-
Visita del presidente al settentrione dell’America del sudLa Torre di Guardia 1951 | 15 giugno
-
-
fianco della montagna, per una strada a zigzag, serpeggiante e tortuosa, prima da una parte e poi dall’altra, con molti precipizi lungo tutta la via. Però la strada era assai migliorata in confronto alle condizioni in cui si trovava quando il fratello Knorr la percorse tre anni e mezzo prima nella prima visita. Per il fratello Morgan era del tutto nuova e interessante. Finalmente giungemmo in vista della città situata a circa tremila piedi (m. 915) sul livello del mare. Grandi cambiamenti vengono fatti nella città di Caracas. Il centro è stato in buona parte demolito e un nuovo corso, in parte sotterraneo, attraversa direttamente il centro della città. Nuovi, magnifici edifici sono in costruzione, alcuni dei quali son già finiti. Caracas è una città commerciale in pieno sviluppo e i missionari assegnati qui sono felici di trovarsi in questa metropoli per predicare la Parola.
Il sabato sera fu il secondo giorno dell’assemblea di circoscrizione, e dovevano parlare il fratello Knorr e il fratello Morgan. Essi fecero questo davanti a un uditorio di 110 persone. Questo è stato un grande contrasto con la piccola adunanza tenuta pochi anni prima nella piccola casa d’una persona interessata. Ora nell’ampia Sala del Regno, che era una rimessa d’automobili rimodernata, fu interessante vedere alcuni dei fratelli conosciuti in precedenza dal fratello Knorr e godere appieno lo splendido incremento dell’opera. La mattina seguente dodici fratelli simbolizzarono la loro consacrazione col battesimo in acqua. Il pomeriggio era riservato a un’adunanza pubblica, ma poiché non era stato ottenuto il permesso scritto per il discorso del fratello Knorr all’assemblea pubblica, un ministro nativo dei testimoni di Geova pronunziò il discorso pubblico su “La sola luce”. Egli parlò egregiamente, e quelli che sfidarono la pioggia, dei quali ce n’erano 90, ascoltarono con molto piacere il discorso. Durante il giorno il tempo si rischiarò e le persone di buona volontà si sentirono più libere di venire all’adunanza serale per ascoltare ancora una volta i fratelli Knorr e Morgan. Questa fu la più grande adunanza dell’assemblea, cioè 143 persone.
Tutti i proclamatori di gruppo chiedevano notizie del loro fratello pioniere che era stato invitato di andare a Galaad e che avrebbe frequentato la classe che cominciava la fine di febbraio. Fu loro detto che stava bene e studiava diligentemente l’inglese, e anche che stava cambiando dalla lenta andatura latina a quella più svelta dei nostri fratelli americani nella stamperia. Per parecchi anni i missionari a Caracas dovettero adattarsi in una casa assai modesta in un quartiere povero della città, perché non riuscivano a trovar di meglio. Circa un anno fa il servitore della Filiale, fratello Baxter, riuscì finalmente ad affittare una graziosissima casa nel miglior quartiere cittadino. I fratelli sono molto soddisfatti di vivere in un ambiente decente, e di avere la loro bella Sala del Regno, che è ora troppo piccola, unita alla casa. Infatti, all’adunanza della domenica sera metà dell’uditorio dovette stare sulla strada e davanti al cortile dove vennero serviti con altoparlanti. Probabilmente non passerà molto tempo prima che sia formato un nuovo gruppo per soddisfare il crescente interessamento. La nuova casa missionaria, che è assai spaziosa, è ora piena di missionari, essendone appena giunti altri cinque. Ce ne sono dieci ora in Caracas. Tutti son molto entusiasti della loro assegnazione, ed amano la popolazione e le sue usanze. L’unica cosa che non amano sono le enormi spese, il costo del vitto e dell’abbigliamento. Il Venezuela è attualmente uno fra i paesi di tutta l’America del Sud dove la vita costa molto caro. Ma per questo ostacolo si occupa la Società mediante la casa missionaria.
