-
Fuggite “verso i monti!”La Torre di Guardia 1954 | 1° marzo
-
-
poiché il Regno è la potenza governante del giusto nuovo mondo. Il Creatore cominciò a porre le fondamenta della nuova terra nel 1919 col riscatto del rimanente dalle restrizioni babiloniche in quell’anno e con il loro ripristino nel favore, nel servizio e nell’adorazione divina. La nascita di questo paese della società del Nuovo Mondo è davvero la fondazione della nuova terra, poiché il rimanente spirituale sarà preservato ad Harmaghedon e la sua teocratica organizzazione terrestre si fonderà infine nella permanente nuova terra del nuovo mondo, abitata esclusivamente dalle terrestri persone di buona volontà. Questo nuovo paese ora occupato dalla nazione recentemente costituita dei figli spirituali di Sion è un luogo di sicurezza. Esso corrisponde ai monti a cui Gesù ammonì i suoi seguaci di fuggire quando avrebbero visto la cosa disgustante che causa la desolazione, e specialmente quando i suoi infausti eserciti di desolazione sarebbero comparsi intorno alla Cristianità, che pretende d’esser santa e di non poter essere distrutta dagli uomini. — Luca 21: 20, 21.
12. Che cosa ha messo Geova nella bocca del suo restaurato rimanente, e per quale scopo?
12 La fuga dello spirituale rimanente e del suo corpo governante verso questo nuovo paese lontano dalla zona pericolosa della Cristianità non mette fine alla questione. La loro sicurezza non è tutto l’adempimento della misericordia e della potenza liberatrice di Dio in questo giorno di Geova. Egli ha indicato per quale scopo copre il restaurato rimanente con la sua protezione nel paese della restaurazione, dicendo: “Io ho messo le mie parole nella tua bocca, e t’ho coperto con l’ombra della mia mano per piantare de’ cieli e fondare una terra”. (Isa. 51:16) Queste parole che sono sulla bocca del rimanente non le devono tenere per sé ma devono esser trasmesse alla nascente generazione del nuovo mondo che occuperà per sempre la “nuova terra”. “Quanto a me, dice l’Eterno [Geova], questo è il patto ch’io fermerò con loro: il mio spirito che riposa su te e le mie parole che ho messe nella tua bocca non si dipartiranno mai dalla tua bocca né dalla bocca della tua progenie né dalla bocca della progenie della tua progenie, dice l’Eterno [Geova], da ora in perpetuo”. — Isa. 59:21.
13. In che modo le parole di Geova non si dipartiranno mai dalla loro bocca?
13 Le parole che Geova ha messe nella bocca del suo popolo devono essere dichiarate con baldanza, con autorità. Che le sue parole non si dipartiranno mai dalla loro bocca significa che non cesseranno mai di servire come suoi portavoce nella proclamazione della buona notizia del Regno in tutto il mondo ora per una testimonianza a tutte le nazioni. Se son disposti a usare la loro bocca nella sua opera di testimonianza egli darà sempre loro il suo messaggio da diffondere. Questo non sarà solo per la loro propria salvezza ma anche per la salvezza di molti altri.
14. Perché quelli che son già fuggiti ai monti devono dedicarsi con altruismo non soltanto alla loro propria salvezza, e come ‘innalzano essi un segnale’?
14 Quelli che son già fuggiti ai monti di sicurezza con la società del Nuovo Mondo devono dedicarsi con altruismo non soltanto alla loro propria salvezza. Innumerevoli altre persone son minacciate di distruzione ad Harmaghedon, che comincerà con la distruzione della religione del vecchio mondo. Noi che leggiamo la profezia con discernimento vediamo gli eserciti di desolazione accamparsi intorno all’attuale controparte dell’infedele Gerusalemme. Leggiamo il grave significato della situazione. È il segno che indica come il sistema religioso mondano che ha preso il nome del Figlio di Dio ma lo ha bestemmiato e ha accumulato biasimo sul nome di Geova è vicino alla sua devastazione e quindi vicino al principio della “battaglia del gran giorno dell’Iddio Onnipotente”. Questi saranno i giorni di vendetta per la rivendicazione di Geova e del suo regno messianico. (Apoc. 16:14, 16; Luca 19:22) È obbligatorio che il rimanente agisca come una classe di sentinelle e annunci l’avvertimento alle persone di buona volontà di ogni nazione perché fuggano ai monti. Se sono nella Cristianità, devono uscirne. Se sono fuori d’essa e nel paganesimo, non vi devono entrare e farne parte. Le nazioni del blocco occidentale stanno cercando affannosamente di preservare la Cristianità come qualche cosa sacra e come se la sicurezza del mondo dipendesse da lei; ma non è così, dice la Parola di Dio. Quelli che sono già fuggiti al nuovo paese con la società del Nuovo Mondo hanno le parole di Geova nella loro bocca e devono proclamare il suo regno in ogni luogo come il solo governo che è destinato a recare ed elargire incessanti benedizioni a tutte le famiglie della terra. In tal modo essi ‘innalzano un segnale al disopra dei popoli’, onde questi vedano dove si deve fuggire ed accorrere per essere al sicuro sotto l’ombra della mano di Dio. — Isa. 62:10, AT.
