comando devono essere nel tuo cuore; e le devi inculcare a tuo figlio e parlarne quando siedi nella tua casa e quando cammini per la strada e quando giaci e quando ti levi”.
16 Nella mente del figlio si devono imprimere ogni giorno non semplicemente le parole che si trovano nella Parola di Dio ma soprattutto il loro messaggio. Le opportunità si trovano sempre. I fiori del giardino, gli insetti nell’aria, gli uccelli e gli scoiattoli sugli alberi, le conchiglie sulla spiaggia, le pigne in montagna, le stelle che luccicano nel cielo notturno, tutte queste meraviglie parlano del Creatore, e dovresti spiegare ai tuoi figli quello che esprimono. Il salmista dice: “I cieli dichiarano la gloria di Dio; e la distesa annuncia l’opera delle sue mani. Un giorno sgorga detti ad altro giorno, e una notte mostra conoscenza ad altra notte”. (Salmo 19:1, 2) Il padre, essendo pronto a servirsi di queste cose, e specialmente ad attingere dalle cose che capitano ogni giorno per illustrare e sottolineare i giusti principi e per mostrare la saggezza e l’utilità dei consigli di Dio, può porre nella mente e nel cuore del figlio la base più importante per il futuro: la convinzione che Dio non solo esiste, ma è anche “il rimuneratore di quelli che premurosamente lo cercano”. — Ebrei 11:6.
17, 18. (a) Come il padre dovrebbe disciplinare i figli? (b) Cosa è più efficace che non le molte regole?
17 Spetta pure al padre impartire la disciplina. “Qual è il figlio che il padre non disciplina?” è la domanda posta in Ebrei 12:7. Ma nel far questo egli non deve andare agli estremi, strapazzando il figlio al punto di irritarlo o tormentarlo. Ai padri la Parola di Dio dice: “Non esasperate i vostri figli, onde non siano scoraggiati”. (Colossesi 3:21) Le restrizioni sono necessarie ma a volte si moltiplicano e si estendono le regole finché diventano gravose e scoraggianti.
18 I Farisei dell’antichità erano amanti delle regole; ne avevano accumulato una quantità e avevano prodotto una massa di ipocriti. È un errore umano pensare che i problemi si possano risolvere semplicemente stabilendo altre regole; ma le esperienze della vita dimostrano che la cosa essenziale è toccare il cuore. Sii dunque parco nel fare regole; cerca invece di inculcare principi, prefiggendoti di imitare Dio: “Porrò le mie leggi nella loro mente e le scriverò nei loro cuori”. — Ebrei 8:10.
PADRE E MADRE COOPERANO
19. Cosa si può fare perché in famiglia ci sia buona comunicativa?
19 Il padre di solito guadagna da vivere, e quando torna a casa dal lavoro forse è stanco, eppure può avere altre cose da fare. Ma dovrebbe avere tempo per la moglie e per i figli. Deve comunicare con la famiglia, trovare il tempo per parlare e fare cose insieme, per svagarsi o uscire con la famiglia. In questo modo l’unità e la solidarietà della famiglia si rafforzano. Forse prima di avere figli lui e la moglie trascorrevano molto tempo fuori di casa. Ma se continuano a vivere in quel modo, correndo qua e là e magari facendo le ore piccole, non saranno all’altezza della loro responsabilità di genitori. Sarebbe molto sleale verso i figli. Presto o tardi, i genitori dovranno pagare il prezzo per la loro mancanza di regolarità e di responsabilità. Come gli adulti, i bambini stanno meglio quando la loro vita ha una fondamentale regolarità e stabilità; ciò contribuisce alla salute mentale, fisica ed emotiva. La routine della vita familiare avrà la sua parte di alti e bassi senza che i genitori peggiorino inutilmente le cose. — Confronta Matteo 6:34; Colossesi 4:5.
20. Quando si tratta di disciplinare i figli, cosa possono fare i genitori per essere uniti nel loro intento?
20 Il padre e la madre dovrebbero cooperare nei rapporti coi figli, nell’insegnare, nell’imporre loro dei limiti, nel disciplinarli, nell’amarli. ‘Una casa divisa contro se stessa non può stare in piedi’. (Marco 3:25) I genitori fanno bene a parlare insieme della disciplina da impartire; così eviteranno che i figli notino disaccordo in quanto alla disciplina. Fare altrimenti è come invitare i figli a ‘dividere e dominare’. È vero, qualche volta può accadere che uno dei genitori agisca precipitosamente o in un momento di rabbia e somministri una disciplina eccessiva o che, considerati tutti i fatti, forse non era affatto necessaria. I genitori ne possono parlare in privato e quindi quello che ha agito poco saggiamente può decidere di mettere personalmente le cose a posto col figlio. Oppure, se non è possibile parlarne in privato, il genitore, il quale ritiene che sostenendo il coniuge sosterrebbe un’ingiustizia, potrebbe dire qualcosa del genere: ‘Capisco perché sei arrabbiato, e lo sarei anch’io. Ma c’è qualche cosa di cui non sei al corrente, e cioè . . .’, chiarendo poi qualsiasi particolare sia stato trascurato. Questo può avere un’influenza calmante senza mostrare divisione o disaccordo in presenza del figlio disciplinato. Come dice il proverbio ispirato: “Mediante la presunzione si causa solo zuffa, ma presso quelli che si consultano c’è sapienza”. — Proverbi 13:10; vedi anche Ecclesiaste 7:8.
21. Si dovrebbe affidare la disciplina a un solo genitore? Perché sì o perché no?
21 Le Scritture Ebraiche indicano che quello di disciplinare è compito di entrambi i genitori: “Ascolta, figlio mio, la disciplina di tuo padre, e non abbandonare la legge di tua madre”. E le Scritture Greche Cristiane fanno altrettanto: “Figli, siate ubbidienti ai vostri genitori unitamente al Signore, poiché questo è giusto”. A volte il padre pensa che disciplinare i figli sia compito della moglie. Oppure la moglie può avere la veduta opposta e non far altro che minacciare il figlio discolo con un ‘Aspetta che torni a casa tuo padre!’ Ma perché la famiglia sia felice, e ciascun genitore abbia l’amore e il rispetto dei figli, devono dividersi questo compito. — Proverbi 1:8; Efesini 6:1.
22. Cosa si dovrebbe evitare nel considerare le richieste del figlio, e perché?
22 I figli devono vedere in questo la cooperazione dei genitori e la prontezza di entrambi ad assumersi la propria responsabilità. Se quando chiede qualcosa il figlio sente sempre il padre dire: ‘Va a chiederlo a tua madre’, o la madre invariabilmente rimette la decisione al padre, il genitore che ritiene necessario rispondere “no” finisce per essere considerato cattivo. Naturalmente, ci sono circostanze in cui il padre può dire: ‘Sì, puoi uscire per un po’, ma chiedi prima alla mamma quando sarà pronta la cena’. Oppure la madre può a volte ritenere che, anche se non ha nulla da obiettare a qualche richiesta, si dovrebbe consultare suo marito. Ma entrambi staranno attenti a non incoraggiare né permettere al figlio di mettere un genitore contro l’altro per ottenere quello che vuole. La moglie saggia baderà inoltre a non usare la sua parte di autorità in modo competitivo, cercando con l’indulgenza di accaparrarsi l’affetto del figlio a spese del marito.
23. Nella famiglia, spetta solo al padre prendere decisioni?
23 Effettivamente, nelle decisioni familiari ci sono campi in cui la decisione di ciascuno merita speciale considerazione. Il padre ha la responsabilità di prendere decisioni che riguardano l’intera famiglia, spesso prendendo la decisione dopo averne parlato con gli altri e aver considerato i loro desideri e le loro preferenze. La madre può prendere decisioni relative alla cucina e a molte altre faccende domestiche. (Proverbi 31:11, 27) Man mano che crescono, si può permettere ai figli di prendere certe decisioni riguardo al gioco, alla scelta degli abiti, o ad altre cose personali. Ma ci dovrebbe essere sufficiente sorveglianza da parte dei genitori affinché si seguano sani principi, la sicurezza dei figli non sia in pericolo e non si ledano i diritti degli altri. Questo può abituare gradualmente i figli a prendere decisioni.
GENITORI, È FACILE ONORARVI?
24. Quale responsabilità hanno i genitori dal momento che i figli devono onorare il padre e la madre?
24 Ai figli è detto: “Onora tuo padre e tua madre”. (Efesini 6:2; Esodo 20:12) Facendo questo rispetteranno anche il comandamento di Dio. Glielo rendete facile? Moglie, tu devi onorare e rispettare tuo marito. Non ti è forse molto difficile se lui fa poco o nessuno sforzo per essere all’altezza di quello che la Parola di Dio richiede da lui? Marito, tu devi avere tenera cura di tua moglie e rispettarla come la tua amata compagna. Non è piuttosto difficile se lei non collabora? Rendete dunque facile ai vostri figli ubbidire al comando di Dio di onorare voi, genitori. Meritatevi il loro rispetto provvedendo una famiglia pacifica, buone norme, buoni esempi con la vostra stessa condotta, sano insegnamento ed educazione, e, quando ci vuole, amorevole disciplina.
25. Quali problemi possono sorgere quando i genitori non sono d’accordo sul modo di educare i figli?
25 “Due sono meglio di uno”, osservò il re Salomone, “perché hanno una buona ricompensa per il loro duro lavoro”. (Ecclesiaste 4:9) Se due camminano insieme e uno cade, l’altro può aiutarlo a rialzarsi. Così anche nella famiglia marito e moglie possono sostenersi e incoraggiarsi a vicenda nei loro rispettivi ruoli. In moltissimi campi il ruolo dei genitori si sovrappone, e ciò è bene per l’unità della famiglia. I figli dovrebbero rendere i genitori più vicini, unendoli nella comune opera educativa. Ma a volte possono sorgere controversie su come si dovrebbe educare e disciplinare il figlio. A volte la moglie riversa tanta attenzione sul figlio che il marito si sente trascurato, perfino offeso. Questo può influire sul suo atteggiamento verso il figlio. Può essere freddo verso di lui, o invece può mostrargli affetto ma avere minori attenzioni per la moglie. Quando il marito o la moglie non sono equilibrati si paga un alto prezzo.
26. Cosa si potrebbe fare per evitare che un figlio maggiore sia geloso quando la mamma deve dedicare molto del suo tempo a un fratellino?
26 Un altro problema ancora può sorgere quando nasce un bambino e c’è già un figlio maggiore. La madre deve dedicare molto tempo al neonato. Per impedire che il figlio maggiore si senta trascurato e diventi geloso, il padre potrebbe prestare più attenzione al figlio maggiore.
27. Quando uno dei coniugi non è credente, come si possono aiutare spiritualmente i figli?
27 Certo due sono meglio di uno, ma uno è meglio di niente. Può darsi che, date le circostanze, la madre debba allevare i figli senza l’aiuto di un padre. Oppure il padre può dover affrontare la stessa situazione. Molte volte la famiglia è divisa a motivo della religione, in quanto un genitore, quale servitore di Geova Dio, ha piena fede nei consigli della Bibbia, mentre l’altro no. Se il marito è un cristiano dedicato, come capofamiglia ha più voce in capitolo sulla condotta da seguire per educare e disciplinare i figli. Nondimeno, egli può dover mostrare molta pazienza, autocontrollo e perseveranza; dovrebbe essere fermo se si tratta di questioni gravi, ma ragionevole e benevolo, anche se viene provocato, e flessibile ogni volta che le circostanze lo permettono. Se credente è la moglie, e quindi sottoposta al marito, il suo modo di procedere dipenderà soprattutto dall’atteggiamento di lui. Semplicemente non s’interessa della Bibbia, oppure non vuole che la moglie pratichi le proprie convinzioni e cerchi di insegnarle ai figli? Se egli si oppone, lei deve seguire la condotta indicata dall’apostolo: Grazie alla condotta esemplare della moglie e al suo atteggiamento rispettoso, il marito può essere ‘guadagnato senza parola’. Essa approfitterà delle opportunità che si presentano per educare i figli secondo i principi biblici. — 1 Pietro 3:1-4.
L’AMBIENTE FAMILIARE
28, 29. Che specie di ambiente familiare è auspicabile, e perché?
28 Entrambi i genitori hanno il compito di creare un’atmosfera familiare di amore. Se i figli l’avvertono, non accumuleranno dentro di sé incertezze ed errori perché hanno timore di parlarne ai genitori. Sanno che possono esprimersi ed essere capiti, e che la cosa sarà considerata con amorevole interesse. (Confronta I Giovanni 4:17-19; Ebrei 4:15, 16). La casa non sarà solo un riparo ma anche un rifugio. L’affetto dei genitori farà crescere i figli spiritualmente rigogliosi.
29 Non si può immergere una spugna nell’aceto e aspettarsi che si riempia d’acqua. Può assorbire solo quello che la circonda. La spugna assorbirà acqua solo se è immersa nell’acqua. Anche i figli assorbono quello che li circonda. Si accorgono degli umori e osservano quello che si fa intorno a loro, e queste cose assorbono come spugne. I figli si rendono conto del tuo stato d’animo, sia che denoti tensione nervosa o calma pacifica. Anche i bambini più piccoli assorbono le qualità presenti nell’atmosfera familiare, perciò un’atmosfera di fede, amore, spiritualità e fiducia in Geova Dio è incomparabile.
30. Quali domande potrebbero farsi i genitori per determinare se provvedono ai figli una guida eccellente?
30 Chiediti: Quali norme ti aspetti che tuo figlio segua? Voi genitori le osservate? Cosa rispecchia la vostra famiglia? Che esempio date ai figli? Ti lamenti, trovi da ridire, critichi gli altri, ti soffermi su pensieri negativi? Vorresti figli del genere? Oppure, stabilisci alte norme per la famiglia, le osservi, e ti aspetti che i figli facciano altrettanto? Capiscono che per far parte di questa famiglia devono soddisfare certi requisiti, che una certa condotta è approvata, mentre certe azioni e atteggiamenti non lo sono? I figli vogliono sentirsi benvoluti, perciò esprimi la tua approvazione e il tuo consenso quando soddisfano le norme familiari. Tutti tendono a fare quello che ci si aspetta da loro. Se dici che tuo figlio è cattivo egli probabilmente dimostrerà che hai ragione. Se esigi che sia buono, lo incoraggerai ad esserlo.
31. Cosa dovrebbe sempre corrispondere alla direttiva dei genitori?
31 Si è giudicati dalle azioni più che dalle parole. Anche i figli non danno tanto peso alle parole quanto alle azioni e spesso sono svelti a scoprire l’ipocrisia. Troppe parole possono confonderli. Sii certo di sostenere le tue parole mettendole in pratica. — 1 Giov. 3:18.
32. Quali consigli si dovrebbero sempre seguire?
32 Che tu sia un padre o una madre, il tuo ruolo è impegnativo. Ma puoi svolgerlo con ottimi risultati seguendo i consigli del Datore di vita. Adempi fedelmente il ruolo che ti è assegnato, come se lo facessi a Lui. (Colossesi 3:17) Evita gli estremi, sii equilibrato e ‘la tua ragionevolezza divenga nota a tutti’, anche ai tuoi figli. — Filippesi 4:5.
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Lo sguardo, il contatto e la voce materna dicono al bimbo: “Ti voglio bene”
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Predisponi attività con i tuoi figli?
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Educare i figli dall’infanziaCome rendere felice la vita familiare
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Capitolo 9
Educare i figli dall’infanzia
1-4. Che evidenza c’è che il bambino ha un’enorme capacità d’apprendimento?
LA MENTE di un bambino appena nato è stata paragonata a una pagina su cui non si è scritto nulla. In realtà, la mente del neonato ha già ricevuto molte impressioni mentre era ancora nel grembo materno. E certi tratti della personalità vi sono scritti in modo indelebile per eredità genetica. Ma dal momento della nascita in poi ha un’enorme capacità d’apprendimento. Anziché una sola pagina, è come se un’intera biblioteca attendesse che le informazioni vengano impresse sulle sue pagine.
2 Alla nascita il cervello del bambino pesa solo un quarto del peso che avrà nell’adulto. Ma il cervello cresce con tale rapidità che in soli due anni raggiunge tre quarti del suo peso da adulto. La crescita intellettuale procede di pari passo. Gli studiosi dicono che l’intelligenza del bambino cresce tanto durante i primi quattro anni di vita quanto durante i successivi tredici. Infatti si dice che “i concetti che il bambino impara prima del suo quinto compleanno sono fra i più difficili che incontrerà mai”.
3 Concetti basilari come destra e sinistra, su e giù, pieno e vuoto, e anche gradi comparativi di misura e peso ci sembrano tutti così naturali. Ma il bambino deve imparare oltre a questi una quantità di altri concetti. Il concetto stesso della parola dev’essere impresso e inculcato nella mente del bambino.
4 Il linguaggio è considerato da alcuni “probabilmente la più difficile impresa intellettuale che un essere umano sia chiamato a compiere”. Se qualche volta ti sei sforzato di imparare una nuova lingua probabilmente sarai d’accordo. Ma almeno tu hai il vantaggio di sapere come funziona il linguaggio. Il bambino non lo sa, eppure la sua mente è in grado di afferrare il concetto del linguaggio e di servirsene. Non solo, ma bambini in tenera età che vivono in famiglie o zone bilingui possono parlare con facilità due lingue, ancor prima di andare a scuola. Dunque l’intelligenza c’è; aspetta di essere sviluppata.
BISOGNA INIZIARE SUBITO
5. Quando dovrebbe iniziare l’educazione del bambino?
5 Scrivendo al suo compagno Timoteo, l’apostolo Paolo gli ricordò che aveva conosciuto gli scritti sacri “dall’infanzia”. (2 Timoteo 3:15) Il genitore saggio riconosce la naturale sete di sapere del neonato. I bambini sono buoni osservatori, sono tutt’occhi e orecchi. Sia che i genitori se ne rendano conto o no, i piccini sono occupati a raccogliere e archiviare informazioni, aggiungerne delle nuove e trarre conclusioni. In effetti, se i genitori non stanno attenti, in poco tempo il neonato può imparare molto bene a manovrarli a suo piacere. Perciò il consiglio della Parola di Dio si applica fin dalla nascita: “Addestra il ragazzo secondo la via per lui; pure quando sarà invecchiato non se ne dipartirà”. (Proverbi 22:6) Le prime lezioni, naturalmente, sono lezioni di amore, accompagnate da molta amorevole cura e affetto. Ma insieme ci dev’essere la necessaria correzione, applicata dolcemente ma con fermezza.
