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Un forte rifugio oggiLa Torre di Guardia 1953 | 15 marzo
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profetiche: “Dèstati, vieni a me, e vedi! Tu, o Eterno [Geova], che sei l’Iddio degli eserciti, l’Iddio d’Israele, lèvati a visitare tutte le genti! Non far grazia ad alcuno dei perfidi malfattori! Tornan la sera, urlano come cani”. Qui i nemici di Geova sono considerati come pidocchiosi, rognosi, ripugnanti cani. “Falli, per la tua potenza, andar vagando ed abbattili, . . . siano dunque presi nel laccio della lor superbia; siano presi per le maledizioni e le menzogne che proferiscono. Distruggili nel tuo furore, distruggili si che non siano più: e si conoscerà fino alle estremità della terra che Dio signoreggia su Giacobbe”. (Sal. 59:4-6, 11-13) Questi sono i veri sentimenti, desideri e preghiere dei giusti oggi. Sono essi i vostri? Potete esser certi che li saranno fino a che amate e conoscete il nome di Geova. Se non lo conoscete, è ovvio che allora non vi preoccupate di quello che accade. Ma se amate Geova vi vorrete ben preoccupare di ciò che accade al suo santo nome, e a quelli che vorrebbero sprofondarlo nel fango, nella melma e nella sozzura di questo degenerato, disgustante vecchio sistema di cose.
15, 16. Perché preghiamo secondo l’istruzione di Salmo 83? E quali parole di conforto e assicurazione disse Paolo?
15 I veri amanti di Geova portano in alto il glorioso nome, e cercano di togliere tutte le sozze macchie con le quali gli uomini lo hanno imbrattato, e Geova li ama per questo prezioso servizio. Egli può esaltare il suo proprio nome e fra brevissimo tempo lo magnificherà, ma nell’ora attuale prende piacere in quelli che gli mostrano amore in questo modo. Amare il suo nome significa custodirlo, proteggerlo, difenderlo, combattere per esso. Le persone che fanno questo sono onorate da Geova. Quanto profondamente noi sentiamo il male che fanno al suo santo nome! Come disprezziamo gli operatori di iniquità, e quelli che vorrebbero abbattere l’organizzazione di Dio! Perciò preghiamo: “Fa’ a loro come facesti a Midian, a Sisera, a Jabin presso al torrente di Chison, i quali furon distrutti a Endor, e serviron di letame alla terra. . . . rendili simili al turbine, simili a stoppia dinanzi al vento. Come il fuoco brucia la foresta, e come la fiamma incendia i monti, così perseguitali con la tua tempesta, e spaventali col tuo uragano. Copri la loro faccia di vituperio, onde cerchino il tuo nome, o Eterno [Geova]! Siano svergognati e costernati in perpetuo, siano confusi e periscano! E conoscano che tu, il cui nome è l’Eterno [Geova], sei il solo Altissimo sopra tutta la terra”. — Sal. 83:9-18.
16 Non c’è dubbio che quelle malvage creature che biasimano e disonorano Geova, che bestemmiano la religione pura e vera, che cercano di distruggere i fedeli adoratori, che irrompono nella santa città di Dio, Sion, e tentano di spaventare i figli del Signore maltrattandoli brutalmente e uccidendoli, che sono in ogni modo i veri nemici di Geova, son meritevoli solo d’essere presi e distrutti. Ma quest’opera di esecuzione appartiene a Geova, poiché egli determinerà quali sono gli incorreggibili. Tali persone ora stanno di certo decidendo il loro destino, e viene quindi il tempo in cui il peccato e il peccatore non possono e non potranno mai esser separati. L’apostolo Paolo disse: “Questo prende in considerazione che è giusto da parte di Dio rendere tribolazione a quelli che vi causano tribolazione, ma, a voi che soffrite tribolazione, sollievo con noi alla rivelazione del Signor Gesù dal cielo con i suoi potenti angeli in un fuoco fiammeggiante, mentre porta la dovuta punizione su coloro che non conoscono Iddio e su coloro che non ubbidiscono alla buona notizia relativamente al nostro Signor Gesù. Questi medesimi saranno puniti di eterna distruzione dalla presenza del Signore e dalla gloria della sua potenza.” — 2 Tess. 1:6-9, NW.