15. Significa quanto sopra che non dovremmo più predicare nel reame della Cristianità? E fino a quando dobbiamo predicare?
15 La controparte moderna di Gerusalemme si vede circondata di eserciti di desolazione e quelli che sono in quel condannato sistema hanno l’ordine di uscirne se vogliono essere seguaci di Cristo. Ma questo non significa che dobbiamo cessar di predicare nella Cristianità. È dal sistema della Cristianità alleato con questo mondo contro il Regno che noi dobbiamo fuggire, ma è nel reame della Cristianità che dobbiamo continuare a predicare. Fino a quando? Se abbiamo detto: “Eccomi, manda me!” la risposta che Geova diede a Isaia nel tempio ci deve indicare fino a quando. La sua risposta dice: “Finché le città siano devastate e senza abitanti e non vi sia più alcuno nelle case e il paese sia ridotto in desolazione; finché l’Eterno [Geova] abbia allontanati gli uomini, e la solitudine sia grande, in mezzo al paese”. (Isa. 6:8-12) Cioè, fino a quando la rottura nell’alleanza fra la Cristianità e la cosa disgustante che causa la desolazione non diventi un crollo completo e i corni della cosa bestiale non si rivoltino contro di lei rendendola desolata. Questo significa, fino a che non cominci la battaglia di Harmaghedon che darà luogo alla totale desolazione del vecchio mondo del quale Satana il Diavolo è dio. Fino ad allora non si deve cessare. Noi dobbiamo diffondere le parole di Dio che sono state messe nella bocca del suo rimanente e nella bocca della nuova generazione di buona volontà. Dobbiamo predicare la buona notizia del Regno a tutte le nazioni per una testimonianza, che comprende anche la proclamazione del giorno di vendetta del nostro Dio. — Isa. 61:2.
16. Come possiamo mostrare di accogliere i fuggitivi nel paese della società del Nuovo Mondo, e per far crescere la popolazione del paese onde raggiunga un numero molto più grande di quello attuale che cosa dobbiamo fare?
16 Con amore per il nostro minacciato prossimo e simile facciamo questo aiutando così tutti quelli che possiamo a fuggire senza indugio dall’intero mondo condannato del Diavolo. Noi dobbiamo andare da loro. Come gli angeli che avvertirono Lot e le sue figlie a Sodoma e li sollecitarono perché non restassero nella Regione ma fuggissero per mettere in salvo la loro vita sulla zona montana, noi dobbiamo prenderli per mano aiutandoli ad affrettare la loro fuga. (Gen. 19:15-17; Luca 17:28-30) Dobbiamo considerare con serietà ciò che vediamo alla luce della profezia di Gesù e dobbiamo agire col senso della massima urgenza a favore di tutte le persone di buona volontà che anelano alla felice vita come quella che si avrà nel nuovo mondo di giustizia. Con tali sforzi mostriamo di accoglierli nel benedetto paese della società del Nuovo Mondo, affinché ricevano qui i piaceri dell’amorevole benignità e della sicurezza di Dio sotto le sue ali, dove aleggia sulle teste del suo popolo una gioia eterna. È noto che vi sono già più di mezzo milione di testimoni che servono nel nuovo paese con la società del Nuovo Mondo. Siam disposti noi a continuare a lavorare finché Geova Dio non abbia fatto crescere la benedetta popolazione del paese teocratico fino al numero, supponiamo, di milioni, i quali per esservi fuggiti vivendovi fedelmente sopravvivranno ad Harmaghedon e non dovranno scomparire dalla faccia della nuova terra? Se siamo disposti, la buona notizia del regno di Dio e il suo avvertimento di vendetta per i nemici del Regno devono essere il nostro messaggio fino ad Harmaghedon e non lasceremo che queste parole di Dio si dipartano dalla nostra bocca finché la desolazione del vecchio mondo di Satana non sia completa e la terra e i cieli non siano puri. Questo supremo evento è vicino!
17. Sulla soglia di che cosa siamo noi, e quali preparativi dobbiamo fare in merito?
17 Noi siamo ora sulla soglia di un nuovo mondo che non perirà né invecchierà mai, ma di cui il divino Creatore dice: “Poiché come i nuovi cieli e la nuova terra ch’io sto per creare sussisteranno stabili dinanzi a me, dice l’Eterno [Geova], così sussisteranno la vostra progenie e il vostro nome”. (Isa. 66:22) Quale indicibile privilegio è ora quello di vivere nel paese di sicurezza con la società del Nuovo Mondo prendendo parte ai preparativi per quel mondo di calma e contentezza con devozione, dove nulla ci danneggerà o farà paura! È Geova Dio che edifica il giusto nuovo mondo mediante Gesù Cristo suo Re, e i nostri preparativi per entrarvi sono dunque principalmente personali come una società del Nuovo Mondo, imparare a lavorare insieme con amore, organizzarci in maniera teocratica e mantenerci in tale condizione. Fra le distruzioni di Harmaghedon le nostre varie proprietà fisiche, case, Sale del Regno e possedimenti materiali potrebbero esser distrutti, ma sotto la protezione celeste degli eserciti dei giustizieri di Geova noi sopravvivremo con ciò che ci abbisogna, fra cui sarà principalmente la sua approvazione per mantenere la nostra integrità verso lui e il suo regno.
