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La Bibbia — Autentica e ispirataLa Torre di Guardia 1963 | 1° aprile
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Guerra mondiale, carestie, pestilenze, Luca 21:10, 11, 26;
intensificata attività tellurica, timore Matt. 24:12;
universale, ondata di delitti e delinquenza, 2 Tim. 3:1, 2, 5
religione senza effetto sui frequentatori
delle chiese
Comparsa di un potente governo ateistico che adora Dan. 11:36-38
la scienza tecnica e la forza
Proclamazione mondiale dei testimoni di Geova Matt. 24:14; Isa. 43:10;
che il regno di Dio è istituito e che Cristo Sal. 2:1-9;
sta per vincere tutti gli avversari Apoc. 14:6, 7, 14, 15
Famiglia internazionale di testimoni cristiani Isa. 2:1-4;
che adorano Geova e si preparano a sopravvivere Matt. 25:21-34;
ad Armaghedon Apoc. 7:9, 10
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Seguiamo i princìpi biblici in un mondo empioLa Torre di Guardia 1963 | 1° aprile
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Seguiamo i princìpi biblici in un mondo empio
L’UOMO va oggi incontro a problemi che diventano sempre più difficili anziché essere risolti: matrimoni infranti, delinquenza e delitti, attrito fra datori di lavoro e dipendenti, solitudine e timore della guerra nucleare: e tutte queste cose in proporzioni tali che sembrano affliggere tutta l’umanità. Ma è proprio necessario che la vostra vita sia rovinata da queste difficoltà solo perché esse sono la caratteristica del nostro tempo? Fortunatamente, la Bibbia ci indica una via migliore, non solo rivolgendo l’attenzione alla vita nel giusto nuovo mondo di Dio, ma mostrandoci come vivere ora in mezzo a questo mondo empio per assicurarvi la tranquillità, la contentezza e la felicità.
È chiaro che andiamo incontro a grandi problemi. Per esempio, malgrado tutte le sue Bibbie e le sue chiese, l’America è chiamata “il paese del mondo con più divorzi e delinquenti”. Si calcola che circa 10.000.000 di Americani viventi siano divorziati. Un matrimonio su quattro finisce nel divorzio. Ovviamente c’è qualcosa che non va. La Bibbia offre la soluzione del problema, ma per trarne beneficio occorre più che possedere la Bibbia; bisogna seguirne i consigli.
Per avere successo nel matrimonio è indispensabile ammettere che esso è un’istituzione divina. Quando marito e moglie riconoscono questo fatto, rinsaldano il vincolo matrimoniale, poiché comprendono di dover rendere conto a qualcuno che è più in alto di loro. Il loro vincolo matrimoniale diventa una responsabilità davanti a Dio. Avendo tale veduta del matrimonio, i mariti e le mogli, se sono dedicati a questo Dio, ubbidiscono al comando: “Sia il matrimonio tenuto in onore da tutti, e sia il talamo incontaminato; poiché Iddio giudicherà i fornicatori e gli adulteri”. (Ebr. 13:4, VR) Sono uniti più strettamente nell’amore. Essendo guidati dai princìpi biblici, i mariti cristiani ‘amano le loro mogli come i loro propri corpi’, e le mogli cristiane sono ‘soggette ai loro mariti, come al Signore’. Questo contribuisce alla reciproca cooperazione e alla sicurezza nella relazione matrimoniale. — Efes. 5:21-28, VR.
Ma che succede se un coniuge non osserva i princìpi cristiani? Bisogna riconoscere che la situazione può essere difficile. Tuttavia, l’applicazione dei princìpi biblici da parte del credente avrà un effetto salutare. Ciò darà al credente pace interiore e potrà anche conquistare l’incredulo che vede i benefici derivanti dall’agire come vuole Dio. Quindi alle mogli credenti è dato il consiglio: “Siate soggette ai vostri mariti, affinché, se anche ve ne sono che non ubbidiscono alla Parola, siano guadagnati senza parola dalla condotta delle loro mogli”. — 1 Piet. 3:1-6, VR.
Anche la preghiera comune, che è un’abitudine nelle case cristiane, ha un effetto salutare quando sorgono incomprensioni. Quando i mariti e le mogli pregano insieme e chiedono a Dio di perdonarli come essi si perdonano l’un l’altro, sono uniti insieme da un più stretto vincolo di unione. Il discepolo Giacomo scrisse: “Molto può la supplicazione del giusto, fatta con efficacia”. — Giac. 5:16, VR.
Secondo una profonda indagine fatta dal professor Lewis M. Terman in merito a 792 coppie, le mogli si lamentavano più seriamente quando i mariti erano “egoisti e senza considerazione, senza successo negli affari, insinceri, brontoloni, non affezionati e duri con i figli”. Nella lista delle lamentele contro le mogli, i mariti elencarono per primo il “brontolare”, quindi venivano in ordine: “non affezionate, egoiste e senza considerazione, lamentevoli, disordinate, pronte a inalberarsi, inclini a ostacolare i loro divertimenti”. Eppure tutti questi problemi saranno risolti seguendo i princìpi biblici, poiché la Bibbia aiuta anche gli uomini imperfetti a manifestare i devoti frutti di “amore, allegrezza, pace, longanimità, benignità, bontà, fedeltà, dolcezza, temperanza”. (Gal. 5:22, 23, VR) È vero che l’applicazione dei princìpi biblici da parte vostra non eliminerà tutta l’infelicità coniugale che v’è nel mondo, ma potrete rendere felice il vostro matrimonio e fare in modo che onori Geova Dio, l’Autore del matrimonio.
