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  • Il nome di Geova è una forte torre
    La Torre di Guardia 1953 | 15 marzo
    • COME IL NOME PROVVEDE SICUREZZA

      10. Come sappiamo che Paolo e il Signore Gesù ebbero fiducia nel nome del Padre? Spiegate.

      10 Le precedenti informazioni hanno chiaramente dimostrato che Geova può avverare tutti i suoi propositi. Accettate quindi questo come un fatto e fate progresso con fiducia, avendo la medesima convinzione che ebbe Paolo, il quale disse: “Colui che vi chiama è fedele, ed egli anche lo farà”. “Ma il Signore è fedele, ed egli vi renderà saldi e vi guarderà dal malvagio”. “Riteniamo saldamente la pubblica dichiarazione della nostra speranza senza esitare, poiché è fedele colui che ha promesso”. (1 Tess. 5:24; 2 Tess. 3:3; Ebr. 10:23, NW) Egli non mancherà mai a quelli che ripongono in lui la loro fiducia. “Sia benedetto l’Eterno [Geova]! poich’egli ha reso mirabile la sua benignità per me, ponendomi come in una città fortificata. Amate l’Eterno [Geova], voi tutti i suoi santi! L’Eterno [Geova] preserva i fedeli, . . . Siate saldi, e il vostro cuore si fortifichi, o voi tutti che sperate nell’Eterno [Geova]!” (Sal. 31:21, 23, 24) Il nostro Capo ebbe sempre piena fiducia in Geova. Egli conosceva il nome del Padre, e della sua grande prova quando fu davanti a Pilato è narrato quanto segue: “Pilato gli disse: ‘Non mi parli? Non sai tu che io ho autorità di liberarti e autorità di metterti al palo?’ Gesù gli rispose: ‘Tu non avresti contro di me autorità alcuna se non ti fosse stata concessa dall’alto.’” La fiducia fu anche completa quando disse a Pietro nel giardino di Getsemani: “Riponi la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada periranno di spada. O credi tu che io non possa chiedere al Padre mio di provvedermi in questo momento più di dodici legioni d’angeli?” Anche i suoi tormentatori e crudeli assassini diedero testimonianza della sua fiducia, poiché quando era appeso al palo essi parlarono ingiuriosamente di molte cose, come per esempio: “Egli ha riposto la sua fiducia in Dio; lo liberi ora se lo vuole, poiché egli ha detto: ‘Io sono il Figlio di Dio”. (Giov. 19:10, 11; Matt. 26:52, 53; 27:43, NW) Era stato profetizzato che egli avrebbe in tal modo avuto fiducia. “Ei si rimette nell’Eterno [Geova]; lo liberi dunque; lo salvi, poiché lo gradisce!” (Sal. 22:8) Gesù Cristo ebbe fiducia, conoscendo il nome del Padre suo, e notatene il meraviglioso risultato: “È secondo l’operazione della potenza della sua forza, con la quale egli operò nel caso del Cristo quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla sua destra nei luoghi celesti, molto al disopra d’ogni governo e autorità e potenza e signoria e ogni altro nome che si nomina, non solo in questo sistema di cose, ma anche in quello avvenire.” — Efes. 1:19-21, NW.

      11. Significa l’aver fiducia nel nome di Geova che saremo liberi da persecuzione o da male fisico? Quale fu la testimonianza di Paolo, e come egli fu al sicuro?

      11 In che modo, dunque, la protettiva qualità del nome opera, dato che i fedeli servitori di Geova hanno dovuto sopportare molta persecuzione e sofferenza fisica? Paolo disse: “Siamo pressati in ogni modo, ma non impediti da non poterci muovere; siam perplessi, ma non assolutamente senza via d’uscita; siamo perseguitati, ma non lasciati in abbandono; siamo abbattuti, ma non distrutti. Noi sopportiamo sempre in ogni parte del nostro corpo il mortale trattamento inflitto a Gesù, affinché la vita di Gesù sia pure resa manifesta nel nostro corpo”. “In ogni modo noi ci raccomandiamo come ministri di Dio, sopportando molto, nelle tribolazioni, nei casi di bisogno, nelle difficoltà, nelle battiture, nelle prigioni”. (2 Cor. 4:8-10; 2 Cor. 6:4, 5, NW) Ma Paolo era al sicuro. Egli ebbe una giusta e fedele condotta verso Geova, il Signore Gesù e tutti gli uomini, ed ebbe inoltre una viva fede nelle promesse di Geova. Fu fedele e degno di fiducia nel ministero che gli fu affidato, e nutrì grande amore per il Signore e per i fratelli. Fu paziente nella sofferenza e tollerante fra le offese e le provocazioni. Mantenne una ferma determinazione contro le forze dell’organizzazione del Diavolo, visibili e invisibili.