17. Da che cosa dobbiamo guardarci in noi stessi?
17 Nel nostro sacro zelo per il nome di Geova noi dobbiamo sempre guardarci affinché noi pure siamo perfetti nella nostra adorazione di Geova, e perché abbiamo i medesimi sentimenti che il salmista nutrì quando pregò: “Investigami, o Dio, e conosci il mio cuore. Provami, e conosci i miei pensieri. E vedi se v’è in me qualche via iniqua, e guidami per la via eterna”. “Ma io canterò la tua potenza, e al mattino loderò ad alta voce la tua benignità, perché tu sei stato per me un alto ricetto [la mia alta torre, AS], un rifugio nel giorno della mia distretta. O mia forza, a te salmeggerò, perché Dio è il mio alto ricetto [la mia alta torre, AS], l’Iddio benigno per me”. (Sal. 59:16, 17; 139:23, 24) Noi ricorriamo sempre alla nostra forte torre, perché sappiamo che il nome Geova significa ch’egli è misericordioso, benevolo, lento all’ira, ricco nell’amorevole benignità.
CANTIAMO E CONFIDIAMO
18. Perché dobbiamo cantare? Qual è il cantico? E come viene a trovarsi Moab nella considerazione?
18 Dobbiamo cantare come confidiamo. Di che cosa canteremo? La parola profetica fornisce l’informazione e istruzione. “In quel giorno, si canterà questo cantico nel paese di Giuda: Noi abbiamo una città forte; l’Eterno vi pone la salvezza per mura e per bastioni. Aprite le porte ed entri la nazione giusta, che si mantiene fedele. A colui ch’è fermo nei suoi sentimenti tu conservi la pace, la pace, perché in te confida. Confidate in perpetuo nell’Eterno, poiché l’Eterno, sì l’Eterno, è la roccia de’ secoli”. (Isa. 26:14) Il contesto di questa scrittura viene brevemente considerato. Il capitolo 25 di Isaia parla di Moab, i vicini di Giuda e discendenti della figlia maggiore di Lot. Essi erano stati gli oppositori degl’Israeliti sin dal tempo in cui rifiutarono di dare provviste ad Israele mentre erano in marcia verso la terra promessa. Moab pagò Balaam. perché maledicesse Israele. (Si vedano anche Numeri 22; Num. 23; Num. 24; Num. 25:1-5 e Deuteronomio 23:3.) Essi avevano molto disprezzo per il popolo di Geova, ed erano orgogliosi della loro propria “città elevata”, alla quale corrisponde oggi quella ricca, elevata città, la potente organizzazione religiosa che raffigura l’intera organizzazione di Satana. I Moabiti moderni sono i Cristiani professanti, le parole e le azioni dei quali sono tanto lontane dal Cristianesimo e dalla pura adorazione di Geova quanto era lontano Moab dalla vera adorazione e dal patto di Geova. Geova aveva avvertito Moab della sua proposta punizione per l’iniquità e l’opposizione che aveva mostrate.
19. Chi sono i Moabiti moderni, e qual è la loro attitudine verso il popolo di Geova?
19 I Moabiti moderni si sono opposti ai testimoni di Geova con un odio che non viene dalla giustizia, ma dal Diavolo e contro ogni giustizia. Il loro odio per il vero popolo di Dio aumenta intanto che vedono su di noi la chiara evidenza del favore di Geova e l’ovvio disfavore nel quale sono essi stessi. Fanno ogni sforzo per impedire alle persone di buona volontà di entrare nel nuovo mondo. Essi son più ricchi dei testimoni di Geova nelle cose materiali e per questo motivo hanno molta superbia ed arroganza. Essi sono su una sponda del grande “Mar Morto” e noi sull’altra. La voragine è stabilita, ed è così immobile come il giudizio di Geova, che ci ricorda con molta efficacia il grande baratro posto fra la classe del “ricco” e la classe di “Lazzaro” nella illustrazione riportata in Luca 16:19-31 (NW): “E oltre a tutto questo, una grande voragine è stata fra noi e voi, affinché quelli che desiderano venire di qui a voi non possono, né passare di là a noi”.