6. (a) Con che specie di linguaggio è meglio parlare al bambino? (b) Come si dovrebbero considerare le numerose domande che fa?
6 Parla al piccino non in modo bambinesco, ma con linguaggio semplice da adulto, che è quello che vuoi fargli imparare. Appena il bambino imparerà a parlare ti sommergerà di domande: ‘Perché piove? Da dove sono venuto? Dove vanno le stelle di giorno? Cosa fai? Perché questo? Perché quello?’ E così all’infinito. Ascoltale, perché le domande sono fra i migliori strumenti che il bambino ha per imparare. Soffocando le domande si può soffocare lo sviluppo mentale.
7. Come è meglio rispondere alle domande del bambino, e perché?
7 Ma, come l’apostolo, ricorda: “Quando ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino”. (1 Corinti 13:11) Rispondi alle domande come meglio puoi, ma in modo semplice e breve. Quando il bambino chiede: ‘Perché piove?’ non vuole una risposta complicata, particolareggiata. La risposta: ‘Le nuvole sono piene d’acqua e l’acqua cade’, può soddisfarlo. L’attenzione del bambino ha breve durata; passa subito a qualcos’altro. Perciò, come gli dai il latte finché non può prendere cibo solido, dagli informazioni semplici finché non potrà capire concetti più particolareggiati. — Confronta Ebrei 5:13, 14.
8, 9. Cosa si può fare per insegnargli progressivamente a leggere?
8 L’apprendimento dev’essere progressivo. Come si è detto, Timoteo conosceva le Scritture dall’infanzia. Evidentemente uno dei suoi primi ricordi d’infanzia era che gli veniva insegnata la Bibbia. Questo indubbiamente fu fatto in modo progressivo, proprio come un padre o una madre oggi comincerebbe a insegnare a leggere a un bambino. Leggi a tuo figlio. Quando è piccolo, prendilo sulle ginocchia, mettigli un braccio attorno e leggi con voce piacevole. Proverà un affettuoso sentimento di sicurezza e gioia, e la lettura sarà un’esperienza piacevole, per quanto poco capisca. Più tardi puoi insegnargli l’alfabeto, forse come un gioco. Poi delle parole, e infine con le parole forma delle frasi. E per quanto possibile, fa in modo che imparare sia piacevole.
9 Una coppia, per esempio, leggeva ad alta voce col figlioletto di tre anni, indicando ogni parola affinché il bambino seguisse la lettura. A certe parole facevano una pausa, e il bambino aggiungeva la parola, come “Dio”, “Gesù”, “uomo”, “albero”. Gradatamente le parole che era in grado di leggere aumentarono, e a quattro anni leggeva quasi tutte le parole. Con la lettura viene la scrittura, prima lettere singole e poi parole complete. Che emozione per il bambino scrivere il proprio nome!
10. Perché è saggio aiutare ciascun figlio a sviluppare le sue capacità?
10 Ogni bambino è diverso, ha una personalità unica, e si dovrebbe aiutarlo a sviluppare le capacità e i doni ereditari che ha. Se educhi ciascun figlio secondo le sue forze e capacità ereditarie, non dovrà essere invidioso dei successi degli altri bambini. Ogni figlio dovrebbe essere amato e apprezzato per quello che è. Pur aiutandolo a vincere o controllare le inclinazioni errate, non dovresti costringerlo a seguire un modello predeterminato. Piuttosto guidalo a fare l’uso migliore dei buoni tratti della sua personalità.
11. Perché non è saggio fare paragoni tra i figli?
11 Un genitore può fomentare uno spirito egoistico di competizione dando ad intendere che un figlio è superiore o inferiore a un altro. Anche se i bambini molto presto nella vita danno segno di egoismo innato, inizialmente non hanno alcuna idea di rango o superiorità, né si sentono importanti. Per questo Gesù si servì di un bambino per fare un esempio onde correggere lo spirito di ambizione e preoccupazione per l’importanza personale mostrato dai discepoli in una certa occasione. (Matteo 18:1-4) Quindi evita di paragonare un bambino a un altro. Il bambino si sentirà messo in disparte. Dapprima sarà offeso, e se questo trattamento continua, probabilmente diventerà ostile. D’altra parte, il bambino considerato migliore può diventare arrogante e attirarsi l’antipatia di altri. Come genitore, il tuo amore e la tua approvazione non dovrebbero mai dipendere da com’è un bambino rispetto a un altro. La varietà è piacevole. In un’orchestra ci sono molti strumenti diversi per accrescere la varietà e la vivacità, pur essendo tutti in armonia. Le personalità diverse aggiungono sapore e interesse alla cerchia familiare, senza nuocere all’armonia quando tutti si modellano secondo i giusti principi del loro Creatore.
AIUTA TUO FIGLIO A CRESCERE
12. Quali fatti circa gli adulti dimostrano che un bambino ha bisogno di essere guidato?
12 La Parola di Dio dice che ‘non appartiene all’uomo che cammina dirigere i suoi passi’. (Geremia 10:23) Gli uomini dicono il contrario. Perciò rifiutano la guida divina, seguono quella umana, incontrano una difficoltà dopo l’altra, e finiscono col dimostrare che dopo tutto Dio ha ragione. Geova Dio dice che c’è una via che all’uomo sembra diritta, ma la sua fine è la via della morte. (Proverbi 14:12) Gli uomini hanno sempre preso la via che sembrava loro diritta, e che ha portato guerra, carestia, malattia e morte. Se la via che sembra diritta a un uomo adulto ed esperto finisce nella morte, come può finire altrimenti la via che sembra diritta a un bambino? Se non appartiene all’uomo che cammina dirigere i suoi passi, come può un bambino ai primi passi trovare la via della vita? Nella sua Parola il Creatore provvede la direttiva necessaria sia al genitore che al figlio.
13, 14. In che modo i genitori possono istruire i figli, in armonia con il consiglio di Deuteronomio 6:6, 7?
13 Ai genitori Dio dice: “Queste parole che oggi ti comando devono essere nel tuo cuore; e le devi inculcare a tuo figlio e parlarne quando siedi nella tua casa e quando cammini per la strada e quando giaci e quando ti levi”. (Deuteronomio 6:6, 7) Sempre, in qualsiasi momento, ogni volta che si presenti l’occasione adatta, si dovrebbe impartire istruzione. Se la famiglia fa la prima colazione insieme, anche se molti la mattina devono correre per prepararsi ad andare al lavoro o a scuola, una preghiera di ringraziamento per il cibo farà rivolgere i pensieri al Creatore e può includere altri punti di importanza spirituale per la famiglia. Forse ci sarà tempo di accennare alle attività della giornata o alla scuola e si potranno dare sani consigli per risolvere i problemi che potrebbero presentarsi. L’ora di coricarsi, “quando giaci”, può essere un momento felice per i più piccini se i genitori prestano loro un po’ più d’attenzione. Le storie raccontate ai piccini prima che s’addormentino possono dire molto per loro e possono essere un ottimo mezzo per insegnare. La Bibbia è piena di racconti che richiedono solo un po’ di inventiva e di calore da parte dei genitori per renderli molto piacevoli per i bambini. Esperienze personali della tua stessa vita sono particolarmente interessanti per i tuoi figli e possono insegnare loro ottime lezioni. E se può sembrar difficile trovare nuove storie da raccontare, spesso riscontrerai che al bambino piace ascoltare più volte la stessa storia. Riscontrerai che, con un po’ più di tempo, le linee di comunicazione con i figli saranno più aperte. Pregare insieme ai piccini all’ora di coricarsi può anche aiutare a stabilire subito un contatto con Colui che può meglio guidarli e proteggerli. — Efesini 3:20; Filippesi 4:6, 7.
14 Ogni volta che “siedi nella tua casa” o viaggi “per la strada”, ci sono opportunità di insegnare a tuo figlio cose interessanti e istruttive. Per i bambini è come un gioco. Una coppia narra come ciò servì ad aiutare dei bambini a ricordare punti di un’adunanza per lo studio biblico:
‘Una sera portammo con noi un ragazzino di sei anni che di solito non è molto attento alle adunanze. Mentre andavamo alla sala, dissi: “Facciamo un gioco. Tornando a casa vediamo se riusciamo a ricordare i cantici che avremo cantato e alcuni dei punti principali considerati nell’adunanza”. Tornando a casa rimanemmo sorpresi. Il più piccolo, che di solito sta poco attento, ebbe l’opportunità di parlare per primo e ricordò molti dei punti. I nostri figli aggiunsero i loro commenti e alla fine fu la volta di noi adulti. Invece di una fatica, fu per loro un divertimento’.
15. Come si può incoraggiare un bambino a migliorare?
15 Crescendo, il bambino imparerà a esprimere idee, a disegnare, a fare qualche lavoro, a suonare qualche strumento. Ci prova soddisfazione. Il suo lavoro, in un certo senso, fa parte di lui stesso. Per lui è molto importante. Se lo guardi e dici: ‘Bravo!’ il bambino sarà molto incoraggiato. Trova nel suo lavoro qualche cosa che sinceramente puoi lodare, e sarà per lui uno sprone. Criticalo seccamente, e sarà senz’altro avvilito e scoraggiato. Fa una domanda su qualche aspetto del lavoro se necessario, ma senza demolirlo. Per esempio, invece di prendere il suo stesso disegno e rifarlo, potresti fargli vedere come migliorarlo su un altro pezzo di carta. Questo gli permette di correggere il proprio disegno se vuole. Incoraggiando il suo sforzo incoraggerai la sua crescita; criticandolo aspramente, puoi scoraggiarlo o soffocare il suo desiderio di tentare di nuovo. Sì, il principio esposto in Galati 6:4 si può applicare anche ai bambini: “Provi quale sia la propria opera, e allora avrà causa di esultanza solo riguardo a se stesso, e non in paragone con l’altra persona”. Il bambino, specialmente se è alle prime armi, ha bisogno d’incoraggiamento. Se il progetto è buono per la sua età, lodalo! Se non lo è, loda il suo sforzo, e incoraggialo a provare di nuovo. Dopo tutto, non ha imparato a camminare al primo tentativo.
COME FACCIO A SPIEGARGLIELO?
16. Tenuto conto di quello che dice la Bibbia, come si dovrebbe rispondere alle domande di un bambino?
16 Rispondi alle domande di tuo figlio e lo incoraggi a esprimersi. Ma ad un tratto ti fa una domanda sul sesso. Rispondi francamente o dai una risposta mendace, dicendo ad esempio che all’ospedale si è comprato il fratellino o la sorellina? Darai informazioni corrette o lascerai che i tuoi figli ricevano da ragazzi più grandi risposte inesatte, anche errate, forse in un contesto d’oscenità? In diverse occasioni la Bibbia parla con franchezza di ciò che riguarda i rapporti sessuali o gli organi genitali. (Genesi 17:11; 18:11; 30:16, 17; Levitico 15:2) Nel dare istruzioni al suo popolo riguardo alle adunanze dove si doveva leggere la sua Parola, Dio disse: “Congrega il popolo, gli uomini e le donne e i piccoli . . . onde ascoltino e imparino”. (Deuteronomio 31:12) Così i bambini ne avrebbero sentito parlare in un’atmosfera seria e rispettosa, non in linguaggio da strada.
17-19. Come si possono dare progressive spiegazioni sul sesso?
17 In realtà, spiegare il sesso non è così difficile come immaginano molti genitori. I bambini si rendono conto del loro corpo molto presto, scoprendone le varie parti. Insegnate al bambino come si chiamano: mani, piedi, naso, stomaco, natiche, pene, vulva. Il piccino non è imbarazzato, a meno che non cambiate improvvisamente tono come se si dovesse fare un mistero delle parti genitali. Quello che spaventa i genitori è il pensiero di dover spiegare tutto una volta che cominciano le domande. In effetti le domande sono fatte una alla volta, man mano che il bambino raggiunge diversi stadi di sviluppo. Ad ogni diverso stadio non si deve far altro che fornire il vocabolo adatto e spiegazioni molto semplici, generali.
18 Per esempio, un giorno ti viene chiesto: ‘Da dove vengono i bambini?’ Puoi rispondere semplicemente dicendo qualcosa del genere: ‘Crescono dentro la mamma’. Di solito è tutto quel che ci vuole per il momento. Più tardi tuo figlio ti chiederà: ‘Come fa il bambino a venire fuori?’ Potresti rispondere: ‘C’è una speciale apertura per farlo uscire’. E per ora sarà soddisfatto.
19 Qualche tempo dopo ecco la domanda: ‘Come si fa a fare un bambino?’ La tua risposta potrebbe essere: ‘Un padre e una madre desiderano avere un bambino. Un seme del padre si unisce a una cellula uovo nella madre e comincia a formarsi un bambino, come un seme nella terra diventerà un fiore o un albero’. Quindi è una storia che continua, e ogni puntata basta a soddisfare per il momento il bambino. In seguito potrà chiedere: ‘Come fa il seme del padre a entrare nella madre?’ Puoi dire semplicemente: ‘Sai com’è fatto un maschietto. Ha un pene. Nel corpo della donna c’è un’apertura in cui entra il pene. Così il seme è piantato. Siamo fatti così perché i bambini possano cominciare a crescere dentro la mamma, e alla fine nascere’.
20. Perché è bene che siano i genitori a dare ai figli tali spiegazioni circa i rapporti sessuali?
20 Queste risposte veritiere sono certo migliori delle false storie o del mistero di cui si circonda il soggetto come se fosse qualcosa di sconveniente. (Confronta Tito 1:15). Inoltre è meglio che il bambino sappia le cose come stanno dai genitori, che possono accompagnare le spiegazioni con le ragioni per cui è giusto che abbiano bambini solo le persone sposate che si amano e che hanno accettato la responsabilità di amare e aver cura del bambino. Ciò pone l’argomento su un piano sano, spirituale, evitando che venga imparato in modo da farlo sembrare una cosa sporca o impura.
LE PIÙ IMPORTANTI LEZIONI DELLA VITA
21. A motivo di quale tendenza dei bambini e importante che i genitori diano il buon esempio?
21 Una volta Gesù paragonò la gente del suo tempo a “fanciullini seduti nei luoghi di mercato che si rivolgono ai loro compagni di gioco, dicendo: ‘Vi abbiamo suonato il flauto, ma voi non avete ballato; abbiam fatto lamenti, ma voi non vi siete percossi con dolore’”. (Matteo 11:16, 17) Nei loro giochi i bambini imitavano i grandi con le loro feste e i loro funerali. Data la normale tendenza del bambino a imitare, l’esempio dei genitori ha moltissima importanza nella sua educazione.
22. Che effetto può avere sui figli la condotta dei genitori?
22 Dal momento della nascita, tuo figlio impara da te non solo quello che dici ma anche come lo dici, il tono della voce con cui parli al bambino stesso, al tuo coniuge e ad altri. Il piccino osserva come i genitori si trattano a vicenda, come trattano altri componenti della famiglia e i visitatori. Il tuo esempio in queste cose può cominciare a impartire a tuo figlio lezioni molto più importanti dell’imparare a camminare o a far di conto o l’ABC. Può porre un fondamento per la conoscenza e l’intendimento che produrranno vera felicità nella vita. Tale esempio potrà rendere il bambino sensibile alle norme di giustizia quando sarà abbastanza grande da potergliele insegnare parlando o leggendo.
23, 24. Se desiderano che i figli seguano certe norme, cosa dovranno fare i genitori stessi?
23 “Divenite perciò imitatori di Dio, come figli diletti, e continuate a camminare nell’amore”, è l’esortazione dell’apostolo ai cristiani. Prima aveva spiegato cosa bisogna fare per imitare Dio, dicendo: “Ogni acrimoniosa amarezza e rancore e ira e clamore e parola ingiuriosa sia tolta via da voi con ogni malizia. Ma siate benigni gli uni verso gli altri, teneramente compassionevoli, perdonandovi liberamente gli uni gli altri, come anche Dio vi ha liberamente perdonati mediante Cristo. Divenite perciò imitatori di Dio, come figli diletti . . .” (Efesini 4:31, 32; 5:1, 2) Se le voci che il piccino sente, o le azioni che vede, impartiscono lezioni di irritabilità, come il parlare con voce alta e stridula, le lamentele, l’arroganza o gli scoppi di collera, lasceranno un segno che sarà difficile cancellare. Se sei gentile e rispettoso con tutti, se segui alte norme morali e buoni principi, tuo figlio tenderà a imitarti in questo. Fa quello che desideri facciano i tuoi figli, sii come desideri che siano.
24 I genitori non dovrebbero avere due specie di principi, una quando predicano e l’altra quando agiscono, una per i figli e l’altra per se stessi. Che serve dire ai figli di non mentire, se tu stesso menti? Se non mantieni le promesse che fai loro, puoi aspettarti che mantengano quelle che fanno a te? Se i genitori non si rispettano fra loro, come possono aspettarsi che i figli imparino a essere rispettosi? Se il figlio non sente mai il padre o la madre manifestare umiltà, come potrà essere umile? Se un genitore dà l’idea di aver sempre ragione c’è il grave pericolo che il figlio pensi che tutto quello che il genitore fa è giusto, anche quando il genitore fa cose errate che manifestano una natura imperfetta e peccaminosa. Dire ma non fare significa essere come i Farisei ipocriti, di cui Gesù disse: “Fate e osservate tutte le cose che vi dicono, ma non fate secondo le loro opere, poiché dicono ma non compiono”. Genitori, se non volete dei piccoli Farisei nella vostra famiglia, non siate dei grandi Farisei! — Matteo 23:3.
25. Come si dovrebbe insegnare ai bambini ad amare?
25 I figli prima imparano l’amore vedendolo, e imparano a mostrare amore ricevendolo. L’amore non si può comprare. I genitori possono fare una quantità di regali ai figli. Ma l’amore è una faccenda spirituale, del cuore, non del portafoglio, e i doni da soli non possono sostituire l’amore sincero. Cercando di comprare l’amore lo si svaluta. Più dei doni materiali, dà te stesso, il tuo tempo, la tua energia, il tuo amore. Ne riceverai in uguale misura. (Luca 6:38) Come dice I Giovanni 4:19 a proposito del nostro amore verso Dio: “Amiamo, perché egli per primo amò noi”.