      12. Spiegate la sicurezza di Paolo, e perché egli aveva fiducia?

      12 Quindi egli ben si espresse: “Io ho combattuto il giusto combattimento, ho compiuto la corsa sino alla fine, ho osservato la fede. Da ora in poi mi è riservata la corona di giustizia, che il Signore, il giusto giudice, mi darà come ricompensa in quel giorno”. (2 Tim. 4:7, 8, NW) Egli aveva l’approvazione di Dio, e si sentiva completamente al sicuro. “Per questa stessa ragione io soffro anche queste cose, ma non ne ho vergogna. Perché conosco colui nel quale ho creduto, e confido che egli può custodire ciò che gli ho affidato sino a quel giorno”. (2 Tim. 1:12, NW) Paolo non fu immune da offese carnali, ma confidò in Dio, a cui consegnò tutto, “perché abbiamo riposto la nostra speranza in un Dio vivente, che è il Salvatore di ogni specie di uomini, specialmente dei fedeli”. (1 Tim. 4:10, NW) “Io continuo a menzionarvi nelle mie preghiere, affinché l’Iddio del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia lo spirito di sapienza e di rivelazione nell’accurata conoscenza di lui, essendo stati illuminati gli occhi del vostro cuore, onde conosciate qual è la speranza alla quale egli vi ha chiamati, quali sono le gloriose ricchezze che egli tiene come un’eredità per i santi”. (Efes. 1:16-18, NW) Egli sapeva che tutti quelli che confidavano e avevano fede sarebbero stati salvati perché ereditassero queste grandi promesse. Paolo conosceva il significato del nome, e poteva esercitare fiducia in tutte le sue esperienze.

      13. Quale esperienza ebbe Israele con Amalek che insegnò ad aver fiducia nel nome di Geova?

      13 Qualche volta è conforme alla volontà di Dio che i suoi servitori siano protetti da male fisico e qualche volta egli permette che venga, ma in ogni tempo, se noi comprendiamo il significato del nome, esso sarà una “forte torre” e vi potremo ricorrere per essere al sicuro. Se abbiamo fiducia, i risultati finali sono sempre giusti. Mosè conobbe il nome di Geova, e ad esso ricorse per difesa. Appena le grandi moltitudini di Israele furono sfuggite per miracolo agli eserciti di Faraone gli Amalekiti li attaccarono senza essere stati provocati. Questo fu fatto nella maniera più proditoria e vile, riversandosi su di loro dalla parte posteriore del campo, per colpire i deboli e quelli che erano stanchi e sfiniti. (Deut. 25:17, 18) Fu deciso allora da Mosè di combattere contro Amalek, e Giosuè guidò l’esercito mentre Mosè, Aaronne e Hur salirono sulla vetta del colle. Lassù Mosè, il grande mediatore, alzò la sua mano con la verga, chiara indicazione che egli dipendeva da Geova per la vittoria. Finché Mosè teneva in alto le mani Israele prevaleva, ma quando le sue mani si abbassavano prevaleva Amalek. Perciò fu dato opportuno aiuto alle sue mani per tenerle in alto, fino a che il sole tramontò, e per quel tempo Giosuè aveva ottenuto la vittoria. Quindi “l’Eterno [Geova] disse a Mosè: ‘Scrivi questo fatto in un libro, perché se ne conservi il ricordo, e fa’ sapere a Giosuè . . . Mosè edificò un altare, al quale pose nome: ‘L’Eterno [Geova] è la mia bandiera.’” (Eso. 17:14-16) Era stato Geova a combattere per Israele e la gloria apparteneva a lui. Nessun obelisco fu qui eretto per Giosuè, ma fu fatto un altare a Geova, poiché egli era stato la difesa e la forte torre d’Israele. Mosè conobbe la misericordia e l’amorevole benignità dell’Eterno.