Sin dal 1946 quando il fratello Knorr fece la sua prima visita e i primi due missionari iniziarono il lavoro qui vi erano soltanto uno o due buoni proclamatori, ma alla fine di quell’anno tredici riportavano il proprio lavoro. Al termine dell’anno di servizio 1949 vi erano 91 proclamatori regolari nel campo, e un massimo di 132 era stato raggiunto. C’era la probabilità che prima che finisse l’anno di servizio 1950 avrebbero avuto 100 proclamatori solo nella città di Caracas, con buoni aumenti negli altri sei gruppi organizzati in tutta la nazione. Possibilmente la Società avrebbe inviato nel Venezuela altri missionari al termine di quest’anno di servizio e avrebbe aperto case missionarie in alcune delle città più grandi. C’è molto lavoro da fare tra i tre milioni e mezzo di Venezuelani.
-
-
LetteraLa Torre di Guardia 1951 | 15 giugno
-
-
Lettera
“SUL MANDATO DIVINO”
9 ottobre 1949
Caro fratello,
Rispondiamo alla tua lettera relativa alla nascita dei figli della classe delle “altre pecore” i quali sopravvivranno ad Harmaghedon.
La Torre di Guardia ha fatto rilevare più volte che Cristo Gesù non genera ancora figliuoli terrestri e per questo motivo gli attuali membri della classe delle “altre pecore” non sono giustificati per la vita eterna sulla terra. Il rimanente degli unti membri del corpo di Cristo inoltre non sono la madre della classe delle “altre pecore” d’oggi, e non sarebbe giusto che le “altre pecore” si rivolgessero al rimanente come a padre o madre in senso spirituale. Durante il regno di mille anni di Cristo coloro che escono dai sepolcri e ottengono la vita eterna non sono considerati come figli dei principi terrestri ma sono considerati “simili agli angeli e son figliuoli di Dio, essendo figliuoli della risurrezione”. (Luca 20:35, 36) Siccome la loro vita sulla terra è ottenuta mediante il sacrificio della perfetta umanità di Cristo, di lui si parla anche come del loro “Padre eterno”. La vita che questi avranno non sarà una vita spirituale ma puramente umana o terrestre, e questa non la darà loro i “principi”.
Parlare delle “altre pecore” che sopravvivono ad Harmaghedon le quali si sposano e generano figliuoli mediante connubi paragonabili a quelli dei “figli di Dio” che sposarono le figliuole degli uomini ai giorni di Noè è errato. Il loro connubio non consiste di una trasformazione dallo spirituale all’umano o terrestre, per produrre una razza bastarda di disapprovati ibridi. Dire che il matrimonio dopo Harmaghedon e quindi il generar figli significhi tornare dallo spirituale al carnale è come dire che i Cristiani unti i quali contraggono matrimonio tra di loro e generano dei figliuoli mutino dallo spirituale al carnale. In questi casi l’apostolo Paolo consigliava ai Cristiani unti di sposarsi “nel Signore”, e certamente non diceva loro di mutare dallo spirituale al carnale e produrre una progenie ibrida riprovata da Dio e soggetta alla distruzione. Neppure se un membro unto del rimanente sposa uno delle “altre pecore” e genera dei figli questo è un decadere dallo spirituale al carnale e un produrre dei figliuoli bastardi. In 1 Corinzi, capitolo 7, l’apostolo dice che se uno dei coniugi non è cristiano, i figli di tale unione sono tuttavia santi e il marito non consacrato è santificato dalla moglie credente e la moglie non consacrata è santificata dal marito credente. Perché, quindi, dovrebbe essere differente quando i sopravvissuti ad Harmaghedon delle “altre pecore” si sposano, essendo ambedue consacrati e divinamente approvati con la sopravvivenza, e generano dei figliuoli? I loro figli non corrisponderanno certamente ai giganti o uomini famosi che i “figliuoli di Dio” e le figliuole degli uomini generarono ai giorni di Noè. — Genesi 6:1-4.
Poiché quei due che fanno parte di queste “altre pecore” e che si sposano son dediti alla giustizia, ne consegue che i loro figliuoli sono concepiti nella giustizia e son giusti. Tu cerchi di far entrare nel termine “giusto” il senso della perfezione fisica. Evidentemente hai dimenticato che l’opuscolo ‘I mansueti erederanno la terra’ dice, a pagina 28: “Il matrimonio di questi fedeli superstiti di Harmaghedon farà sorgere numerose famiglie per tutta la terra. Questa tanto abbellita dimora umana echeggerà di voci dolci e allegre di bimbi e fanciulli, che cotesti devoti genitori concepiranno e produrranno nella giustizia. Non essendo i genitori ancora perfetti, essi non saranno allora in grado di procreare i loro figliuoli nella perfezione, però lo faranno nella giustizia. Da allora in poi essi alleveranno i loro figliuoli nella disciplina e nell’ammonizione del Signore Iddio, sotto la giusta sorveglianza dei ‘nuovi cieli’”.