COME AGIRE RIGUARDO ALLA DELINQUENZA E AL DELITTO
Quando le persone del mondo non seguono i princìpi biblici e perciò il loro matrimonio fallisce, esse non sono le sole a essere danneggiate. Anche i figli ne soffrono. Oggi negli Stati Uniti vi sono da due a quattro milioni di bambini che soffrono per il divorzio, la separazione e l’annullamento. E ogni anno si aggiungono a questa cifra 300.000 giovani sotto i diciotto anni. Molti di essi diventano delinquenti e commettono delitti. Altri ragazzi appartenenti a una cosiddetta “buona” famiglia hanno pure adottato lo spirito ribelle del nostro tempo. Negli anni dal 1950 al 1960 i delitti gravi aumentarono del 98 per cento, mentre la popolazione degli Stati Uniti aumentò nello stesso periodo solo del 18 per cento.
Se vi trovate a dover risolvere il problema della delinquenza minorile, i princìpi biblici possono esservi d’aiuto. Forse avete un figlio ribelle che vi preoccupa. Una madre dice: “Non riesco più a frenare mia figlia, che non ha ancora sedici anni. È sfacciata col padre, e ascolta me solo quando ne ha voglia. . . . Non è cattiva né maligna, ma talmente caparbia e ribelle che non so più cosa fare con lei. In che modo posso metterle un freno?” Un’altra madre si lamentò con la polizia perché non riusciva a controllare il figlio di dieci anni che era sulla strada di diventare uno scassinatore. Gli psicologi che s’interessano di bambini offrono pareri diversi sul modo di trattarli, ma Dio, che fece l’uomo, sa quello che è meglio e ce lo dice nella sua Parola, la Bibbia.
Egli dice ai genitori di trovare il tempo di insegnare ai figli la Parola di Dio. “Voi, padri, non irritate i vostri figli, ma continuate ad allevarli nella disciplina e nell’autorevole consiglio di Geova”. (Efes. 6:4) Questo è il modo migliore per indirizzare la mentalità del fanciullo sui binari della devozione e proteggerlo dalle corrompenti influenze del mondo in cui vive. Insegnando al fanciullo la devozione, insegnandogli che è male mentire, rubare o desiderare, e unendo all’ammaestramento il buon esempio, i genitori suscitano nel figlio il desiderio di resistere alle tentazioni. Egli impara la padronanza di sé. Poi, mettendo in risalto che questi sono princìpi di Dio, che Dio dice: Non devi uccidere, non devi rubare, non devi mentire né desiderare; che Dio dice: “Onora tuo padre e tua madre” e “obbedite ai vostri genitori”, il fanciullo impara che deve ubbidire in tutte le circostanze perché, anche quando i genitori non lo osservano, Dio lo vede. — Eso. 20:13-17; Efes. 6:1, 2, Na; 1 Piet. 3:12.
Anche la disciplina è una parte necessaria dell’addestramento da impartire al fanciullo, ed è raccomandata dalle Scritture. “Chi risparmia la verga odia il suo figliuolo, ma chi l’ama, lo corregge per tempo”. (Prov. 13:24, VR) La disciplina impartita in armonia con questo principio biblico non è frutto dell’irritazione o dell’ira ma è motivata dall’amore, e “l’amore edifica”. Esso edifica giusti sentieri di condotta e amichevoli relazioni tra genitori e figli. È un elemento potente per reprimere la delinquenza nelle case in cui predomina. — 1 Cor. 8:1; Ebr. 12:7-9.
RISOLVE I PROBLEMI SOCIALI
La discriminazione razziale e il maltrattamento degli individui solo a causa della loro nazionalità sono altri problemi che predominano perché non si seguono i princìpi biblici. La Bibbia non è un libro nazionalistico che insegni che il popolo di un paese sia migliore di quello di qualsiasi altro paese, che dia origine a sentimenti di superiorità nazionale o razziale, che induca un gruppo a disprezzare l’altro. Anzi, essa dice chiaramente che Dio “da un solo uomo ha fatto uscire tutto il genere umano, per popolare tutta la faccia della terra”, e ordina a tutti: “Amerai il prossimo tuo come te stesso”. (Atti 17:26; Matt. 22:39, Na) L’applicazione dei suoi princìpi ha reso possibile che i veri cristiani di tutte le nazioni fossero uniti insieme come membri di una grande famiglia spirituale. Essi sono in grado di radunarsi, lavorare e vivere insieme in pace e armonia. Provano soddisfazione, non solo trovandosi tra persone della stessa razza o della stessa nazionalità, ma anche coi loro fratelli cristiani di ogni parte del mondo. — Isa. 2:2, 3; Apoc. 7:9.
Anche verso coloro che fanno discriminazione nei loro confronti essi perseguono una condotta pacifica. Seguono i consigli di Gesù: “Amate i vostri nemici, pregate per coloro che vi perseguitano”, e “se uno ti percuote nella guancia destra, porgigli anche l’altra”. Essi sanno che “una risposta dolce calma la collera”. Riscontrano così che l’applicazione dei princìpi biblici è la condotta più pratica da seguire in questo empio mondo. — Matt. 5:44, 39; Prov. 15:1, Na.
Un altro campo in cui l’applicazione dei princìpi biblici reca grandi benedizioni è quello dei rapporti tra datori di lavoro e dipendenti. Pensate a tutto il tempo perduto perché i dipendenti non rendono un’equa e completa giornata di lavoro. Inoltre, considerate che, secondo John S. Mee, pezzo grosso nel campo delle assicurazioni, gli uomini d’affari americani, le organizzazioni e l’industria sono truffati per oltre 200.000.000 di dollari per giornata lavorativa dai loro dipendenti. Ma coloro che seguono i princìpi biblici non hanno nessuna parte in queste azioni disoneste.
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