26, 27. Come si può insegnare ai bambini la gioia che deriva dal dare?
26 I figli possono imparare a dare se ricevono. Si può aiutarli a conoscere le gioie di dare, servire, condividere. Aiutali a capire che c’è felicità nel dare, a te, ad altri bambini, ai grandi. Spesso gli adulti non vogliono accettare i doni dei bambini, pensando erroneamente che sia segno d’amore lasciare che i bambini tengano per sé quello che volevano regalare. Un uomo ha detto:
“Di solito quando un bambino mi offriva dei dolci li rifiutavo. Pensavo di essere gentile, non prendendo quello che sapevo gli piaceva tanto. Ma avendo rifiutato e avendoli lasciati tutti per lui, non scorgevo nel bambino la gioia che avevo pensato di vedergli mostrare. Allora mi resi conto che rifiutavo la sua generosità, rifiutavo i suoi doni, e rifiutavo lui stesso. In seguito ho sempre accettato doni del genere, facendogli conoscere la gioia del dare”.
27 In una famiglia i genitori volevano aiutare il loro figlioletto a diventare come quelli descritti nella Bibbia in I Timoteo 6:18, “disposti a dare, pronti a condividere”. Perciò, quando si radunavano per lo studio biblico, prendevano il denaro che intendevano contribuire e lo davano al figlio, lasciando che fosse lui a metterlo nella cassetta delle contribuzioni. Questo contribuiva a inculcargli il valore di dare a favore di un’opera spirituale e di aiutare a sostenere le spese materiali che questa poteva comportare.
28, 29. Come si può insegnare ai bambini l’importanza di chiedere scusa?
28 Come imparano ad amare e a essere generosi se la giusta istruzione è accompagnata dal buon esempio, così i bambini possono imparare a chiedere scusa quando è il caso. Un genitore dice: “Quando faccio uno sbaglio con i miei figli, lo ammetto davanti a loro. Molto brevemente dico perché mi sono sbagliato e che ero in errore. Ciò rende più facile per loro ammettere i propri sbagli con me, sapendo che non sono perfetto e che capirò”. Se ne ebbe un esempio in occasione della visita di un estraneo mentre il padre gli presentava i vari componenti della famiglia. Il visitatore osserva:
“Si stavano facendo le presentazioni, quando entrò nella stanza un bambino sorridente. Il padre disse: ‘E questo è il nostro ultimogenito, quello con la camicia sporca di marmellata’. Il sorriso del bambino scomparve e gli si leggeva in viso l’umiliazione. Vedendo che dall’imbarazzo il bambino stava per scoppiare in lacrime, il padre prontamente lo attirò a sé e disse: ‘Non avrei dovuto dirlo; scusa’. Il bambino singhiozzò un momento, quindi uscì dalla stanza, ma presto ritornò, con un sorriso ancora più radioso, e con una camicia pulita”.
29 Certo tale umiltà rafforza i vincoli d’affetto. Naturalmente, più tardi un genitore può spiegare al figlio come avere una veduta equilibrata dei problemi della vita, grandi e piccoli. Può aiutare i figli a imparare a non prendere troppo sul serio cose insignificanti, a saper ridere di se stessi e a non aspettarsi mai la perfezione dagli altri come non desiderano che la si attenda da loro.
VERI VALORI
30-32. Perché è essenziale che i genitori comincino molto presto a insegnare ai figli a riconoscere i veri valori della vita?
30 Oggi molti genitori non sanno quali sono i veri valori della vita. Di conseguenza, a molti ragazzi non sono mai insegnati veri valori morali. Alcuni genitori pensano di non aver diritto di influenzare le tendenze dei figli. Se non lo fanno i genitori, lo faranno gli altri ragazzi, i vicini, il cinema e la televisione. Divario fra le generazioni, rivolta giovanile, droga, nuova moralità e rivoluzione sessuale: tutto questo spaventa i genitori. Ma la verità è che la personalità del figlio è già ben definita prima che questi problemi comincino a prospettarsi nella sua vita.
31 Una rivista scientifica riferisce che secondo certi studi “la parte principale della personalità dell’individuo si forma prima dell’inizio della scuola. È risaputo che i bambini di età prescolare sono estremamente impressionabili e malleabili. . . . Tuttavia abbiamo scoperto che quello che hanno incontrato nell’infanzia in quanto a tendenze ed esperienze spesso produce modelli di comportamento durevoli e a volte immutabili”.
32 Il comportamento errato può essere corretto, ma un altro studioso spiega cosa accade se si lasciano passare anni preziosi: “Il figlio rimane malleabile durante i primi sette anni, ma più si aspetta, più saranno necessari cambiamenti radicali, e la probabilità che cambi diminuisce ogni anno che passa”.
33. Quali sono i concetti più importanti da insegnare ai figli?
33 I bambini devono imparare molti concetti fondamentali, ma quelli della massima importanza sono i concetti di ciò che è vero e di ciò che è falso, di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato. Scrivendo ai cristiani di Efeso, l’apostolo Paolo li esortò ad acquistare accurata conoscenza, dicendo: “Non siamo più bambini, agitati come da onde e portati qua e là da ogni vento d’insegnamento per mezzo dell’inganno degli uomini, per mezzo dell’astuzia nell’artificio dell’errore. Ma dicendo la verità, mediante l’amore cresciamo in ogni cosa in lui che è il capo, Cristo”. (Efesini 4:13-15) Se i genitori sono lenti nell’aiutare i piccini ad avere amore per la verità e l’onestà, amore per ciò che è giusto e buono, i figli saranno indifesi contro l’errore e il male. Gli anni prescolastici passano ancor prima che i genitori se ne rendano conto. Non lasciarli passare; approfitta di quei primi pochi anni importanti, formativi, per insegnare ai tuoi figli valori veri. Potrai evitarti molti dispiaceri negli anni successivi. — Proverbi 29:15, 17.
34. Perché è importante avere norme stabili, e qual è la migliore fonte di tali norme?
34 “La scena di questo mondo cambia”, scrisse l’apostolo ispirato, ed è certo vero delle sue norme materiali, emotive e morali. (1 Corinti 7:31) Questo mondo non ha stabilità. I genitori devono riconoscere che, come esseri umani, anch’essi possono mancare in questo. Se hanno a cuore gli interessi dei figli e si preoccupano che abbiano un futuro felice, i genitori additeranno ai figli norme veramente stabili. Possono farlo inculcando sin dall’infanzia nei figli che, qualsiasi cosa possa accadere, qualsiasi problema debba essere risolto, nella Parola scritta di Dio, la Bibbia, si possono trovare le risposte più sicure e più utili. Per quanto le circostanze possano a volte far sembrare la vita confusa e incerta, quella Parola sarà sempre ‘una lampada ai loro piedi, e una luce al loro cammino’. — Salmo 119:105.
35. Che importanza ha l’educazione dei propri figli?
35 In questo momento avete la splendida opportunità di cominciare a inculcare nei figli i valori che possono sostenerli per tutta la vita. Nessuna carriera è migliore, nessun lavoro è più importante dell’educazione dei figli. Il momento di cominciare è quando sono appena nati, nell’infanzia!
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Lo studio può essere un’esperienza piacevole
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Importanza della disciplina amorevoleCome rendere felice la vita familiare
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Capitolo 10
Importanza della disciplina amorevole
1. Cosa ci vuole perché i figli siano ubbidienti?
UBBIDIENTI, amorevoli, ben educati non si nasce. I figli lo diventano grazie al buon esempio e alla disciplina.
2. In che modo le teorie di molti esperti di psicologia infantile sono in contrasto con i consigli biblici?
2 Molti esperti di psicologia infantile mettono sui bambini il cartello “non toccare”; infatti uno disse: “Madri, vi rendete conto che ogni volta che sculacciate vostro figlio dimostrate di odiarlo?” Invece, nella sua Parola, Dio dice: “Chi risparmia la verga odia il proprio figlio; chi lo ama è pronto a correggerlo”. (Proverbi 13:24, versione di F. Nardoni) Qualche decennio fa, specialmente nelle nazioni occidentali, abbondavano i libri sull’educazione infantile, con le loro teorie di permissività. La disciplina avrebbe avuto l’effetto di inibire il bambino e arrestarne lo sviluppo, dicevano gli psicologi; e in quanto alle sculacciate, il solo pensiero era considerato con orrore. Le loro teorie erano in netto contrasto con i consigli di Geova Dio. La sua Parola dice che si miete quello che si semina. (Galati 6:7) Qual è il risultato dei decenni nei quali si è seminata la permissività?
3, 4. Qual è il risultato della mancanza di giusta disciplina nella famiglia, e quindi cosa raccomandano molti?
3 L’abbondante messe di criminalità e delinquenza è ben nota. In molte nazioni industrializzate la delinquenza minorile è responsabile di oltre il 50 per cento dei reati gravi. In alcune parti del mondo, le scuole sono focolai di disgregazione, lotte, insulti e oscenità, vandalismo, violenza, estorsione, incendi dolosi, furti, violenza carnale, traffico di droga e omicidi. Il portavoce di un’associazione di insegnanti in una delle più importanti nazioni fa risalire il problema della disciplina al fallimento della scuola nell’educare i ragazzi in tenera età, e incolpa della delinquenza il deterioramento della famiglia e la riluttanza dei genitori a stabilire ragionevoli norme di comportamento per i propri figli. Nel considerare ‘perché alcuni componenti di una famiglia diventano criminali e altri no’, l’Encyclopædia Britannica dice: “I metodi disciplinari della famiglia possono essere o troppo tolleranti, o troppo severi, o troppo incostanti. Le ricerche compiute in America tendono a indicare che la disciplina instabile può essere responsabile di circa il 70 per cento dei criminali”.
4 I risultati hanno fatto cambiare opinione a molti e vi è stato un ritorno alla disciplina.
LA VERGA DELLA DISCIPLINA
5. Qual è la veduta biblica delle sculacciate?
5 Le sculacciate possono salvare la vita a un bambino, poiché la Parola di Dio dice: “Non trattenere la disciplina dal semplice ragazzo. Nel caso che tu lo batta con la verga, non morrà. Con la verga tu stesso dovresti batterlo, per liberare la sua medesima anima dallo stesso Sceol [dalla tomba]”. E anche: “La stoltezza è legata al cuore del ragazzo; la verga della disciplina è ciò che la rimuoverà lungi da lui”. (Proverbi 23:13, 14; 22:15) Se i genitori hanno a cuore la vita dei figli, non tralasceranno, per debolezza o trascuratezza, di impartire la disciplina. L’amore li spingerà a intervenire, con saggezza e imparzialità, quando è necessario.
6. Cosa include la disciplina?
6 In quanto alla disciplina stessa, non si limita alla punizione. Disciplina fondamentalmente significa ‘istruzione ed educazione che si attiene a un certo ordine o sistema’. Ecco perché Proverbi 8:33 non dice ‘provate la disciplina’, ma “ascoltate la disciplina e divenite saggi”. Come dice II Timoteo 2:24, 25, il cristiano “ha bisogno d’esser gentile verso tutti, qualificato per insegnare, mantenendosi a freno nel male, istruendo con mitezza quelli che non sono favorevolmente disposti”. La parola “istruendo” è tradotta qui dal termine greco corrispondente a disciplina. La stessa parola è così tradotta in Ebrei 12:9: “Avevamo i padri che erano della nostra carne per disciplinarci, e rendevamo loro rispetto. Non ci sottoporremo molto di più al Padre della nostra vita spirituale e vivremo?”
7. Quali benefici reca la disciplina dei genitori?
7 Il genitore che non impartisce disciplina non avrà il rispetto del figlio, più di quanto i governanti che lasciano impunita la delinquenza non hanno il rispetto dei cittadini. La disciplina, giustamente impartita, dà prova al figlio che i genitori gli vogliono bene. Promuove la pace in famiglia, poiché “a quelli che sono stati addestrati produce poi un pacifico frutto, cioè giustizia”. (Ebrei 12:11) I ragazzi disubbidienti e maleducati sono fonte di irritazione in qualsiasi famiglia, e non sono mai veramente contenti, neanche di se stessi. “Castiga tuo figlio e ti recherà riposo e darà molto piacere alla tua anima”. (Proverbi 29:17) Dopo una correzione ferma ma amorevole, il ragazzo può avere una veduta nuova e un indirizzo diverso e spesso la sua compagnia è molto più piacevole. La disciplina davvero ‘produce un frutto pacifico’.
8. Come i genitori possono disciplinare amorevolmente?
8 “Geova disciplina colui che ama”. (Ebrei 12:6) E così fa il genitore che ha a cuore gli interessi dei figli. Si devono disciplinare con amore. Può essere normale arrabbiarsi quando si è irritati dalla cattiva condotta di un bambino, ma, come dice la Bibbia, bisognerebbe ‘tenersi a freno nel male’. (2 Timoteo 2:24) Ritrovata la calma, forse quel peccato puerile non sembra così grave: “La perspicacia dell’uomo per certo rallenta la sua ira, ed è bellezza da parte sua passar sopra alla trasgressione”. (Proverbi 19:11; vedi anche Ecclesiaste 7:8, 9). Forse ci sono circostanze attenuanti: magari il bambino è troppo stanco o non si sente bene. Forse ha davvero dimenticato quello che gli era stato detto; non capita anche agli adulti? Ma anche se non si può passar sopra a qualche trasgressione, la disciplina non dovrebbe essere uno scoppio incontrollato o un’esplosione che semplicemente dia libero sfogo alla tensione emotiva del genitore. La disciplina richiede istruzione, e da uno scoppio d’ira il figlio impara una lezione non di padronanza di sé, ma del contrario. Manca la certezza di esser benvoluto che il bambino prova quando la disciplina è ben impartita. L’equilibrio è dunque essenziale e favorisce la pace.
LIMITI STABILITI
9. Secondo Proverbi 6:20-23, cosa i genitori dovrebbero provvedere ai figli?
9 I genitori devono provvedere una guida ai figli. “Osserva, o figlio mio, il comandamento di tuo padre, e non abbandonare la legge di tua madre. Legateli di continuo al cuore; attaccateli alla gola. Quando cammini, ti condurrà; quando giaci, farà la guardia su di te; e quando ti sei svegliato, . . . si occuperà di te. Poiché il comandamento è una lampada, e una luce è la legge, e le riprensioni della disciplina sono la via della vita”. I precetti dei genitori servono a guidare e proteggere il figlio, e riflettono la loro sollecitudine per il suo benessere e la sua felicità. — Proverbi 6:20-23.
10. Cosa può accadere quando i genitori non disciplinano i figli?
10 Il padre che viene meno in questo è ritenuto responsabile. Eli, sommo sacerdote dell’antico Israele, lasciò che i suoi figli si abbandonassero ad avidità, irriverenza e immoralità; egli protestò ma non fece nulla per porre fine alla loro cattiva condotta. Dio disse: “Giudicherò la sua casa a tempo indefinito per l’errore che ha conosciuto, perché i suoi figli invocano su Dio il male ed egli non li ha rimproverati”. (1 Samuele 2:12-17, 22-25; 3:13) Anche la madre che non fa il suo dovere, ne subisce le conseguenze: “La verga e la riprensione sono ciò che dà sapienza; ma il ragazzo [o la ragazza] lasciato senza freno farà vergogna a sua madre”. — Proverbi 29:15.
11. Perché i figli hanno bisogno di limiti stabiliti?
11 I ragazzi hanno bisogno di limiti stabiliti. Senza di essi sono a disagio. Avere dei limiti e seguirli li fa sentire parte del gruppo; ne fanno parte e sono accettati perché ne osservano le esigenze. La permissività abbandona i ragazzi e li lascia ad arrabattarsi da soli. I risultati dimostrano che i ragazzi hanno bisogno di adulti che abbiano e trasmettano salde convinzioni circa tali limiti. I figli devono riconoscere che sulla terra ci sono limiti per tutti e che da ciò dipende la felicità e il bene personale. Vi può essere libertà solo quando gli altri riconoscono la nostra libertà e noi riconosciamo la loro. Oltrepassare i giusti limiti significa inevitabilmente che il trasgressore è arrivato “al punto di danneggiare e usurpare i diritti del fratello”. — 1 Tessalonicesi 4:6.
12. Perché l’autodisciplina è importante, e come i genitori potrebbero aiutare i figli ad averla?
12 Quando i figli imparano che se oltrepassano i giusti limiti saranno disciplinati in un modo o nell’altro, riconosceranno i propri limiti, e grazie alla guida e alla fermezza dei genitori impareranno l’autodisciplina necessaria per vivere bene. O ci discipliniamo da noi stessi, o saremo disciplinati da qualche fonte esterna. (1 Corinti 9:25, 27) Se impariamo a disciplinarci da soli e aiutiamo i nostri figli a fare altrettanto, sia la nostra vita che la loro sarà più felice, avrà meno guai e dispiaceri.
13. Quali importanti fattori i genitori dovrebbero ricordare quando stabiliscono norme per i figli?
13 Le norme e le limitazioni imposte ai figli dovrebbero essere chiare, leali, e consentire qualche concessione. Non aspettarti né troppo né troppo poco. Ricorda che agiranno secondo la loro età. Non aspettarti che siano degli adulti in miniatura. L’apostolo disse che quando era bambino, agiva da bambino. (1 Corinti 13:11) Ma una volta che hai stabilito delle regole ragionevoli e che i tuoi figli le capiscono, falle rispettare con prontezza e coerenza. “La vostra parola Sì significhi Sì, il vostro No, No”. (Matteo 5:37) I figli in effetti apprezzano i genitori di parola, coerenti, e da cui sanno cosa aspettarsi, perché ne sentono la forza che li sostiene e sanno di potervi ricorrere quando si trovano in difficoltà e hanno bisogno d’aiuto. Se i genitori sono leali e decisi nel correggere gli errori, i figli proveranno un senso di sicurezza e stabilità. Ai ragazzi piace sapere cosa devono fare, e con genitori del genere lo sanno.
