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  • Domande dai lettori (1)
    La Torre di Guardia 1958 | 1° ottobre
    • Domande dai lettori

      ◆ Accludo un articolo intitolato “Vandali zelanti” tratto dall’edizione del dicembre 1956 della rivista Nature. È questo un metodo appropriato per rendere testimonianza alla verità? — C. T., Stati Uniti.

      L’articolo della rivista presenta delle fotografie di due roccie che si trovano nel Parco Nazionale Olimpico dello Stato di Washington. Su una di esse è scritto in lettere bianche alte sessanta centimetri: “Esodo 6:3: Il nome dell’Onnipotente Dio è GEOVA”. Sull’altra è dipinto: “SALMO 83:18: Affinché gli uomini sappiano che Tu, il cui nome solo è GEOVA, sei l’altissimo sopra tutta la terra”. L’articolo commenta: “È da mettere estremamente in dubbio che i funzionari responsabili della confessione religiosa di cui questo trasgressore fa parte autorizzerebbero la pratica di usare i parchi nazionali a tali scopi”. Esso aggiunge questa osservazione sull’effetto degli scritti: “Essi sorprendono alcuni spettatori e ne disgustano la maggior parte”.

      No, questo non è un appropriato modo di testimoniare, e nessun maturo testimone di Geova adopererebbe tali metodi che deturpano i luoghi pubblici e suscitano ostilità invece di buona volontà. Sia la Bibbia che la Società pongono in rilievo la predicazione mediante le visite di casa in casa, la testimonianza nelle strade e gli studi biblici a domicilio, dove il proclamatore della verità adopera la Bibbia, le pubblicazioni bibliche e le sue stesse parole. A modo loro i cieli e la terra recano testimonianza al Creatore, Geova, riflettendo la sua maestà, potenza e grandezza, come la Bibbia ci dice. (Sal. 19:1-6; Rom. 1:20) Anche le creature umane hanno modi di riflettere la lode di Geova, e questi sono esposti nella Bibbia. Deturpare l’ambiente e degradare il messaggio dinanzi agli altri non sono modi approvati dalla Bibbia.

      A proposito, la rivista Svegliatevi! della Società ha pubblicato un articolo nell’edizione dell’8 febbraio 1957 intitolato “Impedite che i parchi divengano luridi sobborghi” in cui si deplora la mancanza di apprezzamento per i parchi nazionali.

  • Domande dai lettori (2)
    La Torre di Guardia 1958 | 1° ottobre
    • Domande dai lettori

      ◆ Perché, dopo avere ricevuto da Dio l’espresso comando di moltiplicare e di riempire la terra, Adamo ed Eva si trattennero dall’adempiere questo mandato di procreazione mentre erano perfetti nel giardino d’Eden?

      Fare questa domanda riguardo ad Adamo ed Eva è come cercare di immischiarsi nelle questioni private di una coppia cristiana sposata oggi, e chiedere perché non hanno ancora avuto bambini. Geova Dio non stabilì un tempo definito entro cui Adamo ed Eva cominciassero ad avere bambini perfetti per riempire la terra. Essendo perfetti, avrebbero avuto rapporti sessuali con lo scopo di riprodurre la razza umana. Evidentemente non vi furono rapporti fra loro per generare figli mentre erano nel giardino d’Eden. Evidentemente non generarono un bambino prima di essere espulsi dal giardino d’Eden; altrimenti il loro primo figlio, nato dopo la loro espulsione e chiamato Caino, sarebbe nato perfetto da sua madre Eva, proprio come Gesù nacque perfetto dalla sua madre imperfetta Maria. Perché? Perché Caino avrebbe avuto il perfetto Adamo come padre.

      Geova Dio non cacciò Adamo ed Eva dal giardino d’Eden proprio perché non avevano cominciato prontamente ad avere bambini, in conformità al mandato di procreazione. Il peccato per cui vennero espulsi dall’Eden fu l’aver preso il frutto proibito dell’“albero della conoscenza del bene e del male”. (Gen. 2:17) Il loro primo rapporto sessuale che la Bibbia riporti fu dopo la loro espulsione dall’Eden come peccatori. Il motivo per cui non ebbero rapporti e non generarono bambini durante il tempo in cui furono nel giardino d’Eden è una loro questione personale.

      Questo si dimostrò molto provvidenziale. Rese possibile che tutta la progenie di Adamo ed Eva fuori del giardino d’Eden fosse redenta con l’unico sacrificio umano del Signore Gesù Cristo. Non vi fu nessun bambino nato perfetto entro il giardino d’Eden che non avesse bisogno d’essere redento dal sacrificio di Cristo, mentre la maggioranza dell’umanità nata imperfetta fuori del paradiso d’Eden aveva bisogno della redenzione mediante Gesù Cristo. Tutti i discendenti di Adamo, essendo stati generati nel peccato fuori del giardino d’Eden, nacquero imperfetti per mezzo dell’eredità di un solo uomo. Tutti furono resi soggetti alla morte per mezzo del solo uomo Adamo, e perciò tutti coloro che erano disposti alla salvezza potevano essere riacquistati alla vita eterna mediante il sacrificio di un unico uomo, Gesù Cristo. — Rom. 5:12; 1 Cor. 15:20-22.

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