      14. Mostrate come la battaglia fra Davide e Goliath rivela con chiarezza la sicurezza nel nome.

      14 C’è l’emozionante incontro di Davide e Goliath. I Filistei avevano sfidato Israele e il loro Dio, Geova, e fecero comparire il loro gigante Goliath dinanzi al campo avversario per quaranta giorni, aspettando che i timorosi Israeliti accettassero la sua superba sfida. Davide venne sul luogo, e immediatamente vide questo incirconciso Filisteo che sfidava gli eserciti dell’Iddio vivente. Egli accettò la sfida, e mentre si avvicinavano per la lotta mortale, Goliath maledisse Davide per il suo dio e aggiunse: “Son io un cane, che tu vieni contro a me col bastone?” Allora questo gigantesco guerriero armato fino ai denti emise urla di minaccia contro il giovane Davide, tanto da colpir di terrore il cuore di qualsiasi uomo. Ma Davide avanzò per il combattimento arditamente, intrepidamente, con la piena fiducia che sarebbe stato vittorioso. Senza dubitare né esitare, egli risponde a questo corpulento vigliacco con le seguenti parole: “Tu vieni a me con la spada, con la lancia e col giavellotto; ma io vengo a te nel nome dell’Eterno [Geova] degli eserciti, dell’Iddio delle schiere d’Israele che tu hai insultato. Oggi l’Eterno [Geova] ti darà nelle mie mani, e io ti abbatterò, ti taglierò la testa, . . . poiché l’esito della battaglia dipende dall’Eterno [Geova], ed egli vi darà nelle nostre mani”. (1 Sam. 17:13-47) Davide ripose tutta la sua fiducia nel nome di Geova, dipendendo completamente da esso per il suo successo. A quelli che osservavano sembrava che Davide si stesse gettando nella bocca della distruzione, ma Davide sapeva in chi aveva fiducia e che Geova avrebbe agito secondo il suo nome. Egli confidò nella “forte torre” e fu salvo. Quivi Davide era (senza spada o scudo o scudiero) davanti al gigante guerriero e a tutto l’esercito dei Filistei, ma egli era salvo e al sicuro nel nome di Geova. “Io vengo a te nel nome di Geova” fu la sua difesa. (AS) L’onnipotente Iddio di propositi non gli venne meno.

      15. Quale esperienza ebbe Giosafat con Achab la quale insegna il bisogno da parte nostra d’imparare innanzi tutto la volontà di Geova?

      15 Un altro servitore che confidò nel nome di Geova fu Giosafat. “Egli elevò il cuor suo nelle vie del Signore [Geova]”. (2 Cron. 17:6, Di) Egli non mosse mai contro il nemico senza l’approvazione di Geova. In un’occasione Achab, re d’Israele, chiese che Giosafat si unisse a lui nella battaglia contro i Siri, durante la guerra che durava già da tre anni. La figlia di Achab aveva sposato il figlio di Giosafat, per cui c’era una relazione familiare, e in ispirito il re di Giuda si unì ad Achab, ma disse: “Ti prego, consulta oggi la parola dell’Eterno [Geova]”. Allora Achab convocò 400 dei suoi propri profeti ed essi dissero al re di andare a combattere, perché sarebbe stata concessa la vittoria. Ma Giosafat; non fu contento. “V’ha egli qui alcun altro profeta dell’Eterno da poter consultare?” Achab rispose “V’è ancora un uomo per mezzo del quale si potrebbe consultare l’Eterno; ma io l’odio perché non mi predice mai nulla di buono, ma sempre del male: . . . Micaiah, figliuolo d’Imla”. Micaiah fu condotto, probabilmente dalla prigione, perché pronunciasse il suo messaggio, ed egli lo dichiarò con intrepidezza malgrado le minacce dei messaggeri del re. “Com’è vero che l’Eterno [Geova] vive, io dirò quel che l’Eterno mi dirà”. Esso fu favorevole a Giosafat ma contro Achab. (2 Re 8:18; 2 Cron. 18:1-34) Quelli che agiscono confidando nel nome di Geova devono sapere che fanno la sua volontà e non la loro propria, come avvenne nel caso di Giosafat. Egli conosceva il suo nome. Egli è onnisapiente e fedele alla sua promessa.