14. Perché la fermezza è importante quando i figli non accettano la direttiva dei genitori?
14 Ci vuole determinazione da parte dei genitori per mostrare fermezza quando un figlio rifiuta di ubbidire a un loro ordine. Certi genitori ricorrono allora a minacce di eventuali punizioni, s’imbarcano in inutili discussioni col figlio o ricorrono a tentativi di comprare l’ubbidienza del figlio. Spesso tutto quello che occorre è semplicemente essere molto fermi e dire al figlio, con convinzione, che deve farlo e subito. Se un bambino scendesse dal marciapiede mentre sopraggiunge un’automobile, i genitori gli direbbero cosa fare senza mezzi termini. Come rilevano alcuni che hanno studiato il soggetto: “Quasi tutti i genitori riescono a ottenere che figli vadano a scuola, . . . si lavino i denti, non salgano sul tetto, facciano il bagno, e così via. Spesso i figli ne farebbero a meno. Ma cedono perché sanno che i genitori fanno sul serio”. Puoi aspettarti che i tuoi figli ‘si leghino di continuo le tue norme e i tuoi comandamenti al cuore’ solo se tu sei costante nel farli rispettare. — Proverbi 6:21.
15. Quali conseguenze possono esserci se i genitori non sono coerenti nel far rispettare le norme?
15 Quando i genitori impongono norme in modo intermittente secondo il capriccio o l’umore del momento, o quando rimandano sempre la disciplina dei figli disubbidienti, questi sono incoraggiati ad arrischiare qualche violazione per vedere fin dove possono giungere e fino a che punto possono farla franca. Quando il castigo sembra tardare, i bambini sono come i grandi nel trasgredire sfacciatamente. “Perché la sentenza contro un’opera cattiva non è stata eseguita rapidamente, per questo il cuore dei figli degli uomini s’è in loro pienamente volto a fare il male”. (Ecclesiaste 8:11) Perciò, di’ quello che intendi dire, ma dillo sul serio. Allora tuo figlio saprà come stanno le cose e si renderà conto che non servirà fare il broncio, discutere, né dare a intendere che sei crudele e disamorato.
16. Per evitare di dare comandi irragionevoli, cosa dovrebbero fare i genitori?
16 Perciò bisogna pensare prima di parlare. Le regole o i comandi imposti affrettatamente sono spesso irragionevoli. Sii “pronto a udire, lento a parlare, lento all’ira”. (Giacomo 1:19) Se la disciplina non è leale e coerente, il naturale senso di giustizia che i bambini possiedono sarà offeso, e proveranno risentimento.
CONTROLLA I DIVERTIMENTI
17. Quale veduta del lavoro e del gioco si dovrebbe insegnare si figli?
17 Il gioco fa parte della vita del bambino. (Zaccaria 8:5) I genitori devono riconoscerlo, pur introducendo gradatamente nella vita del bambino l’apprezzamento per il lavoro e un senso di responsabilità. Qualunque compito il bambino debba svolgere sarà meglio lo faccia prima; dopo potrà giocare.
18. Che effetto possono avere gli amici?
18 Alcuni ragazzi diventano “ragazzi di strada” o veri e propri estranei in casa perché cercano i divertimenti altrove. Se le compagnie sono cattive, gli effetti saranno cattivi. (1 Corinti 15:33) Qualche amicizia fuori casa è naturalmente utile al ragazzo perché diventi più socievole. Ma quando ci sono troppe amicizie esterne o incontrollate, il nucleo familiare s’indebolisce o perfino s’infrange.
19. Quali sono alcune cose che i genitori potrebbero considerare per determinare se rendono la casa un luogo piacevole per i figli?
19 Oltre a impartire la disciplina per correggere questa situazione, i genitori fanno bene a chiedersi cosa potrebbero fare per rendere la casa più piacevole ai figli; possono chiedersi se dedicano abbastanza tempo ai figli, non solo per istruirli o disciplinarli, ma anche per esserne veri amici e compagni. Sei sempre “troppo occupato” per stare insieme ai bambini, per giocare con loro? Una volta perse, le opportunità di partecipare alle attività del bambino non si ripeteranno. Il tempo va in una sola direzione, e il bambino non sta fermo ma continua a crescere e a cambiare. Le stagioni passano, e anche se sembra solo ieri quando tuo figlio imparava a camminare, improvvisamente ti rendi conto che è diventato un giovanotto, e la tua bambina si è trasformata in una signorina. Solo se sei equilibrato e disciplini te stesso nell’impiego del tempo puoi evitare di farti sfuggire le opportunità che questo momento prezioso offre, o evitare che i tuoi figli si allontanino da te ancora in tenera età. — Proverbi 3:27.
20, 21. Se in casa c’è la televisione, che responsabilità devono assumersi i genitori, e perché?
20 Dove la televisione è una comune fonte di svago, bisogna limitarne l’uso. Per certi genitori la TV è una bambinaia. Può essere comoda e sembrare economica; ma in realtà si può pagarla a caro prezzo. I programmi televisivi sono spesso saturi di violenza e sesso. Si ha l’impressione che la violenza sia un modo come un altro per risolvere i problemi; i rapporti sessuali illeciti sembrano essere accettati come parte della vita d’ogni giorno. Molte inchieste hanno dimostrato che ciò può desensibilizzare gli spettatori, specialmente i giovani, a tali pratiche. Ti preoccupi che i tuoi figli mangino cibo sano e genuino? Dovresti preoccuparti ancor di più di quello che alimenta la loro mente. Come disse Gesù, il cibo non entra nel cuore, ma quello che mettiamo nella nostra mente può entrare nel nostro cuore. — Marco 7:18-23.
21 Se si controlla che tipo di programmi guarda e anche quanto tempo trascorre davanti alla TV questo può fare una grande differenza nello sviluppo del bambino. La televisione può costituire uno svago piacevole ed essere anche istruttiva; ma se non la si controlla può diventare una mania, e richiedere enormi quantità di tempo. Il tempo è vita, e parte di quel tempo potrebbe senz’altro essere impiegato meglio. Questo perché la televisione sostituisce il semplice vedere al fare. Prende il posto non solo dell’attività fisica, ma anche della lettura e della conversazione. La famiglia ha bisogno di parlare e stare insieme, ma starsene semplicemente a sedere nella stessa stanza a guardare in silenzio la televisione non soddisferà tale bisogno. Dove c’è il problema della televisione, i genitori possono suscitare nei figli apprezzamento per altre attività che prendano il posto della televisione — gioco sano, lettura, attività familiari — specialmente se i genitori stessi prendono la direttiva e danno l’esempio.
QUANDO IMPARTISCI LA DISCIPLINA, SPIEGATI!
22. Perché è importante che i bambini capiscano le parole dette dai genitori?
22 Un genitore narra questa esperienza:
“Quando mio figlio aveva solo tre anni gli feci una bella predica sulla menzogna, su come Dio odia i bugiardi, citando Proverbi 6:16-19 e altre scritture. Egli ascoltava e sembrava dare le risposte esatte. Ma avevo la sensazione che non afferrasse il punto. Perciò chiesi: ‘Piccolo, sai cos’è una bugia?’ Rispose: ‘No’. Da quella volta mi sono sempre assicurato che sapesse cosa significavano le parole e perché veniva disciplinato”.
23. Cosa potrebbe essere necessario per aiutare i bambini a capire che è giusto agire in un certo modo?
23 Quando i bambini sono molto piccoli, i genitori possono limitarsi a indicare con un “questo no!” le cose che non devono fare, come toccare la stufa che scotta. Ma si può spiegare la ragione anche di questi primi semplici avvertimenti. Forse basta dire che la stufa “scotta” e che a toccarla fa “male”. Comunque, sin dall’inizio, fa capire al bambino il principio che quello che si fa è per il suo bene; poi dà risalto a qualità desiderabili come gentilezza, rispetto e amore. Aiutalo a riconoscere che queste qualità sono alla base di ogni giusta esigenza o restrizione. Inoltre sottolinea perché una certa azione manifesta o no questi piacevoli tratti. Se lo farai costantemente, potrai raggiungere non solo la mente del bambino, ma anche il suo cuore. — Matteo 7:12; Romani 13:10.
24. Perché è importante che il bambino rispetti l’autorità?
24 Allo stesso modo gli si dovrebbe inculcare progressivamente che bisogna ubbidire e rispettare l’autorità. Durante il primo anno di vita comincerà a manifestarsi la prontezza o la riluttanza del bambino a rispondere alle richieste degli adulti. Non appena il suo sviluppo mentale lo consente, inculca nel piccino l’apprezzamento per la responsabilità che i genitori hanno verso Dio. Questo può fare una grande differenza nell’atteggiamento del bambino. Altrimenti i figli possono considerare l’ubbidienza qualche cosa che devono manifestare solo perché i genitori sono più grandi e più forti di loro. Se invece il bambino è aiutato a capire che i genitori non impongono le proprie idee ma comunicano al figlio quello che dice il Creatore, quello che dice la sua Parola, questo, più di qualunque altra cosa, darà forza ai consigli e alla direttiva dei genitori. Può essere una vera fonte di forza quando nella sua giovane vita cominciano a esserci momenti difficili e il figlio o la figlia comincia a sentire la tensione e la difficoltà di attenersi a giusti principi di fronte alla tentazione o alla pressione. — Salmo 119:109-111; Proverbi 6:20-22.
25. Come il consiglio di Proverbi 17:9 può aiutare i genitori a disciplinare i figli nel modo giusto?
25 “Chi copre la trasgressione cerca amore, e chi continua a parlare di una questione separa quelli che son familiari l’uno con l’altro”. (Proverbi 17:9) Questo è vero anche nei rapporti fra genitori e figli. Una volta che il figlio si è reso conto del suo errore e capisce perché deve essere disciplinato, e la disciplina è stata impartita, l’amore dovrebbe spingere il genitore a non parlare più della trasgressione. Qualunque cosa fosse, metti in chiaro che quello che odii è il male, non tuo figlio. (Giuda 23) Il ragazzo può pensare di aver ‘ingoiato la pillola’ e forse considera un’inutile umiliazione i ripetuti accenni all’incidente. Ciò potrebbe indurlo a estraniarsi dai genitori o dai propri fratelli. Se il genitore è preoccupato per il manifestarsi di una tendenza sbagliata, potrà considerare di nuovo la cosa in qualche conversazione familiare. Non ripetere e rivangare semplicemente azioni passate, ma considera invece i principi implicati, come si applicano e perché sono così importanti per una felicità durevole.
DIVERSI MODI DI DISCIPLINARE
26. Perché non tutti i bambini reagiscono nel modo voluto allo stesso tipo di disciplina?
26 “Il rimprovero opera più profondamente in chi ha intendimento che colpendo cento volte uno stupido”. (Proverbi 17:10) Ragazzi diversi possono aver bisogno di una disciplina diversa. Si deve considerare il temperamento e la disposizione di ciascun figlio. Uno può essere molto sensibile, e una punizione fisica, come le sculacciate, può non essere sempre necessaria. Con un altro le sculacciate non servono a nulla. Oppure un bambino può essere simile al servitore descritto in Proverbi 29:19, che “non si farà correggere dalle semplici parole, poiché egli comprende ma non presta ascolto”. In tal caso il bambino avrebbe bisogno di una punizione corporale.
27. Come un padre ottenne che il suo bambino non scrivesse più sulla parete?
27 Una madre riferisce:
“Mio figlio aveva appena due anni quando scrisse sulla parete, piccoli segnetti rossi non lontano dal pavimento. Suo padre li indicò chiedendo se era stato lui. Per tutta risposta il piccino lo guardò con tanto d’occhi, senza dire né sì né no. Allora il padre disse: ‘Sai, piccolo, quando avevo circa la tua età anch’io scrissi sul muro. È divertente, vero?’ Il bambino ora era rilassato, tutto sorrisi, e cominciò un’animata conversazione dicendo com’era divertente. Sapeva che papà capiva! Tuttavia gli fu spiegato che anche se era divertente, le pareti non erano fatte per scarabocchiare. L’intesa era stata stabilita e, con questo bambino, bastò ragionare un po’”.
28. Come un genitore potrebbe evitare di discutere col figlio?
28 Nel disciplinare, spiegare le ragioni al fine di insegnare e istruire è ottimo, ma di solito non è opportuno discutere con un bambino. Quando il figlio discuteva per non fare un certo lavoro, una madre diceva semplicemente: “Quando avrai finito andremo al parco”, cosa che quel giorno doveva essere una festa per il bambino. Gli avrebbe vietato di uscire o di fare qualcosa di piacevole finché non avesse finito. Se tornando a vedere trovava che il lavoro non era ancora ultimato, diceva: “Ah, non hai ancora finito? Usciremo appena sei pronto”. Non discuteva, ma otteneva risultati.
29. Cosa si può fare affinché il figlio si renda conto delle spiacevoli conseguenze del suo errore?
29 Notando le spiacevoli conseguenze delle azioni sbagliate i bambini possono imparare la saggezza dei giusti principi. Un bambino ha messo tutto in disordine? Forse dover rimettere tutto a posto da solo gli farà la più profonda impressione. È stato ingiusto o sgarbato? Imparare a chiedere scusa può essere la cosa migliore per correggere una tendenza errata. Forse ha rotto qualche cosa in un momento di rabbia. Se è abbastanza grande, si potrebbe esigere che guadagni il denaro necessario per ricomprarla. Con certi bambini, negando loro per qualche tempo certi privilegi, si può far capire la lezione necessaria. Nella congregazione cristiana, ad alcuni trasgressori viene negata l’amicizia per indurli a provare vergogna. (2 Tessalonicesi 3:6, 14, 15) Per qualche bambino la temporanea esclusione dalla compagnia della famiglia può essere più efficace delle sculacciate. Giungere però agli estremi, come chiuderlo fuori, può andar oltre ciò che detta l’amore. Qualunque sia il metodo usato, bisogna mostrare ai figli che devono subire le conseguenze della loro condotta. Così si insegna loro il senso della responsabilità.
DISCIPLINA AMOREVOLE
30. Perché è importante che i genitori siano equilibrati nello stabilire norme per i figli?
30 ‘Accertati delle cose più importanti’, tenendo presente che ‘la sapienza dall’alto è prima di tutto ragionevole’. (Filippesi 1:10; Giacomo 3:17) Ricorda che i bambini sono un fascio d’energia in cerca di sfogo, e sono assetati di sapere, di esplorare e di provare cose nuove. Quando stabilisci limiti e norme, abbi giudizio e buon senso. C’è una via di mezzo fra quello che è essenziale e quello che non lo è. Dopo avergli fatto conoscere i limiti, invece di cercare di controllare ogni minimo particolare, lascia che il bambino si muova liberamente con fiducia entro tali limiti. (Proverbi 4:11, 12) Altrimenti i tuoi figli potranno davvero essere ‘esasperati’ e “scoraggiati”, e tu sarai sfinito per aver fatto una questione di cose che in realtà non hanno particolare importanza. — Colossesi 3:21.
31. Quale esempio dà Geova Dio nell’impartire disciplina?
31 Quindi, “castiga tuo figlio [o tua figlia] mentre esiste speranza”, ma fallo come vuole Dio, con amore. ImitaLo: “Geova riprende colui che ama, come fa il padre col figlio di cui si compiace”. La tua disciplina sia utile e amorevole, come quella del Creatore, poiché tali “riprensioni della disciplina sono la via della vita”. — Proverbi 19:18; 3:12; 6:23.
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Mantieni aperte le linee di comunicazioneCome rendere felice la vita familiare
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Capitolo 11
Mantieni aperte le linee di comunicazione
1, 2. Cosa significa comunicare, e perché è importante?
COMUNICARE significa più che parlare soltanto. Come disse l’apostolo Paolo, se le tue parole non sono comprese dall’ascoltatore, ‘infatti parlerai all’aria’. (1 Corinti 14:9) I tuoi figli capiscono quello che dici, e tu comprendi realmente che cosa cercano di dirti?
2 Perché vi sia vero dialogo, si devono trasmettere da una mente all’altra pensieri, idee e sentimenti. Se l’amore si può definire il cuore della felice vita familiare, la comunicativa potrebbe esserne il sangue vitale. Se non vi è buona comunicativa fra i coniugi sono guai; sono guai altrettanto gravi, se non peggiori, quando s’interrompe la comunicazione fra genitori e figli.
SIATE LUNGIMIRANTI
3. Durante quale periodo della vita del figlio i genitori dovrebbero aspettarsi difficoltà nel comunicare?
3 Le linee di comunicazione fra genitori e figli subiscono le maggiori tensioni non durante i primi anni di vita del figlio, ma durante l’adolescenza. I genitori devono riconoscere che le cose andranno così. Anche se i primi anni di vita dei figli sono stati relativamente tranquilli, è poco realistico pensare che lo saranno anche gli anni successivi. Ci saranno senz’altro problemi, e un’intesa chiara ed efficace può essere un fattore determinante per risolverli o ridurli. Rendendosene conto, i genitori devono essere lungimiranti, pensare al futuro, perché “è meglio la fine di poi d’una faccenda che il suo principio”. — Ecclesiaste 7:8.
4. Nella famiglia, ogni comunicazione consiste nel conversare? Spiegate.
4 Molte cose contribuiscono a stabilire, rafforzare e tenere aperte le linee di comunicazione. Con gli anni marito e moglie possono raggiungere la più profonda stima, fiducia e intesa reciproca; ciò rende loro possibile comunicare anche senza parole: uno sguardo, un sorriso o una carezza possono voler dire un’infinità di cose. Dovrebbero prefiggersi di stabilire la stessa forte base per comunicare con i figli. Ancor prima che il bambino capisca le parole, i genitori gli comunicano un senso di sicurezza e amore. Mentre i figli crescono, se in famiglia si lavora, si gioca e, soprattutto, si adora insieme, si stabilirà un buon dialogo. Per tenerlo aperto ci vuole però vero impegno e saggezza.
INCORAGGIA TUO FIGLIO A ESPRIMERSI
5-7. (a) Perché è bene che i genitori stiano attenti a non impedire al figlio di parlare? (b) Come i genitori potrebbero insegnare ai figli gentilezza e cortesia?
