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    La Torre di Guardia 1956 | 1° dicembre
    • L’ARMATURA INVINCIBILE

      8. Perché dobbiamo cingerci con la verità? Come?

      8 Che cosa possiamo fare per partecipare a questo combattimento a favore di Dio? Come per qualsiasi soldato, dobbiamo conoscere bene la nostra armatura per poter combattere. Dovremmo comprendere le ragioni del combattimento ed essere convinti che sono giuste. In base alle sue molte esperienze e ai suoi lunghi anni di servizio missionario, Paolo dettagliò gli attrezzi principali dell’armatura di combattimento cristiano. Parlò prima di avere i “fianchi cinti di verità”. Ciò vuol dire che la verità dev’essere sempre vicino a noi; dobbiamo esserne cinti come di un sostegno essenziale. Questa attitudine è molto diversa da quella di alcuni che respingono una discussione delle Scritture, protestando con trascuratezza: “Io ho la mia chiesa”. Si mettono un abito di devozione una o due volte la settimana ma se lo tolgono per il resto del tempo. Costoro neanche esaminano la composizione o la qualità di ciò che ritengono verità, ignorando perfino la credenza della loro fede, essendo tanto poco informati sulla Parola di Dio. Ma un’accurata conoscenza della verità è essenziale al Cristiano. Non riconoscendo la differenza fra la vera e la falsa adorazione, non saremo in grado di combattere per smascherare l’errore. (Isa. 28:17, 18) I veri Cristiani non sono divisi; sanno che c’è una sola vera fede, quella descritta nella Bibbia. Essi credono all’affermazione di Gesù: “La tua parola è verità”, e agiscono in armonia con essa. Con questa conoscenza sono capaci di spezzare le catene del ritualismo e della tradizione e rendere i loro pensieri conformi a quelli di Dio. “Per tale libertà Cristo ci ha liberati. State dunque saldi, e non vi lasciate confinare di nuovo sotto un giogo di schiavitù”. — Gal. 5:1; Efes. 6:14; Giov. 17:17, NM.

      9. Quale protezione offre la corazza della giustizia?

      9 In seguito dobbiamo indossare la corazza della giustizia. Se predichiamo la verità dobbiamo vivere conformemente ad essa nella giustizia; altrimenti siamo ipocriti, non veri servitori di Geova. Il nostro servizio dev’essere intrepido, mai misero. Coloro che cedono alle inclinazioni della carne mediante una condotta immorale sono avvertiti che non erediteranno il regno di Dio, e che anche poca corruzione fermenterà subito e guasterà tutte le nostre buone opere al cospetto di Dio. Tali desideri carnali guerreggiano contro gli interessi della nostra anima e devono essere deviati per mezzo della corazza della giustizia. — Gal. 5:9, 13; 1 Piet. 2:11.

      10. Quale buona notizia siamo comandati di diffondere?

      10 “State saldi, dunque, . . . coi piedi calzati con la preparazione della buona notizia di pace”. (Efes. 6:14, 15, NM) Questo è il messaggio e il conforto che i testimoni di Geova recano al popolo. È lo stesso annuncio reso significativo da Gesù quando dichiarò: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata . . . e allora verrà la fine compiuta”. Oggi in tutto il mondo i testimoni di Geova annunciano al popolo la buona notizia che Cristo è ora intronizzato nei cieli e che viviamo in un tempo di transizione che porterà la pace eterna a tutti gli uomini di fede mediante il regno di Dio. “Quanto son belli, sui monti, i piedi del messaggero di buone novelle, che annunzia la pace, ch’è araldo di notizie liete, che annunzia la salvezza, che dice a Sion: ‘Il tuo Dio regna!’” (Isa. 52:7) Che cosa c’è di male in tale messaggio di pace e speranza? Anche i piedi di questi messaggeri della buona notizia sono belli al cospetto del nostro Dio. Eppure questo messaggio di pace è come un’aperta dichiarazione di guerra per l’organizzazione di Satana.

      11. (a) Com’è una protezione la fede e come si acquisterà? (b) Date esempi del passato di grande fede.

