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Sicurezza durante “la guerra del gran giorno di Dio l’Onnipotente”La Torre di Guardia 1961 | 1° aprile
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regno celeste. Con questo concorda la visione che ebbe l’apostolo Giovanni di ciò che sarebbe avvenuto alla fine dei sette tempi dei Gentili nel 1914. Giovanni dice: “Vi furono alte voci nel cielo, che dicevano: ‘Il regno del mondo è divenuto il regno del Signor nostro e del suo Cristo, ed egli governerà come re nei secoli dei secoli’. E le ventiquattro persone d’età avanzata che erano sedute davanti a Dio sui loro troni si prostrarono bocconi e adorarono Dio, dicendo: ‘Noi ti ringraziamo, Geova Dio, Onnipotente, che sei e che eri, perché hai assunto il tuo gran potere e hai cominciato a governare come re. Ma le nazioni si sono adirate’”. (Apocalisse 11:15-18) Non le nazioni chiamate “pagane”, ma le nazioni che formano la cristianità, insieme ai loro preti e predicatori, furono le prime ad ‘adirarsi’ nel 1914, scatenando una guerra mondiale per il loro proprio dominio del mondo. Il loro atteggiamento ostile verso il regno del Signore Dio e del suo Cristo non è cambiato. Una seconda guerra mondiale, iniziata nelle nazioni della religiosa cristianità, scoppiò nel 1939. Dalla sua fine avvenuta nel 1945, più di ottanta nazioni si sono ammassate sotto la direttiva delle nazioni della cristianità nell’organizzazione delle Nazioni Unite, non per sostenere il regno celeste retto da Cristo, che ne ha il diritto legale, ma per mantenere il dominio mondiale per mezzo di uomini terreni.
40. Da che cosa le nazioni si son rifiutate di farsi condurre, e quindi per che cosa e da che cosa sono esse radunate?
40 Anche Satana il Diavolo e i suoi demoni sono contro il Regno. Questo è mostrato dall’Apocalisse scritta dall’apostolo Giovanni. Le nazioni entro e fuori della cristianità si son tutte rifiutate di farsi guidare dalla buona notizia dello stabilito regno di Dio predicata dai testimoni di Geova sin dalla prima guerra mondiale. Perciò non sono state condotte alla pacifica sottomissione al Regno divino; ma, come Giovanni previde nella sua visione, esse sono radunate da “espressioni ispirate da demoni” sotto Satana il governante dei demoni per “la guerra del gran giorno di Dio l’Onnipotente”, ad Armaghedon. (Apocalisse 12:1-12; 16:14-16) Che cosa significherà questo per le nazioni? Dio ce lo dice.
41. Secondo Isaia 13:1, 5-9, che cosa si abbatterà sulle nazioni?
41 Vi sarà una distruzione simile a quella che si abbatté sulla Babilonia dell’antichità per mano delle forze di Dio. Il suo profeta Isaia dice: “Vengono dal lontano paese, dall’estremità dei cieli, Geova e le armi della sua denuncia, per distruggere tutta la terra. Urlate, perché il giorno di Geova è vicino! Verrà come una violenza dall’Onnipotente. . . . Ecco, il giorno di Geova stesso viene, crudele, con indignazione e ira ardente, per fare del paese un oggetto di sorpresa, e perché esso annienti i peccatori del paese”. — Isaia 1:1, 5-9.
42. Secondo Sofonia 1:2, 3, 14-18, che cosa si abbatterà sulle nazioni?
42 Vi sarà una distruzione come quella che si abbatté sull’infedele Gerusalemme ad opera del re di Babilonia. Nella profezia di Sofonia leggiamo: “‘Porterò via senza fallo ogni cosa dalla superficie della terra’, dichiara Geova”. “‘Porterò via i terrestri uomini e bestie. Porterò via le creature volatili dei cieli e i pesci del mare, e le pietre d’inciampo con gli empi; e sterminerò il genere umano sulla superficie della terra’, dichiara Geova. ‘Il grande giorno di Geova è vicino. È vicino, e viene in gran fretta. Il suono del giorno di Geova è amaro. Ivi l’uomo forte griderà. Quel giorno è un giorno d’indignazione, un giorno d’afflizione e angoscia, un giorno di tempesta e desolazione, un giorno di tenebre e oscurità, un giorno di nuvole e fitta caligine, . . . E io causerò l’afflizione al genere umano, . . . Né il loro argento né il loro oro li potrà liberare nel giorno dell’indignazione di Geova; ma col fuoco del suo zelo sarà divorata tutta la terra, perché egli farà uno sterminio, veramente terribile, di tutti gli abitanti della terra’”. — Sofonia 1:2, 3, 14-18.