5 Secondo un antico detto, “i bambini si dovrebbero vedere ma non sentire”. A volte è vero. I bambini devono imparare che, come dice la Parola di Dio, c’è “un tempo per stare zitti e un tempo per parlare”. (Ecclesiaste 3:7) Ma i bambini vogliono l’attenzione, e i genitori devono badare a non soffocarne inutilmente la libera espressione. Non aspettarti che la reazione di un bambino sia quella di un adulto. L’adulto vede ogni singolo avvenimento come parte dell’ampio panorama della vita. Il bambino può entusiasmarsi e quindi essere così completamente assorto in qualche cosa d’interesse immediato da dimenticare tutto il resto. Un bambino può piombare nella stanza e cominciare tutto eccitato a raccontare una cosa al padre o alla madre. Se il genitore interrompe il figlio con un irritato “Calmati!” o con qualche altra espressione di rabbia, l’entusiasmo del bambino può essere soffocato. Può sembrare che il chiacchierio infantile abbia poco senso. Ma, incoraggiando l’espressione naturale dei tuoi figli, puoi impedire che più tardi nella vita tengano per sé cose che vuoi e devi sapere.
6 Gentilezza e cortesia favoriscono la buona comunicativa. I bambini dovrebbero imparare a essere garbati, e i genitori dovrebbero dare l’esempio quando si rivolgono ai figli, e in altri modi. La riprensione sarà necessaria e si dovrebbe impartire quando occorre, anche con severità. (Proverbi 3:11, 12; 15:31, 32; Tito 1:13) Comunque, se i bambini vengono abitualmente interrotti, continuamente corretti o, peggio, respinti e persino canzonati dal genitore quando parlano, probabilmente si chiuderanno in se stessi, o si rivolgeranno a qualcun altro quando vogliono parlare. Più il figlio o la figlia è grande, più le cose andranno così. Perché non fai una cosa; stasera ripensa alle conversazioni che hai avuto con tuo figlio o con tua figlia, e poi chiediti: quante volte ho detto cose che esprimono apprezzamento, incoraggiamento, elogio o lode? D’altra parte, quante volte ho detto cose che volevano dire l’opposto, che tendevano ad abbattere, che rivelavano insoddisfazione, irritazione o esasperazione? Sarai sorpreso di quello che ti rivelerà questo esame. — Proverbi 12:18.
7 Spesso i genitori devono mostrare pazienza e padronanza di sé. I ragazzi tendono a essere impetuosi. Possono dire tutto d’un tratto quello che passa loro per la mente, magari interrompendo la conversazione degli adulti. Un genitore potrebbe rimproverare seccamente il ragazzo. Ma a volte potrebbe esser più saggio ascoltare garbatamente, dando così un esempio di padronanza di sé e poi, dopo una breve risposta, ricordare benevolmente al figlio la necessità d’esser cortesi e riguardosi. Anche qui dunque si può applicare il consiglio di essere “pronto a udire, lento a parlare, lento all’ira”. — Giacomo 1:19.
8. In che modo i genitori potrebbero incoraggiare i figli a rivolgersi a loro per avere guida?
8 Vuoi che i tuoi figli si sentano spinti a cercare la tua guida quando hanno problemi. Puoi incoraggiarli a farlo dimostrando che anche tu cerchi una guida nella vita e hai qualcuno a cui sei sottomesso. Spiegando come stabilisce buone comunicazioni con i figli quando sono ancora piccoli, un padre dice:
“Quasi ogni sera prego con i bambini all’ora di coricarsi. Di solito i bimbi sono a letto, e mi inginocchio accanto al lettino e li prendo fra le braccia. Dico una preghiera e spesso dopo ne dicono una loro. Non è insolito che mi bacino dicendo: ‘Papà, ti voglio bene’, e poi rivelino qualche cosa che sta loro a cuore. Col calduccio del letto e la sicurezza dell’abbraccio paterno possono parlare di problemi personali per cui hanno bisogno d’aiuto o magari esprimere semplicemente il loro affetto”.
All’ora dei pasti e in altre occasioni, se le tue preghiere non sono meccaniche, ma espressive, dette dal cuore e riflettono una sincera relazione personale col tuo Creatore e Padre celeste, ciò può contribuire immensamente a una buona relazione con la tua prole. — 1 Giovanni 3:21; 4:17, 18.
GLI ANNI DI TRANSIZIONE
9. Che si può dire dei problemi e delle necessità degli adolescenti in paragone con quelli dei bambini?
9 L’adolescenza, è un tempo di transizione, un tempo in cui tuo figlio e tua figlia non sono più bambini ma non sono ancora adulti. Il corpo degli adolescenti subisce mutamenti, e questi influiscono sui sentimenti. I problemi e le necessità degli adolescenti differiscono da quelli dei bambini. Perciò i genitori devono affrontare questi problemi e necessità in un modo diverso, perché quello che andava bene quando erano piccoli spesso non va bene quando sono cresciuti. Bisogna dare più ragioni, e questo richiede maggiore, non minore, comunicazione.
10. (a) Perché semplici spiegazioni sul sesso non sono sufficienti per gli adolescenti? (b) Come i genitori potrebbero iniziare coi figli conversazioni sul sesso?
10 Per esempio, le semplici spiegazioni sul sesso che hai date a tuo figlio quando era piccolo non soddisferanno le necessità degli adolescenti. Essi provano stimoli sessuali, ma l’imbarazzo spesso impedisce loro di rivolgere domande al padre o alla madre. I genitori devono prendere l’iniziativa, e non sarà facile se non hanno stabilito e mantenuto buone linee di comunicazione, particolarmente essendo compagni affettuosi dei loro figli, nel lavoro e nel gioco. L’inizio delle emissioni seminali per il ragazzo o delle mestruazioni per la ragazza provocherà minor turbamento se queste cose saranno già state spiegate. (Levitico 15:16, 17; 18:19) Il padre, forse durante una passeggiata col figlio, potrebbe trattare l’argomento della masturbazione, menzionando che costituisce un problema per la maggior parte dei giovani, e chiedere: ‘Come te la cavi al riguardo?’ oppure: ‘È un problema per te?’ In alcune conversazioni familiari si potrebbero trattare simili problemi dell’adolescenza, e padre e madre potrebbero dare consigli in modo rilassato ma franco.
COMPRENDIAMO I BISOGNI DEGLI ADOLESCENTI
11. In quali modi gli adolescenti sono diversi dagli adulti?
11 “Acquista sapienza; e con tutto ciò che acquisti, acquista intendimento”. (Proverbi 4:7) Genitori, siate saggi considerando il punto di vista dei giovani, intuendone i sentimenti. Non dimenticate come vi sentivate quando eravate ragazzi. E ricordate che mentre ogni persona anziana un tempo era giovane e sa cosa significa esserlo, nessun giovane ha provato a essere vecchio. Il ragazzo adolescente non vuole più esser trattato come un bambino, ma non è un adulto e non ha ancora molti degli interessi degli adulti. Gli piace ancora giocare e ha bisogno di un po’ di tempo per giocare.
12. I ragazzi come vogliono essere trattati dai genitori?
12 Ci sono certe cose che i ragazzi desiderano particolarmente dai genitori in questo momento della vita. Desiderano essere compresi; desiderano, più che mai, esser trattati come individui; desiderano norme e direttive coerenti che tengano conto che fra breve saranno adulti; desiderano moltissimo sentirsi necessari e apprezzati.
13. Come gli adolescenti potrebbero reagire alle restrizioni dei genitori, e perché?
13 I genitori non dovrebbero sorprendersi che nell’adolescenza cominci a manifestarsi una certa avversione alle restrizioni. Questo dipende dal fatto che il ragazzo sta per raggiungere infine l’indipendenza e ha il normale desiderio di più ampia libertà di movimento e di scelta. I neonati hanno bisogno della costante cura dei genitori, i bambini hanno bisogno di vigile protezione, ma man mano che crescono il campo d’attività si allarga, e i legami fuori della cerchia familiare aumentano e si rafforzano. Questi tentativi incerti verso l’indipendenza possono rendere il figlio o la figlia un po’ difficile da trattare. I genitori non possono lasciare che la loro autorità sia ignorata o respinta, per il bene dei figli stessi. Ma possono mostrare saggezza e mantenere buone comunicazioni se tengono presenti i motivi di questa condotta forse allarmante.
14. Come i genitori potrebbero far fronte al desiderio di maggior indipendenza del figlio?
14 Di fronte al bisogno di maggiore indipendenza del figlio o della figlia, cosa devono fare i genitori? Quel bisogno è come una molla tenuta compressa nella mano. Lasciala andare all’improvviso e sfuggirà a ogni controllo prendendo una direzione imprevedibile. Trattienila troppo a lungo e ti stancherai e la indebolirai. Ma se la lasci andare gradatamente, senza perderne il controllo, la molla rimarrà al suo posto.
15. Cosa dimostra che Gesù crebbe fino all’età adulta sotto la direttiva dei genitori?
15 Troviamo un esempio di tale crescita controllata verso l’indipendenza nel caso di Gesù quando era ragazzo. Di quegli anni della sua vita il racconto storico in Luca 2:40 dice che “cresceva e si fortificava essendo pieno di sapienza, e il favore di Dio era su di lui”. Senza dubbio i genitori ebbero un ruolo importante nella sua formazione, poiché, pur essendo perfetto, la sua sapienza non sarebbe stata automatica. Essi provvidero regolarmente il clima spirituale per la sua educazione, come continua a riferire il racconto. A 12 anni, mentre la famiglia era a Gerusalemme per assistere alla festa di Pasqua, Gesù andò al tempio e lì intavolò una conversazione con i maestri di religione. Evidentemente i genitori permettevano al figlio dodicenne questa libertà di movimento. Partirono da Gerusalemme senza rendersi conto che era rimasto indietro, forse pensando che sarebbe tornato con altri amici o parenti. Tre giorni dopo lo trovarono nel tempio, non a cercare di insegnare a quelli più anziani di lui, ma “ad ascoltarli e interrogarli”. La madre menzionò l’afflizione mentale che avevano provato, e Gesù, senza mancare di rispetto, in effetti rispose che pensava che avrebbero certo saputo dove trovarlo al momento di partire. Benché avesse una certa libertà di movimento, il racconto dice che in seguito Gesù “era loro sottoposto”, osservandone le norme e le restrizioni mentre entrava nell’adolescenza, e “progrediva in sapienza e crescita fisica e nel favore di Dio e degli uomini”. — Luca 2:41-52.
16. Quando hanno problemi con un adolescente, cosa dovrebbero ricordare i genitori?
16 Similmente, i genitori dovrebbero concedere ai figli e alle figlie adolescenti un certo grado d’indipendenza, sempre maggiore man mano che s’avvicinano all’età adulta, permettendo loro di prendere decisioni personali, sotto la guida e la sorveglianza dei genitori. Quando sorgono difficoltà, l’intendimento aiuterà i genitori a non fare una grande questione di cose secondarie. Molte volte l’adolescente non si ribella deliberatamente ai genitori, ma cerca di avere un certo grado di indipendenza senza sapere come fare. Perciò i genitori possono commettere errori, forse insistendo su cose sbagliate. Se la faccenda non è troppo seria, lascia andare. Ma se è seria, sii deciso. Non devi ‘scolare moscerini’ e neanche ‘inghiottire cammelli’. — Matteo 23:24.
17. Quali fattori dovrebbero considerare i genitori nell’imporre restrizioni ai figli adolescenti?
17 I genitori possono continuare ad avere ottimi rapporti con figli e figlie adolescenti se sono equilibrati nell’imporre loro restrizioni. Ricorda che anche se “la sapienza dall’alto è prima di tutto casta”, è tuttavia “ragionevole” e “piena di misericordia”, “senza ipocrisia”. (Giacomo 3:17) Ci sono alcune cose che la Bibbia considera del tutto inaccettabili, fra cui furto, fornicazione, idolatria e simili peccati gravi. (1 Corinti 6:9, 10) In molti altri campi, l’azione è corretta o sbagliata secondo fino a che punto si arriva. Il cibo è buono in se stesso, ma se mangiamo troppo diventiamo ghiottoni. Così anche per certe forme di svago come il ballo, i giochi, le feste o altre attività. Molte volte non è quello che si fa, ma il modo e la compagnia con cui lo si fa. Quindi, come non condanneremmo il mangiare quando ciò che intendiamo condannare è la ghiottoneria, così i genitori non dovrebbero condannare in blocco qualche attività giovanile se in realtà sono contrari solo agli estremi cui giungono alcuni, o a certe spiacevoli circostanze che potrebbero verificarsi. — Confronta Colossesi 2:23.
18. Come i genitori potrebbero mettere in guardia i figli circa gli amici?
18 Tutti i ragazzi hanno bisogno di amicizie. Pochi sono gli amici “ideali”, ma, d’altronde, non hanno anche i tuoi figli i loro difetti? Forse desideri limitare la loro amicizia con certi ragazzi perché potrebbe essere pericolosa. (Proverbi 13:20; 2 Tessalonicesi 3:13, 14; 2 Timoteo 2:20, 21) In altri, forse vedi cose che ti piacciono e altre no. Invece di escludere completamente un ragazzo a causa di certe mancanze, potresti dire ai tuoi figli che apprezzi le buone qualità del loro amico, pur sottolineando la necessità di essere cauti a causa di certe debolezze, incoraggiando tuo figlio o tua figlia a esercitare una buona influenza in questi campi, perché l’amico ne tragga un beneficio durevole.
19. In armonia col principio esposto in Luca 12:48, come si possono aiutare i figli ad avere la giusta veduta della libertà?
19 Un modo per aiutare il figlio o la figlia adolescente ad avere la giusta veduta dell’accresciuta libertà è quello di fargli capire che una maggiore libertà comporta maggiore responsabilità. “A chiunque è stato dato molto, sarà richiesto molto”. (Luca 12:48) Più i figli si mostrano responsabili, più i genitori possono averne fiducia. — Galati 5:13; 1 Pietro 2:16.
CONSIGLI E CORREZIONE
20. Cos’è necessario oltre al potere e all’autorità per impedire che le comunicazioni si interrompano?
20 Se uno ti dà un consiglio ma non capisce la tua posizione, il suo consiglio ti sembrerà poco pratico. Se ha il potere di costringerti a fare quello che chiede, puoi risentirtene come di un’ingiustizia. I genitori dovrebbero ricordare che “il cuore che ha intendimento ricerca la conoscenza”, e che “l’uomo di conoscenza rafforza la potenza”. (Proverbi 15:14; 24:5) Puoi avere potere sui tuoi figli, ma, se è rafforzato da conoscenza e intendimento, avrai più successo nel comunicare con loro. La mancanza d’intendimento nel correggere i giovani può provocare un “divario fra le generazioni” e un’interruzione delle comunicazioni.
21. Come i genitori dovrebbero trattare i figli che hanno commesso gravi errori?
21 Cosa farai se tuo figlio si mette in difficoltà, fa uno sbaglio serio o commette un errore che ti prende alla sprovvista? Non dovresti mai condonare l’errore. (Isaia 5:20; Malachia 2:17) Ma renditi conto che ora più che mai tuo figlio o tua figlia ha bisogno di aiuto comprensivo e direttiva esperta. Come Geova Dio, in effetti puoi dire: ‘Vieni e mettiamo le cose a posto; la situazione è grave, ma non è irreparabile’. (Isaia 1:18) Un’esplosione d’ira o un’aspra condanna possono impedire il dialogo. Troppi giovani che finiscono male dicono: ‘Non potevo parlare con i miei genitori, sarebbero andati su tutte le furie’. Efesini 4:26 dice: “Se vi adirate, guardatevi dal peccare”. (Traduzione a cura del Pontificio Istituto Biblico) Controlla i tuoi sentimenti mentre ascolti quello che tuo figlio o tua figlia ha da dire. E la tua lealtà nell’ascoltare renderà più facile accettare la correzione.
22. Perché i genitori non dovrebbero mai far pensare che considerano i figli perduti?
22 Forse non si tratta di un singolo caso ma di un periodo difficile, di un susseguirsi di azioni spiacevoli. Benché la disciplina sia indispensabile, i genitori non devono mai, a parole o con lo spirito che mostrano, far pensare al figlio che lo considerano perduto. La tua longanimità sarà una misura della profondità del tuo amore. (1 Corinti 13:4) Non combattere il male col male, ma vincilo col bene. (Romani 12:21) Non si fa che danno se si umilia il ragazzo davanti ad altri definendolo “pigro”, “ribelle”, “buono a nulla” o “senza speranza”. L’amore non smette di sperare. (1 Corinti 13:7) Un ragazzo può persino diventare delinquente e andarsene da casa. Pur non approvandolo in alcun modo, i genitori possono sempre dargli l’opportunità di tornare. In che modo? Mostrando che non respingono lui, ma la sua condotta. Possono continuare a esprimergli la loro convinzione che ha delle buone qualità e la speranza che queste abbiano il sopravvento. In questo caso, come il figlio prodigo dell’illustrazione di Gesù, egli potrà tornare a casa con la sicurezza che tornando pentito non sarà accolto con durezza o freddezza. — Luca 15:11-32.
UN SENSO DI DIGNITÀ PERSONALE
23. Perché è importante che gli adolescenti si sentano apprezzati dalla famiglia?
23 Ogni essere umano ha bisogno di qualche riconoscimento, di essere accettato e approvato, di sentirsi benvoluto. Per ottenere il consenso e l’approvazione di cui ha bisogno, naturalmente non può diventare troppo indipendente. Deve rimanere entro i limiti della condotta approvata dal gruppo a cui appartiene. I ragazzi adolescenti sentono il bisogno di appartenere alla famiglia. Fate sentire loro che sono apprezzati nella cerchia familiare, che contribuiscono al suo benessere, anche permettendo che partecipino ai piani e alle decisioni della famiglia.
24. Cosa dovrebbero evitare i genitori affinché un figlio non diventi invidioso di un altro?
24 “Non diventiamo egotisti”, dice l’apostolo, “suscitando competizione gli uni con gli altri, invidiandoci gli uni gli altri”. (Galati 5:26) La lode da parte di un genitore quando il figlio o la figlia fa bene contribuirà a impedire che sorga tale spirito; ma paragonare un ragazzo a un altro che troppo spesso è considerato migliore creerà invidia e risentimento. L’apostolo disse che ciascuno dovrebbe provare “quale sia la propria opera, e allora avrà causa d’esultanza solo riguardo a se stesso, e non in paragone con l’altra persona”. (Galati 6:4) Il giovane vuol essere accettato per quello che è e per quello che sa fare, vuol essere amato per questo dai genitori.