20. Quando Geova abbatte la loro superbia, quanto in basso saranno essi umiliati?
20 I Moabiti moderni saranno abbattuti, poiché Geova ha decretato la loro fine. Ascoltate solo una parte della punizione: “Poiché la mano dell’Eterno riposerà su questo monte, mentre Moab sarà trebbiato sulla sua terra come si pigia la paglia nel letamaio. Di mezzo al letamaio egli stenderà le mani come le stende il nuotatore per nuotare, ma l’Eterno farà cadere la sua superbia con le trame che ha ordite”. È certo che non resta molta superbia quando si è ficcati in un mucchio di concime, per mostrare l’assoluto disprezzo che Geova ha per il Moab moderno, facendolo rivoltolare nel pantano della vergogna. “Poiché tu hai ridotto la città in un mucchio di pietre, la città forte in un monte di rovine; il castello degli stranieri non è più una città, non sarà mai più riedificato”. “Egli ha umiliato quelli che stavano in alto; Egli ha abbassato la città elevata, l’ha abbassata fino a terra, l’ha stesa nella polvere; i piedi la calpestano, i piedi del povero, vi passan sopra i meschini.” — Isa. 25:10, 11, 12; 26:5, 6.
21. Perché Moab non ha alcuna difesa contro il giorno del giudizio? Come incoraggia questo il nostro canto?
21 Quando questo avviene, quale tremendo cambiamento avrà luogo! La situazione sarà capovolta! Umiliati saranno i superbi dalle alte abitazioni come i grandi, ricchi, influenti di questo mondo, fino alla più bassa condizione possibile, tanto infima e degradata che potrà esser paragonata solo alla paglia o a un mucchio di concime calpestato dai piedi dei poveri. Gli sguardi altezzosi, le parole boriose, la lingua millantatrice della Cristianità, e la sua attitudine superiore verso la sacra Parola di Dio, la sua fiducia negli idoli e negli uomini e nelle ricchezze, come appartengono a questo mondo, non le provvederanno alcuna sicurezza o protezione dalla tempesta e dal turbine di Geova. Essi non hanno alcuna difesa e son gettati nella vergogna. In tale tempo ‘questo cantico sarà cantato’. Questo è un comando di Geova e deve essere osservato, cioè, cantare questo cantico. Esso è: “Noi abbiamo una città forte; l’Eterno vi pone la salvezza per mura e per bastioni. Aprite le porte ed entri la nazione giusta, che si mantiene fedele”. (Isa. 26:1, 2) Questo è il tema, e il cantico potrebbe anche essere inteso più completamente considerando molte altre dichiarazioni profetiche, come quelle di Isaia 12, Isaia 4:2-6, Salmi 145, 146, 150. Mettete tutto il cuore in questo cantico. Cantate ad alta voce: “Grande è Geova, e da lodar grandemente, nella città del nostro Dio, nella sua santa montagna. Bello in altezza, la gioia di tutta la terra, è il monte Sion, dalle parti del nord, la città del gran Re”. (Sal. 48:1, 2, AS) L’organizzazione di Dio è meravigliosa e supremamente bella e il regno del Signore Gesù Cristo è la speranza di tutti i popoli. — Sal. 48:12, 13.
22. Che cosa offre la “città forte” di Geova alla classe del “prigioniero”, e fino dove giunge questo cantico che dev’esser cantato e udito?