      16. Come dimostrò Geova la sua protezione a Giosafat e a Giuda contro gli eserciti di Moab, Ammon e Monte Seir?

      16 In seguito Giosafat è assediato dalle forze coalizzate di Moab, Ammon e Monte Seir, una gran moltitudine. Che avrebbe fatto il buon re? Egli fugge immediatamente alla “forte torre” Geova. “E Giosafat ebbe paura, si dispose a cercare l’Eterno [Geova], e bandì un digiuno per tutto Giuda”. (2 Cron. 20:1-4) Notate la preghiera che egli innalza esaltando Geova, per composizione ed espressione una delle più notevoli riportate nella Scrittura Ebraica. Geova è riconosciuto come il supremo e ha potere irresistibile su ogni creatura in cielo e sulla terra, il Sovrano universale. Essendo in relazione di patto con Lui, esse devono rivolgersi a Geova quando sono in pericolo. Egli si appella alla Sua giustizia e se ne serve in pieno per indicare che non fu loro permesso di invadere i loro nemici ed ora questi hanno attaccato Giuda, dicendo infine: “E non sappiamo che fare, ma gli occhi nostri sono su te!” (2 Cron. 20:12) Essi non avevano nessun potere loro proprio, perciò si affidavano per intero a Geova. Questo re conosceva il nome di Geova e sapeva che era una forte torre, e in esso fu salvo. Geova distrusse le organizzate forze di Moab, Ammon e Monte Seir con un solo colpo, facendo divenire questi malvagi oppositori del popolo di Dio degli strumenti di reciproca distruzione. Giosafat, servitore di Dio, ricorse al nome di Geova e fu al sicuro.

      17, 18. (a) Significa forse la fedeltà verso Dio che il nemico non attaccherà mai, e che cosa mostra il racconto divino? (b) Come fu riportata la fiducia nel nome di Geova?

      17 Ci fu quindi il tempo in cui l’arrogante monarca assiro propose di distruggere Gerusalemme. Ezechia era il re. Il racconto dichiara: “Ezechia . . . fece ciò ch’è buono, retto e vero dinanzi all’Eterno, al suo Dio. In tutto quello che prese a fare per il servizio della casa di Dio, per la legge e per i comandamenti, cercando il suo Dio, mise tutto il cuore nell’opera sua, e prosperò. Dopo queste cose e questi atti di fedeltà di Ezechia, Sennacherib, re d’Assiria, venne, entrò in Giuda, e cinse d’assedio le città fortificate, con l’intenzione d’impadronirsene”. (2 Cron. 31:20, 21; 32:1) Ezechia si preparò come meglio poté per fare fronte a questo terribile nemico, ma la sua fiducia era nel nome di Geova. Egli parlò ai capitani, dicendo: “Siate forti, e fatevi animo! Non temete e non vi sgomentate a motivo del re d’Assiria e della gran gente che l’accompagna; giacché con noi è uno più grande di ciò ch’è con lui. Con lui è, un braccio di carne; con noi è l’Eterno [Geova], il nostro Dio, per aiutarci e combattere le nostre battaglie”. (2 Cron. 32:7, 8) La piena, sincera fiducia di Ezechia lo aveva innalzato al disopra del nemico. L’Assiro sfidò Geova, dicendo: “Né Ezechia vi faccia confidare in Geova, dicendo: Geova sicuramente ci libererà.” — 2 Re 18:30, AS.