Il diluvio fu realmente una catastrofe fisica per l’antico mondo empio. Le battaglia di Harmaghedon sarà parimenti una catastrofe fisica per questo presente mondo malvagio, e non qualcosa di prettamente spirituale. L’arca di salvezza in cui entriamo non è un’arca letterale ma è l’organizzazione di Dio; e in quanto al fatto che la famiglia di Noè non ebbe figli mentr’era nell’arca, se la classe delle “Altre pecore” avendo ora figli naturali nelle condizioni dell’“arca” annullasse il quadro dell’assenza di prole degli occupanti dell’arca, il rimanente degli unti avendo figli naturali ora annullerebbe parimenti il quadro o tipo dell’“arca”. Ma non è così. I bambini nati attualmente non nascono in adempimento del ripetuto mandato divino. Quando dopo il diluvio Iddio ripeté a Noè il suo mandato di sposare e riprodurre (Genesi 9:1, 7) il mandato fu adempiuto in modo tipico con un adempimento simbolico, essendo elencate al capitolo 10 di Genesi 70 (10 × 7) generazioni discendenti da Noè e dai suoi figli. Allo stesso modo l’adempimento del mandato divino che sarà ripetuto dopo Harmaghedon non avrà lo scopo di riempire il mondo di abitanti fino al massimo, ma di effettuare un adempimento simbolico che lascerà alla risurrezione dei morti abbondante posto per questi risuscitati. Così, com’è indicato nell’articolo de La Torre di Guardia “Il consiglio dell’apostolo riguardo al matrimonio” del 1º settembre 1947, pagina 202, prima colonna, nota in calce, Iddio dimostrerà ch’egli può ottenere l’adempimento del mandato in maniera strettamente letterale a rivendicazione della sua parola e darà una fedele prova del suo adempimento. Quelli che avranno parte al suo adempimento ancora ‘serviranno Dio nel suo tempio giorno e notte’ (Apoc. 7:15), essi metteranno in pratica Deuteronomio 6:7 in quanto all’allevamento dei loro figli, e i loro figli metteranno in pratica Efesini 6:1-3 in quanto all’ubbidienza ai loro genitori, nello stesso modo in cui il rimanente degli unti e i loro figli hanno istruzione di ubbidire a questi comandamenti divini.
Fedelmente con te nel servizio teocratico
WATCH TOWER BIBLE & TRACT SOCIETY
-
-
“Persevera nelle cose che mai imparate”La Torre di Guardia 1951 | 15 giugno
-
-
“Persevera nelle cose che mai imparate”
Nel libro della conoscenza datrice di vita, la Bibbia, si troverà questa ammonizione: “Persevera nelle cose che hai imparate”. (2 Tim. 3:14, NM) I servitori di Dio Onnipotente, Geova, hanno appreso da questa sorgente di conoscenza le verità così vitalmente necessarie perché si ottenga la vita. Essi hanno studiato queste verità e ora vogliono aiutare altruisticamente altri a imparare di questa conoscenza. Durante il mese di luglio questi fedeli servitori offriranno ad altri queste informazioni per mezzo del libro “Questo significa vita eterna”, stampato solo in inglese e in spagnolo, con un opuscolo. Se voi avete imparato queste verità e ora ne siete felici, perché non operare insieme ai testimoni di Geova? Associatevi con altri che perseverano in queste stesse cose e poi fate il rapporto della vostra attività al gruppo locale dei testimoni di Geova, o mandatelo al nostro ufficio. Una contribuzione di 35c o Lit. 200 è chiesta per la suddetta offerta del libro e opuscolo.
-
-
Studi “Torre di Guardia”La Torre di Guardia 1951 | 15 giugno
-
-
Studi “Torre di Guardia”
Settimana del 22 luglio: Nuovi sistemi di cose ¶ 1-21.
Settimana del 29 luglio: Nuovi sistemi di cose ¶ 22-24, e Inizio della società del nuovo mondo ¶ 1-18.
-