18. Come e con quale aspettazione dovremmo comportarci ora quale società del Nuovo Mondo, e in armonia con ciò che cosa ci ha provveduto Geova per mezzo della sua società del Nuovo Mondo?
18 Mentre attendiamo di vivere per sempre insieme dopo Harmaghedon, è importante che sappiamo ora come vivere insieme e servire Dio unitamente. Lo spirito di Geova sia libero di operare senza impedimento fra noi affinché non siamo conformi alle idee e ai disegni degli uomini ed egli faccia di noi qualche cosa di cui si possa servire in sempiterno. Intanto che la società del vecchio mondo geme, si lamenta, soffre religiosamente la fame e la sete e s’affretta verso un’ardente distruzione, continuiamo a rallegrarci, cantando e giubilando insieme nello spirito, ricordando sempre le parole di Pietro: “Ci sono nuovi cieli e nuova terra che noi aspettiamo secondo la sua promessa, e in questi dimorerà la giustizia”. (2 Piet. 3:13, NW) In piena armonia con la nostra aspettazione, e perché festeggiamo e lavoriamo ancora insieme come una società del Nuovo Mondo, il felice Iddio Geova ci ha provveduto per mezzo della sua società del Nuovo Mondo questo nuovo libro inglese di 384 pagine, intitolato “NUOVI CIELI E NUOVA TERRA”.
-
-
Il riscatto corrispondenteLa Torre di Guardia 1954 | 1° marzo
-
-
Il riscatto corrispondente
RISCATTARE vuol dire provvedere il rilascio e la liberazione in base a un prezzo o calcolo del valore. Il prezzo o calcolo del valore corrispondente è pure definito riscatto. Nell’uso moderno il termine riscatto indica generalmente la somma richiesta per il rilascio d’una persona che è stata rubata o rapita. Nella Bibbia, però, il termine serve principalmente per descrivere il provvedimento preso da Dio per liberare l’uomo imperfetto dalla schiavitù del peccato e della morte per dargli l’opportunità di acquistare la vita eterna. La dottrina del riscatto come liberazione dal peccato e dalla morte è un particolare della religione cristiana ed è uno dei suoi fondamentali insegnamenti.
Non possiamo attenderci di capire ed apprezzare la dottrina del riscatto se prima non siamo preparati ad accettare due verità fondamentali, cioè, che Dio esiste e che la Bibbia è la sua Parola. Infatti, perché non ci avrebbe dato Dio una rivelazione riguardo a se stesso informandoci da dove siamo venuti, perché siamo qui, qual è il nostro destino, e perché è stato permesso il male? Dato che Dio ha preso ampie disposizioni per soddisfare tutti i nostri bisogni materiali, non è forse ragionevole attenderci che egli disponesse pure di soddisfare i nostri bisogni spirituali, la nostra sete di verità e di giustizia? Lo è certamente. E pertanto, quando esaminiamo la Bibbia e notiamo la sua armonia e il suo candore; la sua storia tanto ripetutamente confermata sia dall’archeologia che dalla geologia; i suoi altri princìpi e saggi proverbi; e, soprattutto, il suo elemento profetico, siamo costretti a concludere che questo libro non può essere stato opera di uomini imperfetti ma dev’essere veramente ciò che sostiene di essere, la Parola dell’Onnipotente Iddio Geova. — Giov. 17:17; 1 Piet. 1:25; 2 Piet. 1:20, 21.
Dalla Bibbia apprendiamo che Dio possiede quattro attributi o qualità principali. Egli è perfetto in sapienza, in giustizia e in amore ed è onnipotente in potenza. (Giob. 12:13; Sal. 62:11; 97:2; 1 Giov. 4:8) In virtù della sua supremazia egli è il nostro Re, Legislatore e Giudice a cui dobbiamo sempre render conto; e per il fatto che è il nostro Creatore gli siamo debitori di tutto ciò che abbiamo. — Isa. 33:22; Giac. 1:17.
Geova Dio creò la prima coppia umana a sua immagine e somiglianza, dotata dunque di una certa misura di sapienza, giustizia, amore e potenza. (Gen. 1:26) Diede loro un senso morale, una coscienza, in modo che potessero distinguere fra il bene e il male. Egli non doveva nulla ai nostri progenitori, mentre essi dovevano a Dio un debito di apprezzamento. Per provare il loro apprezzamento Dio comandò loro:
-