      18 Il monarca assiro per mezzo del suo capitano paragonò Geova agli dèi delle nazioni che aveva conquistate, e mandò un’arrogante lettera ad Ezechia, dove usò espressioni profane, false e blasfeme. Quando la lettera fu ricevuta Ezechia salì nella casa di Geova, la spiegò dinanzi al Signore e pregò: “O Geova nostro Dio, salvaci, ti supplico, dalla sua mano, affinché tutti i regni della terra sappiano che tu solo, Geova, sei Dio”. (2 Re 19:19, AS) Geova si dimostrò una difesa e una forte torre proteggendo il suo popolo, distruggendo 185.000 soldati assiri e facendo fuggire il grande Sennacherib nel suo proprio paese per la sua fine. Dunque, “Geova preserva tutti quelli che lo amano; ma distruggerà tutti i malvagi.” — Sal. 145:20, AS.

  • Un forte rifugio oggi
    La Torre di Guardia 1953 | 15 marzo
    • Un forte rifugio oggi

      1, 2. Perché oggi dobbiamo avere nel nome di Geova la stessa fiducia che ebbero i suoi servitori dei tempi passati? E quali circostanze è probabile che troveremo?

      LE SIGNIFICATIVE ed efficaci esperienze che ci sono state mostrate nell’articolo precedente rivelano con chiarezza come fedeli servitori di Dio dei tempi passati si rifugiarono nel nome di Geova come in una “forte torre”. Noi facciamo esattamente la stessa cosa oggi. Lo stesso Geova nel quale essi confidarono è Colui nel quale crediamo e riponiamo fiducia oggi. Noi dobbiamo avere molta fede in Geova, sia singolarmente che collettivamente, e siano singoli, o gruppi locali, o organizzazioni internazionali che cercano di farci del male, la condotta da tenere è chiaramente tracciata per noi.

      2 In questi ultimi giorni prepotenti vili e millantatori minacciano di infliggere al popolo di Geova ferite corporali, e sappiamo che da soli non possiamo sostenere i loro attacchi. Si dovrebbe tenere una certa condotta nella fede alla verità e nell’ubbidienza ai comandi del Signore, ma quando si fa questo vien minacciato il male. Oppure, potrebbe darsi che la condizione di una persona nel mondo commerciale verrebbe minacciata a causa della sua associazione col popolo del Signore. Ovvero le condizioni domestiche son forse divenute molto precarie per la fedeltà alla verità e ci sono minacce di brutalità ed altre forme di opposizione salvo che non venga abbandonato il giusto corso. O una turba si è raccolta per battere o far fuggire dei testimoni fedeli dal paese e non c’è via di scampo. Che cosa faremmo noi in queste circostanze?

      3. Che cosa dobbiamo fare in tempo di bisogno per poterci rifugiare nel Suo nome?

      3 Prima di tutto, ricordate chi siete, che siete figli di Dio, fedeli seguaci di Cristo, che queste cose non sarebbero accadute se non aveste fatto il vostro meglio per servire Geova. Esse non vi son venute dalla vostra stoltezza o cattiva condotta. Ricordate anche che il vostro Dio è l’Onnipotente Creatore dell’universo, egli è l’Altissimo e suo Figlio è il Re del nuovo mondo, ed è ora sul trono; che Geova ha fatto molte promesse di aver cura dei suoi fedeli, e quando ce n’è bisogno dovremmo rivolgerci a lui perché venga in nostro soccorso. Egli sarà così buono come la sua parola. In alcune circostanze troverete difficile essere subito convinti di questo, ma confidate in Lui e trovate che è vero. Confidando dovete nutrire piena fiducia, non semplicemente sperando che Dio potrebbe fare qualche cosa per aiutarvi ma essendone del tutto sicuri. E come possiamo essere così sicuri? Per la semplice ragione che egli ha promesso. Il suo nome significa tanto. Esso significa ogni cosa ed è sufficiente per tutti i nostri bisogni. Possiamo ricordare? Siamo rassicurati? Possiamo confidare?