25. Come i genitori possono aiutare i figli ad acquistare un senso di dignità?
25 I genitori possono aiutare il figlio o la figlia ad acquistare un senso di dignità abituandoli ad assumere le responsabilità della vita in tutti i campi. Educano i figli dall’infanzia a essere onesti, veritieri e a trattare bene gli altri; costruiscono su questo fondamento iniziale mostrando come queste qualità si applicano nei rapporti umani, come bisogna anche assumere la responsabilità di un lavoro ed essere fidati. Gesù “progrediva in sapienza” come adolescente, evidentemente imparando un mestiere al fianco di Giuseppe, suo padre adottivo; infatti anche quando all’età di 30 anni cominciò l’opera pubblica del Regno, la gente parlava di lui come del “falegname”. (Marco 6:3) Negli anni dell’adolescenza, specialmente i ragazzi dovrebbero imparare cosa significa lavorare e accontentare un datore di lavoro o un cliente, anche se si tratta di un lavoro semplice come fare commissioni. Si dovrebbe mostrare loro che essendo lavoratori diligenti, seri e fidati soddisfano il loro amor proprio e guadagnano il rispetto e l’apprezzamento degli altri; non solo fanno onore ai genitori e alla famiglia ma anche ‘adornano in ogni cosa l’insegnamento del nostro Salvatore, Dio’. — Tito 2:6-10.
26. Quale antica usanza riconosceva che una figlia è una preziosa parte della famiglia?
26 Anche le figlie possono imparare l’arte di governare la casa e fare cose da sé, e guadagnarsi riconoscenza e lode sia dai familiari che dagli estranei. Il valore potenziale di una figlia è illustrato dall’usanza vigente nei tempi biblici di esigere una dote o prezzo della sposa quando la figlia era data in matrimonio. Questo era indubbiamente considerato un compenso per la perdita dei servigi che rendeva alla famiglia. — Genesi 34:11, 12; Esodo 22:16.
27. Perché si dovrebbe far buon uso delle opportunità di ricevere un’istruzione?
27 Si dovrebbe approfittare delle opportunità di ricevere un’istruzione per preparare i giovani ad affrontare le prove della vita nell’attuale sistema di cose. I giovani sono fra coloro a cui sono rivolte le parole d’incoraggiamento dell’apostolo, che “imparino anche a mantenere le opere eccellenti [un lavoro onesto, New English Bible] in modo da soddisfare i loro urgenti bisogni, affinché non siano infruttuosi”. — Tito 3:14.
LA PROTEZIONE DEL CODICE MORALE BIBLICO
28, 29. (a) Quali consigli dà la Bibbia circa le amicizie? (b) Come i genitori possono aiutare i figli a seguire questi consigli?
28 È comprensibile che i genitori siano preoccupati quando le circostanze, forse la zona in cui vivono o la scuola che i ragazzi frequentano, obbligano i figli a stare insieme a giovani sviati che vanno in cerca di guai. I genitori possono rendersi conto della veracità della dichiarazione biblica che “le cattive compagnie corrompono le utili abitudini”. Non sono dunque disposti a cedere alle suppliche del figlio: ‘Tutti gli altri lo fanno; perché io no?’ Probabilmente non tutti lo fanno, ma anche se così fosse, non è una ragione sufficiente perché tuo figlio lo faccia se è una cosa sbagliata o poco saggia. “Non essere invidioso degli uomini [o dei ragazzi] cattivi, e non ti mostrar bramoso di stare con loro. Poiché ciò che il loro cuore continua a meditare è la spoliazione, e ciò che le loro proprie labbra continuano a pronunciare è l’affanno. Mediante la sapienza si edificherà una casa, e mediante il discernimento sarà fermamente stabilita”. — 1 Corinti 15:33; Proverbi 24:1-3.
29 Non puoi seguire i tuoi figli a scuola o per tutta la vita. Tuttavia, se rafforzi la tua famiglia con saggezza avranno un buon codice morale e giusti principi da cui farsi guidare. “Le parole dei saggi sono come i pungoli per buoi”. (Ecclesiaste 12:11) Nell’antichità questi pungoli erano lunghi bastoni appuntiti. Servivano a incitare gli animali per farli andare nella giusta direzione. Le sagge parole di Dio ci faranno prendere la giusta via e, se ci sviamo, faranno sì che la nostra coscienza ci rimorda inducendoci a cambiare condotta. Per il bene duraturo dei tuoi figli, fa che tale sapienza li accompagni. Comunicala loro a parole e con l’esempio. Inculca in loro valori veri, e i tuoi figli cercheranno queste cose in quelli che sceglieranno come amici. — Salmo 119:9, 63.
30. In che modo i genitori possono trasmettere ai figli il codice morale di Dio?
30 In tutto questo ricorda che i valori morali si potranno inculcare più facilmente in un’atmosfera familiare in cui questi principi sono rispettati e seguiti. Fa quello che desideri veder fare ai tuoi figli. Nella tua propria casa, nella cerchia familiare, assicurati che i tuoi figli trovino da parte degli adulti comprensione, amore, perdono, un certo grado di libertà e indipendenza, insieme a giustizia e lealtà, e che si sentano accettati e benvoluti come hanno bisogno. In questi modi trasmetti loro il codice morale di Dio affinché lo portino con sé fuori della cerchia familiare. Non puoi dar loro migliore eredità. — Proverbi 20:7.
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Rallegra il cuore dei tuoi genitoriCome rendere felice la vita familiare
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Capitolo 12
Rallegra il cuore dei tuoi genitori
1. Perché è giusto onorare i propri genitori?
SIA che siamo ancora molto giovani, che ci avviciniamo all’età adulta, o che siamo donne e uomini fatti, siamo tutti figli di qualcuno. Sarebbe difficile calcolare il valore di quella ventina d’anni di cure, lavoro, denaro e impegno altruistico che sono stati dedicati a quasi tutti noi dall’infanzia all’età adulta. E in realtà i nostri genitori hanno dato a ciascuno di noi qualche cosa che non potremo mai ricambiare. Infatti, qualunque altra cosa dobbiamo loro, dobbiamo loro la nostra vita presente. Senza di loro non esisteremmo. Questa ovvia verità dovrebbe da sola essere una ragione più che sufficiente per dar ascolto al comando divino: “‘Onora tuo padre e tua madre’; il quale è il primo comando con la promessa: ‘Affinché ti venga bene e duri a lungo sulla terra’”. — Efesini 6:2, 3.
2. Perché ci dovremmo sentire debitori verso i nostri genitori?
2 Benché in primo luogo siamo debitori al nostro Creatore, la vera Fonte di tutta la vita, dovremmo sentirci profondamente in debito anche verso i nostri genitori. Cosa possiamo dar loro in cambio di quello che ci hanno dato? Il Figlio di Dio disse che tutti i possedimenti del mondo non possono comprare la vita, perché semplicemente non si può dare un prezzo alla vita. (Marco 8:36, 37; Salmo 49:6-8) La Parola di Dio ci dice: “Non siate debitori di nulla a nessuno, se non d’amarvi gli uni gli altri”. (Romani 13:8) In special modo dovremmo sentirci spinti ad amare i nostri genitori come qualcosa che dobbiamo loro finché saranno o saremo vivi. Anche se non possiamo dar loro la vita come l’hanno data a noi, possiamo offrire loro qualche cosa che renda la vita degna d’esser vissuta. Possiamo contribuire alla loro gioia e al loro senso di profonda soddisfazione. Possiamo farlo come nessun altro, perché siamo i loro figli.
3. Secondo Proverbi 23:24, 25, quali qualità del figlio possono contribuire alla gioia dei genitori?
3 Come dice Proverbi 23:24, 25: “Il padre del giusto senza fallo gioirà; chi genera un saggio anche si rallegrerà di lui. Tuo padre e tua madre si rallegreranno, e colei che ti partorì sarà gioiosa”. È un naturale desiderio dei genitori poter essere fieri, provar piacere di quello che fanno i figli. E i nostri genitori?
4. Colossesi 3:20 cosa invita i figli a fare?
4 In gran parte dipende da quanto sinceramente rispettiamo la loro posizione e seguiamo i loro consigli. Ecco il consiglio di Dio per quelli che sono ancora ragazzi: “Figli, siate ubbidienti ai vostri genitori in ogni cosa, poiché questo è grato al Signore”. (Colossesi 3:20) “Ogni cosa” non significa certo che i genitori abbiano autorità di chiedere cose che non sono in armonia con la Parola di Dio, ma indica che, mentre siamo ragazzi, essi hanno la responsabilità di guidarci in ogni aspetto della vita. — Proverbi 1:8.
5. Cosa potrebbe chiedersi un giovane in quanto a quello che vorrebbe dai propri figli?
5 Ora sei un ragazzo? Un giorno forse sarai un genitore. Vorresti che i tuoi figli ti trattassero con rispetto, o vorresti figli insolenti, che forse fanno finta di ascoltare, ma disubbidiscono appena non sono più sotto i tuoi occhi? Proverbi 17:25 dice che invece di recare gioia “un figlio stolto è un tormento per il padre e un’amarezza per colei che lo ha partorito”. (Versione a cura della CEI) Come hai la capacità, più di chiunque altro, di rendere felici i tuoi genitori, così puoi anche recare loro profonda tristezza e delusione. La tua condotta determinerà come andranno le cose.
PER ACQUISTARE SAGGEZZA CI VUOLE TEMPO
6. Quale ragionamento dimostra che la saggezza di solito viene con l’età?
6 È bene che i ragazzi si rendano conto che l’età è un fattore importante nell’acquistare saggezza. Ora hai 10 anni? Ti rendi conto di saperne di più di quando ne avevi 5, non è vero? Hai 15 anni? Certo ne sai di più di quando ne avevi 10. Hai quasi 20 anni? Devi riconoscere che ne sai ancora di più di quando ne avevi 15. È facile guardarsi indietro e vedere che l’età ti rende più saggio, ma è difficile guardare avanti e accettare questa verità. Per quanto un ragazzo [o una ragazza] possa sentirsi saggio, dovrebbe riconoscere che il futuro può e dovrebbe recargli maggiore saggezza.
7. Quale lezione sulla saggezza possiamo imparare dai consigli dati al re Roboamo?
7 Cosa significa tutto questo? Che i tuoi genitori, essendo più vecchi di te e avendo più esperienza di te, ragionevolmente sono anche più saggi di te nell’affrontare i problemi della vita. Per molti ragazzi è difficile accettare questo fatto. Chiamano “matusa” quelli più vecchi di loro. Forse alcuni sono antiquati, ma molti non lo sono, come non tutti i giovani sono irresponsabili solo perché alcuni lo sono. Non è insolito che i giovani pensino di essere più saggi degli anziani. Un re d’Israele fece questo errore, con risultati disastrosi. Quando il quarantunenne Roboamo successe sul trono al padre Salomone, il popolo chiese che i loro pesi fossero alleggeriti. Roboamo consultò gli anziani, che consigliarono gentilezza e benignità. Si rivolse allora ai giovani, che gli consigliarono le maniere forti. Egli seguì il loro consiglio. Il risultato? Dieci delle 12 tribù si ribellarono e a Roboamo rimase solo un sesto del suo regno. Quelli di età, non i giovani, gli avevano dato il consiglio saggio. “Non c’è sapienza fra gli anziani e intendimento nella lunghezza dei giorni?” — Giobbe 12:12; 1 Re 12:1-16; 14:21.
8. Quale atteggiamento verso le persone anziane, inclusi i genitori, incoraggia la Bibbia?
8 Non considerare sorpassati i consigli dei tuoi genitori solo perché non sono più giovani. Piuttosto, come dice la Parola di Dio: “Ascolta tuo padre che ti ha generato, e non disprezzare tua madre solo perché è invecchiata”. L’età merita rispetto. “Ti dovresti levare davanti ai capelli grigi, e devi mostrare considerazione per la persona del vecchio, e devi aver timore del tuo Dio. Io sono Geova”. È vero, molti giovani ignorano questi comandi. Ma questo non ha recato felicità, né a loro stessi né certo ai loro genitori. — Proverbi 23:22; Levitico 19:32.
FA LA TUA PARTE
9. Che effetto ha sulla famiglia se uno dei componenti si lamenta inutilmente o si ribella?
9 Non si scappa: quello che fai influisce sugli altri. Nella famiglia, se uno soffre, tutti ne risentono. E anche se uno è lamentatore o ribelle, la pace dell’intera famiglia è turbata. Per avere una felice vita familiare, ciascuno deve fare la sua parte. — Confronta I Corinti 12:26.
10. Perché è utile che i ragazzi imparino a lavorare bene?
10 Ci sono cose utili, costruttive, che puoi fare. I genitori lavorano sodo per provvedere alle necessità della famiglia. Se sei giovane e vivi in famiglia, puoi aiutare. Gran parte della vita è dedicata al lavoro. Alcuni se ne lamentano. Ma se impari a fare un buon lavoro e a farlo con un buon motivo, proverai vera soddisfazione. D’altronde, chi non fa la sua parte, ma aspetta che gli altri facciano ogni cosa per lui, non conoscerà mai tale soddisfazione, ed è fonte di irritazione per gli altri, come dice la Bibbia, proprio come ‘il fumo negli occhi’. (Proverbi 10:26; Ecclesiaste 3:12, 13) Perciò, quando a casa ti è affidata qualche faccenda da fare, falla e falla bene. E se vuoi veramente far piacere ai tuoi genitori, fa qualcosa di più, senza che ti sia chiesto. Probabilmente quel lavoro ti sembrerà più piacevole di ogni altro, poiché l’hai fatto semplicemente perché desideravi di cuore farli felici.
11. Come le parole o le azioni del figlio possono riflettersi in modo favorevole sui genitori?
11 Quando un ragazzo fa una buona impressione quasi sempre la gente vuol sapere di chi è figlio. Quando il giovane Davide mostrò notevole coraggio e fede, il re Saul chiese immediatamente: “Di chi è figlio il ragazzo?” (1 Samuele 17:55-58) Tu porti il nome della tua famiglia. Quello che fai e la specie di persona che sei influirà sul modo in cui saranno considerati quel nome e i genitori che te l’hanno dato. Ci sono tanti modi in cui puoi recare onore ai tuoi genitori — nel vicinato e a scuola — mostrandoti gentile, soccorrevole, rispettoso e amichevole. E allo stesso tempo onori così il tuo Creatore. — Proverbi 20:11; Ebrei 13:16.
12. Perché è bene che i figli cooperino con gli sforzi dei genitori per educarli?
12 La felicità dei tuoi genitori è legata alla tua. Gli sforzi che fanno per educarti vogliono darti un buon inizio sulla via della vita. Coopera con loro e farai loro molto piacere, perché desiderano il meglio per te. Come si espresse lo scrittore ispirato: “Figlio mio, se il tuo cuore è divenuto saggio, il mio cuore si rallegrerà”. (Proverbi 23:15) Se i tuoi genitori riconoscono la responsabilità che hanno dinanzi a Dio di guidarti nelle vie della vera saggezza, aiutali ad assolvere fedelmente tale responsabilità. “Ascolta il consiglio e accetta la disciplina, per divenire saggio nel tuo futuro”. — Proverbi 19:20.
13. Cosa potrebbe aiutare il figlio ad avere la giusta veduta delle restrizioni impostegli dai genitori?
13 A volte forse pensi che i tuoi genitori ti chiedano troppo o che t’impongano troppe restrizioni. Non è facile raggiungere il giusto equilibrio in quanto alla disciplina. Un giorno, se avrai famiglia, potrai avere gli stessi problemi. Se i tuoi genitori non vogliono che frequenti certi ragazzi, o ti mettono in guardia contro la droga, o limitano in qualche modo la tua associazione con persone dell’altro sesso, rifletti quanto è meglio avere genitori che ti disciplinano piuttosto che genitori che non si curano di te! (Proverbi 13:20; 3:31) Accetta la loro disciplina. Sarà utile a te e rallegrerai il loro cuore. — Proverbi 6:23; 13:1; 15:5; Ebrei 12:7-11.
14, 15. Quando vi sono problemi in famiglia, quali principi biblici potrebbero aiutare il ragazzo a mantenere la pace?
14 Naturalmente, molte cose che capitano in casa non dipendono da te. Ma la tua reazione influisce sull’atmosfera familiare. La Bibbia consiglia: “Se possibile, per quanto dipende da voi, siate pacifici con tutti”. (Romani 12:18) Non è sempre facile. Siamo tutti diversi; vediamo le cose in modo diverso e reagiamo in modo diverso. Ci saranno opinioni e desideri contrastanti. Supponi che il contrasto sia con tuo fratello o tua sorella. Forse ritieni che l’altro è egoista. Cosa farai?
15 Certi ragazzi accusano a gran voce e chiedono l’intervento di uno dei genitori. Oppure passano a vie di fatto, facendosi ragione a botte e spintoni. Ma un proverbio ispirato dice: “La perspicacia dell’uomo per certo rallenta la sua ira”. (Proverbi 19:11) In che modo? In quanto lo induce a considerare le circostanze attenuanti. (L’atto forse non era deliberato). Gli fa ricordare tutte le volte che lui stesso era in errore. (E com’è grato del perdono di Dio!) Ciò l’aiuta a rendersi conto che, anche se suo fratello o sua sorella ha torto, sarebbe sbagliato da parte sua lasciare che l’ira turbi la pace dell’intera famiglia. Di chi ha tale perspicacia, il proverbio dice ancora: “Ed è bellezza da parte sua passar sopra alla trasgressione”. — Vedi anche Colossesi 3:13, 14.