22 Le difese della Cristianità sono di nessun valore, ma i testimoni di Geova hanno una “città forte” e questo è qualche cosa da cantare. Ci sono milioni di persone che vogliono un luogo sicuro e hanno bisogno di sicurezza. Sappiano che noi abbiamo una “città forte”! “Chiamerai le tue mura: ‘Salvezza,’ e le tue porte: ‘Lode.’” (Isa. 60:18) Solo il regno di Dio offre tale protezione e salvezza, poiché dentro la città si è al sicuro. Quelli che desiderano salvarsi devono cercare l’organizzazione di Dio, trovarne l’ingresso e rimanervi permanentemente. Essa è una vera città di rifugio Le moltitudini devono passare per le porte; cantate perciò ad alta voce, con chiarezza e armonia affinché tutti sappiano che c’è una forte città che offre salvezza, ed essa è la nostra città. È la città di Geova! A tutti i paesi deve esser rivolto il cantico “’Glorificate dunque l’Eterno [Geova] nelle regioni dell’aurora, glorificate il nome dell’Eterno [Geova], l’Iddio d’Israele, nelle isole del mare!’ Dall’estremità della terra udiam cantare: ‘Gloria al giusto!’” (Isa. 24:15, 16) Questo cantico non cesserà mai, ma continuerà fino a che tutti i viventi lo cantino. Tutto ciò che ha respiro, lodi Geova!
LE PORTE, LA NAZIONE E IL PROPOSITO
23. Quando è edificata Sion? Quando Dio apre le porte, quale nazione entra per esse, e chi segue?
23 “Aprite le porte, perché entri la nazione giusta che preserva la fedeltà. Un sostenuto proposito tu proteggerai, dicendo: Prospera! Prosperai perché in te egli è stato indotto a confidare. Confidate in Yahweh per l’avvenire, poiché Yah Yahweh è la rocca delle età”. (Ro) Le porte devono essere spalancate, in modo che la nazione possa entrare. Il fedele rimanente degli unti nel 1919 attese di entrare nella città da poco tempo stabilita, Sion. “Tu ti leverai, ed avrai compassione di Sion; . . . sì, il tempo fissato è giunto. . . . Poiché Geova ha edificato Sion; è apparso nella sua gloria”. (Sal. 102:13-16, AS) Essi pregarono: “Certo, l’Eterno mi ha castigato, ma non mi ha dato in balia della morte. Apritemi le porte della giustizia; io entrerò per esse, e celebrerò l’Eterno. Questa è la porta dell’Eterno; i giusti entreranno per essa”. (Sal. 118:18-20) Come risultato Sion ricevette molti altri figli. È esattamente come fu predetto. “Prima di provar le doglie del parto, ella ha partorito; prima che le venissero i dolori, ha dato alla luce un maschio. Chi ha udito mai cosa siffatta? chi ha mai veduto alcun che di simile? Un paese nasce egli in un giorno? una nazione vien essa alla luce in una volta? Ma Sion, non appena ha sentito le doglie, ha subito partorito i suoi figli”. (Isa. 66:7, 8) Il Re è partorito come nuovo Governatore nel 1914 dall’organizzazione materna, Sion, e dopo grandi prove e tribolazioni (1917-1918) Sion genera il resto dei suoi figli reali, il rimanente della classe del Regno. Sin da allora centinaia di migliaia di persone di buona volontà sono state anche portate in associazione coi membri della classe del rimanente. Quante altre migliaia di questi possano essere aggiunte alle file prima della battaglia di Harmaghedon non lo sappiamo. Questa classe sarà preservata durante Harmaghedon insieme al fedele rimanente quando Geova sorge e combatte per il suo popolo come fece nei giorni antichi. Le porte ora sono aperte per i prigionieri che tornano. In Sion essi saranno cibati, protetti e ammaestrati intorno ai comandi di Geova e impareranno a conoscerlo veramente.
24. Qual è il “sostenuto proposito”?
24 Il versetto 3 di Isaia 26 dice: “Un sostenuto proposito tu proteggerai”. (Ro) Questa non è una vana immaginazione ma è un pensiero ispirato dalla Parola di Dio, acquistato con un chiaro apprezzamento dei suoi propositi. Essi sono i nostri propositi ed egli li adempirà tutti. Egli li sosterrà. Noi non abbiamo nessuna ragione per dubitare o disturbarci in quanto all’adempimento di certe promesse, perché esse si avvereranno. Geova è degno del suo nome. Dobbiamo avere perciò completa fiducia e sicurezza. Queste saranno sostenute e sorrette da Geova, poiché sono parte del suo proposito. Egli ha promesso di proteggerle e pertanto le adempirà.