      4. Come ci incoraggiamo noi in Geova, e perché questo è necessario?

      4 Incoraggiatevi nel suo nome richiamando alla memoria ciò che esso vuol dire e ciò che vi è implicato. È molto necessario che ci incoraggiamo e rafforziamo. Del re Davide è scritto: “E Davide fu grandemente angosciato perché la gente parlava di lapidarlo, . . . ma Davide si fortificò nell’Eterno [Geova], nel suo Dio”. (1 Sam. 30:6) Egli ricordava che aveva domandato a Geova se dovesse andare e abbattere i Filistei, e gli era stato detto di andare, ed ora gli Amalekiti avevano fatto la loro incursione provocando molta devastazione; quindi egli si rinforzò. (Si veda Salmo 42:6-8.) Noi dobbiamo fare la stessa cosa. È molto necessario ricordare la condotta che abbiamo intrapresa, come è stata provata secondo il massimo della nostra capacità per assicurarci che era in armonia con la volontà di Dio, ed essendone assicurati, teniamoci dunque saldi. Siate pertanto fiduciosi, confidenti, non dubitate, rendetevi pienamente conto che nel nome di Geova potete rifugiarvi come in una forte torre, e in esso noi siamo al sicuro.

      5. Menzionate alcune delle promesse fatte da Geova nelle quali dobbiamo aver fiducia. Perché la nostra fiducia dev’essere completa?

      5 Tenete presente ora che il nome rappresenta l’Eterno. Colui che fa tutto ciò che gli piace, il potentissimo, sapientissimo, sempre amorevole Supremo Sovrano. Questo Dio è il nostro Dio, il nostro protettore in ogni tempo. Il suo occhio non dorme mai, il suo orecchio è sempre aperto ed egli non può mai esser sorpreso in disattenzione. Ricordate alcune delle sue promesse, come: “Chi dimora nel ritiro dell’Altissimo alberga all’ombra dell’Onnipotente. Io dico all’Eterno: Tu sei il mio rifugio e la mia fortezza, il mio Dio, in cui confido! Poiché tu hai detto: O Eterno, tu sei il mio rifugio; tu hai preso l’Altissimo per il tuo asilo, male alcuno non ti coglierà, . . . Egli m’invocherà, ed io gli risponderò; sarò con lui nella distretta; lo libererò, e lo glorificherò”. (Sal. 91:1, 2, 9, 10, 15) Queste veraci promesse di Geova sono per incoraggiare il suo popolo in ogni difficoltà, strettezza, disturbo, assalto o pericolo. Quindi, essi possono rassicurarsi confidando in lui. Il nome è un’invisibile fortezza, e riponendo completa fiducia in ciò che il nome vuol dire noi ci rifugiamo in tal modo nella forte torre. Ma la nostra fiducia dev’essere intera. La sua misericordia e la sua fedeltà saranno la nostra parte se lo invochiamo.

      6. Quali sono alcune scritture che mostrano opposizione al popolo di Dio da parte delle nazioni? e come questo è adempiuto in una certa misura?

      6 L’opposizione contro di noi è nazionale e internazionale, poiché questo mondo odia Geova e il suo popolo. Questo è descritto nei Salmi: “Perché tumultuano le nazioni, e meditano i popoli cose vane? I re della terra si ritrovano e i principi si consigliano assieme contro l’Eterno e contro il suo Unto, dicendo: Rompiamo i loro legami e gettiam via da noi le loro funi”. “Non dimenticare il grido de’ tuoi nemici, lo strepito incessante di quelli che si levano contro di te”. “Poiché, ecco, i tuoi nemici si agitano rumorosamente, e quelli che t’odiano alzano il capo. Tramano astuti disegni contro il tuo popolo, e si concertano contro quelli che tu nascondi presso di te. Dicono: Venite, distruggiamoli come nazione, e il nome d’Israele non sia più ricordato”. (Sal. 2:1-3; 74:23; 83:2-4) I nemici di Geova han provato più di una volta di distruggere il popolo di Dio, un recente attentato fu fatto nel 1917-1918. Esso fallì, poiché Geova udì il grido di quelli che confidavano in lui e li liberò dall’abisso della morte. Ancora, nel 1933, quando i crudeli e indemoniati millantatori, con l’infame, abominevole organizzazione nazista, irruppero tra le file del popolo di Geova, fecero tutto quello che poterono per distruggerlo. Essi fallirono miseramente, poiché quelli che erano nell’organizzazione di Geova confidarono nel nome, e questi nemici furono distrutti. E ancora nel 1939, e durante la seconda guerra mondiale, i nemici del regno di Dio cercarono di distruggerlo con inumana persecuzione, prigione, bandi, torture e morte. Di nuovo fallirono di distruggere la nazione santa, che si atteneva strettamente alla verità. Questa nazione era pervenuta alla conoscenza del nome e di ciò che significava, e confidava in esso.