16. Quale condotta da parte dei figli fa rallegrare i genitori timorati di Dio?
16 Fondamentalmente, quello che rallegra i genitori timorati di Dio rallegra anche il cuore di Geova. Quello che li addolora, addolora anche lui. (Salmo 78:36-41) I genitori che non conoscono la mente di Geova Dio, forse si rallegrano se i figli diventano popolari nel mondo, si fanno un nome, guadagnano un sacco di soldi, e così via. Ma i genitori che credono in Geova Dio sanno che questo mondo e i suoi desideri passano, ma che “chi fa la volontà di Dio rimane per sempre”. (1 Giovanni 2:15-17) Perciò, quello che li rende veramente felici è vedere che i loro figli ubbidiscono al Creatore, fanno la sua volontà e ne riflettono le qualità. È vero che i genitori devoti sono felici quando i figli riescono bene negli studi a scuola. Ma sono ancora più felici quando la loro condotta a scuola e altrove riflette lealtà alle norme di Dio e il desiderio di piacergli. E si compiacciono soprattutto quando quei figli continuano a provare piacere nelle vie di Geova anche da adulti.
RESPONSABILITÀ VERSO I GENITORI
17-19. Come le figlie e i figli adulti possono mostrare riconoscenza ai genitori?
17 Il nostro riguardo per i genitori non dovrebbe intiepidirsi se quando siamo cresciuti ce ne andiamo di casa. Desideriamo che siano felici per tutta la vita. Per molti anni essi hanno avuto cura dei nostri bisogni, spesso a costo di considerevoli sacrifici. Cosa possiamo fare ora per mostrare la nostra riconoscenza?
18 Dobbiamo ricordare quello che Dio richiede: “Onora tuo padre e tua madre”. (Matteo 19:19) Forse siamo molto occupati. Ma dobbiamo renderci conto che vuol dire molto per i nostri genitori ricevere nostre notizie e avere una nostra visita.
19 Col passar degli anni, l’“onore” si può mostrare in altri modi. Se c’è bisogno di aiuto materiale, mostra apprezzamento per tutto quello che hanno fatto per te, e anche per le giuste esigenze di Geova. L’apostolo Paolo scrisse di quelli d’età avanzata: “Se qualche vedova ha figli o nipoti, questi imparino prima a praticare la santa devozione nella loro propria casa e a rendere dovuto compenso ai loro genitori e nonni, poiché questo è accettevole dinanzi a Dio”. — 1 Timoteo 5:3, 4.
20, 21. (a) Secondo Matteo 15:1-6, cosa include l’onore reso ai genitori? (b) C’è qualche valida scusa per non onorare i genitori in tal modo?
20 Il fatto che l’“onore” ai propri genitori può includere l’aiuto materiale è chiaramente indicato nelle Scritture. Una volta i Farisei si rivolsero a Gesù accusando i discepoli di violare le tradizioni. Gesù ribatté: “Perché anche voi trasgredite il comandamento di Dio a motivo della vostra tradizione? Per esempio, Dio disse: ‘Onora tuo padre e tua madre’, e: ‘Chi insulta padre o madre sia messo a morte’. Ma voi dite: ‘Chiunque dice al padre o alla madre: “Quello che ho, mediante cui potresti ricevere beneficio da me, è un dono dedicato a Dio”, non deve affatto onorare il padre’. E così avete reso la parola di Dio senza valore a causa della vostra tradizione”. — Matteo 15:1-6.
21 Dichiarando che il loro denaro o la loro proprietà era “un dono dedicato a Dio”, secondo la tradizione non avevano più la responsabilità di provvedere ai genitori. Ma Gesù non era d’accordo. E oggi dobbiamo prendere la cosa a cuore. È vero che, grazie alla “previdenza sociale”, in molti paesi viene provveduto a certe necessità dei genitori anziani. Ma tali provvedimenti sono davvero sufficienti? Altrimenti, o se non esistono provvedimenti del genere, i figli che onorano i genitori faranno il possibile per sopperire a qualunque effettiva mancanza. Senz’altro provvedere ai propri genitori anziani che sono nel bisogno è, come disse l’apostolo Paolo, evidenza di “santa devozione”, della propria devozione a Geova Dio stesso, che diede origine all’istituzione familiare.
22. Oltre alle cose materiali, cosa dovremmo dare ai nostri genitori?
22 Non dovremmo mai pensare però che se i genitori anziani hanno cibo, vestiario e abitazione adeguati, non ci sia bisogno d’altro. Essi hanno anche necessità emotive e spirituali. Hanno bisogno, a volte disperatamente, di affetto e di attenzioni rassicuranti. Per tutta la vita abbiamo bisogno di sapere che qualcuno ci ama, che s’interessa di noi, che non siamo soli. I figli non dovrebbero trascurare le necessità fisiche o emotive dei genitori anziani. “Chi maltratta il padre e caccia la madre è un figlio che agisce in maniera vergognosa e biasimevole”. — Proverbi 19:26.
23. Come un figlio può essere fonte di gioia per i genitori?
23 Sia da ragazzi che da adulti, i figli hanno un posto importante nella vita dei genitori. Molti figli sono fonte di dolore e delusione. Ma se rispetti la posizione dei tuoi genitori e ascolti i loro consigli, se esprimi loro sincero amore e affetto, puoi essere ogni giorno fonte di gioia per il loro cuore. Sì, “tuo padre e tua madre si rallegreranno, e colei che ti partorì sarà gioiosa”. — Proverbi 23:25.
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Più avanti negli anniCome rendere felice la vita familiare
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Capitolo 13
Più avanti negli anni
1, 2. (a) Quali problemi possono sorgere dopo che i figli se ne sono andati di casa? (b) Come alcuni cercano di risolvere i problemi dell’età avanzata?
SE LA vita non è piena di attività fisica o mentale, ci si annoia. La vita sembra vuota, e si diventa inquieti. Questo problema sorge a volte per le persone sposate quando i figli crescono e se ne vanno di casa. Per molti anni la vita è stata piena a causa delle loro responsabilità di genitori. Ora tutta l’attività e la responsabilità di allevare una famiglia è improvvisamente finita.
2 Inoltre, col passar degli anni, avvengono cambiamenti fisici. Compaiono le rughe, i capelli diventano grigi e forse cominciano a cadere, e disturbi e dolori che prima non si notavano cominciano a manifestarsi. Il fatto è che invecchiamo. Rifiutando di accettare la realtà, alcuni cercano disperatamente di mostrarsi giovani come sempre. Improvvisamente si danno alla mondanità: passano da un ricevimento all’altro o s’impegnano a fondo nello sport. Quest’attività turbinosa provvede qualche cosa da fare, ma reca durevole soddisfazione? Aiuta a sentirsi veramente utili, dando un senso alla vita?
3. Anche se lo svago è piacevole, cosa si dovrebbe evitare?
3 Lo svago naturalmente può essere piacevole. E più avanti negli anni forse trovi il tempo di fare cose che non riuscivi a fare quando i tuoi figli erano piccoli. Ma se si permette che la ricerca del piacere diventi la preoccupazione dominante, possono sorgere gravi problemi. — 2 Timoteo 3:4, 5; Luca 8:4-8, 14.
LA BELLEZZA DELLA LEALTÀ
4, 5. Cosa può capitare se una persona di una certa età pensa di dover dimostrare di essere ancora attraente?
4 In questa fase della vita non pochi pensano di dover dimostrare di essere ancora attraenti. A un ricevimento o altrove forse cominciano a flirtare con qualcuno. Gli uomini, specialmente, hanno relazioni con donne più giovani, e in quest’epoca di “nuova moralità” anche molte donne cercano di rinfrancarsi con relazioni extraconiugali. Certuni magari sono sposati da molti anni, ma cominciano ad accarezzare l’idea di iniziare una “nuova vita” con un altro coniuge. Possono cercare di giustificare la propria condotta rilevando i difetti del coniuge, mentre di solito trascurano le proprie debolezze, inclusa la mancanza di lealtà, sia al coniuge che ai giusti principi.
5 Probabilmente sanno che Gesù disse: “Chiunque divorzia da sua moglie, se non a causa di fornicazione [porneia: grave immoralità sessuale], e ne sposa un’altra commette adulterio”. Benché qui Gesù mostrasse che non è giusto divorziare dal proprio coniuge per “ogni sorta di motivo”, sono propensi ad approfittare di qualsiasi motivo di divorzio consentito dalle leggi secolari. (Matteo 19:3-9) Quindi si risposano, spesso con qualcuno con cui avevano a che fare ancor prima di iniziare le pratiche di divorzio. Pur sapendo quello che dice la Parola di Dio di tale condotta, forse pensano che nella sua grande misericordia Dio “capirà”.
6. Come considera Geova Dio la mancanza di rispetto per il patto matrimoniale?
6 Per non lasciarci allettare da tali pensieri immorali, facciamo bene a considerare quello che Geova, per mezzo del suo profeta Malachia, disse al popolo d’Israele: “‘Questa è la . . . cosa che voi fate, il che fa coprire l’altare di Geova di lagrime, di pianto e sospiri, così che non ci si volge più [con approvazione] verso l’offerta di dono né ci si compiace di alcuna cosa dalla vostra mano. E avete detto: “A motivo di che cosa?” A motivo di questo, che Geova stesso ha recato testimonianza fra te e la moglie della tua giovinezza, con la quale tu stesso ti sei comportato slealmente . . . E voi vi dovete guardare rispetto al vostro spirito, e nessuno si comporti slealmente con la moglie della sua giovinezza. Poiché egli ha odiato il divorzio’, ha detto Geova l’Iddio di Israele”. (Malachia 2:13-16) Sì, la slealtà nei rapporti con il proprio coniuge, la mancanza di rispetto verso il patto matrimoniale, queste cose sono condannate da Dio; nuocciono alla propria relazione col Datore di vita.
7. Perché mancando di rispetto al patto matrimoniale non si trova felicità?
7 Così si avrà forse una vita migliore? Difficilmente. Qualunque nuovo matrimonio contratto da persone del genere poggia su terreno instabile. Fra l’altro, hanno dimostrato che, anche in una relazione così preziosa, non si può contare su di loro. È vero che forse possono vedere qualcosa di attraente nella personalità del nuovo coniuge che quello precedente non aveva. Ma per questo hanno cercato il proprio piacere senza pensare all’offesa e al dolore che recavano. Certo questa non è una qualità che promuova la felicità coniugale.
8. Nel matrimonio, cosa è più importante della bellezza fisica?
8 La bellezza della fedeltà coniugale supera di gran lunga qualsiasi bellezza fisica. La bellezza fisica inevitabilmente scompare con gli anni, ma la bellezza della devozione leale cresce ogni anno che passa. Cercare la felicità altrui, ed essere disposti a mettere gli interessi dell’altro prima dei propri, può recare durevole soddisfazione, poiché davvero c’è “più felicità nel dare che nel ricevere”. (Atti 20:35) Se due sono sposati da anni, se fra loro c’è intesa e fiducia reciproca, se hanno avuto in comune lavoro, progetti e speranze, tempi buoni e tempi difficili — e l’hanno fatto per amore — le loro vite saranno veramente unite in modo indissolubile. Hanno molto in comune, sul piano mentale, emotivo e spirituale. L’amore romantico, che forse li aveva resi un po’ ciechi ai rispettivi difetti prima del matrimonio, farà posto alla sincera devozione che induce ciascuno a vedere le mancanze dell’altro come un’opportunità per essere d’aiuto, per soddisfare un bisogno. Fra loro c’è un sentimento di sincera fiducia, un senso di sicurezza, sapendo che saranno fedeli l’uno all’altro qualunque problema possa sorgere. Per loro è solo naturale essere leali l’uno all’altro. Come dice Michea 6:8: “Egli ti ha dichiarato, o uomo terreno, ciò che è buono. E che cosa richiede da te Geova, se non di esercitare il diritto e di amare la benignità [l’amore leale] e d’esser modesto nel camminare col tuo Dio?”
NUOVO RAPPORTO CON I FIGLI ADULTI
9-11. (a) È proposito di Dio che il rapporto fra genitori e figli rimanga identico per tutta la vita? (b) Come questo influisce sui consigli che i genitori possono dare ai figli adulti? (c) Quando i figli sono sposati, quale autorità dovrebbero rispettare i genitori?
9 Anche se marito e moglie devono restare insieme per tutta la vita, tale non è la disposizione del Creatore per genitori e figli. È vero che mentre i figli crescono hanno bisogno di te ogni giorno. Non solo bisogna provvedere alle necessità materiali, ma è necessaria anche una guida. Quando non ubbidiscono prontamente, forse insisti su certe cose per il loro bene. Ma quando si fanno la propria famiglia, il rapporto fra te e i figli in certo qual modo cambia. (Genesi 2:24) Questo non significa che i tuoi sentimenti verso di loro cambino, ma le responsabilità sono diverse. Perciò deve cambiare anche il modo di fare le cose per loro.
10 A volte possono ancora aver bisogno di consigli. E danno prova di saggezza ascoltando i buoni consigli di chi ha più esperienza nella vita. (Proverbi 12:15; 23:22) Ma nel dare consigli a figli o figlie che stanno per proprio conto, è saggio farlo in modo da mostrare che riconosci che ora sta a loro decidere.
11 Questo è molto importante se sono sposati. In alcuni paesi è consuetudine inveterata che la sposa sia sottomessa alla suocera. Anche altrove i parenti acquisiti esercitano forte influenza in questioni familiari. Ma questo produce vera felicità? Il Creatore della famiglia sa cosa è meglio, ed egli dice: ‘L’uomo lascerà suo padre e sua madre e dovrà tenersi stretto a sua moglie’. (Genesi 2:24) La responsabilità di prendere decisioni ora spetta non ai genitori del marito né ai genitori della moglie, ma al marito. “Il marito è capo della moglie come anche il Cristo è capo della congregazione”, dice la Parola di Dio. (Efesini 5:23) Il piacere di fare qualcosa per i figli adulti, e in seguito per i nipotini, può essere molto maggiore quando si rispetta questa disposizione.
FA QUALCOSA PER GLI ALTRI
12. (a) Dopo che i figli hanno messo su casa per proprio conto, come i genitori possono sentirsi più vicini fra loro? (b) Che cos’altro potrebbero fare per rendere la loro vita più piena?
12 Ciascuno di noi ha bisogno di sentire che la nostra vita è utile, che ha senso. Soddisfare questa necessità è importante per il tuo stesso benessere. A parte i figli, ci sono molti altri per cui puoi fare qualcosa di utile. Che dire del tuo stesso coniuge? Mentre i figli crescevano, molta della tua attenzione era rivolta a loro. Ora avete l’opportunità di fare più cose, personalmente, l’uno per l’altro. Questo può contribuire a rendervi più vicini. Ma perché limitarsi a fare del bene alla propria famiglia? Puoi ‘allargarti’ assistendo vicini ammalati o dedicando del tempo a persone anziane e sole o offrendo aiuto materiale, per quanto ti è possibile, a chi senza propria colpa si trova nel bisogno. (2 Corinti 6:11, 12) La Bibbia ci parla di Tabita, una donna che fu molto amata perché “abbondava in buone opere e rendeva doni di misericordia” a favore delle vedove. (Atti 9:36, 39) Le Scritture lodano coloro che sono benevoli verso gli afflitti. (Proverbi 14:21) Includono la “cura degli orfani e delle vedove nella loro tribolazione” come parte essenziale dell’adorazione che è gradita a Dio. (Giacomo 1:27) E la Bibbia ci incoraggia tutti: “Non dimenticate di fare il bene e di condividere con altri, poiché Dio si compiace di tali sacrifici”. — Ebrei 13:16.
13. Cosa dovrebbe spingerci ad aiutare altri?
13 Significa questo che chi si occupa di attività puramente umanitarie può trovare la felicità? In effetti, se il motivo non è spirituale, se non è il desiderio di imitare Dio mostrando amore, può provocare frustrazione. (1 Corinti 13:3; Efesini 5:1, 2) Perché? A motivo delle delusioni che si possono avere quando alcuni non apprezzano la benignità o quando cercano di approfittare slealmente della generosità.
14, 15. Cosa rende la vita veramente felice e soddisfacente?
14 D’altra parte, quando uno s’impegna veramente nel servizio di Dio, la maggiore soddisfazione della sua vita deriva dal sapere che quello che fa è gradito al Creatore. E la possibilità di fare qualche cosa per altri non è limitata dalle risorse materiali. Ha “la gloriosa buona notizia del felice Iddio”, Geova, e il privilegio di portarla ad altri. (1 Timoteo 1:11) Grazie alla Bibbia sa come affrontare ora i problemi della vita e quale gloriosa speranza Dio riserva per il futuro. E che piacere parlare di questa buona notizia ad altri, e così rivolgere la loro attenzione alla sua Fonte, Geova Dio! Come disse l’ispirato scrittore del Salmo 147:1: “Lodate Iah, poiché è bene innalzar melodie al nostro Dio; poiché è piacevole, la lode è appropriata”.
15 Quando capiamo la volontà di Geova in relazione alla vita e quando lo onoriamo, la nostra stessa vita ha più senso. (Rivelazione 4:11) Potrai provare vera soddisfazione se, fin dove te lo permettono le circostanze, parteciperai pienamente all’opera di portare le verità bibliche ad altri. Anche se i tuoi figli sono adulti, puoi avere la gioia di aiutare a crescere dei ‘figli spirituali’. E vedendoli diventare cristiani maturi, ti sentirai come l’apostolo Paolo quando scrisse ad alcuni che aveva aiutato in tal modo: ‘Qual è la nostra speranza o gioia o corona di esultanza, non siete infatti voi? Voi siete certamente la nostra gloria e gioia’. — 1 Tessalonicesi 2:19, 20.
SII FLESSIBILE QUANDO LE CIRCOSTANZE CAMBIANO
16, 17. (a) Quando ci sono problemi, cosa si dovrebbe evitare? (b) Anche se il proprio coniuge muore, cose aiuterà a non essere soli nell’affrontare i problemi?
16 Col tempo, naturalmente, quasi tutti riscontrano di non poter più fare quello che facevano una volta. Devono essere flessibili, pronti ad adattarsi. Se ci sono problemi di salute, questi richiedono attenzione. Ma è saggio essere equilibrati, non essere così assorbiti da queste cose da non accorgersi delle opportunità che offre ogni giorno di vita. Ci saranno problemi, e se al riguardo si può fare qualcosa di costruttivo, è saggio farlo. Ma essendo ansiosi non si ottiene nulla, e il desiderio che le cose stiano altrimenti non le fa cambiare. Perciò, invece di rimpiangere il passato, approfitta delle opportunità che offre il presente.