      11 Quindi siamo avvertiti di ‘prendere il grande scudo della fede, col quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del malvagio’. Noi possiamo aspettarci di essere assaliti in questa guerra, e abbiamo bisogno di fede in Geova per poter resistere. Mediante la fede possiamo vincere il mondo, superando qualsiasi ostacolo possa sbarrare la nostra strada al fedele servizio. Una fede salda ci tratterrà dall’essere sconcertati, anche se la nostra costante predicazione non avrà l’immediato risultato che vorremmo vedere. Noè non si scoraggiò né si arrese dopo anni di predicazione. Egli sapeva che Dio era verace. Isaia dice: “Chi ha creduto a quel che noi abbiamo annunziato? . . . Ho stese tutto il giorno le mani verso un popolo ribelle che cammina per una via non buona, seguendo i propri pensieri”. Eppure non vi rinunciò, e Paolo cita questo esempio ai Romani perché egli comprendeva che sebbene molti non credessero, l’opera di Dio veniva compiuta ugualmente. Ma non possiamo aver fede senza un fondamento di conoscenza sul quale stabilirla. Maggiore è la nostra accurata conoscenza di Dio, più la usiamo, e di maggior protezione sarà il nostro scudo della fede. — Efes. 6:16, 17; Rom. 10:16, 20, 21, NM; Isa. 53:1; 65:2.

      12. Come riceviamo l’elmo della salvezza?

      12 Accettate anche “l’elmo della salvezza” come parte della vostra armatura, conformemente al consiglio di Paolo. Egli ben sapeva come Dio nella sua immeritata benignità era divenuto l’autore dell’eterna salvezza per noi mediante Cristo. Questa provvisione è un dono che noi dobbiamo accettare per ricevere i suoi benefici, poiché nessuno è costretto ad abbracciarlo. Paolo vide l’adempimento di molte profezie, quindi scrisse: “La nostra salvezza è più vicina ora che al tempo in cui divenimmo credenti”. (Rom. 13:11, NM) Ciò è doppiamente vero per i Cristiani oggi perché viviamo nella generazione che vedrà la salvezza degli uomini di fede. (Apoc. 12:10) Quelli che hanno la prospettiva di essere salvati sono facilmente riconosciuti, non per mezzo di qualche abito strano, ma mediante la loro fede e opera. Essi fanno risplendere la loro luce vivendo e predicando quali testimoni cristiani per Geova.

      13. Perché siamo lieti di prendere la spada dello spirito, e come viene usata?

      13 Uno strumento molto importante dell’armatura per la guerra spirituale è la “spada dello spirito, cioè, la parola di Dio”. (Efes. 6:17, NM) Essa è essenziale sia all’azione difensiva che offensiva. (2 Cor. 6:2-10) Che vale un soldato senza le sue armi? o quanto può durare in battaglia se non sa usarle? In modo simile, il ministro del vangelo che ha la Bibbia e non sa usarla efficientemente né trovare scritture diventa inutile nella guerra spirituale. Eppure molti ecclesiastici si trovano oggi in questa condizione. Rigettando la Parola di Geova e negando la sua autenticità o ispirazione, che sapienza è in loro? Paolo dice di accettare la spada dello spirito. Egli approvò i Bereani per la loro diligente considerazione delle Scritture e per la loro accettazione di ciò che era stato dimostrato. Anche noi dovremmo fare come loro; poiché mediante questa Parola Dio rivela il suo proposito e la sua volontà per il genere umano e le sue esigenze per la vita. Con questa spada dello spirito siamo armati per l’attacco e resi potenti mediante Dio per abbattere trincerate fortezze.