      7. Il fare dei propositi di Geova i nostri propositi che cosa implica?

      7 Alcuni del popolo di Geova soffrirono crudelmente, e alcuni furono messi a morte dai loro nemici, ma il proposito di Geova non è stato ostacolato e il destino dei fedeli è sicuro, così sicuro come quello di Abrahamo, come quello di Davide, come quello di Daniele e di molti altri. Essi morirono tutti nella fede, conoscendo il suo nome. Noi dobbiamo tutti capire come questi che i nostri interessi devono completamente confondersi nei propositi di Geova. Finché questi prosperano siamo felici, sia se viviamo che se moriamo, perché la nostra vita eterna ci è assicurata se siamo fedeli. Non è stata fatta nessuna promessa che noi non saremo per nessuna ragione perseguitati o danneggiati mentalmente o fisicamente. Infatti, tutti i fedeli prima di questo tempo hanno sofferto, e Paolo ci avverte: “Infatti, tutti quelli che desiderano vivere in santa devozione con Cristo Gesù saranno pure perseguitati”. (2 Tim. 3:12, NW) Ma ci è stata definitivamente promessa protezione se confidiamo in Geova con tutto il nostro cuore.

      8. Dimostra Geova la sua potenza a favore del suo popolo oggi? Questo porta i nostri nemici a quale conclusione?

      8 Ora alla fine di questo presente empio sistema di cose Geova sta per compiere un’opera meravigliosa, poiché egli manifesterà la sua prodigiosa forza a favore dei suoi fedeli. Essi saranno ripieni di gratitudine mentre vedranno la sua potenza in azione per difendere loro e per distruggere gli oppositori. In quanto a quelli di fuori, il terrore li colpirà mentre vedranno i terribili atti di Geova. Oggi siamo soggetti alla riprovazione e ad ogni sorta di offese, e si devono perciò esercitare ubbidienza e fedeltà. Infatti, noi siamo un facile bersaglio per i nemici. I nostri nemici dicono: “Essi non si possono difendere. Il loro Dio non li può salvare. Se lo potesse, perché non li avrebbe salvati già?” È vero, Geova non combatte aggressivamente le nostre battaglie ora, e a volte sembra che siamo stati abbandonati agli attacchi del nemico senza molta protezione: solo abbastanza per veder progredire l’opera, e di tanto in tanto qualche evidenza della sua forza è concessa in nostro favore.

      9. Sorgerà e combatterà Geova per il Suo Popolo? Quando, e che cosa avverrà allora?

      9 Geova ha promesso che non andrà sempre così, perché la situazione sarà capovolta. Allora i nostri molti nemici saranno il bersaglio del disfavore di Geova. Oggi Geova permette che ci facciano lungamente del male, ma quando egli si leva per combattere, la loro odiosa persecuzione farà una completa fine, e i loro corpi morti giaceranno sulla terra. Come sarà inutile allora la potente organizzazione di Satana, poiché Geova la colpirà ed essa non sarà più! Noi dobbiamo solo aspettare finché Geova davvero combatta per noi, ed allora vi sarà completa ed assoluta sicurezza in ogni senso. Geova difenderà il suo popolo da ogni male fisico, per dimostrare che la sua parola è verace. Le molte esperienze che descrivono la potenza di Geova sopra il suo popolo con la distruzione dei suoi nemici saranno quindi adempiute su una più vasta scala che mai nel passato. Non ci sarà dubbio su chi è il nostro Dio, perché essi sapranno questo da ciò che

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