IL LUOGO DI SICUREZZA
43. In vista della minacciosa guerra, di che cosa vi è urgente bisogno, e chi può e desidera provvederlo?
43 In vista della minacciosa “guerra del gran giorno di Dio l’Onnipotente” vi è urgente bisogno di riparo, rifugio, di un luogo di sicurezza diverso da quelli che i saggi uomini mondani propongono per sopravvivere ad una possibile nucleare terza guerra mondiale. Ciò che gli uomini propongono per la sicurezza umana durante una futura guerra mondiale degli uomini non sarà all’altezza del bisogno di sicurezza che vi sarà nella prossima guerra di Dio contro gli uomini, Satana e i demoni. Soltanto Dio ci può dire quali misure di sicurezza saranno adeguate, come disse anche al devoto Noè quali misure di sicurezza prendere per sopravvivere al Diluvio che distrusse l’empio sistema mondiale di 4.300 anni fa. Solo Dio Onnipotente è forte abbastanza da provvedere il luogo di sicurezza e sopravvivenza durante la sua guerra, che spazzerà via tutti i nemici del suo regno retto da Cristo. Egli ha provveduto il luogo sicuro, e ci dice in che modo vi possiamo entrare.
44. Quale giusta condotta da seguire Dio Onnipotente consiglia mediante Sofonia, e con quale probabilità?
44 A uomini, donne e bambini che vivono fra le nazioni e i popoli che non si vergognano dei loro peccati e dell’opposizione che manifestano contro Dio Onnipotente, egli dice mediante il summenzionato profeta Sofonia (2:2, 3, Na): “Prima che il decreto si compia e quel giorno passi come pula; prima che si scateni su di voi l’ira furibonda [di Geova], prima che venga su di voi il giorno dell’indignazione di [Geova]. Cercate [Geova] voi tutti, o mansueti della terra, che avete messi in pratica i suoi precetti. Cercate la giustizia, cercate la mansuetudine; forse potrete mettervi al sicuro nel giorno della collera [di Geova]”. Fu molto appropriato che questa probabilità d’esser messi al sicuro per aver seguito la giusta condotta fosse mostrata da Sofonia, poiché il suo nome significa “Geova ha nascosto”.
45. Immediatamente dopo questo consiglio, di che cosa parla Sofonia?
45 Immediatamente dopo aver parlato dell’urgente bisogno di cercare l’unico luogo in cui sarebbe stato possibile esser nascosti contro lo sterminio, Sofonia parla della distruzione che si sarebbe abbattuta sulla moderna controparte dei Filistei, dei Moabiti, degli Ammoniti, degli Etiopi e degli Assiri, che, ai loro giorni, mostrarono tutti odio verso il regno di Geova in Gerusalemme o Sion. — Sofonia 2:4-15.
46. Avendo considerato tale consiglio, che cosa dovremmo smetter di fare e che cosa dovremmo cercare rispetto a Dio Onnipotente?
46 Questo è un fidato consiglio che conduce alla sicurezza, poiché è il consiglio di Dio. Perché dovremmo dunque continuare a spaventarci delle cose che stanno per avvenire e a soffrire, come predisse Gesù Cristo, “angoscia delle nazioni, che non sapranno come uscirne a causa del rimbombo del mare e del suo agitarsi, mentre gli uomini verranno meno per la paura e per l’aspettazione delle cose che staranno per avvenire sulla terra abitata”? (Luca 21:25, 26) Non credete più alle “espressioni ispirate da demoni” e non siate condotti insieme alle nazioni alla guerra contro Dio l’Onnipotente e contro il suo regno retto da Cristo. Prestate ascolto alla buona notizia del suo regno che ora viene predicata dappertutto dai suoi testimoni prima che la fine venga sui nemici del Regno. (Matteo 24:14) Cercate le relazioni pacifiche con Geova Dio l’Onnipotente, poiché dalla sua misericordia dipende tutta la nostra sicurezza nella guerra del suo gran giorno.