25. In che modo gli abitanti di Sion hanno pace e prosperità? E come ci accertiamo che il nome di Geova è una “forte torre”?
25 Questi fiduciosi e confidenti hanno l’immaginazione chiara e le menti decise. Essi cercano di esser devoti, immutabili, integri, risoluti e fidati, avendo fermezza di proposito e la determinazione di vederlo adempiuto. Geova è sempre all’altezza di qualsiasi emergenza. Conoscendo Geova e sforzandosi di imitarlo, essi sono grandemente benedetti e son dotati di pace. Si affidano a Geova la forte torre, benché le difficoltà aumentano e tutte le forme di ostilità sono suscitate per infrangere la fede del popolo di Dio o per attaccare la Sua città. I leali e ubbidienti figli di Sion manterranno la verità, resteranno fedeli e si terranno nell’organizzazione. Fra breve il più grande tempo di calamità si riverserà su questo attuale sistema di cose, ma sappiamo che Geova è con noi. Perciò non avremo paura. Egli è il nostro rifugio. Come nulla può disturbare la pace, la serenità e la tranquillità di Geova, poiché egli è la Rocca delle Età, così noi confideremo in lui e saremo al sicuro, non solo ora, ma per sempre. Confidate dunque in Geova, tenendo sempre presente il nome di Geova. Esso è una ‘forte torre, i giusti vi corrono e sono al sicuro’. Confidate pienamente in Geova e siate in pace.
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Harmaghedon, guerra di GeovaLa Torre di Guardia 1953 | 15 marzo
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Harmaghedon, guerra di Geova
LE PERSONE di tutto il mondo temono un’altra guerra totale. La temono perché hanno già subito due guerre mondiali. La temono perché saranno impiegate armi atomiche. La temono perché sembra che non vi sia modo di evitarla. Ma ciò che la maggioranza delle persone non comprende è che qualche cosa di gran lunga più terribile di un’altra guerra internazionale è imminente. (2 Piet. 3:7, 10) Come il generale dell’esercito americano Douglas MacArthur, il 2 settembre 1945, il giorno dopo la resa dei Giapponesi, dalla corazzata “Missouri”, ammoniva: “Gli uomini hanno cercato la pace sin dal principio dei tempi. . . . Alleanze militari, equilibrio della potenza, leghe delle nazioni, tutto a sua volta ha fallito, lasciando aperta l’unica via mediante il crogiuolo della guerra. Abbiamo avuto la nostra ultima possibilità. Se non escogitiamo un qualche sistema più grande ed equo, il nostro Harmaghedon sarà alla nostra porta”. Nessun ‘sistema più equo’ è stato escogitato. Le nazioni hanno la loro “ultima possibilità”. Harmaghedon è alla porta!
Sia ora questo fatto pienamente capito da tutti: Harmaghedon sarà del tutto diversa, separata e distinta da qualsiasi probabile terza guerra mondiale, che venga intrapresa e combattuta da semplici uomini. Harmaghedon non sarà una guerra fra i blocchi dell’Oriente e dell’Occidente delle nazioni. Non sarà comunismo contro capitalismo. Non sarà una rivolta delle masse lavoratrici contro le classi dominanti. No, Harmaghedon sarà la battaglia dell’Iddio Onnipotente, la guerra grande e terribile, quando Geova distrugge interamente le nazioni e i regni che contrastano e combattono contro il suo glorioso governo teocratico. — Sof. 3:8.
Harmaghedon non sarà una guerra locale ristretta alla letterale valle di Meghiddo in Palestina. Har-Maghedon, o Harmaghedon, significa la “montagna dell’assemblea delle truppe” e si riferisce in maniera simbolica all’organizzazione capitale di Sion dove Geova Dio ha intronizzato Cristo Gesù come legittimo governatore della terra. Quel grande avvenimento storico ebbe luogo nell’anno 1914, la prova conclusiva al riguardo è già apparsa
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