      14. Quali preghiere Dio ascolterà?

      14 Paolo prosegue col suo consiglio ispirato: “Mentre con ogni forma di preghiera e supplicazione voi pregate in ogni occasione in ispirito. E per questo tenetevi desti con ogni costanza”. La preghiera costituisce il mezzo di accostarci a Geova e comunicare con Lui mediante Cristo, il nostro Capo e Comandante in questa guerra spirituale. Dobbiamo invocare Dio perché il suo spirito ci dia forza e assistenza in ogni tempo di bisogno. Possiamo esser certi che egli ascolterà la nostra preghiera se è conforme alla sua volontà; mentre rifiuta di ascoltare le preghiere fatte per interessi egoistici regolarmente dai combattenti sanguinari del sistema del vecchio mondo. (Isa. 1:15; Efes. 6:18, NM) In quanto al tenersi “desti con ogni costanza”, ciò è certamente necessario per un soldato, ma specialmente oggi per i Cristiani in questo tempo di urgenza. Come Cristo aveva preveduto, la sua venuta è stata inosservata dal mondo in genere, sebbene sia stata annunciata pubblicamente dai testimoni di Geova. La maggioranza continua a dormire, non essendo destata dall’allegrezza per il segno della sua presenza. — Apoc. 16:15; Matt. 24:42-44.

      15, 16. Come partecipiamo alla guerra spirituale? Quali provvisioni sono state fatte per noi?

      15 Infine, ogni combattente per Geova deve avere la capacità di comunicare la verità ad altri. Infatti Paolo disse: “Mi sia data la capacità di parlare, con ogni libertà di parola per far conoscere il sacro segreto della buona notizia, . . . onde ne parli con baldanza come devo parlare”. (Efes. 6:19, 20, NM) Benché scrivesse come un ambasciatore in catene, Paolo lo fece liberamente e con baldanza, perché comprendeva pienamente la contesa e la ragione del combattimento. Il soldato cristiano acquista tale conoscenza mediante la verace Parola di Dio. Da questa fonte attinge anche il coraggio che accompagna la fede. Essendo ben attrezzati in tutti questi modi con le armi della luce o della giustizia, non tiratevi ora indietro con timidezza. La notte è inoltrata, il giorno si è avvicinato, e questo è tempo di azione! — Rom. 13:12.

      16 “Benedetto sia Jahveh, la mia rocca, che esercita le mie mani alla guerra e le mie dita alla battaglia”. (Sal. 144:1, Lu) Sì, l’armatura di guerra, una conoscenza del nemico, la forza e il coraggio per avanzare, tutto ciò è stato saggiamente provveduto da Geova. Dobbiamo però fare la nostra parte. Proprio come l’esercizio e l’addestramento precedono una battaglia umana, così è con la guerra spirituale. Geova sa ciò che ci occorre ed è consapevole delle nostre esigenze, ma dobbiamo usare le sue provvisioni. Quali sono? Lo studio, l’associazione e il servizio. Ciascuno ha una parte essenziale nell’attrezzarci e prepararci. Lo studio comprende sia l’intenso e costante studio personale che l’attiva partecipazione agli studi di congregazione, tutta una parte del programma di addestramento per prepararci per la lotta. Dall’associazione riceviamo incoraggiamento e fiducia con la certezza di essere appoggiati amorevolmente dai nostri fratelli. Nessuno può vincere una battaglia se combatte solo; quindi l’associazione è vitale. Poi nel servizio abbiamo l’opportunità di provare la nostra armatura, rafforzare la nostra conoscenza e abituarci all’uso della spada dello spirito. Usate queste provvisioni di Geova al massimo e, dopo che avete fatto tutto ciò che è in vostro potere, Dio provvederà ciò che è necessario per la vittoria. Poiché “noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché la potenza oltre ciò che è normale sia di Dio e non da noi”. — 2 Cor. 4:7-11, NM.

  • La disciplina dell’orsacchiotto
    La Torre di Guardia 1956 | 1° dicembre
    • La disciplina dell’orsacchiotto

      ● I genitori moderni, in questa epoca di delinquenza minorile, avrebbero qualche cosa da imparare dalla mamma orsa del coala. Quando i piccoli coala “sono proprio cattivi”, scrive Ivan T. Sanderson nel suo nuovo libro Mammiferi viventi del mondo, “la mamma se li prende sulle ginocchia e li sculaccia per alcuni minuti con la zampa, mentre strillano tanto da commuovere l’anima”.

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