17 Lo stesso può dirsi se, negli ultimi anni della vita, ti trovi di nuovo a vivere solo. Se il tuo matrimonio è stato felice, senza dubbio avrai dei cari ricordi. Ma la vita continua, e questo è un tempo in cui bisogna adattarsi. Ci sono nuovi problemi da affrontare, e se la tua vita dimostra fede in Dio, non sarai solo ad affrontarli. — Salmo 37:25; Proverbi 3:5, 6.
18-20. Quali fattori possono rendere la vita piena anche nella vecchiaia?
18 Nonostante gli aspetti spiacevoli della vita, c’è molto che può farci piacere: buoni amici, opportunità di fare qualcosa per gli altri, la gioia di un buon pasto, uno splendido tramonto, il canto degli uccelli. Inoltre, anche se le circostanze attuali non sono ideali, abbiamo la promessa di Dio che egli porrà fine alla malvagità e libererà l’umanità da ogni dolore, angoscia, malattia e perfino dalla morte. — Rivelazione 21:4.
19 È vero che chi ha considerato la vita in modo del tutto materialistico può trovare i suoi ultimi anni molto vuoti. Lo scrittore di Ecclesiaste descrisse il risultato di tale modo di vivere dicendo: “Ogni cosa è vanità”. (Ecclesiaste 12:8) Ma di uomini di fede, come Abraamo e Isacco, la Bibbia dice che giunsero alla fine della loro vita ‘vecchi e soddisfatti’. (Genesi 25:8; 35:29) Perché la differenza? Quegli uomini ebbero fede in Dio. Erano convinti che nel tempo stabilito da Dio i morti torneranno in vita, e attendevano il tempo in cui Dio stesso avrebbe istituito un giusto governo per tutta l’umanità. — Ebrei 11:10, 19.
20 Anche nella tua situazione, se non lasci che i problemi presenti ti rendano cieco alle molte cose buone che ti circondano e al meraviglioso futuro che Dio ha in serbo per i suoi servitori, la tua vita avrà senso, e ogni giorno ti darà soddisfazione, anche nella vecchiaia.
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Più cose hanno in comune, più i due sono uniti
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Operiamo come famiglia per un futuro eternoCome rendere felice la vita familiare
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Capitolo 14
Operiamo come famiglia per un futuro eterno
1. Per promuovere la felicità familiare, perché è bene pensare al futuro?
IL TEMPO passa. Possiamo avere cari ricordi del passato, ma non possiamo vivere nel passato. Possiamo imparare dal passato, anche da sbagli passati, ma possiamo vivere solo nel presente. Eppure, anche se una famiglia al presente se la passa bene, si deve affrontare il fatto che il presente è solo momentaneo; oggi presto diventa ieri, e il presente diventa subito passato. Perciò, per la felicità familiare è importante che guardiamo al futuro, ci prepariamo e facciamo piani per il futuro. Come sarà, per noi e per quelli che ci sono cari, dipenderà in gran parte dalle decisioni che prendiamo ora.
2. (a) Perché molti non vogliono pensare al futuro? (b) Se desideriamo un futuro felice, chi dovremmo ascoltare?
2 Che prospettive ci sono? Per la maggioranza dell’umanità, le idee riguardo al futuro spesso abbracciano solo alcuni brevi anni. Molti preferiscono non pensare al lontano futuro perché non prevedono altro che una fine spiacevole, quando la morte dissolverà il nucleo familiare. Per molti gli attimi di felicità sono subito cancellati dalle ansietà della vita. Ma prestando ascolto a Colui “al quale ogni famiglia in cielo e sulla terra deve il proprio nome”, la vita può offrire molto, molto di più. — Efesini 3:14, 15.
3. (a) Quali prospettive Dio offrì ai primi esseri umani? (b) Perché le cose cambiarono?
3 Quando Dio creò la prima coppia umana, non era suo proposito che loro o i figli che avrebbero avuto vivessero solo per pochi anni difficili e poi morissero. Diede loro una dimora paradisiaca e la prospettiva di una vita senza fine. (Genesi 2:7-9, 15-17) Ma trasgredendo deliberatamente la legge di Dio, da Cui dipendeva la loro vita, persero quella prospettiva per sé e per i loro discendenti. La Bibbia lo spiega in questo modo: “Per mezzo di un solo uomo [Adamo] il peccato entrò nel mondo e la morte per mezzo del peccato, e così la morte si estese a tutti gli uomini perché tutti avevano peccato”. — Romani 5:12.
4. Quale disposizione ha preso Geova Dio perché si realizzi il suo proposito originale per l’umanità?
4 Dio provvide però amorevolmente alla redenzione della famiglia umana. Il suo stesso Figlio, Gesù Cristo, depose la sua vita umana perfetta a favore di tutti i discendenti di Adamo. (1 Timoteo 2:5, 6) Gesù così riacquistò o redense quello che Adamo aveva perso per noi, e a coloro che avrebbero esercitato fede in questo provvedimento fu aperta la via per avere la stessa opportunità di vita che Dio aveva data alla prima coppia umana. Oggi, se non sopravviene prima una malattia o un incidente grave, si può vivere 70 o 80 anni, e alcuni vivono un po’ di più. “Ma il dono che dà Dio è la vita eterna mediante Cristo Gesù nostro Signore”. — Romani 6:23.
5-7. (a) Se ora facciamo la volontà di Dio, cosa possiamo attendere nel futuro? (b) Quale domanda ti potresti fare in quanto ad aiutare la tua famiglia?
5 Cosa può significare questo per la tua famiglia? Per coloro che ascoltano e ubbidiscono ai comandamenti di Dio può significare un futuro eterno. (Giovanni 3:36) Nella sua Parola infallibile, Dio promette che eliminerà l’attuale sistema di cose oppressivo e farà amministrare tutti gli affari umani da un governo giusto e perfetto istituito da lui. (Daniele 2:44) Per questo la sua Parola ci dice che egli si propose di “radunare di nuovo tutte le cose nel Cristo, le cose che sono nei cieli e le cose che sono sulla terra”. (Efesini 1:10) Allora ci sarà armonia universale, e in tutta la terra la famiglia umana sarà unita, libera da lotte razziali, divisioni politiche, delitti efferati e dalla violenza della guerra. Le famiglie saranno al sicuro, “e non ci sarà nessuno che [le] faccia tremare”. (Salmo 37:29, 34; Michea 4:3, 4) Questo perché tutti i viventi saranno allora diventati “imitatori di Dio, come figli diletti”, e continueranno a “camminare nell’amore”. — Efesini 5:1, 2.
6 Guidata dal governo del regno di Dio, la famiglia umana coopererà al gioioso progetto di trasformare la terra in un giardino secondo il proposito del Creatore, di farne una dimora paradisiaca che provvederà cibo in abbondanza a tutta l’umanità. L’immensa varietà di uccelli, pesci e animali della terra sarà sottoposta al benevolo dominio degli uomini, per il loro piacere, poiché questo è il dichiarato proposito di Dio. (Genesi 2:9; 1:26-28) Mai più malattie, pene, effetti debilitanti della vecchiaia, o il timore della morte priveranno la famiglia umana della gioia di vivere. Anche quelli che sono “nelle tombe commemorative” risorgeranno per godere le grandiose opportunità offerte allora dalla vita. — Giovanni 5:28, 29; Rivelazione 21:1-5.
7 Cosa puoi fare per aiutare la tua famiglia a vedere l’adempimento di tale speranza?
COSA DOBBIAMO FARE?
8. Per avere l’approvazione di Dio, cosa è richiesto da noi?
8 Nessuno di noi dovrebbe erroneamente concludere che semplicemente vivendo una “vita onesta” saremo fra coloro che otterranno la vita nel nuovo sistema di cose di Dio. Non sta a noi deciderne i requisiti; spetta giustamente a Dio farlo. Un giorno, mentre Gesù insegnava nella Giudea, un uomo chiese: “Facendo che cosa erediterò la vita eterna?” La risposta fu: “‘Devi amare Geova il tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua forza e con tutta la tua mente’, e, ‘il tuo prossimo come te stesso’”. (Luca 10:25-28) Ci vuole dunque molto più che semplicemente dire di credere in Dio, o andare a volte alle adunanze dove si studia la Bibbia, o fare ogni tanto una gentilezza a qualcuno. La fede che professiamo dovrebbe invece influire profondamente sui nostri pensieri, desideri e azioni ogni giorno, per tutto il giorno.
9. Quali principi scritturali possono aiutarci a essere equilibrati nella nostra veduta dei comuni avvenimenti della vita?
9 Ricordando e facendo tesoro della nostra relazione con Dio saremo aiutati ad agire con saggezza e a essere sicuri di avere la sua approvazione e il suo aiuto. (Proverbi 4:10) Vedendo tutti gli avvenimenti della vita in relazione a lui e ai suoi propositi possiamo vivere in modo equilibrato. Dobbiamo lavorare per provvedere alle nostre necessità materiali. Ma il Figlio di Dio ci ricorda che l’ansia e la ricerca affannosa di cose materiali non allungheranno neanche minimamente la nostra vita; solo se cercheremo prima il regno di Dio e la sua giustizia la nostra vita si protrarrà senza fine. (Matteo 6:25-33; 1 Timoteo 6:7-12; Ebrei 13:5) Dio si propone che godiamo appieno la vita familiare. Ma l’essere tanto presi dalle faccende familiari da non mostrare sincero amore a quelli che non fanno parte della famiglia nuocerebbe a noi stessi, darebbe alla nostra famiglia una veduta ristretta della vita e ci priverebbe della benedizione di Dio. Il divertimento e lo svago familiare danno maggior piacere quando rimangono al loro posto, non permettendo che l’amore verso Dio sia relegato all’ultimo posto. (1 Corinti 7:29-31; 2 Timoteo 3:4, 5) Facendo tutte queste cose, come famiglia o come singoli, in armonia con i sani principi della Parola di Dio, la nostra vita ci darà profonda soddisfazione, insieme a un senso di vera realizzazione, e porremo un solido fondamento per un futuro eterno. Perciò, “qualunque cosa facciate, fatela con tutta l’anima come a Geova . . . poiché sapete che da Geova riceverete la dovuta ricompensa dell’eredità”. — Colossesi 3:18-24.
OPERIAMO COME FAMIGLIA
10. Che importanza ha il regolare studio biblico familiare?
10 Perché tutti i componenti della famiglia possano continuare a operare in vista degli stessi obiettivi, lo studio familiare della Parola di Dio è molto importante, anzi indispensabile. Ogni giorno offre molte opportunità di mettere i propositi del Creatore in relazione con quello che si vede e si fa. (Deuteronomio 6:4-9) È bene riservare regolari periodi di tempo per leggere e considerare insieme la Bibbia, magari con l’aiuto di pubblicazioni che la spiegano. Questo ha un effetto unificatore sulla famiglia. I vari componenti della famiglia possono così ricorrere alla Parola di Dio per aiutarsi l’un l’altro ad affrontare i problemi che possono sorgere. Quando i genitori danno il buon esempio, non permettendo che altri interessi prendano facilmente il posto di tale studio biblico familiare, inculcheranno nei figli l’importanza di avere profondo rispetto e apprezzamento per la Parola di Dio. Suo Figlio disse: “L’uomo non deve vivere solo di pane, ma di ogni espressione che esce dalla bocca di Geova”. — Matteo 4:4.
11. Per fare progresso spirituale, quale tendenza si dovrebbe evitare in famiglia?
11 In un corpo, ‘non ci dovrebbe essere divisione’, ma ‘le sue membra dovrebbero avere la stessa cura le une per le altre’. (1 Corinti 12:25) Questo dovrebbe avvenire anche nel nucleo familiare. Un coniuge non dovrebbe essere tanto preoccupato del proprio progresso spirituale nella conoscenza e nell’intendimento da non mostrare sincero interesse per il progresso dell’altro coniuge. Se, per esempio, il marito non presta sufficiente attenzione ai bisogni spirituali della moglie, col tempo lei non si prefiggerà più gli stessi obiettivi di lui. Se i genitori non mostrano abbastanza interesse personale per la crescita spirituale dei figli, aiutandoli a capire come i principi della Parola di Dio si applicano e possono portare la maggiore felicità nella vita, riscontreranno che il cuore e la mente dei figli saranno sviati dallo spirito materialistico del mondo che li circonda. Per il bene eterno dell’intera famiglia, l’acquistare conoscenza della Parola di Dio dev’essere una parte importante, regolare della vita familiare.
12. Con chi non dovremmo trascurare di associarci?
12 Se è vero che ‘l’amore inizia in casa’, non dovrebbe però finire lì. La Parola di Dio predisse che i suoi veri servitori, anche durante il presente sistema di cose, sarebbero diventati una famiglia mondiale di fratelli e sorelle. Dio ci dice che “finché ne abbiamo il tempo favorevole”, dovremmo operare “ciò che è bene verso tutti, ma specialmente verso quelli che hanno relazione con noi nella fede”, che fanno parte dell’‘intera associazione dei nostri fratelli che sono nel mondo’. (Galati 6:10; 1 Pietro 5:9) Come famiglia, radunarci regolarmente insieme a quelli della “famiglia” più grande dovrebbe essere una gioia, da non trascurare facilmente a favore di altri interessi. — Ebrei 10:23-25; Luca 21:34-36.
13. Quale responsabilità abbiamo verso chi non fa parte della congregazione cristiana?
13 Ma il nostro amore non dovrebbe limitarsi solo a quelli che sono già nella “casa di Dio”, nella sua congregazione. (1 Timoteo 3:15) Come disse il Figlio di Dio, se amiamo solo quelli che ci amano, solo i nostri fratelli, ‘che cosa facciamo di straordinario?’ Per essere come il nostro Padre celeste, dobbiamo includere tutti, facendo del bene e aiutando chiunque e tutti, cercando sempre di parlare loro della buona notizia del regno di Dio, prendendo l’iniziativa. Quando come famiglia manifestiamo amore devoto in questo modo, la nostra vita ha un vero senso e uno scopo. Tutti, genitori e figli, proviamo cosa significa manifestare amore in tutta la sua pienezza, come fa Dio. (Matteo 5:43-48; 24:14) Proveremo anche la completa felicità che solo tale sincero altruismo può dare. — Atti 20:35.
14. Mettendo in pratica quali consigli si promuove la vita familiare felice?
14 Quali meravigliose prospettive hanno le famiglie che manifestano tale amore! Hanno imparato che per avere una vita familiare felice bisogna mettere in pratica i consigli della Parola di Dio. Sebbene i problemi e le pressioni della vita ci tocchino tutti, le famiglie che fanno questo hanno fin d’ora ottimi risultati. Guardano oltre il presente, e non pensano solo ai pochi anni di vita prima che la morte ponga fine a tutto. Avendo fiducia nell’attendibilità delle promesse di Dio, ciascun componente della famiglia sarà felice di operare per un futuro eterno.
15. Quali domande potresti rivolgerti sui benefici delle norme scritturali esposte in questo libro?
15 Questo libro ci ha mostrato dalla Bibbia che il proposito di Dio nel creare la terra è che sia abitata. Per questo egli istituì la famiglia. Inoltre Geova Dio diede le norme che abbiamo considerate per padri, madri e figli. Sei riuscito a mettere in pratica alcuni di questi principi nella tua famiglia? Ti hanno aiutato a rendere più felice la tua vita familiare? Lo speriamo. Ma cosa ha in serbo il futuro per te e la tua famiglia?
16-18. Quali meravigliose condizioni Geova Dio si è proposto per questa terra?
16 Ti piacerebbe dare una mano per coltivare la terra, per far produrre ai suoi campi copiose messi e per farne fiorire i deserti? Vorresti vedere spine e triboli cedere il posto a frutteti e maestose foreste? Tu e la tua famiglia vorreste esercitare dominio sugli animali, non con fucili, fruste e sbarre d’acciaio, ma con amore e fiducia reciproca?
17 Se il tuo cuore desidera ardentemente vedere il tempo in cui le spade saranno trasformate in aratri e le lance in cesoie per potare, quando non si costruiranno più bombe né si fomenteranno guerre, allora ti rallegrerai nel nuovo sistema di cose di Geova. L’oppressivo dominio politico, l’avidità commerciale e l’ipocrisia religiosa saranno cose del passato. Ogni famiglia starà in pace sotto la sua vigna e il suo fico. La terra risuonerà delle felici grida dei bambini risuscitati e del rallegrante canto di molti uccelli. E l’aria sarà piena della ristoratrice fragranza dei fiori anziché del soffocante inquinamento industriale. — Michea 4:1-4.
18 Se desideri di tutto cuore vedere lo zoppo saltare come il cervo, sentir cantare la lingua del muto, osservare gli occhi dei ciechi che si aprono, apprendere che i sordi odono, esser presente quando sospiri e pianto saranno sostituiti dal sorriso, e lacrime e cordoglio dalle risa, quando sofferenza e morte faranno posto a salute e vita eterna, allora fa tutto il possibile per aiutare te stesso e la tua famiglia a fare quello che è necessario per vivere per sempre nel nuovo sistema di Geova, dove tali condizioni esisteranno per sempre. — Rivelazione 21:1-4.
19. Come tu e la tua famiglia potete essere fra coloro che godranno le benedizioni del nuovo sistema di Dio?
19 Si troverà la tua famiglia fra le folle felici che in quel tempo riempiranno la terra? Dipende da voi. Seguite ora le istruzioni di Geova per la vita familiare. Operate ora come famiglia per dimostrarvi adatti al tipo di vita di quel nuovo sistema. Studiate la Parola di Dio, mettetela in pratica nella vostra vita, parlate ad altri della speranza che ci attende. Così, come famiglia, vi farete ‘un buon nome’ presso Dio. “Un [buon] nome è da scegliere più delle abbondanti ricchezze; il favore è migliore perfino dell’argento e dell’oro”. Geova non dimenticherà tale nome: “Il ricordo del giusto è per la benedizione”. (Proverbi 22:1; 10:7) Per immeritata benignità di Geova tu e la tua famiglia potete ricevere la benedizione di un eterno futuro di sublime felicità.
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