47. A quali persone sono rivolti i consigli espressi mediante Sofonia, e come dovremmo mostrare d’esser tali?
47 Le istruzioni di Geova per la sicurezza sono rivolte ai “mansueti della terra, che avete messi in pratica i suoi precetti”. Mostratevi mansueti o umili dinanzi a lui, e fate questo mettendo in pratica i suoi precetti. È espressa nella sua sacra Parola scritta. I testimoni di Geova mettono oggi in pratica i suoi precetti. Sanno ciò che egli ha deciso secondo la sua volontà, che noi dobbiamo osservare in questo difficilissimo tempo. Se, col Paternoster, noi preghiamo il Padre celeste: ‘Sia fatta la tua volontà in terra come in cielo’, facciamo il sincero sforzo di vedere quale sia ora la sua volontà e osserviamola quindi con amore, fede e ubbidienza.
48. (a) Perché cercare Geova significa oggi più di quello che significò ai giorni di Sofonia? (b) Che significa cercare ora la giustizia?
48 Cercare Geova non significa oggi divenire un proselito del politico sionismo e del giudaismo con le sue tradizioni umane. Ai giorni di Sofonia il giudaismo non era stato nemmeno stabilito. Cercare Geova significa ora più di quello che significò ai giorni di Sofonia; poiché ai giorni del profeta il regno tipico era ancora operante con i re della discendenza di Davide sul “trono di Geova” nella Gerusalemme o Sion terrestre. (Sofonia 1:1) Cercare Geova significa oggi fare anche i passi per porsi in armonia col Figlio di Dio, che siede come Re sul trono di Geova, alla destra di Geova, nei cieli, molto al di sopra della nostra terra. Dopo aver detto ai seguaci delle sue orme il Paternoster col quale preghiamo: “Venga il tuo regno”, Gesù disse loro: “Continuate quindi a cercare prima il regno [di Dio] e la sua giustizia, e tutte queste altre cose vi saranno aggiunte”. (Matteo 6:9-13, 33) Tutti i suoi seguaci giudei abbandonarono il giudaismo e cominciarono a cercare il regno del Cristo di Geova. (Galati 1:13-17) Essi cercarono la giustizia che viene da Geova Dio mediante il suo Figlio Gesù Cristo, che morì compiendo il perfetto sacrificio umano per liberare gli uomini e le donne credenti dai loro peccati e dalla conseguente pena di morte.
49. (a) Perché oggi abbiamo ancor più motivo di comportarci come i discepoli personali di Gesù? (b) Perché possiamo cercare Geova solo mediante il suo regno?
49 Oggi noi abbiamo ancor più motivo di comportarci come loro, perché oggi il regno celeste di Cristo è stabilito. È stato operante dalla fine dei sette tempi dei Gentili avvenuta nel 1914. Ora Geova sta per mettere tutti i nemici di Cristo sotto i suoi piedi come uno sgabello. Noi non desideriamo esser posti sotto i suoi piedi per essere schiacciati nella morte come suoi nemici; poiché rispetto alla battaglia che Cristo combatterà nella “guerra del gran giorno di Dio l’Onnipotente” è scritto che “egli calca lo strettoio del vino dell’ira e dell’indignazione di Dio l’Onnipotente. E sulla sua veste, e sulla sua coscia, è scritto un nome: Re dei re e Signore dei signori”. (Apocalisse 19:15, 16) Il suo regno è il mezzo per rivendicare la sovranità universale e suprema di Geova Dio. È anche il mezzo per benedire tutte le famiglie della terra. È il regno della Progenie di benedizione di Abrahamo. Noi desideriamo la benedizione, perché questo significa la vita eterna nel nuovo ordine di cose sotto il Regno. Non possiamo cercare oggi Geova se non per mezzo del regno del suo Figlio, il Mediatore fra Dio e gli uomini.
50. Dov’è dunque il luogo di sicurezza, e quale profezia in armonia con questo fatto l’apostolo Pietro citò alla Pentecoste?
