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  • “Aborrite ciò che è malvagio”
    La Torre di Guardia 1983 | 1° settembre
    • “Aborrite ciò che è malvagio”

      IL POPOLO di Dio vive in tempi malvagi, paragonabili a quelli di Noè, quando “Geova vide che la malvagità dell’uomo era abbondante sulla terra e che ogni inclinazione dei pensieri del suo cuore era solo male in ogni tempo”. (Genesi 6:5; Matteo 24:37-39) Questi sono i giorni di cui parla profeticamente Rivelazione 12:12: “Guai alla terra . . . perché il Diavolo è sceso a voi, avendo grande ira, sapendo che ha un breve periodo di tempo”. Il Diavolo vorrebbe sconvolgere tutto ciò che Geova Dio, Magistrale Organizzatore, ha predisposto per questa terra. Ciò include l’istituzione matrimoniale. A causa dei perversi attacchi di Satana contro la moralità e la famiglia, a volte, nel “combattere strenuamente per la fede”, è necessario dire le cose in termini chiari e inequivocabili. — Giuda 3.

      Il mondo di Satana è sprofondato nei più vergognosi abissi di depravazione. Questo è il mondo corrotto e permissivo con cui devono avere contatto ogni giorno molti servitori di Geova, proprio come Lot, uomo timorato di Dio, doveva contendere con la “condotta dissoluta di persone che sfidavano la legge” nell’antica Sodoma. (II Pietro 2:7) In questi tempi critici, “La Torre di Guardia” ritiene sia sua responsabilità richiamare l’attenzione sulle norme che i veri cristiani devono seguire in una società dove regna il vizio. Così facendo, è necessario richiamare l’attenzione su alcune delle cose immorali che per molti sono divenute la norma nel mondo moderno. (Salmo 92:7) Sembra opportuno considerare tali cose francamente, e che anche i genitori ne parlino con tatto con i loro figli. (In questo mondo malvagio è molto meglio che siano i genitori a dare ai figli consigli maturi e amorevoli riguardo al sesso, anziché lasciare che raccolgano informazioni — cosa che prima o poi faranno — a scuola da ragazzi il cui pensiero principale è il sesso).

      In Efesini 5:3 ci è detto: “La fornicazione e l’impurità d’ogni sorta o l’avidità non siano neppure menzionate fra voi, come conviene a persone sante”. Noi non parliamo di tali cose in modo licenzioso o scherzando come fanno le persone del mondo di Satana. Ma quando la salute spirituale del popolo di Dio è minacciata dal mondo empio che lo circonda, ci sentiamo costretti a usare “grande libertà di parola” nel considerare i pericoli che ci circondano. (II Corinti 3:12; 7:4; Efesini 3:12) Questo è ciò che faremo nell’articolo che segue. — Romani 12:9.

  • Il matrimonio è sacro: onoratelo!
    La Torre di Guardia 1983 | 1° settembre
    • Il matrimonio è sacro: onoratelo!

      CIÒ che Geova pensa del matrimonio fra gli uomini è chiaramente esposto in diverse scritture, come: “Quello che Dio ha aggiogato insieme l’uomo non lo separi”, e: “Egli [Geova] ha odiato il divorzio”. (Marco 10:9; Malachia 2:16) D’altra parte, il grande avversario, Satana il Diavolo, si oppone a tutto ciò che è puro e giusto. In questi “ultimi giorni”, in cui ‘uomini malvagi progrediscono di male in peggio’, Satana cerca di gettare vituperio su tutte le amorevoli disposizioni di Geova, inclusa l’istituzione del matrimonio. (II Timoteo 3:1-5, 13; Rivelazione 12:9, 12) Dati i tempi in cui viviamo i testimoni di Geova dovrebbero essere più che mai decisi a sostenere lealmente e a mantenere pura la divina istituzione del matrimonio. — Genesi 2:24; Proverbi 27:11; Ebrei 13:4.

      Problemi nel matrimonio

      Si può stare certi che, finché gli uomini saranno imperfetti, nel matrimonio sorgeranno problemi. (I Corinti 7:28-34) Ma quando entrambi i coniugi sono credenti c’è una buona base su cui edificare un saldo vincolo matrimoniale, poiché si tiene conto di Geova. Il matrimonio cristiano diventa simile a “una corda a tre capi [che] non si può rompere rapidamente”. (Ecclesiaste 4:12) Se c’è qualche incompatibilità, o qualsiasi altro problema, i coniugi cristiani possono farne menzione a Geova in preghiera, confidando nel suo aiuto. Spesso si può trovare una soluzione discutendo le cose con calma alla luce di scritture come I Corinti 13:4-8, Efesini 5:21-33 e Colossesi 3:12-14, 18, 19. Perciò, quando il consiglio biblico di ‘sposarsi nel Signore’ è stato seguito, c’è una buona base per risolvere i problemi secondo le Scritture. — I Corinti 7:39.

      Se la cosa non viene risolta soddisfacentemente in privato, la coppia può, volendo, chiedere consiglio a qualche anziano della congregazione cristiana. Vedendo le cose come le vede Geova dovrebbero poter mantenere intatto il matrimonio e coltivare anche l’unità e l’amore che in origine Dio intese ci fossero fra i coniugi. — Genesi 2:24; Proverbi 31:10-12, 28, 30; Matteo 19:4-6.

      Quando il coniuge non è credente

      La situazione può essere diversa quando si diventa credenti ma il proprio coniuge non accetta il messaggio del Regno. Anche in questo caso il matrimonio può essere molto felice e marito e moglie possono mostrarsi amore reciproco. E come disse l’apostolo Pietro, la “condotta casta insieme a profondo rispetto” della moglie cristiana può col tempo guadagnare il marito non credente. Allo stesso modo un marito convertito di recente può col tempo guadagnare sua moglie. (I Pietro 3:1-7) Quando ci sono problemi più seri, il credente può doverli affrontare con tatto e con paziente perseveranza, manifestando sempre “il frutto dello spirito”. — Galati 5:22, 23.

      In alcuni casi si può essere oggetto di insulti e maltrattamenti fisici, minacce e percosse. Ma significa questo che il coniuge cristiano debba lasciare il non credente? L’apostolo Paolo consiglia: “La moglie non si separi dal marito; ma se effettivamente si separa, rimanga senza sposarsi oppure si riconcili col marito; e . . . il marito non lasci la moglie”. Come fa notare Paolo, se il matrimonio rimane in piedi i figli ne avranno un beneficio spirituale. E in modi pratici il genitore credente e i figli ne trarranno anche un beneficio materiale. Ma nell’eventualità che i maltrattamenti divengano insopportabili, o che la vita stessa sia in pericolo, il coniuge credente può decidere di ‘separarsi’. Ma dovrebbe fare il tentativo di ‘riconciliarsi’ a tempo debito. (I Corinti 7:10-16) La ‘separazione’ comunque non costituisce di per sé il

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