50 Ivi è dunque il luogo di sicurezza, cioè al lato di Dio Onnipotente e del suo Cristo, e sotto la loro protezione. Quando Dio innalzò Cristo alla sua destra dopo averlo risuscitato dai morti, Dio diede a Cristo una certa quantità o misura di spirito santo da versare sui suoi discepoli sulla terra. Questa diffusione di spirito cominciò il giorno di Pentecoste, nel maggio del 33 d.C. L’apostolo Pietro, uno che quel giorno ricevette lo spirito, disse alla folla di testimoni oculari che questo era il principio dell’adempimento della profezia di Gioele sugli ultimi giorni. Pietro citò quindi queste ulteriori parole della profezia di Gioele: “Farò prodigi nei cieli e sulla terra, sangue, fuoco e colonne di fumo. Il sole stesso si muterà in tenebre, e la luna in sangue, prima che venga il grande e spaventevole giorno di Geova. E avverrà che chiunque avrà invocato il nome di Geova sarà messo al sicuro; poiché sul monte Sion e in Gerusalemme saranno gli scampati, come Geova ha detto, e fra i sopravvissuti, che Geova chiamerà”. — Gioele 2:28-32; Atti 2:1-36.
51. Con le espressioni Sion e Gerusalemme, a che cosa si riferiva Pietro, e perciò al lato di che cosa si troveranno i sopravvissuti?
51 Naturalmente, l’apostolo Pietro non si riferì alla letterale Gerusalemme o Sion che era sulla terra; giacché la Gerusalemme che aveva chiesto la morte di Gesù e che in seguito aveva perseguitato i suoi fedeli discepoli fu orribilmente distrutta dalle legioni romane, trentasette anni dopo quel pentecostale spargimento di spirito santo su Pietro e sui suoi condiscepoli. Pietro, come Gioele che Pietro citò, si riferì alla Gerusalemme celeste, la celeste Sion, che è un simbolo del regno di Dio retto dal suo Cristo. Noi dobbiamo perciò cercare ora l’istituito regno di Dio Onnipotente e del suo Cristo. Solo al suo lato e sotto di esso potremo trovarci fra i superstiti.
52. Secondo Gioele, che faranno quelli che saranno messi al sicuro, e che cosa significa far ciò oggi?
52 Il profeta Gioele, che Pietro citò, disse di questi giorni anteriori alla ‘venuta del grande e spaventevole giorno di Geova’ che “chiunque avrà invocato il nome di Geova sarà messo al sicuro”. Mentre ubbidiamo alle parole del profeta Sofonia ‘cercando Geova’, dobbiamo anche, come disse Gioele, ‘invocare il nome di Geova’. Quindi saremo messi al sicuro durante la guerra universale del grande giorno. Questo richiede che ora invochiamo Geova mediante il suo governante Re Gesù Cristo. Significa anche invocare il nome di Geova pubblicamente, come fanno in tutte le nazioni, i suoi testimoni, di città in città e di casa in casa, oralmente e con pubblicazioni stampate. Il suo nome sarà glorificato dal suo regno, e il suo regno è oggi la contesa che trascende ogni contesa. La buona notizia di questo regno è perciò quello che coloro che cercano Geova devono oggi predicare in tutta la terra nella testimonianza finale a tutte le nazioni, prima che la fine di queste nazioni venga nella “guerra del gran giorno di Dio l’Onnipotente”. Il Re di Geova, Gesù Cristo, ha comandato che ora si dia questa testimonianza.
53. Seguendo la condotta giusta, che cosa Sofonia dice che probabilmente vi potrebbe avvenire, e che cosa Salmo 91:1, 2 dice che si godrà?
53 Se, in questo “tempo della fine” del mondo, seguiamo questa condotta chiaramente stabilita, l’ispirato profeta Sofonia dice che allora “probabilmente sarete nascosti nel giorno dell’ira di Geova”. (Sofonia 2:2, 3) Quale sicurezza si gode nel luogo di rifugio di Geova! Che riposo, che pace, che libertà dalla paura, che attesa di sopravvivere al giorno della sua ira contro le nemiche nazioni di questo mondo! L’ispirato salmista descrive in modo stupendo la miracolosa sicurezza che vi si gode, dicendo: “Chi dimora nel nascondiglio dell’Altissimo trova albergo sotto la stessa ombra dell’Onnipotente. Io dirò a Geova: ‘Tu sei il mio rifugio e la mia fortezza, il mio Dio, in cui confido’”.
54, 55. (a) Essendo nascosti, che cosa si potrà guardare e vedere? (b) Perché la ricompensa della “lunghezza dei giorni” sarà soddisfacente, e perché la salvezza di Geova sarà eterna?
54 Nascosto all’ombra delle sue ali, pensate di trovare quello che dicono queste parole, quando la guerra di Dio l’Onnipotente sterminerà i suoi empi nemici: “Mille cadranno al tuo stesso fianco e diecimila alla tua destra; a te non verrà vicino. Solo con i tuoi occhi guarderai e vedrai la retribuzione stessa degli empi”. Mostriamoci dunque saggi e traiamo vantaggio dal tempo che rimane, cercando Geova e invocando il suo nome! Poiché come dice Dio Onnipotente: “Egli mi chiamerà e io gli risponderò. Sarò con lui nella sventura. Lo libererò e lo glorificherò. Lo soddisferò con la lunghezza dei giorni, e gli farò vedere la mia salvezza”. — Salmo 91:1, 2, 7, 8, 15, 16.
55 “La lunghezza dei giorni” nel nuovo ordine di cose dopo “la guerra del gran giorno di Dio l’Onnipotente”: che ricompensa! Sarà qualche cosa di soddisfacente, poiché il Regno che governerà in quel nuovo ordine sarà una benedizione per gli uomini di buona volontà. La salvezza che Dio farà vedere a quelli che lo cercano sarà eterna, perché il suo regno che porterà la salvezza durerà per i secoli dei secoli. Quindi la nostra sicurezza nell’immediato futuro e in ogni tempo avvenire dipende dal suo Regno. La nostra condotta ci farà ottenere la vita se ora lo cerchiamo.
56. Perché possiamo acclamare il “gran giorno di Dio l’Onnipotente”, e che cosa dovremmo ora cercare tutti unitamente?
56 Tutti acclamino dunque il “gran giorno di Dio l’Onnipotente”! Venga in fretta, giacché significa la gloriosa vittoria del vero Dio Geova e il giusto governo retto dal suo Cristo per l’eterna benedizione di tutti gli uomini di buona volontà, vivi e morti. Unitevi ora ai felici testimoni del regno di Geova, cercando il nascondiglio sicuro per la nostra “sicurezza durante ‘la guerra del gran giorno di Dio l’Onnipotente’”.
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Una città che confidò nelle fortificazioniLa Torre di Guardia 1961 | 1° aprile
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Una città che confidò nelle fortificazioni
LACHIS fu una città che si considerava inespugnabile e al sicuro. Sì, i suoi abitanti confidavano nelle fortificazioni della città; essi abbandonarono Geova. Lachis era situata circa quarantotto chilometri a sud-ovest di Gerusalemme. Prima di avanzare verso Gerusalemme, il re Sennacherib d’Assiria determinò di neutralizzare la fortezza di Lachis. “Or avvenne”, dice la Bibbia, “che Sennacherib, re d’Assiria, venne contro tutte le fortificate città di Giuda e le prese. E il re d’Assiria inviò infine Rabshake da Lachis a Gerusalemme”. — Isa. 36:1, 2.
Le scoperte archeologiche ci danno un’idea della ferocia dell’assedio di Lachis. Massicci bassorilievi dell’assedio furono prodotti per ordine del re Sennacherib. Questi bassorilievi, ora nel Museo Britannico, furono scoperti da Sir Austen Layard fra le rovine di Ninive. Descrivendo le figure scolpite su tredici tavole di pietre, John Elder scrive in Prophets, Idols and Diggers:
“Su di esse sono scritte le parole: ‘Sennacherib, re del mondo, re d’Assiria, si assise sopra il trono e passò in rassegna il bottino [preso] da Lachis [Lakisu]’. Le mura della città di Lachis sono raffigurate sulla sommità di un erto colle. Vi sono torri e sporgenze con piccole finestre barrate; ringhiere di legno e ciò che sembra come scudi sporgenti dal parapetto delle torri. . . .
“Le mura delle torri sono animate da difensori che lanciano pietre e frecce sugli attaccanti. Si possono contare non meno di dieci terrapieni che gli attaccanti hanno costruito contro i ripidi spalti a protezione delle mura. Questi son fatti di mattoni, pietre, terra e tronchi d’alberi.
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